*Mentre David vive il suo sogno con il suo idolo, sogno che è appena all'inizio, Denis vive il suo dramma con Jay. Da un gioco uscirà un'inaspettata rivelazione che potrà potenzialmente cambiare tutto. Buona lettura. Baci Akane

13. UNA PICCOLA BRECCIA

denis jay

La verità fu che poi il suo incontro con Lucas il Grande non fu così impossibile, anzi.
Fu piuttosto semplice. 
Lucas era nella hall insieme a tutti gli altri in attesa di partire, ognuno con dei bagagli che parlava con qualche altro compagno. Li salutava, erano tutti entusiasti di vederlo perché bene o male era apprezzato da tutti quelli che amavano o praticavano il calcio. Così quando fra i tanti Lucas intravide David in fondo, timido che si nascondeva dietro ad alcuni compagni, gli andò incontro con un enorme sorriso, gli strinse la mano vigoroso e con gentilezza ed entusiasmo, diede il via al tutto. 
La trasformazione di David da anatroccolo in cigno cominciò quel giorno, con quella stretta di mano. 

- Ha una luce diversa, David, non trovi? - Stava dicendo Denis con fare cospiratore e complice. 
- Lo credo bene, può vedere il suo Dio ogni giorno, ormai... chi non avrebbe un’altra luce? - Rispose Jay divertito nel vedere come David si illuminava ogni volta che Lucas compariva in campo. 
- Sai, l’ho visto fermarsi fuori orario nel suo ufficio per parlare... - Aggiunse Denis avvicinando il viso a quello di Jay per non farsi sentire, era estremamente divertito, mentre dal canto suo Jay era estremamente eccitato. Dal momento in cui le labbra di Denis furono vicine al suo orecchio, si perse del tutto l’argomento di conversazione. 
- Che ne pensi? - Fece Denis alla fine di un monologo che aveva visto Jay in brodo di giuggiole. 
- Su cosa? - Denis lo guardò sorpreso. 
- Ma hai sentito mezza parola? - 
- Circa... parlavi di David e Lucas... - Jay cercava di rimediare, ma Denis non si mise nemmeno a capire cosa avesse per la testa il suo amico. 
- Sì, cosa faranno in ufficio così spesso? - 
- Pratiche fuori orario? - Rispose spontaneo Jay, Denis lo guardò rimanendo vicino a lui, senza capire cosa intendesse, troppo limpido. 
- Pratiche fuori orario?! - Disse senza capire. 
- Sì... sai... zum zum... - Fece Jay mimando il gesto della scopata. Denis impallidì ed arrossì fissandolo da vicino mentre l’altro scoppiava a ridere in quel suo modo. 
- Tu dici che sono a quella fase? Ma Lucas non mi sembra tipo... lo vedo così... inaccessibile e poi credo che sia innamorato di sua moglie... - Jay non aveva voglia di parlare degli altri, ma gli piaceva parlottare con Denis così vicino, per cui con quella scusa gli mise un braccio intorno alle spalle e disse con aria maligna: 
