*Il video musicale erotico porta più danni che altro, sia a Niky e Chris che a Kari e Joshua, vediamo quali conseguenze ci saranno. Se in un caso si tratta di problemi puramente sessuali, in un altro è più un problema profondo, ma se Joshua non riuscirà a parlarne, questa volta i rischi saranno alti. Nel frattempo il legame fra Kari e Niky è sempre più profondo e particolare. Buona lettura. Baci Akane*
CAPITOLO XVII:
GELOSIA PORTAMI VIA
'Pazzo, pazzo, pazzo
Io non riesco a togliermi questi ricordi dalla testa
è una specie di follia che ha cominciato a svilupparsi
Pazzo, pazzo, pazzo
Ho cercato con tutto me stesso di lasciarti andare
ma c'è una specie di follia che mi sta mangiando vivo
Pazzo, pazzo, pazzo
Ho finalmente visto la luce,
e ho finalmente realizzato
cosa sei per me
E adesso ho bisogno di sapere se questo è vero amore
o se è solo la follia che ci sta mantenendo a galla
Pazzo, pazzo, pazzo
Ma quando mi volto e vedo tutti i litigi stupidi che abbiamo avuto
capisco che era questa specie di follia che prendeva il controllo
Pazzo, pazzo, pazzo
E ora ho finalmente visto la luce,
e ho finalmente realizzato
di cosa hai bisogno
Pazzo, pazzo, pazzo
E adesso ho finalmente visto la fine
(finalmente visto la fine)
e non mi aspetto che a te interessi
(non mi aspetto che a te interessi)
e ho finalmente visto la luce
(finalmente visto la luce)
e ho finalmente realizzato
che ho bisogno del tuo amore
che ho bisogno del tuo amore
Vieni da me, in sogno
vieni e salvami
sì, lo so, non posso sbagliarmi
e forse sono troppo testardo
il nostro amore è...
Pazzo, pazzo, pazzo
Follia.'
- Muse - Madness -
Più che voci, quelle che si levavano una contro l'altra, sembravano latrati. Kari era esasperato tanto quanto Joshua ed in quella brutta serata sembravano pronti per uno dei loro soliti round.
- Piantala di fare l’idiota! Sei tu che hai voluto più spazio al mio basso proprio in questa canzone che si presentava come erotica! E sei stato tu a dare l’ok per quel video del cazzo! Cosa vuoi, ora? -
Kari era esasperato dalla gelosia di Joshua che da ieri gli dimostrava e quando aveva chiesto di vedere il video finito, glielo aveva severamente vietato. Come se avesse potuto impedirglielo per sempre.
- Non rompere il cazzo! - Tagliò corto Joshua convinto che quello bastasse per chiudere l’argomento.
- Di cosa hai paura, che mi piacciano troppo quelle ragazze? - Il punto poteva essere solo quello.
Joshua gli si rivoltò come se l’avesse insultato nel modo peggiore e guardandolo con dei fulmini al posto degli occhi, quelli che al momento mancavano in cielo, ringhiò furiosamente a denti stretti cercando di non urlare come un idiota:
- Non dire puttanate, Kari! -
Kari l’avvicinò, ma lui si allontanò, così esasperato allargò le braccia e sbottò stufo:
- Se sei geloso fino a questo punto significa che sei malato! Io non so cosa farci ma dovevi pensarci prima di farmi fare quella canzone e quel video! Fottiti! - A quel punto salì in camera chiudendosi dentro, sbattendo malamente la porta.
Poco dopo anche quella d’ingresso sbatté e dedusse che Joshua dovesse essere uscito.
Il secondo dopo si scatenò il temporale.
Reputava quel comportamento la cosa più stupida sulla faccia della Terra e non poteva nemmeno credere che pur di non ammettere la sua gelosia, se ne andasse piantandolo in asso e senza chiarire.
Per quel che lo riguardava poteva anche stare fuori per sempre, era solo uno stupido a comportarsi così.
Poteva chiudere con lui quando voleva, se pensava l’avrebbe rincorso si sbagliava di grosso, non l’avrebbe mai fatto.
Non gli avrebbe permesso di tenerlo in una teca di cristallo come animale da esposizione personale. Lui era vivo e pensante ed agiva come voleva, punto e basta!
