* Joshua e Kari finalmente si sono aperti uno all'altro, Joshua ha dimostrato quanto ama Kari e Kari si è aperto con lui, hanno fatto l'amore dopo la storia sconvolgente che quest'ultimo ha condiviso ed ora è tempo di ricominciare da capo, ma questa volta meglio di come sia mai stato fino ad ora. Non sarà facile, ma chi ben comincia... intanto si torna al lavoro, il gruppo deve finire di registrare il nuovo video musicale e sarà l'occasione per tutti di fare qualche chiacchierata a mente fredda dopo le molte cose successe. Buona lettura. Baci Akane*
CAPITOLO XII:
DECIFRANDO IL CAOS
"So che hai sofferto
ma non voglio che tu lo nasconda
è tutto freddo e senza amore
io non permetterò che ti venga negato qualcosa
Sarò di conforto
ti farò sentire pura
abbi fiducia in me
puoi stare sicura
Voglio riconciliare la violenza che c'è nel tuo cuore
voglio riconoscere che la tua bellezza non è solo una maschera
voglio esorcizzare i demoni del tuo passato
voglio soddisfare i desideri non rivelati che ci sono nel tuo cuore"
- Muse - Undisclosed desires -
I dolori per le posizioni scomode li svegliarono ad un certo punto della notte, la luce ancora accesa non li aveva aiutati a dormire bene, erano solo crollati dopo aver fatto l'amore.
Lamentandosi in perfetta concomitanza nel vano tentativo di trovare delle posizioni accettabili, Kari si alzò imprecando dopo pochissimo, prese Joshua per il polso e se lo tirò verso le scale, chiuse la luce ed andò su in camera. Una volta sul letto matrimoniale del suo compagno, si tuffò sopra in attesa di sentirlo stendersi. Quando ad occhi chiusi percepì il letto abbassarsi, allungò il braccio verso di lui, lo trovò, lo raggiunse sempre senza guardare e gli si allacciò addosso come un gatto in cerca di calore umano.
Quel calore gli arrivò con sorpresa ed un sorrisino incredulo.
Joshua rimase interdetto da quella sua presa di posizione, mentre lo incastrava a sé.
Non riuscì più ad addormentarsi, rimase sveglio a pensare alla storia atroce di Kari e a quella prima volta insieme. Era stata strana, frenetica, piena di paure e di lotte interiori. Si chiese se un giorno sarebbe mai riuscito a farlo con serenità, senza quel dilaniante senso di terrore.
Sapendo la sua storia era comprensibile il motivo per cui si sentiva così, si era stupito che poi l’avesse fatto, però aveva percepito molto chiaramente il suo bisogno di crederci e lasciarsi andare a qualcosa di bello.
Aveva toccato con mano la sua solitudine ed il suo dolore, Kari era arrivato ad un livello tale che non ne poteva più di stare male, solo, sentirsi vuoto e freddo.
Così aveva cercato del calore, dell'amore, pur avendone paura, paura di essere tradito e pugnalato, di soffrire ancora.
Quello gli diede il chiaro quadro di quanto male stesse Kari.
“Ma almeno lotta per qualcosa di bello, prima allontanava tutto. Non ne voleva sapere. Io avrò dato inizio al processo, ma in qualche modo un ruolo importante lo ha avuto Niky. Credo che la sua positività sia stata determinante. Niky è arrivato e semplicemente è stato ad ascoltarlo, gli ha chiesto di lui e lo ha ascoltato. Dopotutto Kari non chiedeva altro. Io volevo che chiedesse aiuto, Niky glielo ha dato a prescindere, senza aspettare che lo chiedesse.”
Non trovò una conclusione, solo una serie di domande che si tenne per sé.
Kari si era messo con lui ed aveva accettato tutto quello perchè provava realmente dei sentimenti, oppure era stato attratto da quello che Joshua provava?
Se lo chiese a lungo vegliando sul suo sonno piuttosto sereno per una delle rare volte che non era agitato.
Forse non provava proprio le stesse cose, però voleva sentirsi amato, ne aveva un disperato bisogno.
“E se è questo ciò di cui ha bisogno, è questo che gli darò, non mi importa se magari non mi ama davvero e se non sarà mai la stessa cosa. Voglio solo che stia bene, che rinasca, che ce la faccia. Parlarmi della sua storia, accettare qualcuno dentro di sé interiormente e fisicamente sono i passi più importanti per la rinascita. Ce la farà. Farò di tutto affinchè ce la faccia.”
Al mattino, Kari si svegliò con il principio di un incubo.
