Le parole che non ti ho detto

parte I

Pow Hyoga-
Lo amo.
Maledizione a me!
Com'è potuto succedere?
Ma sopratutto...perchè è successa una cosa del genere?
E si che sono stato attento... più che attento direi.
Voglio bene a tutti e 4 i miei fratelli, ho pianto anch'io di gioia quando Ikky è tornato tra noi, delle lacrime che non avrei mai creduto di versare.
Eppure per quel cucciolo dal cuore immenso ho sempre provato un trasporto particolare, una tenerezza  che andava al di la dell'affetto fraterno.
Come ho potuto sottovalutare tutti quei segnali che il mio cuore mi urlava? Come?
Smetto di disfare lo zaino che avevo appena terminato di preparare...non posso partire!
Non mi danno il permesso, c'è qualcun'altro che lo ha già chiesto e che ne ha più bisogno... non ho neanche chiesto chi era, sarà Seya probabilmente, o Siryu... e con Ikky sempre in giro se parto anch'io...
Eh già, sono forte io, posso superare tutto... che ne sanno loro della passione che mi brucia ogni volta che guard o Shun?
Ogni volta che lo sfioro anche casualmente?
E dell'amore che mi riempie il cuore ogni volta che quegli occhi mi guardano, immensi e letali.
Basta, non ce la faccio più...vado fuori a correre, almeno la fatica fisica annienterà questa mia mente  così piena di lui.
Non è stata una buona idea...decisamente!
Mi fermo dopo un'ora abbondante, il corpo ricoperto di sudore e la mente che ancora non lo abbandona.
Tutto qui mi ricorda Shun, il verde degli alberi, intenso come il colore dei suoi capelli, vivo, brillante, e quando i raggi del sole si frantumano sulla loro superficie li senti respirare, assorbirla per poi lasciarla andare,
Me li immagino sparsi sul cuscino candido mentre facciamo l'amore e impreco mentalmente... cosa devo fare per dimenticarlo?
Se solo lui sapesse... se soltanto avesse la più pallida idea dei sentimenti che mi scatena nel cuore e nell'anima mi eviterebbe come la peste!
Shun è innocente e puro, non c'è nulla al mondo che eg uagli il suo cuore immenso, i pensieri cristallini di cui ci rende partecipe... se soffre non lo sa nascondere così come quando è felice... e ti viene istintivo abbracciarlo per consolarlo... o essere partecipe della sua gioia!
Da quando tutto questo è diventato amore?
Quando è successo che il mio ferreo autocontrollo si è incrinato per spaccarsi definitivamente davanti alle emozioni intense che mi suscita?
Respiro l'aria fresca con avidità...vorrei trovare le parole giuste per dirglielo... se dò retta al mio istinto allora gli dico tutto quello che ho nel cuore per trovare consolazione e sollievo nel suo corpo di seta ma... non sono così vile... ne così animale da permettere agli istinti di prendere il sopravvento!
Lui non può accettare un amore del genere, sono un ragazzo e per di più suo fratello... ce n'è abbastanza per scappare lontano da me!
Eppure l'attimo dopo mi ribello a questi miei pensieri... chi si scandalizzerebbe nel sapere che amo mio fratello?
Forse Ikki che nutre per Shun un sentimento che sfiora la morbosità?
O gli altri Bronze che l'adorano?
O Aphrodite che è diventato un suo caro amico e veglia su di lui come farebbe una tigre con i suoi cuccioli?
Nessuno di noi può affermare tranquillamente di essere indifferente a lui... già, ma un conto è voler bene e un conto e desiderare di assorbirlo dentro te stesso, farlo tuo e proteggerlo così da tutto il male che c'è nel mondo.
Vorrei poter dividere il male dal bene e rinchiudere così quest'ultimo in un vaso di cristallo per poterglielo donare... ma sarebbe come offenderlo e sottovalutare così la sua forza di guerriero.
Lui odia uccidere e muore un po' ogni volta che deve fare del male a qualcuno ma, nonostante questo, non si tira indietro e il suo cosmo non è certo inferiore al nostro...anzi... i suoi nemici ne sanno qualche cosa.
Alzo il viso verso il sole e lascio che mi accarezzi la pelle accaldata, una leggera brezza mi risolleva un poco...oh... se fosse cos ì facile dare sollievo anche alla mia anima, se soltanto fosse così facile...
