CAPITOLO 43:
LIBERTÀ

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Draco ancora sulle spalle del suo ragazzo stava di nuovo soppesando l’idea di arrendersi, ma questi tornò a premere sui giusti tasti come se gli leggesse nella mente, conoscendolo fin troppo bene. 
- Vedi che è una ragazza, se ti arrendi sarai solo un patetico maschilista di merda! 
Draco impallidì spalancando gli occhi, non capendo quando e come sarebbe dovuto esserlo, ma ancora una volta agì d’istinto e quasi fosse più forte di lui, vinse anche questa volta riuscendo a buttarla giù! 
- Ehi, è sleale un ragazzo contro una ragazza... lui è necessariamente più forte di lei! - rimbeccò Hermione, la paladina delle cause perse. 
- Non sono io che mi sono preso su da solo, siete voi che l’avete incitato... potevate stabilire prima le regole, si faceva che i ragazzi stavano sotto e le ragazze sopra ed era equo... - Draco tentò di uscirne di nuovo, ma Harry scosse il capo saltellando con lui in groppa, sempre stringendogli le gambe addosso come se fosse il suo trofeo.

Non l’avrebbe mai mollato.
Sentiva il suo inguine contro la nuca e la cosa gli piaceva parecchio, specie perché sapeva che dopo avrebbe avuto il suo premio. Che era proprio quello che gli stava sulla nuca. 
- Giuro che se non mi lasci stanotte vai in bianco. 
Appena lo disse, dimostrando che anche lui sapeva leggergli nella mente, Harry lo rovesciò immediatamente all’indietro alzandogli le gambe per avanti, senza nemmeno pensarci mezzo secondo. 
- Ok, ci ritiriamo da vincitori! - decretò con faccia tosta ed alzando le braccia coi pugni. I loro amici risero, alcuni applaudirono, altri fischiarono (i perdenti). 
Non riuscì a dire comunque niente altro, perché poco dopo venne tirato giù da un alquanto vendicativo Draco, il quale lo afferrò da dietro e se lo trascinò sott’acqua.
Una volta lì, rimase avvinghiato con braccia e gambe a lui da dietro e nonostante stesse per affogare, Harry fu al settimo cielo pensando addirittura di poter morire felice. 
Fino a qualche settimana prima sarebbe stato assolutamente impensabile che Draco facesse una cosa simile davanti a tutti ed ora non solo lo faceva, ma era veramente molto naturale e sapeva che alla fin fine si stava divertendo.
Rimanendo sotto riuscì a divincolarsi da lui parzialmente e a girarsi fra le sue braccia. Poco prima di salire in superficie, Harry gli strappò un bacio sulle labbra e solo grazie a quello Draco lo lasciò evitandogli un vero annegamento. 
In compenso annegò lui, poiché per l’emozione del suo baciò lì davanti a tutti, sia pure sott’acqua per giunta di notte, mancò la risalita e bevve finendo per tossire. 
Harry riemerso e vedendo che il suo ragazzo non tornava su dietro di lui, rimase inebetito a fissare le bollicine al posto della sua testa bionda, quando capì che stava veramente troppo lì sotto, lo prese per la prima cosa che gli venne sotto mano e lo tirò su. Quella cosa erano i suoi capelli.
Quando tornò in superficie, Draco era paonazzo e tossiva, ma nonostante avesse quasi visto una considerevole fetta di vita passargli davanti, riuscì e prendere Harry per il collo e senza stringere alzò l’indice dell’altra mano davanti al suo viso, minaccioso.
Ansimando e tossendo non poté dire nulla, ma fu piuttosto eloquente tanto che Harry gli carezzò la testa sapendo che ce l’aveva con lui non per il bacio rubato in acqua, ma per i capelli tirati.
- Dai, non prendertela, dovevo pur salvarti, no? Non l’ho fatto apposta... 

