CAPITOLO 41.
IL SENSO DI UN ABBRACCIO
Draco si rese conto di essersi dato la zappa sui piedi da solo troppo tardi scegliendo il pegno, specie dopo che Hermione evidenziò l’esigenza di tirarne fuori uno bello tosto visto che era uno per tutte le domande mancate.
Quando la fulminò con lo sguardo più atroce mai tirato fuori, sguardo che gareggiava con quello usato contro Ron nel Platano Picchiatore, non servì a niente perché lei in quanto più intelligente degli altri e per giunta donna, tirò fuori il pegno peggiore mai pensato.
- Bisogna fargli fare qualcosa che odia alla follia, altrimenti non c’è gusto...
Avevano iniziato proponendo di fargli assaggiare qualcosa si schifoso o fare il bagno vestito, ma niente di quello era veramente crudele. Divertente, sì, ma non crudele.
- Hai ragione... - fecero eco i ragazzi.
- Non limonerò mai Harry qua davanti a tutti... - sibilò a denti stretti. Harry sapeva che non lo diceva perché odiasse baciarlo, ma Ron ne approfittò comunque con una battuta servita sul piatto d’argento.
- Harry, sei così terribile a baciare?
Harry lo fulminò con uno sguardo facendogli una smorfia.
- Sicuramente meglio di te! - rispose prontamente.
- Bisognerebbe metterlo ai voti! - fece divertito Ron.
- Bisognerebbe provare! - replicò altrettanto divertito Harry.
- Bisognerebbe tenere quelle bocche di merda chiuse! Vi decidete a dirmi che diavolo devo fare o qua si fa giorno?
Fu a quel punto, mentre sperava che Hermione non ci arrivasse da sola, che la ragazza deluse le sue speranze.
- Bene, considerando la sua idiosincrasia per le dimostrazioni d’affetto pubbliche a prescindere, direi che sarebbe perfetto farlo andare là dagli adulti e farglieli abbracciare tutti, uno per uno, proprio lì dove sono...
- Ab-abbracciare? - fece Harry shoccato dell’idea lui per primo. Draco che abbracciava qualcuno che non fosse lui era praticamente impossibile, non ricordava una volta che fosse mai accaduto, tranne che nell’occasione dell’irruzione di Lucius.
- T-tutti? - sibilò Draco che si sentiva già male.
- Certo, tutti! - rispose Hermione fiera del suo pegno geniale, incrociò le braccia al petto fissandolo con aria di sfida.
- Ma sono tanti!
- Anche noi! - essendo il pegno la mancata risposta alle loro domande, in effetti doveva essere pesante.
- Oh, andiamo, è solo un abbraccio, cosa vuoi che sia? Se vuoi lo faccio io per prima... - disse Luna facendo per alzarsi!
Ginny ridendo la prese per il polso e la fermò.
- Luna, è il suo pegno...
- Ma come fa ad essere un pegno? Abbracciare è bellissimo! - così dicendo si mise ad abbracciare Ginny con cui parlava, passando poi con la stessa leggerezza a Neville accanto a lei. Questi divenne paonazzo e rigido e si sconnesse definitivamente dal mondo, facendo ridere tutti.
- Ma per lui è una cosa terribile, per questo sarà un pegno perfetto! - sottolineò Hermione ben lieta di spiegare il motivo, come se ci fosse bisogno.
Draco guardò Harry nella speranza gli venisse in aiuto, ma lui dopo averci pensato un po’, piegando le labbra all’ingiù annuì.
- Per me è perfetto!
- Lo so! - puntualizzò orgogliosa Hermione, Draco le lanciò il famoso sguardo velenoso.
- Me la pagherai. - sibilò come fosse un serpente. Improvvisamente pensò che sapersi trasformare in quell’animale non sarebbe stato così male.
Lei sorrise vittoriosa per nulla pentita od intimorita.
- Avanti o si fa mattina! - disse lei facendogli il verso.
- Adesso la schianto... - brontolò lui a denti stretti. Harry però sollevò una mano davanti a loro indicando il cerchio.
- Puoi sempre rispondere alle nostre domande!
Draco a quel punto si voltò a guardare i ragazzi che attendevano la sua decisione. Luna e Neville avrebbero fatto domande innocue e forse anche Ginny, ma non ne era sicuro poiché era una Wesley, mai fidarsi dei Wesley. Infine passò a Seamus, Dean, Ron, Hermione ed infine Harry e a quel punto sospirando spazientito si decise ad alzarsi.
- E va bene, farò il pegno!
Le risa si levarono in uno scoppio unanime mentre Draco stentava a non seguire l’impulso di prendere la bacchetta ed usarla contro di loro.
- Devo solo abbracciarli qualche secondo, vero?