Uno diverso dal solito.
Vide Joshua trasformarsi in suo padre, questo lo spinse a svegliarsi di soprassalto e a guardare il compagno.
Non aveva chiuso occhio, prima ancora di fargli domande sapeva cosa era successo e carezzandogli il fianco su cui la sua mano poggiava pigramente, disse fintamente brusco:
- Non era niente. -
Kari, seppure addormentato e turbato, riconobbe il falso tono arcigno e fece un ghigno divertito che divenne scherno.
- Ma dai, fingi di essere un orco solo per non perdere la faccia? - Disse scacciando subito quel sogno. Fortunatamente era tutto a posto e avrebbe lottato affinchè così rimanesse.
Era l'inizio, ne era consapevole, avrebbe fatto molta fatica in generale per arrivare ad uno stato soddisfacente personale, ma sapeva quanto era stato positivo essersi aperto a lui, avergli detto di sé ed avergli permesso di fare l'amore insieme.
Erano cose importanti che non avrebbe mai pensato di poter dare a qualcuno, ma quando aveva sentito il suo amore aveva capito che di lui poteva fidarsi. Avere qualcuno a cui darsi era così bello, così dolce.
L'aveva disperatamente voluto. Ne era sempre stato spaventato, ma al tempo stesso era stato proprio quello che aveva cercato.
Joshua gli diede una ginocchiata che però colpì solo la sua gamba intrecciata alla sua e non sortì molto effetto. Dopo di che si limitò a scrollarselo di dosso fingendosi offeso. Non che ne avesse la forza. Kari era molto più forte di lui e dopo un po' cambiò da solo posizione smettendo quella stupida ma divertente lotta.
Erano stesi entrambi sul fianco, uno davanti all'altro, quando Kari dall'aria vagamente divertita e sadica passò ad una seria e pensierosa. Joshua l'accompagnò silenzioso in attesa che se la sentisse di dire qualcosa.
- Non ho mai voluto dire tutto a qualcuno come con te. - Disse usando poche ma incisive parole. Joshua capì tutto il resto che non fu in grado di dire. Quella notte aveva parlato molto anche per tutte le volte che invece non ci era riuscito, aveva detto quello che aveva sognato di riuscire a dire. Ora era tornato a quei freni che si imponeva per paura di essere rifiutato, deriso, messo in discussione.
- È un passo importante per uscirne. Parlarne. Però dovevi essere tu a decidere quando farlo, liberamente. - Spiegò Joshua. Kari l'aveva poi capito anche se tardi e dopo le mille arrabbiature prese.
- Quando ho capito quanto ti importava di me... che provavi davvero qualcosa di così forte... - Non sapeva dire 'amore', forse credeva fosse una parola ad uso esclusivo delle favole e lui non ne viveva una di certo. Joshua annuì indicandogli che aveva capito e lui continuò sempre imbarazzato, ma col bisogno di farlo. - A quel punto è stato impossibile tenermelo dentro. Credo aspettassi solo uno di cui fidarmi. E posso fidarmi solo di quelli che... -
- Che ti amano. - Concluse per lui. Erano degli importantissimi passi in avanti e Joshua ne era contento.
Non lo forzò a dire e fare altro, si limitarono a baciarsi e sancire quella nuova fase sia del loro rapporto che di loro stessi.
Entrambi erano maturati in una notte, entrambi erano cresciuti.
Ma a Joshua non era sfuggito che Kari non gli aveva detto che lo amava anche lui. Forse non sarebbe mai riuscito a dirglielo.
O forse non l'avrebbe mai provato, ma pur di farlo stare bene, era disposto anche a sopportarlo.
Nel bel mezzo del 'risveglio', il cellulare di Joshua ebbe la cattiva idea di suonare. Dopo un paio di squilli, dovette rispondere e lo fece seccato.
Con le labbra di Kari che scivolavano sul suo collo mentre gli saliva sopra.
La vocina timida e sottomessa di Niky si fece sentire nell'orecchio creando un assurdo contrasto fra lui e quel che 'subiva'.
- Scusa, dormivi? - Fece mortificato.
- No! - Fu la risposta secca e brusca
- Scusa. - Fece imbarazzato perchè era chiaro cosa aveva interrotto. La sua voce roca sospirava fra una risposta secca e l'altra.
- Cosa vuoi? - Brontolò sbrigativo.
- Chi è? - Disse Kari risalendo sulle labbra e prendendosele senza ritegno, prepotente.
