*Kari si rende conto che concentrarsi sui problemi facilmente risolvibili di Niky è una cosa che gli fa bene in qualche modo, così si butta su di lui trascurando i propri. Niky sta scoprendo la propria sessualità su cui è molto confuso, ma per capirsi meglio decide di sperimentare sul campo con la supervisione di un Kari che finirà per divertirsi inaspettatamente facendo cose davvero poco da lui. Buona lettura. Baci Akane* 

CAPITOLO VII:
PROVE SUL CAMPO

kari

"Giuro su Dio, sono il diavolo
Alza le mani al cielo e prega
Io sono un ladro, tu un bugiardo
E viviamo dentro i nostri sogni più sfrenati
Nello spazio sconfinato
Attraverso una terra di sangue e sogni
Farò in modo che il tuo cuore non vada in pezzi
Non ti fermi? Per favore
Liberami, liberami
Liberami, liberami
Lasciati andare, lasciati andare, va
E’ il momento di deporre le armi"

- 30 second to mars - great wide open -


Erano seduti sul divano a guardare un film per distrarsi dai rispettivi burrascosi pensieri, che a Kari venne in mente quella che parve la domanda del secolo e come se chiedesse che tempo facesse fuori, se ne uscì così: 
- Ma senti, come pensi di capire se ti piacciono le donne? Parlavi di metodi passivi… cioè intendi guardarti dei porno? - Niky che stava bevendo dell’acqua sperando di stimolarsi la fame consapevole di poter mangiare solo lì da lui, la sputò tutta in avanti, fortunatamente non sul ragazzo che rimase immobile a guardarlo come se fosse pazzo.
Curioso che Niky poi, paonazzo, avesse la stessa espressione!
- Sono cose da chiedere? - 
Kari lo prese per un sì:
- Qua di sicuro non ce ne sono, Joshua non è tipo anche perché va direttamente dal vivo, e in internet non si trova roba decente, ma conosco qualcuno che potrebbe procurarmene un paio di buoni, se aspetti un attimo… - 
Fece per prendere il cellulare e cercare in rubrica, ma fu fermato da Niky che gli prese il cellulare e veloce come una saetta glielo nascose sedendosi sopra. L’aria shoccata, ancora rosso in viso, gli occhi come due fari nella notte. 
- Ce l’hai già a casa? Allora ti accompagno così sveli subito il mistero, sono curioso! - A questo punto cominciava anche a coinvolgersi delle sue vicende, non erano male i suoi problemi, li riteneva di facile portata rispetto ai propri. 
Peccato che Niky non fosse dello stesso avviso.
Cominciò a quel punto a scuotere convulsamente il capo come avesse un attacco epilettico e quando Kari chiese con lo sguardo che diavolo gli prendesse come uno che fissava un marziano su Venere, provò cauto: 
- No che? No non ne hai? - Niky scosse ancora il capo senza la capacità di parlare e non sapendo come interpretarlo continuò cercando di indovinare: - No non vuoi testare ora? - Ancora no. - No con me che ti guardo? - La testa quasi gli si staccò dal collo e allora rise: - Ma dai, non sentirti imbarazzato, sono cose che si fanno fra uomini… - Niky continuava a guardarlo chiedendogli supplichevole di non prenderlo in giro e l’altro continuò: - guardare i porno, che male c’è? - A quello finalmente il ragazzo si decise a parlare: 
- Tutto il male possibile! Non si fa, sono dissacranti, volgari e illegali! -
Kari scoppiò in una risata ancora più rumorosa tanto che se qualcun altro l’avesse visto avrebbe dubitato che era lui.
- Ma che dici, non sono illegali! - In realtà non ne era nemmeno sicuro, viveva fuori dal mondo e in ogni caso niente fermava le persone dal guardarsi i porno. Erano una cosa normale, tutti lo sapevano!
- In ogni caso vanno contro al mio credo, non mi piace la volgarità specie quella fine a sé stessa. Quelle ragazze svendono il loro corpo solo per soldi e non va bene, è una cosa orribile, si maltrattano da sole ed è tristissimo! - Kari capì che sarebbe finito per mettersi a piangere guardando un porno invece che eccitarsi o capire se gli piacesse o meno, così decise di cambiare argomento seppure con il singhiozzo per aver riso troppo.
- Ok, ok, niente porno! Come pensi di fare, comunque? Ne chiamiamo una e le chiediamo di farti uno spettacolino gratis solo per il tuo bel faccino? - Il resto era sottinteso. Lo spettacolo non si sarebbe limitato allo sguardo.
Sapeva chi chiamare se voleva quel genere di cose, c’erano molte disposte a non farsi pagare. 
Niky sgranò gli occhi come se avesse bestemmiato di nuovo e l'altro alzò gli occhi al cielo cominciando ad esasperarsi.
