Splendi Ancora Folle Diamante
Saga
Dorme.
Sta dormendo come un bambino.
Guardo il suo corpo abbandonato nel sonno e il desiderio di proteggerlo sale prepotente.
Desiderio assurdo.
Lui è un cavaliere forte, molto più forte di tutti quelli che io ho incontrato.
In questa stessa casa, quando Hades mi ha risvegliato,l’ho colpito si ma evitando il confronto diretto.
Tutti e due combattevamo per Athena, tutti e due stavamo per dare la vita per lei.
E la forza del suo cosmo non era certo minore della mia.
Forte del perdono e della fiducia della nostra Dea.
Oh fratello mio…dal coraggio immenso e dalla forza per ricominciare.
Ricominciare sapendo che comunque avresti avuto tutti contro.
Che avresti dovuto conquistare la fiducia degli altri cavalieri.
E la mia.
Eppure…
Un movimento leggero nel letto… ti stai voltando.
Lentamente apri gli occhi e li fissi nei miei.
Due specchi incredibili mi stanno guardando.
Li chiudi di nuovo e li riapri…come se non riuscissi a credere a quello che stai vedendo.
<< Saga…fratello…>>
Sento un leggero sorriso distendermi il viso…si, fratello.
Adesso che sono qui, accanto a lui, nel silenzio della notte.
Adesso che non sono più il Gran sacerdote ma soltanto Saga… adesso ricerco l’intimità della nostra unione.
Una cosa sola.
Questo siamo.
<< cosa c’è?
Perché sei qui?>>
Ti sposti un po’ di più nel letto per farmi spazio e io mi siedo accanto a te, mentre la tua voce ancora roca dal sonno apre le porte della mia coscienza.
<<non è successo nulla.
Solo…non riuscivo a dormire e volevo scambiare qualche parola con te..>>
Chiacchiere… non mi è mai piaciuta questa parola.
Due chiacchiere… le chiacchiere sono vuote e inutili.
Per passare il tempo.
Io e te non chiacchieriamo…io e te parliamo.
E le parole che ci diciamo sono per me nutrimento.
Il tuo viso si distende in un sorriso pigro… quasi sensuale, mentre alzi le braccia e le metti dietro la testa… stendendo il tuo corpo.
<<stenditi accanto a me… così stai più comodo>>
guardo la tunica con cui dormi e i miei vestiti semplici, quelli che metto quando sono qui, nella nostra “casa”, e faccio come tu mi hai chiesto, anticipando così il mio pensiero.
Riuscirò mai a dirti quello che provo davvero per te?
Riuscirò mai a esprimere in parole l’amore che mi lega a te?
Sento il tuo respiro lento, calmo…. possente accanto a me.
Inspiri lentamente ed espiri con altrettanta calma, concentrando così tutta la vita nei tuoi polmoni.
Dentro di te.
Si… tu lo sai.
Tu sai già quello che io provo…perché è la stesso sentimento che provi tu.
Canon
Il silenzio è rotto soltanto dai nostri respiri ma non è pesante…affatto,
anzi…
È caldo.
Complice.
Vivo.
Da quando siamo tornati mi rendo conto che amo i silenzi che ci sono tra noi.
Sono preziosi, vivi e mi fanno sentire, in profondità, mio fratello.
Quel fratello che io ho così ferito.
Quel fratello con cui ho lottato a lungo, convinto che mi avesse abbandonato.
Quel fratello che ho ritrovato, intatto, in tutto il suo splendore.
In tutto il suo amore.
Volta la testa verso me e il calore dei suoi occhi arriva fino in fondo all’anima, quegli occhi così simili ai mie eppure così diversi.
Adesso non è più il severo ma giusto Gran Sacerdote che di giorno incute rispetto e timore a tutti i cavalieri, adesso lui è semplicemente Saga, mio fratello.
Colui che, dopo la nostra Dea, amo di più al mondo.
Si.
Adesso lo ammetto senza più paura.
Senza timore ne altri sentimenti che mi allontanerebbero da lui.
Siamo stati divisi troppo a lungo…adesso basta.
Nessuna forza al mondo potrebbe più farlo.
Nessuna.
<< Sai Canon… tu mi hai sempre fatto pensare a un diamante…>>
Lo guardo per un attimo…pensando di essere impazzito improvvisamente… o di vedere un’ombra di sorriso sulle sue labbra.
Anche se so che questo è impossibile…Saga non scherza mai nemmeno sulle cose futili…figuriamoci su noi due.
<<Che…cosa hai detto? Ripeti lentamente per favore…sillabando magari…>>
Chiaramente non mi da retta.
Figuriamoci se scherza così… dietro semplice richiesta.
