18. QUELLO CHE SPERI NON È SEMPRE IL MEGLIO

luciusdraco

La prima cosa che percepì fu il freddo e l’umido, poi la puzza. Una puzza di chiuso e polvere. C’erano spifferi da qualche parte che lo colpivano sulla nuca. 
Si riappropriò in un secondo momento della sensazione del suo corpo che si rese conto appoggiava su una specie di letto, o quel che un tempo probabilmente lo era stato. Quelle che percepiva dolorosamente sulla schiena dovevano essere molle. 
Draco arricciò il naso infastidito tanto dagli odori sgradevoli, quanto dalla scomodità della superficie su cui poggiava supino. 
Aperti gli occhi realizzò che era notte, il buio lo circondava in prevalenza ad eccezione di una flebile luminescenza proveniente da una vecchia lanterna ad olio appoggiata su un angolo del pavimento. 
Draco diede un’occhiata in giro, era ancora stordito ma realizzò la fatiscenza del posto. 
Non erano più ad Hogwarts. 
Cercò di focalizzarsi sull’ultimo ricordo, prima che tutto diventasse nero e perdesse i sensi.
Era con Harry e si stavano baciando in camera, quando aveva percepito la presenza silenziosa di qualcuno. 
Il professor Piton era arrivato da un punto cieco, gli aveva puntato la bacchetta e con un incantesimo li aveva fatti svenire. 
Ma dove li aveva portati? 
- Non ci fermeremo qui per molto, giusto il tempo di librarci dei pesi inutili. Prima che capiscano che siamo qua, noi ce ne saremo andati. - la voce calma e tenebrosa lo raggiunse da un angolo della stanza da cui intravedeva delle vecchie finestre sbarrate da assi di legno mezze marce. 
Draco si alzò a sedere realizzando di non essere legato, sorte che non era stata uguale per Harry, anche lui lì, svenuto, riverso sul pavimento. Polsi e caviglie legate. 
- Harry! - lo chiamò precipitandosi, con un gesto veloce della bacchetta però venne fermato e riportato sul letto dove Draco capì sarebbe dovuto rimanere. 
- Sta bene, ma non per molto. 
Draco tornò a voltarsi verso l’angolo scuro da cui proveniva la voce gelida e solo allora mise a fuoco una figura alta e slanciata avvolta in una toga nera da professore. Aveva ancora i vestiti di Piton, ma non aveva più il suo aspetto. 
L’uomo si fece avanti avvicinandosi alla luce della lampada posta ai suoi piedi, in quel modo venne illuminato dal basso risultando più lugubre di quanto già non lo fosse. 
Draco assottigliò lo sguardo concentrandosi, i lineamenti erano maturi e affascinanti, i capelli lunghi e biondo platino, mentre gli occhi non poteva distinguerli, ma erano color ghiaccio come i suoi. 
Lo riconobbe grazie alla foto che aveva visto nel giornale quell’estate. 
- Padre...?! - disse sconvolto Draco. Per quanto se lo fosse aspettato sin dall’arrivo di Sirius qualche ora prima, le vicende con Harry gli avevano fatto calare la guardia in modo sciocco. Ma non era questo il punto. Pur credendo a Sirius il quale pensava che suo padre stesse venendo ad Hogwarts per lui, Draco non ci aveva riflettuto. Non ne aveva avuto tempo. Su cosa poteva significare, cosa poteva volere ma, soprattutto, come si sentiva lui e cosa sperava.
Ora era lì, l’evento a cui aveva tanto intensamente pensato per tutta l’estate si era appena verificato. Suo padre era scappato da Azkaban non per volatilizzarsi o per vendicarsi contro il mondo magico, bensì per cercarlo. 
Invece di mettersi subito al sicuro, aveva corso mille rischi venendo ad Hogwarts, aveva assunto le sembianze di un loro professore sotto gli occhi attenti ed esperti di altri e soprattutto di Silente. Solo per incontrarlo. 
Adesso che finalmente era lì, era in quello scenario a cui aveva tanto pensato, Draco non sapeva come si sentiva. 
Il cuore gli batteva impazzito nel petto, il sangue ribolliva ma non di rabbia, bensì di stupore, eccitazione e vita. Non sapeva perché, ma non si sentiva in pericolo. Suo padre non poteva aver corso tanti rischi solo per fargli del male, la sua razionalità glielo stava comunicando tramite la mancanza di paura. Però si sentiva strano, elettrico come non mai. 
Era lì, era lì per lui, alla fine. Poi realizzò cosa aveva detto prima e dallo stupore il suo viso si incupì. 
- Che hai detto? 
Lucius fece ancora qualche passo verso di lui, superando Harry che ancora non riprendeva i sensi. 
- Presto ce ne andremo. So che non è gradevole questo posto, ma dobbiamo disfarci dei pesi... - ripeté calmo. 
Draco, ora seduto sul bordo del letto sgangherato, capì di essere in una vecchia casa abbandonata e ricordandosi della visita fatta recentemente ad Hogsmade, realizzò che dovevano essere nella famosa Stamberga Strillante. 
