*Draco ha appena ricevuto la lettera di ammissione ad Hogwarts e questo lo rende molto felice. Da lì in poi Harry non fa che parlare della scuola in attesa della propria lettera. Questo darà il via a diverse conversazioni una più comica dell'altra, con la non entusiastica partecipazione di Narcissa. Buona lettura. Baci Akane*
7. FRA SOGNI E RICORDI
Da quel momento fino all’arrivo della propria lettera, Harry non fece altro che parlare di Hogwarts, di ipotesi, possibilità e speranze e di tutto ciò che aveva saputo dagli zii. E ovviamente li tartassò di domande, chiedendo se era vero che arrivava la lettera a tutti i maghi qualche giorno prima dell’undicesimo compleanno.
A volte Sirius aveva pensato seriamente di praticargli un incantesimo di silenzio.
Draco anche, sebbene non sapesse farne. Per poco non ne aveva fatto uno spontaneo che per fortuna si era trasformato in un gelato che gli si era materializzato in bocca, che comunque l’aveva zittito. Qualche secondo. Il tempo che ci aveva impiegato il ragazzo a capire che Draco aveva fatto un’altra magia.
A lui ogni tanto gli capitava, ma era molto più casuale e non così frequente, però per il fatto che gli capitasse si sentiva tranquillo. Era un mago a tutti gli effetti e con quella lettera lo sarebbe stato ancora di più.
- E che Casa sarai secondo te? In quale vorrai essere? Io voglio essere nella tua, non riesco ad immaginarmi in una diversa dalla tua! Ti immagini dopo cinque anni insieme a stare divisi? Io a volte non riesco a dormire e devo venire nel letto con te! - dicendolo alla presenza di Narcissa, oltre che Sirius e Remus, Draco aveva chiuso gli occhi contando fino a cinque. Poi aveva contato fino a venti.
Remus aveva ridacchiato mentre Narcissa aveva fulminato Harry con lo sguardo.
- Vivi con due gay e ancora ti fai problemi se loro due sono amici? - la risposta sempre molto fine all’eloquente occhiataccia della donna, venne da Sirius che si beccò la suddetta ancor più infuocata. Beh faceva progressi anche lei. Non era sempre e solo gelida, era anche feroce, molto spesso.
- Qual è di preciso il collegamento fra voi due che state insieme come coppia e loro due che sono amici? - Sirius stava per rispondere molto schiettamente ‘che anche se si innamorano non è un dramma!’, ma Remus prevedendo facilmente la sua linguaccia, l’aveva preceduto.
- I legami a prescindere dal genere sono cose belle. Sia in amore che in amicizia, com’è ovviamente il caso di Draco ed Harry.
Harry ovviamente non aveva capito niente, mentre Draco sì.
Aveva capito che a sua mamma non andava a genio una possibile unione sua con Harry, mentre ai due uomini ovviamente sì.
“Ma chi lo ama quello? Non potrei mai innamorarmene! È troppo pesante!”
- Insomma dove vorresti andare?
Draco sapendo che se non gli avesse risposto glielo avrebbe chiesto nei secoli dei secoli, fino almeno all’arrivo ad Hogwarts, si decise a dirglielo.
- Penso Serpeverde, come i miei genitori.
- In ogni caso non credo che avrebbe scelta... - disse infatti Remus pensandoci anche lui. Harry lo guardò sorpreso.
- Perché? Avete sempre detto che il cappello tiene in considerazione il volere dei bambini nello smistamento!
- Sì certo, ma ad un certo punto il sangue è il sangue... - cercò di fargli capire Remus per prepararlo all’eventualità che invece potessero separarsi.
- Ma non capisco... se Draco volesse essere, che ne so, Grifondoro non lo accontenterebbe?
- I Malfoy ed i Black sono Serpeverde da generazioni. Draco è destinato a quella casa. - chiuse secca Narcissa. Harry fece il broncio.
- Serpeverde è una casa di maghi potenti ed ambiziosi. - disse Remus.
- E di maghi oscuri! - sbottò secco Sirius. - Io sono un Black e sono stato Grifondoro! - aggiunse tronfio.
