*Credo che questa fic doveva chiamarsi ‘come dovevano andare le cose se la Rowling non fosse stata così sadica’. Comunque avevo dimenticato una parte importante della fic (lo so, sono da Alzheimer), prima della ‘maturità’ c’è ‘l’estate'. Un’estate speciale. L’estate della svolta. Succederanno tante cose interessanti e divertenti, è una parte più leggera e divertente ma con alcuni pezzi profondi e seri; riavremo i wolfstar e rivedremo Narcissa. Come sempre la fan art non è mia; per la verità ho fatto una descrizione talmente specifica di Draco perché me lo immaginavo bene, che non sono riuscita a trovare niente di simile, però il disegno che ho scelto rende un po’ l’idea di quel che avevo nel mio cervello. Oltretutto nella mia fic Draco non è già così tanto ben formato e sviluppato, anche se è sulla buona strada. Magari provo a disegnarlo io... Buona lettura. Baci Akane*
CAPITOLO 34:
FARE LA PROPRIA MOSSA
Harry non era un cultore del proprio corpo e non si reputava né bello, né attraente. Ma gli piaceva Draco, la sua pelle cadaverica, i suoi capelli da albino e i suoi occhi gelidi che su di lui diventavano liquidi.
Gli piacevano i suoi lineamenti regolari e a tratti duri se non proprio amari, in un certo senso. Gli piaceva come la sua espressione indifferente o velenosa con chiunque, con lui si ammorbidiva e diventava umana.
Adorava la luce nel suo sguardo quando erano insieme ed il sorriso che ultimamente sfoderava spesso e a volte anche senza motivo.
Aveva sempre dovuto prodigarsi per farlo ridere, ma era da un po’ che non doveva fare nulla per vederlo sorridere.
Sicuramente Draco emotivamente non era mai stato meglio di così e ne giovava anche il suo aspetto.
Però non era tutto lì.
Da quando erano a casa ed aveva deciso che quell’estate avrebbero fatto l’amore, gli piaceva di più anche da un punto di vista fisico e sessuale.
Harry si era svegliato tardi in quel senso ed era ancora un po’ indietro perché non era sempre voglioso ed arrapato come qualsiasi altro adolescente della sua età, Draco si era attivato molto prima.
Tuttavia adesso quando lo vedeva in costume, gli piaceva in un modo diverso.
In un modo più carnale.
Insomma, in altre parole se fossero stati soli gli sarebbe saltato addosso abbassandogli il costume!
Si chiedeva se anche per lui era così, dubitava di fare lo stesso effetto a Draco. Non era molto facile capirlo perché aveva sempre le stesse espressioni, al massimo si illuminava con lui, ma non lo vedeva mai eccitato o voglioso. Riteneva che non gli capitasse la stessa cosa che soprattutto quell’estete, in particolare da quando aveva deciso di perdere la verginità, gli stava succedendo.
Lo vide uscire dall’acqua, mentre lui rimaneva ancora immerso.
La pelle particolarmente bianca per via della crema, era imperlata e ricoperta di goccioline che al sole brillavano rendendolo ancora più abbagliante. La sua schiena si stava sviluppando bene, così come il resto del suo corpo.
Harry lo stava notando sempre più, quell’estate, ma era complice il mare dove erano andati in vacanza con Sirius e Remus, per fortuna in una spiaggia isolata dal resto del mondo e poco gettonata.
Draco scosse il capo per sgocciolare i capelli che poi si portò all’indietro con le mani, poi senza dire nulla ed uscendo con una grazia invidiabile, come se non stesse camminando su sassi e scogli fastidiosissimi per i piedi, uscì del tutto dall’acqua dirigendosi all’esagerato ombrellone che avevano sistemato nella spiaggia di sassolini. Non comodissima senza sdraie, di cui loro, ovviamente, erano provvisti.
Harry imprecò, si girò e si mise a nuotare per un po’.
Quando si sentì sufficientemente sfinito, uscì e prima di raggiungere Draco lo guardò: aveva gli occhiali scuri, era steso nella sdraia all’ombra e dormicchiava, probabilmente.
La posizione elegante, così come elegante era stata la sua camminata prima, cosa che lui non stava riuscendo ad imitare per nulla.
