CAPITOLO 51: 
SENZA ESITAZIONI

drarry

Harry era stralunato, ma quando Draco lo bloccò con forza fin quasi a togliergli il fiato, il suo volto era pieno di un desiderio incontenibile che non gli aveva mai visto. 
- Harry ti voglio da matti... 
Harry spalancò gli occhi verdi, capendolo veramente solo in quel momento.
Si fermò sentendo la forza pressante con cui glielo diceva, la durezza della sua erezione contro la propria che stava per esplodere, quanto caldo era in ogni centimetro di pelle, come fremeva. 
Lo prese per i fianchi e lo strinse a sé, poi si allungò sulla sua bocca e gliela succhiò.
- Lo so... 
- Lo senti? - fece quasi spaventato dall’idea che non lo capisse. Harry ora gli leggeva così bene che si sconvolse di realizzare che c’era qualcosa di lui a cui non aveva ancora avuto accesso.
Quando capì il suo terrore di non essere compreso in quel sincero desiderio, capì che aveva sempre sbagliato fino a quel momento e da lì il piacere fu totale, poiché anche mentale ed emotivo.
Nessuna scure pronta a calare sulle loro teste alla fine di quell’atto. 
Solo una certezza.
Si amavano e niente li avrebbe separati. 
Harry annuì con gli occhi che gli bruciavano dall’emozione e Draco sorrise felice e con trasporto.
Fu il suo sorriso più bello, carico di sollievo e bellezza. 
- Fammi tuo, ti prego... - sussurrò sulla sua bocca cercando di trattenere il bisogno che stava per esplodere.
Draco annuì, gli prese le gambe e gliele alzò allargandole. 
Si sollevò sistemandosi meglio contro di lui e quando si fu appoggiato, con una spinta decisa entrò.
Harry dapprima si tese per il dolore inaspettato, ma poi Draco lo carezzò dolcemente e gli baciò il collo finché si rilassò e solo a quel punto iniziò a muoversi affondando di più ad ogni spinta con maggior decisione. 
Ce l’aveva grande, Harry lo ricordò solo in quel momento e col flash della conversazione avuta con Dean e Seamus in estate, gli scappò un sorrisino un po’ isterico perché ancora gli faceva male, sebbene fosse via via sempre più sopportabile.
Draco rallentò rimanendogli sopra ed Harry lo guardò: con le mani appoggiava ai lati del proprio corpo e i muscoli delle braccia erano in tensione, come se non bastasse le sue belle spalle larghe lo dominavano rivelandosi in tutto il loro splendore.
Nonostante il non piccolo problema di dimensioni che lo stava quasi lacerando, il desiderio aumentò con un picco notevole e lo dimostrò leccandosi le labbra e scivolando con le mani sul suo bel corpo sviluppato e sinuoso. 
- Niente, ora capisco la battuta di Dean... 

Draco comprese subito di cosa parlava, gli venne in mente quella conversazione e gli auguri di Dean ad Harry nell’apprendere che erano 15 centimetri in tiro. 
Era una misura da adulto e per giunta nemmeno così frequente in tutti, non che ne fosse esperto, ma sentendo i discorsi idioti dei suoi amici l’aveva capito.
Fece un sorrisino malizioso e si chinò sul suo orecchio leccandoglielo. 
- Sei sicuro di farcela? 
Harry ridacchiò ed in risposta gli morse la spalla trasmettendogli mille brividi incontrollati.
A quel punto riprese a muoversi e piano piano quel qualcosa che era partito e si era per un attimo sospeso, tornò a crescere.
Crebbe a dismisura tramite i brividi sempre più esplosivi e forti che si espandevano a macchia d’olio in ogni parte del proprio corpo.
Quando non ce la fece più, si fermò realizzando che stava per venire, così rallentò e si concentrò sul far venire Harry. Corse con la mano a stimolare la sua erezione andando forte e veloce, mentre dava tante piccole spinte decise lì dove aveva capito che ad Harry piaceva e lui finalmente si aprì con le braccia, afferrò il lenzuolo sotto di sé e lo strinse inarcandosi tutto.
Premette la nuca all’indietro e lo vide perdersi nel piacere che finalmente esplose. 
Soddisfatto del suo orgasmo, continuò a muoversi con foga inseguendo il proprio che fu raggiunto poco dopo con Harry già nella pace dei sensi. 
Draco perse la connessione con la realtà, per un momento si sentì al punto da non capire nemmeno quale forma avesse il proprio corpo e quando venne, capì che fino a quel momento non aveva mai avuto orgasmi simili.
Gli parve di vedere due ali spiegarsi immerse in una luce assoluta e solo a quel punto realizzò perché aveva fatto bene a non aspettare più.
Non si sarebbe mai sentito realmente pronto, eppure lo era, perché finalmente l’aveva vista, quella luce.
Era la sua? Era sempre stata lì o gliel’aveva data Harry?
Non avrebbe mai trovato la risposta, non avrebbe mai saputo cosa sarebbe stata la sua vita senza di lui, se magri fossero stati rivali e nemmeno mai amici, ma sapeva com’era ora con lui e ringraziò il destino che gli aveva fatto quello splendido regalo. 
- Ti amo Harry... non devi mai dubitarne. È te che voglio e non ho assolutamente dubbi. - sussurrò crollandogli addosso e appoggiando la bocca al suo orecchio.

