CAPITOLO 78: 
LA SECONDA PROVA

drarry

Alla fine non c’era stato nulla da fare, Remus da Silente non aveva cavato un ragno dal buco se non un criptico: - Non ho la facoltà di decidere un bel niente, professor Lupin! - che aveva indicato quanto anche lui fosse in disappunto ma che non avesse potuto impedire la presa di studenti per la prova. 
Gli abissi del Lago Nero erano pericolosi e non c’era da scherzarci su, loro erano solo degli alunni, per quanto bravi e preparati fossero.
Tuttavia non potendo far altro che star pronto ad intervenire al minimo segnale di pericolo, Remus accorse al lago come tutti quanti.
C’era già una considerevole calca e quando si fece largo verso il pontile dove giudici e studenti erano già pronti, vide Draco versione assassina già in costume. 
Gli altri concorrenti avevano optato per un abbigliamento intero che coprisse anche il busto, in quanto le profondità del lago in inverno erano molto fredde, per non parlare della temperatura esterna ambientale. 
- Draco, per l’amor di Dio, siamo a fine febbraio, mica a giugno! - così dicendo gli mise addosso il proprio cappotto. Draco si riscosse dai suoi atroci pensieri e smise di fissare la superficie del lago. 
Gli organizzatori della prova nonché giudici provenienti dal Ministero, non avevano ancora spiegato in cosa sarebbe consistita, sebbene per Draco era ormai già tutto chiaro. 
Lo guardò come se si svegliasse da un incubo, ma lo vide realizzare di essere in una realtà ancora peggiore. 
- Cosa ti ha detto? - chiese invece senza notare né il freddo né la giacca che gli aveva messo sulle spalle. 
- Niente, non ha possibilità decisionale. Per come lo conosco è furioso anche lui, sicuramente sarà pronto ad intervenire, come lo sarò io. Ma sono certo che ce la farai. 
Draco lanciò una breve occhiata sottile ai suoi due comprimari, e Remus lo fece con lui. Viktor sembrava pronto e non temeva fosse lui a fallire, ma Fleur per quanto brava e preparata fosse, non gli sembrava alla loro altezza. 
- Io sì, ma non tutti potrebbero farcela. 
- Avranno calcolato tutto anche in caso di fallimento, i ragazzi verranno comunque recuperati... 
- Se non ci saranno sorprese! 
Draco era negativo e Remus capiva perfettamente il motivo. Era come giocare col fuoco, per quanto sembrasse non ci fossero problemi, avevano comunque messo negli abissi tre persone ed era fuori questione che una prova da Torneo Tremaghi potesse limitarsi ad una semplice nuotata in un lago. 
- Concentrati, devi fare un incantesimo Testabolla per un’ora e sicuramente dovrai usare altri incantesimi di difesa o attacco, là sotto! Troverai gli Avvincini e chissà cos’altro...
Draco annuì e tornò a concentrarsi fissando la superficie dell’acqua scura, così quando finalmente Bartemius Crouch, il presidente del Torneo, si fece largo per spiegare a gran voce in cosa sarebbe consistita la prova, Draco non sembrò stupirsene ma sul punto di attaccarlo alla gola. 
“Ti prego, fa che non gli tiri una maledizione, ti prego, ti prego...”
Sperò che le sue sole preghiere fossero sufficienti per proteggerlo da sé stesso, ma sapeva che tutto sarebbe dipeso dall’esito di quella prova. 

Draco aveva ormai capito che non c’era niente da fare, non si poteva sospendere né cambiare la prova, perciò non ascoltò nemmeno la spiegazione del motivo che li aveva spinti a sceglierla.
Sapere di essere testato per le caratteristiche che un campione avrebbe dovuto avere, quali la prontezza e l’efficacia sotto pressione quando ad essere colpito era il proprio cuore, non era qualcosa che l’avrebbe fatto sentire meglio.  
Pensò al primo incantesimo da fare e dopo di che, appena venne dato il via ufficiale alla prova, come prima cosa eseguì il Testabolla. Sentì Fleur fare altrettanto, mentre Viktor semplicemente si tuffava in acqua. 
Si chiese brevemente come pensasse di sopravvivere là sotto per un’ora, ma quando si tuffò e lo vide con la testa trasformata in squalo, capì. 
“Maledetto bastardo, nuoterà anche meglio! E poi quale essere mostruoso lo attaccherà in quelle condizioni?”
Innervosendosi, tornò a concentrarsi. Solo quando iniziò a nuotare verso il fondale si rese conto che le acque erano veramente molto fredde e che lui aveva forse sottovalutato il problema della temperatura non indossando qualcosa di più lungo come gli altri due.
“Ero troppo furioso per pensarci!” ammise maledicendo anche la propria non eccelsa bravura nel nuoto in immersione. 