Dopo essere scivolato ed aver camminato come un granchio con le chele alte nel disperato tentativo di non cadere, osservò Draco ed il suo corpo decisamente in via di sviluppo, uno sviluppo che in lui tardava a verificarsi alla stessa maniera, e imprecando di nuovo fra sé e sé, sempre camminando come un impedito, andò sugli scogli e proprio come aveva già fatto altre mille volte, si tuffò di nuovo in mare.
Come poteva fare? Stava diventando sempre più difficile risultare ‘decente’ lì sotto.
Fino a quel momento aveva voluto fare sesso con Draco più per una questione mentale ed emotiva. Era ora, insomma. Le coppie lo facevano.
Ma ora che si era messo in testa di farlo assolutamente, lo desiderava con tutto sé stesso.
Ma proprio tutto.
Più che mai.
Adesso diventava un problema, perché nel desiderarlo anche fisicamente, oltre che emotivamente e mentalmente, non riusciva più a controllarsi e si vedeva davvero tanto, che lo voleva.
Alla fine Harry si rassegnò e si buttò sulla sdraia accanto a quella di Draco, la propria ben sistemata al sole in quanto la sua pelle godeva di un ottimo rapporto con i raggi UVB.
Draco aprì mezzo occhio e lo guardò sornione, percependo la sua irrequietezza.
- Sembri un’anima in pena! - commentò freddamente. Harry sbuffò senza nasconderlo, occhieggiando prima i suoi zii per vedere che non fossero nelle vicinanze.
Erano in vacanza insieme, come ormai da diversi anni facevano, ma adesso che erano grandi cercavano di dar loro un po’ di indipendenza. Anche se andavano in spiaggia insieme magari non stavano troppo insieme. Probabilmente era meglio anche per loro, così potevano comportarsi un po’ più da coppia.
Adesso i due ragazzi erano grandi e potevano vedere certe scene, pur considerando che Sirius e Remus non esageravano mai.
Draco li ammirava in tal senso, erano un po’ il suo esempio. Non nascondevano come ossessi la loro relazione, ma nemmeno la ostentavano.
Avevano un meraviglioso equilibrio nel vivere il loro rapporto in pubblico, questo perché erano estremamente sicuri di loro.
Harry tornò a girarsi verso di lui, ancora sbuffando.
A quel punto, visto che condivideva tutto con lui, si alzò issandosi sulle braccia e sulla punta dei piedi in una sorta di flessione, inarcò di più la schiena e gli mostrò la fonte dei propri problemi che non accennava a quietarsi nonostante i molti tuffi e la nuotata in un mare non propriamente caldissimo.
Draco inarcò un sopracciglio scettico, poi fece un sorrisetto malizioso e si risistemò con la nuca sul piccolo cuscino gonfiabile.
- Complimenti! - commentò solamente. Harry si distese nuovamente a pancia in giù e lo guardò corrucciato.
- Complimenti un cazzo! Prenditi le tue responsabilità!
Draco tornò a guardarlo perplesso, sollevandosi appena gli occhiali per vederlo meglio.
- Che c’entro io?
Harry indispettito ed incredulo appoggiò la testa ad una mano per usare l’altra ed indicarlo nella sua interezza, nella sua posa da modello in un set fotografico.
- Sembri il re del mondo! Non è facile starti vicino! Anche quando esci dall’acqua lo fai con eleganza! Come diavolo fai? Io sembravo un imbecille!
In effetti l’aveva notato ed aveva ridacchiato fra sé e sé ritenendolo estremamente buffo.
- Ma io lo sono! - rispose senza scomporsi, rimettendosi gli occhiali a posto e tornando ad appoggiarsi come, appunto, in posa per una foto da copertina.
Harry scosse il capo mordendosi la bocca. Gli andava bene che c’erano gli zii nei paraggi, altrimenti avrebbe attaccato. Non ce la faceva più a resistere.
- Ragazzi, noi andiamo a fare un giro. Quando vi stufate andate pure, non sappiamo quanto staremo!
Sirius e Remus arrivarono in suo aiuto, notando che i due ragazzi stesi accanto avevano probabilmente voglia di un po’ di privacy. La spiaggia era deserta in quell’angolo, poiché la gente preferiva spiagge con la sabbia e con qualche attrazione o possibilità di bere una bibita fresca.