- Scusate, non volevo ma dovevo sapere se devo venire per Kari o no. So che per l’agenda dovrei, ma non ero sicuro perché… - Cominciò ad impappinarsi e quando Joshua si mise a brontolare, Kari si mise a ridere e prendendogli il telefono di mano parlò al suo posto lasciando perdere l'assalto al suo compagno.
- Ehi Niky! Come te la passi con quella pornostar? Sei ancora vergine? - Domanda apparentemente idiota e piena di umorismo, ovviamente aveva un senso preciso visto che Niky era nella tana del lupo.
- Tutto bene. Tutto a posto. Ancora. - Aggiunse alla fine rigido come un manichino. La storia in breve era che Chris voleva saltare addosso a Niky per puro sfizio, mentre Niky aveva dei principi troppo solidi per cedere e fare certe cose senza amore di mezzo. Lui poteva anche ammettere i sentimenti per Chris se questi si presentavano, ma Chris si dichiarava incapace di provare amore, per cui era una specie di vicolo cieco. Si trattava di assistere a chi avrebbe vinto fra gli ormoni od i valori.
- Bene! Resisti e tieni strette le gambe! - Fece volgare e diretto, ma nemmeno troppo per i suoi soliti canoni. Ovviamente Kari tifava per Niky, senza ombra di dubbio.
- Cosa diavolo vuoi sapere? - Tornò ad inserirsi Joshua riprendendosi il cellulare.
- Se devo venire o no! - Rispose al limite dell’isterismo il ragazzino chiaramente imbarazzato per averli colti in flagrante e per la domanda a cui aveva dovuto rispondere.
- No, non serve, mi occupo io di lui! Ci vediamo sul set del video! - Disse sbrigativo il manager stufo di essere ancora al telefono sul più bello.
- Ok, scusate davvero, dovevo saperlo perché altrimenti sarei venuto! - Ma Joshua chiuse il cellulare e lo buttò sul comodino cambiando velocemente le posizioni, si mise sopra e tornò piacevolmente all’attacco del suo corpo atletico e perfetto. Scese sul suo collo e poi sul suo petto, succhiò vorace i capezzoli mentre si accompagnava con le mani che lo carezzavano senza esitare. Come senza esitare scese sul suo inguine mordicchiando e tormentandolo prima di leccare e succhiare impetuoso, sebbene dentro di sé si chiedesse se potesse farlo o meno.
Adesso avevano fatto i seri abbastanza, non era da loro esagerare con le cose stucchevoli o sarebbero cambiati troppo e non si sarebbero riconosciuti.
Insomma, certe cose andavano fatte a piccole dosi, nel loro caso non si trattava tanto della sfera sessuale quanto del parlare di sentimenti.
Kari affrontava le proprie paure e lotte prendendo tutto di petto.
Se una cosa lo spaventava ci andava giù pesante fino a torturarsi, nel caso del fare sesso era esattamente quello.
Era combattuto per vari motivi, però non voleva sentirsi debole per cui lo faceva a costo di torturarsi e sforzarsi.
Di fatto era molto piacevole ed alla fine il risultato non lo poteva rinnegare seriamente.
Era il suo mettersi alla prova.
Quella notte l'aveva fatto anche in un altro senso, non solo fisicamente e quindi col sesso, ma anche con le parole e la sua storia. Le sue ferite. Lentamente cominciava a sentirsi veramente meglio.
Il luogo del ritrovo non era molto lontano dalla città, avevano allestito un piccolo campo per ripararsi dal sole cocente che colava a picco proprio nelle ore più calde della giornata ed i tecnici erano già al lavoro col montaggio del set.
Il video era una specie di cortometraggio nonostante la canzone non parlasse della storia che avrebbero girato.
Erano soliti fare video che poi non c’entravano con la canzone anche se poi un qualche collegamento c’era sempre.
Le rocce del deserto in periferia di Los Angeles erano famose e dopo di questo non sarebbero rimasti che dettagli tecnici come effetti speciali e cose da rifinire a computer.
Né ai ragazzi né tanto meno a Niky stesso era molto chiara la storia poiché avevano girato il giorno prima tutti gli interni e quelli sarebbero stati gli esterni, di conseguenza non c’era una visione consequenziale d’insieme e capire quale sarebbe stata la storia del video, era praticamente impossibile.
Quel che era certo, era che Chris doveva cantare di continuo e di conseguenza Niky doveva essere sempre in mostra a guardarlo per non farlo andare sottotono o addirittura stonare.
