CAPITOLO 35 : 
IL GIORNO DI HARRY

drarry

Avevano fatte cadere le vacanze di proposito nel mezzo del compleanno di Harry, a fine luglio, perché ormai era una tradizione: da sempre se potevano lo portavano via per il 31 luglio.
Gli zii adoravano festeggiare Harry, così quel giorno avevano organizzato una festa per lui, con tanto di invitati nella casa affittata per le vacanze. 
Quell’anno faceva 15 anni ed in quanto cifra semi tonda, non avevano badato a spese. 
Avevano chiesto una lista a Draco di tutti i suoi amici e senza dirgli niente si erano premurati di invitarli e organizzare il viaggio per tutti. Sarebbero stati con loro per l’intero weekend, sarebbero arrivati nel pomeriggio, quando Harry sicuramente si sarebbe aspettato qualcosa, ma non niente del genere. 
Dal momento che ogni anno festeggiavano, sapeva che l’avrebbero fatto. La sorpresa in quel caso sarebbero stati i suoi amici. 
Harry si aspettava il solito bel regalo costoso, per lui i suoi zii non si risparmiavano seppure non l’avessero mai effettivamente viziato. 
Non immaginava, comunque, che regalo gli avrebbero fatto quella volta. Decisamente il migliore della sua vita, per più motivi. Affettivo ma anche pratico. 
Da Draco, invece, si aspettava, anzi pretendeva, che il suo regalo fosse la loro prima notte d’amore. 
Non voleva altro e non glielo aveva nemmeno detto, non riteneva ce ne fosse bisogno. Era sicuramente scontato specie perché non aveva insistito tanto sotto quell’aspetto per il resto della vacanza, convinto che glielo avrebbe ‘donato’ il 31 notte. 
Comunque anche nel caso in cui gli avesse fatto un regalo normale, poi la sera gli avrebbe comunque dovuto dare il resto.
Punto.

Harry dormiva ancora della grossa nella sua posizione preferita, quando sentì le labbra di Draco baciargli il collo. 
La coscienza risalì la soglia del dormiveglia permettendogli di sentire il proprio corpo senza però svegliarsi del tutto. 
Iniziò a mugolare nel sonno. Alle labbra di Draco si unirono le mani che scivolarono sulla sua schiena, ricoprendolo di brividi piacevoli i quali si aggiunsero a quelli delle labbra. 
Le mani si intrufolarono sotto la maglietta leggera con cui dormiva esortato da Draco, il quale a sua volta non stava senza vestiti la notte onde evitare situazioni complicate. 
Quel giorno, tuttavia, pareva proprio che a Draco andassero bene le situazioni complicate, tanto che sparì sotto le lenzuola con la testa, sollevandogli la maglietta ed iniziando a baciargli la pelle calda e sensibile della schiena. Succhiò le scapole che sporgevano, poi giocò con la spina dorsale soffermandosi sulle vertebre più pronunciate di alcune zone. Leccò l’incavo lombare e poi le fossette sopra il sacro.
Harry era ormai sveglio e già nell’estasi. 
Normalmente i risvegli erano già colorati da erezioni spontanee mattutine, ora che era aiutato dalla sapiente lingua di Draco non avrebbe avuto ancora molta autonomia, specie perché il proprio inguine eccitato premeva sul materasso vista la sua posizione. 
Ma non contento, Draco abbassò i pantaloncini dei boxer con cui dormiva  e infilò la lingua nella fessura. Harry spalancò di scatto gli occhi, sorpreso dell’intraprendenza, ma non fece in tempo a muoversi per cercare di vedere se fosse lui davvero o solo un sogno, che il suo ragazzo gli prese deciso i fianchi e lo sollevò costringendolo a mettere le ginocchia sotto di sé e sporgersi coi glutei. 
Lo sentì poi infilare la lingua nel suo piccolo ingresso fino a quel momento inviolato e contemporaneamente si ritrovò anche le mani toccarlo sul davanti. 
Harry provò così uno dei piaceri più forti del sesso maschile e fu totalmente inaspettato, in quanto si sarebbe immaginato qualcosa di simile solo quella sera, non di mattina. 
Suo malgrado non ebbe modo di lamentarsi, tanto meno ci pensava ad opporsi.
“Se questo è l’antipasto... aspetto il dolce!”
Draco lo stimolò sia davanti che dietro, penetrandolo con le dita e leccandolo mentre lo masturbava in un doppio piacere che mandò Harry in un’estasi mai provata prima. 
Si abbandonò all’orgasmo che lo invase come un’onda elettrica bollente. Per un bel po’ non capì nulla, fu completamente perso nel caos del piacere dei sensi, tanto che non si rese conto di essersi steso e allungato. Draco lo ricoprì mettendosi sopra di lui e lo carezzò dolcemente, baciandogli la guancia e l’orecchio, anch’esso estremamente sensibile. 
- Buon compleanno, amore. - quella parolina nelle sue labbra fu quasi meglio dell’orgasmo ed ebbe il potere di riportare Harry nel proprio corpo e nella propria mente. 
Aprì febbrile gli occhi, gli sorrise dolcemente e girandosi leggermente riuscì ad abbracciarlo. 
- Grazie! 
“Amore.” si ripeté fra sé e sé. Forse gli era scappato. Così come magari gli era scappato quel trattamento super sexy, ma un Draco così spontaneo e rilassato, che non era rigido e contrario alle manifestazioni d’affetto, era uno dei migliori regali di compleanno.
Ma, ovviamente, voleva il resto. 

