*Arriva il momento per Chris di capire cos'è l'amore, che esiste e che è ora di arrendervisi. Pradossalmente è proprio il fare a meno di Niky che glielo fa capire ed è ora di una dolce resa ad una altrettanto dolce realtà. Il prossimo capitolo è il finale della prima parte che era quella più leggera e sentimentale. La seconda sarà infatti più cupa e difficile e incentrata quasi del tutto su Kari. Buona lettura. Baci Akane*
CAPITOLO XX:
TRAGUARDI
"Stringerti tra le mie braccia
Io volevo solo stringerti
Tra le mie braccia
La mia vita
Tu elettrifichi la mia vita
Cospiriamo per dare fuoco a
Tutte le anime che morirebbero solo per sentirsi vive
Non ti lascerò mai andar via
Se tu mi prometti di non svanire
Non svanire mai"
Dopo qualche altra tappa del tour, non tardarono a notare che il povero Niky non era per niente abituato alla vita della star ed infatti non riuscendo a stare dietro ai continui spostamenti, alle poche ore di sonno, alle continue feste e alle molte cose che i ragazzi dovevano sempre fare, si ritrovò tipo zombie a trascinarsi dietro di loro.
Solo quando rischiò di addormentarsi durante le prove di un concerto, capirono che non potevano pretendere così tanto da lui ed il primo a parlarne fu Kari che corso in suo sostegno come un falco e porgendogli un caffè rubato a chissà chi, aveva fatto la sparata del secolo:
- Ma scusa, posso capire le prove, ma durante i concerti ci sono già migliaia di persone che lo guardano e che sono lì per lui e pendono dalle sue labbra oltre che dal suo bel culo… che bisogno ha di averti sul palco anche durante questi? - Chris che era dall’altra parte del palco lo sentì come se glielo avesse detto in faccia e correndo con un dito puntato ed aria feroce, grugnì:
- Tu fatti i cazzi tuoi! - Chiaro e conciso. Poi per essere più ascoltato gli tolse il braccio dalle sue spalle mettendoci il proprio. Niky si sentì una principessa contesa e a giudicare dall’espressione pessima di Kari non doveva aver gradito la sua uscita.
- Chris ho ragione io, cazzo! Guarda che stanco che è! Ti è sempre appresso, ma alla fin fine ti serve quando devi cantare perché deve essere il tuo pubblico speciale. Le prove sono giustificate, ma durante i concerti sei pieno di fan che ti guardano… non ha senso che venga! Non ce la fa! Non è abituato, non è una vita che fa per lui, devi dargli un po’ di tregua! Lascia che vada a dormire in albergo e noi ci facciamo il concerto! Poi quando vuole e si sente bene può venire, ormai è dei nostri! - A dargli man forte prima che Chris lo picchiasse, arrivò Ian che con calma lo fece ragionare spettinando amichevolmente i capelli neri a Niky, fermo ad ascoltare impensierito.
- Ascolta, Chris. Kari non ha torto. Guarda che brutta cera che ha, vuoi che si ammali? Non dorme quasi nulla… noi ci siamo abituati a questa vita frenetica, ce la siamo scelti, ma lui no, non puoi obbligarlo. Va bene che lo paghi ed è il suo lavoro, ma se il problema rientra fondamentalmente nelle prove e lui quelle te le garantisce, i concerti non sono un problema. Di gente che ti guarda ce l’hai, no? - Era vero, era assolutamente vero e non poteva ribattere in nessun modo. Andando per logica era proprio così, ma qualcosa non gli tornava comunque, lo seccava a tal punto da tenere la bocca storta e l’aria poco convinta. Suo malgrado non trovò valide ragioni da contrapporre a quelle. Non voleva che Niky si ammalasse.
- Va bene, se non arriva può stare in albergo a dormire, ogni tanto… - Inteso che comunque poteva venire anche ai concerti e non solo alle prove.
Gli altri ridacchiarono per la sua ritrosia mentre Niky la trovò tenerissima, ma questo perché lui ne era perdutamente innamorato ed avrebbe trovato dolce anche un insulto.
