CAPITOLO 47: 
RICERCHE

draco

Dopo quel giorno rivelatore in allenamento col Quiddich, Harry, sia pure col suo solito ritardo, si rese conto che Draco improvvisamente piaceva.
Non aveva capito bene quando fosse successo, probabilmente la sua prova di coraggio e maturità della fine dello scorso anno, quando aveva tenuto testa a tutti nel venire allo scoperto nel suo rapporto omosessuale con lui, l’aveva messo in una nuova luce. 
Non solo non era realmente un Signore Oscuro in miniatura come avevano tutti sempre pensato, e questo l’avevano capito quando dopo tutte quelle cattiverie denigratorie ricevute non aveva schiantato o maledetto nessuno. Ma aveva anche un sacco di coraggio per affrontare una situazione a dir poco pesante senza nascondersi. 
La sua reazione coi Serpeverde in particolare l’aveva fatto salire di popolarità, sia fra i loro compagni di Casa che fra gli altri, poiché si era espansa a macchia d’olio quel che aveva fatto in Sala Comune. 
Anche i giorni successivi, quando aveva sempre tenuto la testa alta ed anzi aveva dato conferma che stava con Harry e che non se ne vergognava, mettendogli il braccio intorno al collo e tenendogli la mano in mezzo alla scuola, era stata una gran prova di coraggio.
In altre parole il gestire le cose brutte con classe, l’aveva messo in risalto più che mai e lentamente era diventato dapprima una specie di eroe per gli omosessuali e successivamente anche il resto della scuola aveva iniziato ad apprezzarlo.
L’anno scolastico era finito un po’ sul più bello, il processo non si era ancora rivelato in modo evidente, ma con l’inizio di quello nuovo, grazie anche al suo sviluppo fisico che nei mesi estivi era avvenuto con più chiarezza, la questione era praticamente esplosa.
Non aveva un fan club ufficiale, né persone che gli facevano apertamente complimenti se non durante gli allenamenti di Quiddich, perciò non era qualcosa di particolarmente spiccato, ma era più che ovvio che in molti ora lo apprezzassero. 
Difficile non realizzarlo, del resto, visto che per quattro anni era stato denigrato e maltrattato da tutti e che ora, improvvisamente, non solo lo lasciavano in pace ma lo fissavano tutti con arie piene di apprezzamento.
Harry, realizzandolo solo in seguito a quell’allenamento, aveva iniziato a vedere anche altre cose. Cose di cui voleva essere certo e che per il momento erano solo dei dubbi.
“Non è che essendoci sempre io intorno a lui la gente si trattiene nei suoi confronti? Dopotutto sono sempre stato la sua ombra ed ora sono il suo ragazzo... ma se io non sono nei paraggi, come si comportano con lui?”
Non capiva nemmeno bene quanto Draco ne fosse cosciente, di questo cambio di rotta che gli altri avevano nei suoi confronti. 
Aveva notato che gli piaceva piacere, cosa che non aveva mai dimostrato prima, ma in effetti nessuno l’aveva mai apprezzato permettendogli di tirare fuori il suo narcisismo. Insomma, se lo era sempre stato non aveva potuto dimostrarlo, ma ora aveva iniziato a notarlo dalla festa in poi.
A Draco non dispiacevano i complimenti, diretti o indiretti che fossero.
“Non che penso che qualcuno abbia ancora avuto il coraggio di fargli complimenti apertamente, a parte Dean al suo pene, ma quella è stata colpa mia che ho detto quanto misurava. È un complimento che farei anche io a Seamus se venisse fuori che misura 15 centimetri!”
Quello Harry lo poteva capire. 
Fu così che decise di mettersi il mantello dell’invisibilità e senza dire niente a Draco, soprattutto dei suoi sospetti per evitare si comportasse diversamente dal solito, iniziò a girargli intorno. 
Non voleva spiare lui, di fatto voleva spiare i suoi compagni per capire come si comportavano se lui non gli vorticava addosso, ma mentre lo faceva era piuttosto consapevole del fatto che in realtà stesse spiando il suo ragazzo.
“Se lo sa mi disintegra, altro che scopare...” fece cosciente della sua posizione rischiosa. “Ma se glielo dico subito appena finisco l’esperimento, capirà che le mie intenzioni non erano negative nei suoi confronti. Anzi. Lo faccio per proteggerlo meglio!”
Ne era davvero convinto mentre lo pensava camminando con attenzione in giro fra i suoi compagni.
Dapprincipio rimase in sala comune Serpeverde, lì l’ambiente era nettamente migliorato dall’anno precedente dove tutti si ignoravano. 
