PARTE V: L’ANNO DELLA MATURITÀ

CAPITOLO 46: 
GELOSIA

drarry

Le sue labbra erano diventate sempre più esperte ormai, Draco appoggiò la mano sulle piastrelle bagnate del box della doccia, facendo estrema fatica a non gemere ad alta voce. 
L’altra era sulla sua nuca bagnata a dirigere la testa sul proprio inguine, mentre Harry aumentava la velocità e l’intensità con cui succhiava. 
Draco si morse forte il labbro gettando il capo all’indietro, lasciando che il getto caldo li ricoprisse accompagnando il piacere crescente.
“Giuro che se viene qualcuno ora faccio una strage...” pensò Draco preda del godimento procurato dal fidanzato accucciato davanti a lui nella doccia erotica che stavano facendo. 
Ovviamente nei suoi piani avrebbero fatto più di quello, ma il problema non trascurabile era che quelli erano i bagni maschili dei Serpeverde, non c’era un’effettiva sicurezza della privacy; tuttavia Draco aveva convenuto con Harry quando aveva detto che ad Hogwarts non c’erano chissà quanti posti e momenti adatti per consumare, perciò l’aveva lasciato fare. 
Originariamente Draco aveva pensato di usare proprio quel piccolo trucco per mantenere le cose più tranquille con lui. In estate gli aveva concesso di fare l’amore perché praticamente aveva fatto tutto Harry e non glielo aveva potuto negare, ma non si sentiva ancora del tutto pronto. 
Voleva essere lui l’attivo, un giorno. Non esclusivamente, ma anche. Insomma, non era male ricevere, specie dopo che ti abituavi e che il partner diventava bravo ed esperto, ma la consapevolezza che anche lui volesse raggiungere quel livello, non lo faceva dormire sugli allori e non gli piaceva molto l’idea di lasciar sempre ad Harry il ruolo di attivo di coppia. 
Si era sempre immaginato come quello che comandava fra i due, quello che guidava, che decideva. In realtà scontrarsi con la shoccante realtà che vedeva Harry prendere in mano la situazione fra loro, non era tanto facile da accettare. 
Non gli dispiaceva, ma si sentiva indietro e non gli piaceva. Oltretutto voleva dare anche lui e non solo prendere. Sapeva che doveva essere bello.
Peccato che tutte le volte che avevano approcci sessuali era tendenzialmente sempre più con Harry che prendeva l’iniziativa senza chiedere o valutare in che modalità fosse Draco, se gli andasse o se volesse magari fare lui qualcosa. 
Non che poi Draco si lamentasse, era bello ritrovarsi Harry addosso che gli si inginocchiava davanti e glielo succhiava.

Alla fine avevano anche rifatto l’amore un’altra volta, in concomitanza della vigilia al ritorno ad Hogwarts, con la consapevolezza che poi una volta là sarebbe stato difficile farlo. 
Harry aveva aspettato di vedere se dopo la prima Draco si sarebbe sbloccato, ma visto che non aveva più dato cenni in tal senso, mentre dentro di sé macinava ancora l’idea che il problema di fosse lui e non la crescita personale del suo ragazzo, aveva deciso di nuovo da solo. 
Prima che Draco capisse che non era attratto da lui fisicamente e sessualmente e che era per quello che non riusciva a fare l’amore con lui da attivo, se l’era ripreso. 
Non voleva prevaricare troppo, ma convinto che tanto Draco non l’avrebbe mai fatto e che prima o poi se ne sarebbe uscito con la trovata che per lui erano solo fratelli e per questo non riusciva a fare certe cose come aveva sempre desiderato, Harry aveva deciso che quell’anno sarebbe stato all’insegna della prepotenza.
In altre parole si sarebbe preso da Draco tutto quel che voleva, quando e come. Sempre tenendo in considerazione l’unica regola stabilita dal suo ragazzo, regola effettivamente ragionevole. 
“Non dobbiamo farci beccare!”
A quel punto aveva capito che non sarebbe stato facile. 
Ad Hogwarts dormivano con altri studenti, di privacy non era facile averne se non in qualche aula deserta che però non era veramente sicura, qualche stanzino od angolino che però bisognava conoscere, o magari i sotterranei. Di posti ad Hogwarts ce n’erano, ok, ma non comodi. Non con un letto. 