Prendendogli la mano, infatti, gli sorrise incoraggiante:
- Facciamo che solo stasera sto a riposare, poi al prossimo ci sarò. - Non sapeva bene quale problema dovesse esserci se lui mancava, in effetti c’erano migliaia di altre persone al suo posto, però se Christopher non era contento era una motivazione più che sufficiente per esserci, ma quella sera era veramente sfinito di conseguenza avrebbe accettato la serata libera.
Oltretutto venire pagato per guardarlo cantare era diventato ormai una specie di insulto, per lui… era la cosa più bella che potessero chiedergli di fare… accettava solo perché effettivamente di qualcosa doveva vivere ed in ogni caso non voleva dipendere da Chris, non era giusto. Già per un mese ne aveva approfittato in quel modo… però la situazione stava diventando molto strana e lui stesso se ne rendeva conto, visto che a tutta quella logica lui voleva sputarci sopra e tenersi Niky con sé sul palco. Fosse stato per lui avrebbe cantato tenendolo per mano!
Quella sera fu una delle peggiori prestazioni di Chris.
Non fu indecente da far fischiare tutte quelle persone, nessuno di loro se ne rese conto e non ci furono effettivi errori eclatanti o stonature, però i suoi compagni e Joshua stesso si accorsero subito che non era concentrato e presente. Si muoveva meno del solito e faceva in generale meno spettacolo, meno scenate. Era andato in calando su molte canzoni e aveva avuto molte sbavature seppure impercettibili. Non si era quasi mai mosso, niente salti, niente interazioni col pubblico e a livello canoro ed interpretativo era stato proprio sotto tono, come se avesse avuto la testa da un’altra parte.
Kari, appena finito il concerto, gli si avvicinò e guardandolo a due centimetri, puntandolo con l’indice come ad accusarlo, asserì laconico e sicuro:
- Mi rimangio tutto! Se l’assenza di Niky ti fa quest’effetto di merda gli daremo vagonate di red bull e monster energy, ma se questo sei tu senza di lui fanculo, non deve più mancare! -
Chris ci mise qualche istante a capire che diavolo dicesse, era di pessimo umore e quando era così era meno reattivo. Quando Joshua disse altrettanto, finalmente comprese.
- Questo sei tu senza il cucciolo che ti guarda da bordo campo? - Un’accozzaglia di paragoni più svariati non avrebbe potuto usarla, ma fu comunque piuttosto chiaro e finalmente Chris reagì:
- Che cazzo dite, cosa c’entra? C’erano migliaia di persone a guardarmi, l’avete detto voi che era la stessa cosa! Non venitemi a dire che avevo ragione io a volere Niky perché vi spacco la testa! Io non volevo separarmene! - Ma solo dopo si accorse delle parole che aveva usato e di nuovo quello decisivo fu Ian che con una mano sul suo braccio ed un sorriso comprensivo, disse calmo:
- Non avevamo idea che fosse lui nello specifico a darti la spinta… era iniziata con un semplice bisogno di avere qualcuno consacrato a te che ti ascolta sempre… pensavamo che il pubblico fosse più che sufficiente e che non fosse Niky nello specifico il punto. - Joshua e Kari lo guardarono ammirevoli, aveva un’abilità nel parlare che era incredibile. Chris, infatti, invece di arrabbiarsi e prendersela anche con lui, si sgonfiò rimanendo senza parole.
Che avessero ragione?
Con quella domanda tornò in albergo dove Niky dormiva della grossa ed il peso con cui aveva fatto il concerto gli rimase anche sotto la doccia, fino a che, stendendosi silenzioso nel letto con lui, cercando di non svegliarlo e circondandogli la vita con le braccia per dietro, quel peso non se ne fu andato.
Fu lì, esattamente lì che capì cosa aveva voluto dirgli Niky quella volta, quando aveva asserito che avrebbe capito di essere innamorato nel momento in cui lo sarebbe stato.
