CAPITOLO 75: 
RAGAZZI NORMALI

drarry

 Dopo il primo ballo sontuoso, la musica era stata più moderna ed i giovani avevano avuto il via libera sia per il cibo che per le danze. 
La serata era dunque iniziata in modo pesante e decisamente stentato, ma era bastato lasciare un po’ di libertà agli studenti e si era subito vista l’atmosfera rallegrarsi e farsi più amichevole. 
Con gioia di tutti, poterono mangiare e dopo di quello in molti si buttarono in pista a ballare un po’ di musica piacevole e giovanile. 
Anche Dean e Seamus vi andarono trascinandosi dietro Draco ed Harry, i quali dopo quel ballo avevano stabilito che non avrebbero mai più messo piede nella pista.
- Ma dai, queste canzoni sono belle ed allegre, non sono quella palla colossale di prima! Divertitevi un po’! 
Dean e Seamus erano così felici di poter ballare insieme e presenziare ad un ballo così importante come coppia, che trasmisero il loro entusiasmo agli altri del gruppo e bene o male furono tutti convinti a buttarsi, sebbene nessuno di loro, o comunque pochi, fossero in grado di ballare o gli piacesse. 
Mentre lo facevano anche chi non aveva passione si trovò a ridere e divertirsi, mentre dovettero costringere un imbronciato Ron che lanciava lunghe continue occhiatacce ad Hermione in compagnia di Viktor, i quali ballavano e passavano la serata insieme in parte poiché lui sembrava non voler fraternizzare col rivale diretto, Draco, che era proprio nel gruppo di amici di Hermione.
Lei sembrava divertirsi, nonostante a sua volta lanciasse fugaci occhiate agli altri che sembravano comunque ridere di più e fare gli idioti.
Ron venne preso di mira e messo in mezzo al piccolo cerchio creato per ballare insieme, persino Draco ed Harry si muovevano trasportati dalle note ritmate ed allegre della musica, ognuno col suo stile distintivo.
Harry scoordinato e fuori tempo, mentre Draco con una certa eleganza e muovendo giusto quel che serviva senza eccedere. Si vedeva che non era la sua passione, il ballo, ma era più che decente. 
Ad ogni modo nessuno di loro aveva lo scopo di fare bella figura e vincere un qualche tipo di premio come miglior ballerino, perciò finirono per ridere tutti insieme dicendo un sacco di cavolate, dimenticandosi totalmente che stavano facendo qualcosa che avevano giurato di non fare assolutamente mai. 
Invece ballarono tutti insieme e fecero anche partecipare un comunque imbronciato Ron che non sorrise e non parve divertirsi nemmeno per un secondo. Ginny lo ammonì sotto voce dicendo che la prossima volta avrebbe dovuto tirare fuori le palle per invitare Hermione prima di farla rimanere un ultima scelta. 
Draco ed Harry, lì vicino nel momento in cui lei fece quella battuta, capirono che in casa Grifondoro si stava sviluppando una love story. O meglio, NON si stava sviluppando. 
- Ti piace Hermione? - fece Harry cadendo dalle nuvole. 
Draco lo guardò meravigliato che non se ne fosse accorto, mentre Ron gli ringhiò qualcosa contro di poco comprensibile. 
- Davvero non te ne eri accorto? 
- Beh, non stando nella loro Casa certe cose me le perdo... - si giustificò Harry seguendo gli altri che andavano a fare una pausa per rimpinzarsi. 
- Anche io non sto con loro, ma l’avevo notato! 
Harry, mettendosi in bocca un gamberetto, lo guardò shoccato. 
- Davvero?! - esclamò meravigliato sputacchiando poco elegantemente, Draco fece una smorfia schifata e gli mise una mano sulla guancia voltandolo dall’altra parte. 
- Ingoia e poi parla! - lo sgridò severo. 
- Ma perché io non me ne ero accorto? - insistette ancora sconvolto l’altro.
- Perché non noteresti nemmeno un drago sotto il tuo naso se vicino a te c’è Draco! - la voce divertita di Seamus lo raggiunse prendendo in giro il loro amico, anche lui parlando con la bocca piena e quindi in modo alquanto indegno, provocando l’ennesima smorfia di Draco che girò lui la testa quella volta. 
Harry per ridere divertito dalla battuta, si fece andare il boccone di traverso iniziando a tossire con foga diventando cianotico, con Seamus che finì per imitarlo nel tentativo di aiutarlo. Draco, per sventura lì vicino a loro, rimase a fissarli strabiliato come avrebbe potuto fare con due mentecatti. 
- Davvero siete così idioti? - chiese sorpreso. Entrambi si girarono di schiena indicando con le mani di aiutarli, così Draco alzando gli occhi al cielo ed imprecando a denti stretti, si rassegnò a battere fra le scapole in contemporanea, maledicendosi per essere stato lì nel momento sbagliato. 
- Due dementi al prezzo di uno, ma ci si può soffocare perché si ride di battute idiote? 
Quando finalmente si furono liberate le vie aeree, Seamus si voltò con gli occhi pieni di lacrime e la faccia congestionata e alzando il dito puntualizzò:
- Io mi sono soffocato perché cercavo di salvare il tuo ragazzo dalla morte! Grazie comunque! 
Così dicendo andò da Dean appena tornato con due bicchieri di un qualche cocktail analcolico, ne prese uno e lo bevve tutto d’un fiato. Poi prese anche il secondo e bevve anche quello. 
Allo sguardo perplesso del suo ragazzo, tornò a tossire per la risata nata sul finire dell’ultimo goccio.
- Lo vedi che è come dico io? È idiota e basta! - sbottò laconico Draco con le braccia conserte, Harry asciugandosi il viso sudato e gli occhi ancora lacrimanti, annuì ringraziando il cielo di essere ancora vivo. 
Per una volta aveva pensato di passare alla storia di Hogwarts come lo studente morto durante il Ballo del Ceppo soffocato da un gamberetto. 
Bella fine gloriosa. 