- E che cazzo ho detto ora! - 
- È sempre una forma di svendita del proprio corpo, non per pagamento, ma per un favore, però non va bene! Non è edificante, è egoista da parte nostra chiederglielo e umiliante da parte sua farlo solo per una cosa simile! Andrebbe bene se ci fossero sentimenti di mezzo da parte di entrambi, ma non c’è niente! Ora non dico che la gente debba fare l’amore solo dopo il matrimonio, non tutti devono seguire questa meravigliosa via, ma almeno farlo se ci sono dei sentimenti. Non mi sembra un’oscenità! Il nostro corpo è il nostro tempio, dobbiamo averne cura! - 
Kari si stava per addormentare, quando capì che aveva concluso si risvegliò. Di tutto aveva solo capito che in qualche modo centrava la religione, come sempre del resto. Sbuffando seriamente stufo provò con un terzo tentativo: 
- Allora andiamo in un locale, ti guardi intorno, vedi se te ne piace fisicamente una e provi almeno a parlarci e conoscerla? Questa è una possibilità valida o è sconsacrante? - Niky non discusse una tesi sui termini giusti da usare associati ad un tono altrettanto giusto e non così polemico, ma avrebbe voluto. Suo malgrado fu fermato dal fatto che finalmente aveva tirato fuori una buona idea! 
- Beh, questo mi sembra fattibile! - 
Kari si alzò in piedi di scatto rivelando un’insospettabile attivismo e alzando le braccia al cielo lo guardò vittorioso: 
- Alleluia! - Niky alzò il dito per ammonirlo riguardo quell’invocazione religiosa che sulla sua bocca appariva come una blasfemia, ma si fermò con l’altro che tornava alla carica: - E poi per la fine della serata provi a scopartela. Quando cominci capisci subito se ti va o no. Se ti va vuol dire che sei bisessuale e che hai ancora qualche possibilità di non bruciare all’inferno - quello lo aveva capito - mentre se non ti va possiamo sempre provare con qualcun’altra e riprovare l’esperimento. - Niky storse il naso.
- L’hai capito che non voglio fare l’amore prima del matrimonio? -
A questo punto Kari fu brutale: 
- E come diavolo fai ad arrivare al matrimonio se non sai se ti piace scoparti una figa piuttosto che un cazzo? - 
Niky sgranò gli occhi e sparì col viso contro il cuscino, era talmente imbarazzato da non saper proprio come fare per andare avanti nella conversazione. Come faceva a parlare in quel modo? 
Kari rimase basito a quella reazione infantile e si risedette sospirando, non capiva nemmeno se considerarsi sconfitto o cosa. 
Nell’attesa che si riprendesse tornò a guardarsi il film comodo comodo. Non ci aveva capito niente, ma normalmente non cambiava molto. 
Quando Niky si sentì vagamente meglio, si rialzò dal cuscino e timidamente lo guardò: 
- Per il momento limitiamoci solo a conoscerne una che mi ispira, ok? Poi ci penso. - 
Kari tornò a guardarlo e quando lo fece sembrava risoluto:
- So io cosa ti ci vuole a te! Ti ci vuole un Christopher al femminile che ti prenda e ti faccia un pompino e ti apra le gambe davanti alla faccia senza chiederti il permesso! Se ti viene da vomitare è ovvio che sei solo gay, se invece ti viene duro e vieni come un indemoniato - uso di termine peggiore non avrebbe potuto trovarlo - vuol dire che ti piacciono tutti! - Al che non sembrava più tanto meglio che essere semplicemente gay. 
Niky tornò a morire sul cuscino e non si riesumò per lungo tempo.
Quando i titoli di coda del film passarono e Kari era bello che ronfante, Niky risalì dal regno dei morti e dopo aver pensato a lungo scosse l’amico per il braccio, quando fu sveglio -o a lui parve così- disse ancora imbarazzato con una vocina sottile: 
- Solo guardare e conoscerne una, eh? - 
Kari annuì senza sapere cosa diavolo avesse detto, finendo poi per tornare a dormire.
Niky si appoggiò allo schienale e sospirò provando a pensare a quella sera. Sarebbe stato traumatico, ma necessario. Comunque conoscere ragazze non era un crimine, era una bella cosa se si rimaneva nel campo a lui congeniale. Ovvero niente sesso. 
Certo, perché nel caso avesse capito che avrebbe voluto e che quindi gli piacevano anche le donne, poi prima del matrimonio non se ne parlava lo stesso. Il punto era che per capirlo in modo efficace era dare ascolto ai propri istinti profondi e basici. 
 
- Ho un’idea! - Esclamò improvviso Kari dopo aver dormicchiato per un’altra mezzora dopo il film. 
- Mm? - Fece Niky sulla via del timore più che giusto. Aveva un’aria da zombie, ma se aveva un’idea c’era da preoccuparsi. 