Quando suonò il campanello, però, era da ore che Joshua se ne era andato e precipitandosi ad aprire sperò fino all’ultimo di rivederlo. Anche se… perché mai avrebbe dovuto suonare, l’idiota?
Infatti quando non vide il suo viso si sgonfiò con delusione.
Avrebbe comunque dato tutto per poter chiarire e cancellare ogni cosa, ma come minimo le condizioni per farlo era che Joshua tornasse.
Dal momento che non era tornato, lui e la sua ostinata testardaggine potevano veramente rimanersene fuori per sempre.
Detestava essere quello che aspettava qualcuno che poteva anche follemente decidere di non tornare. Lo detestava davvero.
Quando vide Niky in quelle condizioni, sotto la pioggia e tutto bagnato come un pulcino, ogni cosa svanì.
- Cosa è successo? - Chiese preoccupato guardando bene anche le lacrime che gareggiavano con le gocce. Il viso arrossato dal pianto, le braccia intorno al corpo, lui che tremava e non poteva dire fosse per il freddo visto che era sì bagnato, ma era estate.
- Credo… credo sia finita con Chris… - Disse senza rendersi conto che non erano nemmeno mai stati insieme fino a quel momento, non veramente, non come le persone normali.
La voce rotta fu quasi inudibile e con l’evidente disperazione nello sguardo, Kari provò una fortissima ed irrefrenabile voglia di andare da Chris e prenderlo a pugni!
Forse avrebbe dovuto minacciarlo quando gli aveva permesso di tenersi Niky in casa… lo infastidiva perché lo aveva saputo dall’inizio che poi sarebbe finita così e nonostante tutto eccoli lì a quel punto.
Come aveva potuto spingerlo fra le sue braccia ed incoraggiarlo solo perché si era appena messo con Joshua ed era felice col mondo?
Non aveva considerato la dura realtà e cioè che esistevano anche stronzi, in giro, e che erano la maggior parte.
Non seguì il suo istinto, reso più forte dal violento litigio con Joshua, solo perché reputò più importante abbracciare Niky e tirarselo in casa.
Rabbrividì bagnandosi subito, era freddo per la pioggia e gli si aggrappò come ad un ancora di salvezza.
Niky, che non aveva aspettato altro che quello, nascose il viso contro il suo collo e singhiozzando si sentì tranquillo, al sicuro. Poteva dire e fare quello che voleva, lui non lo giudicava, non lo rifiutava e non lo criticava.
E soprattutto lui non era Chris.
- Perché lo dici? Avete litigato? - Si vide improvvisamente nei suoi panni a fare la stessa cosa per colpa di Joshua. Le stesse cose, la stessa conversazione che avrebbe potuto avere per sé.
Niky mormorò appena, ancora fra le lacrime.
- No ma… è stata la goccia, capisci? - In quello alzò il viso per farsi capire meglio e guardandolo, sempre aggrappato alla sua maglietta, tolse la sicura liberando il corso del fiume ormai in piena. - È in astinenza da sesso, non lo fa da settimane e non ce la fa più, dopo il video di ieri gli è tornata la fissa e stasera voleva farlo, io no perché non sarebbe stato per me, per un sentimento o per qualcosa di buono, ma solo perché è in astinenza, perché non lo fa da troppo. Solo per fare sesso e basta. E in quello lui si è arrabbiato. Non mi ha detto niente ma è salito ed ha chiamato Frank. Ora… ora sono là… in camera… non ce l’ho fatta a stare là, potevo finire per sentirli mentre lo facevano… lui si ostina a dire che non lo ama, ma alla fine continua a tornare da lui e a farlo con lui e… il rapporto ce l’hanno, che lo voglia o no. Stasera ha scelto lui. Si è stufato. Non c’è niente che io… - Ma non riuscì continuare, Kari lo riprese immergendo le dita fra i suoi capelli bagnati, nascondendogli ancora il viso contro il proprio collo.
