Nessuno Fra Noi

 

PARTE I

 

Quando Rukawa e Sakuragi escono dalla palestra le prime ombre della sera si allungano, implacabili.
L'aria è un po' umida a causa di una leggera pioggia che, fino a pochi minuti fa, cadeva insistente.
I due ragazzi si stringono nelle giacche continuando a scherzare tra loro, approfittando di ogni occasione per sfiorarsi, toccarsi… anticipando così il momento in cui saranno soli.
Il primo che si accorge che c'è qualche cosa che non va è proprio Rukawa.
Sente dei colpi sordi che provengono dalla stradina dietro la palestra, quando ai colpi si aggiungono dei gemiti soffocati capisce che c'è qualcuno nei guai e scatta verso la provenienza di quei rumori senza dire nulla a Sakuragi che, colto alla sprovvista, se ne sta li a guardarlo, imbambolato.
Ma è solo un attimo.
Poi anche lui scatta dietro a quel dannato volpino che lo fa impazzire.
E quello che vedono gli fa gelare il sangue nelle vene. 
Ci sono tre ragazzi che ne stanno picchiando un quarto disteso a terra.
Si stanno accanendo su di lui con ferocia, colpendolo con calci e pugni.
Qualcuno di loro ha qualche segno sul viso e questo vuol dire che il ragazzo a terra si è difeso con le unghie e con i denti.
Ma chiaramente ha avuto la peggio.
"Kogure" mormora attonito Rukawa… il più grosso di quei bastardi alza un piede per colpirlo al viso ma l'urlo di Sakuragi lo ferma.
-NO KOGURE…- fa partire lo stesso il piede ma la forza è notevolmente diminuita anche dai suoi compagni che scappano prima di avere a che fare con quei due giganti dalle espressioni poco raccomandabili (senti chi parla…).
Colpisce Kogure alla testa sotto lo sguardo raccapriciato dei due amici che gridano, inutilmente.
Se ne va soddisfatto in tutta fretta… volevano farlo fuori e non ci sono riusciti, ma gli hanno dato una lezione che non dimenticherà.
E nemmeno Mitsui la dimenticherà facilmente.
Sakuragi si precipita al suo inseguimento ma la voce di Rukawa lo ferma:- lascia perdere Hanamichi, corri a chiamare un'ambulanza, presto…-
L'urgenza che c'è nella sua voce lo preoccupa più del corpo martoriato del suo compagno di squadra riverso sull'asfalto di quel lurido vicolo.
Per la prima volta non discute un suo ordine e si precipita sulla porta della palestra dove hanno lasciato cadere le cartelle, per prendere il suo telefonino e chiamare l'ambulanza.
Rukawa è inginocchiato sul corpo esanime di Kogure, è pieno di lividi e di ossa rotte ma quello che lo preoccupa di più è il sangue che esce dall'orecchio del suo amico.
Non osa toccarlo, non si azzarda a muoverlo di un millimetro, spera solo di sentire al più presto il suono della sirena.
Mitsui sta correndo in moto, sta correndo dal suo ragazzo con un'urgenza quasi pericolosa, visto che sta infrangendo un numero impressionante di codici della strada.
" è solo colpa mia " pensa angosciato, " se soltanto non l'avessi lasciato solo… se fossimo andati a casa insieme…no…dovevo arrabbiarmi per quella cazzata, dovevo lasciarlo lì per dargli una lezione…
stronzo…stronzo…", il senso di colpa è grande quasi quanto la paura. 
La paura di non arrivare in tempo.
Rukawa al telefono era preoccupato.
Rukawa preoccupato.
Pazzesco.
Incredibile.
Terrorizzante.

 

 

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