- Visto che ci andiamo subito dopo le prove e che sicuramente non hai niente di adatto e che devi essere al meglio per avere più possibilità con chi ti interesserà -sempre ammesso che una ce ne sia- andiamo a fare spese e a sistemarti come si deve! - 
Kari solitamente odiava quelle cose, ma l’idea di trasformare Cenerentola nella principessa, perfino un orso come lui si accendeva.
Niky si spostò di lato sul divano ritenendolo contagioso nella sua schizofrenia.
- Non ho soldi e poi sono sciocchezze, ci si deve piacere così come si è. E poi già stasera? Non è presto? - Chiese sperando che gli desse retta. Il carro armato non l’ascoltò nemmeno e sproloquiando di nuovo proseguì dritto per la sua strada: 
- Hai un bel faccino e non avrai problemi, ma bisogna valorizzarti come si deve. A partire dai capelli! - Il ragazzo allarmato si toccò i capelli.
- Che hanno i miei capelli che non va? - il bassista non era un esteta per niente, nemmeno si sapeva vestire come Dio comandava. Cioè non seguiva la moda e nemmeno uno stile che gli valorizzasse il corpo, però riconosceva che c’erano momenti in cui bisognava consegnarsi in mani esperte. Quel ragazzino sembrava troppo un contadinotto poveraccio, serviva una degna trasformazione. 
- Sono vecchi. - Asserì brusco mortificando il ragazzo che rimase zitto. - Io non ho la più pallida idea di come si faccia, se fossi una donna lo saprei, ma in questo caso conosco la persona ideale per questo genere di operazione! - Senza dargli tempo di ribattere prese il cellulare ancora sotto il sedere dell’altro e chiamò qualcuno. 
Dopo pochi minuti si presentò Sean il chitarrista e seconda voce, più pimpante e felice che mai. Quel genere di cose le adorava.
- È lui la donna perfetta per questo genere di cose? - Chiese ironico Niky. Kari annuì convinto e Sean rise sentendosi definire donna. In certe cose lo era. 
- Allora, diamo inizio all’operazione Cenerentola? - Niky finalmente capì cosa significava amor proprio e sentendosi una fanciulla si ricordò di essere un maschio!
Comunque non si ribellò.

 
Kari, Niky e Sean arrivarono insieme alle prove e per un pelo. Quando entrarono tutti si stupirono poiché di solito Kari e Sean erano ritardatari cronici, invece ora erano puntuali ed oltre a questo fu uno shock vedere quello che un tempo doveva essere stato Nicolas: se da una parte capirono il motivo della puntualità, dall’altra si chiesero cosa gli avessero fatto.
Gli altri erano già tutti arrivati e il primo a parlare, ovviamente, fu Manuel. 
- Dov’è la fata madrina? Voglio che trasformi anche me! - 
- Per te ci vuole qualcuno che sta più in alto! - Commentò con sadismo Sean.
Paul fu altrettanto entusiasta: 
- Cazzo che lavoro, Cenerentola è quasi irriconoscibile! - Perfino Ian era ammirato e nel cercare di non mortificarlo ulteriormente, provò con qualche complimento normale: 
- Però, sembri davvero un altro. Complimenti, stai benissimo! - 
Niky rimase impalato davanti alla porta, rosso e rigido per un bel po’ e più di tutti lo sguardo che gli bruciò fu quello di Chris fermo davanti allo specchio. La cosa che sorprese tutti fu che dopo una prima veloce occhiata non tornò alla propria immagine, cosa che solitamente preferiva di gran lunga. Solo da questo e dal fatto che non scherzasse in qualche modo pesante, fu chiaro che aveva gradito.
Anche troppo.
Niky oltre ad avere un nuovo taglio di capelli che lo rendeva più adulto e lo valorizzava, un taglio non fuori dal suo stile semplice e classico, aveva anche dei vestiti nuovi. Con nuovi non si intendeva semplicemente nuovi, ma sempre sul genere di prima. Con nuovi si intendeva uno stile completamente diverso.
- Sembra o no un principe moderno? - Chiese Sean orgoglioso del suo capolavoro. 
In macchina era anche pieno di altri vestiti che l’aveva obbligato a prendersi per cambiare totalmente armadio e quindi stile. Niky si era opposto strenuamente con tutte le sue forze, ma alla fine Sean gli aveva preso tutto lo stesso. 
- È uno stra figo! Cioè già prima era messo bene, ma ora… ora si vede cosa c’era dietro al guscio! - Questa volta Manual non fu fuori luogo e tutti assentirono con lui e le sue ammirazioni sentite. Anche Chris sebbene rimase in silenzio a fissarlo stupito. 
Aveva intuito fosse un bel ragazzo, ma col taglio ed i vestiti giusti era tutt’altra cosa.