Quando venne superata la mezzanotte e fu annunciato l’ultimo ballo, che da tradizione si trattava di un lento di un’ora, gli studenti ricevettero il permesso di andare con la precisazione che avrebbero dovuto passare la notte nelle rispettive camere. Tale ballo, infatti, l’avrebbero fatto solo gli adulti presenti. 
- E dove dovremmo passarla? All’aperto sotto la neve vera?  - replicò polemico Ron ancora di pessimo umore. 
Harry si mise a ridere e malizioso replicò senza cuore: - Beh, se avessi una ragazza od un ragazzo, avresti qualche idea alternativa al dormitorio... 
Ron lo guardò stralunato, stava per rispondergli male quando Hermione li raggiunse dopo aver salutato Viktor e lì divenne di mille colori e iniziò a balbettare. 
La loro amica era davvero molto bella, quella sera, e se prima Ron aveva avuto qualche dubbio sui suoi sentimenti, probabilmente ora aveva solo certezze. 
Harry scoppiò a ridere destando la curiosità di Hermione.
- Di cosa parlavate? - chiese raggiante. Ron grugnì qualcosa di come sempre incomprensibile e senza aggiungere niente di senso compiuto, semplicemente se ne andò dalla sala. 
Hermione guardò i due ragazzi che erano rimasti indietro rispetto agli altri, già tutti andati nelle rispettive Case. 
- Ma che ha? - Harry ridendo le mise un braccio intorno alla vita accompagnandola fuori con la sua allegria distintiva. 
- Oh, sai com’è... era l’unico accompagnato da qualcuno di cui non gli importava nulla e si è sentito escluso, in qualche modo. 

