CAPITOLO 67: 
PREPARAZIONE

draco

Nel non poter sapere in anticipo di quale prova si sarebbe trattata, Draco passò i giorni antecedenti alla prima a studiare tutto il materiale inerente al Torneo Tremaghi nella speranza di farsi un’idea su che tipo di ostacolo avrebbe dovuto superare.
 Nel giro di poco si immaginò che sicuramente avrebbero usato un sacco di creature magiche pericolose, storicamente in tutti i tornei ne erano sempre stati usati molti, di conseguenza dopo quello, passò ad un approfondimento degli animali fantastici, avendo particolare attenzione per quelli più pericolosi.
Era perso in biblioteca, il suo secondo posto più gettonato dopo il dormitorio Serpeverde, quando Harry e Ron gli piombarono addosso come i rami del Platano Picchiatore. 
Aggrappati uno per arto, quasi non glieli lussarono. 
Cercavano di non urlare in quanto in biblioteca era severamente vietato, ma non gli riusciva molto bene perciò sibilavano in maniera inquietante e addirittura assordante.
Draco spalancò gli occhi chiari infastidito non sapendo di che si trattava. Rimase fermo immobile, seduto sul grande tavolo di legno antico, con uno dei libri migliori sulle creature magiche, sezione ‘feroci’, quando finalmente i due smisero di parlare uno sopra l’altro e, chinando casualmente lo sguardo sulla pagina aperta, al suo: - Si può sapere che diavolo avete? - marcato da un basso ringhio di fastidio, entrambi in perfetta concomitanza puntarono terrorizzati il dito sulla stessa figura.
Draco abbassò lo sguardo e vide che puntavano ai draghi e a quel punto alzò un sopracciglio scettico senza capire subito. 
Non che si fossero spiegati. 
- Draghi? - fece infatti perplesso. - Che c’entrano i draghi? Ne avete visto uno? - la sua logica gli venne in aiuto visto che loro non lo facevano affatto e appena lo disse iniziarono ad annuire sempre rimanendo sulle sue spalle, come delle cornacchie rumorose e fastidiose. 
Draco allora unendo il loro terrore a quell’informazione, spalancò gli occhi a sua volta come loro, impallidì e si girò di scatto per guardarli bene e capire se avesse intuito correttamente. 
I due ragazzi lo lasciarono e si fecero indietro iniziando a gesticolare parlandosi sempre sopra, sempre con quel sibilo rumoroso terribile. 
Draco chiuse gli occhi nervoso, prese un respiro profondo e alzandosi mise veloce le mani sulle loro bocche, stringendo con una certa forza. 
- Se non chiudete le bocche vi trasfiguro in lucertole così inizio a fare pratica! - poi si rese conto e li lasciò. 
- Draghi? La prima prova? - fece poi parlando piano sul serio e senza sibili assordanti. I due, finalmente zitti e leggermente più calmi, annuirono sempre spaventati. 
- Come avete fatto a vederli? La prima prova doveva essere segreta... - fece lui razionalmente cercando di capire quanto potesse fidarsi di quelle due calamità. 
A quel punto fu Ron a parlare. 
- È stato mio fratello Charlie dalla Romania a dirmelo, lui lavora coi draghi, mi ha detto che sarebbe arrivato con tre draghi ad Hogwarts per il Torneo Tremaghi. 
- Più che avvertirti ti ha detto ‘ehi esci un po’ e vieni a vedere che c’è qua?’ - Harry imitò isterico il fratello di Charlie che in realtà era un ragazzo del tutto normale e non così allucinato come lo stava facendo apparire Harry. 
Draco passò da uno all’altro, non avendo minimamente idea di cosa facessero i tanti fratelli di Ron, capì che da come erano terrorizzati dovevano comunque averli visti sul serio. 
- È un segreto, se si sparge la voce mio fratello perde il lavoro, perciò tienitelo per te! - precisò Ron provando a tornare normale, sebbene fosse sempre particolarmente stridulo. 
- E a chi diavolo dovrei dirlo, si può sapere? - ruggì Draco. - A Krum? - non aveva mai fatto mistero che considerava Viktor il suo diretto rivale in quanto le prove erano anche molto fisiche e pericolose e per quanto Fleur fosse sicuramente una brava maga, dubitava che alla fine gli avrebbe tenuto testa in tutte e tre le gare allo stesso modo. Viktor invece era quello veramente temibile, un probabile candidato alla vittoria finale. 