Abiti giovani e nuovi che evidenziavano la sua figura slanciata ed il suo bel corpo snello. Jeans Armani di una perfezione assoluta per lui e la camicia. La camicia più bella che avesse mai visto, blu scuro con le cuciture bianche che risaltavano, una stoffa splendida e liscia, un taglio da ogni occasione e non eccessivamente elegante. 
Poteva sembrare tanto sportivo quanto da sera. 
Esattamente il genere che si associava meglio a lui.
Da principe moderno, appunto, come Sean aveva cercato di renderlo. 
- Stasera deve cuccare, quindi ha chiamato la fata madrina, cioè io, ed eccolo qua! - Spiegò limitandosi alla versione breve. Non gliel’avevano approfondita molto nemmeno a lui, ma così venne frainteso. O meglio venne frainteso da chi sapeva un po’ meglio la storia.
Leggasi Chris ed Ian. Se al secondo non interessava molto e pensava che facesse bene ad interessarsi ad altre o altri, al primo cominciò a rimescolarsi la bile in modo estremamente doloroso per il suo stomaco!
Manuel e Paul fischiarono e batterono le mani in concomitanza e lo circondarono scardinandogli le braccia tutti contenti ed eccitati: 
- Allora tutti all’Olympia stasera! - Era un locale famoso per la varietà di persone che c’era, sia dal punto di vista femminile che maschile. Molto frequentato. 
- No, ci andiamo solo io e lui! - Fece Kari mettendosi in mezzo e sorprendendo tutti. Il suo tono non ammetteva repliche, ma non era arrabbiato. Tutti lo fissarono storditi.
- E perché mai? Mica dovete cuccare fra di voi! - Paul non era sempre un asso nell’esprimersi, ma fu chiaro cosa intendesse e solo Ian notò lo sguardo di Chris assottigliarsi. 
- Certo che no, mica l’avrei fatto mettere a nuovo altrimenti! - Esclamò Kari senza peli sulla lingua. A quello però la curiosità esplose e seccato spiegò sempre conciso come suo solito: - Deve capire se gli piacciono le donne o gli uomini. O tutti e due. Insomma. Cazzi suoi. - che lui aveva appena spiattellato impunemente senza tatto. Ci mancava solo che dicesse che si erano baciati per provare rispettivamente due cose diverse. 
Il protagonista ora era sempre più sotto terra fra fischi di vario genere ed altre pacche. Chissà cosa avevano da divertirsi tanto, poi. Stava morendo davanti a tutti!
Ian lo capì e capì anche che presto il mondo sarebbe finito per colpa di Chris e trovando comunque strano quel suo atteggiamento, cercò di salvare la situazione in extremis.
- Sono affari suoi, lasciamolo in pace! - 
Cercò di prenderlo per la vita e strapparlo alle grinfie delle streghe malefiche, leggasi Manuel e Paul. 
Non gradirono ed anche se riuscì a condurlo al divano e a sederselo accanto, gli altri non mollarono.
- Ma perché solo tu e lui, scusa? A rimorchiare si va insieme. -
- Anche perché Niky ha l’aria di uno che non lo fa spesso… ci vuoi togliere tutto questo divertimento?  - 
- Non lo fa per niente, per questo deve andarci. - Puntualizzò Kari andando al basso e cominciando a prepararlo. 
- E allora perché non possiamo venire? - Chiese Sean giustamente deluso dall’idea di non poter vedere fino alla fine l’esito delle sue dure fatiche. 
- Perché altrimenti si imbarazza. Lo sarà già così. Più siamo e peggio è! - 
- E perché proprio tu, invece? - 
Kari esasperato sperò che il basso fosse un fucile, ma siccome così non era si limitò a demolirli una volta per tutte a parole, stufo di discuterne.
- Perché lo inibite! Voi siete troppo scemi, si salva Ian e basta! Per non parlare di lui che… - a quel punto si soffermò su Chris il quale lo fissava come se lo volesse uccidere. Alzò le spalle e proseguì senza pensarci oltre: - è colpa sua se Niky deve capire se è carne, pesce o verdura! - I termini di paragone furono fantasiosi e piacquero a tutti tanto che si distrassero mettendosi a ridere. 
Con sollievo di Niky li videro cambiare obiettivo e puntare a Kari e alla sua loquacità, ma quando li sentirono alludere di nuovo a loro insieme come coppia, Ian si irrigidì alla stessa maniera di Niky. Entrambi avevano notato lo scatto di nervi di Chris che ora sembrava in grado di ridicolizzare l’inferno. 
“Tempesta, fulmini e saette!” Previde il tastierista e chiedendosi cosa potesse fare per sistemare le cose, capì che non poteva fare nulla e che avrebbero dovuto cavarsela da soli. Non era il baby-sitter di nessuno e se Chris era interessato davvero a Niky avrebbe dovuto darsi pena per dimostrarlo e cercare di tenerselo, invece di farlo scappare. Alzandosi si disse con durezza che tanto non ne sarebbe mai stato capace visto che non era in grado di amare né di provare altri sentimenti simili.