Draco era straordinariamente accomodante con la questione dell’attivo/passivo ed ora non cercava di schiantarlo quando prendeva l’iniziativa. Era stato shoccante e bello scoprire che alla fin fine gli andava bene che fosse lui a gestire il lato sessuale fra loro, non l’avrebbe mai immaginato, ma di fatto prenderlo nello stanzino delle scope non era il massimo, così come non lo era nel magazzino del Quiddich o in qualche aula deserta o nei sotterranei. 
Le docce andavano bene per qualcosa di veloce e silenzioso, ma non era comunque comodo farlo in piedi ed in ogni caso non era sicuro in quanto sì, potevano scegliere momenti in cui non c’era nessuno, ma il rischio che qualcuno si presentasse nei bagni, che appunto erano in comune, c’era sempre.
Infatti, quando sentirono dei chiari rumori, Harry imprecò sentendo le dita di Draco serrarsi sui suoi capelli con l’intenzione di fermarlo a forza.
Quel gesto brutale di dominio piacque ad Harry che aumentò sia la mano fra le proprie gambe, che lavorava da sola, che il ritmo della bocca. 
Quando il compagno venne lasciando il seme scivolare giù nello scarico insieme al proprio e all’acqua, realizzò che di nuovo non avrebbero potuto fare altro che quello.
Rimase un istante accucciato lì ai suoi piedi, appoggiando la testa alla sua coscia, accanto al suo inguine ora soddisfatto che fino a poco prima gli aveva riempito la bocca. Le mani aggrappate alle sue gambe, mentre quelle di Draco erano distrattamente sulla sua nuca di nuovo liscia e bagnata dall’acqua che li ricopriva. 
Poco dopo Harry si alzò e si appoggiò a lui col resto del corpo, Draco l’accolse prendendolo per la vita e accettando le sue labbra. In seguito al bacio, si guardarono maliziosi ma soddisfatti, anche se uno dei due non al cento percento. L’altro in qualche modo sollevato. 
Harry leggendoglielo negli occhi azzurri, gli venne su voglia di litigare, ma la consapevolezza di non doversi far sentire dal compagno che si preparava per una doccia fuori dal loro box, lo frenò. 
Quando lo sentirono entrare in uno degli altri liberi ed aprire l’acqua, poco distante dal loro, Draco chiuse il rubinetto e alzando il dito indicando di fare un silenzio totale, uscì seguito da un seccato Harry. 
“Ne parleremo, prima o poi. Che mi sta solo accontentando scegliendo il male minore, ma che in realtà non mi desidera ed è per questo che si lascia fare ma che non lo farà mai con me, in realtà! Non è una questione di crescita personale e di superare le proprie paure e tutte quelle palle lì. Quelle sono una scusa. Io semplicemente non lo accendo. E non posso certo dargli torto!”
Harry, una volta fuori, iniziò ad asciugarsi come il compagno e lo fece guardandolo languido ed insofferente. 
Draco si era sviluppato meglio di lui, molto prima ed era anche più dotato  nelle parti intime. 
Era più alto di qualche centimetro, ma non era quello il punto.
Le sue spalle si erano allargate, le sue braccia si erano rinforzate, il suo corpo snello e longilineo sembrava quello di un maggiorenne, già. 
Per non parlare del suo viso. 
Aveva preso i lineamenti più belli dei suoi genitori, che erano entrambi incantevoli, e non solo: anche la grazia e l’eleganza. Qualunque cosa Draco faceva, gli riusciva bene al primo colpo e con classe.
Lo guardò mentre dopo essersi infilato la parte inferiore dei vestiti ed una canottiera intima, si guardò allo specchio sistemandosi i capelli ai quali praticò un facile incantesimo per asciugarli. 
Pelle candida come la neve, capelli biondo platino, lisci e lunghi che gli coprivano il collo e gli stavano d’incanto, gli occhi grigi così alteri e... Harry alzò un sopracciglio notando per la prima volta la luce con cui Draco si sguardava allo specchio mentre si sistemava certosino. 
Non aveva mai avuto tanta precisione. Gli piaceva curare il suo aspetto, ma non l’aveva mai fatto con quell’attenzione. 
“Soddisfazione?!” pensò sconcertato. “Si piace? Un momento!” e lì partì il ricordo di quell’estate, quando aveva scoperto grazie a dei fin troppo spontanei Seamus e Dean che in realtà era un bel ragazzo e piaceva. Non come persona, probabilmente in quel caso Draco era semplicemente più tollerabile di prima, ma piaceva nell’aspetto. Quello era stato piuttosto evidente. 
Ora si piaceva anche lui stesso.
Harry rimase sconvolto mentre lo guardava che non solo si sistemava, ma addirittura si faceva bello.