Draco voleva cominciare una discussione sul fatto che se non avesse come sempre agito senza pensare lui non sarebbe quasi annegato e di conseguenza non l’avrebbe preso per i capelli come una mandragora, ma decise di aspettare il giorno dopo per le discussioni da fidanzati. 
Anche perché non l’avrebbe mai ammesso nemmeno sotto tortura, ma si stava divertendo, in qualche modo.
Più che divertirsi forse era un’altra la sensazione che provava, anche se non riusciva ad afferrarla bene.
Sentiva dentro un’euforia distinta che però mise a fuoco solo dopo, una volta che furono tutti usciti e che grazie agli adulti si ritrovarono avvolti in asciugamani e accappatoi. 
Benché inizialmente avesser chiesto di essere asciugati direttamente con la magia, gli adulti in questione cappeggiati da un sadico Sirius, non vide perché non potessero rimanere deliziosamente bagnati mentre si asciugavano in modo normale sulla spiaggia. 
Fu così che si sedettero sulla sabbia, davanti al bagnasciuga, col rumore delle onde piccole e dolci che si infrangevano lievi poco distanti dai loro piedi nudi ed insabbiati.
Dean e Seamus abbracciati vicini, appoggiati uno all’altro, in una rivelazione che per loro era piuttosto ovvia.
Non avevano fatto annunci, né si erano rivelati, ma non avevano nemmeno mai nascosto la loro relazione, pur mancando di manifestazioni speciali. 
Ron si mise accanto ad Hermione senza osare toccarla nonostante lo volesse da matti. 
Neville notando che Luna nonostante l’asciugamano tremava, le mise coraggiosamente un braccio intorno alle spalle e Ginny rimase lì fra Luna ed Hermione a parlare insieme di quanto bello fosse fare il bagno di notte e quanto si fossero divertiti. 
Mentre anche Harry e Draco erano seduti appiccicati ma non si toccavano con alcun minimo abbraccio, Remus si avvicinò distribuendo ai ragazzi una fusetta a testa.
- Volete farle? - fece ricordandosi di averle prese per loro e che erano divertenti. In casi normali l’avrebbero fatte con le bacchette, ma non volendo fargli usare la magia fuori Hogwarts a quindici anni, aveva pensato a quella soluzione. Per la verità erano al sicuro, la zona era assicurata con incantesimi anti babbano per poter stare esclusivamente fra loro, però Remus voleva essere un professore ligio e responsabile su certe cose.
- Oh grazie... non eri obbligato... - la frecciata venne fin troppo spontanea ad Harry il quale oltre alla fusetta si beccò anche uno schiaffo sulla nuca bagnata e spettinata a cui rispose con una risatina.
Anche gli altri le presero e Remus con un gesto della bacchetta le accese tutte.
I bastoncini a quel punto, sollevati proprio come le bacchette magiche, iniziarono a brillare come delle stelle regalando sorrisi di stupore e meraviglia nei volti rilassati e divertiti di tutti.
Ognuno di loro era ancora bagnato coi capelli che gocciolavano, avvolti negli asciugamani, e non avevano un ricordo più bello di quello. 
Luna col sorriso sognante e la testa appoggiata sulla spalla di un emozionato e felicissimo Neville, la mosse a fare dei disegni contro il cielo nero della notte. 
Altrettanto fece Ginny sorridendo, imitate da qualcun altro.
Seamus e Dean posarono le punte l’una contro l’altra come a farne una più grande e brillante.
Harry invece si lasciò cadere steso tirandosi dietro poco arbitrariamente Draco, il quale si adagiò accanto a lui.
Una volta stesi sulla sabbia e dentro i loro asciugamani, Harry poté appoggiare la testa sulla sua spalla, consapevole che in quella maniera nessuno avrebbe notato quel piccolo quasi insignificante dettaglio.
Insignificante per tutti tranne che per loro.
Draco sorrise e gli baciò la testa, nessuno li guardava, nessuno li notò. Le loro stelle artificiali brillavano all’estremità delle fusette nelle loro mani sollevate in alto, contro il cielo nero, facendole apparire come luci splendenti.
Quella notte era veramente bellissima ed indimenticabile. 
- Ti sei divertito? - chiese Harry a Draco con fare confidenziale. 
- Sì, e tu? - il festeggiato si perse la sua domanda per lo stupore della sua risposta. Girò la testa per guardarlo e Draco gli sorrise baciandogli anche la fronte. Non esagerò con altri gesti, ma sistemò il braccio sotto la sua nuca, rimanendo sempre stesi sulla sabbia. 
Le loro fusette si spensero come quelle degli altri e rimasero lì con loro, tutti insieme anche se ognuno perso in qualcosa di diverso. Chi in coppia, chi in gruppo. 
- Davvero ti sei divertito? - fece Harry tornando alla domanda per assicurarsi che l’avesse detto sul serio. 
Draco ci pensò meglio, poi finalmente afferrò la sensazione che aveva realizzato di provare prima in acqua. 
- Più che divertito sono felice, credo. Perché mi sento libero. Riesco a fare quello che fanno tutti senza sentirmi un idiota od avere paura chissà di cosa. Faccio cose che fino a poco tempo fa non avrei mai pensato di poter o voler fare e... beh, non succede niente, capisci? Va tutto bene... è come se in qualche modo io ora sia libero. E questo mi rende felice. Leggero. Incredibilmente leggero. Sento che ancora poco e posso volare. 