Odiava vederlo piangere, gli aveva portato la prima speranza che riguardava i sentimenti verso Joshua, era stato lui a riuscire a rimetterlo in sesto. Era stato lui ad ascoltarlo sempre e a fargli domande, a voler sapere di lui, a dargli dei pareri preziosi, a semplicemente esserci. Non voleva che piangesse, era troppo pulito e a posto per soffrire. Non era giusto che uno il cui unico obiettivo era essere utile e aiutare gli altri come poteva, finisse per stare tanto male. Capiva che forse era esagerato e che una persona normale non avrebbe sofferto per una cosa simile, ma nessuno comunque aspettava l’amore prima di fare sesso, non più.
Era un sognatore ed i sognatori non si spezzavano così. Non era giusto, non voleva che fosse così.
Non sapeva nemmeno cosa fare, non era bravo in quel ruolo.
- Aveva ragione lui a dire che non vale la pena innamorarsi, perché poi si soffre ed è insostenibile. - Venuto a capo di quel lato di Chris, invece che risolverlo lo stava facendo suo.
Quando lo sentì, Kari lo staccò da sé e lo prese per le spalle, poi facendosi guardare negli occhi disse arrabbiato ed impetuoso.
- Non puoi dire così, non puoi, capisci? Tu sei quello che sogna l’amore eterno e che si fida di Dio e che va avanti positivamente… tu non sei questo ragazzo disilluso e pessimista. Questo è lui ed è un pezzo di merda che ragiona col cazzo e non ha il cuore e lo devi mandare a cagare! Non puoi prendere il suo modo di pensare! Niky non devi più dirlo! - Non gli era nemmeno chiaro perché ci tenesse tanto, in fondo prima non gli era mai importato niente dell’amore, non credeva nella vita, nelle cose belle e buone, non credeva nei lieti fine ed in tutte quelle cose.
Perché ora era tanto importante che lui continuasse a crederci?
Scosso dalla sorpresa delle sue parole e della forza con cui le disse, Niky smise di piangere, quindi circondandolo per le spalle lo condusse in soggiorno.
- Vieni, devi asciugarti e cambiarti, sei tutto bagnato. Quello quando lo vedo lo prendo a pugni, lui ed il suo cazzo! - Questo fece sorridere appena Niky il quale salì le scale con lui andando in camera.
- Non farlo, per favore… non si risolve niente con la violenza… - Era comunque sempre lui e questo lo risollevò. Tirato fuori un cambio di vestiti ed un asciugamano, glieli lanciò in faccia con la sua solita delicatezza che fece sorridere Niky. - Grazie, non sapevo dove andare. Non mi sono nemmeno reso conto d’aver camminato fin qua. Probabilmente è l’unica strada che conosco a memoria… - Fece per scusarsi d’averlo invaso mentre si toglieva i vestiti bagnati, attaccati al corpo.
- Figurati, non devi nemmeno dirlo. Tanto ero qua a maledire quello stronzo di Joshua! - Borbottò alla fine sedendosi sul letto spazioso.
Lentamente le cose riacquistavano una loro dimensione più giusta o forse solo più accettabile e digeribile. O magari davanti ad un argomento diverso con cui distrarsi, si poteva andare avanti meglio. Per questo quando si stava male non si poteva essere soli.
- Avete litigato? - Chiese asciugandosi.
Kari, sul letto, si stese di fianco appoggiando la testa alla mano, il braccio piegato, osservandolo mettersi gli shorts gli raccontò seccato la discussione con la sua conclusione feroce:
- È solo geloso, quell’idiota, di cosa poi non so, ma comunque è questo. Ma da lì a stare fuori tutte queste dannate ore… che stia e che si fotta, non me ne frega un cazzo. Quello stronzo! Non può impedirmi di fare le cose senza nemmeno spiegarmi il motivo! -
Niky sorrise lieto di non essere l’unico pieno di problemi in amore, una volta rivestito si sedette sul letto guardandolo comprensivo.
- Vedrai che torna e che si scusa. Si sta solo sbollendo… anche lui è umano, avrà un paio di fantasmi da affrontare, cosa puoi saperne… - Lo giustificò perché era più forte di lui, non poteva non tirare fuori dei probabili lati positivi. Per questo lo adorava. Per questo non potevano sporcarlo.
Dopo un sorriso strano, si incupì pensando a Chris e a come l’aveva ridotto, quindi prendendogli il polso lo tirò fino a farlo stendere.
