8. NATURALE COME L’ACQUA

drarrydrarrywolfstar

I due rimasero in silenzio entrambi a pensare alle varie eventualità, guardandosi in viso senza vedersi realmente. Fino a che, nel silenzio completo, sentirono dei rumori inequivocabili venire dalla camera degli zii. 
- Che cos’è? - chiese Harry il quale tonto com’era non si era mai accorto delle loro attività notturne. Draco ovviamente sì e ci aveva messo poco a capire di cosa si trattava. Una volta li aveva beccati e aveva trovato la scena molto istruttiva. 
- Davvero non li hai mai sentiti? - chiese sorpreso. - Lo fanno spesso! 
Harry impallidì aggrottandosi. Non capiva proprio di cosa parlava, così senza nemmeno pensarci un attimo, saltò giù dal letto e corse silenzioso alla porta. Draco impallidì consapevole che a parte che rimanerne shoccato, si sarebbe fatto beccare. 
Lo rincorse per limitare i danni e così si ritrovò con lui a spiare Sirius e Remus che facevano l’amore nella camera accanto. 
Draco mise subito una mano sulla bocca di Harry per partito preso, lasciandogli gli occhi aperti. Era ora che scoprisse certe cose, dopotutto, o a scuola l’avrebbero preso in giro. 
Lo lasciò guardare e lo fece anche lui immaginandosi adulto farlo con Harry. Non pensava di potersi innamorare di lui, ma pensava comunque che un giorno almeno quello l’avrebbero fatto. Non capiva perché. Non che lo volesse, ma era semplicemente così, di conseguenza l’accettava senza troppi drammi.  
Sirius e Remus erano nudi, il lenzuolo li copriva parzialmente, ma si capiva bene che succedeva, le posizioni e cosa stavano facendo al lato pratico. Per lui quanto meno era chiaro, forse per Harry, pur vedendo, poteva non esserlo del tutto, conoscendolo. 
Draco lo occhieggiò di sottecchi appiccicato dietro di lui mentre si chiedeva divertito se stava effettivamente capendo cosa stavano facendo. 
Sirius era sopra e dava colpi sull’altro che l’avvolgeva con le gambe intorno ai fianchi. I visi in totale abbandono, i respiri affannati in un vano tentativo di non fare troppo rumore. Era chiaramente bellissimo quello che facevano, sicuramente piacevole. 
Però per Harry fu come vedere i suoi genitori fare sesso e con enorme shock si girò verso Draco e con aria schifata parlò contro la sua mano, per fortuna senza riuscirci. Quando la tolse, ripeté piano con una smorfia: - Che schifo! 
Draco ci rimase male, secondo lui erano cose belle. Lo trascinò via chiudendo la porta silenzioso e tornarono in camera. Harry tornò nel letto con lui e Draco pensò di nuovo a quella convinzione che gli era venuta in testa. Loro due a farlo, ma da più grandi, chiaramente. 
- Come che schifo? Gli adulti lo fanno, è normale. Anche noi lo faremo! 
Harry lo guardò shoccato e saltò seduto mentre lui era già steso: 
- Io e te?! 
Draco avvampò e si coprì il viso con una mano, poi lo tirò giù e gli schiacciò la faccia contro il cuscino tenendolo per la nuca. 
- Se non ti chiudi quella boccaccia ti sentiranno! - sibilò minaccioso. Harry annuì così lo lasciò mentre tornava a guardarlo rimanendo a pancia in giù, vicino e appiccicato a sé. I corpi si toccavano sotto le coperte e per Harry non c’era alcuna malizia dietro, ma lui iniziava a pensarci, notando tutti i dettagli di cui l’altro troppo tonto non si accorgeva. 
