Una Notte Per Amica

 

capitolo II

 

La voce calma di Shiryu accarezza la mia pelle accaldata, sono seduto nella poltrona della mia camera mentre Hyoga e Seiya mi osservano attentamente, seduto ognuno in un bracciolo della poltrona.
Non è un caso se la mano di Hyoga accarezza i miei capelli e se io traggo forza da quella carezza.
Non ci siamo spiegati ne abbiamo chiarito quello che è successo quando Hyoga mi ha trovato in lacrime in preda all'incubo ma la spiegazione arriverà.
Arriverà e sarà scontata forse, delicata e dolce... piena di quel sentimento che ormai ognuno di noi sa ricambiato.
<< Raccontaci del sogno per favore, sono sicuro che i rumori, il cuscino e quello che è successo la notte scorsa sono collegati tra loro da questo sogno che non hai ancora voluto dirci...>>
la sua voce si fa più dolce
<< è così terribile Shun?>>
La mano che accarezzava i miei capelli si ferma per un attimo... un attimo soltanto ma io capisco.
Non sono solo... non lo sono più.
E inizio a parlare
<< Si, è stato un incubo terribile... io ero lui...e correvo come un pazzo, stanco e consapevole che mi avrebbe preso.
Ero lui ma avevo la mia sensibilità, capisci?
Io "sapevo" che se mi avrebbe preso per me sarebbe stata la fine.
Una fine terribile.
L'angoscia, il cuore che sembrava voler uscire dal petto, che mi stava facendo scoppiare.
Ero terrorizzato e i miei movimenti scomposti mi facevano perdere terreno.
Mi è piombato addosso l'attimo dopo e mi ha strappato i vestiti ridendo.
Era freddo, di ghiaccio.
Freddo e pesante, viscido.
Gridavo di avere pietà, di non farlo ma "sapevo" che era inutile, che così lo eccitavo e basta.
E' stato orribile... io stavo morendo con quel ragazzo...se Hyo non arrivava a fermarlo io sarei morto... >>
Non ce la faccio più, mi sembra di essere ancora li, di sentirlo dentro di me che mi strappa, che mi fa a pezzi...mi volto verso il mio Hyoga che mi stringe al suo petto posando lievi baci sui miei capelli, mentre Seiya si alza e si mette a camminare per la stanza gesticolando... in preda alla frustrazione di non sapere assolutamente che cosa è successo.
Ne che cosa fare adesso.
Un fascio di luce taglia la stanza in due, ci voltiamo stupiti verso la finestra... è l'alba.
Incredibile... già l'alba.
Il cielo è livido e quel raggio di sole sembra l'unico... mi stringo ancora di più a Hyoga mentre un'idea si fa strada nella mia mente...
Un'idea.
Un brivido mi attraversa, un soffio arriva alle mie orecchie.
No, non arriva alle mie orecchie, ma nella mia mente.
E' come se si espandesse lentamente, lettera dopo lettera.
"Attento... stai attento..."
Chiunque sia stato vuole aiutarmi.
<< E' disperato, solo... spaventato.
In un qualche modo questa sera si è aperta una porta... dicono che in questa notte tutto è possibile e noi ne abbiamo viste troppe per non crederci...
Non so se ci riuscirò, ma io... io voglio provarci.
A spalancare quella porta, a varcarla e farlo venire qua di nuovo.
Un'altra volta.
E farmi dire, così, perché io lo attraggo, perché mi sta facendo... questo>>
La voce si spezza e resto in silenzio, non sono sicuro di riuscire a non piangere ancora se rivivo quell'incubo orribile.
Mi guardano in silenzio senza dire nulla, uno ad uno.
Gli voglio così bene... è così grande quello che provo per ognuno di loro.
Sento le mani di Hyoga che mi circondano il torace e la sua testa che si china e si appoggia sul mio capo.
Ecco... questa è la pace.
L'abbraccio della persona amata e il calore dei tuoi amici che si sono alzati e ti hanno circondato.
E' il momento, lo so.
Anche se l'alba sta risvegliano il mondo lui è ancora qui.
E che Athena mi aiuti... ne avrò bisogno.
 