“Era questo che intendeva?” Quando Niky si girò verso di lui ancora nel dormiveglia e gli si accoccolò contro il petto ricambiando l’abbraccio, ne ebbe conferma e lo fece come un ebete, incredulo, ma ormai sicuro perché non c’era più spazio per il minimo dubbio: “Ne sono innamorato.”
Con quello riuscì ad addormentarsi.
Il mattino successivo il primo a svegliarsi fu Chris, la tabella di marcia voleva la ripartenza entro due ore circa e nonostante la stanchezza per il concerto della sera prima, l’euforia di essere arrivato al famoso traguardo lo fece svegliare con largo anticipo, ma non certo per prepararsi, semplicemente per contemplare l’obiettivo raggiunto.
Lì per lì il discorso del sesso era lontano anni luce.
Sarebbe rimasto ore a contemplarlo, lo vedeva con altri occhi, gli appariva completamente diverso e cominciava a pensare gli avessero fatto un incantesimo.
In realtà era cambiata la consapevolezza, niente altro. Non era successo niente di specifico da farli avvicinare e far sì che si innamorasse dall’oggi al domani. Lo era da un po’, probabilmente, ma ora ne era consapevole, tutto lì. E l’accettava. Questo era stato il passo finale, quello più duro e consistente.
Ripensò a tutto quello che aveva passato dall’incontro con Niky, tutte le mille stranezze vissute, i momenti difficili, i litigi, le voglie di mollare tutto e le parole delle persone che gli dicevano che in ogni caso ne valeva la pena. Solo ora che c’era lo capiva. Capiva come potevano avere ragione.
Era vero, però… ne valeva la pena se poteva sentirsi in quel modo solo nel guardare qualcuno.
Non si accorse d’aver cominciato ad accarezzarlo leggero sul viso, con una delicatezza carica di emozione. A Niky bastò per svegliarsi e quando aprì gli occhi velati di sonno e lo vide, il suo sorriso fu istantaneo.
- Buongiorno… non ti ho sentito tornare, stanotte… era tardi? - Chris non rispose se non con un sorriso altrettanto tenero, peccato che non gli avesse mai sorriso in quel modo.
Niky lo capì all’istante che era successo qualcosa, che c’era qualcosa di diverso in lui. Lo capì immediatamente, ma non si mosse perché fra le sue braccia, stesogli accanto, stava troppo bene.
Quando Chris glielo disse non si era nemmeno chiesto come si facesse, lo fece nel modo più spontaneo e sicuro del mondo. Sempre con quel sorriso tenero nuovissimo per lui. Piano. Accarezzandolo dolcemente con un dito sulla guancia:
- Sono innamorato di te, Niky. - Solo così. Sfumato. Lento. Sottile.
Prima l'ondata bollente che lo investì, poi le lacrime che furono tanto prevedibili quanto belle. Accentuando quel sorriso splendido, Christopher lo baciò tralasciando il sapore del risveglio. Non notò niente, in quelle condizioni. Notò solo che era caldo e sciolto contro di lui, che l’aveva appena portato in quel Paradiso tanto agognato e che ora grazie a lui lì vi sarebbe esploso.
Quando anche le sue mani risalirono insinuandosi intorno al suo collo per stringerlo a sé, Chris si sistemò meglio su di lui, fu Niky a spingerglisi contro come se non ci fosse altro che quello, alla fine dell’arcobaleno.
L’ondata li investì insieme, ma fu lenta e calma. Fu un’onda dolce che trasportava piano verso quel piacere solo lontanamente immaginato, ma fortemente desiderato.
Preso un momento di respiro, Chris tornò a contemplarlo mentre le mani continuavano a carezzarlo sempre più in profondità, ma con estrema calma e languore.
- Sai cosa me l’ha fatto capire? - Gli occhi di Niky erano ancora bagnati di lacrime e quasi non osavano crederci, eppure non dubitava che fosse così. Era solo troppo felice.