Nessun altro gay era venuto allo scoperto, com’era successo altrove nelle altre case, però nell’allenamento di Quiddich aveva decisamente notato un suo compagno mangiarselo con gli occhi e quello poteva avere un solo significato. 
Harry sapeva a malapena come si chiamava poiché aveva legato scarsamente coi membri della propria Casa, tuttavia doveva riconoscere che questo che aveva puntato Draco era un bel ragazzo. 
Nonostante Harry fosse uno facile alle amicizia, coi Serpeverde non aveva mai trovato facile legare poiché lì le persone si dividevano o in autenticamente stronze, o primedonne con la puzza sotto il naso. C’erano poi quelli col complesso di Dio che si credevano i migliori e che volevano primeggiare.
Erano rari quelli decenti come loro. Beh, doveva ammettere che lui non faceva testo perché era proprio un pesce fuor d’acqua e non poteva essere obiettivo nemmeno con Draco visto che lo conosceva da una vita, quasi. 
Provando a giudicarlo con occhio esterno, Draco forse risultava fanatico con lo stare sopra gli altri e stronzo per le risposte velenose che rifilava a destra e sinistra, anche se per una questione di difesa personale e un senso di rivalsa. Questo l’aveva portato ad essere di fatto un gradino sopra tutti perché si era sempre applicato molto più degli altri, pur di dimostrare quanto fosse superiore. 
Fra i Serpeverde probabilmente c’erano alcuni così, che sembravano stronzi e con la puzza sotto il naso, ma che in realtà sotto sotto nascondevano valide motivazioni; magari c’erano alcuni la cui durezza esteriore era solo una corazza per proteggersi, ma Harry non avrebbe saputo identificarli così su due piedi. Poteva al massimo lasciare il beneficio del dubbio. 
Il ragazzo che aveva puntato Draco, invece, era inevitabilmente finito nella sua Lista Nera quando l’aveva guardato negli spogliatoi in quella maniera. Su quello c’era poco da beneficiare di dubbi! 
Harry comunque si fidava ciecamente di Draco, anche se era sempre un po’ convinto che lui gli volesse un gran bene ma da fratello adottivo e non da fidanzato. 
Preda però di insicurezze e complessi sul proprio aspetto che vedeva lontano dal bel Draco anni luce, voleva capire quanto doveva preoccuparsi degli altri che gli stavano intorno. 


Quel mattino Harry si era alzato presto preparandosi subito ed infilandosi immediatamente dentro il mantello dell’invisibilità, poi era rimasto in attesa. Aveva deciso avrebbe saltato anche la colazione lasciando Draco solo fino alle lezioni, momento in cui sarebbe tornato visibile. 
Non poteva di certo saltare anche quelle. 
Se l’esperimento non sarebbe bastato, l’avrebbe ripetuto dopo. 
Tuttavia non dovette prolungarlo molto. 
Appena Draco si ritrovò solo chiedendosi dove fosse il suo ragazzo senza trovare risposte, andò dritto per la sua strada preparandosi comunque. 
Il suo ragazzo dunque andò in bagno e con lui fece capolino proprio il loro compagno che aveva allungato troppo gli occhi agli allenamenti. Come diavolo si chiamava? Harry si sforzò di ricordarlo, ma l’odio istintivo per lui gli impedì di usare le proprie facoltà mentali in modo normale. 
Draco dopo aver espletato i bisogni, andò al lavandino a lavarsi e prepararsi mettendoci come sempre una vita.
Era sempre stato attento al suo aspetto volendo emulare sua madre, ma da quell’estate era diventato pignolo il doppio.
Stava un’infinità a sistemarsi e per tutto il tempo il suddetto compagno rimase lì in bagno fingendo anche lui di essere lungo nella preparazione mattutina. Per la verità Harry non lo sapeva se lo fosse sempre, non l’aveva mai minimamente calcolato. 
- Harry non c’è? - chiese il ragazzo come se fossero amici e parlassero frequentemente. Ad Harry già solo per il fatto che gli aveva parlato solo perché lui non c’era, gli diede il nervoso. Draco si girò stupito nel sentire la sua voce. 
Alzò poi le spalle e tornò allo specchio ed ai suoi capelli. Ci voleva molto per averli perfetti e non non ne voleva nemmeno uno fuori posto.
Harry voleva apparire e dargli un colpo in testa dicendo di muoversi. Era in pantaloni di pigiama e canottiera intima. Non una versione propriamente normale visto che stava troppo bene così. 
- Deve essersi svegliato prima, forse aveva qualcosa da fare. 
- Non te l’ha detto? - Draco alzò le spalle di nuovo indifferente. 
- Non mi dice sempre tutto. - Harry rimase sorpreso non di quello che diceva, quanto del fatto stesso che gli rispondesse. Solitamente avrebbe ignorato. 