In realtà il ragazzo non pensava di essere così importante, era convinto che fosse solo una scena, quella del cantante, e che in realtà potesse benissimo cantare anche da solo, però gli piaceva guardarlo e non si lamentava.
Arrivati sul set, gli ultimi furono proprio Joshua e Kari, Chris e Niky non se ne stupirono e dopo l’espressione soddisfatta di Joshua nemmeno gli altri. Kari si manteneva piuttosto spento e tranquillo, ma era evidente la serenità di fondo che albergava sul suo sguardo non più tormentato come prima.
Una volta sul posto, Joshua andò subito dai tecnici e dal regista del video, colui che li ideava e li dirigeva. Quando lo perse, Kari non se ne preoccupò e individuando al volo Niky seduto sotto un gazebo montato per fare ombra, si avvicinò planando stanco nella sedia accanto.
Niky lo salutò con entusiasmo contento di avere qualcuno con cui parlare dal momento che Chris era già stato prelevato per essere preparato per le riprese. Dovevano per forza essere nelle ore di massimo calore e per questo dovevano sbrigarsi a finire tutto in fretta per non prendersi colpi di sole e star male.
- Sembra che non hai dormito nulla! - Esclamò Niky guardando bene l’amico che si strofinava il viso e gli occhi sbadigliando a ripetizione.
- Non sono abituato a stare tanto sveglio… - Commentò spontaneo con voce roca di sonno. Niky immaginò facilmente cosa l’avesse fatto dormire di meno e ridacchiando imbarazzato non riuscì a nascondere, suo malgrado, la felicità. Significava che per lui le cose finalmente andavano bene. Kari se ne accorse e stupito gli chiese:
- Come mai sei tanto contento che io abbia scopato? - Domande da non fare all’aperto. Niky per poco non cadde dalla sedia, fu Kari a tenerlo su prontamente e dopo aver riso ed essersi guardato intorno per assicurarsi di non avere orecchie prossime all’ascolto, continuò: - Puoi rispondere senza paura! Non ci sente nessuno! -
Niky sospirò, poi si decise a rispondergli anche se con il suo solito impaccio:
- Sono contento perché l’avete fatto con amore e per amore. Non è stato un gesto fine a sé stesso. È stato un passo importante in avanti per entrambi. - Kari non aveva nemmeno osato vederla così, ma nel sentirselo dire ammise che non aveva torto.
Sospirò distogliendo lo sguardo da quello candidamente felice di Niky per cercare al di là del tendone la figura sicura di Joshua, lo trovò che dava ordini a destra e sinistra come se fosse lui il capo di tutto e non semplicemente colui che gestiva gli impegni del gruppo.
Sorrise divertito e Niky capì quanto ragione avesse nel sentirsi contento e nel pensare che ora le cose erano andate a posto.
- Tu invece? Che mi combini con Chris? - Niky preso in contropiede si ritrovò il suo sguardo inquisitore a due centimetri dal viso, sembrava voler capire i suoi pensieri senza che li dicesse e arrossendo si allontanò col busto automaticamente.
- N-niente, perché? - Chiese balbettando imbarazzato. Kari rise di nuovo, non era possibile per lui nascondere nemmeno volendolo.
L’amico gli batté il braccio con la mano e scivolò sulla testa a spettinargli i capelli mossi che gli si scomposero in modo delizioso, dopo di che rilassato e totalmente lontano dalla persona chiusa che era stata fino a quei giorni, proseguì la conversazione con naturalezza:
- Sei veramente ancora vergine? - Chiese diretto cercando con lo sguardo Chris. Sicuramente a momenti sarebbero venuti a prelevarlo per sistemarlo a dovere, ma prima d’allora voleva parlare con Niky ancora un po’.
Quando lo videro, Kari capì d’aver di nuovo perso l’amico poiché se prima era solo vagamente imbarazzato, ora era decisamente bloccato.
Chris, infatti, per girare gli esterni era quello meno vestito di tutti essendo il frontman del gruppo, il leder vocalist e quello più acclamato dai fan.
Farlo girare solo con dei jeans strappati e sdruciti era davvero utile!
L’avevano anche bagnato facendo effetto sudore e truccato con qualche ferita strategica.
- Cosa dovreste essere, di preciso? - Riuscì a chiedere dopo un bel po’ senza riuscire a distogliere gli occhi dal cantante che sembrava perfettamente a suo agio in quelle vesti sotto il sole cocente.