- Vieni qua! - Ordinò. Niky si sistemò accanto supino sulla schiena, lui che rimase sul fianco, aveva sempre quell’ombra negli occhi neri che però non aveva paura di posare sui suoi.
- Non devi più dire quelle cose. È lui che non crede nell’amore. Lui e miliardi di altre persone. Ma non tu. Tu sei quella perla rara che ci crede testardamente contro tutto e tutti. Non voglio più sentirti dire una cosa simile. Devi andare avanti in questa tua strada ostinata e contraria a quella di tutto il resto del mondo, per dimostrare a tutti che sei tu l’unico ad avere ragione. -
Niky si perse in quelle considerazioni e distraendosi dal pensiero doloroso di Chris che faceva sesso con Frank, si incantò sui suoi occhi scuri e penetranti.
- Perché lo vuoi tanto? Quando ti ho conosciuto non credevi nel lieto fine, nell’amore e nelle cose belle. Perché ora vuoi che io ci creda? -
Kari finì per carezzargli il viso con dolcezza, quel ragazzo stimolava tutte le sensazioni più contrastanti, per non parlare delle reazioni incredibili.
- Perché io continuo ad essere scettico su questo genere di cose. Dopo stasera dubito fortemente in un riscatto positivo della vita, però se vedo te che continui a crederci, c’è sempre una possibilità per tutti, fino a che anche tu non molli non c’è ragione per non sperare che magari per una volta le cose vadano bene. - Niky commosso da quelle sue parole che reputava i più bei complimenti che gli avessero fatto, si morse con forza il labbro inferiore per trattenere quel nuovo nodo, gli occhi gli bruciarono e non per il dolore, come prima. Era una commozione diversa… era per qualcosa di sorprendentemente positivo e bello arrivato nel momento più giusto. Come se Dio passasse tramite Kari per dirgli di continuare così, che nonostante l’apparenza ed il dolore andava bene… che era nel giusto, che era perfetto, che non doveva fermarsi e cambiare.
Quando lo vide commuoversi Kari si preoccupò.
- Non devi piangere per questo, è la verità. È per gente come te che il mondo va avanti e non va del tutto a puttane. Non importa se hai ragione o torto. Se è vero che poi l’amore esiste o no. Importa che ci sia qualcuno che ci crede e che lo cerca. È questo che importa. È questo che mi ha scosso quando ti ho conosciuto, che mi ha spinto a provare a dare una possibilità a Joshua e ad aprirmi a lui. Ed anche se ora vorrei ricoprirlo di pugni non voglio che tu smetta di essere quel che sei. - Ancora commosso e senza parole, mormorò.
- Non so cosa farei senza di te. A volte sei la mia ancora di salvezza, il mio sostegno. Forse non è Chris. Forse devo capire questo. Forse è una cocente delusione, ma penso di poterla sopportare se non sono solo. Perché non sono tanto forte ed ho bisogno di qualcuno accanto. Quando mi sono trasferito qua ero troppo solo ed ho trovato voi. Quindi… solo grazie, ecco… - Non seppe dire altro.
- È presto per arrendersi. Lascia che picchi quel coglione, prima di buttare la spugna. - Come per dire ‘lascia che faccia qualcosa io per te, questa volta’. Dopo tante volte che aveva fatto da intermediario fra lui e Joshua perché troppo teste calde.
All’idea di doverci credere ancora, di rivederlo e di affrontarlo, Niky tornò inevitabilmente triste. Pensare a lui gli faceva così tanto male…
Kari dispiaciuto e di nuovo arrabbiato con Chris, lo avvolse mettendogli il braccio sotto alla sua nuca, quindi l’attirò contro la propria spalla e lo immerse in sé per permettergli di piangere ancora un po’ in un abbraccio confortevole.
Non voleva che piangesse per lui, non se lo meritava e francamente non capiva proprio cosa ci trovasse di tanto fantastico…
- Cosa ci trovi poi in lui… - Borbottò seccato. Niky non capendo che era una frase retorica, rispose spontaneo e delicato:
- Non ci sono cose particolari di cui ci si innamora. Ci si innamora e basta. -
Quella risposta lo colpì e non seppe né come né perché, lo fece e basta.
