Un compleanno speciale

 
<< Una definizione che possa dire, in poche parole, com'è Milo?>>
La voce secca e anche un po' arrabbiata di Death li raggiunge dal suo eremo dove si era seppellito, la camera, per mettersi alla pari con le ore di
sonno che Aphrodite gli ruba ogni notte.
<< Un puttaniere!>>
La faccia di Camus potrebbe benissimo gelare un vulcano in eruzione se soltanto Death fosse li a vederlo.
Aphrodite nasconde il sorriso, che Camus non gli avrebbe mai perdonato, in una mano, con un colpo di tosse molto abile.
Gli occhi glaciali del suo amico, però, lo guardano sospetti per alcuni attimi, fino a quando, almeno, si ricorda del perché è li.
Torna a sedersi con un sospiro. come fare per far capire quello che vorrebbe da loro?
Ci prova, per l'ennesima volta...
<< Ma no...non è così!
Io vorrei sapere da te che cosa potrebbe far felice Milo.
Ma non contento. Cioè...non una felicità per modo di dire.
Voglio fargli un regalo che lo lasci a bocca aperta, capisci?
Un regalo da stordirlo... annichilirlo.>>
Si ferma pensando seriamente di misurarsi la febbre, ma è lui che parla così?
Che malia gli ha fatto il suo migliore amico e ragazzo (e amante aggiungerei^^) per fargli dire una cosa del genere?
Basta, deve andarsene di li prima che la pazzia di quei due svitati contagi anche lui. La voce di Aphrodite lo ferma prima che possa alzarsi ed è
quasi...divertita!
Divertita?
Se ride di lui... ma quello che dice gli fa cambiare idea immediatamente!
<< Un regalo da annichilirlo...eh?
So che cosa ti serve. Vieni, vieni con me. Vedrai che cosa dirà il nostro
Milo appena vedrà il tuo... regalo!>>
Non gli dà il tempo di fargli cambiare idea. lo prende per mano e lo trascina in camera, sotto lo sguardo stupefatto del Francese che pensa,
seriamente, di aver fatto l'errore più grande della sua vita andando a cercarlo mezz'ora fa.
La camera è in un caos indescrivibile, almeno per lui che non sopporta il disordine ne la confusione.
Death è steso nel letto, con la testa sotto il cuscino in un evidente tentativo di non voler sapere ne vedere che cosa sta per combinare il suo
compagno fuori di testa.
Chiaramente è nudo e il lenzuolo copre a malapena la sua schiena, appena li sente entrare si volta sbuffando senza curarsi di tirare su il lenzuolo. Lo
sguardo di evidente rimprovero che Camus gli lancia gli fa tendere le labbra in un ghigno preoccupante, si siede nel letto e mette il cuscino dietro la
testa, allunga il suo magnifico corpo e si mette a guardare le imprese di Aphrodite.
Forse dovrebbe avvertire il Francese di stare in guarda.
Quando Aphrodite ha quell'espressione sono guai per tutti, ma perché dovrebbe farlo?
E perdersi così uno spettacolo esilarante?
Mai.
Così si guarda il suo svedese che tira fuori dei vestiti dall'armadio dopo aver tolto tutto quanto e li mette sulle braccia di un allibito Camus.
Che lo guarda come se fosse impazzito.
<<No. Secondo te io dovrei mettermi... ma stiamo scherzando?
E davanti a... a... LUI?>>
Chiaramente il tutto è stato detto senza alzare la voce.
Assolutamente.
<< Sarebbe chiedere troppo, vero? No, no, non dire nulla. potrei morire assiderato. Ok, andiamo di là che ti vesto io... aspetta di vederti prima di
dire di no>>
Avete presente un tornado?
Ecco. Aphrodite lo incarna perfettamente mentre non lascia il tempo a un allibito Camus di aprire bocca ma lo spoglia con gesti efficienti e precisi
per poi rivestirlo con il meglio che lui potesse tirar fuori.
Chiaramente dal suo personalissimo punto di vista.
Quando li ha messi lui, quei vestiti, Death non lo ha fatto arrivare nemmeno alla camera.
Sorride deliziato al ricordo e si passa la punta della lingua sulle labbra.
Il rosso Francese ha un fisico meraviglioso e se vestito nel modo giusto farà fermare il cuore a Milo, non ha il minimo dubbio.
Adesso deve solo convincere Camus di questo... una sciocchezza!!!

