CAPITOLO 48: 
VENIRE ALLO SCOPERTO

drarry

Draco non si trattenne a lungo e non approfondì la conversazione, dopo quella sviolinata tagliò corto. 
- Se alla gente basta farsi i cazzi tuoi per apprezzarti, significa che è troppo superficiale per i miei gusti. 
Così dicendo si alzò senza nemmeno salutare il compagno, ma a quel punto Harry non solo vide lo sfacciato ‘Faccia di Merda’ lanciargli una lunga occhiata carica di desiderio e speranze, ma anche un mezzo ghigno nel bel volto di Draco.
Sicuramente gli piaceva essere corteggiato, c’era poco da dire. Harry lo conosceva ed anche se in 15 anni di vita non aveva mai mostrato goduria nel maltrattare gli altri o nell’essere apprezzato, più che altro perché non lo era mai stato in effetti, sapeva comunque interpretare ogni espressione facciale del suo ragazzo. E quella era compiacimento.
Harry stordito lo seguì ancora rimanendo in silenzio, livido di gelosia. 
Se l’era cercata, ma era meglio conoscere i suoi rivali, visto che a quanto pareva ne aveva. 
Nel percorso per tornare nei sotterranei Serpeverde, vide altri compagni affiancarlo, qualcuno tentò conversazioni mai provate da quando era lì ed Harry capì che succedeva sia per quel che aveva detto quel tipo di cui doveva scoprire il nome per inserirlo nella sua breve Lista Nera, sia perché ora era da solo per una delle rare volte che accadeva. 
Incrociarono compagni di altre Case, molti di questi, fra maschi e femmine, gli lanciarono occhiate languide e speranzose, qualcuno lo divorò apertamente con gli occhi, altri ancora sgomitarono con amici parlottando piano.
Una volta che fu sceso del tutto nei sotterranei e che solo i compagni Serpeverde ebbero l’accesso, vide che di nuovo le ragazze tornavano a parlargli e quando lui rispose, Harry ne ebbe abbastanza. 
“Adesso non è solo civile, ma è pure gentile?”
Il colpo di grazia fu il sorriso che fece loro. Non bello ed espansivo, chiaramente, ma sicuramente il fatto stesso che lo facesse fu abbastanza per lui. Senza esitare lasciò entrare le sue compagne nell’ingresso che si era aperto nel muro davanti a loro dopo la parola d’ordine, e prima di veder entrare anche Draco lo prese per il braccio e lo tirò in parte, infine lo spinse contro la parete e aprendo il mantello lo infilò con lui al di sotto, facendolo sparire a sua volta.
Alle loro spalle compagni andavano e venivano, ma nessuno li vedeva e li notava. 
Draco, improvvisamente appoggiato contro la parete fredda e sotto il mantello dell’invisibilità, vide nuovamente Harry e ammiccò con un sorrisino malizioso e soddisfatto.
- Era ora che ti decidessi a saltar fuori! Pensavo di dover infilare la lingua in bocca a una di loro per farti tornare da me!
Quando lo disse, Harry capì che aveva saputo tutto il tempo che era lì; stava per rispondere quando Draco notando l’arrivo di qualcuno, invertì le posizioni e premendolo al proprio posto contro il muro gli mise una mano sulla bocca. 
Harry spalancò gli occhi meravigliato e arrabbiato insieme, particolarmente verde di gelosia, ma Draco lo ignorò rimanendo con tutto il suo corpo forte e ben sviluppato contro il proprio, il viso a pochi centimetri dal suo. 
Harry guardò i suoi occhi girarsi a seguire i compagni e solo quando ebbero via libera, tolse la mano e tornò a guardarlo rimanendogli appiccicato. 
Tornò a fare il suo sorrisino vittorioso che in quel momento Harry voleva cancellare. 
- Da quanto sai che ti seguo? 
- Ti dovrei piantare già solo per il fatto che mi stavi seguendo. - fece poi sibilante, ma continuando a sorridere. Evidentemente comunque lo divertiva il suo gesto di gelosia. Quanto meno nutriva il suo famoso ego. 
Harry per un momento pensò che non sapeva se l’avrebbe sopportato così narcisista. 
Stava per cercare una risposta, quando notando da solo compagni passare, si zittì e realizzò che comunque, narcisismo o no, una parte di sé a quanto pare l’apprezzava e non aveva niente a che fare con il suo cervello.
Chinò lo sguardo sentendosi eccitare per colpa delle loro parti basse premute contro ed avvampò come un ragazzino.
Draco accentuò il suo sorriso vittorioso e malizioso e senza fargli dire nulla, gli tolse ogni possibilità di parlare premendo le labbra sulle sue. 
Harry le aprì subito andandogli incontro con la lingua, abbandonandosi al bacio che finalmente lo placava. 
Non che lo esimesse da un bel rimprovero, ma per il momento baciarlo era decisamente la cosa più importante. 
E toccarlo.