Harry pianse, nel sentirlo. Come se non l’avesse fatto già abbastanza.
Sorrise pensandolo, ma annuì, sollevò le braccia e lo strinse forte a sé. 
- Ti amo anche io, non avrò più dubbi. 
No, non era sicuramente un addio, né tanto meno una fine. 
Quella aveva tutta l’aria di uno splendido proseguimento.

Gli crollò addosso senza dare più cenni di vita, Harry lo lasciò consapevole che era stata una ‘sessione’ molto intensa, a maggior ragione sapeva quanto diverso fosse ‘dare’ invece che ‘ricevere’. Lo sentiva proprio sfinito a livello fisico, sebbene il suo respiro fosse tornato regolare da un po’. 
Premeva le labbra contro il collo, gli stava addosso con un braccio che lo avvolgeva e lo stringeva a sé ed una gamba intrecciata alla sua.
Harry si tirò su faticosamente le coperte fino a metà, rimanendo così com’erano. Non se lo sarebbe mai scrollato di dosso, a costo di stare lì tutto il giorno e saltare lezioni e attività fino alla sera. Preferì invece solleticargli la schiena con le dita risalendo pigramente sulla nuca a giocare con le sue ciocche chiarissime, un po’ più spettinate del suo solito. 
Inseguendo un pensiero che non c’entrava con le migliaia di cose che avevano da dirsi, Harry parlò con una leggerezza che non avrebbe di certo pensato di avere: - Sei diventato narcisista. Lo sai, vero? 

