CAPITOLO 55: 
REALIZZAZIONE

drarry

Harry non l’aveva presa molto bene vedere Draco tornare con Blaise Zabini.
Non aveva niente contro il loro compagno, ma gli sembrava strano che prima assistesse accidentalmente alla loro discussione e poi più tardi comparisse in Sala Grande in compagnia del suo ragazzo. 
Non aveva un’opinione negativa di lui come l’aveva di molti dei propri compagni, ma il suo tempismo era stato strano. Oltretutto vederli sedersi insieme e addirittura parlare in modo normale come se Draco non avesse litigato di nuovo con lui, era stata la vera goccia.
Per la verità Harry si era subito pentito della discussione, aveva capito di aver esagerato e che era troppo geloso, doveva imparare a gestirsi anche se non era mai stato bravo a farlo.
Non aveva mai avuto a che fare con tutti questi ammiratori di Draco, per anni era stato il solo ad apprezzarlo ed ora doverlo condividere l’aveva destabilizzato e mandato in confusione. 
Come se non bastasse prima in camera aveva percepito che gli nascondeva qualcosa e avendo fatto velocemente, e forse troppo precipitosamente, due più due era partito male come suo solito. Tuttavia la reazione furiosa di Draco gli aveva fatto capire che probabilmente aveva sbagliato e che se c’era qualcosa che gli nascondeva non era quel che aveva capito lui. Draco era contento di piacere agli altri, finalmente, ma non andava a cercarsi di proposito i corteggiamenti e accusarlo di quello era stato esagerato. Non poteva metterlo in croce in quel modo per gelosia.
Dopo averlo visto andarsene era rimasto da solo in dormitorio a riflettere guardando invece Blaise andarsene alla chetichella. Non ci aveva fatto caso ed era arrivato alla conclusione che anche se Draco aveva un nuovo splendido difetto, anche lui sicuramente ne aveva e non poteva pretendere cambiasse. 
Se era narcisista lo era da sempre, ma prima dei suoi 15 anni non aveva mai ricevuto complimenti.
Del resto a chi non piaceva essere apprezzato?
Lui non aveva mai avuto nessuno a corteggiarlo, ma probabilmente gli avrebbe fatto piacere e di fatto Zabini non aveva fatto nulla di che se non arrivare in sala con lui, così come Liam il quale alla fin fine si era solo dichiarato poiché spinto da Draco a farlo. Poteva dare le motivazioni che voleva, ma Harry era abbastanza sicuro che se non gli avesse chiesto niente in modo diretto, Liam non ci avrebbe provato. O per lo meno non in quel momento. 
“Probabilmente prima o poi l’avrebbe fatto lo stesso.” ammise Harry ancora confuso e in una giostra che gli faceva cambiare continuamente idea su chi avesse colpe e di che tipo.
D’altro canto capiva anche il bisogno di chiarimento del suo ragazzo. Era una cosa da lui, del resto. 
“Si, ma cosa posso pretendere? Anche Liam ha ragione, non è un crimine provarci con qualcuno. Sta a Draco non dargli corda, ma suppongo di non poter prendermela con lui. Fra l’altro sta finalmente per conto suo e non calcola Draco, perciò magari l’ha sistemato davvero come diceva e quindi alla fine ha risolto tutto proprio facendolo venire allo scoperto. È il motivo per cui l’aveva affrontato, per sapere se e come combatterlo. È che mi spaventa questo nuovo lato di Draco che non avevo mai notato. È narcisista... potrebbe allontanarci, questa cosa?”
Il fatto di non conoscere un lato di lui lo spaventava, più per le conseguenze che per il difetto in sé. 
“E non posso dimenticare che mi ha nascosto qualcosa. Di questo ne sono sicuro, io lo conosco bene Draco. Cioè lo conoscevo bene, comincio a pensare che non sia così.”
Investito dall’ennesima ondata d’insicurezza, Harry capì che gli serviva tempo per razionalizzare e schiarirsi le idee, principalmente per calmarsi. Non poteva continuare ad affrontare Draco sulla foga dei suoi mille impulsi continui poiché continuare a litigare con lui non l’avrebbe di certo aiutato.
Doveva essere sincero e parlare in modo costruttivo.
Sicuramente era andato a volare con la scopa per scaricare i nervi ed aveva poi incontrato Blaise per caso. O magari non per caso, ma perché l’aveva cercato per scusarsi d’averli sentiti. Era plausibile conoscendo un po’ il loro compagno. 
Tornò a guardarli da lontano, frustrato. Che Draco ce l’avesse ancora con lui era ovvio dal fatto che non gli si era seduto vicino, ma vederlo parlare e anche un po’ scherzare con un altro lo infastidiva. Come poteva fare finta di niente mentre fra loro andava sempre peggio? Facevano un passo avanti e due indietro e a Draco andava bene così. Ora socializzava pure con altri studenti. Non l’aveva mai fatto e decideva di farlo ora. Che tempismo! 
Frustrato alzò gli occhi al cielo e troncò la cena a metà andandosene.
Non ce la faceva più, la testa gli esplodeva e se fosse rimasto lì a guardarlo, avrebbe probabilmente avuto una delle sue reazioni impulsive, esagerate e sbagliate. 
Sbuffando, andò a scaricarsi facendo due passi in giro per la scuola senza sapere nemmeno dove. 
“Un posto alto.” pensò con bisogno ricordandosi come era stato bene in estate su quel campanile. 
Quella mattina, salendo a caso proprio alla ricerca di un posto alto si era imbattuto nella stanza delle necessità. Sorrise al ricordo caldo di cui non si pentiva, poi sospirò malinconico.
