*Lentamente David comincia a capire sé stesso, dopo essersi reso conto di essere attratto da Jay, indaga con Denis tanto su di lui quanto sul loro rapporto. Ma non sa di aver iniziato a grattare appena la punta dell'iceberg. Nel frattempo otteniamo un quadro molto più approfondito di Jay che fino a quel momento era apparso molto superficiale. Buona lettura. Baci Akane*
5. DELUCIDAZIONI SOTTO IL SOLE
Dopo svariate ore di fare i matti in piscina a tuffarsi come bambini un po’ demenziali, si decisero a calmarsi e mangiare un po’ del rinfresco preparato dalla domestica, successivamente si stesero a crogiolarsi al sole per un po’, ascoltando musica e sorseggiando i cocktail preparati da Jay che era effettivamente bravo.
- Sono analcolici... - Constatò stupito David, Denis, steso nella sdraia vicino a lui, gli sorrise notando che si era calmato dopo l’episodio di cui non aveva capito. L’aveva visto sparire in bagno per un bel po’, ma non aveva voluto chiedere nulla, sebbene iniziava a nutrire qualche sospetto. Aveva intravisto la sua erezione. In realtà difficile non notarla, però aveva fatto finta di niente per distrarre le due pesti numero uno. Se Joao e Luis l’avessero notato sarebbe stata la fine.
Denis intuì da solo che forse era gay e gli piaceva Jay, la cosa più ovvia da pensare a quel punto. L’imbarazzo successivo era più che normale e giustificato.
- Pensavi che fosse un alcolizzato? - Chiese provocatorio Denis riferendosi a Jay che sembrava ricaricare le pile sotto il sole come una lucertola.
David gli lanciò un’occhiata ma la distolse subito perché era troppo conturbante il suo corpo da favola che luccicava sudato al sole, con quella pelle liscia e bronzea.
- No, ovviamente no, ma la sua fama lo precede. Non è uno che ama la vida loca ed è criticato da tutti per il suo stile di vita? - Chiese David sottovoce per non farsi sentire. Denis rise cercando di non farlo rumorosamente.
- Magari prima, qua posso assicurarti che si è dato una calmata. Ci tiene al suo corpo e alle sue prestazioni. Diversamente non sarebbe così bravo a calcio. È forte, veloce, resistente... va troppo bene per non essere maniacale su tutto. - David concordò su tutto mentre lo guardava assorbendo ogni linea dei suoi muscoli a riposo e lo faceva succhiando dalla cannuccia lo zucchero che aveva messo sul fondo del bicchiere, insieme a succhi e altri liquidi non alcolici.
- Comunque anche lo zucchero dà alla testa... - disse ad alta voce invece di pensarlo e basta, Denis rise.
- Ci si può ubriacare anche con l’acqua se è per questo! - I due risero insieme scherzando un po’ su quello per poi presto tornare al loro argomento preferito:
- Comunque non me lo immaginavo così rigoroso con tutto quello che si dice... perciò è astemio in realtà? - Chiese conscio che Denis sapeva tutto di Jay anche se si erano conosciuti lo stesso mese, approdati tutti e tre la stessa estate nel club.
- No, quando può bere lo fa, lontano dalle partite, magari in ferie o se si festeggia qualche cosa particolare... - David annuì pensando che fosse giusto e accettabile.
- Molti atleti se ne fregano e bevono e fanno tutto quello che gli pare anche prima delle partite. - Commentò col broncio riferendosi a qualche vecchio compagno. Chiaramente non era un comportamento che gli piaceva.
- Sì lo so, ma alla fine si vede sul campo. È impossibile avere una buona resa nel gioco se fai una vita dissoluta. - David concordò bevendo ancora. Voleva chiederne un altro ma Jay sembrava nella pace dei sensi e valutò che sarebbe stato un gran peccato interromperlo, così si mise a mangiare le fragole che aveva messo dentro. Mangiandole le succhiò guardando ancora Jay pensieroso, mentre anche Denis faceva altrettanto senza rendersi conto di averlo reso protagonista dei loro discorsi.
Del resto era difficile non parlare di lui.
- Sembri conoscerlo da una vita... - Fece David buttandosi, sentendosi coraggioso dopo il cocktail zuccheroso. Denis non lo imbarazzò mostrando il suo stupore verso tutto il suo interesse verso Jay e trovò in quello conferma di ciò che aveva intuito prima.
Doveva essere attratto da Jay.
