CAPITOLO 36:
PICCOLI GRANDI GESTI
Harry era molto eccitato, andare in giro con Draco per il centro di una città a cercare il suo regalo di compleanno, per lui era un regalo di per sé.
Draco odiava fare shopping e comportarsi da ragazzo normale e comune, soprattutto detestava le attività che lo vedevano circondato da persone. Più gente c’era e peggio era.
Quando gli aveva detto che voleva fargli un regalo ma che non essendo bravo a sceglierlo voleva andare con lui, Harry era scoppiato in una sonora risata e aveva accettato di buon grado, capendo che in realtà, conoscendo Draco, il regalo vero e proprio era proprio andare in giro insieme.
Draco gli aveva detto di portare il mantello dell’invisibilità, che gli avrebbe mostrato la sua enorme utilità e così Harry aveva fatto, infilandolo nello zainetto che teneva sulla schiena.
Vestito leggero e casual, i capelli scuri come al solito tutti spettinati ancora dalla doccia che si era fatto dopo il mare di quel mattino. Se si fosse pettinato e sistemato, Draco probabilmente non l’avrebbe nemmeno riconosciuto.
Guardandolo mentre camminavano per il centro, Draco si chiedeva come avrebbe potuto fare per renderlo presentabile.
In fondo era il festeggiato, sarebbe venuta un sacco di gente per lui, avrebbero scattato foto ricordo che, conoscendo quei due esagerati, sarebbero state appese ovunque. Draco non aveva mai ereditato da suo padre l'essere saccente, il senso di superiorità e il disprezzo per partito preso verso chiunque, cose che avrebbe avuto come tratti caratteriali nel caso in cui Lucius Malfoy l’avesse cresciuto sin da piccolo. Tuttavia da sua madre aveva ereditato la classe, l’eleganza e il gusto estetico, oltre che l’incapacità di dimostrare e vivere le proprie emozioni come gli altri. Gli piaceva vestire bene, sistemarsi in modo perfetto, senza nemmeno un capello fuori posto e muoversi con grazia. Ormai faceva parte del suo essere, anche se erano cose ‘passate’ da Narcissa.
Ma per lui era facile, visto che la natura l’aveva dotato di splendidi capelli biondo chiaro, sottili e molto lisci estremamente facili da gestire, al contrario di quelli di Harry grossi, mossi, ingestibili al novanta percento.
Oltretutto i loro armadi erano diametralmente opposti. Sua madre gli aveva sempre preso vestiti che andavano dal più al meno elegante, ma avevano sempre un certo buon gusto e anche se vestiva ‘casual’, risultava di classe comunque. Al contrario di Harry che aveva solo vestiti semplici, sportivi o comunque per nulla eleganti. Il suo ‘casual’ era molto scomposto.
“Userò la magia, non ho scelta. Non so con quale scusa dovrei trasformarlo da rospo a principe, ma qualcosa mi inventerò. Magari lo faccio l’istante prima che usi la passa-porta, così appena torniamo a casa troverà la festa e capirà.”
Draco era vestito con dei pantaloni neri che scivolavano lisci e leggermente aderenti sulle gambe ed una camicia nera di una stoffa pregiata che gli pennellava alla perfezione il torace snello e le spalle larghe, le maniche arrotolate.
Solitamente troppo per un giro in centro normale, ma nel suo caso assolutamente normale. Harry aveva commentato ridendo che sembravano ‘la strana coppia’ visto quanto diversi erano, ma non aveva detto più di un ‘come sempre del resto’.
A scuola avevano le divise ed era difficile notare l’enorme differenza di stile, in vacanza ovviamente era diverso.
Il centro di quella città sul mare era molto turistico, perciò pieno di negozi ovunque, di ogni genere, ma soprattutto di gente. Tanta gente. Un enorme via vai continuo e molte lingue che si sovrapponevano.
- Quando usiamo il mantello? - chiese Harry curioso di sapere più che altro quale era l’idea di Draco di utilizzo di quello strano ed insolito regalo da parte dei suoi zii, in realtà poi da parte di suo padre.
Draco, che aveva fatto un sopralluogo per trovare il regalo che aveva in mente, sapeva dove doveva condurlo nella speranza che si fermasse ad ammirare la vetrina da lui individuata.