In quanto a regali, Sirius e Remus decisero di dare il loro prima dell’arrivo della marmaglia, per evitare di spiattellare ai quattro venti l’esistenza dell’oggetto che doveva rimanere segreto per la maggior parte della gente. 
Perciò appena Harry approdò in cucina, in quella della casa affittata per le vacanze e quindi a loro completa disposizione, i due zii saltarono su applaudendo e abbracciandolo forte, come da tradizione. Anche se quell’anno la tradizione si era un po’ modificata. 
Ogni anno, infatti, al mattino, veniva svegliato da loro che planavano sul letto con i regali e la prima delle due torte. 
Una infatti era per il risveglio e la colazione, l’altra per la festa che puntualmente veniva fatta in giornata. 
Quella del risveglio era normalmente piccola e meno pretenziosa dell’altra che era enorme e piena di crema e panna. 
Quell’anno per ovvie ragioni avevano dovuto modificare i piani poiché Harry dormiva con Draco e avrebbero rischiato di beccarli in pieno. 
Non si erano di certo informati sullo stato attuale della loro relazione, insomma non sapevano se avevano già consumato e quanto, ma davano per scontato che se non era già successo, presto avrebbero passato le varie basi perciò per evitare spiacevoli ed imbarazzanti inconvenienti, avevano deciso che la tortina di compleanno con i regali e gli auguri li avrebbe ricevuti in cucina e non in camera. 
Con buona pace di Draco che l’anno precedente si era ritrovato quei due matti, uno dei quali scalmanato e l’altro più imbarazzato, in camera. I due ragazzi dormivano insieme sin da piccoli, ma non avevano mai fatto nulla se non infilarsi uno nel letto dell’altro. Harry in particolare fungeva da orsacchiotto della buonanotte per Draco, i due uomini lo sapevano e non avevano fatto un dramma. Non come Narcissa che nel saperlo non era stata al settimo cielo.
Tuttavia aveva accettato pure quello. 
Ma l’anno precedente era stato diverso, qualcosa nell’aria lo era stato. 
Harry e Draco stavano dormendo nello stesso letto come spesso era accaduto e non avevano fatto nulla, non erano stati trovati nudi intenti a fare chissà cosa. Harry appoggiava la testa sul braccio di Draco, usandolo come cuscino. Niente di più.
Da lì si erano resi conto che ormai erano una coppia e non di amici, ma di altro. Così si erano detti di cambiare tradizioni.
Quell’anno lì Draco si era sentito sollevato di non dover schiantare quei due fanatici che, dopo aver diligentemente aspettato il loro turno, stavano ora saltando addosso a quello che per loro era più un figlio che un nipote. 
Dopo che Harry fu ricoperto di baci, abbracci e urla assordanti di ‘auguri ti voglio bene’, con tanto di ‘finalmente sei arrivato, non finivate più di fare le cosacce’ da parte di Sirius, videro ‘l’adulto’ sedersi sulle ginocchia nella sedia, stile cane scodinzolante. Infine tutto felice come non mai gli diede il regalo eccitato. 
- Questo regalo è speciale. - esordì Remus calmo e accondiscendente, voleva ovviamente spiegare di cosa si trattava per fargli capire come mai non glielo avevano dato prima, ma con Sirius non era facile. 
- Precisiamo che fosse stato per me te l’avrei dato prima! Ma era lui a non essere d’accordo! - si intromise Sirius i cui capelli non erano ancora stati sistemati e nemmeno legati, erano lunghi come sempre fino alle spalle, ma tutti aggrovigliati. Per il resto era in costume. Non era chiaro il motivo per cui lui stesse 24 ore su 24 in costume, ma così gli piaceva. 
- Sì, è un regalo speciale, come stavo cercando di dire... - riprese Remus marcando le parole già dette ed interrotte, un’occhiataccia a Sirius il quale gli fece una smorfia infantile. - so che può non sembrare, ma serve una certa maturità per usufruirne in modo sensato, perché può essere fonte di molti guai se usato a sproposito. 
- Sciocchezze! - esclamò Sirius scacciandolo come se fosse una mosca fastidiosa. Remus gli diede uno scappellotto sulla nuca. 
- Piantala, non sottovalutare le cose come tuo solito! 
- Io non sottovaluto niente, ma è un ragazzo giovane ed è giusto si diverta come ci siamo divertiti noi! Sai bene che James glielo avrebbe dato molto prima! 
- E so bene che Lily lo avrebbe invece nascosto per impedirgli di averlo troppo presto! - a quello Sirius non ribatté poiché sapeva che aveva ragione. Tuttavia era incredibilmente ovvio che non era d’accordo. 
Harry era curioso, ma appena captò che era qualcosa appartenuto a suo padre, scattò in piedi sulla sedia tenendo il regalo in mano. I capelli sparati in ogni direzione, gli occhiali tondi, gli occhi sgranati.
- Cosa?! Mio padre? È suo questo? 
Sirius e Remus tornarono a lui sorridendo dolcemente, immaginando la gioia per lui d’avere qualcosa di suo padre. 
- Questo era suo e non ha mai potuto esprimere alcuna volontà specifica, quando è morto. Però l’abbiamo conservato per te, sapevamo che avrebbe voluto darlo a te. - Remus cercò di spiegargli bene la situazione, Sirius lo interruppe di nuovo, impaziente. 
- Insomma, è comunque tuo di diritto, una tua eredità. Adesso secondo il professore sei abbastanza maturo per usarlo con giudizio! 
Harry stava morendo di curiosità, mentre Draco cominciava a spazientirsi. Non era una persona curiosa di natura, ma voleva uccidere quei due chiacchieroni. Non con cattiveria. 
- Speriamo. - aggiunse Remus, poi gli fece un cenno e finalmente Harry aprì il regalo. Aveva gli occhi lucidi ed era emozionato già così nel sapere che era qualcosa di suo padre. Ogni volta che guardava foto dei suoi genitori o che trovava qualcosa che gli apparteneva, gli si allargava il cuore e si commoveva. 
Quando la carta venne strappata, apparve una stoffa ripiegata, Harry la prese e si aprì un mantello di un colore apparentemente scuro, molto grande. 