- Siete sempre appiccicati, credevo fosse impossibile beccare uno senza l’altro. 
Fu lì che Draco si stizzì e lo guardò di nuovo, questa volta meglio di prima che si era limitato ad un’occhiata veloce. 
Fu come se lo mettesse a fuoco e cercasse di categorizzarlo, Harry fece un sorrisino pregustandosi una risposta acida che infatti arrivò puntuale: - Ti serve Harry, per caso? 
Beh, più che acida... Harry saltò per fortuna silenziosamente sotto il mantello, non aspettandosi quello scatto di gelosia. Non era inusuale per lui, ma nemmeno poi così frequente ed in quel momento gli fece molto piacere, dandogli estremo sollievo. 
Tuttavia l’altro compagno a quel punto venne allo scoperto approfittando del fatto che erano apparentemente soli. 
- No, non lui... mi fa piacere che ogni tanto sei solo... 
Così dicendo si avvicinò sinuoso a Draco con un sorrisino indecifrabile che irritò enormemente Harry. Non contento sollevò anche una mano sistemandogli una ciocca di capelli biondi che sembrava scappata alla sua cura maniacale. 
Harry andò a fuoco e si tese fino allo spasmo, mentre Draco mostrò aperta sorpresa nel capire che stava flirtando con lui. Era la prima volta che qualcuno effettivamente lo faceva. 
Rimase talmente sorpreso che non reagì subito e non lo scaraventò, l’altro ragazzo non aggiunse nulla, gli fece un’occhiolino malizioso e finalmente uscì. 
Harry rimase a mordersi spasmodicamente il labbro, stava per venire fuori e dirgli di tutto anche se capiva che non era colpa di Draco, quando questi uscì subito dietro senza dargli alcun tempo di agire.
“Merda! Ho perso il tempismo! Adesso farò meglio a far finta di non averlo spiato!”
Dicendosi questo, continuò a seguirlo procedendo col suo piano originario.
Andò dietro a Draco tenendosi a debita distanza e facendo attenzione a tutti lì intorno; mano a mano che avanzava nella sala comune, diretto in sala grande per la colazione, notò come tutti lo fissavano probabilmente sorpresi nel vederlo solo.
Qualche ragazza lo affiancò chiedendogli dove fosse Harry e Draco diede la stessa risposta data prima, ma con un’innegabile vena più acida, quasi come iniziasse a realizzare solo ora che fino a quel momento lui era stato identificato esclusivamente in funzione del suo fidanzato. 
Non le allontanò, rimase accanto a loro uscendo dai sotterranei Serpeverde ed Harry lo seguì silenzioso vedendo come gongolavano le ragazze che erano riuscite a fare la strada con lui. Alcune erano quelle che venivano a guardare i suoi allenamenti.
“Il suo fan club?” 
Iniziarono a parlare con lui cercando di non fare discorsi irritanti, quasi come avessero studiato il metodo migliore di approccio a lui. 
Harry rimase impressionato, ma sapeva di non doversi preoccupare molto di loro. Per quanto belle e perspicaci, Draco si limitava ad essere sorprendentemente educato, ma non vedeva un vero e proprio piacere nella loro compagnia. 
“Però sta cambiando e lo posso notare solo ora che è senza di me. Forse il miglior Draco lo vedremo quando gli sono lontano?”
Questo pensiero lo turbò in una profondità che non seppe percepire realmente, ma Harry lo ignorò di proposito. 
Andò invece dietro loro e superate le scale, si immisero nel disimpegno di giunzione di tutte le rampe incontrandosi anche con altri compagni di scuola.
Tutti salutarono Draco con un guizzo di gioia nel volto.
Lo shock di Harry cresceva sempre più, ma non venne allo scoperto. Del resto non poteva davanti a tutti, nessuno sapeva del Mantello e dovevano continuare così.
In Sala Grande, nel tavolo Serpeverde, il famoso compagno fastidioso di prima tornò alla carica e sedendosi vicino a lui nel posto che solitamente occupava Harry, allontanò automaticamente tutte le ragazze che gli erano state intorno. Da quello dedusse che non aveva splendidi rapporti con gli altri compagni, non che lo stupisse, aveva inquadrato facilmente il tipo. 
Draco gli lanciò un’occhiata di sufficienza, non aveva gradito l’insinuazione che lui dovesse stare sempre attaccato ad Harry, tuttavia non lo nullificò con una rispostaccia ed Harry rimase in disparte, ma sufficientemente vicino per sentirli.
- Ti spiace se mi metto qua? Vedo che oggi sei sorprendentemente solo e non vorrei ti sentissi solo... 