Si approvava, ora. 
“Non è mai stato narcisista, ma mi sa che era solo l’ultima delle mille doti che non era ancora venuta a galla...”
Per un momento Harry si ritrovò a non saper se ridere od infastidirsi, ma lo guardò voltarsi per mettersi anche la maglia e imbattendosi nel loro compagno uscito dalla doccia ben più veloce della loro, notò l’occhiata che gli stava lanciando piuttosto eloquente ed imbarazzato. A quel punto Draco si fermò e fece una cosa incredibile. 
Gli sorrise.
Fu un sorriso lieve e quasi di sufficienza, ma al tempo stesso soddisfatto e contento. 
Harry rimase fermo, indietro, ancora tutto spettinato e bagnato. Si era vestito in fretta senza nemmeno far caso a cosa si era messo. 
Spalancò la bocca e realizzò come sempre istintivamente: “Ti piace piacere, improvvisamente? Ma non avevi idea di essere un bel ragazzo? Pensavi che il tuo carattere di merda lo coprisse e non si notasse che crescendo lo diventi sempre più mentre io sono quasi un rospo?”
Si guardò di nuovo mentre lo lasciò avanzare da solo, col compagno che dopo l’imbarazzo nel vedere Draco, si ricompose notando che c’era anche lui.
Lo salutò ed Harry rispose svogliato e di malumore nonostante il bell’orgasmo appena avuto sotto la doccia. 
“Normale, non credo di essere brutto, ma nemmeno bello come lui. Ci credo che non è attratto da me e non vuole saltarmi addosso come voglio io. Chi non gli vuole saltare addosso? Era meglio quando tutti avevano paura di vivere il loro genere sessuale preferito...” Harry seguendo quel pensiero si girò ed uscì sulla scia profumata del suo ragazzo che pareva ignorarlo. 
Sempre coi capelli spettinati e bagnati. 
“Prima nessuno era gay o bisessuale e guai a guardare uno dello stesso sesso, non pubblicamente e forse nemmeno segretamente. Ci si fustigava, piuttosto. Tutti repressi! Adesso tutti belli rilassati che fissano gli altri ragazzi, e anche troppo, nella speranza di avere cosa, qualche chance? Ma lo sanno che sta con me? Non so per quanto, ma sta ancora con me! Forse dovrei chiarire meglio la questione, stiamo troppo attenti in pubblico e se non sbaglio il percorso di Draco in teoria è volto a far sì che si viva serenamente per quello che è, senza freni di alcun genere.” 
Poi si corresse affiancandolo e prendendogli la mano un volta tornati nella sala comune dei Serpeverde, dove un numero medio di compagni erano insieme a chiacchierare o fare qualcosa. 
“Non senza freni di alcun genere, non è che se ha istinti oscuri li deve seguire. Credo stia cercando di scoprire se ha anche la luce, dentro di sé. È  quella che deve tirare fuori e lo sa bene...”
Al momento Harry era un po’ confuso, colpa della mano che non gli aveva sfilato via come l’anno prima avrebbe fatto fissandolo male. Non aspettandosi la sua accettazione così serena, il giovane Potter rimase inebetito, totalmente dimentico delle proprie elucubrazioni e gli sorrise come un idiota quando Draco voltò il capo verso di lui per vedere se doveva chiedergli qualcosa.
Vedendo che non aveva nulla da dire, anche Draco fece un cenno di sorriso e quello gli fece capire che il suo percorso personale, qualunque fosse, stava andando molto meglio di quel che aveva pensato e che forse quello sarebbe stato l’anno decisivo.
Non sapeva bene per cosa, ma per qualunque cosa fosse, sicuramente decisivo.
 

Non ebbe comunque coraggio di esprimere quella serie di dubbi e consapevolezze, sapeva che prima o poi sarebbero esplosi malamente fuori dalla bocca che tendenzialmente non se ne stava buona e zitta, ma decise di aspettare quel momento mentre usufruiva delle doti naturali di Draco e si beava della sua bellezza. 
In ogni caso ebbe conferma che ormai i suoi compagni si erano accorti di quanto bello fosse diventato il suo ragazzo, proprio durante gli allenamenti di Quiddich.
Lui era ancora il cercatore della squadra, perciò faceva sempre un allenamento a parte che di fatto consisteva nel cercare di prendere il boccino tutte le volte che poteva, mentre invece gli altri compagni si allenavano in modo più mirato a seconda del loro ruolo.
Nel farlo si perdeva sempre a guardare gli altri, spesso dimenticandosi totalmente del boccino fino a che non gli svolazzava impunemente davanti. 