Perciò mentre camminavano apparentemente a caso, stava andando diretto verso quel negozio, passando per una lunga e affollatissima via, quella principale e più caratteristica.
Nei suoi calcoli Harry si sarebbe fermato a guardare molti negozi prima di arrivare ‘al suo’, così avrebbero perso tempo.
Quei due a casa dovevano usare la magia per allestire, perciò non ci avrebbero messo molto, ma il più era accogliere tutti gli invitati, cosa che poteva richiedere più del previsto. Perciò aveva calcolato di dover perdere più tempo di quanto indicato da Sirius e Remus.
L’utilizzo del mantello poteva aiutare, in effetti, ma per Draco ci voleva un po’ di coraggio a farlo ugualmente.
Non l’aveva mai usato in vita sua, aveva subito immaginato ‘come’ potesse essere utile, ma fra il pensarlo e l’attuarlo il discorso cambiava, ci voleva forza mentale. Che funzionava l’aveva visto a casa con Harry, ma non era facile buttarsi visto il modo in cui intendeva usufruirne.
- Non distrarti troppo, se trovi qualcosa che ti piace dimmelo.
Draco riportò Harry all’ordine e lui tornò a guardare i negozi aperti, pieni di merce di ogni tipo esposta al pubblico.
Molti negozi di souvenir, tendenzialmente uno uguale all’altro, altri con prodotti tipici del luogo. Altri ancora di merce del tutto normale, come vestiti, scarpe e gioiellerie.
- Ma avevi un’idea o non sai minimamente cosa prendermi? - chiese Harry consapevole che non sarebbe stato importante cosa scegliere poiché il regalo era quel giro insieme. Non immaginava minimamente che lui, invece, aveva già pensato a tutto.
Draco lo affiancò mentre guardava il bancone di vetro di una pasticceria che conteneva ogni ben di dio possibile ed immaginabile e notando che iniziava a sbavare, lo richiamò all’ordine cercando di fargli avere del contegno.
- Harry!
Harry si girò sempre con un’aria assatanata, totalmente assente.
- Eh?
Draco scoppiò a ridere e decidendo che quella poteva essere la prima tappa, indicò il bancone su cui stava sbavando indegnamente.
- Dai, scegli qualcosa! - fece Draco tirando fuori il portafoglio da bravo fidanzato.
- Davvero posso? - chiese saltellando con gli occhi a cuore. Draco ancora ridendo totalmente rilassato annuì.
- Certo che puoi! Cosa ti ispira?
Harry ci mise almeno un quarto d’ora a scegliere poiché ogni volta che ne indicava uno, cambiava idea trovando più invitante un altro, poi pregò a Draco di farsi spiegare dalla commessa che non parlava bene l’inglese, cosa ci fosse dentro ognuno dei dolci da lui indicato. Alla fine di una lunga ed infinita esposizione, Harry si decise e scelse il dolce più tipico di quella città, tralasciando che l’intero stato fosse specializzato in dolci e che quindi in quel banco ci fosse davvero ogni ben di dio immaginabile.
- Tu non prendi nulla? - disse Harry prendendo il dolce tutto trionfante, la versione più grande ovviamente fra i vari tipi dello stesso. Draco scosse il capo.
- Assaggerò un po’ del tuo, ma non ho fame ora.
Sapendo quanto avrebbero mangiato dopo alla festa, Draco aveva preferito lasciarsi spazio non essendo un gran mangione.
Harry al contrario sapeva sorprendere da tanto che riusciva ad infilare nel suo stomaco senza mai ingrassare. In molti gli invidiavano il suo metabolismo.
Riprendendo a camminare, Harry gli porse la cibaria che teneva in una mano con grande attenzione a non farla cadere, Draco lo guardò imbarazzato, notando che c’era davvero tanta gente per quel genere di manifestazione, suo malgrado si fece coraggio e constatando che tanto erano tutti sconosciuti, gli prese la mano fra le proprie e morse. Harry fece un gran sorriso al settimo cielo, era incredibile che l’avesse fatto, ma non disse nulla e non lo sottolineò, Draco lo notò e lo ringraziò mentalmente, colpito dalla sua discrezione.
Sicuramente aveva paura che poi non facesse più nient’altro se avesse detto qualcosa a proposito.