Per esempio sua madre aveva paura che loro due si innamorassero, perciò c’era una qualche possibilità visto che ne aveva timore. Anche Sirius lo pensava, ma per lui non c’erano problemi, come non c’erano per Remus il quale però cercava di non mettere pressione in nessun senso. Remus era più per le cose naturali che dovevano fare il loro corso, specie perché capiva che erano davvero troppo piccoli per pensare a quelle cose. 
Ma se loro tre le credevano plausibili, significava che c’era la possibilità accadessero realmente. 
Draco ed Harry non si consideravano fratelli, erano andati a vivere insieme troppo grandi per vedersi in quel modo, però erano legati ed Harry era l’unico sulla faccia della Terra da cui Draco si faceva fare certe cose, specie dimostrazioni d’affetto. 
Questo non contava niente per lui, ma probabilmente significava qualcosa per quei tre che vivevano con loro e se lo pensavano, doveva tenere in considerazione che magari un giorno sarebbero stati come Remus e Sirius. 
Vedevano cose come se fossero veggenti, come di quelli che aveva letto nei libri sulla magia. 
Non che fosse un secchione, ma essendo affascinato da quella ‘cosa’ che rendeva speciali le persone, ne era come affamato.
Andare ad Hogwarts era bellissimo, avrebbe potuto approfondire il suo ‘essere speciale’. Perché era questo che voleva profondamente e con tutto sé stesso. Essere speciale. 
Per sua madre, certo. Ma non solo. Anche per il mondo. Per Harry. Per sé stesso. 
- Adesso ti fanno schifo perché sei piccolo, ma loro non erano mica schifati dal fare quelle cose... - Draco provò a farlo ragionare sussurrando a tu per tu col suo viso ora vicinissimo, entrambi nella stesso posizione sotto le coperte. Harry era più calmo e ci pensò. 
- Sembrava piacergli molto. - Draco sorrise malizioso. 
- Di sicuro non facevano quei versi perché soffrivano! - Harry arrossì senza capire perché, ma poi fece un’altra smorfia. 
- Stai parlando dei miei padri adottivi, la mia mente non riesce a vivere questa cosa serenamente! Magari un giorno lo faremo noi due e ci piacerà, ma intanto spero di non rivederli più così! - per quanto Harry fosse curioso, non aveva per niente voglia di approfondire quello. 
Draco rise sentendosi sereno perché lo faceva davanti a lui ed Harry si trovò estasiato dal suo viso illuminato mentre rideva e senza pensarci gli sistemò una ciocca di capelli tutta disordinata. A lui piaceva tenersi in ordine. Draco spense il sorriso e lo guardò sorpreso del gesto, un po’ troppo tenero anche per i suoi canoni. Erano due bambini, ovviamente non provavano minimamente alcun desiderio uno verso l’altro, ma era già molto bello stare così appiccicati e abbracciarsi. Ed era bello quando Harry gli scoccava qualche entusiastico bacio sulla guancia. 
E se fosse stato sulla bocca? 
Come quelli che si scambiavano Sirius e Remus? 
Guardò Harry addormentarsi subito dopo quel gesto spontaneo ed innocente e si avvicinò ulteriormente a lui osservando il suo viso senza gli occhiali, quegli occhiali tondi che ad Harry piacevano tanto perché ricordavano quelli che aveva suo padre nelle foto. Senza stava meglio, ma non glielo avrebbe mai detto. Dalla folta frangia spettinata si intravedeva la sua cicatrice a saetta che gli toccava spesso quando dormiva.
Provando l’istinto di toccarla gli scostò i capelli e vi passò i polpastrelli sopra, sentì la pelle in rilievo e poi fece una cosa che non aveva mai fatto. 
Si protese ed accostò le labbra carezzandola con esse. Chiuse gli occhi e si impresse quella strana ma piacevole sensazione, infine gli si accoccolò contro e si addormentò anche lui sognandosi fra qualche anno, da ragazzo più grande, a fare con Harry quello che avevano visto fare a Sirius e Remus. 