Fu vedendo Draco eseguire una serie di allenamenti da cacciatore per rinforzare braccia, spalle e torso, che comprese come mai lui si fosse sviluppato meglio soprattutto nella parte superiore del busto. 
Harry si morse il labbro sentendosi affamato, ma non di cibo. 
“Non avevo mai realizzato che tipo di movimenti deve fare il Cacciatore! Ho sbagliato ruolo!”
Era così ovvio, ora che era in fase analitica del suo ragazzo. 
Non il solo, a quanto pareva.
Draco fece un centro particolarmente difficile in una posizione quasi impossibile e dagli spalti delle ragazze venute a vedere gli allenamenti lo applaudirono con molta foga.
Harry guardò meglio e vide con sorpresa che non erano solo Serpeverde ma anche ragazze di altre Case. E con esse, alcuni ragazzi, evidentemente gay visto che anche loro applaudivano in modo fanatico con i cuoricini sugli occhi. 
Harry inarcò un sopracciglio.
“Non aveva i fans l’anno scorso! A malapena lo applaudivano in partita quando abbatteva un avversario o faceva punto!”
Shoccato nel vedere come parlottavano fra loro fissando lui nello specifico, tutte esaltate, ad Harry venne il nervoso come non gli era mai successo, al punto che per tutto il tempo dell’allenamento lui non prese mai il boccino e per recuperarlo dovettero lasciare il compito alla squadra successiva, arrivata per allenarsi dopo di loro. 
- Ti sei rammollito coi quindici anni? - la voce presuntuosa e per nulla gentile di Draco arrivò ad irritare il già fin troppo irritato Harry, il quale fulminò male il suo ragazzo che aveva osato tanto.
Peggio fece la sua tenuta e lo sguardo di sottecchi che gli stava attualmente lanciando un compagno di squadra mentre si cambiavano. 
Draco si era tolto la divisa d’allenamento, era sudato e spettinato e, come se non bastasse, era indossava solo dei pantaloni piuttosto aderenti per dargli maggior praticità e sicurezza nel cavalcare la scopa. 
“Troppo aderenti!” pensò infuocandosi Harry, vedendo che oltre a delle belle spalle, aveva anche un bel culo! 
Harry si morse il labbro e si irritò andando a fuoco. Voleva sia saltargli addosso che mandarlo a cagare, ma non fece nessuno dei due, maledicendo il momento in cui aveva deciso di lasciare il mantello dell’invisibilità in camera. 
“Ora capisco perché era utile... cioè me l’aveva fatto vedere quest’estate, ma non avevo realizzato bene...”
Stava cercando di dire qualcosa di accettabile che non comprendesse il ‘copriti o ti nascondo’ a Draco e il ‘piantala di mangiartelo’ al suo compagno di squadra, ma lo sguardo fin troppo audace, insistente e a dir poco fastidioso del suddetto sul fondoschiena del suo ragazzo, lo fece decidere per l’azione. Di parole accettabili non ne trovava proprio, perciò semplicemente prese un asciugamano e glielo lanciò addosso sbuffando, dandogli poi le spalle. 
“Devo trovare un modo per convivere con gli altri, adesso divento io il Draco della situazione? Ci siamo invertiti i ruoli? Sono io che rischio di schiantare tutti? Che diavolo mi succede?”
Che fosse geloso non l’avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, ma in realtà nemmeno si era ancora reso conto di esserlo. Sapeva solo che il fastidio stava crescendo a dismisura. Tanto. Troppo. 


Note finali: inizia la quinta parte, loro hanno 15 anni, hanno sfatato il tabù della prima e della seconda volta, anche se Draco continua a fare il passivo e lasciarsi fare convinto di non essere ancora pronto. I problemi che affronteranno saranno da adulti (anche se di fatto sono ancora adolescenti e si capisce bene dai complessi che hanno entrambi, uno sul proprio aspetto - che per inciso non è brutto, ma quale quindicenne si vede bello? Specie se si paragona a Draco! - e l'altro sull'essere veramente pronto). Scopriremo una nuova splendida caratteristica di Draco che sì, è splendido più che mai e finalmente il mondo se ne sta accorgendo! Perché è una regola vecchia quanto il mondo: se sono belli, bravi ed intelligenti, allora sono gay! Crediti della fan art sempre al suo artista, la scena è stata totalmente ispirata da quel disegno splendido. Scusate il ritardo di pubblicazione, ma eccoci qua! Baci Akane