CAPITOLO 42:
BAGNO A MEZZANOTTE
Draco e Marxista non si erano parlati, e probabilmente non l’avrebbero fatto nemmeno più tardi, ma era stato catartico. Si sentivano entrambi diversi.
Alla fine del pegno qualcuno fece qualche battuta, ma nessuno ci andò pesante consapevole che era successo qualcosa di solenne, a Draco, in quel giro di abbracci.
Qualcosa di strano.
Invece di umiliarlo, probabilmente l’avevano aiutato e se ne erano accorti tutti; la cosa veramente incredibile era che ora lo vedevano tutti più umano. Fino a quel momento l’avevano sopportato solo per il bene di Harry, ma da lì iniziarono a vederci quel che il suo fidanzato ci vedeva già.
- Visto che in fondo sei umano anche tu? - fece Ron ridacchiando.
- Ripetilo e ti faccio fare un bagno in mare... - anche le sue minacce erano meno crudeli. Ron stesso, che le riceveva sempre, se ne accorse ma decise di non infierire.
- Ehi, se vuoi puoi abbracciare anche me... - si intromise Seamus allargando le braccia verso di lui ridendo incosciente. A fermarlo fu la mano di Harry che si spalmò sulla sua faccia, bloccandolo in tempo prima di ricevere un pugno da Draco. Non sarebbe stato nel suo stile, ma ormai quello era un Draco diverso, c’era da aspettarsi di tutto.
- Ehi, non esagerare... siete ancora vivi, siatene contenti! - brontolò abbracciandosi il suo ragazzo da dietro.
Sapeva di stare esagerando, ma lo faceva di proposito per alleggerire la situazione e nascondere le lacrime che aveva versato poco prima, quando era stato spettatore di qualcosa che per lui era un miracolo.
Ovviamente Draco le aveva notate, ma visto che anche lui le aveva versate non disse nulla e nemmeno tentò di toglierselo di dosso ben lieto che ci fosse nella sua vita.
Ad Harry sarebbe venuta una paresi facciale a forza di sorridere.
Dal momento che aveva osato aprire già i regali, Remus l’aveva obbligato a fare foto con ogni invitato davanti alla famosa torta mega galattica e sicuramente buonissima che solo grazie ad un incantesimo non si scioglieva e si manteneva perfetta. In una mano il regalo ricevuto, nell’altra quella dell’invitato proprietario dello stesso.
Harry dopo aver adorato tutta quella giornata ed in particolare la festa, si era ricreduto malamente su quanto effettivamente fosse straordinaria.
Tutto bene, ma anche meno, si era ritrovato a pensare dopo il millesimo scatto, con lo stomaco che si torceva dalla fame ritrovandosi davanti quello spettacolo di torta a più piani e pieno di panna.
“Se per i 15 sono così, cosa faremo per i 17?”
Non ci volle pensare, però sorrise da bravo per tutto il tempo, venendo a sapere solo successivamente che Remus se l’era presa sia per i regali aperti subito che per il bagno in mare fuori programma.
Con Sirius e Remus fece una foto che sarebbe stata appesa a casa, con Narcissa e Andromeda ne fece un’altra, ancora una a parte con Draco e Ninfadora, in quanto una sorta di cugini per lui a detta di Remus. Poi una con tutti gli amici a cui Draco era di nuovo stato costretto a presenziare, svariate con gli invitati ed infine una specifica ed esclusiva con Draco, il quale aveva sperato di cavarsela con quelle già fatte.
Harry lo obbligò a sorridere e fecero diversi scatti prima di soddisfare il festeggiato che marcava la mano sul fatto che fosse il suo giorno tutte le volte che doveva ottenere qualcosa da lui.
- Tira la corda e vedrai cosa succede domani quando non sarà più il tuo giorno! - aveva detto Draco a denti stretti, nell’ennesimo sorriso forzato obbligato.
Harry realizzando che avrebbe effettivamente potuto pagarla cara, decise di non esagerare e si accontentò dei 5 scatti realizzati dalla macchina incantata fornita da Andromeda.
Dopo le foto, con buona pace di Remus venne eseguito il taglio della torta non dopo il soffio delle candeline magiche per le quali impiegò diversi tentativi e tutti i suoi giovani e prestanti polmoni a spegnere.
Infine, finalmente, fu possibile tagliare e distribuire la torta e, naturalmente, mangiarla.
Ad Harry non parve vero che alla bellezza delle 23 passate potesse mangiare la sua adorata torta di compleanno.
- Era ora, a momenti cambiava il giorno e non era più il mio compleanno! - brontolò a bassa voce divorando la fetta come un maiale.
Draco fece una smorfia girandosi dall’altra parte, mentre Remus tossì alle sue spalle.
- Hai detto qualcosa? - Harry soffocò andandogli di traverso tutto, suo malgrado inghiottì comunque per nulla intenzionato a lasciar andare il suo benamato dolce faticosamente conquistato.