Continua come se io non avessi aperto bocca, anche se un piccolo fremito alza impercettibilmente l’angolo destro della sua bocca.
Mai saputo che avesse dei tic Saga…che sia l’accento di un sorriso?
<< Hai mai visto un diamante grezzo?>>
un… certo che no…ma so com’è fatto… dove vuole andare a finire?
Comunque gli rispondo e lui continua:
<<Se uno si ferma all’apparenza non lo guarda due volte, figuriamoci raccoglierlo.
Non ha niente a che vedere con quello che tutti conosciamo…
Ma l’uomo ha imparato che anche qualcosa di così oscuro può dare luce se viene lavorato con pazienza e attenzione.
Certo… per lavorarlo devi ferirlo, aprirlo, arrivare al cuore… ma poi il risultato non ha paragoni.
Così è stato anche per te.>>
Rimango impietrito, senza riuscire a dire una sola parola.
Lui continua, il gomito sul pezzo di cuscino che gli ho lasciato, la mano appoggiata alla guancia per sostenerlo.
I capelli biondi che ricadono sul viso e che lui toglie con la mano libera.
Mai visto nulla di più perfetto nella mia vita.
Sento che quello che sta per dire potrebbe cambiare tutta la nostra vita.
Potrebbe cambiare quello che siamo.
E mi rendo conto di volerlo con tutto me stesso.
<< Eri come un diamante allo stato grezzo.
Nessuno, guardandoti…avrebbe detto che saresti diventato così puro e perfetto.
Sei tutto ciò che un cavaliere di Athena deve essere e lo sei diventato con le tue forze.
Sei stato tagliato, la lama è arrivata al cuore…ha inciso la carne… ma sei riuscito a vivere lo stesso.>>
Alzo una mano e gli chiudo la bocca.
So cosa vuole dire adesso… e esagera come sempre.
Io sono uno che ha combattuto contro la parte oscura di se stesso.
E ha vinto grazie alla misericordia di Athena.
Grazie all’amore che lei ha riversato su di me e che mi ha dato una vita nuova.
Alzo la mano e la porto sul suo viso… e grazie al suo pensiero.
Lo sentivo sempre su di me.
Costante, fisso.
Mi ha dato la forza necessaria per andare avanti, per non cadere.
Per non rimanere schiacciato.
Lo amo… semplicemente.
Saga
La sua mano è calda sul mio viso, è dolce e mi accarezza lentamente.
Leggo tutto l’amore che non riesce a dirmi a parole nei suoi occhi.
Quegli occhi che si immergono nei miei.
E la sua voce che accompagna il calore di quelle dita che non si staccano dalla mia pelle.
Che continuano ad accarezzare.
E che io lascio li.
<< Soltanto tu potevi vedere in me un diamante…>>
<< Non ho nessuno merito in questo…>>
Volto la testa per far terminare le mie parole sulla sua mano.
Che merito posso avere io nell’aver scoperto in te un diamante?
Io ti amo… è facile scoprire nelle persone amate la purezza che si cela dietro l’oscurità.
Avvicina il viso al mio e appoggia la bocca nel mio orecchio, quasi a sussurrare parole che nemmeno i muri dovrebbero sentire… perché sono nostre, soltanto nostre.
<< Sai cos’è che mi è mancato di più nella prigione volontaria che mi ero costruito?>>
Sento che bacia la pelle delicata del lobo per poi continuare…mandandomi un brivido lungo la pelle…
<< Tu… la tua presenza…il tuo calore…>>
Continua dopo aver appoggiato le labbra di nuovo sulla mia pelle
<< Tu, mio fratello…l’altra parte di me.
Quella profonda, vera… immacolata.>>
Sostituisce il mio braccio che sosteneva la testa con il suo e mi fa stendere sul letto.
Sul nostro letto.
Non si mette su di me…non ancora.
Ma io so che lo farà e so che non lo fermerò, perché quello che proviamo l’uno per l’altro deve trovare la sua completezza con la nostra unione.
<< Quella che non mi mente mai, nemmeno per il mio bene… >>
e a questo punto lo attiro a me circondandogli le spalle con le mie braccia e affondando le mani nei suoi capelli…quanto ho desiderato farlo, tanto…troppo.
<< Quello che ti ama…almeno quanto tu ami me…>>
Alzo la testa per incontrare le sue labbra.
E mai bacio fu più desiderato di questo.
Sento il suo sospiro profondo…con l’anima, non con le orecchie piene del battito del suo cuore.
Il mio folle diamante, quello puro, che si nasconde sotto uno strato oscuro.
Quello tagliato, lavorato, levigato.
Il mio.
E lo penso perdendomi nella dolcezza del suo abbraccio.
Nella passione del suo bacio.
Nella follia del nostro amore.