Una parte di sé lo sapeva. Una parte di sé lo sapeva da sempre e lo considerava estremamente naturale, come una cosa imprescindibile. Che lo volessero tutti o meno, un giorno sarebbe successo. 
Lui ne era certo. 

Quando anche Harry ricevette la sua lettera a qualche giorno del suo undicesimo compleanno, ovviamente fece gli stessi salti di gioia che aveva fatto per Draco.
Questi era tranquillamente per i fatti suoi a studiarsi la lista della scuola che non era ancora andato a recuperare per farlo con Harry, quando sentì le urla di Harry con un inequivocabile ‘È ARRIVATAAAA!’  
Poi lo vide arrivare planandogli addosso. Draco che si era alzato per andargli incontro, si era ritrovato in un attimo a terra gambe all’aria e lui sopra a gridargli a quattro centimetri dalla faccia:
- ANCHE IO SONO UFFICIALMENTE UN MAGO, DRACO! HAI VISTO? 
Harry aveva le lacrime agli occhi. 
- Visto che è arrivata? Te lo dicevamo... - disse Draco a fatica per il duro colpo subito e per il fatto che gli fosse seduto sulla pancia. Tuttavia Harry non contento gli si schiacciò pure addosso abbracciandolo, nascondendo il viso contro il suo collo e riempiendolo di brividi e di gioia. 
- Sono così felice Draco! Adesso manca solo che allo smistamento ci mettano insieme e poi sarà tutto perfetto! - Draco non capiva la sua fissa di stare insieme, però poteva capire la sua gioia nell’essere ufficialmente ammesso ad Hogwarts. 
Gli mise una mano sulla nuca spettinata trovando solleticante la sua bocca che gli parlava contro il collo tanto da mordersi le labbra e chiudere un occhio per controllarsi. 
- Sarà perfetto se non mi soffochi! - commentò cercando di essere acido per cacciarlo. Cominciava ad essere difficile gestirlo, forse non era una grande idea stare nella stessa Casata. 
Harry si sollevò dal suo collo reggendosi sulle braccia, il resto del corpo totalmente appoggiato al suo, le sue mani alla vita. 
I due si guardarono da vicino in quella posizione sul pavimento, le lettere volate poco distante, quella del materiale scolastico di Draco e quella di ammissione di Harry. 
Ci fu quel momento in cui si guardarono e intercorse una specie di brivido di piacere fra i due, qualcosa di cui fu più consapevole Draco di Harry, ma che fece arrossire ed imbarazzare entrambi. 
Non volevano imbarazzarsi nelle dimostrazioni d’affetto. 
A Draco imbarazzava l’affetto di chiunque, così come essere toccato. Ma non di Harry. 
Tuttavia quello era diverso. Era imbarazzante e al tempo stesso piacevole. Il cuore di entrambi batteva fortissimo, come se ci fosse dietro la consapevolezza che c’era qualcos’altro oltre a quello. Qualcosa che ancora non sarebbe successo, ma che un giorno sì e sarebbe stato bello. 
- Levati che non respiro! - non era vero, ma con questo scemò l’imbarazzo ed Harry, ridendo, saltò in piedi tendendogli la mano per aiutarlo. Draco la prese perché sarebbe stato strano non farlo e di nuovo provò quella strana cosa. Quel brivido di piacere mescolato ad un po’ di imbarazzo. Imbarazzo di quello bello. 
Poi, quando le mani si separarono, tutto tornò come prima. Rilassante. Sereno. Naturale. 

In parte, e precisamente nascosti in cucina, Sirius appoggiava orgoglioso sulla spalla di Remus, i capelli legati in una mezza coda da cui sfuggivano molti capelli, la barba incolta e la sua solita aria da rocker selvaggio. Una maglietta sgualcita che non dava giustizia a tutti i soldi che possedeva grazie all’eredità dello zio ‘pecora nera’ come lui. 
- Sai, vero, che quei due finiranno inevitabilmente insieme? - la porta socchiusa per poter vedere i due stesi a terra abbracciati. 
