Petali Di Rosa
 
 
 
La notte è fresca e leggermente profumata, un profumo che non opprime ma che accarezza, sensuale lento seducente.



Un’ombra silenziosa sfiora le rose meravigliose che crescono attorno alla dodicesima casa, senza fermarsi per gettare almeno uno sguardo, come fanno 
 
tutti quelli che passano di li.



Ma lui non è uno qualunque, lui è DeathMask e il biglietto che ha trovato a casa sua lo ha intrigato non poco.



Da quando è diventato l’amante del biondo cavaliere dei pesci la sua vita non ha conosciuto un attimo di noia, quindi visto che oggi è il suo compleanno



si aspettava una giornata all’altezza di Aphrodite ed invece niente.



Nulla di nulla.



La giornata era passata tranquillamente, in una relativa calma e lui si era riscoperto arrabbiato.



No insomma, non è che gli importi di fare feste e cazzate varie ma almeno il suo amante, proprio lui che per i compleanni di Milo e Camus aveva fatto
 
un casino dell’accidente!!



Per Death.. nulla.



Era entrato nella sua casa nero come la notte che lo circondava e aveva trovato quel biglietto sul letto.



Sul cuscino per intenderci.



Era entrato in casa sua e aveva messo sul cuscino un biglietto con sopra un petalo di rosa rossa.



E una parola soltanto: Vieni.



Basta.



Chiaro che è andato subito.



E quello che trova lo lascia senza fiato.



Aphrodite è disteso sul letto.



Fin qui nulla di strano, immaginava che stava architettando qualche cosa; un biglietto del genere da uno che è un amante esperto e raffinato, bè, ha



un solo significato.



Quindi trovarlo disteso nel suo letto non è una grande sorpresa.



E nemmeno scoprirlo nudo come mamma lo ha fatto lo è.



E allora che cos’è che lo lascia letteralmente a bocca aperta?



Le rose.



Le rose rosse che ricoprono il letto e il corpo splendido del suo incredibile amante.



Non c’è un pezzetto di pelle libera, l’unica parte scoperta è il viso, la parte del corpo su cui è appoggiata una splendida rosa nera.



Si rende conto che è rimasto senza saliva, cerca di muovere la lingua nella bocca per rimediare a questo spiacevole incidente e vede gli occhi azzurri di 
 
Aphrodite che seguono quel movimento con un luccichio pericoloso.



Bene.



Adora il pericolo, altrimenti la sua vita diventa troppo monotona, giusto?



Una rosa nera.. le sue intenzioni sono evidenti, e lui si siede comodamente nella poltrona accanto al suo letto, aspettando che sia il biondo svedese a 
 
fare un ulteriore passo.



Intanto nessuno gli vieta di mettersi comodo e di spogliarsi.. no?



 
L’azzurro perfetto degli occhi di Aphrodite non perde un minimo gesto del suo uomo.



Lo segue mentre si siede e si toglie con negligenza le scarpe, mentre toglie la maglia e slaccia i pantaloni, lasciandoli così.



La pelle gli pizzica.



Quella delle mani dove l’epidermide sensibile manda impulsi insani al cervello.



Insani poi.. non c’è nulla di insano nel suo desiderio di toccarlo, stringere la sua carne, farsi riempire da lui e riempirlo se ci riesce.



Alza languido una mano e fa cadere un po’ dei petali che lo ricoprono.



La pelle candida che si intravede in mezzo a tutto quel rosso fa un effetto incredibile.



Da togliere il respiro.. che in effetti comincia un po’ ad affrettarsi.



La stoffa dei pantaloni, sull’inguine, comincia a tirare un po’ troppo ma



Death è sicuro che il suo biondo Svedese saprà rimediare al più presto a questo inconveniente.



La rosa nera che giace sulle altre rosse e finisce proprio su quella bocca rosa e perfetta viene afferrata da quella mano che non ha paura di ferirsi con le 
 
spine.



Sembra quasi che queste ultime si debbano ritirare davanti al loro padrone.



O più semplicemente a lui piace ferirsi, vedere il sangue uscire da quei piccoli tagli che stillano gocce vermiglie.



Lentamente si mette a sedere e le rose cadono dal suo corpo quasi a malincuore.



Death si muove, a disagio.



E’ come se prendessero vita, un tutt’uno con il loro signore.



Lo vede mentre si alza i capelli biondi e li manda dietro le spalle per farli ricadere in una massa dorata.