Essendo Draco molto competitivo, l’aveva subito messo nella sua lista nerissima, che era peggio di quella nera. In quella nerissima c’erano i suoi rivali più rivali e al momento contava solo Viktor Krum. 
Draco alla fine sospirò e lasciò perdere i due fenomeni girandosi alla scrivania ed in particolare sul libro, aperto guarda caso proprio sui draghi. 
- Avete idea di quali siano? - chiese come se un tipo piuttosto che un altro potesse fare la minima differenza. 
I due amici si avvicinarono mettendoglisi accanto, si appoggiarono alla superficie di legno come aveva fatto lui e scrutarono la sezione sui draghi.
Harry non ne capiva assolutamente nulla, ma Ron essendo fratello di un esperto di draghi un po’ ne sapeva. Elencò dunque le tre tipologie e Draco cercò nel capitolo dei draghi se c’erano informazioni specifiche, vedendo che non era così andò freddamente in uno degli scaffali e dopo aver scartabellato, prese un libro che approfondiva meglio, tornò dove erano loro, l’aprì, si sedette comodo come prima e dopo aver trovato il capitolo su uno dei tre che gli interessava, iniziò a leggere immergendosi nel mondo dei draghi come se loro non esistessero e non fossero nemmeno lì. Pragmatico e assolutamente concentrato. 
- Che sangue freddo... - sussurrò Ron facendosi in parte ammirato. 
- Adesso. Vedrai quando si avvicina la prova come sarà intrattabile... vuoi fare cambio di Casa? Ti sei sempre chiesto come fosse il dormitorio Serpeverde... - rispose ironico Harry. 
- No grazie. Non ci tengo più tanto! 
- Evaporate! - sibilò minaccioso Draco senza alzare lo sguardo dal libro. I due rabbrividirono e salutandolo di nuovo isterici, se ne andarono via di corsa. 

Draco passò i giorni a studiarsi i tre draghi, cercando ovunque qualunque cosa ci fosse. Avrebbe voluto sfruttare le conoscenze del fratello di Ron, ma ovviamente sarebbe stato barare e non conoscendo altri esperti di tali creature, scartò a priori l’idea di chiedere consiglio al loro insegnante di Cura delle Creature Magiche. 
Non aveva rapporti con Hagrid e non gli piaceva nemmeno come persona. L’aveva sempre ritenuto un incapace.
Deciso a cavarsela da solo, dopo aver memorizzato tutto quel che poteva dai libri, iniziò a pensare a qualche strategia. 
Doveva usare degli incantesimi, non aveva scelta.
- Potrei usare la scopa, ma tempo che arriva dopo che la invoco potrei già essere morto. Sono bravo a volare, ma il tempismo è tutto. Se mi capita il più feroce dei tre sono fregato. 
Cominciò a valutare tutti gli incantesimi che conosceva, ma quelli più utili contro i draghi non glieli avevano ancora insegnati in quanto materiale da corso avanzato sia di incantesimi che di Difesa Contro le Arti Oscure. 
Pensando a quel dettaglio, però, il suo volto serio e concentrato si illuminò. 
“Beh, non conosco un esperto di draghi che possa aiutarmi, ma conosco un esperto di Difesa! E guarda caso ci vivo anche insieme! Che vadano al diavolo, se non mi faccio aiutare da lui, da chi dovrei?”
Così pensando, Draco si precipitò nelle stanze di Remus. 
Era pomeriggio inoltrato e fuori il sole era già tramontato. 
La sua figura biondo platino saettò per i corridoi bui di Hogwarts silenzioso; arrivò alla torre di Difesa Contro le Arti Oscure superando l’ufficio di Trasfigurazione che stava al primo piano della stessa. Passando davanti  quella porta, rallentò un attimo come se qualcosa gli balenasse nella mente, ma scuotendo il capo lo scacciò subito prima che potesse prendere forma.
Sapeva che lì c’era una probabile soluzione, ma aveva chiuso con quel discorso, perciò proseguì verso l’aula di Difesa, salendo ulteriormente le scale della torre semicircolare che si affacciava sul ponte sospeso. 
Entrò senza troppi complimenti e andò spedito allo studio del professore a cui bussò una volta per pura proforma, varcò la soglia senza sentire l’invito ad entrare e quando vide l’ufficio vuoto, Draco si fermò allargando le braccia stizzito. 
- Remus? - chiamò non capendo come osasse non essere lì, sapendo invece che doveva esserci. 
Poi capì che se in pieno pomeriggio non era nel suo studio, significava solo una cosa ed illuminandosi attraversò la stanza piena di cianfrusaglie in disordine per dirigersi alla seconda porta interna, quella della sua camera privata. 