Tutta la sua attenzione venne presto catalizzata dal padre, da quell’uomo che in tanti modi per anni e soprattutto nell’ultimo periodo aveva inciso sulla sua vita. 
Era diventato la persona che era per colpa sua, essere figlio di un Mangiamorte l’aveva segnato anche se nessuno l’aveva cresciuto con le sue idee malvagie. Si era sempre sentito privato di un’identità che aveva cercato nell’ambiente in cui era stato, senza sentirsene realmente parte. 
Ad Hogwarts era stato trattato come figlio di un essere orribile fino a sentirsi orribile anche lui, a volte. Per poi cercare un riscatto nel tentativo di diventare un grandissimo mago e farla vedere a tutti. 
Forse troppo ossessionato da questo desiderio? Sapeva di aver spesso preoccupato Harry fino a quel giorno, quando era scoppiato terrorizzato di perderlo. 
Sapere che suo padre si stava avvicinando l’aveva spinto a chiedersi più che mai se la propria identità dipendesse dal sangue o se in qualche modo il vissuto della persona incidesse maggiormente nella sua vita. 
Anche se suo padre non c’era mai stato fisicamente, c’era stato comunque in una maniera più pressante. Come un cancro invisibile che ti divora e non ti permette mai di essere realmente in salute. 
Il sangue era un destino? 
E quel destino ora gli stava davanti con quell’aria tetra, seria e cupa? 
La mente di Draco era piena di lampanti considerazioni che non sapeva gestire e tanto meno ordinare. Non sapeva da cosa iniziare, cosa dirgli, come sentirsi. Ma più di ogni altra cosa...
- Cosa vuoi da Harry? Perché hai preso anche lui? - se voleva che andasse via con lui perché prendere anche Harry per poi dirgli di liberarsene? Avrebbe avuto più senso lasciarlo direttamente a scuola. 
Lucius spostò solamente lo sguardo glaciale sul ragazzo riverso a terra, tutto sporco e stropicciato, ancora privo di sensi. Lo fece come avrebbe potuto farlo con uno scarafaggio. 
- Da oggi comincerà una nuova vita per te, Draco. - disse finalmente Lucius tornando a guardarlo calmo. 
Draco lo scrutava con ossessione, intento a percepire anche un minimo segno d’amore, d’affetto, di un qualche sentimento che gli rivelasse che ci teneva a lui, che era lì perché lo amava anche se non l’aveva mai visto se non in fasce. 
Non vedeva quel che aveva sempre visto nei visi di Sirius e Remus mentre guardavano Harry.
Pensando a questo si rese conto di dover guadagnare tempo, loro li stavano sicuramente cercando e presto li avrebbero trovati. Non sapeva cosa pensare e provare per Lucius, nemmeno cosa volesse nel profondo, ma sapeva che doveva prendere tempo. 
“Dubito abbia buone intenzioni con lui...” 
Il sangue freddo tornò a fluire in lui lentamente, la nebbia che l’aveva invaso lentamente iniziava a dissiparsi. Riusciva a vedere con più obiettività i fatti. 
- E cosa c’entra Harry? - tornò a chiedere insistente, insolente, fissandolo dritto negli occhi come se non riconoscesse la sua autorità. Lucius ne fu colpito ed infastidito insieme. 
- Si vede che sei cresciuto lontano da me. Se fossi stato sotto il mio tetto il tuo sguardo non sarebbe mai così irrispettoso nei miei confronti. - disse di nuovo glaciale, chiaramente indispettito dal suo atteggiamento. 
Draco si immaginò per un momento ad essere cresciuto come figlio suo, sotto la sua autorità, e si vide terrorizzato da lui, ossessionato dal renderlo fiero e dal non farlo arrabbiare. 
Non si vide felice, ma forse in qualche modo, quello che vedeva in tanti compagni Serpeverde, lo sarebbe stato. Una felicità effimera, fatta di cose futili, dove ti sentivi bene solo se umiliavi qualcuno che consideravi inferiore e tutto perché tuo padre ti aveva insegnato così.
Una felicità ben diversa da quella che aveva visto nella famiglia di Harry. 
Si era tanto chiesto se potendo uscire di prigione suo padre sarebbe venuto da lui in un segno d’amore nei suoi confronti. Nonostante sapesse era un essere spregevole, aveva comunque sperato di ricevere un segno d’affetto da lui in quanto padre. 
Quello era ciò che aveva chiesto, ma poteva esserne felice? 
- Vuoi dirmi che diavolo vuoi da noi? - chiese ancora impaziente, esasperato. Lo sapeva, in qualche modo adesso lo sapeva. 
A volte ciò che pensavi ti rendeva infelice, era la miglior cosa che ti potesse capitare. 
Crescere senza un padre ed una famiglia normale l’aveva fatto sentire menomato in qualcosa, diverso, infelice. Però adesso capiva la fortuna che aveva avuto. 
“Il più delle volte non sai che cosa vuoi veramente... e non sai che ciò che vuoi è sbagliato... e che ciò che hai è il meglio... dovremmo smetterla di avere desideri...”

