CAPITOLO 39:
ZIA
Harry aveva salutato quasi tutti gli invitati, tralasciando le sorelle Black notando una ‘toccante’ riunione di famiglia con Draco. Per nulla intenzionato a interromperli e intromettersi, dopo aver ricevuto gli auguri ed i regali di tutti virò ben volentieri sui suoi amici i quali furono tutti molto calorosi nei suoi confronti, almeno quanto lo fu lui stesso.
Ognuno gli porse il proprio dono che il giovane quindicenne aprì subito senza rispettare alcun presunto rito di apertura regali davanti a tutti, cosa che nessuno gli aveva spiegato. Quando Remus aveva visto che i regali invece di metterli in parte e aprirli successivamente insieme all’ingresso della torta e alle foto, li scartava subito sul momento, era ormai tardi e si era tragicamente rassegnato.
Aveva cercato di fare un programma affinché la festa fosse perfetta oltre che bella, ma naturalmente con quel fenomeno di nipote acquisito non poteva illudersi che andasse in porto. Per un momento ci aveva sperato, quando in effetti aveva visto arrivare i due ragazzi, sia pure in ritardo. Per un po’ aveva addirittura temuto che non arrivassero proprio.
Non avevano mai fatto feste così in grande per lui, più che altro colpa del fatto che festeggiasse in estate e che tutti fossero sempre via, perciò era in qualche modo giustificato ed alla fine era già tanto che in linea di massima stesse andando tutto bene.
Harry era comunque al colmo della gioia, non ricordava una giornata più bella di quella e quando poté unirsi ai suoi amici, identificati da Draco ed invitati da Remus, per lui la festa poté effettivamente cominciare.
Era contento perché erano tutti i suoi amici che sapevano della sua relazione con Draco, di conseguenza poteva stare tranquillo con loro, si sarebbero sicuramente divertiti un sacco.
Sì, c’erano dei parenti e conoscenti di famiglia vari e sicuramente nessuno di questi doveva sapere, in un piccolo minuscolo angolino della sua testa lo sapeva, ma confidava nel fatto che non gli sarebbero stati addosso tutto il tempo.
- Cosa? Vuoi dire che è stato lui a dire ai tuoi zii chi invitare dei tuoi amici? - chiese perplesso e shoccato Ron nell’apprendere la notizia mentre porgeva il regalo al festeggiato. Questi scoppiò a ridere sapendo il motivo per cui lo diceva, mentre scartava il pacchetto.
- Sì, sorprendente, vero? Mi hanno detto che senza di lui non avrebbero saputo bene chi invitare, Remus ha un’idea generica di quelli che sono il mio gruppo, ma è stato lui a dire chi di preciso. - spiegò pieno di orgoglio lanciandogli un sorriso a pieni denti. Fu infine distratto dal regalo del suo amico: uno spioscopio. Harry, che sapeva cos’era l’oggetto, lo ringraziò con un caloroso abbraccio dicendo che sarebbe stato utile. Ron si prodigò nella spiegazione di dove l’avesse preso, più per il fatto che provenisse dall’Egitto dove era stato in vacanza con la famiglia, che per l’oggetto in sé. Molto utile ad ogni modo.
- Grazie, è molto utile! Mi piace un sacco! - fu quello che disse praticamente a tutti all’apertura di ogni regalo, ma era comunque vero quasi in ogni caso. Suo malgrado per quanto spontaneo fosse, era per sua fortuna anche molto educato.
- Figurati! - rispose Ron orgoglioso d’aver finalmente fatto un regalo degno di quel nome al suo amico. Infine tornò al discorso su Draco da cui erano stati interrotti: - Quindi se sono qua è grazie a Draco? Mi vuoi dire questo? - aggiunse Ron a scoppio ritardato, realizzando cosa significava che fosse stato Malfoy a nominare gli invitati!
A quella sua uscita sinceramente shoccata tutti risero ed Harry prese il suo ragazzo a braccetto tutto gongolante che era giusto appena arrivato fra loro.