Torno lentamente alla villa mentre lascio i miei pensieri liberi di agire indisturbati... sono più forti di me e mi tormentano senza soste riempiendomi il cuore di colui che non potrò mai avere...
POW Shun-
La mia sacca si sta riempendo lentamente così come la mia mente... i pensieri si accavallano senza soste graffandomi a sangue con ciò che potrei avere e che invece non ho.
Tra le mani mi viene la lettera di Aphrodite... mi chiedo ancora cosa possa aver pensato Lady  quando me l'ha consegnata... dolce amico mio, non ha esitato un secondo e mi ha scritto immediatamente, appena è tornato al santuario...
Sapevo di non poterlo ingannare del resto, sono veramente ingenuo e accanto a lui me ne rendo conto una volta di più!
Ricordo benissimo i suoi occhi che mi scrutavano attenti ieri... sembravano prendere nota di ogni cosa su cui si posavano, le mie spalle più magre dell'ultima volta, il viso più incavato... sono dimagrito certo... mangio come un uccellino ma come faccio a mangiare di più... a occuparmi di me se non sono capace nemmeno di purificare i miei pensieri?
Forse però Aphrodite ha capito, ha capito i miei tormenti e la mia angoscia e vuole aiutarm i a modo suo:
" cucciolo... che cosa c'è che ti lacera così il cuore?
Forse ho capito...forse ho capito e vorrei correre li a fare un massacro... ma non è certo questo il modo di reagire con te... se solo potessi squarterei chi ti riduce in questo stato ma così ti perderei... allora tutto quello che posso dirti è di venire qui, da me:
Prenditi un pio' di giorni e vieni a trovarmi... curerò io le ferite della tua anima amore mio, e se non riuscirò a guarirti almeno ti impedirò di pensare... questa è una promessa.
Ti aspetto, non preoccuparti per Death, deve andare ad Atene per qualche giorno, saremo soli...
Petali di rose, tuo Aphro."
Ha ragione lui, è l'unica soluzione possibile, ora come ora non ne vedo altre.
Ho bisogno di essere capito, coccolato, amato.
Ho bisogno di poter parlare liberamente senza essere giudicato e so che con Aphro posso farlo, con lui posso piangere, gridare e so che troverò sempre comprensione e affetto.
Anche qua certo.
Ma come dire ai miei fratelli quello che io sono veramente? Come posso parlare dell'angoscia che mi sta attanagliando, del dolore che sta uccidendo la mia voglia di vivere?
Chiudo la sacca e la lascio davanti alla porta principale , poi vado lentamente a cercare i miei fratelli per salutarli.
Non posso partire senzaparlargli, li farei preoccupare inutilmente mentre invece non devono sospettare nulla.
Gli do già tante preoccupazioni che non voglio far portare anche sulle loro spalle questo pesante fardello.
E poi... cosa penserebbero di me se soltanto sapessero?
Oh Athena... che cosa?
Mi avvicino al salone da dove provengono le loro voci e tutto il mio essere si rifiuta di compiere anche quel piccolissimo gesto; mi sento spaccato in due:
una parte di me non vuole andarsene e allontanarsi così da colui che solo potrebbe darmi la pace.
L'altra invece vuole rifugiarsi da Aphrodite e trovare così conforto da chi non ha bisogno di parole per capirmi.
Apro la porta con ti tubanza, come immaginavo li ci sono Seya e Syriu ma di Hyoga nessuna traccia.
- Shun... stavamo proprio parlando di...ehm... -
l'occhiata severa di Syriu interrompe immediatamente Seya che non dice più nulla, e questo già di per se mi preoccupa notevolmente!
- Di cosa?... Brutte notizie? Dobbiamo forse...- ma Syriu , con sguardo tenero, mi tranquillizza, anche se ho la sensazione che quello che dovrà dirmi sarà un'ulteriore peso da portare...- No, niente del genere, stai tranquillo, abbiamo ricevuto notizie da Ikki...-non continua, il lampo di dolore dei miei occhi è stato così intenso da fermarlo...
- non viene, vero? Dobbiamo aspettare ancora chissà quanto...-
abbasso il viso per un momento e lascio che i capelli mi coprano in parte...io lo so il perchè.
Io so benissimo perchè Ikki non torna a casa; ha capito... lui ha capito quello che mi sta lacerando l'anima e preferisce non dovermi affrontare per non sentirsi dire che ha ragione...