Harry scese con le mani sui suoi glutei e strinse attirandolo meglio a sé, Draco sussultò contro la sua bocca lasciando che Harry prendesse possesso di lui.
Forse era molto più attivo di quel che avessero entrambi mai pensato. 
Draco per un momento soppesò l’idea di fermarlo ed uscire dal mantello, dovevano discutere di quel che era successo, ma quando sentì l’erezione dura di Harry contro la propria, in particolare quando lo sentì strofinarsi addosso, Draco capì che non avrebbe mai potuto affrontare una discussione con lui in quel momento, né tanto meno delle lezioni. 
Senza uscire dal mantello scese in ginocchio davanti a lui e sbrigativo, nonché silenzioso, gli aprì i pantaloni della divisa che già indossava, gli tirò fuori l’erezione e mentre Harry si premeva il polso contro la bocca per non gemere ad alta voce, con compagni che ancora gli passavano dietro totalmente ignari di quel che facevano, gliela prese in bocca e la succhiò con impeto. Molto più del suo solito.
Entrambi avevano il loro stile anche nel fare sesso o nel saltarsi addosso. Harry di solito era quello passionale, mentre Draco quello sensuale, ma in quel caso il giovane Malfoy si sentì possedere dal sacro fuoco dell’eccitazione tanto che per un istante pensò addirittura di girarlo e prenderlo lì in piedi per la prima volta.
Solo la consapevolezza che sarebbe stata la sua prima da attivo, lo fermò.
Nonché il fatto che sarebbe stata anche la prima penetrazione di Harry, non voleva tramortirlo e dare il via ad una gara a chi faceva l’attivo perché nessuno voleva più fare il passivo. 
Lo sentì gonfiarsi nella bocca e quando capì che stava per venire poiché era duro e pulsante, lo fece esplodere. Per l’occasione preferì ingoiare, non per dimostrargli chissà cosa, ma semplicemente per evitare di lasciare prove sconvenienti in giro. 
Fu la sua prima volta e pensò subito che sarebbe stata l’ultima. 
Il suo seme era viscido e per nulla prelibato, per un momento pensò che avrebbe vomitato, ma per fortuna aggrappandosi all’idea che era lo sperma di Harry, riuscì a tornare in sé.
Con una smorfia ben evidente per il mancato apprezzamento del suo sapore, risalì in piedi sistemandogli addirittura le parti intime lì dove dovevano stare. 
Harry, completamente in estasi ed appoggiato con stato di grazia, viveva ancora il suo orgasmo concluso addirittura con l’ingoio.
Era probabilmente una questione mentale, si disse Draco decidendo di dargli una seconda occasione. Magari in momenti con più trasporto sessuale era più bello. 
Rimase appoggiato a lui ed al muro per un po’, guardandolo bearsi del piacere appena avuto; nel mentre, scocciato, si guardò intorno per assicurarsi che non ci fosse nessuno nei paraggi e quando vide via libera, si tolse il mantello di dosso appallottolandolo in fretta. In seguito, senza dire assolutamente nulla ad Harry, entrò dritto e stizzito nel dormitorio. 

