CAPITOLO 81:
LA TERZA PROVA
Il mattino seguente, dopo la colazione, arrivarono i familiari dei tre campioni a salutare in una saletta a parte i partecipanti al torneo.
Draco non si stupì di vedere sua madre insieme a Sirius. Ogni volta che per qualche ragione li vedeva andare o venire insieme ad Hogwarts, gli veniva da ridere. Erano la strana coppia.
Prima di farsi notare e salutarli, rimase in parte ad osservarli perché era da sempre il suo siparietto preferito.
Narcissa tutta elegante e bella come una regina, curata sin nei minimi dettagli, non un capello fuori posto.
Sirius, accanto a lei, era vestito come una rock star scapestrata, capelli lunghi e sciolti in disordine, barba incolta e addirittura jeans strappati con qualche maglietta di una rock band anni settanta. I tatuaggi ben in mostra nelle braccia, un orecchino al lobo.
“Certo che è davvero un gran figo, ma non glielo dirò mai! Sebbene non sia il mio stile! Comunque Harry gli somiglia nei modi da scappato di casa!”
Pensandolo si mise a ridere e si fece avanti salutandoli, ben lieto di vederli. In particolare Sirius, in effetti.
Dopo la loro conversazione notturna illuminante non si erano più visti e sentiti.
- Non hai fatto visite coniugali in questi mesi... mi aspettavo di vederti! - salutò Sirius con una stitica pacca sulla spalla, mentre a sua madre riservò un formale bacio sulle guance e addirittura le mani sulle braccia.
- Brrr, che freddo... - commentò acido Sirius riferendosi a come non sembrassero affatto madre e figlio.
Narcissa lo ignorò totalmente mentre Draco gli lanciò un’occhiataccia inceneritrice.
- Toglimi una curiosità, ma parlate quando venite qua insieme o fate finta di esser per caso sulla stessa carrozza e di non sapere nemmeno chi siete? - proseguì Draco continuando a stuzzicare Sirius. Questi sogghignò divertito.
- Parliamo, parliamo. Di te, se vuoi saperlo. La sola cosa che abbiamo in comune.
- Oltre al cognome, vuoi dire?
Draco non era tipo da mollare un battibecco, ma nemmeno Sirius e quando Narcissa fu stufa dei loro stupidi convenevoli, li interruppe alzando gli occhi al cielo esasperata.
- C’è una fine a questo sciocco siparietto o devo aspettare molto?
La fine arrivò con Remus che scuotendo la testa si era portato dietro Harry, il quale planò entusiasta come suo solito su Sirius abbracciandolo in una splendida dimostrazione pratica di come si salutavano i familiari.
I quattro andarono insieme in giro per Hogwarts, tanto per gli interni quanto per gli esterni, rimembrando i bei vecchi tempi. Belli per ognuno dal proprio punto di vista.
Cercarono di distrarre Draco per poi tentare di capire come stesse realmente.
Per la verità non era in ansia come per le due prove precedenti ed ora vedendoli tutti lì stava ancora meglio.
Passò ad elencare gli incantesimi che si era preparato, compreso quello dei punti cardinali per l’orientamento.
- Arguto... - fece Remus colpito di quell’ultima pensata.
- È mio figlio, è naturale che ci abbia pensato! - replicò acida ed orgogliosa al tempo stesso sua madre. Questo fece gongolare Draco e di conseguenza infastidì Harry che sapeva la verità.
- Sì sì, Zabini è stato arguto! È stato lui a pensarci! - per questo ricevette un’occhiataccia da Draco, risposta da una linguaccia.
Sirius rise mentre Narcissa fingeva di non aver sentito preferendo pensare che fosse tutto merito di suo figlio.
- Comunque voglio che tu stia attento, Draco... - fece improvvisamente Sirius serio, Draco rabbrividì guardandolo attento, mettendo in un attimo da parte tutte le sciocchezze esibite fino a quel momento.
- Lo sarò.
- No, tu non conosci quel bastardo di Crouch come me, fidati che è un pezzo di merda. Non sarà una prova banale.
Narcissa impallidì a quell’ammonizione per come osava parlare di un rappresentante del Ministero, mentre Remus ridacchiava aspettandosi una rivelazione simile da lui.