- Sì, non toccata e fuga. Un abbraccio decente o te lo facciamo rifare!
- Ah perché dovete pure guardare e dare un voto?
- Certo! - Draco fulminò per l’ennesima volta Hermione. Infine pensando a sua madre fece un ultimo tentativo.
- Tutti? Non posso giocarmi un jolly?
Harry sapeva di cosa parlava, ma pensò che usando quel pegno avrebbe potuto in realtà trarre un giovamento per sé stesso e fare un importante passo in avanti con sua madre, perciò appoggiò Hermione e decretò che non aveva jolly.
Draco sospirò come un condannato a morte, strinse i pugni e si voltò a guardare il cerchio di adulti seduti intorno alla fiaccola che levitava sospesa dal suolo ad un metro circa dalla sabbia.
Non aveva mai abbracciato nessuno in vita sua a parte Harry e sua madre una volta, quella per colpa di suo padre. Come osavano fargli fare una cosa simile?
E dire che li aveva chiamati amici!
“Amici un cazzo! Meglio essere soli come la merda! Almeno al massimo ti scaricano con lo sciacquone!”
I cosiddetti adulti stavano conversando fra loro in un cerchio di sedie bevendo qualcosa.
Erano presi da vari argomenti e dialoghi e si zittirono tutti come d’incanto appena Draco entrò nel cerchio come una stalagmite che spunta improvvisamente dal terreno.
Alta, appuntita, dura.
La stalagmite in questione si mise a fissarli brevemente, penetrante come se dovesse rimproverarli chissà di quale terribile affronto. Il silenzio fu assoluto, nessuno parlò per primo sentendosi a disagio.
Poco dopo arrivano gli altri ragazzi che si fermarono all’esterno.
- Avanti Draco... - lo esortò Harry che faticava a non buttarsi a terra tenendosi la pancia dal ridere.
- Harry, che state combinando? - chiese Remus il quale stava ancora pregando che non ne combinasse un’altra delle sue.
- Niente di che, è solo un pegno che deve pagare.
- Oh, bene... - sospirò Remus che già pensava di dover preparare un contro incantesimo per qualcosa.
Fu a quel punto, mentre lui sospirava di sollievo, che Draco decise di darci un taglio ed iniziare. Optò per cominciare con lui, quello fra tutti più facile da abbracciare. Gli andò davanti e prendendolo malamente per il braccio lo obbligò ad alzarsi come se dovesse portarlo dal preside, infine una volta che l’ebbe davanti e alla sua altezza, con una smorfia di sofferenza come se fosse una tortura immane, lo abbracciò.
Si rifugiò fra le sue braccia stringendolo con un po’ troppo impeto, colpa dei nervi troppo tesi.
Remus divenne rigido come una statua di pietra, totalmente sotto shock, e per un momento pensò di essere morto.
Sirius in un primo momento spalancò la bocca e gli occhi, poi si mise a ridere sguaiato e sadico capendo in cosa consisteva il pegno.
Narcissa svenne direttamente. O le sembrò di farlo, mentre la pressione subiva un’improvvisa impennata.
Dopo qualche secondo Draco decise che poteva bastare e si staccò sentendosi andare a fuoco. Le articolazioni erano molli e non aveva più consistenza ossea, come se gli avessero fatto un incantesimo.
Dalla totale rigidità alla totale mollezza.
Voleva sparire ed aveva appena iniziato.
Guardò subito Harry in attesa di capire se andasse bene e lui annuì applaudendo ed approvando.
- Bravo, continua così e avrai assolto al tuo obbligo!
- State facendo obbligo o verità? - dedusse subito Sirius che ancora rideva. Ma non sentì mai la risposta dei ragazzi, perché dopo che Remus si risedette ancora sotto shock, proprio mentre Andromeda richiamava la macchina fotografica volante automatica, Draco si spostò davanti a lui.
Sirius spalancò gli occhi e realizzò in cosa consisteva davvero il pegno.
- Oh, tu devi abbracciare tut... - ma non fece in tempo a finire perché Draco lo prese anche lui malamente come aveva fatto con Remus, ma lo fece per il colletto. Lo sollevò come se dovesse dargli un pugno e lo abbracciò svelto prima di perdere del tutto il coraggio.
- Ah, non ridi più, eh? - lo prese in giro Remus vedendo che Sirius rimaneva anche lui rigido con le braccia abbassate.
- Zio ricambia, mica è un gorgone! - lo rimbeccò Harry che pensava così di aiutare Draco.
- Ne sei sicuro che non è un gorgone? - chiese Ron.
- Sei sicuro che devo? - replicò Sirius. Draco a quel punto gli diede un pestone facendolo ululare, ma ricambiò l’abbraccio solo per non rovinare ulteriormente la festa a cui Remus teneva tanto.