- Visto quanto è maturato? Adesso è a tutti gli effetti una persona normale!
- Non esageriamo... - fece Ron scherzando.
- Sì appunto... - replicò Draco sfilando elegantemente il braccio e facendo un discreto passo di lato, gli sembrava quasi un insulto essere ‘normale’, non sapeva bene perché. Mentre si spostava, lanciò un’occhiata fugace ma allarmata a sua madre che Harry notò e fu come se si ricordasse del piccolo dettaglio che per un attimo aveva scordato.
- Scusa... - fece a bassa voce.
Hermione, dando il proprio regalo ad Harry, notò il dettaglio e capì al volo al contrario di altri che pur sentendolo, non compresero. Non che questo li interessò particolarmente, nessuno fece comunque commenti a proposito. Nessuno tranne Ron il quale chiese apertamente di cosa Harry dovesse scusarsi.
Draco sospirò spazientito mentre Harry preferiva deviare l’argomento aprendo il regalo di Hermione. Mentre lo faceva la ragazza tentò di fare segnali con lo sguardo severo al suo compagno di casata nella speranza che si zittisse in tempo.
Naturalmente non ci fu verso.
- Cos’è, il gioco dei mimi? Pensavo prima ci ingozzassimo... cosa stai cercando di dirmi Hermione? - Hermione ed Harry alzarono gli occhi al cielo esasperati della sua lentezza in certe situazioni, mentre gli altri se la ridevano. Tutti tranne Neville il quale era messo anche peggio di Ron. Non aveva nemmeno percepito quel breve istante fra Harry e Draco.
In ogni caso decise di pensarci direttamente Draco piazzandosi davanti al rossino a due centimetri di distanza. Aria tipicamente minacciosa, se non anche velenosa. Quel tipo lento di comprendonio era l’unico in grado di stimolare tale espressioni e reazioni. Un dono di pochi, in effetti.
- Se mia madre viene anche minimamente a sospettare di me ed Harry, vi trasformo tutti in ratti! - parlò a tutti ma era chiaro si riferisse in particolare a Ron. Poi lanciò anche un’occhiata a Neville il quale arricciò il naso senza capire.
Harry alzò gli occhi al cielo per l’ennesima volta, decidendo di ignorarli e concentrarsi sul regalo di Hermione ormai scartato, un libro. Non che avesse immaginato in qualcosa di diverso. Lo guardò fingendo enorme interesse per un’attività che era più per Draco, eventualmente, e non tanto per lui. Ma finse sufficientemente bene ed abbracciò l’amica ringraziandola.
Ron invece rabbrividì ancora davanti allo sguardo minaccioso di Draco. Ovviamente era consapevole che sarebbe stato tranquillamente capace di trasformarlo in ratto e scosse il capo convulsamente annuendo subito dopo, altrettanto convulsamente e agitato.
- No no per carità! Cioè ok, starò attento!
- Attento non basta nel tuo caso, sta direttamente zitto! - Draco stava per prenderlo per il colletto e scuoterlo per essere più convincente, aveva già sollevato le mani che si erano quasi strette sulla sua camicia, quando da dietro una presenza si avvicinò loro.
- Zia Narcissa! - esclamò Harry notandola in tempo. Usò un acuto particolarmente forte, nonché delle parole decisamente anomale. Senza rifletterci andò a salutarla di slancio avendo cura di evitare comunque abbracci.
Per poco alla donna non venne un infarto sentendosi chiamare ‘zia’ da lui, ed in generale da anima viva poiché nemmeno Ninfadora che era realmente sua nipote, l’aveva mai chiamata zia.
Stesso infarto identico venne a Draco, ma anche lui come lei non fece una sola piega e con prontezza entrambi reagirono con grande aplomb.
Lei sorridendo al nipote acquisito in una misura non ben compresa, lui spostando la mano dal colletto di Ron alle sue spalle. Infatti lo prese e lo strinse a sé con fare fintamente amichevole.
Sorridendo, anche.