- Buono. - commentò Draco che effettivamente apprezzava il sapore di quel che stava mangiando. Harry, che invece non lo notava più, tornò a mordere per farci caso e concordò a sua volta.
- Eh sì, proprio buono! Vuoi ancora?
Draco scoppiò a ridere spontaneo. Harry non riusciva a trattenersi poi molto, alla fine, ma era questo che lo rendeva così speciale. Sentendosi molto meglio di prima, gli spettinò i capelli in un contatto che forse era un altro piccolo passo in avanti per i suoi canoni, nel modo di vivere la loro relazione all’aperto.
- Dai, finisci di mangiare, furbetto!
Harry sorrise sapendo perché glielo diceva, così in due morsi se lo divorò, felice più che mai.
Quando ebbe completato, Draco non si trattenne dal pulirlo con un fazzolettino, ritenendo la sua faccia simile ad un quadro impressionista. A quell’ennesimo gesto intimo, sempre per i famosi canoni di Draco, Harry continuò a sorridere ebete, totalmente dimentico della missione originale. Ormai non guardava vetrine e negozi da un bel po’, ma siccome si avvicinavano a quello individuato in precedenza da Draco, decise di fargli un ulteriore regalo e prendendo un respiro profondo, guardandosi ancora intorno nel terrore di incontrare qualcuno che li conosceva, gli prese la mano e attirando la sua attenzione, indicò qualche altra vetrina per riportarlo all’ordine.
- Ehi, non dimenticare il tuo regalo! Ci sarà qualcosa che ti piace, no?
Harry andò definitivamente in tilt e dimenticando addirittura perché erano lì e cosa stavano cercando, fissò spontaneo le loro mani unite e poi il suo viso che sembrava così indifferente a quell’enorme e bellissimo gesto in pubblico.
Lì intorno a loro c’era così tanta gente, eppure le loro dita rimanevano intrecciate come una vera coppia. Inequivocabilmente due che stavano insieme, non c’erano dubbi.
Harry si fermò sentendo un’emozione enorme salirgli ed investirlo, gli bruciarono gli occhi e Draco preoccupato per il suo stato fece per ritirare la mano.
- Se devi fare così però no, eh?
Ok tutto, ma così era troppo. Non poteva reagire in quel modo.
Harry scosse il capo e tornò a cacciare indietro le evidenti lacrime che minacciavano di scendere e prima che Draco togliesse davvero la mano, si mise a fissare una vetrina di vestiti.
Per un momento Draco pensò che anche un abito elegante da sera potesse andare bene. Certo, era un quindicenne, perciò serviva comunque qualcosa di adatto a lui, ma probabilmente all’interno c’era. Non era quel che aveva progettato inizialmente, ma se gli piaceva quello...
- Vuoi un vestito elegante per le serate importanti?
Non che ne avesse mai avuto bisogno, tanto meno Harry ne desiderava uno, ma vedendo quanto sapeva essere elegante Draco e quanto ci tenesse, soppesò l’idea di farsi prendere qualcosa del genere da lui.
Poi guardò i costi degli abiti da uomo e gli venne un infarto, abituato da Remus a dare il giusto prezzo alle cose.
- No no, che me ne faccio... sai che non è il mio stile. Magari più avanti quando sarò più grande...
Draco sospirò un po’ contrariato, ci aveva sperato, sarebbe stato perfetto dopotutto.
Suo malgrado tornò al piano originale: il negozio dopo era il loro.
Una gioielleria.
Harry, tuttavia, nemmeno la guardò e a Draco venne un colpo. Nei suoi piani avrebbe dovuto almeno un po’ rallentare.
“Merda!” pensò allarmato Draco. “Non la guarda. Ed ora che faccio? Io volevo regalargli un braccialetto! Possibile che non sogni che il suo ragazzo gli regala un gioiello? Tutti lo sognano! Lui no?”
- Ehi, e qualcosa lì? - provò Draco indicando la gioielleria che ormai avevano passato. Harry scosse il capo.
- No no sei matto? Lì la roba costa troppo!
Draco alzò gli occhi al cielo e gli tirò la mano piantandosi sulla strada, qualcuno gli andò a sbattere e lui lo fissò male.