Draco aprì mezzo occhio a fatica realizzando che gli aveva davvero detto quello che aveva sentito. Per un momento pensò di arrabbiarsi, ma stava troppo bene per farlo. 
Ridacchiò. 
- Perché? 
- Perché stai molto più di prima a prepararti e ti piace quando ti fanno apprezzamenti... 
Draco piegò le labbra contro il suo collo, dove ancora non si era staccato, e gli rispose pigramente mantenendo gli occhi chiusi. 
- Nessuno mi fa apprezzamenti. 
- Non serve... è chiaro che ti muoiono dietro. 
- E come farei ad accorgermene e a gongolare? Per farmelo capire hai fatto una sceneggiata da Premio Oscar...
Harry alzò la spalla libera.
- Te ne eri accorto, ma non volevi darmi la soddisfazione di darmi ragione. Ti piace un sacco! Ti conosco, hai un’espressione fiera e soddisfatta quando qualcuno ti fissa con aria sognante. 
Draco fece un sorrisino divertito e decise di dargli seguito, così si alzò su un gomito e si mise meglio a pancia in giù accanto a lui, un braccio sempre sul suo petto, sciolse le gambe dalle sue. 
I suoi occhi si posarono ironici e maliziosi su quelli del suo ragazzo sotto che ricambiò allo stesso modo, totalmente tranquillo, ma sicuro. 
- Quando hai iniziato a pensarlo? 
- Che sei narcisista o che piaci agli altri? 
Draco alzò le spalle.
- Entrambi. 
Harry parve pensarci un po’ prima di rispondere. 
- Quest’estate con Dean e Seamus. 
- Ancora quello? Ero nudo, l’hai detto tu! 
- E hai mostrato quanto dotato fossi! Ed infatti Seamus si è imbarazzato al punto che anche Dean si è ingelosito e lui non è uno geloso! 
Draco gli diede il beneficio del dubbio perché non li conosceva bene come lui. Iniziò però a disegnargli sul suo collo magro seguendo le linee che scendevano a congiungersi sulle clavicole. 
Il gesto doveva rilassare molto Harry perché era ancor più in beatitudine di prima, mentre tracciava lievi carezze sulla zona lombare della propria schiena particolarmente inarcata per la posizione. 
- Non ci si imbarazza se ci si ritrova sbattuti contro il muro da un ragazzo completamente nudo? 
- Solo se è un gnocco da paura! L’ha comunque detto quando si doveva giustificare con Dean. Facendo poi peggio. 
Draco a quel punto dovette ricordare meglio la scena e finì per dargli ragione ridacchiando.
È vero, l’aveva detto. 
- Se non fossi stato così dotato fra le gambe non avrei fatto quell’effetto... 
Harry a quel punto scoppiò a ridere di gusto premendo la nuca sul cuscino e chiudendo gli occhi. 
Draco rimase indeciso fra il ridere anche lui o il dargli una testata. Nel dubbio lo guardò compiaciuto. Adorava quando rideva. 
- Non fingere falsa modestia che non ti si addice! Non lo sei mai stato, ora accetta che sei anche narcisista e facciamola finita! Non c’è niente di male, è un lato di te che in effetti è perfettamente coerente col tuo carattere! 
Draco si interessò particolarmente a quel discorso e volendone sapere di più continuò a fargli domande su quell’argomento, non rendendosi così conto di una cosa essenziale. 
- Lo vedi che il tuo farmi domande su questi tuoi aspetti indica senza dubbio che sei narcisista? Ma mi piace, davvero! Non devi essere permaloso! 
Non riteneva di esserlo mai stato, Draco si fermò a pensarci e capì che aveva ragione e non c’era niente di male. 
- A tutti piace piacere... 
Harry alzò le spalle semplificando. 
- Dipende da quanto e come piacciamo. Io so di piacere come persona, infatti sono pieno di amici e ne sono contento ovviamente, perché sono circondato da un sacco di gente meravigliosa. Il tuo è qualcosa legato all’aspetto e al successo. 
Draco a quel punto ci rifletté continuando a non capire se fosse davvero un complimento quello che diceva e provò a ricordare il discorso recente avuto in merito a quell’argomento. 
- Stevenson dice che piaccio anche perché ho tirato fuori le palle... - lo riassunse molto sinteticamente, Harry assottigliò subito gli occhi alla citazione di tale persona e lo sentì tendersi sotto di sé in un’evidente gelosia che probabilmente ci sarebbe sempre stata. 
Draco rise.
- Sei un libro aperto!
- Lo vedi che sei narcisista? Ti piace piacere in generale. Dì la verità! 
Draco scivolò di lato stendendosi accanto a lui supino, stufo di quell’argomento che poteva arrivare ad un litigio che non voleva affrontare. 
- E anche se fosse? Che importanza ha? 

Harry si affrettò a salirgli sopra come aveva prima fatto lui, si appoggiò al suo petto e gli toccò divertito il viso perfetto e più bello che mai.
- Nessuno. Solo che vorrei ne fossi consapevole per evitare future discussioni. 
- Devo nascondere il mio narcisismo? - chiese scettico Draco ancora incerto se dovesse avercela con lui. Harry ridacchiò.
- Beh, ti converrebbe non ostentarlo se non vuoi perdere tutto il tuo fascino! 
Draco sbuffò e girò lo sguardo di lato, infastidito. Lui continuò dritto per la sua strada, carezzandogli il volto col dito. Ad esso aggiunse le labbra che presero a baciargli il mento e poi la guancia. 
- Ma a me basta che tu non faccia apposta a farmi ingelosire per nutrire il tuo ego. 
Volle essere chiaro su quello, il tutto mentre con la bocca scendeva a baciargli l’orecchio. Lo sentì porre un minimo di resistenza, ma una volta che le sue labbra raggiunsero il suo lobo, Draco si arrese e sospirò tornando a cingerlo col braccio che fino a quel momento era stato dietro la nuca. 
- Farò del mio meglio. Sappi però che non posso controllare gli altri. 
- Lo so. - concluse Harry sicuro di sé, continuando a baciargli l’orecchio. - A loro ci penserò io! 
Draco sorrise e scosse il capo e a quel punto Harry appoggiò la testa lì dov’era arrivata, nascondendo il volto contro di lui. Il compagno risalì con la mano sulla sua nuca e lo carezzò. 
- Comunque è vero che piaci anche perché hai avuto le palle di affrontare a testa alta e con classe tutta la merda che hai incontrato a scuola da quando sei arrivato. - riprese riferendosi al discorsi di Stevenson. 
- Ma non è vero che confondo l’affetto fraterno con l’amore. Io ti amo sul serio e ti desidero. Spero che tu ora starai tranquillo. 
Harry annuì. Lo era davvero. Lo era al punto che da lì in poi, senza più dire nulla, entrambi si addormentarono.