Dopo essere morto e risorto ma con la pancia piena di panna e crema, sorrise a suo zio sfacciato:
- No, solo che è buonissima! Complimenti per la scelta! Festa incredibilmente bella, grazie zio Remus!
Remus annuì severo.
- Mm, proprio come pensavo...
Sirius, lì accanto, se la rideva di gusto ben felice di non essere lui a seccare il suo uomo per una volta.
Dopo aver malamente ingurgitato la terza fetta, Harry si massaggiò soddisfatto la pancia e si girò a guardare Draco che aveva finito da tempo la sua unica fetta. Questi aveva ancora una deliziosa smorfia schifata in sua direzione.
Harry gli sorrise.
- Andresti a chiedere se abbiamo finito gli obblighi e possiamo farci un bagno?
Draco lo guardò con un sopracciglio alzato, scettico e convinto che si fosse bevuto il cervello.
- Io?! - chiese infatti sconvolto che osasse usarlo come postino.
Harry si rese conto di essere ubriaco di zuccheri, gli sorrise sornione e girò il volto alla ricerca di qualcuno di adatto.
- Chi va a chiedere?
- Il bagno a mezzanotte dopo aver mangiato la torta? - evidenziò Ginny scettica e coscienziosa.
- Oh, in realtà è un mito che dopo mangiato non si può fare il bagno. Quel che conta è non immergersi in acque troppo fredde o troppo calde per non disturbare la digestione... ma il mare di notte è sorprendentemente tiepido... - disse Hermione con la sua tipica aria da saputella.
- Confermo, è tiepido, già provato prima... e guarda caso, sono ancora vivo! - replicò Harry riferendosi al bagno precedente fatto proprio dopo mangiato.
- Perché non vai a chiedere tu? - fece di rimando Ron che non capiva perché mai dovesse andare qualcun altro.
- Ho scoperto d’aver tirato troppo la corda, è meglio che non vada a chiedere se ho ancora obblighi per la mia stessa festa...
A quel punto Luna sorridendo si alzò dalla sedia.
- Ok, vado io... - e soave come una farfalla andò saltellando in direzione degli adulti, in particolare di Remus.
- Sarà una buona idea mandare lei? - chiese perplessa Ginny la quale la conosceva un po’ meglio degli altri.
Harry a quel punto, capendo perché lo diceva, si voltò verso di loro allarmato.
- Cazzo! - ma ormai era tardi!
Remus stava godendosi la sua costosa torta, conquistata con fatica e sudore alla fine di una complicata giornata dove Harry gli aveva fatto saltare il nervo, quando la fatina arrivò trotterellando con i suoi modi soavi.
- Professor Lupin... Harry voleva sapere se abbiamo finito con gli obblighi della festa e se possiamo fare un bagno in mare...
Remus che stava giusto masticando l’ultimo pezzo di fetta, lo inghiottì in fretta con la vena di nuovo a pulsare sulla tempia.
- Cos’è che ha detto Harry?
Sirius scoppiò per l’ennesima volta a ridere. La miglior festa di sempre.
- Se ha finito con gli obblighi...
- Ha detto proprio obblighi? - puntualizzò teso come una corda di violino e il formicolio sulle mani.
- Sì... - rispose Luna sorridendo.
- Rispondigli che ha finito con gli obblighi e che anche io ho finito coi miei e che la prossima festa se la organizza da solo, se gli va!
Luna annuì, fece un inchino e sorrise ancora andandosene a riferire, mentre Sirius era piegato in due sulla sedia, non resisteva più e si teneva la pancia dal ridere.
- Obblighi. Obblighi! Glieli do io gli obblighi! È stato buono il cibo, eh? E la torta era bella e buona! E gli invitati erano di suo gradimento... ma cosa pensava, che sarebbe accaduto tutto da sé?
- Dai, dai Remus... è un ragazzo, cosa vuoi che capisca della dura fatica che sta dietro all’organizzazione di una cosa simile? Sicuramente era contento ed è quello che conta...
Remus tirò su col naso sentendo solo un’immensa voglia di piangere a dirotto. Quella notte avrebbe sognato la parola ‘obblighi’.
- Il professor Lupin risponde che hai finito con gli obblighi e che anche lui ha finito coi suoi e che la prossima festa te la organizzi da solo...
Luna riferì per filo e per segno cosa aveva detto Remus, come se dicesse qualcosa di bello e allegro.
- Sapevo che se la prendeva... - brontolò Harry sentendosi vagamente in colpa. Vagamente, però, poiché quel senso di colpa finì nel giro di un secondo. Il tempo che il suo cervello ci mise a comprendere che finalmente poteva fare il bagno!
Ci vollero circa quattro secondi e mezzo per spogliarsi e altri due per correre a perdifiato verso il mare, gridando, ululando e ridendo come se non ci fosse un domani.
