*Concentriamoci interamente su Chris e Niky ed in particolare sul cantante senza cuore che sta scoprendo di averne uno, speriamo che non sia tardi e che non abbia ormai perso Niky, anche se forse, quando è vero amore, aspetti e dai mille possibilità. Buona lettura. Baci Akane* 

CAPITOLO XVIII: 
GLI SPECCHI VENGONO VIA

 

"Segreti taciuti, mani calme
Conosco la loro storia, una vecchia storia d’amore
Vieni ed uccidimi finché puoi
Ti condurrò io, questo è il nostro ultimo ballo
Le fortune svaniscono col tempo
Devo cambiare o morire
Cambiare o morire
L’alba sorgerà"

- 30 second to Mars - Dawn will rise -


Il messaggio era stato chiaro.
‘Vieni subito. Sono in camera.’
Capendo che doveva essere successo qualcosa, Frank era volato letteralmente sfiorando un incidente per la pioggia. Era entrato con la sua copia di chiavi ed era salito subito nella sua stanza.
L’aveva visto in piedi davanti alla porta finestra che dava sul terrazzo, mani ai fianchi, muscoli tesi.
- Che succede? - Chiese l’amico allarmato.
I due erano cresciuti insieme e sempre insieme avevano esplorato il mondo dell'erotismo decidendo che si poteva fare qualunque cosa con qualunque persona e che non importava proprio il genere sessuale. 
Frank però si era innamorato, Chris gli aveva detto categoricamente che non sarebbe mai successo. L'altro se l'era fatta andare bene, ma il risultato era che non aveva mai avuto una vera relazione con nessuno, nella vana speranza che Chris un giorno si sbloccasse e si decidesse ad avere una storia vera con lui e non solo qualche scambio sessuale sporadico. 
Vedendolo ora, Frank capì al primo sguardo che aveva litigato con qualcuno, sperava fosse Niky e nel non averlo visto in casa poteva anche essere.
Christopher si voltò e nel vederlo non gli rispose nemmeno, gli andò davanti ed in poche falcate fu su di lui a baciarlo assetato, l'intenzione era molto chiara, aveva voglia, era in astinenza sessuale.
Frank rimase inizialmente interdetto, poi capendo che qualunque cosa fosse stata stava andando a suo favore, si rilassò e rispose sia al bacio che alla sua iniziativa. 
Cosa importava il motivo?
Intanto l’aveva chiamato e voleva fare sesso con lui. Certo non era altro se non quello, però almeno poteva averlo. Fu mentre Chris se lo stava letteralmente divorando che capì: c’era qualcosa che non andava.
Il modo in cui Chris lo stava facendo sembrava più una sfida, non era uno scambio di piaceri fisici com'era sempre stato. Adesso era davvero diverso e sentiva palpabile la furia di Chris, cosa che non si era mai verificata. 
Turbato si rese conto che era la dichiarazione più grande che potesse fare, ma non a lui bensì a Niky, perché non c’erano dubbi che era lui quello che l’aveva ridotto in questo stato.
Fu bruciante e faticoso, per Frank, staccarselo, ma lo fece e anche con una certa forza per impedirgli di continuare testardamente.
Chris rimase interdetto per un paio di secondi e pensando che scherzasse lo guardò mentre l’altro si spostava ricoprendosi e sistemandosi.
- Cosa ti prende? - Fece seccato.
- Cosa prende a te! Non è quello il modo in cui lo fai di solito! Che hai? - chiese seccato. Non che non lo volesse, stava facendo un certo sforzo per non saltargli addosso… 
Chris si alzò e aprendo le braccia teatrale, disse:
- Voglio solo scopare! Si può o devo fare una richiesta scritta? - Frank scosse il capo e parlò chiaramente fuori dai denti, tanto con lui non servivano giri di parole:
- Chris, se vuoi scopare con Niky, fallo, cosa vuoi da me? - Sapeva che problema c’era, ma doveva farlo sfogare altrimenti che senso aveva star lì e suicidarsi? Almeno lo faceva aiutandolo… dopotutto ne era veramente innamorato e gli dispiaceva vederlo così. Si capiva che stava male, a modo suo, ma che non sapeva nemmeno viversela come si doveva. 
