Una
Vacanza Speciale
/Angelo/
Il
mare ha lo stesso colore incredibile degli occhi di Mika.
Allungo
una mano e tocco l’acqua trasparente mentre il cielo comincia
a
tingersi di una tonalità più rosata.
Il
tramonto sta incominciando il suo spettacolo.
Mi
sono dimenticato quanto è bello questo posto.
Avevo
sette anni l’ultima volta che sono venuto qui con i miei
genitori.
Ero
un bambino felice e spensierato che passava tutta la giornata in
spiaggia.
Castellamare
del Golfo, in Sicilia.
Una
spiaggia piccola e privata in una insenatura naturale del mare, la
villa meravigliosa di mio padre… tutto nelle mani del
giudice era
finito.
Lascio
andare la mente in un’altra direzione … non voglio
che occupi i
miei pensieri un secondo di più
La
casa che ho affittato è molto più piccola e
discreta.
Una
casetta di un piano con quattro stanze e una cucina abbastanza
grande.
E’
di una famiglia che abita nel nord e che torna qui solo nel mese di
Agosto.
Adesso
siamo a Luglio e il proprietario l’ha affittata per una somma
abbastanza piccola alla fine.
Chiaramente
noi occupiamo due stanze soltanto.. noi chi?
Noi
quattro!!!
Io
e Mika e quei due suoi amici svitati.
Come
accidenti ho fatto a farmi convincere ad andare in vacanza con tutti
e due??
Come?
Michel
è un enigma gelido come un ghiacciolo e Milos
poi… non lo
posso sopportare!
E
basta.
Il
modo in cui guarda Mika, come gli parla e i loro
“ricordi”…come
lo odio quando fa così!
“ E
allora perché te li sei portati dietro?”
Già…
domanda interessante che qualcosa dentro di me mi ripete
incessantemente!
Mai
visto Mika quando ti guarda con quegli occhi così
incredibilmente azzurri mentre cerca di convincerti a fare qualcosa
per lui?
Ecco…
una settimana così e sono capitolato.
Mi
tolgo i sandali ed entro con i piedi nell’acqua calda .
Una
meraviglia.
Sospiro
con soddisfazione… a quest’ora il mare
è certamente
migliore che al mattino.
Sorrido
sadicamente al pensiero che quei tre sono a casa a sgobbare!
Il
mio malumore per questa vacanza a quattro era evidente…
era
così evidente che nessuno ha osato dire mezza parola per
fermarmi.
Sono
rimasti li a mettere le lenzuola sui letti e riempire il
frigo…
mentre io scendevo in spiaggia con un ghigno poco raccomandabile sul
viso!!
Devono
capire che se adesso sono li anche loro due non vuol dire che mi sono
rammollito!
Il
fatto che non riesca a dire di no a Mika dipende dalla sua
abilità
a letto… anche.
Dalla
sua sfacciataggine quando chiede…senza dubbio.
Dal
fatto che senza di lui non so più tirare avanti?
Ecco…
questo è purtroppo l’unico vero motivo!!!
Ma
guai a chi glielo dice!!
/Mika/
E’
scappato il vigliacco… ci ha lasciati qui a mettere a posto
la casa
e se n’è andato in spiaggia…
Senza
neanche imbastire una scusa qualunque…non so,
tipo:” vado a fare
un po’ di spesa…”
Sorrido
tra me mentre finisco il mio giro di ispezione nel frutteto dietro la
casa.
I
fichi sono splendidi, grossi e succosi fanno venire
l’acquolina in
bocca soltanto guardandoli…le pere sono quelle piccoline e
dolci.
Ne
prendo una e la pulisco nel palmo della mano, affondo i denti nella
polpa tenera… mmm…buona!
Davvero
molto buona.
Saranno
due settimane deliziose… forse tre se convinco quel testone
a
fermarsi quando Milos e Michel se ne andranno.
Afferro
un fico e scendo in spiaggia, può fare il duro quanto
vuole…
ma io so come prenderlo.
E
se ho organizzato questa vacanza una ragione c’è.
E
prima o poi la capirà anche lui, ne sono certo.