Dietro di lui, con un secondo o due di ritardo, arrivarono tutti gli altri che corsero imitandolo. Le ragazze, lungimiranti e consapevoli che la festa sarebbe finita con un bagno in mare, si erano munite di costume sotto gli abiti. Ci misero un po’ più di cura a spogliarsi, evitarono di lanciare malamente tutto per aria e correre come scalmanate, ma li raggiunsero e quando misero i piedi nella riva bassa, furono immediatamente investite di schizzi da parte dei ragazzi che al momento dimostravano pochi anni.
Hermione strillò infuriata dicendo che non voleva bagnarsi i capelli perché erano terribilmente crespi. Nessun effetto sortirono le sue urla se non quello di divertire di più i ragazzi che aumentarono i getti contro di lei.
Luna si mise a ridere divertita rimanendo però ferma a farsi schizzare, mentre Ginny in quattro secondi si era buttata correndo e togliendo tutto il divertimento.
Solo quando anche le altre due si furono decise a raggiungerli e immergersi, furono contenti e smisero di fare gli scalmanati. E solo a quel punto Draco si avvicinò al gruppo.
Harry, lieto di poter rilassarsi un po’ con lui vista la lontananza dalla madre e dagli altri in generale, gli cinse entusiasta il collo scoccandogli un bacio sulla guancia.
Draco lo ricevette irrigidendosi ma non lo rifiutò e non lo rimbeccò, limitandosi a mettersi in una posizione strategica, dietro a tutti gli altri.
Il mare di notte era incredibilmente nero, ma assolutamente innocuo e piacevolmente tiepido.
Non si vedeva praticamente niente, dalla spiaggia le luci e le fiaccole sospese illuminavano un po’, ma non si vedeva realmente molto bene. Erano tutti delle figure indistinte ed era forse la cosa più divertente.
- Non ho mai fatto il bagno di notte! - esclamò Neville divertito.
- Nemmeno io! - fecero eco anche gli altri.
- È divertente, no? - Harry aveva naturalmente già provveduto e sapeva che lo era.
- È divertente se facciamo una lotta! - così dicendo Seamus si immerse prendendo sulle proprie spalle Dean.
Harry non se lo fece nemmeno proporre, si tuffò subito e Draco capendo alla velocità della luce cosa volesse fare, non fece nemmeno in tempo a cercare di impedirglielo, non indovinò la direzione della sua testa per bloccarlo. Si ritrovò direttamente sulle sue spalle.
Appena lui fu preso su, gli altri si misero intorno a loro e battendo le mani iniziarono ad istigarli alla lotta.
- Non lo farò nemmeno mort... - ma Draco non riuscì a finire la frase che Harry si buttò contro l’altra coppia seriamente intenzionato ad ucciderlo nello scontro.
A quel punto il giovane Malfoy per sopravvivere dovette alzare per forza le mani per difendersi ed in un secondo imprevedibile, si ritrovò quelle di Dean avvinghiate alle sue che aveva tutta l’insana intenzione di buttarlo giù.
- M-mollami! Non lo farò mai! - Draco ci riprovò, ma mentre la sua bocca diceva una cosa, le sue braccia usavano tutta la forza di cui era capace per buttare giù Dean dalle spalle di Seamus.
Di corporatura i due erano piuttosto simili, entrambi alti e magri, si stavano sviluppando in una maniera abbastanza uguale e il contrasto della loro pelle spiccava particolarmente anche al buio.
Dopo un paio di tentativi di stallo, Draco iniziò a sentirsi profondamente idiota e pensava seriamente di arrendersi pur di porre fine a quel supplizio, ma come se gli leggesse nella mente, Harry toccò al volo il tasto giusto.
- Draco, vuoi che ridano di te quando cadrai? Vuoi farti battere e umiliare così?
E niente, bastò il ‘ridano di te’.
Draco a quello tirò fuori la sua cattiveria e in meno di cinque secondi Dean era immerso in acqua e Seamus imprecava accusando Harry di aver giocato sporco in qualche modo.
Ma lui rideva saltando con ancora Draco sulle spalle, il quale per non cadere ed evitare che comunque ridessero di lui, si afferrò al suo mento stritolandolo.
Harry continuò a saltare ignorando totalmente Seamus.
- Abbiamo vinto in modo equo! Sotto il prossimo!
- Ehi, cosa il prossimo! Uno era anche troppo! Fammi scendere che mi sento idiota! - Draco tentò ancora di lamentarsi, ma alla fine Harry si tenne le sue gambe addosso e gli impedì di scendere.
“Brutto scemo, che figure di merda mi fa fare...”
Naturalmente non ci fu verso perché Ron prese Ginny sulle spalle - avrebbe voluto prendere Hermione ma all’idea andò a fuoco - ed iniziarono a lottare con loro.