Harry naturalmente lo fissò terrorizzato, ma Draco ormai serio e concentrato annuì. Sirius a questo punto lo guardò indeciso se dire qualcos’altro, poi optò per una soluzione.
- Vieni con me un momento, ti voglio parlare a quattr’occhi!
Con questo ulteriore incredibile cambiamento di modalità, Sirius indicò col capo di seguirlo in parte rispetto agli altri e Draco lo seguì senza battere ciglio, alzando il livello d’attenzione, consapevole che doveva dirgli qualcosa di molto importante.
Si spostarono nel giardino mettendosi sotto uno dei grandi alberi preferiti da lui ed Harry, inconsapevoli che quello fosse sempre stato anche uno dei posti preferiti di Sirius e Remus ai tempi di Hogwarts.
Quando fu sicuro che gli altri non sentissero, Sirius guardò serio e penetrante Draco negli occhi aspettando che si sintonizzasse con lui e lo ascoltasse per bene. Non dovette attendere molto, Draco era in un attimo passato sull’attenti.
- Non sarà un normale labirinto, l’ha pensato quel bastardo di Crouch, perciò mi aspetto qualcosa di stregato e non incantato. Sai la differenza, vero?
Draco annuì concentrato.
- A parte le creature magiche, e mi aspetto che ce ne saranno di molto pericolose, ma temo per il genere di stregoneria in cui ti imbatterai. Voglio che mantieni sempre il sangue freddo ad ogni costo e che non perdi la testa. È solo un Torneo, ok? Per quanto tu ci tenga ed importante sia, ricordati che è solo un Torneo e non vale la pena.
Non dovette dire cosa, Draco fissandolo attentamente negli occhi che così seri non aveva mai visto, capì cosa intendeva.
- Pensi a dei trucchi crudeli volti a farci perdere la testa per metterci alla prova?
Sirius annuì e gli mise le mani sulle spalle attirando ulteriormente la sua attenzione. Draco fu colpito da quel gesto così protettivo e venne attraversato da un brivido di gioia, venne infatti come invaso da una sorta di energia benefica.
- Come sei dopo quel discorso che ci siamo fatti?
Draco aveva perfettamente capito cosa preoccupava Sirius e a cosa pensava sarebbe potuto accadere nel labirinto.
Tuttavia dovette rispondere e sentendosi a disagio, quasi in qualche modo in difetto e imbarazzato per il doverne parlare a tu per tu senza alcuna distanza chilometrica sicura, rispose inizialmente stendando.
- Meglio. Sono tranquillo. Quello che mi hai detto mi ha aiutato...
- Ci sono stregonerie e creature, Draco, in grado di svegliare il lato peggiore di noi e so che Crouch non è uno che teme di usare certi metodi, come hai visto nella seconda prova. Perciò voglio più di un ‘meglio, sono tranquillo’.
Sembrava molto pressante e Draco iniziò a sentirsi inquieto, cosa che fino a quel momento non era accaduto. Lo guardò increspandosi, improvvisamente più propenso a rimanere sotto le sue mani forti e sicure piuttosto che a liberarsene.
Ma là dentro sarebbe andato da solo e se la sarebbe dovuta cavare lui.
Poteva avere una vaga idea del genere di stregoneria e di prove che parlava.
- Sarà qualcosa che metterà a dura prova i tuoi nervi, sarà una prova anche mentale oltre che fisica. Ci sarà tutto. Perciò torna a rispondere alla mia domanda. Come stai dopo quel nostro discorso?
Draco voleva cancellare tutto. Per un momento maledì la propria candidatura al Torneo e si pentì di non essere bravo a leggere la mente. Si appuntò di doverlo imparare, nutrendo una sorta di bisogno strano. Quello di sapere precisamente ciò che sapeva Sirius e che lo preoccupava tanto.
Perché sapeva che era importante.
Suo malgrado respirò a fondo, chinò il capo e ci pensò meglio.
Come stava dopo quel loro discorso?
Stava davvero meglio o cercava solo di convincersene?
- La paura del buio non andrà mai via, ma voglio vivere come mi hai detto tu. A seconda di ciò che ho ora. Ed adesso ho solo motivi per essere felice e stare bene.
Sirius così annuì sempre molto serio e strinse la presa delle mani sulle spalle.
- Bene, concentrati su quelli, sempre. Mi raccomando. Non perderli mai di vista.