Draco, rimasto lievemente indietro, lo guardò rigirarsi abilmente la sua amica inventandosi su due piedi una scusa plausibile e fece un’espressione colpita. 
Hermione si girò verso di lui per dirgli qualcosa che non registrò e lui cambiò in un istante aria, sfoderando un sorriso falsissimo per non farla insospettire. 
- Volevate fare l’ultimo ballo? Dicono che durerà un’ora, tradizionalmente si chiude tutto alle due di notte... 
Draco inarcò il sopracciglio chiedendosi come facesse a sapere certi dettagli, anche lui aveva studiato tutto sulla storia del torneo, ma non aveva trovato quel particolare. 
- Nemmeno morti, va bene tutto, ma non ballerò più per almeno un anno intero! - disse Harry ormai fuori dalla Sala Grande e avviati per i corridoi di Hogwarts. 
Hermione rise.
- Non è male ballare, dai! Mi sono divertita, anche se mi sarebbe piaciuto stare con voi....
Draco guardò l’ora sentendo le loro voci chiacchierare come fossero un vago contorno, per nulla intenzionato a partecipare. 
Vide che era l’una di notte, un’ora a disposizione prima dei controlli di rito degli insegnanti impegnati nell’ultimo ballo, era più che sufficiente. 
- Mmm... - fece infatti. Harry ed Hermione si voltarono in tandem.
- Mmm? 
Draco spostò lo sguardo dall’orologio e prese Harry per mano, con un sorriso di circostanza ed un sbrigativo: - Buonanotte! - si congedò da Hermione senza dare mezza spiegazione e piantandola in asso con non poche polemiche da parte della ragazza, tirò via il suo ragazzo iniziando a salire le scale verso il settimo piano.
 - Ma Draco, dove stiamo andando? Dovremmo scendere... - si lamentò Harry che lo seguiva senza capire che gli prendesse. 
Draco alzò gli occhi al cielo.
Amava Harry ma a volte era proprio indietro di cervello. 
Non si era nemmeno reso conto che era Natale in quanto avevano passato la mezzanotte. Nessuno ci aveva pensato, per la verità, ma controllando l’ora gli era venuto in mente. 
- Non c’è un modo speciale in cui ti piacerebbe finire questa splendida serata nella quale sei quasi morto in modo stupido? - chiese infatti allusivo sperando di stimolare i residui dei suoi neuroni. 
Harry, allora, si concentrò sulla seconda parte tralasciando la prima. 
- Dai, Seamus mi ha fatto ridere, non era colpa mia. Sei tu che non ridi mai! Se lo facessi e lo facessi mentre mangi, ti capiterebbe anche a te!
- Io non riderei mai mentre mangio. Non è educato e tanto meno elegante. 
- Che idiota, cos’altro poteva dire? - brontolò fra sé e sé Harry ad alta voce, finalmente l’avanzata veloce si fermò di colpo e solo quando furono davanti alla loro parete preferita, Harry smise di lamentarsi e capì. 
- Oh! - esclamò accendendosi. 
- Già! - fece quindi Draco fissando il muro concentrato. Davanti a sé, lentamente, i mattoni iniziarono a muoversi per fare largo ad una porta che, una volta formatasi, i due attraversarono entrando così nella loro stanza delle necessità, formata da una camera da letto. 
La loro camera da letto. 
- Sai, quando avremo casa voglio che la nostra camera sia così! - esclamò Harry mentre, una volta dentro, posava la giacca che si era tenuto in mano fino a quel momento. 
Draco invece sfilò la propria che si era rimesso perché non era bello andarsene in giro per il castello con un indumento a penzoloni. 

Harry lo guardò come se la fece scivolare dalle braccia con un movimento fluido come se l’avesse provato allo specchio tutta la giornata e non escluse l’avesse fatto davvero; stava per fare una battuta, ma quando si girò verso di lui dopo aver appeso la giacca, perse il fiato e soprattutto le parole. 
Fu come ricordarsi che era il ragazzo più bello della scuola e che era il suo fidanzato, cosa che aveva accantonato per divertirsi con gli amici. 
Adesso tornarono improvvisamente ad essere una coppia e guardandolo senza la giacca nera, con quella parte bianca superiore che si stringeva alla vita snella, Harry si fermò e si zittì mangiandoselo con gli occhi, mentre il desiderio divampava lentamente, capendo anche che erano lì per fare sesso. 
Alla sola idea, l’eccitazione si accese. 
Draco, voltato a metà verso di lui con aria seria e sensuale di natura, lievemente maliziosa, si aprì innanzitutto i polsini, poi si sciolse il papillon che rimase appeso sotto il colletto della camicia che con calma certosina iniziò a slacciarsi.
Harry, fermo in piedi poco avanti alla porta, si riscosse e dopo essersi tolto le scarpe, il panciotto e il papillon in fretta per non perdersi un istante, avanzò verso il letto, vi si sedette e aprendosi i polsini appoggiò le mani dietro per godersi lo spettacolo.
Si fecero seri e allusivi come se si capissero, come se parlassero in un’altra dimensione. 
Draco si mosse leggero verso di lui, rimanendo ad una media distanza. Si aprì i primi bottoni, si tolse il panciotto bianco e la camicia si allargò alla vita subito sfilata dai pantaloni.
Proseguì l’apertura e quando fu del tutto sciolta, senza fare particolari mosse, la lasciò cadere lungo le braccia, arrivata ai polsi la prese al volo e con un dito, elegantemente, l’appese ad una sedia per non sgualcirla.
Anche quel semplice gesto piacque ad Harry. 
Di fatto, non c’era niente che non gli piacesse enormemente di lui. 

