CAPITOLO 28:
PAURE PROFONDE
Si sentiva come sciogliersi, era come se ogni molecola del suo corpo diventasse cera al sole.
Pensò di essere diventato una pozza di cera liquida, quando delle mani oscure iniziarono a modellarlo.
Qualcosa lo stava toccando. Lo stava trasformando in qualcos’altro, lo stava ricomponendo.
Era così che succedeva quando ci si trasformava in un animale usando il potere da animagus?
Realizzandolo, si guardò per capire in cosa si stava -o lo stavano- trasformando e quando iniziò ad intravedere una forma lunga e sottile, riconobbe le scaglie nella sua pelle liscia e candida.
Scaglie di serpente, così come la forma che ora avevano le sue gambe.
Draco iniziò ad agitarsi sentendo da dentro il terrore paralizzarlo ed invaderlo, mentre quelle mani lo stavano trasformando in serpente.
Poco prima che completasse l’opera, le mani indugiarono sul suo inguine smettendo improvvisamente di modellare la cera per concentrarsi invece sulla sua erezione.
Un momento, lo stava trasformando in un animale o lo stava masturbando?
A quel punto, Draco spalancò gli occhi nel panico, un panico confuso che era sia per l’animale che aveva sognato di star diventando, che per ciò che stava succedendo nella realtà sotto le coperte.
Spalancò gli occhi spettrali, sollevò le coperte e guardò sotto realizzando che c’era davvero qualcuno che si stava occupando della sua erezione.
Con la bocca, per la precisione.
E comunque sapeva benissimo chi era anche senza bisogno di constatarlo.
Draco si affrettò a ricoprirlo bene sperando che quella montagnetta nel suo letto potesse essere scambiata per le proprie gambe. Non sapeva bene che razza di gambe mostruose avrebbe dovuto avere in quel caso, ma con sollievo notò che non c’era nessuno intorno. Ovvero c’erano, ma fortunatamente dormivano tutti vista l’ora esageratamente presto.
Draco si morse il labbro coprendoselo poi con il braccio per evitare di mugolare rumorosamente.
“È impazzito?”
Avrebbe voluto interromperlo e scaraventarlo via, ma il proprio piacere sempre più grande glielo impedì ed invece di scacciarlo, lo lasciò finire.
Non contrastò l’orgasmo fino a che, mentre il piacere lo scioglieva come la cera del sogno, si ricordò proprio di questo e tutto si fermò bruscamente.
I sensi smisero di offuscarsi nelle sensazioni più belle mai provate e la mente tornò salda nella realtà. Una realtà non proprio facilissima.
Harry risalì strisciando sul suo corpo da sotto le coperte e gli si adagiò comodamente sopra, pulendosi la mano.
- Pensando che non avresti voluto rischiare e ricambiare, ho già fatto da solo. - disse allegro e malizioso Harry baciandogli furtivo la bocca.
Draco lo guardò trapassandolo con due lame di ghiaccio e lo spinse giù con un movimento secco. Harry rovinò a terra prendendosi una gran botta al sacro, non aspettandosi un gesto simile.
- Ahia Draco! Potevi dirmi di togliermi! - sibilò a denti stretti, consapevole che quello era l’esito più ovvio visto che ormai da molto non voleva saperne di fare alcunché in mezzo ad altra gente o nel rischio di essere beccati.
Aveva dovuto prendere il toro per le corna e agire nel sonno.
Del resto, ultimamente si toccavano solo se erano rigorosamente certi che non c’era nessuno.
Harry lo capiva, ma solo in parte. Più che non essere beccati, sembrava quasi che non volesse andare oltre con lui.
Dopo l’inizio nel quale gli era parso andasse tutto bene in quel senso, Draco si era come bloccato. Se erano da soli e al sicuro accettava di scambiare effusioni amorose e sessuali, ma fino ad un certo punto.
Nonostante Harry gli avesse fatto chiaramente capire che ormai era pronto per il passo decisivo, poteva anche architettare il piano più sicuro del mondo, ma Draco ad un certo punto fermava tutto.
Quella reazione, ora, era il colpo di grazia.