- Perché non vuole! -
- E perché? - 
- Dice che non ne sono innamorato e finchè non lo sarò, non lo farà, lo sai il discorso è sempre quello! - 
- E cosa è cambiato, stasera? - 
- Che è troppo che non lo faccio, volevo farlo e lui no! Allora al diavolo, se non mi innamorerò mai che devo fare, farmi prete? Cazzo, cosa pretende da me? Lo sapeva com’era, perché diavolo deve fare così? - 
Frank rise amaro, non si rendeva conto delle cavolate che diceva? Sospirò cercando di calmarsi per trovare comunque le parole giuste, poi fu diretto lo stesso:
- Chris, stai dicendo delle cose assurde! - Il cantante lo incenerì con lo sguardo. Era davvero stufo di tutta quella situazione! - Non ti obbliga ad aspettarlo! Non ti obbliga a fare nulla! Lui si sta innamorando di te e vorrebbe farlo, ma solo se tu lo ricambi. È una sua scelta precisa, ma è sua. Tu non lo fai perché non sei innamorato e vorresti farlo con lui lo stesso, ma lui non vuole e non lo violenti, grazie a Dio. Bene. Vai con altri. Perché ti intestardisci tanto su di lui? Perché ti sei fissato di riuscire a fartelo comunque tanto da fingere di aspettare di innamorarti di lui? È lui quello che spera in questo, ma è una cosa sua, non ti riguarda. Se pensi che non possa mai succedere e sai che lui in caso diverso non ti aprirà mai le gambe, basta, piantalo, mandalo via, pagagli una casa, cambia assistente, fatti un altro! Sei arrivato al punto di essere in astinenza da sesso per lui. Da settimane non lo fai per aspettare lui… ma se pensi che non ti innamorerai mai che senso ha aspettare comunque? Lo vedi che lui non cederà! È lui quello coerente e sensato, in questa storia, non tu! Cosa diavolo vuoi? Perché lo aspetti? Perché vuoi proprio lui? - Lui sapeva già tutte le risposte, ma doveva essere Chris a darle perché altrimenti non avrebbe avuto senso. Gli bruciava sapere tutto, gli bruciava che fosse così, gli bruciava e basta, ma era la realtà e non poteva chiudere gli occhi, non sarebbe servito. 
Christopher si fermò, capiva dove voleva andare a parare, ma il punto era… aveva ragione? 
Si sedette stordito nel letto improvvisamente senza più la voglia di fare sesso, come se in realtà non fosse stata una cosa poi tanto seria. 
Ci pensò a lungo senza arrivare a capo di niente, alla fine alzò lo sguardo smarrito e con aria interrogativa, disse:
- Mi sto innamorando di lui? - 
- Dovrai risponderti tu da solo… - Quanto dolorosa fu quella risposta. Poteva dirgli di no, manovrarlo e convincerlo del contrario e poi andarci a letto, ma sarebbe stato vuoto ed improvvisamente non poteva più sopportarlo. Non dopo aver capito che in realtà si stava innamorando, ma di qualcuno che non era lui. Finalmente stava succedendo dopo più di quindici anni passati a negarlo, ora succedeva. Purtroppo con un altro.
Farlo pensando di non poter avere di più da lui era un conto, farlo sapendo che invece di più poteva dare, ma che non l’avrebbe mai dato a lui, era un altro.
Vedendolo demoralizzato e a terra, Frank gli si avvicinò dispiaciuto, voleva aiutarlo comunque, non poteva vederlo così, ma era vero che di più non poteva fare. Non era nemmeno giusto. 
