EPILOGO.
INSIEME VERSO LA LUCE
Draco entrò in casa provando l’insano impulso di sbattere violentemente la porta, ma non essendo nel suo stile evitò.
Si limitò a chiuderla un po’ più seccamente del solito.
Appena mise piede dentro, sbuffò prendendo un profondo respiro. Buttando fuori l’aria ad occhi chiusi, lasciò andare tutto lo stress accumulato nella mattinata e scuotendo il capo riaprì gli occhi grigi per farli vagare sull’attico che sembrava abitato da uno schizofrenico.
O due coinquilini uno l’opposto dell’altro.
Se non fosse che era spazioso e di evidente costo elevato, non sarebbe nemmeno sembrato suo.
Il consueto disordine a zone indicava il rientro di Harry un po’ prima del solito, aveva infatti avuto più tempo per fare casino.
Draco si tolse la giacca da lavoro di una certa fattura proveniente da una delle boutique di sua madre, la posò con cura nell’appendiabiti all’interno dell’armadio all’ingresso, infine si addentrò aprendosi contemporaneamente i polsini della camicia bianca.
Seguì le scie di cose sparse, le scarpe all’ingresso, la giacca sul divano, il telefono su un mobile ed infine la musica rock a riempire l’aria.
Arrivato alla cucina stile campo di battaglia, vide Harry che stava apparecchiando il tavolo per due muovendosi a ritmo di musica.
Ovviamente Sirius doveva averlo contagiato per forza e non solo nei gusti o nello stile di vita totalmente anarchico, ma anche per quello usato nell’aspetto. Non che si lamentasse, visto che secondo lui coi capelli lunghi legati in un nodo alto e delle ciocche ribelli che si staccavano intorno al volto con la barba incolta, stava benissimo. Per non parlare dei tatuaggi e dei jeans strappati. Doveva per forza prendere da Sirius, proprio sì!
Draco fece un sorrisino compiaciuto e si allentò la cravatta, si aprì i primi bottoni della camicia passandosi infine la mano fra i capelli biondo platino, ben ordinati e lisci dalla riga in parte, che ricadevano lateralmente con un ciuffo un po’ più lungo dell’altro che incorniciava il viso pallido e curato senza un filo di barba.
Harry aveva seminato praticamente di tutto per la cucina e solo per fare due insalate. Ridacchiò rimanendo ad osservarlo con le braccia conserte e la spalla contro lo stipite della porta, silenzioso.
Lo lasciò fare e solo quando si pulì le mani nei jeans sollevando il capo a guardare l’ora, lo notò.
- Oh, Draco! Sei arrivato! Ma quando è successo? Non ti ho sentito! - fece meravigliato, abbassando la musica col telecomando.
- No certo e come potresti con questo rumore assordante? - rispose arricciando infastidito il suo delizioso naso dritto. Harry rise nella sua felpa sformata con una stampa di uno dei suoi gruppi preferiti. Dalle maniche tirate su si vedeva uno dei tatuaggi che per fortuna non erano troppi né troppo in mostra.
Per la verità gli donavano, ma non glielo avrebbe mai detto.
Il compagno con cui conviveva ormai da sempre, si avvicinò a lui per salutarlo e Draco gli andò incontro baciandolo.
- Dai, che non abbiamo tanto tempo! - fece tirandolo per il braccio e portandolo al tavolo apparecchiato per due con le insalate già pronte e condite.
- E allora saltiamo il pranzo, se non c’è tempo! - rispose Draco prendendo il polso di Harry a sua volta e tirandolo dall’altra parte.
L’avrebbe spinto su uno dei piani della cucina, ma era tutto troppo occupato e sporco, così se lo portò prepotentemente e deciso verso il salone.
Harry rise lasciandosi condurre lì.
- Vuoi dire che ho fatto un cesso per niente? - non che gli dispiacesse saltare il pranzo per quello.
Draco in risposta gli tolse la felpa.
- Se vuoi ti faccio mangiare... - disse avventandosi sul suo collo. Harry ridacchiò mentre Draco gli apriva anche i jeans. Stava per dare il suo prezioso contributo quando gli prese i polsi e lo spinse sul divano. Una volta lì strisciò verso un bracciolo in modo da sistemarsi meglio.
Fortunatamente il divano, scelto rigorosamente da Draco come tutto l’arredamento super raffinato, era molto grande e comodo e non si era lamentato delle sue scelte. Non gli era importato veramente molto del posto dove avrebbero abitato, purché fossero insieme.