Rimanendoci male, Harry scrollò le spalle, si alzò e con un gesto chiaro della mano lo mandò a quel paese.
Draco lo guardò andare probabilmente al bagno e lo lasciò fare, una volta solo controllò sotto le coperte e sospirando spazientito prese la bacchetta e con un incantesimo semplice ripulì le macchie di sperma provocate da entrambi i loro orgasmi. Ripulì anche il proprio pigiama, dove si era schizzato.
Certo che Harry era pronto e lo voleva, era piuttosto chiaro visti tutti gli agguati che gli faceva e quanto lo molestava.
Arrivare addirittura ad approfittare di lui nel sonno!
Sorrise divertito e compiaciuto all’idea.
Il piccolo ingenuo, ottuso ed infantile Harry, era finalmente cresciuto. Eccome se lo era.
Non aveva aspettato altro da mesi, ma adesso che era a quel punto, si rendeva conto che c’era un altro problema che fino a quel momento aveva ignorato.
Il sogno glielo aveva appena ricordato, ma in realtà lo sapeva dal giorno in cui Harry gli aveva parlato dicendogli che aveva un lato oscuro che ogni tanto sembrava prendere il sopravvento.
Si incupì e si coprì gli occhi col polso, sentendosi schiacciare nel petto.
“Sono oscurità? E se lo sporco? Se stando con lui lo macchio e lo trasformo nell’essere che sono io in realtà?”
Era la prima volta che sognava di trasformarsi in un serpente, ma era da un po’ che faceva sogni di quel genere. Dove sentiva che stava per trasformarsi in un animale, come voleva da sempre, ma al momento decisivo sentiva di essere diventato una creatura non buona.
Era iniziato da quando Sirius gli aveva dato qualche lezione privata di animagia, anticipando come da lui richiesto il percorso di studi di Trasfigurazione.
La prima cosa che aveva fatto era stato spiegargli un concetto fondamentale.
Ricordò la prima lezione, settimane indietro.
**
Sirius, i capelli legati in una coda, la barba meno incolta del solito, i vestiti quasi non trasandati, le maniche della maglia normalmente coprivano i suoi tatuaggi sulle braccia, ma con lui se le era tirate su e si era lasciato andare.
Da quando teneva il corso extra scolastico per quelli dell’ultimo anno sul mestiere dell’Auror, si conciava sempre da insegnante. Più o meno. Insomma, rispetto ai suoi canoni. Non aveva alcun segno del suo amore per il rock.
Si sistemarono in una stanza vuota che probabilmente fungeva da magazzino, poi Sirius gli fece quel discorso:
- Draco, la cosa più importante da sapere sull’animagia è che l’animale in cui ti trasformerai rispecchia il tuo reale animo.
Non aveva idea se glielo avesse detto apposta, sicuramente Harry aveva parlato dei suoi dubbi sia con lui che con Remus e di conseguenza tutto ciò che lo impensieriva, loro ne erano a conoscenza.
Però non era certo che Sirius avesse sottolineato proprio quel concetto perché sapesse dei loro dubbi sul suo animo.
Per lui era comunque una notizia che l’aveva turbato.
- Cioè se sono malvagio mi trasformerò in un animale cattivo? Tipo un serpente, uno scorpione? - chiese diretto. Sirius apprezzò il suo essere diretto e non indirò la pillola.
- Sì. Oppure se sei una persona meschina ti trasformerai in un insetto o un topo. - fece ricordandosi di Peter Minus, il traditore di James e Lily. - O se sei un codardo in un animale... che ne so, che tende sempre a scappare... al contrario, se sei coraggioso potresti essere un leone, se sei fedele sarai un cane... - disse citando il proprio animale.
Draco annuì.
- So perché me lo dici.
Non voleva parlarne, averlo fatto con Harry era stato difficile ed a stento l’aveva accettato, ma doveva mettere in chiaro le cose con lui.
- Ah sì? E perché, secondo te? - lo sfidò l’adulto che spesso non sembrava tale. Le braccia conserte, l’aria curiosa.
- Perché hai parlato con Harry. - questo doveva dire tutto. In effetti era così, ma Sirius non si tradì.