Quando Draco lo disse leggero descrivendo la sensazione che stava provando, Harry rabbrividì di gioia percependo distintamente come una premonizione. 
Ci sarebbe riuscito. 
Ne era certo. 
Non sapeva come, ma Draco avrebbe volato ed avrebbe realizzato il suo desiderio più grande. 


Avevano allestito delle tende magiche per gli invitati che preferirono fermarsi a dormire lì e ripartire il giorno successivo dopo un po’ di mare. Fu Ron a buttarla lì senza nemmeno rifletterci un pochino prima: - Perché non dormite con noi in tenda? Sarà divertente... 
Le occhiate perfettamente sincrone e quasi identiche sia di Harry che di Draco lo colpirono con un evidente sottinteso fra le righe: entrambi sembrava dicessero ‘ma sei scemo?’ E per miracolo Draco non lo disse anche ad alta voce. 
Per loro ci pensò un divertito Dean. 
- Ron, Harry l’ha tormentato per tutta la sera per la prima notte di nozze e tu gli chiedi perché non dormono con noi? 
Draco non l’aveva guardato così per quello, bensì perché non avrebbe mai e poi mai dormito con loro, ma Harry sicuramente concordava con Dean. 


Mentre Draco si avviava al bagno per farsi una doccia veloce e togliersi il sale di dosso, si trovò a riflettere sull’effettivo da farsi. Fino a quel momento aveva lasciato tutto molto vago, ma adesso erano al punto e sapeva perfettamente che Harry esigeva quello. Oltretutto gli aveva promesso di accontentarlo nella ‘sua giornata’ e a prescindere che tecnicamente la ‘sua giornata’ fosse passata ormai, sapeva che quello faceva parte del ‘pacchetto regalo’.  
“Come gli spiego che non voglio ancora farlo senza che si faccia paranoie?”
Lo conosceva, sapeva che sarebbe stato praticamente impossibile. 
Sospirò consapevole che sarebbe dovuto scendere a patti con sé stesso per non farlo rimanere male, opzione assolutamente inaccettabile. Mentre ci stava ancora rimuginando con la testa totalmente sconnessa con il mondo circostante, varcò la soglia del bagno e quando fece per chiudersela alle spalle qualcosa la bloccò. Qualcosa che si mise ad ululare sottovoce. 
Draco si girò con addosso solo la biancheria intima, già quasi pronto per infilarsi sotto la doccia, e ad occhi sgranati si ritrovò un Harry che saltellava su un piede stringendosi il ginocchio fra le mani. 
Doveva averlo usato per fermare la porta poco intelligentemente.  
- Harry, perché mi segui? - sibilò a denti stretti sentendo la pressione sanguigna salire malamente. Sapeva perché, ma cercava di non farsi sentire da nessuno visto che sua madre era rimasta a dormire lì per quella notte. E non di certo fuori in tenda con gli altri. 
- Tu che dici? - sibilò a sua volta a denti stretti e soffrendo un sacco. Aveva i lacrimoni agli occhi. 
Draco allargò le braccia e lo fissò meravigliato che non ci arrivasse: - Davvero, Harry? La doccia insieme con mia madre nella stanza degli ospiti? Ti ricordo che è praticamente attaccata! - senza farlo replicare fece un passo indietro ed entrando in bagno, gli chiuse la porta sul muso.