Gli carezzò la nuca e poi il collo, quindi alzandogli il viso, rimanendo in piedi davanti a lui, quando incrociò gli occhi persi coi propri, sussurrò:
- È il momento di rispondere a questa domanda e di capirlo. E non è male amare, sai? Sì, a volte si soffre. Forse sempre. Però nel mezzo ne vale la pena, credimi. Specie se sei ricambiato. E lui ti ama. - Di più non avrebbe mai potuto fare. 
Colpito da quelle parole, lo vide andarsene e non si oppose, non lo fermò e non fece niente. 
Era tutto così assurdo. Come ci era arrivato a quel punto?
Senza rispondersi, dopo qualche minuto interminabile passato lì da solo senza arrivare a capo di nulla, uscì dalla camera alla ricerca di Niky. Quando non lo trovò in casa dedusse che fosse uscito, ma nel realizzare che aveva lasciato il cellulare a casa si preoccupò.
Era uscito con la pioggia senza possibilità di essere rintracciato.
“Doveva essere fuori di sé anche lui…” Capì poi cominciando a vedersi dall’esterno.
Finalmente gli specchi stavano venendo via.
Dopo tanta fatica e lacrime da parte di Niky, il miracolo cominciava ad avverarsi.

Sapendo che era da Kari e Joshua, non lo cercò e nemmeno chiamò uno di loro due, andò solo a rinfrescarsi le idee con una doccia e poi a dormire. Il mattino dopo non era meno confuso, ma almeno sapeva cosa fare.
Riportare Niky a casa.
Erano le otto, per quella giornata non avevano impegni di mattina, solo un appuntamento insieme al gruppo per firmare degli autografi nel principale negozio di musica, una delle mosse promozionali del nuovo CD.
Arrivato da Joshua, suonò il campanello un paio di volte prima di essere ricevuto e il primo viso che vide fu quello tempestoso del proprietario di casa. Kari aveva un sonno troppo pesante per svegliarsi. 
- Che hai? - Grugnì scorbutico. Non aveva dormito per niente, quella notte… 
- Sono venuto a riprendere il gatto! - Disse con l’intenzione di scherzare. Giusto quella visto che il sorriso e l’occhiolino non riuscì nemmeno a farli.
Joshua che sapeva solo vagamente qualcosa della della sera prima, si trovò a farlo entrare scuotendo il capo. Anche se non sapeva tutto di preciso, la sua immaginazione era sempre piuttosto vicina alla realtà.
- Sei il solito idiota… - Borbottò assonnato chiudendo la porta dietro di loro. Chris scrollando le spalle, chiese infastidito: 
- Perché? - Sapeva che era solo un preludio ad un dialogo costruttivo.
Joshua appena sveglio, con poche ore di sonno sulle spalle, era ancor più diretto e spiccio del solito ed infatti non lo deluse. 
- Perché hai paura di innamorarti, ma questo non ti impedirà di farlo! Sei solo un idiota a credere che si possa evitare a comando! - 
Chris si voltò a guardarlo stizzito, le mani ai fianchi, piantato in mezzo all’ingresso e la bocca stretta. 
- Come diavolo faccio a capire quando sono innamorato? - Questa fu la domanda del secolo e pensando che scherzasse, Joshua si mise anche a ridere. Nessuno poteva chiedere seriamente una cosa del genere.
Chris seccato aprì le braccia: 
- Sono serio, dannazione… come si capisce quando si prova qualcosa? - Allora Joshua capì che era messo peggio di quel che avrebbe immaginato e appoggiandosi allo stipite della cucina, si abbracciò grattandosi il fianco, sbadigliò e cercò, da arruffato, di tirare fuori qualcosa di utile e sensato… come faceva a chiedergli cose simili alle otto del mattino?