L’inguine gli fa sempre più male ma lui non si muove.



Per primo?



Mai.



Aphrodite sembra sapere esattamente quello che pensa, si alza in piedi definitivamente, sempre con la rosa nera fra le mani, e muovendosi lentamente, 
 
si avvicina alla poltrona dov’è seduto il suo amante.



<< auguri Death Mask..>>mormora con voce resa irriconoscibile dal desiderio che è cresciuto anche in lui durante quell’attesa lunghissima.



<<Tu saresti il mio.. regalo?>> sopracciglio alzato e voce strascicante, quasi menefreghista.



Potrebbe anche fregarlo se non fosse che lo conosce troppo bene e che la sua erezione è ormai troppo evidente.



Si inginocchia davanti a lui e quella posizione che per molte persone potrebbe essere degradante, fatta da lui diventa sensuale, meravigliosamente 
 
eccitante.



Afferra la rosa tra i denti e inizia ad abbassargli i pantaloni, facendogli alzare leggermente i fianchi.



Li fa scivolare giù, lungo le gambe fino alle caviglie.



Gli alza un piede accarezzandolo leggermente e poi l’altro, sfila via del tutto quei pantaloni perfettamente inutili e inizia ad accarezzarlo con la rosa.



Death ha un brivido, è dannatamente sensibile nei piedi e quel demonio lo sa benissimo.



I petali passano più volte su tutta la lunghezza del suo piede per poi risalire lungo il polpaccio e sul ginocchio.



La parte interna, chiara e tenera.



Così sensibile.. sale sempre più fino a raggiungere le cosce e l’inguine, ancora stretto nella biancheria intima che non gli ha tolto.



Lo sfiora più volte e sente un ringhio che esce dalla gola contratta del suo ragazzo.



<< Ti odio quando fai così..>> ma sembra che dica tutt’altra cosa e Aphrodite continua, sadico, sensuale da morire.



Unico.



Ridiscende e ricomincia anche nell’altra gamba, lo stesso identico trattamento.



Quando arriva alla sua meta Death lo afferra per la nuca strattonandogli quei magnifici capelli:



<< datti da fare accidenti a te o ti..>> 



<< calma amore, lascia fare a me. Ti sei mai pentito di averlo fatto?>>



A denti stretti deve ammettere che ha ragione.



Mai, nemmeno una volta, si è pentito di averlo scelto come amante.



O di essersi fatto scegliere.



Gli lascia i capelli regalandogli comunque un ultimo strattone ed è ricompensato da una spina che gli lascia una scia rossa sulla sua pelle.



<< Dannato>> pensa ansimando.


<< Sarà la scopata della mia vita o lo farò a pezzi? >> e quest’ultimo pensiero si perde nella bocca e nei denti del Santo dei pesci che gli sta togliendo 
 
via l’ultimo ostacolo rimasto con la bocca.



Inizia a tormentargli l’inguine con la rosa nera.



Sfiora, stuzzica, lascia che le spine gli sfiorino la pelle mentre Death sta per perdere il controllo.



Improvvisamente, così come aveva iniziato, si alza in piedi e resta davanti a lui, eccitato e splendido, con lo sguardo pericolosamente acceso da una
 
luce di sfida.



Sembra dirgli: Vediamo che sai fare tu adesso.



E Death risponde come si aspettava, anzi, fa di più.



Va oltre ogni sua più rosea aspettativa.



 
Il respiro affannoso dei due ragazzi si perde nell’aria.



I petali delle rose sono mescolati con il sudore e con i loro capelli.



Aphrodite vorrebbe massaggiarsi il sedere così pesantemente messo alla prova ma non riesce a muovere un muscolo e rimane li con gli occhi chiusi, 
 
cercando di racchiudere in se le sensazioni che ha provato oggi, mentre Death lo faceva godere come mai nella sua vita.



Mentre lui faceva godere il suo amante in maniera così profonda da fargli perdere la ragione.



Ragione che ormai non ha più.



Guarda la rosa nera ancora intatta e gli lancia un bacio con il pensiero, visto che non riesce a muoversi.



Quando lo ha bloccato contro il muro e gli ha aperto la strada con il gambo della sua rosa credeva di  sognare.



Death che fa una cosa del genere?



Lo prese la prima volta li, contro quel muro, con la schiena schiacciata nella parete e le gambe allacciate ai fianchi forti di quella furia che non intendeva 
 
mollarlo più.