A Niky comunque fu chiara una cosa.
“Nessuno dovrà mai sapere che cosa è successo fra me e Kari oggi.”
Intuizione esatta, specie perché se la voce arrivava a Joshua sarebbe stata la fine del mondo.
Quando cominciarono a suonare tutto tornò lentamente a sfumare, tutto venne spazzato via dalla voce sensuale e penetrante di Chris: imbarazzo, dubbi, pesantezze e tensioni.
Niky rimase lì, totalmente trasportato dal cantante che era l’unico che riusciva ad entrargli dentro in quel modo. Non aveva mai ascoltato musica e quella di chiesa non la considerava ovviamente, ma quando lui cantava tutto spariva ed era un effetto che comunque niente era mai riuscito a fargli.
 

Il locale era uno di quelli molto alla moda, si poteva trovare o gente estremamente ricca o che aveva un nome importante e conosciuto. 
L’Olympia era spazioso e suddiviso in più sale, tutte comunque arredate con stile elegante e alla moda. 
Il DJ mandava le ultime canzoni dance del momento che andavano più in voga, il volume assordante faceva vibrare tutto il pavimento ed i tavolini al tocco, i barman facevano cocktail acrobatici e di grande impatto visivo e il tema generico era il monte Olimpo e quindi gli Dei. Sulle pareti rappresentazioni degli stessi in genere futuristico e il bancone era a forma della saetta di Zeus. 
Ogni ordinazione aveva a che fare con uno degli Dei e le divise dei camerieri erano più costose di quelle dei modelli in passerella, per non parlare della perfezione del trucco e dei capelli. 
L’Heaven di Emeli Sande riempiva il locale delle sue note ritmate e melodiche al tempo stesso, quando Niky e Kari entrarono. 
Il ragazzino rimase senza parole a guardare l’interno così come le persone che c’erano, sembravano tutte famose anche se lui non ne riconosceva nemmeno uno. 
- Ma dove mi hai portato? Mica è un locale per vip? - Chiese stringendosi intimidito all'altro che ghignò.
- Non del tutto. - Al che era chiaro che parzialmente lo fosse. Ovvero era aperto oltre che ai vip anche alle persone con un certo reddito. Non a caso all’ingresso bisognava consegnare la carta di credito a cui di volta in volta tiravano giù il costo di ogni ordinazione. Se non la si aveva e se il conto non era abbastanza alto, non si veniva accettati. 
I clienti erano sicuri che tutto funzionava correttamente viste le moltissime telecamere di sorveglianza poste ovunque ed in ogni caso c'era in gioco il buon nome del locale; il direttore non avrebbe mai permesso che venisse infangato. La gente che vi lavorava era di un certo tipo e gli uomini della sicurezza e di controllo sovrabbondavano ovunque, senza però essere invadenti.
Sicuramente un posto notevole.
- Ma a te piace un posto simile? - Chiese Niky avvicinandosi ancora, sempre appeso al suo braccio muscoloso. 
- No, ma hanno ragione quelle scimmie scopatrici! Qua chi deve combinare, combina di sicuro e trovi solo ottima merce. Se non trovi qua qualcuna che ti piace vuol dire che sei proprio gay! - Il modo in cui lo disse fu un capolavoro di insensibilità e la faccia del ragazzo fu talmente comica che lo fece ridere. Era raro che lo facesse, ma ultimamente con lui ci riusciva.
- Andiamo a sederci al banco, è sempre il posto migliore per individuare la preda. - Non era un donnaiolo incallito come altri del gruppo, però sapeva come funzionava, il meccanismo l’aveva imparato proprio uscendo forzatamente con loro. 
Niky sospirò a disagio, voleva già andarsene, ma quando lesse i prezzi dei cocktail impallidì e fece per alzarsi e girare sui tacchi. 
- Dove vai? - chiese Kari prendendolo per il gomito.
- Via da qua! Hai visto i costi? L’acqua non è nemmeno in listino e un caffè costa un occhio della testa! Non oso guardare i drink analcolici! - Kari lo guardò e fu il suo turno di essere straordinariamente espressivo. Sembrava guardasse di nuovo un marziano su Venere!
- Intendi bere cose analcoliche? - Sembrava una bestemmia, una specie di vomito in bicchiere o cose simili! 
Niky semplice rispose con un ‘sì’ ovvio aggiungendo senza peli sulla lingua: 
- L’ultima volta che mi hanno fatto bere alcolici di nascosto mi sono ubriacato tanto da svegliarmi nudo nel letto di un altro completamente senza memoria. Non intendo ripetere l’evento! - Kari si fermò non sapendo questo dettaglio.
- Allora non sei vergine! Con chi hai scopato? - Niky avvampò ritrovandosi di nuovo seduto a spiegargli fra balbettii vari la famosa mattina incriminata, quando si era ritrovato con Chris. 