Attraverso
il sottopassaggio del treno, un’ angusta galleria minuscola
ma che
mi porta direttamente sulla spiaggia… siamo a cento metri da
casa…
un posto davvero meraviglioso.
Non
ho mai sopportato il caldo afoso… odio i vestiti appiccicati
al
corpo e il sudore che ti ricopre come una seconda pelle, ma qui si
sta davvero bene.
Il
caldo è secco e non opprime, non da fastidio come succede a
casa,
casa
da cui sono letteralmente scappato.
Eccolo
li il mio testone cocciuto incredibile Angelo.
Sta
camminando nell’acqua a piedi scalzi, i jeans tagliati fino
al
ginocchio, la maglietta che ha visto stagioni migliori stinta e
aderente.
Non
di proposito chiaramente.
Lui
non fa mai nulla per attirare gli sguardi della gente due volte di
seguito su di se.
Non
si rende conto che quasi tutti lo guardano di nuovo perché
nessuno merita il suo sguardo così a lungo, ma il modo in
cui
cammina per la strada, la testa fieramente alzata, gli occhi
scintillanti e duri… tutto in lui denota quella forza che ha
conquistato così duramente.
Che
gli ha permesso di non morire a dieci anni, sotto i colpi bestiali di
un giudice dall’anima morta e putrida.
Mi
avvicino a lui che alza la testa e mi guarda.
Un
sorriso sarcastico altera per un attimo i suoi lineamenti assorti.
Il
velo si è alzato appena mi ha visto.
Non
permetterò assolutamente che scenda… fino a che
io sarò
accanto a lui.
Quindi
per il resto dei miei giorni…secolo più secolo
meno!
Esce
dall’acqua e mi viene vicino mentre io tolgo la buccia al
fico che
ho ancora in mano e lo accosto alla sua bocca.
Il
ghigno sparisce e gli occhi agganciano i miei.
<<dove
hai lasciato gli altri due?>> mormora con voce roca e
profonda.
Morde
la polpa dolce del frutto che gli porgo mentre i denti afferrano
anche il mio dito e lo mordono.
Leggermente
però.
Tolgo
la buccia dalla sua bocca e lo abbraccio sensuale, incurante di
quelli che sono ancora in spiaggia e ci stanno
osservando…mentre la
sua domanda sarà destinata a rimanere senza
risposta…almeno
per ora.
/Milos/
E
due…anche Mika adesso ha seguito quell’asociale
che si è
andato a trovare per compagno e ha piantato qui tutta la spesa da
mettere a posto…tanto per dirne una!
Il
rumore dell’acqua che si chiude mi blocca improvvisamente,
fermando
il mio noiosissimo lavoro.
Michel
ha finito di farsi la doccia… chiaramente non sopporta di
essere
sudato ne di avere quella patina vischiosa e fastidiosissima addosso.
Vado
in camera nostra e tolgo il copriletto mettendolo in un angolo della
stanza…mi sembra di vedere il suo sguardo corrucciato e
serio
guardando il disordine e il letto disfatto…ok, vediamo di
far si
che non guardi solo il disordine.
Inizio
a spogliarmi con calma, togliendo per ora soltanto la maglia e
slacciando i pantaloni…non è che io sia un
maniaco vero e
proprio… ma ho deciso che questa vacanza servirà
a
sciogliere un po’ di più il mio Francese dal cuore
apparentemente gelido.
So
che sotto il ghiaccio c’è un vulcano e…
forse sono davvero
pazzo e incosciente ma vorrei essere io quello che lo fa esplodere.
Fino
ad ora è riuscito a controllarsi…anche se con
fatica, devo
ammetterlo.
Ma
queste due settimane lo farò
capitolare…com’è vero
che mi chiamo Milos.
La
porta si apre e i suoi passi eleganti si avvicinano alla nostra
camera…che è di fronte a quella di Mika.
Entra
e si ferma sulla soglia a guardarmi… sono davanti
all’armadio
aperto e faccio finta di osservare gli indumenti che abbiamo appena
messo a posto per vedere quello da indossare…in
realtà non
ho intenzione di indossare proprio nulla e presto lo
scoprirà
anche lui.
Ha
addosso una accappatoio blu e i lunghi capelli rossi adesso che sono
bagnati hanno assunto un colore quasi
brunito…splendidi,assolutamente.