A quel punto, mentre gli altri ridevano, la macchina fotografava e i ragazzi applaudivano dandogli un voto, Draco si rese conto di qualcosa che con Remus in quanto primo non aveva potuto comprendere.
“Dopotutto non è così male...”
Sì, il primo era stato difficile, ma fortunatamente l’aveva fatto ad una persona che aveva sempre voluto abbracciare e non aveva mai avuto coraggio di fare, ma dopo era più facile.
Quasi bello, in qualche maniera.
Si sentì idiota, ma un idiota sereno.
Lì fra le braccia inizialmente titubanti di Sirius, contro il suo petto sicuro, non stava poi così male.
Ricordò quando al terzo anno Sirius l’aveva aiutato ad affrontare suo padre ed i Dissennatori salvandogli la vita. Non l’aveva mai abbracciato, solo ringraziato, ma si rese conto che gli era sempre mancato qualcosa.
Ed era quello.
L’abbraccio.
Così stupido, dopotutto, quanto naturale.
“È di questo che ho sempre avuto paura? Di questa sciocchezza?”
Si staccò da lui e invece di scappare ed eludere lo sguardo, lo guardò negli occhi, anche lui della sua altezza. Fece un cenno imbarazzato ma di gratitudine, come se in realtà non fosse più un pegno, ma un ringraziamento in ritardo. O meglio, il resto di ciò che gli era mancato quel famoso giorno a cui anche Sirius sicuramente aveva pensato.
Certamente quello che per lui era in realtà un cugino, capì.
Infatti fece un altro impercettibile cenno che notarono solo Remus ed Harry i quali finirono per applaudire e smorzare la tensione commuovendosi.
Sirius gli mise una mano sulla spalla segretamente commosso e si sedette trasformando una cosa idiota che nemmeno aveva voluto fare in qualcosa di doveroso e bello.
Suo malgrado si imbarazzò almeno quanto Draco perché entrambi distolsero presto gli sguardi carichi di vergogna.
- È stato bello, dì la verità... - gli sussurrò Remus.
- È stato inquietante... - brontolò Sirius piano.
Da dietro arrivò Harry e lo abbracciò anche lui. Non dovette girarsi per vedere a chi appartenevano quelle braccia, lo sapeva perfettamente.
Infatti sorrise e piegò la testa verso di lui mettendo la mano sulle sue braccia sotto il mento.
Dopo di loro Draco andò da Andromeda, la zia con cui aveva vissuto per i primi sei anni della sua vita e da suo zio Ted. Non li aveva mai ringraziati nemmeno a parole, ma mentre li abbracciò si rese conto che aveva un motivo per farlo anche per loro.
Fu un abbraccio più sentito di quel che avrebbe mai pensato e mentre li faceva, si accorgeva che non capiva più come mai aveva abolito da sempre gli abbracci.
Per sua madre, probabilmente, perché l’aveva sempre cresciuto così. Con la fobia degli abbracci. Ma per la verità non aveva mai capito perché non li volesse fare. Aveva solo pensato fosse la propria volontà, che fosse una cosa sua.
Solo lì si rendeva conto che non era così, non era una sua volontà.
Derivava tutto da sua madre che per qualche motivo ad un certo punto aveva smesso di abbracciare e toccare gli altri, al punto da trasmetterglielo e confonderlo. Rovinarlo, quasi.
Harry l’aveva salvato, così come Sirius e Remus, ma anche Andromeda e Ted.
Abbracciò senza grossi problemi anche Ninfadora che rise e ricambiò ben volentieri, molto più di quel che aveva potuto immaginare.
Fu bello ed anche divertente.
Dopo, con gli altri, non fu un dramma. Erano tutte persone che conosceva, con cui non aveva mai avuto problemi. Non aveva motivo di abbracciare tutti, ma si accorse che non si stava sgretolando come un vampiro al sole.
Stava andando tutto bene.
Era imbarazzante e si sentiva in ogni caso idiota, ma sentiva di non star morendo sul serio come aveva pensato all’inizio.
Non capiva che senso avessero gli abbracci, ma capiva che in qualche modo erano essenziali, in certi casi.
Harry vedeva che stava lasciando sua madre per ultima e si chiese se l’avrebbe fatto o se piuttosto avrebbe scelto di rispondere ad una loro domanda.
“Conoscendolo potrebbe preferire la domanda all’abbraccio di sua madre, non perché non lo vuole, sicuramente è quello che vuole più di tutti, ma pensa che sia lei a non volerlo abbracciare. E non potrebbe sopportare un suo rifiuto od un abbraccio freddo...”
Per un momento trattenne il fiato, mentre lo guardava avvicinarsi a lei, piano e cauto, quasi come andasse in un campo minato.