Era bravissimo a volare e negli sport in generale, ma il nuoto non aveva mai rappresentato in modo particolare la sua passione.
Sapeva nuotare in superficie in modo normale, ma quello eseguito in immersione era ben diverso. 
Fra il freddo e la fatica, il suo nervoso stava arrivando a livelli esponenziali. Stringeva la bacchetta pronto ad usarla, ma si vedeva lento. 
Fleur probabilmente nuotava meglio di lui e Viktor non serviva commentarlo. 
Quanto tempo avrebbe avuto ancora per salvare Harry? 
Quando riuscì a scendere e vedere le tre figure appese a delle corde legate ai piedi, vide che dormivano.
Distinse subito Harry ed Hermione, la terza sembrava una ragazza più piccola di loro. 
Stava nuotando con fatica per raggiungerli quando vide Krum arrivare come una scheggia e azzannare la corda di Hermione per poi prenderla per il braccio e risalire come una furia marina. 
Draco lo invidiò e lo insultò insieme. 
Ci aveva messo molto più di quello che aveva voluto, sperava di aver anche eseguito un buon incantesimo Testabolla e di non doverlo ripetere a breve. In acqua non era di certo la cosa più facile. 
Finalmente raggiunse Harry, come prima cosa gli prese il viso fra le mani per constatare il suo stato.
Era addormentato e fluttuava ignaro nell’acqua, ma sembrava intero. 
Appena si avvicinò notò che non molto distanti si muovevano le selkie da lui ben note, avevano dei tridenti in mano ma sebbene controllassero la situazione, non parevano intenzionate ad intervenire. 
Era molto stanco, molto più di quello che aveva preventivato e consumava il doppio di ossigeno, probabilmente la bolla sarebbe finita prima. Oltretutto congelava. Vide Fleur arrivare dalla terza ragazza e cercare di sciogliere il nodo, perciò decise di sbrigarsi e liberò Harry con un incantesimo che spezzò la corda, lo prese per il braccio e lo stava portando a galla, quando vide la rivale improvvisamente in difficoltà attaccata dagli avvincini.
Sembrava essere come scivolata verso il basso, probabilmente aveva avuto problemi con l’incantesimo Testabolla.
Gli avvincini l’avevano dunque presa per i piedi e tirata verso il basso dove era stata avvolta dai loro tentacoli che le bloccavano la mano con la bacchetta, impedendole di compiere incantesimi. Vedendo che non riusciva a liberarsi e che sembrava non riuscire più a respirare aria dalla bolla intorno al naso ed alla bocca, tenendo sempre Harry con sé che non l’avrebbe lasciato nemmeno se si fosse infilato all’Inferno, si avvicinò per aiutarla, compiendo un incantesimo già pronto per l’occasione.
- Impedimenta! - gridò. E a quel punto i demoni acquatici vennero dapprima bloccati come colpiti da una generale onda d’urto, poi spaventati scapparono subito, evitando così il secondo incantesimo pronto per l’occorrenza, un ‘Pietrificus Totalus’.
A quel punto Fleur era cianotica e stava per perdere conoscenza, così venne sospinta da Draco verso l’alto con un secondo incantesimo che l’avrebbe portata in superficie e non ci pensò un secondo, andò automaticamente dalla ragazza rimasta e puntando alla corda, stava per liberare anche lei. 
Era sfinito e il freddo ormai lo intorpidiva anche se il movimento l’aveva un po’ aiutato, ma temeva che anche la sua bolla si sarebbe esaurita a breve. L’avrebbe rifatta, ma con le mani occupate sarebbe stato difficile. Doveva compiere un movimento preciso.
Stava già pensando ad ogni evenienza rimanendo ben concentrato e mantenendo il sangue freddo, quando una delle selkie a guardia dei corpi intervenne veloce come un lampo e puntandogli il tridente al collo, ringhiò sott’acqua: - Solo una! 
Era spaventosa e Draco si raggelò fermando la bacchetta. 
Le regole erano quelle, una sola per persona, ma Fleur ormai non avrebbe potuto salvare la sua e a giudicare da quanto era lì dentro era presumibile che l’ora stava passando anche per loro. 
- So che il regolamento è questo, ma non lascerò che questa ragazza rischi. - disse attraverso la bolla d’aria che gli permetteva di parlare.
Draco cercò di allontanare il tridente ancora puntato all gola, ma lei glielo rimise contro minacciosa.
- Scegli uno dei due! - a quel punto a Draco finì tutto il sangue freddo rimasto e con un’ondata bollente di rabbia che lo riscaldò all’istante, non ci vide più lucidamente; senza esitare si fece indietro con un guizzo veloce ed allungò la bacchetta contro di lei.
Ci fu un momento nel quale nella sua mente risuonò la formula per una maledizione. Fu breve ma distinto e soprattutto reale. 