Solo quando si ritrovò piantato in asso, Harry si rese conto che Draco era entrato col suo mantello e che non avendogli detto nulla, doveva anche essere arrabbiato. 
Lo inseguì dentro cercando di ricordare quale fosse il piano iniziale per non litigare con lui, ma l’estasi dell’orgasmo gli impediva ancora di usare bene le sue sinapsi. Aveva di nuovo agito d’istinto lasciandosi trasportare, ma non si era di certo fatto un pompino da solo. Se Draco glielo aveva fatto significava solo che dopotutto non era così tanto arrabbiato con lui. 
Quando lo trovò, era nelle loro postazioni notturne, nel solito angolo in fondo al dormitorio maschile. 
Stava sistemando il mantello al sicuro fra le cose di Harry, per fortuna in un momento in cui non c’era nessuno.
Vagamente tornato in sé, Harry lo raggiunse ricordandosi che doveva scusarsi. 
- Draco, non l’ho fatto per spiare te, ma per capire gli altri cosa fanno con te quando non ci sono! 
Draco a quel punto si girò di scatto, guardandolo con occhi sottili e totalmente, gelidamente furioso. 
Il Draco dei primi tempi ad Hogwarts, solo senza voglia di uccidere. 
- Non prendermi per il culo Harry, non insultare la mia intelligenza! Tira fuori qualcosa di meglio o qua finisce male! 
Il suo ragazzo andò all’armadio e tirò fuori i libri che avrebbe usato in giornata per le lezioni, nel mentre Harry non faceva nemmeno quello ma si limitava a seguirlo come un’ombra stile anima in pena.
Allargò le braccia realizzando solo ora quanto grave fosse la situazione. 
- Ma se sei arrabbiato perché mi hai fatto un pompino? 
Draco si voltò verso di lui coi libri in mano e il chiaro intento di tirarglieli addosso, per fortuna si controllò ed Harry alzò le mani in segno di scuse. 
- Scusa, mi hai confuso... 