Draco però era stato molto lungimirante oltre che vizioso.
Aveva sì scelto un elegante e costoso attico spazioso all’ultimo piano con un ampio terrazzo che aveva una vista splendida sulla città, ma l’aveva anche scelto vicino al Ministero, sede di lavoro di entrambi anche se per posizioni ed uffici diversi.
La bocca di Draco scivolò famelica sul suo corpo atletico e ben formato, avendo particolare cura dei tatuaggi che si era fatto col benestare scontato di Sirius.
Non aveva mai detto che gli piacevano, ma ogni volta che facevano l’amore lui glieli leccava con molta cura, come ora.
Harry si adagiò con un’espressione beata, eccitandosi nel vederlo ancora vestito mentre lui era già nudo.
Oltre a questo adorava la loro estrema diversità.
Crescendo Draco era diventato ancora più bello, i suoi tratti levigati nel ghiaccio erano maturati. Non si era mai fatto crescere troppo i capelli e lui sapeva che l’aveva fatto per non sembrare troppo suo padre nell’aspetto.
Si vedevano entrambi i suoi genitori nei suoi lineamenti e nell’insieme era un uomo davvero bello, oltre che curato.
Dopo Hogwarts avevano preso entrambi carriere totalmente diverse, anche se in un certo senso si erano intrecciate, alla fine.
La bocca di Draco andò ad occuparsi della sua erezione ed Harry accompagnò i movimenti della sua testa con le mani che gli raccolsero il ciuffo sulla nuca spingendo col bacino.
Draco era estremamente dotato in ogni campo grazie alla sua ambizione e alla sua applicazione, avrebbe potuto fare qualunque cosa, uscito da scuola, ma aveva da sempre avuto le idee chiare e si era dato al campo della politica.
Non aveva più fatto sport, però gli piaceva tenersi in forma facendo palestra l’indispensabile per mantenere il suo fisico snello ed atletico.
Di tanto in tanto spariva senza dire nulla e lui sapeva che andava a volare sulla scopa. O volava lui e basta, senza scopa.
Le idee chiare le aveva avute anche Harry, però. Si era subito buttato a capofitto verso la carriera di Auror e dopo aver sputato pallini ed essersi rinforzato fisicamente per far fronte alle molte difficoltà, ce l’aveva fatta.
Draco gli prese le gambe e gliele alzò sparendo fra le sue natiche con la lingua. Sentì le dita stuzzicarlo e penetrarlo e spinse la nuca all’indietro chiudendo gli occhi mentre il piacere aumentava.
- Abbiamo preso un appartamento vicino al ministero per poter vederci anche a pranzo, il patto era questo... - gli ricordò Harry come se in quel momento fosse importante.
- E ci stiamo vedendo... - disse malizioso e convinto Draco mentre si sollevava dalle sue gambe per posizionarsi con la sua erezione tesa e pronta.
Harry lo vide magicamente senza vestiti e si aggrottò. Quando se li era tolti?
Suo malgrado lo accolse fra le gambe che gli avvolse intorno ai fianchi stretti, prendendogli anche il viso fra le mani che attirò a sé deciso.
- Intendevo pranzare. Io poi svengo se tiro fino a stasera solo con la colazione...
Harry era sempre stato quello più affamato ed ingordo dei due e grazie al movimento che faceva, bruciava tutta la gran quantità di roba che mangiava.
Le insalate, infatti, erano piene di ogni ben di Dio che Draco mandava giù a fatica.
- Per questo facciamo una colazione abbondante!
Draco non era più interessato alla questione cibo, ormai pronto ad entrare, ma venne fermato da un contrariato Harry che lo fermò indispettito.
- Pensi che quella mi basti? Se devo contrastare un improvviso attacco difficile che vuoi che mi fa la colazione abbondante? Potrei cadere dalla scopa mentre inseguo qualche bastardo!
Draco sospirò e fece per staccarsi.
- Se vuoi mangiamo!
Ma a quel punto Harry ridendo se lo riprese e se lo strinse addosso cingendogli la testa con le braccia e premette le labbra contro il suo orecchio.
- Dai, scherzavo! Sei il solito permaloso! Andiamo che sono pronto!
Draco voleva discutere sulle sue idee inopportune di fargli perdere tempo a dire cose idiote, ma decise di darci un taglio e con una spinta decisa, entrò e lo fece suo.