- Intanto distinguiamo… l’innamoramento è la strada verso l’amore. Sono sentimenti, ma non sono amore. Porteranno all’amore se tutto andrà bene. - Era strano parlare di quelle cose, non gli era mai capitato, non era nemmeno sicuro di avere le risposte giuste. Senza un caffè, poi… - Capisci di essere innamorato quando corri dietro come un coglione a qualcuno. Quando lo aspetti, lo insegui, lo cerchi. Quando vuoi solo lui. Quando ti interessa quello che pensa, che gli succede, che dice, che gli è capitato. Quando ascolti quello che ha da dire. Capisci di essere innamorato quando è il primo a cui pensi al mattino e l’ultimo alla sera. Quando è il tuo pensiero fisso. Quando trovi vuoto il sesso con gli altri e fottutamente eccitante quello con lui. Quando anche solo un bacio, una carezza od uno sguardo ti fanno sentire un coglione. Non c’è un momento specifico per sentirsi innamorati, non succede qualcosa che ti fa capire… è un processo lento. Quando diventa tutto… quando lui diventa tutto il tuo mondo allora sei arrivato all’amore. Quando addirittura smetti di fare le tue cose più tipiche solo per lui. Quando un uomo smette di andare allo stadio per stare con la compagna od il compagno, a quel punto è fregato. - Chris rimase incantato ad ascoltarlo, con gli occhi bassi persi nel vuoto a cercare di visualizzare le sue parole, di capire se era successo anche a lui, a che punto era. Solo alla fine capì quanto aveva ragione Joshua a definirlo idiota. 
- Cos’è andato storto con me? Perché non le sapevo queste cose? Le sanno tutti tranne me. - 
- Perché non ti è mai successo e alla prima volta non capisci mai di cosa si tratta, ti serve sempre un po’ per realizzarlo. Serve a tutti. Sei tardo, questo sì… - Sarebbe stata una presa in giro distensiva ma alla fine Chris si trovava d’accordo con lui. Decisamente qualcosa non andava…
- Quindi è questo che mi sta succedendo… mi sto innamorando di lui… - Si arrese infine grattandosi la nuca incerto. Non capiva se fosse una cosa positiva o meno.
Joshua rise staccandosi dalla porta per andargli davanti, quindi col suo perenne ghigno sul viso, gli batté una mano sulla spalla:
- Sempre meglio tardi che mai! - Nessuno avrebbe mai pensato possibile quel processo in lui, vedendolo così egocentrico e concentrato su sé stesso nessuno l’avrebbe mai detto, ma il miracolo era lì davanti ai loro occhi. 
- Dov’è? - Chiese riscuotendosi poi.
- In camera di Kari. - Chris salì le scale mentre si chiedeva cosa avrebbe dovuto dirgli e come avrebbe dovuto fare a quel punto. Non era mica tanto chiaro. Poi si stava innamorando, ma non lo era ancora. Almeno credeva… in realtà era ancora molto complicato, ma poteva ammettere che doveva solo lasciarsi andare. Passando davanti alla camera di Joshua, si affacciò Kari come una specie di fantasma e facendo spaventare non poco il ragazzo che saltò di lato con un batticuore da Premio Oscar, lo insultò spaventato:
- Cazzo, Kari! Non farlo più, stronzo che non sei altro! - 
Kari aspettò qualche secondo che si riprendesse e dopo essersi stropicciato il viso per svegliarsi, avanzò verso di lui, lo spinse con fermezza, ma non violenza fino ad appoggiarlo al muro e fissandolo minaccioso gli puntò l’indice contro il petto. L’aria da spietato assassino incusse timore perfino in lui che tendeva a non avere paura di nessuno. Sembrava molto cupo e duro. Dopo qualche secondo Kari si decise a parlare, sempre fissandolo male:
- Tu sei solo un pezzo di merda! - Esordì così giusto per mettere in chiaro le cose. Non avrebbe potuto fraintendere. - Non te lo meriti. - Proseguì ancora più chiaro di prima. - E non essere così sicuro che ora basti riportarlo a casa per averlo! - Chris rimase in silenzio sempre più stupito. Oltre a non essere da lui un’intromissione simile, si capiva quanto arrabbiato fosse. Non lo picchiava solo perché era ancora mezzo addormentato… - Sarà meglio che cambi registro perché la prossima volta che mi viene in casa piangendo a quel modo giuro che ti spacco il culo, Chris. - Altro non disse, non servì specificare cosa di tutto gli avesse dato più fastidio e cosa non andasse, era davvero molto evidente.