- Ieri sera senza di te è stato il peggior concerto della mia vita. Era diverso all’inizio. Prima che tu arrivassi. Ma ora sono al punto che non sei tu che mi guardi, ma sono io che canto per te. E quel salto di qualità di cui tutti mi parlano di continuo sei tu. È perché canto per te e basta. Quindi non ho dubbi, specie se con un peso sulle spalle mi basta vederti e abbracciarti per stare bene e rilassarmi. Sono innamorato di te e basta. - Niky continuò sulla via delle lacrime luminose e solo quando cercò di dire qualcosa senza successo, Chris cercò di aiutarlo asciugandogliele con le labbra.
Passò le scie trasparenti che dagli occhi ricadevano sulle tempie, quando li raggiunse glieli chiuse per poterglieli baciare piano e quando scese sugli zigomi e sulle guance riservò lo stesso trattamento fino a che Niky non riuscì a parlare.
- Dio, non sono mai stato così felice in vita mia. È per questo che si deve vivere ed insistere sulla ricerca dell’amore. Per questo che bisogna darsi solo per amore e niente altro. Perché non puoi provare una cosa simile e nemmeno migliore. Sono innamorato anche io di te, Chris. -
Fu il turno di Chris di commuoversi di quel ritorno completo, pieno e all’altezza delle aspettative. Anzi. Anche oltre.
Il resto se lo dissero approfondendo un bacio che prima era stato solo delicato e dolce.
Come dolce e delicato fu Chris mentre gli sollevava la maglia leggera del pigiama e gli abbassava i pantaloni insieme ai boxer. Niky sospirò contro la sua bocca, mentre le loro lingue si intrecciavano trasmettendosi quel sapore al risveglio che in qualche modo era meraviglioso per ciò che significava. La mano di Chris si intrufolò fra i loro bacini che fino ad un istante prima aderivano sentendosi perfettamente, iniziò a masturbarlo consapevole che quella volta non sarebbe stato fermato, che Niky aprendo le gambe e piegandole per farlo sistemare in mezzo, gli concesse il permesso di andare oltre.
Chris si senti emozionato sentendo che le sue dita, tremanti e timide, gli prendevano la canottiera e gliela sfilavano carezzandogli lieve e voglioso la schiena dove la curva lombare era così sexy di natura. Ancor più sexy quella accentuata e soda del suo sedere, quando lo toccò infilandosi sotto i boxer aderenti, smisero di baciarsi e Chris scivolò al suo orecchio leccandolo e succhiandolo. Niky con la mano di Chris che gli provocava quel piacere già subito intenso, andò comunque presto nel panico anche per colpa delle sensazioni trasmesse dalle proprie mani sul suo corpo atletico e caldo che l’aveva fatto impazzire così immediatamente.
Chris cominciò a muoversi su di lui innescando la scintilla definitiva che fece eccitare entrambi e piano, con esperienza, prese in mano la situazione e si occupò di dargli piacere in ogni centimetro del suo corpo magro e morbido. Lento, senza fretta, sensuale e affamato al tempo stesso.
Esplorava Niky con dolcezza, trovando incredibile la sensazione delle labbra sulla sua pelle.
Niky si abbandonava in totale fiducia, aveva un po' di timore, il cuore gli batteva fortissimo e si sentiva nella giugulare che Chris succhiava, ma era bellissimo, era bellissimo e basta. Non voleva che smettesse e proseguì a dargli piacere lentamente ovunque, disconnettendolo totalmente quando con la bocca raggiunse la sua erezione eccitata.
Ora lo stava avendo e non riusciva ad immaginare e ricordare niente di più bello. I brividi di piacere lo ricoprivano ed erano sempre di più, il calore lo faceva reagire mentre si muoveva sotto di lui, volendone ancora e di più.
Chris capì che non si sarebbe potuto fermare e si sconvolse, nell'istante precedente dell'unione definitiva.
Si sconvolse perdendosi nei suoi grandi occhi lucidi ed emozionati.
Si sconvolse perchè non ricordava niente che si avvicinasse a quello.