Harry si inarcò subito premendo la nuca dietro di sé, un lungo gemito si levò dalle labbra schiuse che Draco succhiò, poi iniziò a muoversi.
Ad ogni spinta il piacere aumentava in entrambi fino a che divenne presto impossibile capire cosa succedeva. Fu come un viaggio nella percezione totale dei loro corpi e il mondo presto svanì, i loro uffici, i lavori, i doveri e i vari problemi che di tanto in tanto si presentavano sempre.
In un attimo ci furono solo loro, i corpi fusi insieme e il piacere che esplose per entrambi.
Draco rimase ansimante premuto su Harry che lo cingeva dolcemente. Il suo respiro affannato contro l’orecchio che gli baciò.
- Ti amo... - mormorò.
- Ti amo anche io...
Draco sorrise beato e felice. Non avrebbe mai scambiato quella vita con un’altra.
Non era ancora Ministro della Magia, ma alla sua giovane età stava scalando molto bene le posizioni che contavano e sapeva che sarebbe presto arrivato all’ufficio che voleva. Ne era certo, tutti lo pensavano già.
Harry, invece, era già uno dei migliori Auror, secondo solo ad un certo Sirius Black noto per aver preso anche gli ultimi Mangiamorte scappati al repulisti della caduta di Voldemort. Aveva infatti preso anche Barty Crouch Jr smascherando e punendo così il suo carceriere, il padre stesso, ovvero Bartemius Crouch Senior. Dopo i rinomati successi avevano faticosamente relegato Sirius al ruolo di capo Auror limitando così le sue spedizioni sul campo.
Non era ancora ora della pensione, ma la necessità di avere una buona guida a comandare e gestire i tanti bravi giovani Auror, l’aveva spinto ad accettare quella che di fatto era stata una promozione.
Harry si rivestì in fretta e furia lasciando i capelli mezzi sciolti e si buttò sul pranzo, consapevole che sarebbe potuto davvero svenire se l’avesse saltato.
Draco aveva preferito sistemarsi con più cura e limitarsi ad uno spiluccamento veloce dell’insalatona di Harry. Porzione più che sufficiente per lui, non per Harry che si finì anche la sua parte.
- Ti ricordi stasera, vero? - disse Draco guardandolo schifato mentre si rimpinzava a tempo di record. Harry annuì.
- Se quei bastardi non decidono di far qualcosa proprio oggi, ci sarò!
I bastardi in questione, così come li definiva Harry perché probabilmente li chiamava così Sirius, era un nuovo gruppo emerso recentemente di maghi oscuri che cercavano di riprendere in mano le redini dei vari predecessori. Di esempi da seguire purtroppo ne avevano e non erano ancora così tanti da essere preoccupanti, ma gli stavano dando del filo da torcere e soprattutto esistevano.
Sapere che per gli uffici del Ministero girava anche Draco era per loro un enorme sollievo, sicuramente avrebbe scoperto subito se ci fosse stato qualche membro corrotto che lavorava con questo gruppetto e per dirla tutta nessuno si fidava dell’attuale ministro della magia, ma confidavano tutti nel successo di Draco.
- Ci sono novità? - fece Draco facendosi più serio ed interessato. Harry alzò le spalle.
- Per ora no, ma gli stiamo dando la caccia. Non molleremo.
Era ovvio. Draco lo guardò con aria orgogliosa capendo che per quanto gli dessero rogne, era una caccia che lo stimolava molto.
- Probabilmente preferiresti andare a spaccare qualche culo che venire da mia madre al suo ricevimento...
Harry sputacchiò l’ultimo boccone che gli andò di traverso e dopo aver fatto ridere Draco per la sua ammissione, lo fissò severo, fintamente offeso.
- Ma cosa dici? Adoro girare per Villa Malfoy, ora che l’ha rimessa a nuovo non sembra nemmeno più maledetta! Sai cosa? Dovrebbero farci un film! Verrebbe un successo!
Harry continuò a sproloquiare mentre Draco ridacchiava.
Con una certa abilità ma anche fatica, aveva finalmente potuto sbloccare la situazione di casa grazie alla propria posizione, potendola così regalare a sua madre come promesso.
Adesso lei oltre ad essere una famosa maga proprietaria della catena di boutique per maghi e streghe più famosa del Regno Unito, viveva finalmente nella reggia dei suoi sogni ed era felice.