- Non me lo ricordare! - replicò Narcissa guardando da un’altra parte schifata. Sirius provò l’istinto di morderla. E da umano, non da cane. Remus ridacchiò cercando di placare gli animi come faceva spesso fra quei due.
- Ci sono stati maghi buoni di tutto rispetto, molto potenti e di successo che erano Serpeverde. Non devi mettere paura ai ragazzi. Il Cappello Parlante sceglie sulla base delle caratteristiche del ragazzo. Si basa sì sul sangue, ma anche sulle propensioni naturali.
- Perciò anche se uno ha genitori Grifondoro potrebbe anche essere portato per essere un Serpeverde? - chiese Harry saltando in piedi. Remus annuì mentre Sirius lo guardava schifato capendo dove voleva andare a parare. Ed infatti Harry planò su Draco sedendoglisi addosso e scoccandogli un bacio entusiasta sulla guancia.
- Sarò un Serpeverde allora! Sono ambizioso! Voglio diventare il più grande mago buono di tutti i tempi e curare la tristezza! - quando lo disse del tutto spontaneo, non ci aveva mai pensato e tantomeno ne aveva mai parlato. Sirius avrebbe voluto vomitare e proibirglielo e fare una sceneggiata di tre giorni, ma si zittì capendo che in realtà dietro al suo desiderio di stare con Draco c’era quella specie di missione che si era auto imposto.
Nella sua testa di bambino di sei anni, quando Draco era arrivato da loro era successo perché aveva bisogno di essere salvato dal gelo che albergava intorno alla sua anima. Per lui era stata una vera e propria missione che crescendo aveva tramutato nel desiderio di cancellare la tristezza o, come aveva teneramente esclamato, curarla. Come se fosse una malattia simile al cancro.
Non capiva che in parte l’aveva già curata, non riusciva a vederlo.
- Sarai un grande mago e non importa dove verrai smistato, né se sarete in case diverse. Sarete comunque nella stessa scuola. - concluse dolcemente Remus.
Draco alla fine invece di sentirsi una bambola rotta da aggiustare, si sentì un ghiacciolo al sole bello sciolto.
Harry pur di stare con lui veniva meno alle gloriose gesta dei suoi genitori e dei suoi zii, tutti Grifondoro. Solo perché voleva ‘curarlo dalla tristezza’.
Per Harry lui era più importante di qualsiasi altra cosa e saperlo lo riempì di un calore che non aveva ancora provato.
Aveva razionalmente capito di essere importante per sua madre, che per aiutarlo aveva accettato di vivere con Sirius che odiava, cosa fin troppo evidente, però era diverso quello che stava facendo Harry.
- Sì però io voglio stare con Draco. - ripeté con una vocina sottile e triste stringendo ancora di più il collo di Draco che a momenti soffocava. Le loro guance a contatto. Aveva visto così tante dimostrazioni di affetto fra Sirius e Remus che per lui era totalmente normale abbracciare e dare baci sulla guancia a Draco, lo era anche volergli bene.
Narcissa voleva separarli con la bacchetta, ma dopotutto Harry voleva bene a suo figlio e cercava solo di renderlo felice. Non poteva mettergli i bastoni fra le ruote. Di fatto era venuta lì cercando proprio quello ed era bello che Draco accettasse l’abbraccio di Harry e non cercasse di farlo esplodere.
I tre adulti, in silenzio e tutti pensierosi, guardarono la mano di Draco posarsi sul fianco di Harry e lo vide rimanere lì con lui, con la sua guancia sulla propria. Per quanto contrariati, per lo meno due di loro, non potevano negare che fossero belli in qualche modo.
Remus sorrise dolcemente e carezzò le loro teste.
- Sarà il destino a scegliere, magari gareggiare uno contro l’altro potrebbe essere divertente, non trovate? Stare nelle squadre di Quiddich avversarie... essere entrambi cercatori... far guadagnare punti alle vostre case per farli vincere...
- O farli perdere per i mille guai nei quali vi caccerete di sicuro... - aggiunse Sirius divertito con un ghigno, Remus non poté che ridere a sua volta ed alla fine anche Narcissa si ritrovò a scuotere la testa, capendo che quella probabilità era assai più probabile ricordandosi di come erano andate le cose all’epoca dei famosi Malandrini.