Quel tipo provocava, giocava col fuoco. Era vero che Draco era diventato incredibilmente tollerante, ma rimaneva pur sempre lui.
Draco scrollò le spalle e forse per dimostrargli che non doveva vivere in funzione di Harry, rispose apparentemente indifferente: - Fa come vuoi. 
Il ragazzo sorrise vittorioso e cominciò con la colazione. 
- Mi passi lo zucchero? - chiese mentre si preparava una ciotola di latte e cereali. 
Draco glielo passò e nel gesto il compagno gli prese le dita nelle sue. Non fece mezza piega, come non se ne accorgesse, ma l’altro continuò con quei suoi sorrisini melliflui che iniziarono ad irritare parecchio Harry. 
Si conosceva, a momenti sarebbe esploso ma non poteva tassativamente rivelare il Mantello a nessuno. 
Fece fatica a non farsi percepire e temeva che a breve si sarebbe stupidamente tradito, ma era anche vero che se l’era cercata. 
- Comunque sei cambiato parecchio in due mesi di vacanze... - constatò il compagno continuando la sua conversazione come se fossero amici di vecchia data. 
Draco lo guardò sorpreso, ma Harry vide anche una punta di compiacimento nel suo sguardo. 
Voleva capire com’era cambiato, probabilmente aveva notato che gli altri lo guardavano diversamente, che ora piaceva, ma non capiva come fosse successo. 
- In che modo? 
Il compagno, lieto d’aver azzeccato l’argomento, proseguì.
“Che difficile! Se capisci che è narcisista, l’unica è parlare di lui e fargli complimenti! Ci vuole mica un genio!” lo denigrò Harry seccato. 
- Ti sei sviluppato molto rispetto fine giugno. - disse l’ovvietà, l’avevano notato tutti ed era per quello che aveva cercato di saltargli addosso praticamente sempre in quei mesi estivi. 
Era diventato molto bello. 
- Tutto qua? - fece lui deluso non capendo come solo un buono sviluppo potesse giustificare tutto quell’interesse nei suoi confronti. 
Il ragazzo accanto ridacchiò ironico e continuò a guardarlo mentre mangiava. Sfacciato, da vicino, con fare ammiccante. 
Draco ricambiava senza distogliere lo sguardo, fosse mai che perdesse una sfida di occhiate.
- Beh, eri una celebrità appena messo piede qua... - gli fece notare calmo. 
- Sì, ed è per questo che tutti mi odiavano. - sottolineò Draco a testa alta, sfidandolo a dissentire. 
- L’anno scorso hai mostrato un lato di te molto più interessante... - insinuò avvicinandosi col corpo a lui, puntava chiaramente al suo orecchio con l’intenzione di parlarci contro. Draco si irrigidì facendosi improvvisamente serio, limitandosi ad alzare un sopracciglio, Harry non poté dire se gli fosse piaciuto il gesto, anche se non sembrava, ma non era comunque mosso. 
- Vuoi dire che dichiararmi gay mi ha reso più apprezzabile? 
Il compagno, che Harry nella sua testa chiamava ‘Faccia di Merda’, si raddrizzò e piegò la testa di lato indicando grosso modo che era così.
- Penso che sia stato apprezzato il coraggio nell’essere te stesso a testa alta. Hai affrontato mille difficoltà da quando sei qua, l’ultima è stata quella, ma le hai sempre superate tutte nel migliore dei modi. Con molta classe e coraggio. 
La lode fece fare una smorfia di gelosia ad Harry, che però assentiva con lui. Per la verità aveva ragione, ma odiava fosse lui a farglielo notare. In quel modo, poi.
Ci provava chiaramente con lui e questo era più che sufficiente per detestarlo 
“Peccato che il suo ragazzo sono io, caro Faccia di Merda!”
Tuttavia in quel momento era proprio lui a mancare al suo fianco, motivo per il quale si pentì di essersi assentato così a lungo. 
“Giuro che non mi staccherò mai più dal suo culo!” giurò solennemente a sé stesso non vedendo l’ora di poter tornare a marcare il territorio. 


Note Finali: il capitolo è tutto dalla parte di Harry che non ha una gran memoria per i nomi di chi non gli interessa e si dà il caso che i suoi compagni Serpeverde non gli interessino. Ecco spiegato perché questo misterioso individuo non ha un nome per tutto il capitolo, ma nel prossimo l'avrà (inventato poiché senza creare aspettative, questo qui non è nessuno di specifico in quanto ha un unico scopo: corteggiare Draco e ingelosire da matti Harry). Però l'aspetto di Draco è quello nella fan art (del suo legittimo proprietario che non sono io) che rappresenta bene lo splendore assoluto del nostro protagonista! Grazie dell'attenzione. Baci Akane