Anche Remus e Sirius trattennero i fiati, così come Andromeda. Gli unici che capivano realmente l’estrema importanza di quell’attimo.
Draco si fermò davanti a lei e la guardò fermo, dritto e rigido. Sentiva il cuore in gola, l’emozione alle stelle. Non si era mai sentito così in vita sua, non sapeva nemmeno descrivere come. Lo stomaco in una morsa ferrea.
Si strofinò le labbra e si fece coraggio. Lei lo guardava di rimando rimanendo nella sua posizione elegante, seduta. Più bella che mai, ma senza espressioni. In attesa di capire cosa avrebbe fatto.
Poi Draco aprì la mano per aiutarla ad alzarsi galantemente.
A parte Sirius e Remus, non aveva preso nessuno malamente per alzarlo, aveva sempre atteso che gli altri lo facessero da soli.
Narcissa mise lieve la mano nella sua, il figlio la strinse e la tirò sollevandola con grazia in piedi.
Da fuori sembravano un principe ed una principessa che si preparavano per un ballo.
Harry ci vedeva sempre peggio, gli occhiali iniziavano ad offuscarsi.
L’avrebbe abbracciata.
Iniziò a stringere le mani sulle spalle di Sirius il quale gliele teneva consapevole che era più emozionato lui che Draco, probabilmente.
I due si guardarono ancora un istante negli occhi, lui un po’ più alto di lei. Seri.
Non si sorrisero, non si dissero nulla. Draco si limitò ad infilare le braccia sotto le sue e a cingerle la vita, infine si appoggiò alla madre e fluido come se in realtà non vedesse l’ora ed al tempo stesso ne avesse terrore, adagiò il mento sulla sua spalla.
Un abbraccio, anche se impersonale.
Sirius alzò un sopracciglio, stava per fare un commento inappropriato, ma Remus che lo conosceva gli mise una mano sulla bocca.
Draco stava per scoppiare a piangere, lei non lo stava toccando in realtà. Le sue mani erano ancora giù lungo i fianchi.
Stava per arrendersi e scappare via deciso a non rivederla mai più per la vergogna di essere rifiutato da lei, quando Narcissa alzò le braccia e le posò prima sulle sue spalle e poi, lentamente, le fece scivolare sulla schiena, cingendolo e premendolo a sé.
Appena lo fece, anche lui aumentò la stretta intorno a lei mandando a quel paese la posa aggraziata iniziale e sentendo improvvisa un’ondata di calore bruciargli gli occhi, li nascose voltando il capo contro il suo collo, incurvandosi tutto contro la donna, come se vi si accoccolasse.
Infine lì, davanti a tutti in un modo per nulla privato e intimo, a Draco scappò una lacrima che cercò di contenere disperatamente per non darne seguito ad altre. Non dello stesso avviso furono Harry e Andromeda che invece piansero apertamente. Anche Remus si commosse mentre Sirius fece un gran sorriso, stringendo le mani dei due uomini uno accanto e l’altro dietro.
Fu come una sorta di inizio di rinascita. Un buon punto di partenza.
Narcissa dal momento in cui il mondo le era crollato addosso, si era protetta rifugiandosi in una fortezza di ghiaccio dalla quale aveva tenuto distanti tutti, anche suo figlio. Per una sorta di protezione, ma l’aveva fatto.
Andando avanti si era resa conto di aver sbagliato, per lo meno con suo figlio, ma non era mai stata in grado di riparare. Aveva chiesto agli altri di farlo al proprio posto.
Eppure ricordava quell’unico abbraccio con lui di quella notte ad Hogwarts, dopo l’irruzione di suo marito.
Narcissa tirò su col naso impercettibilmente, gli occhi le bruciavano.
Aveva sempre pensato che suo figlio fosse cresciuto odiandola per quella sua incapacità affettiva, ma in quel momento realizzò che non era così.
L’aveva sempre voluta, solo che non aveva mai osato mostrarle nulla pensando che fosse lei, invece, a non volere.
Probabilmente temendo che le ricordasse troppo suo padre, la causa del suo dolore.
Non era così, invece.
Non era affatto così.
E finalmente potevano iniziare a ricostruire un rapporto fino a quel momento inesistente.
Note Finali: spero sia chiara la questione Narcissa, so che nell'opera originale adora Draco e per lui è disposta a tutto, l'ho sempre vista come una madre affettuosa nei limiti dei modi che il suo ruolo le consente, però in questa versione l'ho cambiata per quel che passa il che ha avuto un notevole effetto su Draco. Si tratta di una sorta di coerenza con i cambiamenti che ho apportato alla mia fic. Invece mi piace il rapporto che lentamente è venuto fuori fra Draco e Sirius, ma anche con Remus sebbene quello che io personalmente adoro è quello col cagnolone. Grazie a chi segue la fic. Baci Akane