Abbasso
lo sguardo sul nodo dell’accappatoio e vedo le mie dita che
lo
sciolgono lentamente scoprendo così il suo corpo ancora
umido.
Mi
si informicolano immediatamente…le chiudo e le riapro sulla
porta
dell’armadio, dove sono ancora per poco.
Alzo
gli occhi di nuovo sul suo viso e, come immaginavo, è
corrucciato.
Guarda
il copriletto per terra e il letto aperto… i miei vestiti
sul
pavimento e si adombra sempre più.
Fino
a che alza il viso su di me… e io
“sento” il suo sguardo che
passa ogni centimetro della mia pelle.
Tiro
fuori i primi pantaloni che sono nell’armadio, a caso..
Senza
nemmeno guardarli.
E
porto le mia dita sulla cerniera che abbasso lentamente…
chiude la
porta dietro di me e si avvicina…. Passa sopra gli indumenti
che ho
lasciato per terra scavalcandoli…e questa è
già di
per se una vittoria.
Io
intanto rimango senza nulla e lo guardo senza malizia ma senza
abbassare per primo gli occhi.
Si
ferma a tre passi da me,
<<
ti sei dimenticato la biancheria intima…>>
serio,
quasi impassibile.
Se
non fosse per la luce pericolosa che si è accesa in fondo ai
suoi occhi.
Pericolosa…molto
pericolosa.
Annullo
la distanza fra noi due e metto le mani sul nodo del suo
accappatoio…finalmente.
<<
biancheria intima? Mmm… non so se l’ho
portata…>>
<<
Buffone…>>
l’unica
cosa che gli faccio dire… prima di chiudergli la bocca con
la mia.
Rimane
rigido per un momento… fino a quando infilo un ginocchio fra
le sue
gambe, allora si ammorbidisce impercettibilmente… fino
a…
<<
Ma Angelo… sei di una volgarità
assoluta… >>
<<
Fino a pochi attimi fa la mia volgarità non ti dava
fastidio…>>
<<
Ti riferisci a quando il bambino è venuto a dirci quanto
potevamo resistere senza respirare?>>
Non
è possibile!!!
Sono
già qua!!!
Michel si stacca
immediatamente e allaccia di nuovo quel maledetto nodo
mentre io, mentalmente, scomodo un sacco di gente che non
c‘è
più ma che poteva tenere fuori di qua
qell’accidente di
Svedese ex amante che mi ha fermato sul più bello!!!
<<
Milos, Michel… siete troppo occupati o potete aiutarci a
preparare
la cena?>>
Questa
te la faccio pagare Mika adorato… vedrai che cosa ti combino
carissimo disgraziato…vedrai!!!
/Michel/
Che
cosa stavo per fare?
In
pieno giorno e con quei due che potevano tornare in casa da un
momento all’altro?
(
come in effetti è accaduto…)
Dev’essere
l’aria di questo posto particolare o la perversione di Milos
che mi
ha fatto tenere un comportamento totalmente riprovevole.
Ceniamo
in un’aria di assoluta rilassatezza e il broncio che Milos
aveva
appena Mika ci ha chiamati è sparito mentre preparavano la
cena, in una complicità così particolare che ha
fatto
rilassare, un po’ almeno, anche me.
Certo
che da quando mi sono messo con Milos la mia vita perfetta e
controllata è andata a farsi benedire.
Lui
è quello che uno come me sfugge con tutto se stesso.
Perché
mi sono messo con lui?
Si
volta verso di me e fa un sorriso luminoso… sinistro.
Come
fanno a coabitare queste due cose insieme?
Milos
è ambiguo… affascinante, luminoso si, di quella
luminosità
che nasce da dentro.
Ma
è anche perverso… quel tanto che basta per
stargli lontano.
O
per volerlo stuzzicare fino a far si che lasci libero sfogo alla sua
fantasia…ecco, questo si che sarebbe pericoloso.
Inizio
a mangiare le bistecche che Angelo ha arrostito sulla carbonella e lo
vedo mentre ne afferra una al sangue e inizia a masticarla
lentamente.