Draco inarcò un sopracciglio perplesso, senza muoversi dalla sua posa seduta composta con il mento appoggiato al palmo, i capelli spettinati per i suoi canoni, ma comunque più in ordine di chiunque altro lì dentro. 
La maglietta nera risaltava la sua pelle ancora lattea nonostante l’ultima settimana di luglio al mare. 
Tutte quelle cerimonie solo per un mantello? 
Sirius e Remus sembravano ancora molto eccitati per il regalo, ma non capiva proprio di cosa dovessero essere così al settimo cielo. Era solo un mantello. Maturo per un mantello? 
Harry chiaramente pensava la stessa cosa, ma lui restava contentissimo perché era qualcosa di suo padre e la sua mente aveva dimenticato completamente il discorsetto strano dei suoi zii. 
- Oh, ma è bellissimo! È un mantello da mago! - non che di usanza ce ne fossero molti, ma qualche famiglia ne aveva. 
Harry saltellando se lo roteò mettendoselo addosso e appena il suo corpo fu coperto dal collo in giù, questi sparì del tutto mostrando la parete dietro come se non ci fosse più.
La sua testa fluttuava. 
- Oh! - esclamò Draco finalmente interessato, capendo di cosa si trattava. 
- Mi sta bene? - chiese Harry ai tre che lo guardavano, uno con strano nuovo interesse, gli altri sempre contenti.
- Guardati! 
Così dicendo corse al bagno e davanti allo specchio si mise a gridare eccitato. Sirius e Remus si diedero il cinque!
- Ma è un mantello dell’invisibilità! - gridò correndo da loro sempre in qualità di testa fluttuante. 
- Non immaginavo esistessero davvero. - commentò Draco che ora stava dritto sulla sedia e non più con la testa appoggiata alla mano annoiato. 
- Credo sia un oggetto unico al mondo, apparteneva a James ma non aveva idea da dove venisse. Nemmeno Silente ne sapeva nulla. - spiegò Remus tagliando la piccola torta per quattro che aveva fatto svegliandosi presto. 
- Perché dici che devo usarlo con testa? È fighissimo, ma è solo un mantello per diventare invisibili... - Harry fluttuava per la cucina fingendosi un fantasma, Draco e Sirius lo guardarono perplessi alla stessa maniera, con la medesima luce maliziosa e scettica insieme. 
- Beh, non è che deve per forza arrivarci, eh? Meglio così se non ci vede niente di che! - si affrettò a dire Remus. 
- Glielo mostrerò ben io! - replicò Draco ignorando Remus e la sua speranza di non veder Harry cacciarsi nei guai. 
- Non sei obbligato! - ripeté più marcato Remus, mettendo quattro fette nei piatti per quella che sarebbe stata una colazione dolce, come da tradizione del 31 luglio. 
- Oh, non preoccuparti! Nessun obbligo! - fece Draco con un ghigno divertito. 
- Credo sarà piuttosto un piacere! - aggiunse alla stessa maniera Sirius, ridendo più forte. Remus sospirò immaginando in quanti guai si sarebbero cacciati e, soprattutto, quante ‘cose’ ci avrebbero fatto dentro. 
Poi scuotendo la testa shoccato decise di non immaginarle per niente. 