Quando annuì più deciso e Sirius finalmente sorrise sollevato, Draco si sentì meglio come per magia e realizzò di averlo appena considerato come un padre. Il padre che avrebbe sempre voluto avere o che avrebbe voluto fosse il suo.
Scosso da questo pensiero si morse il labbro e pensando di volerlo abbracciare così come aveva da sempre avuto il profondo desiderio di fare con sua madre, si pentì di non averne il coraggio e quando tornarono dagli altri, Sirius gli diede uno schiaffo poco carino ed elegante sulla nuca spettinandolo e facendogli arrivare il lobo occipitale in fronte.
- Andrai bene, piccola bestia feroce! Li farai tutti neri!
Draco totalmente disorientato dai suoi modi così strani ed opposti, prima di rispondergli male lo guardò per capire se fosse pazzo, ma non trovando risposta, si limitò a sibilare un velenoso ed orgoglioso: - Certo che li farò neri!
Harry sorrise sollevato e si appese al suo braccio mentre Narcissa distoglieva lo sguardo per non svenire.
Quando il momento arrivò, i tre campioni vennero condotti al tunnel da cui normalmente i giocatori di Quiddich uscivano sulle scope per la partita.
Per l’occasione, così come per la prima prova contro i draghi, lo stadio era stato trasformato nell’arena di gioco per l’ultima volta.
Prima di uscire dal tunnel, il signor Crouch, il presidente del Torneo e giudice, li fermò e li istruì nel dettaglio, indicando i professori che sarebbero rimasti all’esterno del labirinto di siepi per intervenire al bisogno. A quel punto si fecero avanti la professoressa McGranitt, il professor Piton, Hagrid e Remus. Quest’ultimo gli fece un occhiolino di nascosto e Draco fu bravo a non fare cenni, sebbene gli lanciò un’occhiata prolungata.
Si sentì sollevato nel sapere che era lì nei paraggi.
I professori andarono a disporsi ai lati esterni delle siepi e Crouch disse loro di lanciare il segnale nel cielo per chiamare aiuto se ne avessero avuto necessità. Dopo di questo diede una serie di indicazioni pratiche, come per esempio che la coppa si trovava al centro e che il primo che la trovava la doveva semplicemente prendere e in quel momento sarebbe finita sia la prova che il Torneo stesso.
Ripeté quello che già sapevano, ovvero che il labirinto era incantato e vi avrebbero trovato creature magiche che avrebbero dovuto superare; a quell’informazione, Draco risentì nella mente le parole di Sirius e precisò da solo: “Stregato! Il labirinto è stato stregato! Non troveremo certo polvere di stelle che abbellisce quel posto!”, tuttavia se lo tenne per sé per evitare di irritare il giudice con la sua acida saccenza.
Quando Bartemius ebbe finito, li fece uscire. Appena misero piede fuori, si levò un boato dal pubblico che li acclamò a gran voce. Tutti e tre i campioni cercarono i rispettivi familiari fra gli spalti per lanciar loro un’ultima occhiata rincuorante.
Draco individuò subito Harry che si sbracciava insieme ai suoi amici, tutti esagitati ed eccitati. Anche il resto della scuola era su di giri per lui in quanto non solo era il campione di Hogwarts, ma era anche molto popolare. Da un altro lato il suo famoso Fan Club costituito prevalentemente da ragazze più qualche ragazzo che si era coraggiosamente dichiarato gay grazie a lui ed Harry, teneva addirittura uno striscione con su scritto ‘Forza Draco!’
Spalancò brevemente gli occhi nel vederlo, non apprezzando quel genere di manifestazione, poi lanciò un’ultima occhiata alla sua famiglia.
Sua madre sedeva composta accanto a Sirius, i due sembravano i suoi genitori e avrebbe riso se fossero stati veramente loro due quelli sposati. Erano così diversi esteticamente che sarebbero stati comici.
Quel pensiero lo fece sorridere.
“Sirius come padre... sarebbe bello se fosse vero!”
Crouch spiegò infine l’ordine di entrata nel labirinto che ora appariva innanzi a loro con un unico ingresso dal lato in cui erano loro, specificando che sarebbe stato a seconda del punteggio ottenuto fino a quel momento.
Draco era in testa, al momento, perciò sarebbe stato il primo. Poi sarebbe entrato Viktor ed infine Fleur. Gli ingressi sarebbero stati scanditi da un segnale sonoro.