In qualche modo gli fece capire che poteva lottare ancora per la vita, solo grazie a Niky che continuava a credere nell'amore e nel bene nonostante tutto, a spronarlo e a dire le cose giuste al momento giusto.
Non riusciva a capire quanto importante fosse diventato per lui e nella confusione d’aver litigato con Joshua che lo feriva non tornando ancora dopo ore di assenza, accoccolarsi su Niky fu come un modo per alleviare le ferite e convincersi che poteva farlo, poteva andare avanti ancora, che non doveva mollare nemmeno lui anche se il suo compagno l’aveva di nuovo deluso come tutti gli altri prima di lui.
Perché lui sapeva che essere piantato in quel modo dopo la delusione che gli avevano portato tutte le altre persone della sua vita, era un colpo basso, ma per non mollare e crederci ancora Kari volle farlo.
Volle prendere quel momento di pace da Niky, da quell'abbraccio vicendevole e semplicissimo, silenzioso.
Joshua era fuoco, non c’era mai dolcezza e gli piaceva così ma quel ragazzo… quel ragazzo gli tirava fuori certi istinti incomprensibili. Come se potesse purificarlo ogni volta che gli stava vicino.
Non era vero dire che non c’era del sentimento fra loro. Non era quell’amore assoluto che provavano per altre persone, ma c’era ed era bello e puro lo stesso.
- Joshua mi ha salvato e mi ha dato il fuoco e la vita. Tu mi hai dato la voglia di crederci, di provarci. Quindi non voglio che ti spenga mai. - Concluse Kari dopo aver ripensato a molte cose e aver riassunto i due ruoli principali che ora erano nella sua vita, Joshua e Niky. Amante e amico.
Niky tornò a commuoversi, ma non pianse e con un sorriso sereno che aveva dell’incredibile, rispose dopo aver capito perfettamente:
- Non so perché amo Chris, semplicemente è così. Come non so se è lui la mia persona e se mi ricambierà mai. Però non mi fermerò mai e non cambierò la mia essenza, il mio modo di vedere la vita e viverla. Sarò sempre io nel bene e nel male. -
Quando Joshua si degnò di tornare era notte fonda e aveva smesso di piovere.
La prima cosa che fece fu guardare nel divano, vedendolo vuoto andò in camera di Kari.
Quando trovò Niky dormire abbracciato a Kari si irrigidì e l’istinto di mandarlo all’altro mondo fu davvero molto forte. Lo domò solo per una propria consapevolezza.
“Chi semina vento raccoglie tempesta… in realtà ho solo quello che mi merito…”
Fu quasi un sorriso soddisfatto, come se la vedesse come una giusta punizione.
Quando fece per andarsene, Kari si svegliò come se avesse un radar speciale per sentirlo.
Facendo piano per non svegliare Niky, scivolò giù dal letto ed uscito a sua volta dalla camera lo raggiunse nella sua.
- Alla buon ora! - Disse con il piede di guerra e le mani ai fianchi. In realtà non sapeva come affrontarlo: chiudere tutto o fare finta di nulla e andare oltre?
Joshua si tolse la camicia e cominciò a mettersi in tenuta da notte.
- Siamo pari. - Disse solo come se fosse chiaro.
Kari dovette fermarsi e pensarci più volte prima di indirizzarsi nel senso giusto. Quando ci riuscì si rabbuiò.
- Con chi? - Era un equivoco, lui e Niky non avevano fatto nulla, si erano solo consolati in modo saffico, però Joshua poteva aver pensato che fossero andati a letto insieme. Per un momento andò a fuoco e tirò tutti i muscoli del corpo, stringendo i pugni.
- Il mio ex. - Joshua aveva avuto molte esperienze nella sua vita, alcune omosessuali, altre etero. La più intensa era stata con un uomo, Philippe. - Non ci sono andato a letto, non abbiamo fatto nulla, però ero fuori di me, sono andato da lui. Volevo lasciarti, mandarti al diavolo ed evitare di spiegarti questa cosa che per me è umiliante. Volevo farlo con lui per farmi lasciare da te, ma Phil mi ha fatto capire che me ne sarei pentito e che dovevo affrontarla diversamente. Ma sono stato con lui fino ad ora. Come tu sei stato con Niky. -
Kari si sedette a sua volta, ma dall’altra parte del letto dandogli la schiena. Toccava a lui? Cosa poteva dire? Era una situazione talmente strana e così lontana da loro… era così fredda… così calma e controllata…
Alla fine aveva capito benissimo cosa era successo, non aveva frainteso. Sapere che Joshua aveva passato del tempo con il suo ex e che si era fatto consolare da lui come lui l'aveva fatto con Niky, lo irritava molto, ma, come aveva detto lui, erano pari.