Chris inghiottì a vuoto capendo che l’avrebbe fatto veramente ed una minaccia simile era il caso di evitarla. 
- Comunque non ho fatto niente con Frank. - Disse pensando che potesse rabbonirlo. 
Kari ovviamente riuscì a sorprenderlo ancora…
- Lui sa che non esisti solo tu sulla faccia della Terra. È gay, è un bel ragazzo, piace, è una persona d’oro che tutti vorrebbero e non sei solo tu in grado di farlo sentire come lo fai sentire e lui lo sta capendo, si sta stufando di te. - Questo fu peggio di un pugno allo stomaco e Kari lo sapeva perfettamente, per questo glielo aveva detto. In realtà non era proprio così, probabilmente Niky era ancora in fissa con lui e pensava che Chris fosse tutto il suo mondo, però era bene che lui invece lo credesse. Voleva dargli una scossa, mettergli paura e guardando il suo pallore, fu contento di quella luce di gelosia nello sguardo, quella paura accecante di aver fatto un guaio e aver perso colui che gli interessava. Chris lo spinse contro la parete opposta e limitandosi ad uno sguardo furente, senza aggiungere nulla, andò oltre entrando nella camera dove stava Niky. 
Kari rimasto solo guardò la porta chiusa con una certa soddisfazione maligna nello sguardo.
“Se lo merita.”  Non gli si poteva dare torto in ogni caso.
 
Dalla finestra filtrava la luce del mattino, le saracinesche non erano del tutto alzate ma nemmeno completamente abbassate. Era una camera molto semplice ed essenziale, c’era poco di Kari. Niente.
Sul letto matrimoniale, Niky dormiva ancora, era raggomitolato su un fianco in posizione fetale. Sembrò piccolo, in quell’istante, ma soprattutto ferito. Ferito in un modo che non avrebbe mai voluto.
Christopher sospirò pentito, quello che si faceva non poteva essere cancellato, doveva conviverci e rimediare in qualche altro modo. Non aveva idea di come o di cosa fare da lì in poi. Realizzare di starsi innamorando di lui non era un’effettiva risposta precisa. 
Si sedette sul letto e gli scostò delle ciocche nere arruffate dal viso, quindi continuò ad accarezzarlo leggero finchè Niky si svegliò sentendo quelle meravigliose carezze. Allungò le gambe stiracchiandosi, rimase sul fianco e non sapendo ancora chi era, aprì gli occhi con un dolce sorriso di gratitudine. Solo quando mise a fuoco Chris, la sorpresa lo fece tornare improvvisamente serio e quasi spaventato, per un momento.
- Chris? - Chiese pensando di star sognando. Chris rispose con un sorriso calmo e chinandosi gli baciò la fronte con delicatezza che raramente gli si poteva aver visto. Niky rimase inebetito. No, non poteva essere lui anche se la mano, ora che ci faceva caso, sembrava proprio la sua…
- Buongiorno. Sono venuto a prenderti. Vuoi tornare a casa da me? - Vi lesse un’infinità di cose dietro, ma non avrebbe mai voluto illudersi e non l’avrebbe fatto, per questo si sforzò di rimanere sul letterale. 