- Ma non abbiamo fatto niente, ha detto che mi sono messo a pregare e lui si è stufato. Fortunatamente si è addormentato! Comunque te lo avevo detto il primo giorno, ricordi quando ti ho svegliato? -
Dopo aver scoperto i dettagli del retroscena scatenante, Kari asserì capendo finalmente tutto: 
- Le cose che sento appena sveglio si sbiadiscono l’ora successiva. Beh, Chris si vanta di tutte le sue scopate, se ha detto che non l’avete fatto è incredibile, ma vero. - Di questo Niky non aveva dubbi. - Insomma è da questo che è partito tutto! - Non avrebbe mai detto che si sarebbe divertito ad una serata simile con un angioletto del genere. Lui che era praticamente il Diavolo fatto persona. Fra passato da vagabondo e tossico e presente da musicista semi narcolettico e praticamente alcolizzato, era decisamente tutt’altra cosa.
Quando gli chiesero cosa prendevano, Niky disse ‘niente’ ma Kari non gli diede retta ed ordinando due analcolici, si fece guardare con una sorpresa che rasentava la parodia di un film comico.
- Ho promesso a Joshua di smettere di bere. Devo almeno provarci. - Si giustificò capendo subito cosa fosse quella faccia da pesce. 
- E comunque costano troppo! - Esclamò l’altro dopo, guardando i prezzi preoccupato.
- Non pensarci… pago io! - Questo lo fece sentire anche peggio, fu così che per distrarlo lo obbligò a guardarsi intorno a ad indicargli tutte quelle che considerava belle ragazze. Era come partire dall’ABC con un prete che aveva appena lasciato i voti. Non gli era mai capitato, ma immaginò potesse essere così. 
Niky cominciò a guardarsi in giro già in subbuglio e a disagio, suo malgrado lo fece. Era importante capire che gusti sessuali aveva. 
Di belle donne era pieno il locale, ma tutte troppo impostate e tirate, non precisamente il suo stile. Doveva ammettere che avevano un bel viso ed un bel corpo. 
- Beh, quella è vestita con gusto! - Esclamò ad un certo punto indicandone una con un vestito azzurro chiaro dal taglio semplice ed elegante, non era scollata, ma nemmeno coperta fin sotto al mento. La maggior parte delle altre sembravano voler scoprire quanto più potevano. 
Kari ridacchiò.
- Non devi vedere come sono vestite, ma cosa c’è sotto! Ti piace quella? - Niky arrossì e si concentrò sul viso. 
- Ha un buon trucco, non è volgare e le valorizza i begli occhi neri. Poi ha anche un lucida labbra che non spicca ma… - Kari sbuffò.
- Dannazione, Niky! Non il trucco, non i vestiti e nemmeno se si pettina bene o male! Per non parlare degli accessori del cazzo! Lascia perdere quelle cose! Il viso! Partiamo dal viso, la base. Ti piace? - Niky si strinse nelle spalle. Gli sembrava normale. 
- Sì… - Ma non era convinto e lo si capiva. 
- Le tette! Quella sarà una terza, non è male! Ti piacciono le sue tette? - L'altro avvampò di nuovo e nemmeno rispose, così mise il dito nella piaga: - Vita stretta, fianchi medi, culo sodo. Ha un gran bel corpo, ma non troppo vistoso, è una media sommariamente parlando. Ti piacciono le medie? - A questo Niky volle sapere il resto. 
- Media? - 
- Sì, quelle non stra fighe, ma nemmeno cessi. Le belle ragazze che sanno valorizzarsi con un gusto che non sia volgare, ma giusto. Le medie. Quelle che devono impegnarsi un po’ per fartelo raddrizzare! - Il suo modo di parlare sbalordì una volta di più l’altro che si chiese cosa sarebbe dovuto essere star lì con Sean. 
- E… le altre? - Glielo chiese per curiosità preparandosi a qualcosa che avrebbe sicuramente gradito poco. 
- I cessi sono quelle brutte… ad esempio… l’amica della media. Non hanno gusto nel vestirsi, sono un po’ cicce e hanno imperfezioni sul viso. Quelle brutte insomma. Non dico che sono sempre piatte, dipende anche perché c’è a chi piacciono le forme piccole. - Niky cercò una con le suddette forme piccole e capì cosa intendeva. Sapevano vestirsi e valorizzarsi, ma il corpo era da prima o seconda taglia. Rendendosi conto che riusciva a capire questo genere di cose da solo, si disse che aveva passato troppo tempo con Sean, quel pomeriggio.