- Pensi che tutti quei bravi mariti e padri di famiglia siano davvero innamorati della moglie? E che non abbiano tresche in giro? - Denis fece il broncio senza allontanarsi da lui. 
- Beh, ma almeno se stanno con una donna saranno etero, no? - Questo era quello che pensava lui. Lui che era sposato non poteva essere attratto da un uomo. 
Jay colse la palla al balzo e si separò alzando le spalle con aria semplicistica. 
- Ti sorprenderebbe sapere quanti uomini sposati con donne hanno l’amante uomo. - Denis lo fissò stralunato convinto che scherzasse. 
- Ma dai, non prendermi in giro, non ci credo... un conto è l’amante donna, ma se hai tendenze... - Jay cominciò a farsi serio, sapeva che Denis era ingenuo ma a volte sembrava ottuso e bigotto. 
Si alzò prendendo dell’acqua fresca mentre Denis gli andò dietro prendendone un’altra e continuando il discorso che lo stava sconvolgendo. 
- Sei serio? Davvero gli uomini sposati hanno amanti uomini? - 
- Un amante vale l’altro, che sia uomo o donna... uno può benissimo essere bisessuale... tiene la donna per la vita di facciata, quella più comoda, per fare la famiglia... dopotutto tutti vogliono dei figli, no? È più facile se hai una donna accanto, puoi fare tutto quello che vuoi. Però tiene l’amante uomo per sfogare i suoi reali istinti sessuali, i veri desideri. E spesso non si tratta di bisessualità, ma proprio di gay che si finge etero per svariate ragioni, quali appunto il vivere in pace in società e l’avere una famiglia. - Jay era partito, ma non era arrabbiato, solo ci teneva a fargli vedere quel punto di vista, ad aprirgli gli occhi, insomma. 
Denis rimase indietro con l’acqua in mano, aperta e accostata alle labbra, senza però bere. Gli occhi corsero su Lucas che parlava stretto con David emozionandolo un sacco. Provò ad immaginare se lui che aveva visto sempre molto etero, potesse essere gay o bisessuale e farsi un altro ragazzo. 
Non ci riusciva. 
- Tu non ti faresi per nessuna ragione un altro ragazzo? - Chiese a bruciapelo Jay facendo saltare Denis sul posto. Lo fissò come se fosse matto e prima di farlo rispondere, l’altro aggiunse: - Sinceramente. Non c’è nessuno che magari non ti dispiacerebbe? Che se ti baciasse tu ci staresti? - Denis voleva rispondere assolutamente no, ma era più forte di lui, non poteva non essere sincero con sé stesso e una volta che si faceva quelle domande, poi nei suoi occhi appariva la risposta anche se non parlava. 
E fu così, quando guardò Jay realizzò che sì, qualcuno da cui si sarebbe lasciato fare certe cose c’era e lo stava guardando. 
- Non saprei, finchè non ti trovi in una certa situazione non sai come reagiresti. - E quella risposta aprì un bel varco in Jay che fino a quel momento non aveva nemmeno osato sperarci.
Un varco che era deciso a tentare di passare con un po’ di furbizia. 