Però con loro lì magari erano frustrati e Remus alla fine aveva convinto Sirius a fare quella passeggiata. Cosa che fino a quel momento non avevano mai fatto.
Lasciarli soli in una circostanza simile, così ‘pericolosa’, non era ancora successo.
I due tutori non erano molto d’accordo su come gestirli, adesso che stavano insieme ed erano adolescenti era diverso da prima.
Remus sapeva che prima o poi avrebbero fatto sesso, Sirius era convinto fosse già successo, ma questo non significava che dovevano aiutarli a rifarlo.
Preferiva fingere che fossero sempre i due bambini che avevano cresciuto. Cosa che non era.
Quel giorno vinse Remus e diedero un po’ di privacy ai due ragazzi.
- A questo punto prendiamogli dei preservativi, anche! - esclamò Sirius polemico fra i denti.
- Che senso ha? Dubito abbiano avuto altri partner prima e non rischiano di rimanere incinta!
Remus, imperturbabile.
- Fottiti!
- Spero dopo lo farai tu! - la risposta maliziosa pronta del compagno. Sirius lo guardò meravigliato per poi decidere di accontentarlo subito e senza nemmeno aggiungere altro, lo prese per mano e accelerando il passo si diresse spedito verso un gruppo di rocce sufficientemente lontane dalla posizione dei ragazzi.
Fu così il turno di Draco di imprecare fra sé e sé, mentre Harry esultò internamente.
“Era ora!” si disse sollevandosi per bene sui gomiti, mentre guardava gli uomini andarsene, l’ultimo segno di vita di quelle parti.
- Decisamente una vacanza per coppie! - replicò sorpreso Draco realizzando che ora non c’era più anima viva. Avevano non solo scelto una città poco gettonata dal turismo, ma anche una spiaggia del tutto sconosciuta. E sospettava che di mezzo ci fosse un qualche incantesimo per tenere lontane le persone.
Del resto li capiva, anche loro erano una coppia e quelle erano le loro uniche vacanze dell’anno, perché entrambi lavoravano quasi sempre. Tuttavia prima di quell’estate avevano sempre organizzato qualcosa di adatto ad una famiglia, adesso era la prima volta che sembravano proprio due coppie in vacanza insieme. E di fatto lo erano visto che Narcissa non si era unita a loro proprio per non finire per essere il quinto incomodo non accoppiato. Lei non sapeva assolutamente nulla del reale rapporto che legava i due ragazzi, ma il fatto che stessero sempre insieme li rendeva comunque una coppia.
Harry con un sorrisino furbo e felice più che mai per la bella occasione, si alzò a sedere senza più preoccuparsi di mostrare il proprio sviluppo inguinale, cosa che Draco si preoccupò di non fissare come un ossesso, attratto come se fosse una leccornia.
- Ti rimetto la crema, sei troppo bianco ed anche se sei all’ombra rischi di ustionarti comunque. - disse trionfante Harry tirando fuori la crema dalla borsa.
Draco alzò un sopracciglio scettico rimanendo supino sulla sdraia, rimase un po’ incerto sul da farsi, non sapeva se doveva respingerlo sul nascere oppure lasciarlo fare e vedere fin dove si poteva spingere.
Dopotutto per quanto isolati fossero erano comunque all’aperto, dubitava avrebbe fatto chissà cosa.
A quel punto si rilassò e mise una mano dietro la nuca in una posa sexy totalmente abbandonata.
Ad Harry non sembrava vero di avere il via libero, ma non se lo fece dire due volte, avvicinata la propria sdraia alla sua per essere più comodo possibile, spremette il barattolo sul torace e sul ventre piatto di Draco. Lo vide guizzare per il freddo della crema per poi rilassarsi poco dopo. Iniziò a passargli le mani sul petto e a spalmare. Non era bravo ad essere sensuale, lo sapeva bene. Draco era più bravo di lui in quello, però ultimamente gli bastava toccarlo e guardarlo per accendersi di voglie inimmaginabili.
Trovava in qualche modo sexy spalmargli la crema, le mani sporche di quel liquido denso e bianco sulla sua pelle candida che diventava scivolosa, una patina di sensualità. Il suo corpo in via di sviluppo era sodo ed incredibilmente bello sia da guardare che da toccare.