Per la verità anche Draco lo era. Non confuso, solo in contrasto con sé stesso.
Una parte di sé era furioso perché Harry l’aveva seguito, un’altra gongolava perché sapeva l’aveva fatto per gelosia. 
Ecco perché poi si era eccitato e glielo aveva succhiato. 
Draco prese un respiro profondo e strinse i libri uno per mano, lasciando le braccia lungo i fianchi. 
Guardò l’ora e capì che il tempo non era dalla loro parte. 
- Adesso non c’è tempo, dobbiamo andare a lezione! 
- No invece, il tempo lo troviamo! - insistette Harry con la sua tipica testardaggine. 
Draco sospirò spazientito ed alzò gli occhi al cielo.
- E va bene, facciamola breve! - rispose a denti stretti, stizzito ed avvicinandosi a lui per non dover urlare.
- Te l’ho succhiato perché mi hai eccitato! Mi piace quando sei così prepotente e prendi il sopravvento. E perché so che sei geloso e mi piace. - decise di essere totalmente onesto e non nascondergli niente per dimostrargli che non doveva farlo per nessuna ragione. Non poteva sopportare l’idea che gli nascondesse qualcosa. Non capiva quanto importante fosse per lui. 
Lo vide raddrizzare la schiena ed il capo, come se non si aspettasse quella risposta. 
- Davvero? - chiese infatti stupito. 
- Sì. - ammise Draco calmandosi dal sibilare stile serpente velenoso. Poi aggiunse: - Ma l’idea che mi hai seguito mi fa andare fuori di testa! Perciò giuro che se lo rifai ti dovrai cercare un altro ragazzo! 
A quel punto Harry si accese, come se improvvisamente scendesse dalle nuvole di zucchero filato in cui era finito e guardandolo, sbottò: - Ed invece lo rifaccio subito! E ti spiego anche perché! 
Harry andò a riprendersi il mantello che Draco gli aveva messo via, questi lo guardò come se fosse impazzito, shoccato da tanta sfacciataggine, mentre l’ira funesta lo assaliva.
- Che diavolo fai? - chiese sconvolto. 
Harry ripreso il mantello se lo mise addosso rimanendo con la testa scoperta, Draco si guardò intorno per assicurarsi che non ci fosse nessuno e per fortuna era così.
- Adesso andremo fuori nei corridoi e ti dimostrerò che tutti ti guardano come se dovessero divorarti! Sei diventato un bocconcino desiderato da tutti, maschi e femmine! 
Draco spalancò gli occhi, ma questa volta divertita. 
- Sei serio? - chiese sforzandosi di non ridere. 
- Sì e lo so che lo sai! Ti sei accorto di piacere, soprattutto a quel tizio che non ricordo come si chiama! E ti piace essere corteggiato! Hai un fan club, non so se te ne sei accorto! Vengono a vedere tutti gli allenamenti di Quiddich e ad ogni cosa che fai sono lì ad applaudire...
- Applaudono perché segno! - gli fece notare logico Draco che si rifiutava di cedere alle lusinghe per non dovergliela dare vinta. 
- E comunque quel tizio si chiama Liam Stevenson. - gli ricordò per lui. Harry fece una smorfia e scosse il capo deciso andando avanti, poi si fermò e gli indicò di precederlo. 
- Adesso te lo dimostro! Se io ti sono intorno sono discreti, ma quando non ci sono ti assalgono! Cerca di non farti notare, ma facci caso. Io ti seguo, vedrai che ho ragione! 
Draco rimase ancor fermo nella camera, senza capire dove volesse andare a parare con quello.
- Ed anche se fosse dove vuoi arrivare? Che sei legittimato a seguirmi di nascosto senza nemmeno avvertirmi? 
Harry si fermò e sospirò cercando la calma mentale per spiegarsi meglio.
- Ovviamente no, ho sbagliato ma sapevo che se te l’avessi detto non saresti stato spontaneo... 
- Pensi che non me ne fossi accorto appena non ti ho visto raggiungermi a colazione? Poteva essere che avevi qualcosa da fare, ma comunque me l’avresti detto. E poi saltare la colazione proprio tu? 

Harry ripercorse mentalmente la colazione e ricordò che aveva iniziato ad essere particolarmente cortese da quel momento. 
- Sapevi che ti spiavo? 
Draco alzò le spalle. 
- Perciò ti sei accorto di Stevenson! - alias ‘Faccia di Merda’. Non poteva non averlo fatto, specie perché sapeva che gli piaceva essere apprezzato. 
- È piuttosto evidente, ma è uno solo. Non tutti come dici tu... - si rifiutava di pensarlo, ma Harry non capiva se fosse vero o se facesse scena. Suo malgrado scosse il capo. 
- Ti dico che ti sbavano dietro tutti! Sei diventato bellissimo in un’estate, ti sei sviluppato grazie al Quiddich, fai esercizi per le braccia e poi comunque il viso è un misto fra le parti migliori dei tuoi genitori, uno più bello dell’altro! È come ha detto Stevenson! Hai superato tutti gli ostacoli con classe, ora la gente ti vede per quello che sei! Un bel ragazzo talentuoso e con le palle! 

Draco sospirò stanco di quel discorso, conosceva Harry. Pensava davvero quello che diceva e non avrebbe mollato finché non l’avrebbe accontentato. 
- Ok, ma non ora, adesso sono tutti a lezione, anzi siamo tardi. Lo faremo dopo al cambio. Poi voglio che la pianti con queste sceneggiate di gelosia! Non so dove vuoi andare a parare, che hai ragione ad essere geloso? Magari è vero, e dunque? Non ti legittima a seguirmi di nascosto! 
Draco, brontolando tagliente come una lama di coltello, lo precedette fuori dal dormitorio, salendo con lui al seguito verso le aule.