Non troppo, perché nessuno si poteva aspettare da lui che lo facesse eccessivamente.
Ron rimase rigido sotto il braccio di Draco, coi brividi di terrore che correvano lungo la schiena e l’impressione di essersi appena trasformato in pietra in quanto Draco poteva benissimo essere un gorgone.
Narcissa, troppo shoccata per l’appellativo ricevuto, non notò suo figlio sotto braccio con un altro, un Wesley per di più, e per fortuna visto che sarebbe stato ennesimo motivo d’infarto per lei.
Harry catturò totalmente la sua attenzione, suo malgrado gli fece gli auguri con la sua tipica formalità.
- Buon compleanno Harry.
- Grazie. Splendida come sempre, zia... - ripeté Harry rendendosi conto che probabilmente era quel termine a sconvolgerla tanto.
Aveva sempre pensato di poterla considerare tale visto che vivevano insieme da diversi anni, ma non aveva mai avuto coraggio di farlo.
Ora a 15 anni poteva farcela.
La donna prese un respiro impercettibile per riprendersi dallo shock e mentre gli rispondeva con un sommesso ‘grazie’, gli porse un sacchetto.
- Tieni, questo è per te...
Come tutti, anche lei dopo i saluti e gli auguri, arrivati più tardi rispetto agli altri, gli diede il suo regalo.
Harry totalmente imbarazzato così com’era ogni volta che riceveva qualcosa da lei, disse il solito: - non serviva... - di rito totalmente insulso. Era ovvio che servisse.
Lo prese e lo aprì tirando fuori un indumento che aprì sollevandolo per ammirarlo bene.
Era una bellissima camicia pregiata molto elegante, da cerimonia, bianco candido, di una marca rinomata.
Harry spalancò gli occhi, pur non intendendosene, era chiaro che dovesse essere costata un occhio della testa e non era ferratissimo della sua condizione economica, ma sicuramente non doveva possedere tutti i soldi che avrebbe potuto avere in una condizione familiare normale per il nome che portava.
Sia i Black che i Malfoy erano andati in disgrazia, Sirius ed Andromeda si erano salvati poiché si erano allontanati da tempo dalla loro famiglia portandosi dietro la propria parte di eredità, ma nel momento in cui suo marito e praticamente tutta la sua famiglia era stata arrestata, ogni loro fondo era stato bloccato e confiscato e lei era rimasta sul lastrico, potendo vivere solo della carità di sua sorella prima e suo cugino poi.
Tuttavia nonostante i problemi economici non aveva mai rinunciato al suo stile di classe riuscendo a trovare lavoro in una boutique pregiata per maghi d’alta classe e a scalare le gerarchie fino a ricoprire un ruolo a lei più congegnale. Ora non era più la venditrice diretta ma una delle responsabili.
Tuttavia Harry non aveva idea di che tipo di situazione economica avesse al momento, supponeva che finché viveva con Sirius e Remus non fosse splendida, ma ammirava il modo in cui nonostante non fosse più ricca come una volta, lo sembrasse comunque.
Colpito dal regalo che si immaginava al di sopra delle sue reali possibilità, sorrise e decise di abbracciarla mandando al diavolo la sua idiosincrasia per i contratti fisici.
- Grazia zia Narcissa... posso chiamarti così, vero? Viviamo insieme da anni, dopotutto... pensavo fosse ora.
Narcissa una volta scostatasi da lui, fece un cenno totalmente imbarazzato ed annuì impacciata.
- Se ti fa piacere, puoi chiamarmi come vuoi.
E questo fu per lui un regalo molto più bello della camicia ricevuta.
Specie perché immaginava quanto dovesse esserne contento Draco.
Una volta che lei gli ebbe fatto un cenno di saluto composto e che se ne fu andata, Harry si voltò verso Draco e trattenne a stento la voglia di abbracciarlo.