Quello che prova Camus guardandosi è indescrivibile.
Non può essere lui il tizio che lo sta osservando dallo specchio vestito come... come... (come una puttana?! ;P suggerimento di Death ;P) non trova
le parole!
I pantaloni sono oscenamente stretti e ha fatto una fatica incredibile per allacciarli, senza parlare della maglietta aderente nera, senza maniche che
lo modella come se... fosse nudo accidenti!!!
E poi lo svedese si avvicina e gli slaccia il bottone dei jeans spettinando i capelli sapientemente.
E' l'ultima cosa che riesce a fare prima di ritrovarsi dalla parte opposta della stanza!!!
<< Tu sei pazzo se pensi che io possa andarmene in giro conciato così! E non
toccarmi !>>
La voce, un brontolio di un tuono, bassa e vibrante.
E gelida.
<< Non so come fai a vestirti in questo modo e non sono affari miei ma io
non metterò MAI una cosa del genere!
Mai capisci?>>
Aphrodite si alza da terra e si sistema i capelli senza scomporsi più di tanto.
Lo conosce troppo bene, sa che avrebbe reagito più o meno così, ma sa anche che ama Milo profondamente, più di qualsiasi altro.
<< E lasciati dire un'altra cosa: Il modo in cui vivete tu e Death è
indecente!
Siete dei cavalieri di Athena...come potete lasciarvi andare così?>>
Death si alza a metà dal letto, seccato con quella voce che emana onde artiche a ripetizione...ma che si faccia i cazzi suoi mai, il Francese, eh?
Però Camus lo precede e se ne va sdegnato, senza far dire loro mezza parola!
Va in bagno, si riveste... e si porta via i vestiti di Aphrodite!
Il tutto senza degnarli di un'occhiata, facendo finta di non vedere il ghigno di Death e l'aria maliziosa del biondo cavaliere che sa di aver vinto
lui.

Arriva nella sua casa arrabbiato con se stesso.
Come può aver fatto una cosa del genere?
Come può essere andato a chiedere un aiuto ad Aphrodite, sapendo come la pensa lui su... su queste cose?
Il viso di Milo gli attraversa la mente per un attimo e il suo sorrisotaglia in due il respiro.
Abbassa gli occhi e guarda i vestiti che ha in mano... oh accidenti!
Se li è portati via... Li mette in ordine sulla sedia in camera sua e sistende per un attimo sul letto.
Gli vuole bene, ecco il perché.
Anzi... lo ama.
E nemmeno poco.
Ama la sua vitalità, la sua faccia di bronzo.
Ama il suo modo di fare l'amore e quella passione che mette ogni volta che fa qualche cosa in cui crede.
Con tutto il suo cuore, con tutta la sua anima...con tutta la sua mente.
Ama i suoi occhi che sembrano bruciarlo ogni volta che lo guarda.
Ama quei capelli biondi che sembrano assurdi in un Greco ma che sono così perfetti...così "giusti" su di lui.
Tutto ama in lui.
Tutto quanto.
Torna a guardare i vestiti... in effetti piacerebbero molto a Milo... altro che se gli piacerebbero.
Si alza lentamente dal letto e inizia a spogliarsi lentamente, senza nessuna voglia.
Non lo fa per se stesso.
Ma soltanto per lui.
Soltanto per lui.

La notte è stellata e profumata.
Nonostante l'autunno iniziato da parecchio l'aria è ancora calda e accarezza teneramente la pelle dei due giovani amanti abbracciati sul grande letto
dalle lenzuola candide.
I capelli biondi di Milo sono sparsi sul cuscino e Camus ci passa le mani lentamente, sospirando di piacere alla loro morbidezza.
Torna a baciarlo mentre si muove lentamente dentro di lui, le gambe del suo amante allacciate ai fianchi, i suoi gemiti nelle orecchie.
Quanto lo ama.
E quante volte gliel'ha detto?
Sente il piacere che esplode in loro contemporaneamente e le grida di Milo contro di lui.
<< Ti amo... ti amo... ti amo.>>
Gli rotola sopra con un sospiro trascinandolo su di se.
Anche lui lo ama.
Perché non riesce a dirlo?
Perché non riesce a tirare fuori la voce e a gridarlo?
O sussurrarlo?
Basterebbe... al suo ragazzo basterebbe.
Lo sente respirare sul suo petto e la sua lingua tracciare i contorni delicati del suo capezzolo... come fa a recuperare così velocemente?
Come?
Le sue mani si alzano e si fermano sulla pelle calda della schiena mentre Milo continua la sua discesa lenta verso lo stomaco tracciando lentamente i
muscoli con quella lingua umida... come gli piace quando fa così.
Si offre totalmente alle sue carezze, alla sue sapienti mani fino a quando il suo piacere esplode nella sua bocca.
Lo prende all'improvviso, senza prepararlo, quasi con rabbia, come se volesse punirlo.
E allora lo grida.
Nel momento in cui il suo universo si frantuma lo grida.
Quando vede gli occhi lucidi di Milo spalancati su di lui per poi rinchiudersi delusi.
<< Ti amo... si amore... siiii >> mentre le stelle impallidiscono, gelose di un amore tanto grande.

<< Sei pazzo, se pensi che io metta su quelle... quelle cose sei fuori completo di testa!!!>>
Milo guarda come se fosse un bimbo piccolo piccolo il suo ragazzo. Sa che non li metterà mai quei vestiti, ma era così bello ieri sera.
Se soltanto avesse potuto vedersi.
Così bello.
<< Ma tesoro. >>
<<Tesoro niente!
Un po' di contegno Milo. Io non sono Aphrodite ringraziando il cielo e...
non fare quella faccia, hai capito? Tanto non cambio idea, fermo li, non
avvicinarti, fermo...mpp...>>
Il resto si perde nella sua bocca.
Per un po' non parleranno di vestiti... per un po'.

Buon compleanno Milo.
Di cuore.