- Non dirlo a Narcissa. - rispose arrendevole Remus che fino a quel momento non aveva voluto influenzare nessuno in alcun modo. 
- Non dire a me cosa? - chiese la sua voce altera alle loro spalle, i due si voltarono rimanendo uno appoggiato alla spalla dell’altro e mentre Sirius ghignava, Remus sorrideva cercando di essere convincente. 
- Niente.  
- Se non possiamo dirtelo è ovvio che non te lo diremo! - rispose senza peli sulla lingua l’altro, a parte quando si trasformava ma in quel caso li aveva sul corpo e non sulla lingua comunque. 
Narcissa sospirò seccata, non volendo minimamente saperne delle loro cospirazioni da psicopatici, così stava per uscire dalla cucina, nella quale era entrata dal retro, quando Sirius e Remus spalancando gli occhi e pallidi come cadaveri, l’afferrarono entrambi per i polsi per impedirle di interrompere i due e far sì di non farli finire inceneriti. 
Narcissa però sentendosi afferrare stava per incenerire loro, ma finì in mezzo loro quasi in una sorta di abbraccio come fossero amici di vecchia data. A quel punto non poterono fare a meno di indicare ciò che guardavano. Sirius osò anche metterle una mano sulla bocca per zittirla e Remus chiuse subito la porta. 
- Dobbiamo prepararci all’eventualità che il tuo peggiore incubo si avveri, cara Cissy! - disse allegro Sirius prendendola a braccetto mentre Remus la lasciava. 
- Nemmeno morta, piuttosto mi costituisco dopo il crimine che commetterò! - dichiarò livida di rabbia intendendo chiaramente che voleva uccidere Harry. 
- Sappiamo bene che non lo farai! - disse sicuro Remus, ridendo per sdrammatizzare. 
- E poi ti ricordo che sei venuta tu qua per cercare questo! Beh, complimenti, è successo! - Sirius voleva rigirargli la frittata e metterla giù come se lei l’avesse cercato e voluto, ma Narcissa prese la bacchetta con l’intenzione di trasformarli in due vermi e schiacciarli, per poi puntare ai due ragazzi che osavano amoreggiare nel pavimento. 
Ma Remus con una pacca amichevole sulla spalla, liquidò la cosa con la sua solita diplomazia. 
- Tanto adesso andranno ad Hogwarts e faranno quello che vorranno. Ricordate cosa facevamo noi ad Hogwarts? Ah, che bei tempi... - e così dicendo, andò a fare un thé per tutti. Gli altri a guardarlo perplessi. 
- Io ad Hogwarts mi facevo te mentre con James cercavo di distruggere i Serpeverde! - disse schietto Sirius andando a sedersi sulla sedia. Narcissa impallidì a quella frase che ovviamente non aiutò e fece per andare in salotto dove erano Draco ed Harry, ma Sirius chiuse la porta della cucina a chiave con un incantesimo velocissimo. La cucina gli lanciò un’occhiata terribile con l’intenzione di far saltare in aria la porta, ma Remus, ancora con aria sognante che sembrava quasi nemmeno vederli sul serio, la disarmò prendendo al volo la sua bacchetta.  
- Narcissa, tireresti fuori le tazze per il thé? - chiese tutto gentile e sognante come se non l’avesse appena disarmata con grande affronto. 
- Te lo puoi scordare! - rispose acida la donna rimanendo ferma lì in attesa di poter riavere la sua bacchetta ed uscire. 
A quello la risata di Sirius scoppiò fragorosa. 


Note Finali: come sempre le fan art non sono mie e sono scene da considerare in modo indicativo e non specifico, ricordano le scene da me descritte per qualche motivo, ma non sono uguali nel dettaglio.

Cissy è il soprannome di Narcissa usato dalle sue sorelle, così come Dromeda è quello di Andromeda e Bella è Bellatrix ovviamente.