Accidenti…anche
per fare un gesto così…così innocuo
sembra che voglia
dire: preparati che sto per fare anche a te la stessa cosa…
Forse
è per questo che sono con lui.
Per
questa passione che mette in ogni cosa che fa.
Perché
è così diverso da me.
Prende
dal piatto di portata una salsiccia, ne taglia un pezzo e me la porge
con le dita, con uno sguardo che la dice lunga sulle sue reali
intenzioni.
<<
mm… è buonissima questa salsiccia…
assaggia anche tu
Michel…>>
apro
la bocca a malincuore gelandolo con gli occhi, io odio queste
manifestazioni di… mi fermo mentre lui infila anche le dita
nella
mia bocca.
Milos…
tu non hai ancora capito una cosa e sarà mia premura fartela
capire al più presto…gli mordo il dito a sangue
mentre lui,
con un’imprecazione, lo toglie dalla mia bocca.
Senza
un sorriso riprendo a mangiare mormorando soltanto per lui
<<
Stai attento Milos…io non sono Mika… non
confondermi…>>
ma,
come sempre…ha lui l’ultima parola.
Anzi,
l’ultimo gesto…infilandosi il dito in bocca e
succhiandolo…il
tutto senza staccarmi gli occhi di dosso.
Accidenti…sarà
una vacanza lunghissima ed estenuante.
Troppo
per i miei gusti.
Quando
torno in camera per riposare un po’ sono le due del
pomeriggio.
Fuori
la temperatura sfiora i 35 gradi e fa troppo caldo per fare qualsiasi
cosa.
Sarà
un caldo secco ma per me il caldo è caldo e basta.
Metto
a posto i vestiti di quel Greco che sta sfidando troppo la sua buona
sorte mentre annoto mentalmente il discorso da fargli quando mi viene
tra le mani.
Mi
spoglio e resto solo con i pantaloncini, accendo il ventilatore sul
mobile davanti al letto e mi stendo con un sospiro.
Che
meraviglia.
Alla
fine, se metto le cose in chiaro, forse riesco anche a…la
frase
muore così nel mio cervello quando entra Milos.
Completamente
nudo e bagnato.
E’
appena uscito dalla doccia fatta dopo mangiato, infischiandosene del
fatto che gli abbia detto di aspettare almeno di aver finito di
digerire…
Si
ferma davanti a me con gli occhi che brillano, non senza aver chiuso
a chiave la porta prima
<<
ho dimenticato di portare gli asciugamani da bagno… come
faccio ad
asciugarmi?>>
e
io, per la prima volta da quando lo conosco…resto senza
parole a
guardarlo.
Le
gocce d’acqua che scivolano lungo il suo corpo,
l’eccitazione
visibile che sembra sfidarmi…un gemito mi sfugge finalmente
dalla
gola completamente asciutta: sarà una vacanza
lunga….molto,
molto lunga.
/Angelo
/
Quei
due si sono chiusi in camera… gli innocentini.
Michel
era stanco e voleva riposare eh… stanco!
Che
ipocrita quel Francese… ma almeno si è portato
via Milos…
e la pace, per un po’, può continuare a regnare
qui fuori.
Il
turno per lavare i piatti era di Mika visto che io ho cucinato e lui
arriva asciugandosi le mani in uno strofinaccio, con indosso i
pantaloncini più stretti che io abbia mai visto.
E
niente altro.
Mi
stendo nella sdraia proprio dove arriva il maestrale, il vento che
viene dal mare.
C’è
caldo si ma non mi dà fastidio e poi adoro il vento che sa
di
mare, adoro sentirlo sulla pelle.
Mi
fa rilassare meglio di un letto morbido in una stanza semibuia.
Sento
i movimenti felini dello Svedese che si avvicina a me.
Vediamo
un po’ che intenzioni ha.
Si
ferma davanti a me e guarda lo sdraio dove sono seduto con occhi
pericolosi,
<<
non sognarti nemmeno… se si rompe poi dobbiamo
ricomprarla…non
è>>
non
riesco a finire la frase che si è seduto sulle mie gambe.
Uno
scricchiolio sinistro accompagna il suo gesto ma… il tutto
resiste,
almeno per ora.