- Nemmeno io l’ho fatto con Niky. È in crisi con Chris, con l’amore e tutto quanto. Stava mollando e… io non volevo perché non c’è solo quel coglione. Non è che se va male con lui allora non deve più credere nell’amore ed in quelle cose. Non so, volevo tirarlo su. Non è successo nulla, l'ho solo consolato. - Joshua capì perfettamente e girandosi verso di lui, attese che lo facesse a sua volta.
- È la speranza di tutti, quel ragazzino. Se lui crede nelle cose in cui vorresti credere tu, c’è la speranza che sia vero, che esistano. Se lui si abbatte e non ci crede più non c’è più speranza per te. E tu vuoi averla anche se non credi effettivamente nei lieti fine e in quelle puttanate… perché volevi sperare che io tornassi. - Kari si girò di scatto sconvolto, non poteva assolutamente concepire il modo in cui Joshua riusciva comunque sempre a capirlo e a dire le cose che lui non riusciva ad esprimere con chiarezza, però lo faceva e se continuava poteva anche ascoltarlo e dargli una possibilità. Per qualunque motivo l’avessero fatto, dietro c’era sempre la comune volontà di risolvere fra di loro e tornare a posto. Dietro c’era sempre questo.
Quando si guardarono, sempre rimanendo seduti da una parte all'altra del letto, Joshua proseguì con calma ed una pacatezza che non gli aveva mai visto, dato i suoi metodi poco ortodossi di comunicazione:
- Non ho problemi con me stesso, mi considero una persona che piace, però non sono una di quelle donne del video. Non ero solo geloso, ero invidioso. Io non sono loro. Io posso avere cose che un altro uomo ha, ma non posso avere cose che ha un'altra donna e non capisco cosa ti spinga a stare con me. Ho pensato che per te fosse un senso di gratitudine perchè ti ho aiutato, ma che un giorno potresti lasciarmi per qualcuno che ami di più o andare con chi ti attrae... Per questo volevo andarmene e basta… ma non avrei mai potuto veramente e so che hai paura di essere tradito e abbandonato perché in vita tua l’hanno sempre fatto, ma voglio solo dirti che non potrei mai farlo, non veramente, non fino in fondo. Mai. Per qualunque motivo tu stia con me, quello che conta è perchè sto io con te. -
Questo bastò.
Fu molto più di quanto avesse sperato di sentire. Kari rimase fermo in silenzio per qualche istante a pensare e ripensare alle sue parole e capì che dovevano voltare pagina ed andare oltre, perché entrambi erano pieni di insicurezze ed entrambi avevano sia qualcosa da rimproverarsi che da perdonare.
- Siamo pari. - Mormorò in conclusione Kari ripetendo le sue parole iniziali. In rafforzo di esse gattonò sul letto e raggiunse le sue labbra che carezzò dolcemente mentre il fuoco indomabile si accendeva.
Per entrambi fu casa e pace.
Poi su di lui, Kari concluse:
- Sei tu che mi piaci. È te che voglio. Non me ne frega che tu sia un uomo e che per natura dovrebbero piacermi le donne. Non so nemmeno io cosa sono, ma qualcuno ha detto che quando ci si innamora non è per un qualcosa di particolare, quindi non perché si è uomo o donna o si risponde a certi canoni. Succede e basta. Ci si innamora. Punto. Ed io amo te. - La conclusione ed il passo che fece fu sconvolgente per Joshua che con gli occhi lucidi rimase inebetito qualche secondo prima di prendergli il viso fra le mani e tornare a baciarlo per sigillare quel sentimento.
- Ti amo anche io. Non me ne andrò mai e non devi farlo nemmeno tu. - Kari non avrebbe potuto sperare di meglio.
Quella notte fecero l'amore, non fecero solo del sesso pieno di passione e tormento.