Per la festa Sirius e Remus si erano messi d’accordo con Draco affinché lo portasse via qualche ora, il tempo di allestire la sala della casa affittata ed il giardino e accogliere gli ospiti. Al loro rientro si sarebbero scatenate le danze, ma non prima che i due organizzatori gli avessero dato il via libero. 
Per cui avevano previsto alcune ore di assenza durante la quale Draco non doveva mangiare la foglia ed essere convincente nel suo voler stare in giro con Harry da solo. 
Il problema ovviamente non era che Draco non volesse passare tutto quel tempo con Harry, ma piuttosto che non aveva molte idee su come tenerlo in giro senza destare sospetti. Di norma passavano sia la mattina che i pomeriggi al mare nella loro spiaggia preferita che era poco dietro l’angolo della casetta affittata, perciò ci erano andati di mattina senza grossi problemi, ma il pomeriggio Draco aveva dovuto pensare a qualcos’altro. Stando lì avrebbero rischiato di farsi scoprire nel vedere via vai. 
Peccato che lui non era famoso per passare tanto tempo in giro e proporre attività particolari.
La città circostante l’avevano già visitata e se avesse proposto chissà quale passatempo, sarebbe stato sospetto da parte sua. Draco non aveva proprio mai proposto nulla, aveva sempre acconsentito a tutto, ma erano state tutte le volte idee degli altri. 
Perciò aveva pensato di usare la scusa del regalo. Non che dovesse andare in giro a prenderlo proprio con lui, Draco sapeva perfettamente cosa regalargli, ma dovendo portarselo in giro con scuse plausibili, aveva deciso di manovrarlo un po’.
Gli aveva detto che voleva scegliesse lui il suo regalo di compleanno, perciò sarebbero andati in giro a cercarlo. In realtà Draco, avendo già in mente cosa prendergli, l’avrebbe portato dove voleva facendo sì che non se ne accorgesse. 
Facile ma non troppo. 
Il rischio era che Harry si rendesse conto che Draco era ‘in missione’, ma lui era come sempre in fiducia e piuttosto sicuro di potercela fare.
Quando Sirius gli aveva chiesto cosa poi intendeva regalargli, Draco gli aveva acidamente risposto: - Affari nostri! - facendo scattare la vena di quello che non sempre sembrava veramente l’adulto fra i due. 
In quel momento, per esempio, non era sembrato molto adulto quando per vendicarsi della rispostaccia gli aveva fatto crescere le orecchie da gatto dicendo: - Vai in giro con quelle, allora! 
Draco sollevando gli occhi al cielo aveva scosso la testa con aria di superiorità, come chi aveva a che fare con un bambino, e senza dire nulla si era praticato un contro-incantesimo da solo per tornare normale senza troppe cerimonie. 
“Bambini!” aveva pensato Remus senza dirlo ad alta voce. Non che poi Draco amasse essere definito tale. In certi aspetti, sia pure sembrasse impossibile, lui e Sirius si assomigliavano paurosamente. E molto stranamente. 


Note Finali: la fan art (non mia ma di chi l'ha fatta), l'ho scelta perché è all'incirca la posizione che assumono all'inizio a letto, solo che appunto sono stesi nel letto e con meno vestiti addosso. Però si avvicinava un po' alla scena descritta così ho usato quella. Tutta la parte sull'estate è incentrata sul compleanno di Harry ed è piena di momenti che passano dal romanticismo all'esilarante, mi sono divertita tanto a scrivere, perciò mentre correggevo ridevo. Spero divertirà anche voi. Alla prossima. Baci Akane