Non sano almeno.



Continuarono sul letto, sul tappeto mentre andava in bagno e perfino nella sua ampia vasca ricolma di acqua profumata. Death che entrava nell’acqua



profumata.



Non credeva ai suoi occhi.



Con un sospiro riesce a voltarsi a pancia in giù e appoggia la guancia sul ventre teso del suo ragazzo che dorme come un sasso.



Le gambe escono dal letto ma non ci fa caso; è così distrutto che potrebbe dormire anche in piedi.



Sorride appena al pensiero di quello che hanno fatto in piedi, mentre muove la testa leggermente sul suo ventre; dovrebbe essere stanco accidenti.



Di fatto lo è.



E allora perché sta provocando così il demonio che dorme accanto a lui?



<<Chi sarebbe il demonio?>> le risponde la nota voce dentro di se.



Accentua il sorriso e tira fuori la lingua, un piccolo assaggino su quella pelle leggermente salata.. lo ama.



Semplicemente.



Non riuscirebbe a vivere senza di lui.



E non vuole nemmeno provarci.



Sente l’energia richiamata a se che scorre di nuovo nel suo corpo dandogli nuova linfa vitale.



Si mette a calcioni su quelle anche strette e muovendosi sensualmente risveglia la virilità dell’unico uomo capace di farlo sentire così completo e appagato.



<<Mmm? sei insaziabile Aphro??>> la voce roca e assonnata dell’Italiano sotto di se lo fa sorridere <<senti chi parla>>mormora con voce ormai 
 
roca dal piacere, mentre si fa scivolare su quel corpo che non protesta più.



Si guarda bene dal farlo del resto mentre lo fa voltare sul materasso e lo penetra con un unico colpo di reni.



Credeva di essere l’unico pazzo rimasto in circolazione nel tempio, invece ha scoperto qualcuno che lo supera di gran lunga e non intende lasciarlo


andare così facilmente.



Fino a che una goccia di sangue continuerà a scorrere nelle sue vene.



E ne ha ancora tanto.



 


<<Io non sono affatto sicuro che questa sia la cosa giusta da fare.>> la voce di Camus è, a dir poco, glaciale.



Ancora si chiede come ha fatto Milo a convincerlo ad andare a fare gli auguri a Death Mask.



Il cavaliere del Cancro non è mai stato una persona  facile da prendere.



Oggi è il suo compleanno e sicuramente non è da solo; infatti non lo hanno trovato nemmeno nella sua casa.



Questo sta pensando Camus ma siccome sono troppe le parole da dire si limita a pensarle e camminare dietro al suo cocciuto ragazzo che non gli 
 
risponde nemmeno.


Certo che è una buona idea, l’ha pensata lui!!


Accelera il passo mentre un sogghigno preoccupante gli altera i lineamenti facendolo sembrare quasi perfido.


Sa benissimo quello che stanno facendo, conoscendo Aphrodite e la sua Insaziabile sensualità, anche se la serata è ormai avanzata, sa bene che li 
 
beccheranno in flagrante e non vuole perdersi lo spettacolo.



Sentono i rumori quando entrano nell’anticamera e qui Camus si ferma, rifiutandosi di andare avanti, immaginando benissimo a che cosa si riferisca



Afrodite quando mormora <<Più forte.. ancora..>> ma chiaramente Milo non ci pensa nemmeno a fermarsi.



Arriva sparato nella camera da letto e lo spettacolo che trova è esattamente quello che si aspettava.



I due amanti sul letto e questo è abbastanza naturale, visto che sono in una camera, no?



Il letto non è usato epr dormire però anche questo è normale visti i nomi dei due che ci sono sopra.



Sopra si, ma non sdraiati, nooo, troppo banale.



Alla pecorina?



Figuriamoci, troppo semplice.



Death è sul letto mentre ha afferrato Aphro alla vita e l’ha sollevato di peso, fino a raggiungere i suoi fianchi.



Un suo ginocchio è sul materasso, l’atra gamba è piegata, con il piede sul letto.



<<Ma cosa fa?? Nemmeno fra dieci anni riuscirò a fare una cosa del genere>> pensa ammirato Milo mentre un cuscino lo raggiunge in pieno volto, 
 
seguito da una valanga di rose rosse.



Petali di rose che volano nell’aria e danzano per raccontare di una amore forse pazzo.



Diverso di sicuro.



Assoluto e unico.



Come loro.