Non dubitava di quel che era successo lì. Draco gli si era dato senza riserve e l’aveva fatto per lui, per curare le sue insicurezze. 
Proprio quelle che continuavano ad esserci.
“Devo accettare il fatto che Draco piaccia. Sia come ragazzo che come persona. Devo condividerlo col mondo. Questo non mi porterà via niente, rimarrà il mio fidanzato. Sono io quello più importante per lui e stamattina me l’ha dimostrato. Però mi deve dire tutto, deve essere sincero, se mi nasconde le cose io mi faccio troppi film e poi non ragiono.”
Evitò le scalinate che l’avrebbero portato alla stanza delle necessità, non ne aveva bisogno.
Voleva una torre, il picco di una vedetta, qualcosa del genere. 
Per un momento soppesò l’idea di andare da Remus, ma all’idea di affidarsi sempre da quelli che per lui erano genitori si ribellò. Non poteva continuare a crescere appoggiandosi a loro, doveva iniziare a sbrogliarsela da solo.
Pensando al posto più alto e possibilmente aperto dove potesse sentire il vento, andò alla torre di astronomia. Quella più alta di tutte. 
Iniziò a salire le scale senza quasi nemmeno sentirle, non avendo fatto praticamente nulla in tutto il giorno.
Di energie da consumare ne aveva fin troppe. 
Mentre percorreva le scale, si chiese se dopotutto il problema fra loro fosse solo la gelosia e l’insicurezza. 
Quel mattino Draco gli aveva detto che non stava con lui perché confondeva l’affetto fraterno con l’amore anche se sapeva che erano giovani per capire cos’era realmente l’amore. Tuttavia non pensava fosse solo affetto fraterno quello che li legava. Non dopo quello che era successo in quella camera.
Sorrise dolcemente al ricordo sentendosi meglio, più caldo nonostante il fresco che aumentava mano a mano che saliva le scale della torre. 
Sentiva dentro di sé che c’era dell’altro a turbare ancora il loro equilibrio, sebbene sapeva che a 15 anni era normale essere pieni di dubbi ed incertezze e litigare di continuo. 
Non riusciva ad afferrarlo.
Non ci riusciva proprio.
Sapeva che c’era qualcosa, ma non riusciva a metterlo a fuoco. Era il suo istinto a dirglielo, ma non era minimamente in grado di leggerlo. 
Arrivò infine all’apice della torre, sotto la cupola a punta più alta. Era un piano tondo in pietra circondato da piccoli archi a sesto acuto protetti da delle ringhiere. Il pavimento era in legno e piantato nel mezzo c’era un planetario di dimensioni medio piccole, mentre un altro più grande era appeso al soffitto e sembrava quasi sospeso nell’aria. 
Su una delle ringhiere degli archi, c’era un telescopio che puntava il cielo stellato che da lì si vedeva benissimo.
Non tutti i lati erano coperti da archi, c’era anche un accesso ad un’altra delle torri lì accanto. Harry sapeva che da lì sarebbe potuto andare facilmente in quella di Difesa dalle Arti Oscure di Remus, ma decise di rimanere lì a pensare.
Il vento era freddo, Harry si strinse nelle spalle maledicendosi per essersi tolto il mantello della divisa scolastica, ma non pensò minimamente ad andarsene da lì. 
Si avvicinò al telescopio e vi guardò dentro muovendolo verso una porzione di cielo, non aveva mai avuto la passione per le stelle, ma riconosceva che avevano un gran fascino.
Quella sera c’era qualche nuvola a velare il manto scuro e renderlo più buio. Indispettito, mosse il telescopio alla ricerca di uno squarcio dove potesse ammirare qualche cosa di luminoso e fu lì, mentre era alla ricerca di luce nelle tenebre, che se ne rese conto.
Proprio mentre spalancava gli occhi sconvolto dalla verità che l’aveva appena schiaffeggiato, una presenza alle spalle lo fece saltare sul posto e prendere istintivamente la bacchetta dalla lunga tasca laterale dei pantaloni. 
Nel ritrovarsi Draco sospirò di sollievo e la rimise giù. 
Era buio ma si vedeva sufficientemente grazie alle luci che provenivano dalle finestre del resto del castello.
Si lanciarono una breve occhiata e mentre Draco si avvicinava con apparente calma e serenità, Harry si ricordò dell’illuminazione appena avuta e spaventato d’aver ragione, tornò a voltarsi e dargli le spalle.
Rimise la mano sul telescopio senza usarlo, stringendolo spasmodicamente preda di un panico crescente. 
- Parliamo? - fece Draco arrivatogli dietro. Il fatto che l’avesse cercato lui e che gli chiedesse di farlo, lo sconvolse più della rivelazione appena avuta e si girò spostandosi dallo strumento di astronomia. Si mise su un’altra delle ringhiere degli archi, appoggiò il gomito e si voltò verso di lui in attesa che facesse altrettanto.
Da lì c’era una vista mozzafiato del paesaggio circostante alla scuola, la quale sorgeva su un’altura rocciosa bagnata da un lato dal Lago Nero. 
Era una visione a cui ormai erano tutti e due affezionati e anche se era notte e l’aspetto era spettrale, piaceva molto comunque. 
Forse più a Draco che ad Harry. 
- Ti piace? - gli chiese inseguendo il pensiero di prima. 
Draco che stava ancora guardando affascinato come la nebbia iniziava a strisciare fra gli alberi e le rocce aumentando l’aria tetra, annuì incantato. 
- A me fa venire i brividi... - disse invece lui stringendosi nelle spalle mentre una folata di vento li colpì facendoli rabbrividire. - Lo preferisco di giorno. - aggiunse infine. 

