*Non è specificato, ma si capisce che c'è un piccolo salto di tempo non quantificato. È passato un po' ed Eul-tae trova finalmente le sue risposte sulla vita, sull'anima e sui sentimenti. La fic così è conclusa, spero sia piaciuta e ringrazio chi l'ha seguita. Non ho progetto di scrivere ancora su di lui, ma non si può mai sapere nella vita. Se volete seguirmi per sapere cosa scrivo o quali sono le mie passioni, seguite la mia pagina: /https://www.facebook.com/akanethefirst/ Buona lettura. Baci Akane*

EPILOGO. 
VIVERE

doyuneultae

/Kim Kyung Hee - Ea flo/

Le sue labbra percorrevano il suo corpo liscio, facendogli provare sensazioni che ogni volta erano sempre più intense. 
Eul-tae non l’aveva mai forzato ad andare oltre un certo limite, aveva sempre ascoltato la sua volontà, ma quella sera era diverso. 
Entrami ne erano consapevoli. Avevano fatto un importante passo in avanti. 
La pace infinita che Eul-tae provava nel perdersi nel suo corpo, nell’unirsi alla sua anima, non solo non l’aveva mai provata, ma non poteva paragonarlo a niente altro. 
Per anni aveva desiderato follemente Hwal in ogni sua forma, ma ora che era umano si rendeva conto di quanto devastante era stato quel sentimento, quell’istinto nei suoi confronti. 
Mentre ora, con Do-yun accanto, giorno dopo giorno, stava sempre meglio. Si sentiva davvero umano.
Capiva la differenza fra umano e demone. Fra sentimenti umani e demoniaci. 
E non poteva più fare a meno di lui. 
Tracciò le linee delicate del suo corpo con la lingua, lasciando scie umide mentre lo sentiva palpitare sempre più eccitato sotto di sé. 
Do-yun abbandonato alle sue mani, ai suoi tocchi, alla sua bocca che corse a divorare il centro del suo piacere. 
Lo fece impazzire, sentendo eccitarsi e tendersi, fino a che al momento di farlo venire, il giovane lo interruppe sollevandogli il viso fino al suo. Guardandolo negli occhi con un’intensità matura, disse: 
- Voglio andare fino in fondo. 
Eul-tae lo guardò meravigliato, incredulo. Do-yun sorrise divertito, poi un po’ tremante. 
- Sei sicuro? - chiese notandolo. Do-yun serio annuì mordendosi il labbro, mentre allargando di più le gambe le allacciava intorno ai suoi fianchi. 
- Assolutamente. Voglio farlo stanotte. Perché sono sicuro di te. E perché non ho mai provato una cosa simile per nessuno. 
Eul-tae lo baciò annuendo, iniziando a strofinarsi sul suo corpo fino a sentirsi eccitato e teso come già lo era il suo compagno sotto di sé. 
Scivolò in basso per prepararlo, spingendogli le gambe contro il petto. 
Do-yun perso e abbandonato alle sensazioni che la sua bocca gli trasmetteva, finalmente si sentì completo sentendolo entrare. 
Gli appoggiò le gambe alle spalle mentre lo schiacciava sotto di sé, una volta pronti, con una spinta decisa entrò. 
Non fu facile all’inizio, nonostante la preparazione e l’eccitazione. 
Era la sua prima volta, ma Do-yun si aggrappò forte a lui e alle sue spalle, impedendogli di staccarsi. 
Eul-tae con calma e delicatezza iniziò a muoversi, senza usare né forza né foga. 
Ci mise tutto il tempo necessario, fino a che non fu più facile muoversi in lui e nel farlo iniziò a sentire lui stesso un’ondata di calore e piacere espandersi quasi all’infinito. 
La sensazione che non ci fosse fine a quel piacere. 
La sensazione di poter avere di più.
La consapevolezza che non aveva mai avuto niente di simile.
Se fare sesso da umano era diverso rispetto che da demone, fare l’amore era sconvolgente. 
Lo capì ora mentre entrando ed uscendo si abbandonava al piacere, un piacere intenso e diverso perché era pieno di un sentimento mai provato prima. 
Adesso era completo, si disse. 
Piacere e amore erano un’unica cosa e non gli mancava niente. 
I loro gemiti si unirono nell’aria e fu lì che capì che anche per Do-yun era migliorato. Continuò a spingere e strofinare i loro corpi contro i quali premeva l’erezione insoddisfatta di Do-yun. 
La combinazione dei due atti lo trasportò inesorabilmente in un apice che culminò con un orgasmo, anche per il giovane fu il primo di quel genere, così potente e completo. 
Vedendolo abbandonato al godimento, Eul-tae scoprì un piacere mentale che gli fece aumentare l’intensità, trovando anche per lui la conclusione degna di quell’atto d’amore.
Quando raggiunse l’orgasmo in lui e con lui, Eul-tae realizzò realmente cos’era l’amore umano. E seppe che non ne avrebbe mai più potuto fare a meno. 
- Ora so cos’è l’amore... - disse ad alta voce in quella che era una goffa e strana, ma bellissima e spontanea dichiarazione che fece ovviamente piangere Do-yun. 
Eul-tae non capendo perché piangesse, gli sorrise e gli baciò le lacrime mentre uscendo da lui si stendeva accanto trascinandoselo sopra. Do-yun gli si accoccolò sopra, perso in quell’estasi che ancora li avvolgeva. 
- È l’anima la differenza. - aggiunse baciandolo delicatamente, mentre la pace si espandeva in lui. Do-yun strofinò le labbra contro le sue per poi nascondere il viso nel suo collo, abbandonandosi a lui. 
- Ce l’avevi anche mille anni fa, quell’anima... ma hai voluto diventare un demone a tutti i costi... 
Gli fece notare poco delicatamente Do-yun, ridacchiando. Eul-tae non se la prese. 
- Ma era diversa. Adesso ha vissuto un sacco di vite che l’hanno cambiata e purificata. 
- E com’è ora? Cosa vuoi sopra ogni cosa, adesso? 
Eul-tae non esitò nel rispondere, perché lo sapeva bene. 
- L’amore. Quello vero. 
Do-yun sorrise soddisfatto. 
“Eh sì, è proprio l’anima che fa la differenza!”
Vivere. Adesso si poteva cominciare a farlo.