Ritrovandosi l’uscio spiaccicato contro il naso, Harry spalancò gli occhi shoccato che osasse tanto la notte del suo compleanno dopo tutte quelle promesse, ma poi decise di respirare a fondo e fermarsi dal buttare giù la porta.
“Ok, ha solo detto che non faremo la doccia insieme, mica che non tromberemo...”
Ripetendoselo stile mantra, annuì convulsamente per poi fare dietro front e zoppicare verso la camera. 
Bastava attendere paziente, si disse dolorante.
Ormai mancava poco, poteva attendere dieci minuti... 

Draco alzò gli occhi al cielo appoggiando la nuca alla porta, sospirando con l’amaro sapore della sconfitta in bocca.
Sapeva che avrebbe perso quella battaglia, in vita sua non avrebbe mai immaginato di doversi arrendere a qualcosa che non voleva assolutamente, ma se mai sarebbe successo aveva sempre saputo che sarebbe stata colpa di Harry. 
Si strofinò il viso con le mani con fare drammatico e sbuffando si staccò per spogliarsi con gesti secchi e sbrigativi, infilandosi poco dopo sotto l’acqua tiepida. 
“Non voglio farlo perché voglio essere prima sicuro di aver concluso il mio percorso di purificazione e liberazione dal mio lato oscuro, voglio essere sicuro della persona che sono e che sto cercando di diventare. Degno di lui. Uno con cui lui possa non solo stare bene, ma anche essere al sicuro. Non voglio che in mia compagnia rischi di sporcarsi, contaminarsi o che sia in pericolo. Sto andando bene, ne sono consapevole, ma non sono ancora arrivato da nessuna parte. Perché non lo può capire da solo?”
L’acqua scivolava sulla sua pelle candida che nonostante i giorni di mare e sole, non si era minimamente abbronzata e per sua fortuna nemmeno scottato. 
La doccia durò meno delle sue elucubrazioni che una volta uscito dal box, non erano ancora finite. 
“Tanto anche se glielo spiego bene non lo capisce perché è come un mastino, capisce quello che vuole capire e non sente ragioni. Si fisserà sul mio voler aspettare come un rifiuto a lui e sarà finita.”
Si avvolse con l’asciugamano alla vita e scrollò i capelli passandoseli brevemente con un telo più piccolo senza farci caso. 
 “Non voglio né litigare né alimentare le sue idee insane sul fatto che io non lo desidero. Non so quali altre stupidissime idee di merda abbia la sua testa bacata, ma non posso mettere a rischio il suo benessere mentale per il mio percorso personale. Se fare sesso insieme è la cosa migliore per lui in questo momento, lo farò.”
La viveva come un sacrificio nonostante fosse consapevole che in realtà non lo era, visto che lo voleva da matti anche lui.
Sapeva di desiderarlo, ma aveva anche paura che fosse presto. Suo malgrado, con la testa piena di concetti contrastanti e decisioni di cui non era completamente convinto, si rese conto di non essersi portato il cambio pulito da indossare, così sbuffando per l’ennesima volta si pettinò all’indietro i capelli quasi bianchi e lisci e consapevole di essere decisamente spacciato, uscì dal bagno.
“In realtà ero segnato da quando mi sono alzato questa mattina. Sapevo sarebbe andata così, inutile che ci giro tanto intorno. E so che sarà bello, ma spero solo che non sia veramente troppo presto!”
Da solo non poteva vedersi con obiettività. Sapeva d’aver fatto molti progressi, soprattutto in un solo giorno, ma la sua insicurezza e gli impediva di vedersi per quel che era realmente. 


Note Finali: le fan art (che sono degli aventi diritti) si abbinano bene a certe scene come si capisce bene, anche se naturalmente nel mio capitolo Draco ed Harry sono felicissimi più che mai e molto sereni. Solo che quando cercavo fan art (io amo le fan art, passo le ore a guardarle e cercarle) ho notato che quelle due stavano casualmente bene con quanto scritto, così eccoci qua. Comunque siamo al dunque, alla fine Draco sarà 'costretto' a scendere a patti con sé stesso per il bene del suo adorato Harry, ce la farà davvero o vincerà la propria testardaggine? La risposta nel prossimo capitolo. Baci Akane