Gli occhi chiusi e il respiro basso, lento... la mente che, lentamente, si sta svuotando, liberandosi da tutto ciò che ostacola il silenzio.
Il vuoto.
Le mani dei miei amici svaniscono lentamente, così come svanisce la stanza, la poltrona.
Tutto.
Rimane solo il vuoto, la notte profonda e senza stelle in cui c'è "lui".
" Dimmi, parlami... che vuoi da me? Perché mi hai cercato? Cosa posso fare per te?"
La voce nasce dal centro di me stesso e si espande lentamente, attimo dopo attimo.
Come un cerchio lento che, da un punto minuscolo si allarga ruotando su se stesso.
"Non volevo andarmene.
Non volevo lasciare tutti, non volevo lasciare lui.
Lo amavo, era tutta la mia vita.
Come te.
Ero come te.
Perché mi ha ucciso?
Perché?"
E la sua disperazione è così forte, così grande da spezzarmi il cuore.
La sento dilagare in me e inizio a piangere sommessamente,
" Chi ti ha ucciso? Come posso aiutarti?"
Di nuovo la sua voce dentro me
" La mia vita, era la mia vita.
Non fidarti, non permettere che lo faccia anche a te.
E' subdolo e meschino.
Si nasconde sotto mentite spoglie e ti attira a se, ingannatore e falso.
Quando sei nelle sue mani pieno di fiducia ti tradisce e ti prende, calpestandoti senza pietà e togliendoti la vita.
Rideva mentre stavo morendo.
Io morivo e lui godeva... scappa, vattene da lì, dalle sue braccia.
Non fidarti... non farlo..."
Sento le lacrime che scorrono libere, portatrici di serenità e di pace.
So che cosa vuole, lo sento chiaramente.
Vuole mettermi in guardia da Hyoga.
Stasera ho capito che il mio amore è ricambiato e che anche lui mi ama.
E lui non vuole.
Non perché mi odia... tutt'altro.
Non sento nessun sentimento negativo in lui... solo disperazione e dolore.
Non vuole che io soffra.
Semplicemente.
Allora apro gli occhi, mi volto verso Hyoga e prendo le sue mani nelle mie mentre il resto della stanza sparisce, se ne va e il cielo si colora di azzurro, al di sopra di questa stanza.
<< Non è così amico mio... non è così.
Vedi... io amo Hyoga, semplicemente.
E lo amo al di là di quello che egli è o di quello  che egli fa.
Lo amo perché il mio cuore perde un colpo ogni volta che lo vedo, perché il silenzio non è più pesante e opprimente da quando ho la certezza del suo amore.
Lo amo perché mi perdo nei suoi occhi ogni volta che lo guardo... e dentro ci scopro l'universo intero.
Lo amo perché riesco ad andare oltre la sua facciata di freddo guerriero dei ghiacci e a vedere il fuoco della sua anima.
Io "so" che  lui mi ama ma anche se non fosse  così... non rimpiangerei nemmeno un attimo del tempo che ho passato e che passerò con lui.>>
Gli occhi di Hyoga brillano come gemme, come possono paragonarle ai ghiacci della Siberia?
Sono così caldi e luminosi... e vivi.
Sento a malapena lo spirito che si dibatte per avvertirmi che sto sbagliando quando Hyoga parla... e la sua voce mi incanta come sempre.
<<  Nemmeno io rimpiangerò  un solo attimo del tempo che sto passando con te.
Piccolo dolce cavaliere mio.
Sei tutto ciò che la vita mi ha tolto... sei l'aurora che da vita e speranza al mondo, sei il sangue che mi scorre nelle vene e il cuore che batte nel petto.
Caldo, pulsante, vivo.
Sei la mia vita e dire ciò è sminuire un sentimento che è cresciuto con me insieme ai tuoi occhi, al tuo viso, al tuo calore.
Alla tua anima.
Io non so parlare d'amore... non ne sono capace... ma vorrei essere un poeta davvero adesso per poter far capire quanto è profondo quello che provo per te.
Ti darò la mia vita... e so che la custodirai come un gioiello prezioso, perché tu fai sempre così.
Non sono io che fa di questo amore un dono importante ma sei tu che lo fai amandomi e accettando il mio cuore.>>
I nostri amici svaniscono, così come svanisce la voce e la disperazione nel mio cuore.
Svanisce ogni cosa davanti alle parole e allo sguardo di Hyoga che avvicina il viso  al mio.
Lentamente sfiora le labbra... sono calde... lo sapevo.
Sono calde così come il suo cuore.
Immenso amore mio.
Apro la bocca di un soffio ma a lui basta e il bacio che mi da fa impallidire le stelle nel cielo.
Caldo si... e appassionato.
Mio dolce amore.
Quando ci stacchiamo i nostri fratelli sono usciti discretamente e un'aria calda attraversa il mio viso.
Come una mano amica.
Ha capito.
"Lui" ha capito e mi ha dato la sua approvazione.
Finalmente è in pace adesso.
Ovunque egli sia è in pace ...così come lo siamo noi.
Mi volto fra le braccia del mio ragazzo mentre sento le sue braccia avvolgermi la vita... mai dimenticherò questa notte.
Mai, finché io vivrò, dimenticherò che la disperazione e la sofferenza di una notte si è trasformata nella più assoluta e devastante felicità mai provata e che mai proverò.
Grazie amico mio... e che tu possa vivere in pace.
Grazie, dal più profondo del cuore.