Non era corretto dire che Denis non provava le stesse cose per Jay che provava lui. Era più corretto dire che non ci pensava di proposito, perché dentro di sé sentiva che non era una porta da varcare. Non se voleva che la sua vita rimanesse così come era e gli andava bene com’era. 
Una famiglia perfetta, i suoi genitori felici, i figli ancor più felici, la gente che li adorava. Perché volere altro? Perché cercare altro nel privato, nel segreto? 
Anche se nessuno l’avrebbe mai saputo, lo sapeva lui e lo sapeva Dio. Lui ci teneva a quelle cose. 
Non poteva. 
Però quella sera, in camera insieme in uno degli hotel del ritiro estivo in giro per il mondo, Jay sferrò il suo attacco con molta abilità. Era la prima volta realmente. 
- Sai, ripensavo a prima, a cosa stavamo dicendo... - 
- Vuoi andare a vedere che fanno David e Lucas? - Chiese Denis sapendo bene di cosa parlava Jay, non si fece distrarre e si avvicinò con la sedia alla sua, erano nel terrazzino della camera, dove due comode sedie ed un tavolino permetteva loro di avere una bella vista notturna esterna dell’odierna città in cui erano. 
Denis lo guardò sentendo il cuore in gola. Lo sapeva che lui era attratto, ma non era mai andato oltre per rispetto. Cos’aveva d’improvviso?
E lui? Perché il suo cuore batteva così? 
Se si fosse allontanato sarebbe stato sciocco, non aveva certo paura di Jay. 
Jay attaccò la sedia alla sua, si sporse verso di lui mettendosi in punta, gli passò il braccio intorno alle spalle ed avvicinò paurosamente e sinuoso i loro visi fino a guardarsi da vicino, come era già successo quello stesso giorno. Ma ora era diverso. Ora non c’era nessuno ed era sera. E lo sapevano entrambi. 
- Intendevo, se non provi non sai. È vero. E visto che io sono un maestro in certe cose, pensavo di immolarmi per la causa. - Denis si era perso, ubriacato dalle sue parole e soprattutto dal suo profumo, un buon profumo, tutto sommato. 
- Causa? Quale causa? - Jay sorrise ammaliante, le labbra puntavano alle sue, gli occhi incantavano. 
- Permetterti di provare a te stesso chi sei, di scoprirti. - 
- Perché dovrei? - Jay sorrise, Denis era terrorizzato, ma non riusciva ad allontanarlo. 
- Perché è un gioco, non ha valore, ci divertiamo e basta. Io sono gay, tu sostieni di essere etero e non capisci come fanno ad avere amanti uomini. Dici che solo provando si può capire ed è vero. Perché non farlo con me, non approfittarne? Siamo amici, rimarrà fra noi. Se non ti piace non mi offenderò... ma almeno hai provato e puoi parlare con cognizione di causa... - Jay era molto abile con le parole e la volta che si metteva in testa qualcosa, la otteneva sempre, qualunque essa fosse. 
- E se mi piace? - Jay fece un mezzo sorriso enigmatico. 
- Non sarà mica un dramma... è solo un bacio... - Jay insisteva a provocare, ma Denis era nel panico ed era improvvisamente eccitato, una parte di sé lo voleva chiaramente, l’altra ne aveva il terrore e sapeva perché. Perché se gli sarebbe piaciuto sarebbe stata la fine, se lo sentiva. La fine della sua integrità e della sua vita così come l’aveva sempre vissuta e concepita. 
- Jay io non... - Ma non lo respinse quando le sue labbra finalmente arrivarono alle sue. Quando combaciarono sensuali e delicate, quando gliele succhiò e poi si infilò con la lingua sinuoso. Non lo respinse nemmeno quando la sua lingua fu nella sua bocca e si sorprese nel ritrovarsi a rispondergli. Ad andargli incontro. L’emozione fu un’ondata improvvisa e violenta di calore che lo investì senza pietà e mentre capiva che i suoi timori erano fondati, gli vennero le lacrime agli occhi. Quando capì che stava piangendo, Jay si staccò e lo guardò perplesso. Dalle stelle alle stalle. 
- Denis? - Chiese insicuro. Lo vide coprirsi il volto e girarsi, Jay impreparato a quella reazione rimase fermo nella sedia a fissarlo. Non poteva capire perché piangeva, non poteva capire nulla di ciò che provava. 
- Scusami... - Fece singhiozzando. 
- È stato così terribile? - Denis scosse la testa e lo guardò di slancio con le lacrime agli occhi. 
- È stato troppo bello. - Jay non era esattamente pronto a questo. 
- Ed è un male? - Chiese senza capire. 
- Sì! Perché non voglio tradire mia moglie! Ho una responsabilità verso i miei figli, la mia famiglia e Dio! Ho fatto delle scelte, io ora per capriccio non posso... - Denis era nel panico, era esploso e non sembrava capace di calmarsi, così Jay istintivo lo prese per le braccia e disse pacato: 
- Ehi, non dobbiamo rifarlo. Era un gioco, per farti capire che un etero può essere gay o attratto da altri uomini... non è che... dobbiamo essere amanti... se non vuoi davvero. - Aggiunse. Non aveva previsto che potesse andare così e non voleva in ogni caso perderlo, perciò cercava solo di rimediare. Denis tornò a respirare più piano e lo guardò nel buio con gli occhi persi ma con una luce di speranza a cui si stava aggrappando. 
- Prometti? - 
- Non farò mai più nulla che anche tu non voglia, ok? - Era una frase furba, ma Denis non se ne rese subito conto, mentre gli sorrideva sollevato. 
Perché se Denis in realtà desiderava Jay e gli piaceva in quel senso, tutto ciò che gli avrebbe fatto in realtà l’avrebbe voluto. 
 

________________________________________________________________________________

NOTE: ho scritto un libro, Il gioco del diavolo, un giallo dalle tinte noir, tendente al thriller, edito da Calibano editore. Nel mio sito internet troverete tutte le informazioni necessarie e i link per l'acquisto, eventualmente c'è anche in libreria! www.astridbasso.it