Lucius alzò il mento e prese un respiro profondo. Dopotutto il fatto che non avesse paura nemmeno di lui, suo padre, un malvagio mangiamorte famoso per le nefandezze che aveva fatto, la diceva lunga, molto lunga. E gli piaceva così. 
Per l’educazione ci sarebbe stato tempo, ma il coraggio o ce l’hai o non ce l’hai. 
Con un sorrisino soddisfatto, si decise a parlare. 
- È ora di chiudere con la vita che hai vissuto fino ad ora e abbracciare quella nuova. Sono venuto a prenderti, Draco, e a restituirti il posto che ti è stato tolto ingiustamente. 

Draco lo fissava con occhi sbarrati, senza respirare, teso in ogni muscolo del suo corpo immobile dall’incantesimo che gli stava per fare, probabilmente un Imperio. 
Sapeva cosa significava, l’aveva già capito, ma sentirlo era anche peggio. Leggergli negli occhi che l’avrebbe fatto davvero era insostenibile e mentre Lucius glielo disse, Draco si sentì gelare del tutto. E morire. 
- Questo ragazzo ti ha rovinato, ma siamo ancora in tempo, sei giovane. Ti aiuterò ad uscirne. La prima lezione è questa. Harry Potter è il nemico, la causa della nostra rovina. Lui e la sua maledetta famiglia. E tu non starai mai né con un ragazzo, né tanto meno con lui. 
Infine gli mise la sua bacchetta fra le dita e continuando a tenere la propria, probabilmente quella rubata a Piton, gli praticò l’Imperio. Draco fu investito da un’ondata sinistra che lo accecò, poco dopo si rese conto di non avere minimamente la forza fisica né mentale di opporsi a nulla. Si sentì solo disperato in un’ondata interiore di consapevolezza per ciò che l’aspettava.
Tentò con tutte le sue forze, ma non ci fu verso di contrastare i propri movimento costretti dal padre che lo fece alzare e puntare la bacchetta contro Harry, ancora steso a terra. 
Draco non respirava, ora le lacrime agli occhi, il terrore, quel terrore gelido che stritola l’anima e ti fa pregare di morire presto. 
Quella supplica silenziosa, nemmeno la capacità di parlare, di implorarlo, la lingua annodata. 
Solo un implorante ‘no’ che non sarebbe stato ascoltato. 
- È ora di liberarsi del passato e degli errori, figlio mio. Ti aiuterò io, ti guiderò. - ed era grottesco il suo concetto di ‘guida’. Osceno. Macabro. 
- Padre... - Lucius a quel punto estese l’imperio anche alla bocca in modo da impedirgli di parlare liberamente e renderlo un totale burattino nelle sue mani. 
Con la bacchetta puntata a forza verso Harry, lo sincronizzò con sé stesso e quando ebbe il totale controllo del figlio, poco prima che la sua bocca pronunciasse quell’incantesimo, Harry si svegliò. 
E fu lì, con lo sguardo terrorizzato del suo ragazzo, che Lucius gli fece dire: - CRUCIO! - e fece usare la maledizione a Draco sul ragazzo riverso a terra che si vide solamente il suo compagno colpirlo con una maledizione senza perdono, senza la consapevolezza che non era veramente lui a farlo ma che era costretto dal padre, poco distante. 
 


Note Finali: da quel che ho letto quando mi sono informata, è possibile far praticare altri incantesimi sotto il crucio, spero di non aver letto male, se così fosse chiedo umilmente perdono per lo strafalcione.
Sin da quando avevo iniziato a progettare la fic, prima ancora di scriverla, avevo deciso di fare questa cosa con Lucius, perciò sono veramente felice d'averla inserita. Mi è piaciuto molto scrivere tutta questa parte (che comprende i prossimi capitoli). Spero che piaccia anche a chi legge.
Draco è decisamente il protagonista, ma avevo detto da subito che era una fic Dracocentrica. 
Grazie a chi mi segue. Baci Akane