Gli parve come di perdersi nell’ira accumulata, come se quella parte oscura di sé non aspettasse altro di tornare ad uscire e fu lì che capì di non aver mai vinto definitivamente le sue tenebre. 
Sentì però il corpo di Harry tirare verso l’alto, lo guardò mentre era inerme e la corrente lo voleva riportare ancora privo di coscienza verso l’alto, a quel punto respirò e compì un altro incantesimo meno aggressivo e soprattutto uno permesso. 
- Stupeficium! 
La selkie venne colpita dal suo getto di luce rossa e schizzò via probabilmente priva di sensi. A quel punto Draco spezzò la corda e prese la ragazza. 
In quel momento cominciò la risalita, ma la stanchezza tornò a schiacciarlo ed era come se qualcosa lo tirasse verso il basso, appesantendolo. 
Quando realizzò che gli si stava appannando la vista, capì che l’ossigeno nella bolla era finito, così alzò la mano con la bacchetta per farne un altro, ma a quel punto gli si presentò il problema che aveva immaginato prima. 
“Merda, se non posso muovere il braccio non posso farlo.”
All’idea di lasciare Harry si sentiva morire, così lasciò la ragazza sperando che salisse verso l’alto senza allontanarsi troppo od essere intercettata da altre selkie.
In quel breve lasso di tempo si concentrò per fare un secondo incantesimo Testabolla e con suo enorme sollievo vide che gli riuscì nonostante la stanchezza, il freddo e la paura. 
Perché c’era, eccome se c’era. Non la paura di non farcela a salire in tempo per la conclusione del tempo a disposizione per la prova, o la paura di incontrare qualche altra creatura e non avere la forza di affrontarla.
Era la paura di essere al punto di partenza. 
La paura che perdendo Harry lui avrebbe un giorno ceduto completamente ed irrimediabilmente al lato oscuro poiché non era mai stato definitivamente vinto, solo reso momentaneamente innocuo. Ma per quanto lo sarebbe stato se messo in determinate gravose condizioni? 
Draco strinse gli occhi e recuperò la ragazza per il braccio poco più in su e cercò di dare fondo alle ultime forze, appuntandosi mentalmente di prendere lezioni di nuoto in immersione.
Quando risalì, l’incantesimo svanì e prese aria pulita a pieni polmoni tenendo sempre con sé i due ragazzi. 
Appena furono a galla, si svegliarono come d’incanto rivelando che entrambi stavano bene, ma Draco ormai privo di forze, realizzò di non riuscire nemmeno a spingerli verso il pontile dove si erano radunati amici e giudici e a giudicare da come la ragazzina si agitava, dedusse che non sapeva nuotare. 
“Grandioso!” pensò esasperato. In quello sentì Harry che iniziava a riprendersi e muoversi per galleggiare da solo, così Draco gli consegnò la ragazzina dicendogli a fatica: - Tienila su! 
Harry, profondamente confuso e stordito, eseguì senza rifletterci sebbene probabilmente avesse mille domande da fargli essendosi addormentato nel letto e svegliato nel lago. 
Una volta che li vide relativamente al sicuro e non di nuovo sul fondo del lago, Draco si girò verso il pontile per capire quanto ancora doveva resistere, ma la distanza improvvisamente gli parve infinita e mentre pensava che non sapeva se sarebbe riuscito a nuotare ancora, sentì le gambe farsi di piombo e perdere consistenza, quasi come non fossero più sue. 
Era troppo stanco, si sarebbe inabissato, non sarebbe mai riuscito a fare un solo movimento e realizzandolo, corse con gli occhi sbarrati verso la folla radunata fra i quali riconobbe Silente e Remus, entrambi accorsi e apparentemente in procinto di eseguire uno un incantesimo e l’altro tuffarsi.
Vedendo tutti e tre, tirarono un respiro di sollievo e Silente con la bacchetta già pronta, usò la magia per farli lievitare e depositarli tutti e tre sul pontile con loro.
La folla si condensò intorno a loro, ma Draco, seppure stremato, abbracciò subito Harry forte come se avesse appena rischiato di perderlo.
I muscoli gli dolevano e le gambe erano pesanti come piombo, tremava per il freddo e la paura e forse piangeva anche se non ne era sicuro vista la confusione in cui era, ma l’acqua aiutava a nascondere qualsiasi eventuale traccia sul volto. 
Non sapeva ancora cosa fare, cosa dire e cosa stesse effettivamente provando o facendo, ma la prima cosa che percepì furono degli asciugamani deposti su di loro e con essi delle braccia che li avvolsero calde, protettive ed apprensive. 
Draco riconobbe subito quelle di Remus e fu come se un assurdo senso di sollievo tirasse via la paura appena esplosa e gli permettesse di rischiacciarla in un angolino dentro di sé. 