Stava per bussare, questa volta intenzionato ad aspettare il permesso di entrare, quando la porta si spalancò davanti a lui rivelando che la sua intuizione era vera. 
Sirius a torso nudo e coi capelli più spettinati che mai, si presentò a lui. Draco si fermò piegando il capo di lato incuriosito, per un momento. 
- Vorrei proprio sapere che genere di permessi speciali ottieni per entrare qua così spesso. Il permesso per il sesso esiste? 
Sirius rise di gusto alla sua battuta, mentre da dietro spuntò Remus che si infilava la camicia infastidito dall’interruzione. 
- Non sono questioni che ti devono interessare... - rispose stizzito. 
Draco si riscosse e scrollò le spalle.
- Va bene, comunque capiti a puntino... cercavo Remus in cerca di consiglio. Ho saputo in cosa consiste la prima prova. 
Comunicò trionfante. 
Sirius a quel punto entrò nell’ufficio e superò Draco andando a sedersi su una delle poltroncine che Remus usava per il suo thé quotidiano.
- Ho saputo anch’io. - fece lui altezzoso, alzando una gamba sul bracciolo e passandosi una mano fra i capelli neri che sistemò all’indietro, lasciandoli comunque ingarbugliati. 
Era anche a torso nudo ed i suoi tatuaggi erano in vista, ma Draco si concentrò unicamente sul suo volto acceso di qualcosa che sembrava divertimento. 
- Come hai saputo? 
- Sono un Auror! - esclamò come se fosse una risposta sufficiente. 
- Che diavolo c’entra? 
- Per importare draghi in Inghilterra servono dei permessi speciali che passano per gli uffici del Ministero della Magia e da lì le voci corrono in un lampo agli altri uffici! 
Draco sospirò, era ovvio che l’avesse saputo, in effetti.
Si riprese subito dallo stupore ed incrociò le braccia al petto. 
- Ebbene? Qualche consiglio? Ho visto che gli incantesimi che possono essere utili contro di loro io ancora non li conosco perché sono materia di quest’anno. - fece logico.
Sirius alzò gli occhi sui suoi sempre più divertito. Allargò le braccia in una posa scomposta e al tempo stesso signorile. Solo lui sapeva come poteva sembrare entrambi. 
- Certo. Solo uno! 
Draco alzò un sopracciglio scettico. 
- Un momento, non eri tu che dicevi di dovermela cavare da solo o non avrebbe senso poi vincere? - replicò stizzito il giovane. L’adulto che era tale solo per l’anagrafe, rise divertito. 
- Certo, ma anche gli altri studenti saranno sicuramente aiutati dai loro presidi che li accompagnano, perciò è giusto che anche tu abbia l’aiuto che ti serve. Sicuramente già sapranno che la prima prova è sui draghi e staranno studiando qualche strategia. - subentrò Remus lanciando un’occhiata severa a Sirius. Probabilmente non aveva apprezzato la sua risposta alla lettera d’aiuto di Draco. L’altro arricciò il naso brevemente in modo infantile, guardò altrove per poi tornare su Draco più deciso e serio. 
- Sì, comunque per come la vedo io hai una sola possibilità, in quanto gli incantesimi che dovresti imparare sono complicati e per quanto tu sia dotato, potrebbero non riuscirti bene fra pochi giorni ed in quel contesto di puro terrore. - come sapeva essere confortante. 
Ormai il giorno della prima prova era sempre più vicino e Draco sospirò senza capire di che diavolo parlasse, tuttavia conveniva che imparare su due piedi incantesimi complessi non era una passeggiata. 
- Cosa potrei saper fare senza incantesimi? 
Sirius a quel punto abbassò la gamba e si sedette dritto, afferrò i braccioli con entrambe le mani e protendendosi verso di lui, disse: - Dovrai trasformarti in un animale tu stesso. Con le ali possibilmente! 
A quel punto Draco si mise a tossire soffocandosi con la saliva, divenne paonazzo, si odiò per quel terribile aspetto e dopo essersi faticosamente ripreso, lo fissò torvo. 
- Sei pazzo? Non sono mai riuscito a trasformarmi in animagus, figurati se ci posso riuscire ora in pochi giorni ed essere pure in grado di manovrare la trasformazione! 
- La trasformazione in animagus non la manovri, ma sono abbastanza sicuro che sarai un animale con le ali. Se così non dovesse essere sarà comunque utile... - replicò sicuro di sé Sirius. Draco spalancò ancora di più gli occhi fissandolo come si sarebbe potuto fare con un idiota. 