- Non l’ho capito nemmeno io, naufraghi o qualcosa del genere… -
Niky cercò di capire quello che stava dicendo, ma non era colpa sua se non aveva senso…
- Naufraghi in un deserto? -
- Naufraghi stellari, credo… non so di preciso qual è la storia, me l’hanno detta, ma non ci ho capito un cazzo… ma sei vergine o no? Ti è saltato addosso? - Niky non sentì nemmeno una parola e constatando che oltre un fisico mozzafiato, Chris aveva anche delle gambe ed un sedere meravigliosi, si trovò col cervello scollegato e la gola secca, proprio come se fosse lui sotto il sole cocente!
Kari non poté che ridere e spingendolo per deriderlo meglio, si alzò dopo essere stato chiamato dai preparatori del trucco e dei costumi.
- Mi sa che sarai tu a saltargli subito addosso… - Ma Niky non lo sentì proprio, nemmeno si accorse che non era più lì.
Solo che dopo un po' si ritrovò Ian, il tastierista del gruppo, seduto accanto a chiedergli come andava. A quel punto Niky tornò fra i vivi e con aria melodrammatica, disse:
- Sono gay, Ian… alla fine ho perso la mia lotta… - Sembrava una colpa, ma alle risa di Ian capì che forse aveva esagerato e si rilassò. Magari l’aveva presa troppo tragicamente.
- Il mondo degli omosessuali ha guadagnato una perla vera e propria! - Esclamò divertito.
Continuarono a scherzare ancora un po’ fino a che Ian apparentemente sempre carico d’umorismo non fece la domanda seria fra le risa:
- E com’è con Chris? È già venuto allo scoperto? - Sembrava una domanda come tante, non lo era affatto e Niky capì all’istante il cambio d’argomento sebbene il tono fosse rimasto invariato.
Fu lui a riportare tutto alla normalità.
- Per quanto mi riguarda ho visto già più di quello che avrei dovuto e che lui crede di avermi mostrato. Non è venuto allo scoperto di proposito, pensa di essere quello di sempre, ma io ho già visto abbastanza. - Con questo Ian pensò di assistere ad un successivo disimpegno da parte del ragazzo, ma quando proseguì ne rimase non poco sorpreso. Specie dalla sicurezza e dalla serenità con cui lo disse: - Mi sto prendendo sempre più, me ne rendo conto benissimo e so che forse è sbagliato e finirà male per me, ma più vedo nel suo abisso più mi ci perdo. Ci sto proprio nuotando dentro. - Il commento di Ian venne dopo qualche istante di riflessioni personali.
- Attento a non annegarci… - Niky si girò verso di lui per capire meglio cosa intendesse e chiedere chiarimenti, ma non fece in tempo perché il suo fischio d’apprezzamento lo interruppe dettando un nuovo brusco cambiamento d’argomento e di tono.
- Guarda là Kari! - Fece infatti come se non avessero parlato di nulla di serio.
Niky girò di nuovo il capo per cercare l’amico e quando lo trovò, più che lui notò lo sguardo di Joshua. Sembrava che se lo stesse mangiando con lo sguardo ed era anche sfacciato.
Tutti i membri del gruppo avevano un bel corpo ed i belli erano considerati Chris ed Ian, Sean era più un tipo anche se apprezzato comunque dalla maggior parte dei fan, Paul era proprio brutto, sembrava un carlino, Manuel era carino ma più che altro simpatico, mentre Kari aveva una bellezza tenebrosa particolare, se non altro per il tipo che era lui stesso, così visivamente tormentato.
Questo aveva fatto sì che nel conciarlo anch’egli con abiti malmessi e più scoprenti che altro, sbocciasse il fiore che era in lui. Indossava infatti dei jeans ma i suoi erano tagliati fino al ginocchio e sfilati, molto sporchi e trasandati. La maglietta era con le maniche strappate ed altri buchi in diversi punti che davano un tocco di punk che gli stava a pennello.
Aveva un intrigante alone di dannato, Joshua apprezzava e non solo lui.
- Proprio il cigno che viene fuori! - Di suo Kari non era, appunto, il bello per eccellenza, niente di classico o notevole, però era un tipo e comunque aveva i modi, il carattere, il fare che contribuiva. Ad ogni modo il suo corpo da solo era più che sufficiente.
- Beh, però sei bravo! - Ammise Ian come se seguisse dei pensieri propri, Niky non capendo assolutamente a cosa si riferisse lo seguì con lo sguardo mentre si alzava per unirsi agli altri nel cominciare le riprese.
Non poteva lontanamente immaginare che tutti imputavano a lui il merito del miglioramento di Kari. L’unico a non pensare di avere meriti era proprio lui.