Draco lo guardò capendo che era un discorso strano nelle circostanze in cui erano.
Avevano di nuovo litigato e non si erano lasciati bene. Ora faceva discorsi apparentemente normali, come del più e del meno. Salvo che avrebbero dovuto discutere di gelosie e narcisismi. 
Assottigliò lo sguardo e lo penetrò rimanendo in una posa più eretta ed elegante di natura rispetto a quella più scomposta di Harry. 
Scrutava ancora il paesaggio che non gli piaceva di notte, evitando abilmente il suo sguardo inquisitore, così decise di smetterla coi finti convenevoli.
- Hai pensato a quello che ci siamo detti? - il fatto che non l’avesse cercato subito significava solo che Harry stesso aveva avuto bisogno di pensare, ma Draco aveva in particolare apprezzato il fatto che gli lasciasse spazio. 
Adesso che erano entrambi calmi e che ci avevano pensato, erano pronti ad avere una conversazione costruttiva. 

- Non intendevo dire che l’hai spinto a corteggiarti e che lo stuzzichi e lo provochi. So che è una sciocchezza. Solo che... - Harry cercò di fare chiarezza e ricordare ciò a cui era venuto a capo prima da solo. Si sforzò di non rimembrare la gelosia. 
 - Questo tuo nuovo lato mi ha preso alla sprovvista. Non sapevo ci fosse qualcosa di te che ancora non conosco e ritrovarmelo così davanti mi ha spiazzato e tolto il fiato. Non ho reagito bene, non sono stato lucido. So che non provochi gli altri affinché ti saltino addosso. Se lo facessi significherebbe che fra noi è finita. 

Draco lo guardò stupito nel realizzare quanto era maturato. Un anno prima si sarebbero lasciati e nessuno dei due avrebbe ammesso le proprie mancanze.
Questo lo calmò al punto che decise di fare altrettanto. Non intendeva negare il fatto che fosse narcisista e che godesse nel piacere agli altri poiché era vero, sebbene non riteneva d’aver fatto niente di male con Liam. L’aveva spinto ad uscire allo scoperto ma solo per poterlo sistemare, adesso infatti non gli stava più intorno e da lì in poi contava che le cose sarebbero andate meglio con Harry.
- Io e Zabini ci siamo incontrati mentre volavo con la scopa per scaricare i nervi. Mi ha visto furioso ed ha pensato che mi sarei schiantato e mi ha inseguito. Poi mi ha detto che ci ha sentito per caso e si è scusato. - sicuramente era ciò che Harry voleva sapere e si sforzava di non chiederglielo. Vide sorpresa nel suo sguardo, probabilmente non si era aspettato quel chiarimento, ma era contento fosse arrivato.  
- Sì, si è scusato anche con me. Fra tutti i nostri compagni Serpeverde forse è l’unico decente! - a questo ridacchiò per scaricare la tensione e allentare i nervi. 
Draco fece una risatina meno marcata. 
- In effetti l’ho pensato anche io... oltretutto ha avuto coraggio ad inseguirmi furioso com’ero, ma è riuscito a starmi bene dietro ed io sulla scopa sono un razzo.   