<<
correrò questo rischio…devo soddisfare una
curiosità
che ho da quando siamo arrivati qui…>>
Appoggia
le mani sul mio petto, proprio all’altezza dei capezzoli che
strofina con movimenti leggeri.
<<
Vorrei sapere se quella casa che è di fianco alla nostra
è
proprio disabitata come sembra o se…se
c’è qualcuno che ci
sta guardando da dietro le saracinesche
abbassate…>>
Che
cazzata.
Mai
sentita una scusa più idio… il rumore di una
finestra che si
apre ferma il mio pensiero.
Disabitata.
Così
mi aveva detto il proprietario.
Da
dieci anni quella casa è disabitata.
Invece
c’è qualcuno che sta spiando quello che stiamo
facendo.
Bene…molto
bene.
Lo afferro per i capelli e avvicino il suo viso
al mio…
<<
Vediamo di dare …corpo a questi sospetti
allora…>>
allungo
la lingua per lambirgli le labbra e lui la afferra immediatamente.
Il
bacio diventa profondo mentre Mika inizia a muoversi sensualmente
lungo il mio corpo, facendo scricchiolare ulteriormente lo
sdraio…
dimentico la casa…”misteriosa”, il fatto
che siamo in una
veranda all’aperto e la nostra precaria posizione…
tutto quanto.
Resta
soltanto la mano del mio svedese pazzo che si infila tra noi per
schiacciarmi il cazzo che sta cercando le attenzioni del caso.
Come
fa ad accendermi così è una cosa che mi ha sempre
incuriosito.
Ma
io, alla fine, non sono un uomo troppo curioso…non sempre
almeno.
Maledetto.
La
sua carezza è così profonda che sto per
venire…
abbassa la bocca gonfia sul mio torace e afferra tra i denti un
capezzolo.
Stringe
quel che basta per far uscire qualcosa che assomiglia ad un gemito
dalla mia bocca aperta.
Adesso
basta.
Mi
alzo in piedi improvvisamente e lo afferro per la vita prima che
perda l’equilibro… senza guardarlo un secondo di
più lo
trascino nella camera mentre il sangue rimbomba nelle
orecchie…
ancora un secondo e lo prendevo li.
Ed
invece voglio essere comodo.
Comodo
per poter affondare tutto dentro di lui.
Per
sentirlo supplicare di dargli di più.
Per
vedere quella luce insaziabile nei suoi occhi splendidi.
<<
Si… avevo ragione io…>> mormora
Mika prima che sbatta la
nostra porta dietro di noi buttandolo sul letto…
<<
in che senso?>> mormoro stendendomi su di lui,
<<
ci sono i fantasmi nella casa vicina alla
nostra…>>
E
alza le gambe per permettermi di andare a fondo.
/Mika/
Onestamente...non
conosco nessuno come Michel!!
Ma come può esistere uno come
lui?
Uno così freddo e distaccato da tutto quello che
è
eccitazione e rischio?
Stasera siamo tutti pronti per l'escursione
nella casa vicina alla nostra.
Sono le 23,30... ora perfetta...
tutti sanno che da mezzanotte in poi i fantasmi riesci a beccarli
più
facilmente... non chiedetemi, per favore, se io credo a queste
stronzate o meno... preferisco non indagare oltre.
Ma siamo in
vacanza e voglio divertirmi e questa sera promette
bene...benissimo.
Perfino Angelo viene con noi...bè…forse
questo dipende in gran parte dalla gelosia assurda che ha per
Milos…
ma a me va benissimo che sia geloso…così la
tensione fra noi
resta alta e io posso giocare su questo rendendo ancora più
eccitante il nostro rapporto.
<<
Noi andiamo…>>
dice
la voce di Milos.
E’
ancora incazzato… ci credo!!
Michel
fa quello che vuole e non cede di un millimetro!
Usciamo
con il suo “buon divertimento” nelle orecchie, con
voce
indifferente.
Lo
odio quando fa così.
Passo
una mano sulle spalle del mio vecchio amore per cercare di consolarlo
un pochino, passo la mano lungo la sua schiena ampia e sento i
muscoli guizzare sotto le mie dita…all’improvviso
la presa ferrea
di Angelo sul mio polso mi lascia un segno non
indifferente…con la
mia carnagione domani avrò un bel livido scuro.