Harry si girò a guardarlo.
- Se è per i soldi non ci devi pensare! Ho il mio fondo personale che i miei genitori hanno vincolato alla mia nascita, prima che andassero in rovina. Sono soldi miei che posso usare come voglio e oggi ho deciso di non badare a spese per te.
Harry, colpito da quel suo volere così deciso, capì che ci teneva davvero tanto. Era la prima volta che sentiva parlare di quel fondo, ma anche lui ne aveva uno dato dai suoi genitori, perciò non se ne stupì molto.
Rimase un po’ a rifletterci, grattandosi la nuca, stupito anche da quanto gli stringeva la mano.
- Beh... mi pare di capire che tu avevi in mente di regalarmi un gioiello?
Non che fosse ormai difficile capirlo. Draco arrossì e distolse lo sguardo fissando un punto indefinito a lato.
- Sì beh... solo se a te piacerebbe averne uno regalato da me...
- Perciò alla fine avevi già deciso il mio regalo? - chiese sorpreso e contento all’idea che Draco si fosse adoperato così tanto per lui.
- Beh... sì...
Harry si intenerì, continuando a sentirsi stordito di felicità, ma anche sorpreso. Alcune cose le aveva sperate, anche se l’avevano preso alla sprovvista comunque, come il prendergli la mano, per esempio. Quella no, quella era diversa. Non aveva minimamente pensato che potesse pensare così tanto a lui, in un modo simile.
Non aveva mai pensato che Draco potesse aver ideato per lui una cosa così carina, un gioiello addirittura, un oggetto notoriamente considerato da coppia consolidata, di quelle vere.
Di nuovo gli salirono le lacrime agli occhi, ma le ricacciò indietro ricordandosi che a Draco imbarazzavano e probabilmente avrebbe cambiato registro vedendolo frignare.
Così si raddrizzò, strinse la mano intrecciata ancora alla sua ed annuì con un sorriso radioso.
- Ma potevi dirmelo. O darmelo direttamente! Hai buon gusto e mi conosci, sicuramente non avresti sbagliato! Allora facciamo così, io ti aspetto qua, lo prendi tu, ok? Così sarà una mezza sorpresa.
A quel punto Draco, stupito della sua reazione matura e composta che sapeva aveva trattenuto a stento, gli sorrise sollevato e gli guardò le labbra spinto da una forza incredibile di baciarlo di slancio. Uno slancio che alla fine non lasciò esplodere, gli strinse di più la mano rasserenato e gli indicò di rimanere lì ad aspettarlo.
Quando entrò si fermò un istante chiudendo gli occhi ed insultandosi, subito pentito di non averlo fatto. Aveva visto nei suoi occhi verdi la speranza che lo facesse.
Tenerlo per mano era già molto, non riusciva ancora a fare quel passo. Un bacio in pubblico. Si era trattenuto a stento, in realtà, perché aveva voluto tanto farlo, l’aveva proprio sentito.
Prese un respiro profondo e decise di tornare in sé per non rovinare a nessuno dei due la giornata speciale.
Andò a colpo sicuro nella vetrina prescelta, sapeva cosa voleva, aveva già individuato alcuni braccialetti.
Draco avrebbe davvero voluto tanto baciarlo in pubblico, prima, ma c’era ancora qualcosa che lo legava e gli impediva di fare tutto ciò che sentiva nel profondo e che voleva. Qualcosa gli impediva di volare come faceva quando saltava sulla scopa, sotto una pressione troppo forte da sopportare.
Note Finali: come sempre fan art non mia, ma fin troppo chiaro perché l'ho scelta: è semplicemente perfetta per quel che ho scritto, anche se ovviamente nel mio capitolo loro sono vestiti in borghese ed Harry ha in mano il dolce e non una borsa piena di cose.
Draco continua con le sue piccole mosse e anche se Harry vede il positivo, cioè che finalmente ne sta facendo e si sta lasciando piano piano andare, Draco invece vede il negativo, cioè quel che non ha fatto e he avrebbe voluto. Riuscirà a superarsi? Nel frattempo scene fluff per una coppia in giro insieme in attesa della gran sorpresa.
Grazie a chi legge e segue la fic. Ho iniziato a tradurla in inglese su AO3. Buona lettura. Baci Akane