Harry l’ascoltò con attenzione cercando di leggere fra le righe, in particolare il suo stato d’animo. Sembrava molto calmo e tranquillo, considerato quanto furioso fosse prima. 
Tornò alla propria illuminazione e scosse il capo guardando il paesaggio cupo notturno intorno Hogwarts. 
C’erano cose più importanti di cui parlare. 
- Sono insicuro, per questo abbiamo tutti questi problemi e sono geloso. Ma è anche vero che finora non avevo dovuto condividerti con nessuno perché non piacevi a nessuno... - disse sincero. Draco inarcò un sopracciglio scettico, ma lui lo guardò e rincarò la dose dimostrando che diceva sul serio, sebbene non lo stesse accusando di nulla. 
- Sono serio, non voglio sia un problema e se non ne parliamo lo sarà. Adesso sei cambiato, maturato in tanti sensi, piaci un sacco agli altri e ne sono contento, ma significa anche che ora sei pieno di ammiratori ed è una novità per me. Io sono... - abbassò lo sguardo carico di vergogna ed imbarazzo. Per fortuna c’era freddo ed era penombra. Non si vedeva quanto rosso fosse in viso. - sono possessivo, credo, oltre che geloso. 
- Ma non mi dire. Quante belle qualità nascoste che scopro ora d’improvviso! - fece Draco ironico e acido. Harry alzò di scatto gli occhi sui suoi spaventato dal fatto che potesse accusarlo di qualcosa e allontanarlo, ma vedendo che aveva un sorrisino divertito ed anzi vittorioso, capì che non era serio. 
- Piantala! - lo redarguì piccato, sempre imbarazzato. 
- Ma dai, credi di poter sopportare un nuovo splendido lato di me mentre io cerco di sopportare il tuo? - a questo punto, sebbene lo dicesse scanzonato per prenderlo in giro, Harry capì che diceva sul serio e avvicinandosi a lui fino a toccarlo coi piedi, lo spinse con una mano sulla spalla. Questa andò indietro per poi raddrizzarsi e nel farlo si spense il sorrisino sferzante che per inciso trovava incredibilmente sexy. 
A quel punto si chiese se dovesse anche dirgli dell’altra cosa che aveva finalmente intuito. 
“Prima ho percepito nettamente che Draco mi nascondeva qualcosa ed io non ho capito cosa ed ho sbagliato, ma sta di fatto che c’era. Lui si aggrappa tanto a me perché ha paura delle sue tenebre ed io sono la sua luce. Ma mi ama davvero?” poi si rese conto di come suonava strana quella parola nella propria. 
“Che poi ‘amore’. Dei quindicenni possono davvero pretendere di amare? Magari per ora ci vogliamo un mondo di bene, che importanza ha l’accezione? Siamo sessualmente attratti uno dall’altro, se ci fosse solo affetto fraterno non succederebbe. Oggi me l’ha dimostrato e quello non lo puoi fingere.”
Realizzandolo, insieme ad una folata di vento più forte e fredda, Harry prese un gran respiro e vide finalmente tutto con più chiarezza e lucidità.


Note Finali: Draco ed Harry non hanno né più né meno il genere di problemi che hanno tutte le coppie della loro età, specie considerando la situazione particolare di Draco dove per 15 anni è sempre stato visto male dagli altri, come il figlio di un Mangiamorte. Il personaggio originale era a dir poco narcisista, perciò se rimesso in situazioni favorevoli anche questo Draco deve per forza dimostrare un certo compiacimento nel rendersi conto di piacere, sebbene la situazione che si è creata a causa di Liam sia molto complicata. Però è vero, adesso è stato sistemato (anche se loro non sanno come e grazie a chi in realtà è successo - a proposito, grazie Blaise) e lentamente si abitueranno ai nuovi splendidi difetti da adolescenti che stanno prendendo piede in loro. Tuttavia mai dimenticare la trama di base della fic. Le tenebre di Draco. Alla prossima. Baci Akane