- Shun...- la mano calda e ferma di Syriu si posa sulla mia spalla e per un attimo, per un assurdo momento il desiderio di confidarmi è così grande da annientarmi... allora faccio un balzo indietro e cerco di obbligare i muscoli del mio viso a imbastire una specie di sorriso...
- Non è nulla, davvero Syriu... prima o poi tornerà no?...- le mie stesse orecchie stentano a credere a quello che ho appena detto, come posso sperare che ci caschino loro?
-e poi io adesso vado via qualche giorno... vado da Aphrodite ... anzi, sono venuto qua per salutarvi...-
... Quello che è successo dopo è confuso nella mia mente come una nebbia... mi ritrovo qua, davanti alla camera di Hyoga senza neanche sapere come ci sono arrivato.
-  Sei sicuro di quello che fai?- Gli occhi profondi del dragone mi scavavano a fondo cercando di leggere nei miei pensieri e nel mio cuore, poi Seya è intervenuto mandandomi quasi a forza da Hyoga per salutarlo
-Se te ne vai senza dirgli nulla ci tormenterà per tutto il tempo c on il come, il dove e il perchè, quindi diglielo tu per favore...-
E io temo lo sguardo trasparente del cigno più di ogni altro.
Non sono MAI riuscito a nascondergli nulla... davanti a lui sono sempre capitolato, come se la sua forza di volontà fosse in grado di piegarmi a suo piacimento.
Dopo aver bussato diverse volte sento la sua voce che dice di entrare... Seya ha ragione, non posso andarmene senza salutarlo... e che Athena mi dia la forza necessaria per non cedere davanti a colui che ...
POW HYOGA
La porta si apre lentamente e gli occhi di giada del mio unico amore mi guardano attoniti!
Per un attimo dimentico tutto: Che sono coperto soltanto da un esiguo asciugamano avvolto attorno ai fianchi, che i capelli gocciolano acqua da tutte le parti...rimane soltanto il calore del suo corpo e quegli occhi che sembrano ustionarmi, quegli occhi immensi  spalancati su di me.
Mi avvicino ulteriormente, spinto da una forza quasi invisibile e, come sempre, il desiderio di abbracciarlo supera di gran lunga la ragione e la voce che ancora mi dice di lasciarlo andare, di non sporcarlo.
Gli sfioro i capelli con le labbra sussurrando il suo nome ma lui fa un salto indietro, quasi terrorizzato:
- Io... io devo andare...da Aphrodite... mi aspetta, volevo...solo...salutarti-
- Shun...ASPETTA...- sento la mia voce che come estranea a me stessa lo chiama mentre lui si volta e corre disperatamente lungo il corridoio senza voltarsi indietro.
Il cuore và in mille pezzi quando realizzo quello che ha detto: Va da Aphrodte, il cavaliere dei pesci!!!
La gelosia divora ogni mia ragione, non riesco a pensare più a nulla se non a quel maledetto che lo abbraccia... che lo consola!!!
Che ragione può esserci se va da lui?
Quale motivo se non quello che la mente e il cuore mi urlano?
L'ho perso definitivamente... Non ho più nessuna ragione di continuare a sperare...perchè assurdamente, nella parte più nascosta di me stesso... c'era ancora, viva e tenace, la speranza che lui potesse ricambiarmi... l'assurda speranza che adesso si è frantumata davanti a quel nome: Aphrodite!
E per la seconda volta piango lacrime gelide per colui che non riuscirò mai più a dimenticare... le prime le versai quando mi salvò la vita al prezzo della sua... le seconde adesso, quando si porta via il mio cuore.
Definitivamente.
Pow Shun.
Arrivo da Aprhodite senza più forze ne lacrime.
Mi butto fra le sue braccia singhiozzando ma i miei occhi gonfi restano asciutti... ho pianto tutto ciò che potevo e adesso non mi rimane più nulla!
Nulla se non la disperazione e la certezza di aver sbagliato tutto, di aver disgustato anche il fiero guerriero del cigno... l'amico caro e premuroso così importante per me.
Ho seguito il mio istinto e me ne sono andato prima di cedere e crollare fra le sue braccia raccontandogli ogni cosa... per fortuna che la ragione si è aggrappata con i denti alla mia mente impazzita e mi ha obbligato ad andarmene prima di compiere qualcosa di irreparabile.
Sento le mani dolci di Aphro che mi accarezzano la schiena con lentezza, scaldando la mia pelle ormai gelida.