Draco tornò a rivolgersi al suo compagno e rimasto a torso nudo, si occupò dei pantaloni che tolse alla stessa maniera, con cura ed eleganza, una sensualità non ricercata ma del tutto naturale. 
Harry lo stava mangiando con gli occhi e si leccava ripetutamente le labbra. Quando fu completamente nudo davanti a lui, si avvicinò lentamente e guardandolo con un sorriso lieve carico di malizia, attese che lo carezzasse. Harry però lo guardava con molto desiderio, ma non si muoveva.
- Non vuoi toccare? 
- Ho paura che se lo faccio tu svanisca. Siamo in un sogno? 
Draco sorrise capendo che gli sembrava tutto troppo bello per essere vero e non poteva che essere d’accordo con lui. Senza dire nulla si infilò fra le sue gambe divaricate e gli aprì il resto dei bottoni. Fece cadere la camicia sulle braccia che si accartocciò sui polsi, Harry si raddrizzò abbandonandola alle spalle osservandolo dal basso ancora un po’, fino a che si decise e lentamente mosse una mano fino alla coscia e poi al fianco. I brividi iniziarono a levarsi in Draco facendolo inghiottire nel tentativo di trattenersi. Quelle carezze erano meravigliose. 
Chiuse infatti gli occhi abbandonandosi con sollievo ad esse e ben presto divennero più audaci; Harry aggiunse l’altra mano e scivolò dietro sui glutei e sulla schiena per poi tornare avanti al torace, riempiendolo di brividi sempre più forti, risalì stuzzicando i capezzoli con le dita e quando stava scendendo di nuovo diretto all’inguine, si fece largo con la bocca che leggera ed audace arrivò al centro del proprio piacere. 
Piacere che si vide ben presto, mentre si alzava subito sotto le sue labbra e la sua lingua. Draco chiuse gli occhi sospirando, roteò gli occhi e lasciò la testa all’indietro totalmente preso dal piacere che il suo ragazzo gli stava trasmettendo senza esitare.
Harry, ormai con una certa esperienza per quell’attività, leccò tutta la lunghezza fino ad avvolgerlo e a succhiarlo e quando si eccitò in mezzo ai sospiri sempre più incontrollati, Draco sentì la necessitò di accompagnare i movimenti della sua testa con le mani immerse fra i suoi capelli ancora abbastanza in ordine. Stava per lasciarsi andare all’esplosione massima del godimento e capendo che era decisamente troppo presto, con una forza che non sapeva da dove gli venisse, Draco riuscì a staccarselo. 
Harry fece subito un lamento contrariato, ma lui non gli diede tempo di reagire perché si chinò velocissimo su di lui, gli aprì i pantaloni, glieli prese insieme ai boxer e glieli sfilò via quasi con prepotenza. Harry alzò il bacino istintivo aiutandolo nell’operazione, finendo poi una volta nudo per strisciare all’indietro verso il centro del letto.
Draco salì con le ginocchia gattonando per poi raggiungere direttamente la sua erezione sempre più eccitata, infine si sistemò fra le sue gambe aperte e ricambiò quanto appena ricevuto. 

Harry si perse in un piacere che cominciò a salire a dismisura e mentre i brividi riempivano ogni parte del proprio corpo, sentiva di volere di più.
Ne aveva bisogno, era come reclamasse un piacere più intenso.
C’erano volte che aveva voglia di prendere lui Draco, mentre altre aveva solo bisogno di sentirlo dentro.
Era un autentica necessità.
Lo doveva avere dentro. 
Draco tutte le volte lo capiva, ma anche se così non sarebbe stato, bastava girarsi di schiena per farglielo comprendere. 
Dopo averlo fatto quasi venire e trascinato fino all’orlo, Draco risalì ricoprendolo col suo corpo caldo, liscio e prestante. 
Lo carezzò in quel modo, la pelle a strofinarsi insieme alle loro parti intime che, dure ed erette, giocavano facendo crescere il desiderio. 
Quando ebbro di un bacio umido e appassionato Harry sentì la propria erezione pulsare di piacere fin quasi ad esplodere, si girò a pancia in giù e piegò le gambe sotto di sé in una esplicita richiesta. 