- Se non ti do fastidio… - Ieri sera gli era parso d’avergliene dato parecchio… Chris capì che quella volta dovevano parlarne e rimanendo chino su di lui in quel modo, continuando ad accarezzargli la schiena da sotto la maglietta, rispose piano e calmo, con una sicurezza di cui si stupiva lui per primo:
- Non mi darai mai fastidio. Volevo scusarmi per ieri sera. Quando non sfogo regolarmente gli ormoni come sono abituato a fare da anni, ragiono col cazzo e faccio cazzate. Non volevo ferirti, sono stato un bastardo… non so se puoi perdonarmi, tornare a casa e riprovarci. Vorrei solo che non ti arrendessi con me. - 
Niky che era ancora assonnato, all’udire quel discorso si ricordò di quanto male era stato quella notte e si ricordò di Frank, gli occhi si addolorarono per un momento e Chris tornò a baciargli la fronte scendendo sulla tempia e sullo zigomo, non voleva fosse così. Non voleva che quella notte fosse esistita. Non voleva tante cose. 
- Ma se vuoi fare sesso e ne hai anche bisogno, non posso chiederti di aspettare che tu ti innamori. Anche perché potrebbe non succedere mai. Potresti non innamorarti mai. Io non capisco perché tu faccia tutto questo. Non ti voglio obbligare, se io sono innamorato e non intendo fare l’amore se non con qualcuno che mi ricambia, è un problema mio. Tu non devi sentirti obbligato a nulla… - Era quello che gli era premuto tanto dirgli, ora che l’aveva fatto si sentiva meglio, ma non riusciva a credere alle sue labbra che intanto continuavano a ricoprirlo di piccoli baci sul resto del viso e nemmeno alla sua mano che continuava ad accarezzarlo ricoprendolo di brividi di piacere. Sull’angolo delle labbra rispose piano, con la stessa sicurezza sorprendente di prima:
- Sono io che voglio aspettare. Frank mi ha aperto gli occhi e Joshua e Kari hanno rincarato la dose. Sto facendo un sacco di cose che non sono da me, come non andare con altri ed aspettare te solo perché… beh, perché voglio farlo. Perché è solo te che ora come ora voglio. In realtà non sei tu che devi sbloccarti e sbrigarti a sentirti pronto per fare sesso con me, non sono io che aspetto te, ma tu che aspetti me. Sono io che devo sbloccarmi. Ed io penso che stanotte sia successo, perché non voglio farlo con altri, voglio farlo solo con te. Non mi è mai successo di volere unicamente qualcuno come in questo momento. Mi odio per averti ferito e averti fatto piangere e Kari ha ragione. Se non sto attento e non mi sbrigo, qualcun altro potrebbe portarti via ed io non voglio perché non esiste un altro che possa rimpiazzarti. Niky, se sono cambiate in me tutte queste cose. Se non sono andato a letto con Frank. Se è da settimane che non vado con nessuno, se aspetto te e solo te. Se mi sento uno stronzo per quello che ti ho fatto. Se voglio solo vederti sorridere. Se mi interessa di qualcuno che non sia io. Se tante cose di me che faccio sempre sono cambiate è solo per te. E questo… questo credo che sia… credo che sia il primo passo verso di te, no? Io non so cosa succede quando ci si innamora, so che succede e basta, ma quando si capisce di essere arrivati? - Era come un pensiero che l’assillava dal momento in cui aveva aperto gli occhi ed ora Niky con le lacrime agli occhi per le cose che gli stava dicendo che aveva solo sognato di sentirgli dire, rispose senza esitare perché lui pur non avendo avuto altre storie prima, non aveva dubbi.
Gli circondò il collo con le braccia e spostando la bocca sul suo orecchiò, girandosi bene verso di lui, mormorò piano: 
- Lo capirai in quel preciso momento. E non avrai dubbi. Come io non ne ho ora. - Perché solo chi amava dava sempre mille possibilità all’altro. Solo chi amava davvero. Per questo Niky volle dargliene ancora.
Chris ancora non capì, ma accettò quella risposta se non altro per il sollievo di riaverlo con sé. Niky non si era arreso e questa era la notizia più bella che avrebbe potuto ricevere. 
Il bacio che suggellò quella specie di promessa non detta, seppe di sonno, ma il retrogusto di dolce lo colsero entrambi. 
In qualche modo ce l’avrebbero fatta e su questo, almeno su questo, non avevano più dubbi.