Quante volte aveva fatto sesso in tutti i modi?
Quante donne e uomini aveva avuto?
Ne aveva fatte di tutti i tipi, era stato bello, ma non indimenticabile.
Lì c'era di più, c'era molto di più.
Era come paura.
Paura di fargli male, paura di non esserne all'altezza, paura di esplodere, paura. Paura che fosse tutto troppo grande.
Non seppe tradurla in modo diverso. Ma quando Niky, dolce, l'accarezzò dicendo che andava tutto bene, Chris ritrovò il coraggio di andare avanti.
Era il passo più importante mai fatto ed era emozione ogni sospiro che usciva dalle proprie labbra. Era emozione ogni tocco. Ogni bacio.
Emozione vera.
Però doveva catturarla. Doveva, ne aveva bisogno.
Prenderla dentro di sé e farla sua, fare sua quell'emozione solenne, grandissima.
Così dopo un piccolo bacio, fece suo Niky che sparì per un secondo. Un secondo o forse un minuto. Quanto ci impiegò a riemergere una volta che l'ebbe in sé?
Fu la sua prima volta, non certo la migliore, ma non l'avrebbe comunque scordata.
Non tanto per lo shock ed il dolore normale. Non l'avrebbe scordata perchè era comunque con lui.
Chris lo fece nel modo più delicato possibile, cosa di cui non era mai stato capace.
Delicato entrò, delicato l'attese, delicato si mosse, delicato cercò di aiutarlo.
Chris fu delicato e Niky, dopo un tempo infinito passato a stringersi e tendersi, si abbandonò.
Poteva far male darsi per la prima volta, aprirsi sul serio.
Però ne valeva la pena perchè la seconda sarebbe stata meglio. Ed anche la terza. E poi la quarta... via via sarebbe andata sempre meglio.
Sia negli atti d'amore, che nella vita e nei rapporti.
Si rischiava la prima volta, spesso era sconvolgente e ci si faceva davvero male.
Ma poi andava meglio e poi ancora meglio fino a che diventava in qualche modo perfetto.
Si marchiarono quel momento nelle loro menti, nelle loro anime.
Per Niky il fuoco, per Chris il paradiso.
Insieme un traguardo, da lì in poi una nuova vita.
Le mani di Niky furono la prima cosa che sentì e lo riportarono al mondo nonostante rimase scosso a lungo. Quello che aveva provato non lo poteva semplicemente mettere da parte.
- Ero un idiota a non volere tutto questo. A non volermi innamorare. - Disse alla fine cullato dalle sue braccia.
- Lo sai solo perché ci hai provato, prima non ne avevi idea. Non l’avresti mai capito. - Disse piano Niky baciandogli il capo.
- È merito tuo che hai tenuto duro ed insistito tanto. - Fece Chris. Niky, in disaccordo, gli alzò piano il viso mettendogli due dita sotto il mento, quando l’ebbe a pochi centimetri si guardarono e con una certezza assoluta nell’espressione, concluse sereno:
- È merito tuo che ci hai provato. Solo chi rischia, vince. E non so fare discorsi sul futuro, io ci credo, ma il mondo lo conosci meglio di me… però posso dirti con certezza che ora ti amo e non voglio niente altro che questo. Te. I tuoi sentimenti. Quello che ho ora. - Chris colpito e risollevato da quelle sue parole e da lui stesso, rispose sfiorandogli le labbra con le sue ed un sorriso successivo rilassato. Ce l’aveva fatta.
- Nemmeno io voglio altro che questo. E non importa cosa sarà. Intanto sei qua. -
Decisamente un gran bel salto di qualità, oltre che cambiamento.
Del resto a volte bastava poco.
A volte bastava una sciocchezza.
Qualcuno che ascoltava, che si interessava, che ci provava, che si apriva, che donava sé stesso.
A volte bastava qualcuno e le cose cambiavano nel modo più imprevedibile e radicale possibile.
A volte bastava anche solo cantare per qualcun altro e non solo per sé stessi.