- Sì che ci ho parlato! Ma questo resta la cosa più importante che chi vuole diventare animagus deve sapere. Te l’avrei detto comunque. - asserì deciso, fissandolo dritto negli occhi, penetrante. Draco non resse il suo sguardo e lo abbassò incerto.
- E... - tentò, si schiarì la gola. Era difficile chiedere un parere, ma Sirius almeno era sincero e questo era una cosa che aveva sempre apprezzato. - e cosa ne pensi di quello che ti ha detto Harry?
- Che se lo fai soffrire ti uccido. - rispose subito senza peli sulla lingua. Draco lo guardò sgranando gli occhi, vedendo che non scherzava un rivolo di sudore freddo gli percorse la schiena. Per un momento ebbe paura, nel guardarlo. Sapeva che l’avrebbe ucciso davvero. Gli parve quasi di avere davanti il cane in cui si trasformava.
Una creatura fedele che per proteggere il suo padrone si getta anche contro il fuoco.
- Se dovessi far soffrire Harry, voglio che tu lo faccia davvero.
La sua risposta piacque parecchio a Sirius che non aspettandosela inarcò sorpreso le sopracciglia e lo guardò ammirato, poi annuì con un sorrisino compiaciuto.
- Non ci è dato conoscere il futuro. Ma ti dirò quello che ho detto a lui. Tutti abbiamo sia luce che oscurità dentro di noi. Quel che conta è da che parte scegliamo di agire. È questo quello che siamo.
A quella frase si sentì un po’ meglio ed immaginò che avesse aiutato anche Harry.
**
Tuttavia la preoccupazione per ciò che era davvero aveva germogliato in lui da quel momento.
“Noi siamo le nostre scelte, è vero.” si disse Draco sospirando ed alzandosi dal letto per andare a cercare Harry. “Ma c’è una componente innata, in noi? Non esiste la natura, dopotutto? E se la mia è comunque malvagia? Non voglio rovinare Harry, non lo sopporterei.”
Non capiva che già il solo fatto che quello fosse la sua massima priorità, faceva di lui una persona dall’animo buono.
Harry si era infilato nel bagno dei maschi, nel dormitorio dei Serpeverde, e si stava lavando furiosamente, come se avesse appena litigato con Draco. Forse sarebbe stato meglio, dopotutto.
Litigare con lui.
Da settimane se non mesi, ormai, Draco aveva messo un freno alla loro vita sessuale.
Prima faceva di tutto per ‘iniziarlo’, poi lo bloccava. Cos’è, non aveva più le idee chiare?
Ovviamente non era quello.
Si guardò allo specchio, il viso bagnato, le goccioline che scivolavano lungo la pelle chiara anche se non quanto quella spettrale di Draco.
I propri occhi verdi brillavano di una paura strisciante che faceva a pugni con la rabbia che provava.
“Non è lui che è indeciso, sono io che non gli piaccio abbastanza. Pensava di sì, ma in realtà sono sempre stato il suo unico amico, era ovvio che saremmo finiti insieme. Però alla fine non prova davvero attrazione per me. Sicuramente mi vuole bene, un gran bene, ed è questo che lo confonde, ma non è amore o per lo meno non è quel genere di sentimento. Quando ci ha provato ha capito ed ora non sa come dirmelo. È la sola spiegazione! Però me lo deve dire, dannazione!”
Picchiò con il palmo sul bordo del lavandino e scosse il capo come un cane bagnato per asciugarsi. I capelli già spettinati di natura presero direzioni ancor più buffe, ma lui non se ne curò.
Recuperò gli occhiali, sempre la prima cosa che indossava appena scendeva dal letto, e fece per tornare in camera. Aveva bisogno di schiarirsi le idee, anche se ne aveva poche da schiarire. Cosa c’era di confuso? Era tutto così chiaro. Doveva solo accettarlo.
Draco non era attratto da lui, punto.
Sull’uscio della porta, questa si aprì facendolo quasi andare a sbattere proprio contro l’oggetto dei suoi pensieri turbolenti.