Mi
volto a guardarlo, arrabbiato ma… la sua occhiata quasi
morbida mi
fa desistere immediatamente da ogni replica.
So
che vuol dire quello sguardo:” continua così e ti
riporto a
casa sulle spalle”… e visto che non voglio mandare
a monte la
nostra serata ancora prima di iniziarla lascio correre ma…
poi me
la paghi caro amore mio…vedrai che ti combino io stanotte.
Arriviamo
alla casa in questione e Angelo apre con la chiave… nulla di
nascosto quindi.
Non
chiedetemi come fa ad avere la chiave di casa questo mio uomo dalle
risorse incommensurabili perchè preferisco non indagare
oltre…anche se due o tre ideine le avrei…
Entriamo
in silenzio, io dietro Angelo e Milos per ultimo.
Tutto
tace, chiaramente.
La
casa è abbandonata totalmente e al buio.
Angelo
si volta e mi fa cenno di stare fermo… non vuole che si
faccia il
minimo rumore, niente pile accese o altro del genere… se no
addio
sorpresa .
Lui
è convinto che si tratti di un gruppo di ragazzini che
combinano chissà che cosa li dentro ma io spero proprio che
si
tratti di fantasmi.
Adoro
queste cose… il brivido lungo la schiena, il
mistero… mi
affascinano tantissimo.
Che
sia vero è un altro paio di maniche.
Camminiamo
lentamente nelle stanze mentre la polvere si alza al nostro
passaggio…è immensa questa casa…fino a
quando vado a
sbattere contro la schiena di Angelo che si è fermato di
botto…ma che accidenti…
/Michel
/
Fanno
proprio sul serio quei tre.
A
caccia di fantasmi.
Figuriamoci.
Apro
con noncuranza il libro che mi sono portato dietro per queste vacanze
e che Milos non mi ancora permesso di leggere e mi immergo totalmente
nella lettura, come succede ogni volta che riesco a farlo…ma
all’improvviso c’è qualcosa che mi
distrae.
E
questo solo quel Greco che mi sono scelto come compagno riesce a
farlo.
Peccato
che non sono ancora tornati dalla loro escursione notturna.
Alzo
la testa dal libro e guardo la porta aperta.
Dà
sul corridoio che è avvolto
dall’oscurità… ed è
in quel preciso momento, mentre guardo con attenzione che cosa
può
avermi distratto che il buio prende forma.
Non
riuscirei a dirlo in nessun’altro modo.
Un
volto che assume dei lineamenti precisi, marcati direi.
Capelli
scuri e ricci, corti.
Occhi
e naso regolari… carnagione bianchissima.
Lentamente
compaiono le spalle, le braccia… un torace abbastanza
ampio… con
una giacca scura… e basta.
Cioè…non
è che è nudo… è proprio
tutto qua.
Alzp
leggermente un sopracciglio… e questo chi sarebbe?
Chiaramente…visto
che non accenna minimamente a soddisfare la mia tacita
domanda…faccio
si che non sia più tanto tacita…
<<
desidera qualcuno?>>
l’aria
si fa più fredda… cosa che mi crea una certa
soddisfazione a
dire il vero… il caldo di questa notte era troppo intenso.
Non
si muove da li, non apre bocca… continua a guardarmi
abbastanza
stupito… sembra che si aspetti qualche cosa da
me…ci provo di
nuovo:
<<
Chi cerca scusi?>>
…silenzio.
Anche
se l’aria si è raffreddata ulteriormente.
Allora
metto giù sul comodino il libro con molta
attenzione… se non
fosse che sono un uomo molto concreto direi che questo strano
personaggio abbia dei problemi abbastanza seri.
Mi
alzo a metà dal letto e scandisco a voce chiara e precisa:
<<
non so chi è e che vuole ma so che non l’ho
invitato io in
questa casa…>>
non
riesco a finire la frase… l’aria diventa
addirittura gelida
mentre il signore davanti a me si …sbianca.
Proprio
così…diventa sempre più chiaro fino a
sparire!
Vorrei
davvero sapere che cosa è successo ma…io non sono
una
persona curiosa.
Mai
stata.