Scese ben presto, come ipnotizzato, sulla pancia e poi sul basso ventre. Draco fece un sorrisino soddisfatto appoggiandosi meglio, la nuca sulla mano, chiuse gli occhi sotto le lenti scure e si godette totalmente il momento. Sicuro del fatto che Harry comunque non sarebbe andato oltre un certo limite.
E non aveva torto.
Il suo ragazzo di certo voleva fare sesso con lui, ma lo sognava in un contesto più adatto nonostante si fosse stufato di sentirglielo dire per tutto l’anno. Sapeva che non aveva torto a volere una camera deserta, un letto comodo e soprattutto nessuna ansia di essere beccati e fermati.
Si intrufolò con la mano sotto il costume a pantaloncino, aderiva mediamente nel suo inguine poiché non era di quelli larghi ma nemmeno troppo stretti.
Harry dapprima gli prese l’erezione e gliela toccò al di sotto della stoffa, poi imbarazzato ed eccitato insieme, si guardò un’ultima volta intorno e trovando completamente via libera gliela tirò fuori.
La crema sulla mano si era trasferita sulla sua erezione facendola diventare scivolosa e lubrificata.
“Perfetta per penetrarlo!” pensò da solo Draco. Nel rifletterci su e nell’immaginarlo, si eccitò ulteriormente e si impennò.
Harry sorpreso di essere così bravo da farlo arrivare all’apice così in fretta, esitò indeciso su come proseguire. Glielo voleva prendere in bocca, ma non voleva mangiare crema solare.
Storse il naso, ma Draco si inarcò, tolse la mano da dietro la testa e gli prese il polso indicandogli con poca gentilezza di proseguire.
- Non fermarti! - sussurrò eccitato, totalmente preda dei brividi di piacere.
Harry subì lo stesso trattamento e sentendosi voglioso alla stessa maniera, si prese il proprio membro e si masturbò guardando Draco mentre continuava con lui.
Era nel pieno abbandono al piacere, lo vedeva così solo ogni tanto perché anche quando durante l’anno avevano fatto quelle cose, nei limiti di ciò che erano riusciti, era stato sempre Draco a gestire le cose ed oltretutto era probabilmente rimasto sempre sull’attenti a fermarsi in tempo, se necessario.
Adesso era completamente a suo agio, rilassato e immerso nel piacere. Se fosse arrivato qualcuno li avrebbero beccati in pieno e forse anche questo pensiero lo aiutò ad eccitarsi di più. Il rischio che correvano aumentò l’adrenalina, ma il piacere esplose prima nel suo ragazzo che venne nella sua mano senza frenarsi. A quello spettacolo, Harry non resistette e venne a sua volta. Si tese e si inarcò all’indietro come aveva fatto Draco steso nel lettino. I due rimasero fermi ansimanti immersi nei brividi che gli ovattavano tutti i sensi confondendoli.
Poi Harry coprì entrambi coi costumi e gli si stese sopra accoccolandosi come un gatto in cerca di coccole. Gli baciò le labbra che Draco accolse, lo cercò con la lingua e giocarono mentre le sue mani lo prendevano per i glutei e stringevano possessivi.
Avevano avuto altri orgasmi simili insieme ed erano stati tutti belli, ma quello fu decisamente diverso.
Perché diverso era Draco, il suo abbandono e la sua apertura.
Lentamente, senza nemmeno accorgersene pienamente, si stava lasciando andare.
L’aver affrontato con successo una delle sue paure peggiori, l’aveva aiutato a mollare un po’ la presa generale su tutto ciò che aveva sempre ritenuto di dover soffocare, controllare e gestire.
Ora quell’orgasmo era stato forse il migliore avuto fino ad ora.
Quando Sirius e Remus tornarono, dopo un’ora abbondante, li trovarono addormentati sul lettino di Draco, Harry sopra di lui, il viso contro il suo collo, la mano del compagno sulla sua nuca a carezzarlo nel dormiveglia, come un atto di rilassamento spontaneo.
I due si sgomitarono, Sirius sorrise divertito e Remus si commosse per qualche ragione che sapeva solo lui. Forse complice l’orgasmo che avevano appena avuto anche loro.
- Credo sia ora di darglielo, non credi? - disse Sirius a Remus il quale capì di cosa parlavano ed annuendo ammise che era il caso.