Per miracolo si ricordò di dover evitare, ma era chiaro quanto fosse colpito, emozionato e contento. Non che lo dimostrasse come avrebbe fatto in casi normali, cioè saltando e gridando di gioia, ma lui che lo conosceva, sapeva lo era.
Aveva nel frattempo lasciato il povero Ron che era andato a prendersi da bere convinto di essere morto e risorto. Draco rimase invece a fissare a lungo la schiena dritta di sua madre mentre si allontanava.
- È incredibile... - sussurrò a fior di labbra.
- Scusa, non ci ho pensato, volevo solo distrarla dal tuo uccidere Ron e... mi è uscito così... spero non ti dia fastidio... - fece Harry parlando a bassa voce in modo da farsi sentire solo dal suo ragazzo, lasciando che gli altri andassero tutti ad assalire il banchetto avendo ormai finito di aprire i regali.
Draco ovviamente non era minimamente risentito e spostando gli occhi grigi su di lui, annuì sorpreso.
- Fastidio? Mi hai reso molto felice... - rivelò pur rimanendo tipicamente contenuto. - spero un giorno di riuscire a renderla totalmente partecipe della mia vita. - ammise finalmente ad alta voce. Harry lo sapeva che era quello il suo desiderio più grande, ma cercando di non farsi notare, si limitò a stringergli la mano sul braccio sorridendo dolcemente.
- Andiamo dagli altri a rimpinzarci come maiali prima che finiscano tutte le cose più buone? - fece quindi per riportare un’atmosfera leggera ed allegra. Draco fece un cenno di sorriso ed annuì andando dagli altri con lui.
Il banchetto era pieno di ogni ben di Dio e somigliava tanto a quelli di Hogwarts, perciò tutti dedussero che Remus dovesse essersi avvalso dell’aiuto di qualche elfo domestico in affitto.
Era da un paio di anni, infatti, che gli elfi erano insorti diventando liberi, davano comunque prestazioni ma sotto retribuzione regolare, nel caso in cui le famiglie volessero avvalersene. Diversamente potevano richiedere i loro servigi i affitto al momento di necessità.
Remus era bravo in cucina, ma non così tanto da fare tutta quella roba, perciò nessuno mise in dubbio che si fosse fatto aiutare.
In ogni caso il risultato fu eccezionale e gli invitati sembravano tutti contenti e con le pance piene, mentre si servivano riempiendosi i piatti di pietanze fra le più disparate, tutte superbe.
Note Finali: la situazione economica di Sirius ed Andromeda mi è un po’ nebulosa, ma ho improvvisato qualcosa come avete letto, spero non sia troppo improbabile. So che sono stati diseredati dalla famiglia, ma non mi erano chiari le modalità ed i dettagli. Considerando che nella storia originale Sirius era l’erede di Grimmauld Place, la residenza Black, penso che comunque alla fine abbia ereditato tutto lui comunque anche se era diseredato.
Il ruolo di Narcissa è meno evidente rispetto a quello di Sirius e Remus. Lei è importante nella vita di Draco come i due zii adottivi lo sono in quella di Harry, ma hanno un percorso diverso. Lei fra l’altro è stata totalmente allontanata anche dai Malfoy per cui si è dovuta rimettere in piedi, ho pensato che potesse essere plausibile che alla fine Sirius l'avesse spinta a calci a lavorare, di conseguenza ho pensato a qualcosa di abbastanza in linea con quella che immagino essere la sua personalità.
La questione degli elfi domestici è un’altra delle mie modifiche poiché siccome nella storia originale l’emancipazione di questi avviene realmente, ho voluto inserirla anche qua in qualche modo anche se le modalità sono ovviamente diverse, ma non è una cosa di cui parlerò comunque.
Quanti invitati ci sono? Chi sono? Non ne ho idea, mi immaginavo una bella festicciola con un po’ di gente fra parenti ed amici, ma non saprei chi sono (all’infuori degli amici di Harry). Tuttavia qualcuno c’è di sicuro!
Grazie dell’attenzione e a chi legge. Spero la fic vi piaccia. Buona lettura. Baci Akane