Così
mi alzo un attimo dal letto, arrivo alla porta e infilo la testa
fuori…tutto normale.
Del
tizio di prima non c’è nessuna traccia.
Solo
un po’ di freddo che spero non sparisca anche lui.
Vado
alla finestra e la spalanco del tutto tirando giù la
zanzariera molto casalinga che dovrebbe impedire a queste zanzare
agguerrite di entrare dalla finestra.
E
sento le loro voci che si avvicinano.
Che
casinisti.
Sentili
li…addio pace e lettura… speravo che ci
restassero ancora un po’
li dentro.
Torno
nel letto e riprendo in mano il libro, anche se so già che
non
leggerò molto per stasera…
/Angelo/
<<
Dei ragazzini che vengono a scopare di nascosto… ma anche
noi
eravamo così da piccoli?>>
La
voce di Milo è delusa… speravano di trovarci
fantasmi invece
abbiamo trovato preservativi usati, materassi vecchi per terra,
lattine vuote di birra e cicche ovunque.
Uno
squallore unico.
Una
stanza che faceva letteralmente schifo.
Per
far capire che li abbiamo scoperti abbiamo ficcato tutto nei
sacchetti usati e lerci che c’erano un po’ ovunque
e liberato
quella povera stanza che ci chiedeva pietà.
<<
ma no tesoro… noi avevamo più
classe…mai scopato per terra
in un materasso lercio dentro una casa abbandonata.
Con
me no di sicuro…Haia…>>
Stringo
con forza un pezzo di carne del braccio di Mika tra due dita e tiro
forte… un’altra battuta del genere e glielo stacco.
<<
qualcosa da dire?>>
gli
dico con sarcasmo mentre accarezzo la pelle arrossata… i
suoi occhi
promettono una vendetta da aggiungersi a
qualcos’altro… so che
questa notte sarà movimentata… molto movimentata.
E
del fantasma non me ne frega assolutamente nulla.
Chi
ci ferma è la figura di Michel che esce dalla camera con i
pantaloni del pigiama e una maglietta bianca.
Il
viso serio e quasi inespressivo è alterato leggermente da
un’espressione che non credevo avrei visto mai sul suo viso:
ironia.
…che
cosa è successo mentre eravamo via?
<<
Michel… >>
nemmeno
Milos sa che cosa dire, e questa è una rarità
direi…
Mika
inizia a raccontargli lo squallore che abbiamo trovato ma Milos lo
interrompe bruscamente avvicinandosi al suo uomo alquanto strano e
ponendosi davanti a lui…
<<
che cosa è successo?>>
bravo.
Iniziamo
dal principio così ci sbrighiamo e io posso andare in camera
a…ricevere la punizione del mio Svedese perverso.
<<
Così non avete trovato nessun fantasma?>>
<<
NO…>>
ringhia
il biondo incazzato…odia quando gli risponde
indirettamente…inizio
a divertirmi per la prima volta stasera.
<<
peccato… qui invece è venuta a trovarmi una
persona alquanto
silenziosa e maleducata direi…non ha risposto a nessuna
delle mie
sensatissime e giuste domande…>>
Incrocio
le braccia sul torace mentre un ghigno mi deforma il viso, inizio a
rivalutarlo…quel Francese…continua con voce
inalterata:
<<
quello che mi ha stupito è che era vestito con giacca e
camicia con questo caldo… e basta.>>
Ci
guarda, aspettando la giusta domanda…che arriva puntuale dal
mio
Svedese:
<<
Ma che cosa dici?
Chi
è sto tizio che a mezzanotte è venuto
a…>>
Gli
muore la voce in gola… Sa che Michel non è uno
che scherza…e
nemmeno racconta balle, ormai abbiamo imparato a conoscerlo anche
noi…purtroppo!
Il
rosso continua come niente fosse…
<<
e basta. Intendo che non aveva altro… ne gambe, ne
piedi… quindi
nemmeno pantaloni!>>
Succede
l’apoteosi.
Mentre,
per la prima volta, io e Michel ci guardiamo da sopra le teste bionde
dei nostri ragazzi… con lo stesso ghigno sulle labbra.
Anche
se il suo è molto più gelido chiaramente.