Draco lo guardò soddisfatto e carico di voglia e non gli servì un invito migliore. 
Scivolò con la lingua sulla sua schiena, lo leccò riempiendolo di ulteriori brividi e quando raggiunse la sua fessura, se ne occupò e vi si immerse con la lingua e le dita.  
Harry iniziò a premere con la parte superiore del corpo contro il materasso, soffocando i gemiti fra le lenzuola strette nei pugni.
Arrivato chiaramente al suo limite, lo implorò: - Ti prego Draco, prendimi. 
Non aspettava altro. 
Con una scarica d’eccitazione ulteriore, Draco si raddrizzò dietro di lui, si leccò la mano e se la strofinò ripetutamente sul proprio membro alto e duro. Quando fu sufficientemente bagnato, lo prese per un fianco e con l’altra mano si indirizzò dentro di lui con una spinta decisa e possente. Con la seconda affondò più agevolmente. 
Le prime volte non erano state sempre completamente belle, specie per chi riceveva, ma dopo tutto quel tempo e tutta quella pratica i loro corpi si erano abituati ed erano diventati loro stessi più esperti. 
Grazie a questo un semplice atto sessuale divenne una fonte perfetta ed incredibile di piacere puro ed assoluto. 
Draco lo prese con entrambe le mani e dritto dietro di lui sulle ginocchia, iniziò a spingere e a possederlo con più forza ed impeto. 
Il mondo presto svanì, realizzò solo che i brividi riprendevano a percorrere la sua pelle andando in profondità e spandendosi a macchia d’olio; quando raggiunsero la nuca, lui chiuse gli occhi e gettò la testa all’indietro gemendo più forte. 
Non ci fu più niente, solo il corpo di Harry nel quale affondava ed il piacere più intenso mai provato. 
E fu un’aquila bianca, quella che vide su uno sfondo candido ed immacolato. 
Lui che volava intorno ad un Harry che rideva divertito a braccia larghe in un posto alto, dove soffiava un sacco di vento bellissimo. Loro due entrambi felici più che mai.

Harry lo sentiva come non gli era mai successo, in un modo che andava ben oltre la sua erezione che lo penetrava e le sue spinte sempre più veloci.
Quando sentì le sue dita affondare sui suoi fianchi, capì che Draco era più coinvolto di sempre e questo funse da innesco al punto che riuscì a trovare il suo punto interno di piacere. 
Quando iniziò a battervi contro, Harry si perse nella dimensione del piacere e perse totalmente il contatto con la realtà ed il proprio stesso corpo, pieno di brividi bollenti. 
Lì, mentre si scuoteva nel piacere, con le scariche elettriche che lo facevano tendere tutto in avanti sul letto e tremare, vide con la mente Draco volare trasformato in aquila bianca. 
Era bellissimo ed era felice. 
Harry sorrise nell’estasi e si rese conto che anche Draco lo stava venendo e si alzò con la schiena alla ricerca di un contatto maggiore e delle sue labbra.
Draco lo avvolse per la vita da dietro, se lo aderì addosso contro il suo petto e si trovarono con le bocche. Si intrecciarono ansimanti e sconvolti sia dall’orgasmo che dalle visioni avute. 
Sicuramente una delle volte che non avrebbero mai dimenticato. 
- Non ti ho mai desiderato tanto come stasera... - fece Harry ansimante, ormai fermi in ginocchio uno davanti all’altro, stretti insieme. Sudati. Realizzati. 
Draco sorrise sulle sue labbra. 
- Anche io. - disse sfinito. - È stato bellissimo. - poi volle aggiungere. - Ti amo, Harry. Sei la mia luce e lo sarai sempre. Sei quello che mi fa fare le scelte giuste. Senza di te non sarei arrivato da nessuna parte. 
Harry ricambiò il sorriso e lo baciò dolcemente, alzò un braccio e con una mano trovò la sua nuca, ora non più pettinata perfetta. 
- Ti amo anche io, Draco. Hai dato un significato meraviglioso alla mia vita. Sono felice.
Non ebbero bisogno di parlare ancora, né approfondire le visioni che probabilmente erano state solo una condivisione dei loro sentimenti. Ormai erano un tutt’uno e la felicità che entrambi provavano era assoluta e immacolata. 


Note: Anche se non sembra, ho una vena di romanticismo che sfogo esclusivamente nelle fic, perciò quando faccio scene romantiche non mi risparmio. Le visioni che hanno mentre fanno l'amore le ho inserite senza farci molte riflessioni, nel senso che ho progettato e pensato quasi tutto ciò che ho scritto, ma certe cose le ho fatte d'impulso. Non ho mai pensato se queste visioni avessero a che fare con la magia, ma penso che in qualche modo potrebbe esserlo. Qualcosa che magari si sviluppa in Harry da adulto, forse. Però come avevo già detto la fic non va oltre Hogwarts, non li segue nel dopo, per cui diciamo che è una cosa che ho scritto di tanto in tanto per mostrare il loro legame profondo, ma non ha un reale approfondimento. Tuttavia siete liberi di interpretarli come volete. Se un giorno scriverò un seguito (non è nei miei progetti ed è più no che sì, ma mai dire mai con me) penso che potrei approfondire questo dettaglio. Alla prossima. Baci Akane