Draco era lì, col suo pigiama scuro che gli scivolava nel corpo che si era molto ben sviluppato nel giro di poco.
Harry si morse il labbro indurendo la mascella.
- Non volevo disturbare il tuo sonno! - disse duramente. Non intendeva parlarne. Doveva farlo, ma era doloroso. Se gli avesse dato conferma, sarebbe finita, mentre stare nell’incertezza era improvvisamente un’opzione migliore, nonostante solo un secondo prima avesse deciso di chiarire tutto.
Fra il dire ed il fare, c’era di mezzo molto di più.
Draco scosse il capo altezzoso, gli prese il viso fra le mani e spingendolo dentro, lasciò che la porta si chiudesse alle loro spalle mentre le loro labbra si incontrarono in un bacio deciso e passionale.
Senza staccarsi da lui, con le lingue che giocavano vorticosamente nelle loro bocche unite, portò una mano dietro di sé, chiuse la porta a chiave e finalmente si rilassò al punto da spingerlo contro il lavandino, lo appoggiò con prepotenza e senza staccare le labbra dalla sua pelle, scese baciandolo e assaporando il suo corpo. Arrivò senza esitare alla sua erezione che gli tirò fuori sicuro, poi inginocchiatosi gliela prese in bocca e succhiò con impeto e desiderio.
Non sapeva come gestire quell’immenso caos.
Se voleva poteva farsi lasciare da Harry e poteva anche farsi odiare, ma aveva paura, dentro di sé.
Che l’allontanarsi da lui sarebbe potuto essere il colpo di grazia e che il proprio animo forse corrotto, forse oscuro, si perdesse.
Harry era comunque la sola speranza di salvezza, per lui; ma non era solo per quello che non riusciva a lasciarlo veramente andare.
Lo amava troppo.
Semplicemente non era in grado di allontanarlo.
“Ma lo sporcherò se il mio animo è davvero corrotto. Eppure... come posso saperlo? Devo saperlo. Devo sapere se sono luce o tenebre. Devo. Una volta che lo saprò potrò agire di conseguenza. Nel miglior interesse per lui. Ma prima di saperlo, non andrò oltre. O poi non potrei più fare la cosa giusta.”
Non sarebbe riuscito a lasciarlo per proteggerlo, se si fosse totalmente perso in lui facendo l’amore, come voleva con tutto sé stesso.
Portò Harry ad un altro orgasmo sperando di avergli fatto capire quanto lo desiderava, poi si alzò e l’abbracciò stringendolo forte a sé, perdendosi nel suo collo che ancora palpitava per il piacere che l’aveva colpito.
Rimase lì contro di lui.
- Sei la cosa migliore che mi sia mai capitata. Ma sai che certe cose hanno il loro tempo ed il loro modo. - era quello che gli diceva sempre per giustificare il fatto che non volesse ancora fare sesso con lui, nonostante mesi prima era stato lui ad insistere per farlo.
- Nel bagno non è abbastanza romantico? - chiese ironico Harry, che nel pieno del piacere dei sensi non se la sentiva di rompere le palle come normalmente faceva. Draco sorrise contro la sua pelle, poi tornò al suo viso, lo guardò e con un sorriso spontaneo, quasi arrendevole, lo baciò.
Non era legittimo aver paura di rovinare la persona più importante della sua vita?
E non era forse suo dovere proteggerlo?
Harry lo abbracciò circondandogli il collo con le braccia.
Non avevano risolto nulla, nessuno dei due. Ed entrambi continuavano a vivere nei dubbi che stavano scavando i loro animi, ma spesso fare la cosa giusta era sicuramente la più difficile.
Note Finali: la fan art non è mia ma del proprio creatore, l'ho trovata su Pinterest. Siccome rende molto l'idea del tipo di bacio descritto in bagno, ho deciso di usare questa con le dovute normali considerazioni: la mia scena è comunque un po' diversa e loro sono quattordicenni. Ma il genere di bacio è proprio questo.
Riuscirà Draco a far chiarezza sul proprio animo prima di far scoppiare Harry o le cose degenereranno?
Grazie a chi segue la mia fic. Baci Akane