- Verranno anche Sirius e Remus, vero? - replicò severo Draco senza farsi distrarre dai suoi stupidi sproloqui.
- Se quei bastardi...
- Sì, sì, se quei bastardi non decidono di fare uno scherzo guarda caso proprio stasera! Harry, ti vengo a prendere per i capelli! E poi Remus non ha impedimenti! Gli avranno dato un permesso!
Harry annuì.
- Credo dì sì! - Remus era ancora insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure ad Hogwarts ed era un lavoro di cui era sempre stato molto felice.
Finito di mangiare, Harry si alzò guardando l’ora e realizzando che era tardi, fece per scappare via a gambe levate, ma con una tossita marcata Draco lo fermò.
- Ehi! - lo richiamò. Harry si fermò e deviò verso di lui baciandolo sbrigativo sulle labbra.
- A stasera!
- Non intendevo questo! - rispose più severo Draco, mani ai fianchi, in piedi rivolto verso la cucina ancora tutta in disordine che Harry non solo non aveva ripulito, ma non aveva nemmeno sistemato.
Il compagno così fece finta di ricordarsene solo ora.
- Oh, già! - stava per dire ‘sono tardi’ ma bastò un sopracciglio alzato dell’altro per farlo desistere e usando la bacchetta incantò le stoviglie affinché si pulissero e sistemassero da sole.
Draco così annuì.
Che almeno pensasse a fare quello, visto che non era in grado di cucinare senza distruggere tutto.
Solo dopo che fu tutto pulito e sistemato i due poterono uscire con il benestare di Draco.
Fecero la strada insieme parlando brevemente di lavoro fino al momento di separarsi una volta entrati nell’edificio del Ministero, a quel punto si scambiarono un’occhiata addolcita e dopo un breve bacio, si salutarono dandosi appuntamento a quella sera.
Era una vita frenetica quella che vivevano dando entrambi il massimo, ma piena di realizzazioni e soddisfazioni. Non avrebbero mai fatto cambio con nessun’altra e anche se erano entrambi molto ambiziosi e spesso troppo impegnati, la priorità era sempre la loro relazione che non veniva mai seconda a nulla.
Con lo stesso principio per entrambi, ogni giorno camminavano insieme nella stessa direzione verso un futuro illuminato da una splendida luce, dove ormai non c’era più spazio per alcuna paura del buio.
FINE
NOTE: Le ultime note saranno un po’ più lunghe.
Innanzitutto amo questa versione di Draco ed Harry da adulti, spero piacciano anche a voi, li ho accuratamente selezionati quando decisi di fare nell’epilogo un breve squarcio di futuro non tanto in là. Harry cresciuto da Sirius doveva per forza venire su come una sua copia in miniatura. Le fanart singole ovviamente non sono specificamente su di loro (forse Draco sì, ma Harry sicuramente no) ma soggetti che mi piacevano troppo in quei panni. Draco non ha tatuaggi, ma ha quel corpo, quel viso, quei capelli, quella bellezza. Harry ha la cicatrice e gli occhiali, mentre per il resto è esattamente come quel bel giovanotto rappresentato chiunque l'abbia disegnato.
Normalmente nelle coppie equilibrate chi cucina non sistema, ma siccome Harry quando cucina fa sempre autentici cessi, Draco lo obbliga ogni volta a sistemare per insegnargli a non fare disastri. Impresa ardua.
Da quello che ho letto, la sede degli Auror è al Ministero, perciò ho immaginato i due lavorare nello stesso edificio anche se con ruoli ed ambizioni diverse.
Con questo siamo alla fine. Spero che il lungo percorso di un Draco alternativo accompagnato da questo Harry vi sia piaciuto e che il mio lavoro sia stato decente. Non ho in mente seguiti, sono sincera, adesso sono presa da un lungo progetto e appena finisco quello ne ho pronto un altro, perciò dubito che in tempi brevi possa venirmi l’ispirazione per un seguito, non escludo che un giorno lo faccia perché qualche idea gironzola, naturalmente, ma sicuramente non nei prossimi mesi e senza alcuna certezza in generale (insomma, non sono sicura di scriverlo in assoluto, ma se lo faccio sarà più in là).
Ringrazio sentitamente tutti quelli che hanno letto la fic intera ed in particolare chi ha sempre commentato. Per rimanere aggiornati su cosa scrivo ho una pagina su FB. Baci Akane