- Cosa dovrei diventare, un drago anche io? Ma ti senti? E poi c’è un motivo se non sono mai riuscito a trasformarmi... - e lo sapevano tutti i presenti. Draco girò il capo dall’altra parte nervoso, incrociò le braccia al petto ed iniziò a battere il piede per terra.
Dentro di sé sapeva che idealmente parlando sarebbe stata la soluzione migliore, ma sapeva anche che non poteva.
Ci aveva messo una pietra sopra alla storia dell’animagus facendosene una ragione e Sirius sapeva quanto gli era costato. Come poteva ora dirgli così candidamente di farlo?
Rimase tutto in silenzio per un po’, nessuno parlò, né si mosse, fino a che Sirius si alzò dalla poltrona andando davanti al ragazzo. Attese che si voltasse a guardarlo, braccia conserte come lui, una posa simile, ma meno elegante. 
Draco, percependo la sua presenza, sospirò cercando di calmarsi sebbene non fosse facile, era molto suscettibile sull’argomento. 
Era in assoluto la prima cosa che aveva desiderato da piccolo.
Diventare un animagus.
Alla fine roteò il capo e spostò gli occhi grigi nei suoi scuri e penetranti. Ora era serio, non si prendeva più gioco di lui. 
- Dico davvero, ragazzo. - lo chiamava sempre così perché non era suo figlio, ma era qualcosa di più che un cugino di qualche grado. 
Draco aveva voglia di piangere, ma ovviamente implose trattenendo tutto molto bene. Gli occhi alteri e feriti su quelli composti e sicuri dell’altro. 
- Anche io. Sai perché non sono mai riuscito a trasformarmi ed ho smesso. 
- Sì che lo so. - fece a quel punto lui provocatorio. - Per paura. 
Lo disse come se fosse una cosa brutta e Draco se ne risentì tendendo i muscoli, strinse le dita sulle braccia, contrasse la mascella e respirò a fondo, poi apparentemente controllato e teso, rispose: - Paura di trasformarmi in un animale che rispecchiasse il mio reale animo. Un animale oscuro, orribile e malvagio. - disse chiaro e tondo. Sirius però non sembrò turbarsene. 
- Ma adesso sei un altro Draco. Sei cambiato, sei maturato. Hai affrontato tutte le tue tenebre e le hai vinte, ogni tua paura. Persino tua madre. Non c’è niente che ti impedirà di trasformarti in uno splendido animale immacolato. 
Draco rise amaro. 
- Immacolato. - fece quindi derisorio. - Se mi trasformerò in qualcosa che non sia un serpente è già un miracolo! 
Remus a quel punto intervenne mettendosi accanto ai due. 
- Se non ne è sicuro non deve provarci. Sai che è pericoloso. 
- Ma non deve averne più! Deve crederci. Ho ragione io, dannazione! Se vuole sopravvivere a quel dannato drago deve trasformarsi in animagus! - Sirius era arrabbiato, ora, perché Draco faceva il codardo e si tirava indietro.
- Ma non sai nemmeno se sarò un animale utile! - continuava a cercare scuse per evitare quella prova e all’ennesima, Sirius lo mandò al diavolo in modo poco adulto. 
- Oh vaffanculo Draco, se hai paura non farlo, ma lo rimpiangerai per tutta la vita! Quello non era il momento giusto per farlo, avevi tante questioni con te stesso da risolvere, ma ora le hai sistemate e sei una nuova persona! Tu SEI un animagus, credimi che lo so. E non sei un animale oscuro, perché ormai ti sei purificato! 
“Harry ti ha purificato!”
Non lo disse, ma tutti lo pensarono. Dopo di questo Sirius se ne andò dall’ufficio senza dargli modo di ribattere.


Note: Come nei libri, anche qua si viene a sapere in cosa consiste la prima prova, non per questo è più facile per Draco. Dovrà fare pace con le sue paure, quelle residue, e trovare il coraggio di guardarsi allo specchio una volta per tutte. Le incursioni di Sirius non so se sono possibili, ma lui e Remus sono praticamente dei coniugi perciò forse si può fare. Abbiate pietà, mi fa ridere che di tanto in tanto quello spunti dalla sua camera. Comunque a parte che allietare i capitoli, Sirius sta diventando una sorta di guida per Draco perciò la sua presenza è molto importante. Adesso vediamo che farà lui. Rischierà o cambierà strategia? Alla prossima. Baci Akane