Quando ebbe concluso tutte le incombenze, mise la mano sulla spalla di Draco in quanto primo e con una lieve spinta, indicò di andare.
- Auguri a tutti e tre. - fece infine sparando il primo botto con la bacchetta.
Draco lanciò un’ultima occhiata ad Harry, gli sorrise, poi guardò l’apertura della siepe alta sei metri, prese un respiro profondo ed entrò.
Harry dagli spalti aveva una visuale sufficientemente buona di tutto il labirinto, ma ugualmente nonostante sapesse dove fosse l’ingresso e dove il centro, non riusciva a distinguere nulla, come se un incantesimo impedisse al pubblico di vedere dettagliatamente. Probabilmente era per evitare qualche tipo di aiuto esterno.
Perciò consapevole che sarebbero stati lì per tutto il tempo della prova senza avere realmente idea di che cosa sarebbe successo all’interno del labirinto, dopo che gli sorrise da lontano in un ultimo saluto e lo vide entrare, venne pervaso da uno strano senso di inquietudine.
Non sapeva quel che aveva detto Sirius a Draco, ma sentì qualcosa di sgradevole nel vedere che le siepi in qualche modo inghiottivano il suo ragazzo.
- Non mi piace... - mormorò a fior di labbra facendosi incredibilmente serio dopo aver applaudito e fischiato per lui, incitandolo come un matto.
Sirius, seduto accanto, lo guardò senza stupirsi che lo percepisse.
- Il labirinto è stato stregato ed è pregno di magia, è questo che senti. - non voleva tranquillizzarlo, solo fargli capire cos’era, sebbene anche lui sentiva qualcosa.
- È normale, è la terza prova del Torneo Tremaghi, non poteva certo essere qualcosa di facile e banale o non avrebbe senso vincerlo. - replicò acidamente Narcissa. Sirius la guardò infastidito pronto a risponderle male, ma si fermò vedendola che era particolarmente dritta e rigida, seduta lì con loro, e dedusse che stava parlando a sé stessa, più che a loro.
Anche lei era nervosa.
- Lo so, ma è qualcos’altro. Come se ci fosse qualcosa che non dovrebbe esserci nonostante tutto.
Sirius non si stupì molto del suo presentimento poiché l’aveva anche lui, suo malgrado fece quello che doveva e mettendo una mano sulla testa di suo nipote, gli spettinò ulteriormente i capelli corti.
- C’è Remus là sotto pronto ad intervenire. Vedrai che andrà tutto bene.
Anche se non lo poteva sapere. Nessuno poteva. In quel momento, in quel preciso istante Draco era solo.
- Bisogna vedere se Draco in caso di bisogno riuscirebbe a lanciare il segnale di aiuto... - fece Harry tragico e cupo con gli occhi che saettavano nervosi sul labirinto da cui non distingueva nulla.
- Bisogna vedere se chiamerebbe aiuto in generale... - precisò Blaise poco distante da loro, il quale aveva sentito la loro conversazione e pareva concorde con le loro impressioni.
Sirius inarcò le sopracciglia e piegò la testa di lato.
“Non hanno torto, ma non posso certo dirglielo...”
L’auror non disse nulla, spostò il suo sguardo sul labirinto e si concentrò. Se necessario sarebbe intervenuto anche lui. “Si fotta il regolamento!”
Non si rese conto di star riservando a Draco lo stesso trattamento che avrebbe riservato ad Harry. Ansia ed apprensione.
Erano entrambi come dei figli ormai.
Note: sappiamo tutti a cosa si riferisce Sirius su Crouch, ho pensato che quello che poi viene fuori nei libri su di lui, qua fossero solo sospetti di Sirius e di altri che lo indagavano segretamente, ma che non siano mai riusciti a provare nulla (sinceramente non so se poi ho accennato a qualcosa nei capitoli successivi perché ho scritto troppo tempo fa e certi dettagli di ciò che ho fatto non li ricirdo nemmeno io). La strana coppia Sirius e Narcissa mi faceva tanto ridere, la regina e la rock star, così ho approfittato per inserire un po' di momenti leggeri prima dell'ultimo rush! Ed era ovvio che i sentimenti di Draco per Sirius (che lo vede come il padre che avrebbe voluto) sono ricambiati. Alla prossima. Baci Akane