Chi poteva dimenticare quel periodo?
Per i Grifondoro a perdere punti erano loro quattro, mentre per i Serpeverde a suo tempo ci aveva pensato Bellatrix.
Narcissa era stata nel mezzo, aveva vissuto i disastri di sua sorella Bellatrix, più grande di lei di quattro anni. Si era innamorata di Lucius, più grande di lei di uno. Qualche anno più tardi aveva vissuto i disastri inenarrabili di quei quattro mentecatti di Sirius e soci, disprezzandoli profondamente.
Eppure tutte le volte che aveva parlato del suo passato a Draco, gli aveva sempre raccontato di Hogwarts e di tutti i sette anni passati lì dentro.
Come se Remus leggesse un po’ nel pensiero di tutti, che si persero per un momento ognuno in episodi della scuola, disse sognante:
- Farete la vostra storia, ragazzi. Ormai è ora. State per passare gli anni più belli ed indimenticabili della vostra vita.
Ad Harry brillarono gli occhi, mentre a Draco vibrò il petto, in una delle rare volte che gli capitava.
Entrambi non stavano più nella pelle.
La notte Harry non riuscendo a prendere sonno, sgattaiolò nel letto di Draco posto contro l’altra parete della camera. Era una cosa che capitava spesso, per lui era normale ritrovarselo lì. A volte non si svegliava nemmeno, altre sì ma non lo mandava via.
Harry aveva iniziato a farlo perché l’aveva visto agitarsi nel sonno fra incubi probabilmente brutti, per fortuna non li ricordava, ma vedendo come stava male dormendo, aveva preso ad infilarsi nel suo letto per calmarlo. Aveva funzionato e Draco lentamente aveva acquistato un sonno normale e riposante.
Non aveva vissuto niente di brutto e atroce, però la mancanza del padre che sapeva essere in una terribile prigione per atti altrettanto terribili, non gli aveva fatto bene. Nel non sapere nulla, alcun dettaglio poiché sua madre non gliene aveva mai dati, la sua mente di bambino aveva colmato i vuoti con la sua immaginazione che spesso era stata ben peggiore della realtà.
- Non riesci a dormire? - chiese Draco assonnato voltandosi sul fianco verso di lui per fargli posto. I due si guardarono uno davanti all’altro, vicini.
Harry scosse il capo.
- Pensi che mi manderanno la lettera?
Per Draco era scontato: - Ovvio che sì.
- Anche se faccio meno magie di te?
Draco ridacchiò, con lui ci riusciva senza problemi.
- Vorrà dire che andrai da Grifondoro se non sei abbastanza dotato come me! Io chiaramente per questo andrò in Serpeverde! - lo disse anche per prenderlo in giro e fargli smettere con quelle paturnie, ma ovviamente fece peggio ed Harry cacciò un delizioso broncio.
- Io voglio stare con te, non mi importa dove!
Draco così si fece più serio su quello, non voleva che lui si sacrificasse riguardo le proprie propensioni naturali.
- Davvero non vorresti stare coi Grifondoro?
Harry finalmente ci pensò per un po’ prima di rispondere, considerando le questioni.
- Mi piacerebbe ma più per i miei genitori e per gli zii. Non ho pregiudizi sulle case. È solo che vorrei stare con te e se per te è importante stare in Serpeverde...
Draco a quel punto dovette ammettere a sua volta la verità, che avrebbe potuto dirla solo a lui e nessun altro:
- Non è che ci tengo, so che ci tiene mia madre e vorrei renderla felice. E poi c’è il fatto che se i Black ed i Malfoy sono Serpeverde da generazioni, ho poca scelta... credo che andrà così. - e poi, si disse, voleva diventare un grandissimo mago. Sempre per sua madre, per rialzare il nome decaduto dei Malfoy.
Note finali: La fan art che ho scelto rappresenta Harry e Draco in un'età decisamente inferiore a quella che hanno ora, ma siccome era stato quel disegno (non mio ovviamente) a ispirarmi per il vizio di dormire insieme che gli ho fatto avere, ho deciso di usare quella.
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