Tiene il mio viso premuto nella sua spalla sussurrando parole tenere... se potrebbero vederlo tutti quelli che dicono che è un guerriero arrogante  e spietato... tutti quello che lo temono e lo odiano per questo...
L o stringo forte con disperazione aggrappandomi alle sue spalle e sento che mi prende fra le braccia per appoggiarmi sul letto, in camera sua.
Si stende accanto a me coprendomi il volto di piccoli baci e dandomi quella tranquillità di cui ho disperato bisogno.
La luna si alza alta nel cielo e io finalmente crollo in un sonno sfinito, in quell'oblio che mi impedirà di pensare e di ricordare... mentre il profumo intenso delle rose calma un po' il mio cuore ferito.
Le ultime parole del mio dolce Aphrodite si fanno strada lentamente ma si perdono quasi subito nell'oscurità profonda e assoluta che mi porta via:
- potrei uccidere senza pietà il responsabile di tutto ciò...piccolo mio-
Quando apro la porta della mia camera sono passati due giorni esatti...oggi tornava Death e la sua possessività ha fatto si che ignorassi le insistenze di Aprho per tornare di nuovo nella villa che è diventata la mia casa.
Non voglio creargli altri problemi e preoccupazioni, almeno lui che può deve essere felice fra le braccia del suo amore.
Tutti sono stati contenti di vedermi e si sono rassicurati sulle mie condizioni non appena mi hanno visto.
Le parole del cavaliere dei pesci girano ancora vorticosamente nella mia mente.
Devo parlare chiaramente con i miei fratelli e dirgli tutto. Non mi rifiuteranno... ne mi condanneranno per una colpa che, Aphro ne è assolutamente sicuro, non è mia.
Non posso dire che due giorni hanno cancellato le mie certezze ma su una cosa ha ragione: Se taccio li inganno molto di più.
Sono tutti preoccupati per mè, è arrivato il momento di dirgli che cosa mi sta uccidendo e accettare il loro aiuto... e il loro perdono.
E incomincerò da Hyoga, da colui dal quale sono fuggito così vigliaccamente e che ho sicuramente ferito.
A quest'ora è in camera sua sicuramente, vado da lui prima di cambiare idea ed entro deciso dopo aver bussato, è disteso sul letto e appena vede che sono io si alza sui gomiti e resta li a guardarmi a bocca aperta: Bene, posso dire di aver stupito il freddo guerriero dei ghiacci.
Pow Hyoga.
Il tempo sembra eterno e ogni pensiero è sempre lassù, da Shun e Aphrodite e mi brucia senza sosta.
L'allenamento massacrante al quale mi sono sottoposto ha lasciato senza forze il mio corpo ma la mia mente continua velocemente a lavorare, instancabile.
Lei non si fa fermare dal mio malumore, dai miei sguardi di ghiaccio che tengono lontani gli altri miei fratelli ma si fa strada dentro me annientandomi con il suo ricordo, con i suoi sorrisi, con l'odore della sua pelle.
Allungo il corpo sul letto e intreccio le mani dietro la testa... se soltanto potrei addormentarmi profondamente e svegliarmi fra dieci anni... senza il suo ricordo a ossessionarmi!
Che follia che ho pensato!
Anche fra dieci anni lui sarà nei miei pensieri, esattamente come adesso!
Ne sono sicuro.
La porta che bussa mi interrompe improvvisamente e, come evocato dai miei pensieri, ecco che l'esile figura di Shun entra con decisione... Per un attimo penso che mi sono addormentato e che questo no n è altro che un sogno, come tanti altri ultimamente.
Ma la porta che si chiude dietro di lui mi fa capire che non è così.
Mi alzo sui gomiti e lo osservo: divoro con gli occhi ogni più piccolo lineamento e improvvisamente tutta la gelosia e le ore passate a chiedermi che sta facendo con Aphrodite spariscono per lasciare il posto soltanto a lui, al suo viso, ai suoi occhi teneri e decisi:
- Devo parlarti Hyoga-
la sua voce è senza incertezze ne titubanze e allora mi alzo in piedi e mi fermo a pochi passi da lui, aspettando con un'ansia completamente estranea per me, che mi dica che ...che cosa?
Che ha deciso di vivere con il cavaliere dei pesci?
Che si amano?
Che...
Mi guarda in silenzio per un attimo e poi il suo sguardo si addolcisce improvvisamente...
- Hyoga...  mi sono innamorato di te-!


+ VAI ALLA PARTE II +