- Poi ci sono le stra fighe. Quelle con un viso da urlo, un corpo da urlo e che sanno anche troppo valorizzarsi! - semplice e diretto. - Tipo quella col vestito rosso ed i capelli neri. - Niky la guardò. - Credo che sia la più bella qua dentro, ad un’occhiata veloce. Se non ti piace lei sei da rinchiudere, ma è possibile che ti piacciano le medie, non è una brutta cosa, sai! - 
La ragazza in questione aveva le famose curve perfette da novanta, sessanta, novanta, un vestitino corto e sexy che scopriva più che poteva nascondendo il necessario, un viso da modella e lo sguardo di ghiaccio. Gli occhi erano azzurri e truccati pesantemente, ma mettevano in risalto quelle iridi magnetiche, specie grazie ai capelli neri che scendevano lisci sulla schiena nuda. 
Niky dopo qualche secondo commentò spontaneo: 
- Si scopre troppo, quella è eccessiva e volgare. Sarà una gran bella donna, ma anche il trucco… troppo pesante. Nel complesso una che tende a spaventare gli uomini. Anche il più bello del mondo si troverebbe in soggezione davanti a lei! - Kari si batté il viso con la mano spazientito e sul disperato andante.
- Come fai a dire una cosa simile? Io mi scopo un uomo, ma me la farei subito una così! Insomma, può essere che mette in soggezione e che sia genericamente esagerata e volgare, ma mette in tiro una così. La volgarità in una donna è l’arma vincente! Immaginati una spagnola da quella! - Niky bordeaux in viso si bloccò con un gran punto di domanda sul viso. 
- Spagnola? - Temeva a chiederlo e Kari sempre più esasperato rispose: 
- Una sega con le tette! - Quando capì, il ragazzo si coprì il viso nascondendosi. Non riusciva più a guardare nessuno. Come faceva a dire certe cose? Con che coraggio, insomma? Sembrava parlasse di un cavallo da scegliere per correre sui prati!
- Ti prego, un po’ di decoro quando mi spieghi le cose. - A questo punto fu il turno di Kari di avere i punti di domanda sulla testa.
- Decoro? - Nemmeno sapeva cosa significava. 
Niky riemerse e sospirò. 
- Contegno? Usa un linguaggio meno volgare, più consono, più pulito, insomma! E poi parli di una ragazza, non di un cavallo! - Kari contò fino a cinque. Forse sarebbe stato meglio lasciare il compito a Sean, ma ormai che c’erano… 
- Torniamo a noi. Piantala di commentare come vestono e come si truccano. Non conta. Guarda la base! - Così andava meglio. Il ragazzo tornò a girarsi verso di lei e la guardò provando ad immaginarla senza trucco e con un vestito meno appariscente, ma non ci furono reazioni di alcun tipo. Kari se l’aspettava, sapeva che era una perdita di tempo. Uno che commenta un vestito piuttosto che delle tette era patologicamente gay!
- È una bella donna. - 
- Ma? - Fece curioso.
- Ma tutto lì. Insomma, non mi basta. Una bella donna, dico. - Arrossì ritenendosi vagamente arrogante, ma era lì per essere sincero. 
- Ma quella media? - Si spostò su quella dal vestito azzurrino, anche lei era una bella donna, ma non l’attirava l’idea di andare a conoscerla… ammesso che sapesse come fare e che ci riuscisse. 
- Bella anche lei, apprezzo il suo buon gusto, come ho detto prima, sarei forse più disposto a farci amicizia ma… - 
- Ma non a scopartela! - Concluse Kari svelto. 
Niky arrossì per l’ennesima volta.
- In ogni caso non arriverei a quel punto con nessuno, prima del matrimonio. - 
Kari provò l’impulso di strozzarlo!
- Parliamo per cazzo di ipotesi, porca puttana! Non ti dico di andare là e scopartela veramente, ma se avessi possibilità te la faresti? Insomma, vorresti? - Niky tornò ad osservarla intensamente, si mordicchiò con cura il labbro carnoso e rimase indeciso per degli abbondanti secondi, dopo di che si strinse nelle spalle.
- Non sono attirato da una che non conosco… - Kari sbatté desolato la fronte sul banco.
- Oh cazzo, ma sei di coccio, tu! - l'altro lo fissò allibito: ma cosa c’era che non andava? Era sincero… 
- Perché? - 
Risalì con un ultimo tentativo: 
- Ti va di conoscerla? - 
- In amicizia? - Tastò.
- Non cerchi amici, dannazione, men che meno amiche donne! Cerchi qualcuna con cui potresti avere una storia! - 
- Ma non posso guardare una e decidere su due piedi se potrei sposarla nel caso abbia un buon carattere! Non siamo al negozio a fare shopping! - Era l’osso più duro che avesse mai visto.
- Andiamo a casa a guardarci un porno e facciamola finita! - Esclamò brusco Kari alzandosi dallo sgabello per filare via infuriato. Niky gli si aggrappò al collo per fermarlo, finì quasi per strozzarlo, ma riuscì a tenerlo lì. 