- Draco, mi hai fatto morire di paura, non salivate più e l’ora era scaduta, stavo per venire a recuperarvi! Anche Silente stava per intervenire! Che diavolo è successo? 
Draco si asciugò le lacrime prima di riemergere dalle braccia bagnate di Harry e guardò entrambi, uno seduto davanti a lui e l’altro accucciato accanto. 
Stava per rispondere, quando Fleur, salita poco prima di loro, si gettò su di lui abbracciandolo forte, era ancora spaventata. 
- Grazie, grazie per avermi aiutato e per aver salvato mia sorella! Grazie! 
Parlava con un forte accento francese ed era trafelata ma stava bene, a quel punto le cose furono chiare sia a Remus che a Silente che si era avvicinato per vedere se stavano bene. 
- È dunque così che è andata, signorino Malfoy? - fece lui lasciando spazio anche agli altri giudici e agli organizzatori delle prove. 
Draco sollevò lo sguardo su di loro come un lampo ed era altrettanto pericoloso. Per un momento strinse la bacchetta, ma poi la consegnò ad Harry e ritrovando in un’ondata improvvisa tutte le forze appena perse, si alzò di scatto pieno di una rabbia che di nuovo ribolliva in lui dandogli nuova forza che comunque durò poco. Appena in piedi davanti a loro la testa iniziò a girargli e a dolergli per lo sforzo eccessivo improvviso, subito dopo anche le gambe ripresero a tremargli così si fermò e prese respiro per evitare un altro patetico svenimento. 
Non poteva sempre finire così male tutte le volte!
- Questa prova è stata da irresponsabili, poteva finire male per persone che non avevano scelto di partecipare al Torneo! Noi tre campioni abbiamo deciso di giocare, sappiamo i rischi che corriamo e siamo disposti anche a rimetterci la pelle, ma loro no, non c’entravano. Ritengo che coinvolgere in questo modo persone innocenti sia stato al pari di un attentato! Se non calpestavo le regole e non facevo di testa mia aiutando Fleur e salvando io sua sorella, cosa ne sarebbe stato di loro? E di quella povera ragazza? Prima che voi vi accorgeste del problema da sopra, sapete cosa sarebbe potuto accadere? Ed ora cosa, io sono a rischio perché ho superato il tempo massimo? L’ho superato per colpa vostra! Per salvare qualcuno! 
Fece una autodifesa eccellente, ma non lanciato nell’ira come avrebbe fatto Harry al suo posto. Tornò al suo modo tagliente e acido di parlare, riprendendo così il controllo di sé. 
Sentendolo, sia Harry che Remus sospirarono di sollievo e al termine della sua lunga arringa, Silente intervenne al posto di Bartemius che pareva imbarazzato davanti ad una contestazione così ragionevolmente esatta. 
- Signorino Malfoy, non sarà penalizzato in alcun modo nonostante abbia scavalcato delle regole. L’ha fatto per aiutare e salvare delle vite, senza considerare l’enorme sportività in quanto sottolineo che ha aiutato la sua diretta rivale. Perciò penso di parlare per tutti se confermo che la sua prova è stata più che superata. 
Questo calmò Draco, così come l’annuncio che aveva avuto punteggio massimo e che era in testa alla classifica dei tre campioni, tuttavia si rese conto che nessuno aveva risposto a quello che lui in realtà aveva detto, così tornò a guardarli in una posa tipica sua, nonostante tremasse dal freddo e fosse ancora bagnato fradicio ed avvolto nell’asciugamano. 
Sollevò il mento e in bilico fra il dire ‘ci mancherebbe che non prendevo il massimo dei punti’ e ‘comunque non la passate liscia’, disse tagliente e laconico: - Mi auguro che la terza prova non preveda rischi per terzi che non c’entrano niente con questo Torneo. 
- Già, ce lo auguriamo tutti... - commentò allusivo e contrariato Silente verso un ancora imbarazzato Crouch. 
In seguito con uno sguardo morbido ed ammirato, il preside li congedò affidando i ragazzi a Remus. 


Note: la fanart per la verità c'entra solo perché sono loro due in acqua, non avendo trovato niente che ci stesse bene ho deciso di usarla comunque. In realtà il modo in cui Draco abbraccia Harry sul pontile è più o meno questo, comunque. Non so se sia possibile fare un Testabolla in acqua, ma considero che se possono fare altri incantesimi contro le creature marine, potranno anche fare un altro Testabolla specie perché non era del tutto dissolta ma rimaneva qualche piccolo residuo d'aria, diversamente Draco sarebbe svenuto. Oltretutto credo che se non sei un nuotatore esperto e ben attrezzato, nuotare per un'ora in quelle acqua gelide, in inverno per di più, sia una prova molto tosta, per questo ho cercato di rendere un po' più realista la situazione negli effetti su Draco. Alla prossima. Baci Akane