- Ti prego, risolviamola senza filmini di dubbio gusto! - 
- Ma io te ne tiro fuori di buoni! - 
- No! - Il tono sulla via delle lacrime intenerì Kari che tornò a sedersi. Sospirò e si grattò la nuca sui capelli rasati corti. Era la persona più difficile che avesse mai incontrato. 
- Dai, andiamo a conoscerla. Ha due amiche, se ci fosse stato Sean era meglio, ma l’amica cesso sa che è cesso e che non può pretendere che uno si interessi a lei! Io mi sacrifico con la stra figa! - Niky lo guardò come avesse bestemmiato di nuovo.
- Ma sei impegnato con Joshua! - 
- Ma non me la devo mica fare, ci parlo un po’ giusto per permetterti di conoscere l‘altra. Se vuoi appartarti vai pure, io mi arrangio. - Niky lo guardò aspettando che dicesse la versione seria della proposta. La versione rimase quella. Alla fine Kari rinunciò.
- A te non ti interessa nemmeno di striscio né quella né nessun’altra, vero? - Il più giovane si strinse nelle spalle. 
- Cioè, le trovo belle, ma niente di più, non ho una spinta a conoscerle né a sperare un giorno di poter fare l’amore con loro, non sono quel tipo di ragazzo… - 
- Ma con Chris speri di scopare, no? - Niky avvampò stringendosi immediatamente le gambe senza rendersene conto, Kari si batté di nuovo il viso con la mano. No, era una battaglia persa in partenza. 
- Delle donne guardi come vestono, se hanno gusto e come si truccano. Più conoscerle più non conoscerle è uguale. Immaginarle a farti una sega non se ne parla. Ci parleresti solo per amicizia. Mentre se nomino Chris ti sciogli. - Di nuovo stile pomodoro. 
Kari sospirò lasciandolo riflettere. Era così evidente che non sapeva come fare per farglielo capire da solo. Non c’era niente da fare, gli piacevano i ragazzi e nella fattispecie Chris. Che poi era normale gli piacesse lui, a chi non piaceva? 
Proprio quando stava cercando un modo plateale per mettergli in faccia l’ulteriore evidenza, dall’alto gli arrivò un aiuto. Due ragazzi passarono proprio di lì, indossavano dei jeans aderenti e le magliette firmate evidenziavano il corpo atletico, per non parlare del taglio di capelli all’ultima moda e del viso dai lineamenti latini e da modelli che si ritrovavano.
Non fu Kari a girarsi per guardarli, fu Niky e lo fece anche senza pensarci.
Il secondo dopo passò davanti un’altra donna da cento e lode e Niky nemmeno la notò. 
A quel punto Kari scoppiò a ridere talmente forte da far girare tutti quelli lì intorno. Continuò a ridere di gusto e sentitamente fino a piangere, poi quando l’altro cominciò seriamente a preoccuparsi, riuscì a smettere e a parlare sempre con occhi ridenti che non lo facevano nemmeno riconoscere: 
- Niky, sono appena passati due ragazzi palestrati e ti sei girato a guardarli mentre la stra figa da mille seghe e una notte non l’hai nemmeno notata! - L’altro lo fissò con occhi sgranati temendo di aver capito, l’aria da funerale e la speranza di trovare una pistola per spararsi. Almeno se fosse stato bisessuale e quindi attratto anche dalle donne, una speranza di poter intraprendere la via giusta l’aveva, ma così andava tutto in fumo. In gran fumo.
- Sono gay gay? - chiese con un filo di voce mortificato.
Kari gli mise una mano sulla spalla e dispiaciuto ma divertito al tempo stesso, asserì deciso: 
- Sei gay gay! - E se ci fossero stati gli altri avrebbero fatto suonare le campane a festa a tale sentenza, ma quelle che sentì Niky furono quelle da morto. 
A quello infatti si prese il viso fra le mani e accasciandosi contro la sua spalla confortevole, si sgonfiò sconsolato e disperato. Non riusciva nemmeno a piangere, voleva solo sparire.
Era nei guai più grossi che avesse mai visto e l’idea di pensare alla prossima mossa lo nauseava. 
Cosa poteva fare, ora?
Kari lo circondò col braccio facendo scemare tutto il suo divertimento di prima, capendo che il momento dei giochi era tragicamente finito e che per il piccoletto non sarebbe stato facile.
Piccoletto come tipo, poiché fisicamente era nella media come molti. 
Eppure Joshua a guardare Kari nell’arco di tutta quella serata si sarebbe sentito geloso e non per il fatto che i due fossero usciti insieme da soli, ma perché Niky era riuscito a farlo ridere fino a quel punto, a farlo parlare tanto e a farlo essere addirittura espressivo.
I passi in avanti che aveva fatto nel giro di appena due giorni in compagnia di quel ragazzo, erano impressionanti e nessuno avrebbe mai pensato di vederglieli fare.