- In realtà lo conosco realmente da quando sono qua, perciò parliamo della scorsa estate. -
- Però avete legato tantissimo... -
- Sì, siamo diventati subito amici. -
- È stato merito tuo se la sua immagine pubblica si è un po’ risistemata. Se non altro all’interno della squadra. So che all’inizio tutti lo guardavano male. - Denis lo guardò sorpreso e lui arrossendo approfondì trovando incredibilmente facile parlare con lui. - Sì beh... tutti lo consideravano innegabilmente il migliore, ma non ha un modo di porsi che si facilita... tutti lo credevano pieno di sé ed in giro a meno che tu non sia un suo fan, lo pensano comunque. Ma qua vedendo che tu gli sei diventato così amico, lo hanno rivalutato. -
- Davvero? Non immaginavo fosse per questo... credevo che semplicemente l’avessero conosciuto meglio... -
- No beh... tu sei uno a posto, è risaputo. E se tu gli sei così amico, significa che anche lui deve per forza essere a posto. È merito tuo. - Denis sorrise meravigliato e felice di aver influenzato positivamente qualcuno.
- È un bravo ragazzo, sì prima aveva la testa fuori posto, però in realtà è un bravo ragazzo... - Denis che di norma parlava tanto, si limitò a quello e David distolse lo sguardo per posarlo su di lui.
- Ha cambiato stile di vita grazie a te, Denis. - Commentò David deciso. Denis lo fissò meravigliato, arrossendo.
- Cosa vuoi dire? -
- Che ti adora al punto da volerti piacere e per farlo è migliorato come essere umano. L’ha fatto per piacerti, per meritarti! - Denis a quel punto rimase a bocca aperta ma non per ciò che diceva, bensì per il fatto che David avesse notato tutte quelle cose e non lo tenne per sé.
- Ma tu hai notato tutto questo? Sembri sempre chiuso nel tuo mondo, come se non notassi l’esistenza di nessun altro essere... - David preso in contropiede arrossì violentemente cercando di correggere il tiro.
- Sono solo un osservatore. Sono chiuso, ma sono qua comunque. -
Denis rise senza schernirlo e risultare per questo pesante:
- Non sembrava, te lo giuro! - Poi si fece serio e preoccupato di essere frainteso: - Spero non te la prenda! - David imbarazzato si strinse nelle spalle.
- Ma no, figurati. - Poi abbozzò mezzo sorriso. - So che è difficile avvicinarsi a me, ho apprezzato che oggi ci avete provato. -
- È stato lui in realtà. Parlavamo di te, lui dice che a volte sembri un anatroccolo, altre un cigno. Secondo me sei un anatroccolo che diventerà cigno, secondo lui sei già cigno, solo che non riesci a dimostrarlo. A quel punto ho detto che magari eri solo troppo timido e non riuscendo ad inserirti nella squadra non riesci a dimostrare ciò che sai realmente fare. - David non si era aspettato una cosa simile.
- Sembra non gli importi di niente e nessuno se non di sé stesso e di te. - Commentò solamente, compiaciuto dentro di sé di sapere che l’aveva osservato così bene.
- Invece ti ha capito meglio di chiunque altro! - David arrossì ricordandosi di quando aveva notato la sua erezione e gli aveva poi detto di andare in bagno a risolverla facendolo passare inosservato. Ma pensò anche a come gli era sembrato ci provasse brevemente con lui. Non sapeva come chiederlo, ma sapeva che se non avesse delucidato la questione non si sarebbe sentito in pace.
- Senti... tu lo conosci bene, no? - Denis strinse le spalle.
- Abbastanza. -
- È gay? - David andò così dritto al sodo. Era timido e faticava a parlare, ma se decideva di farlo era diretto, non ci girava intorno, non ne era capace. Si risparmiava il supplizio in un certo senso. O almeno tentava. Denis boccheggiò non aspettandosi una cosa simile e lo guardò per capire se era serio e da come era imbarazzato capì che lo era.
- Lo chiedi per le voci che girano sul suo conto? - Giravano quel genere di voci, ma David sapeva che Jay era mal considerato ma non di preciso cosa dicevano.
- No io... l’ho intuito... sai, lo stile, l’atteggiamento, i modi, come si tiene, come è innamorato di sé stesso... e poi credo che tu gli piaccia in quel senso... non ha occhi che per te... - anche se era sicuro che quel giorno avesse avuto serie intenzioni col suo culo. Ma se uno era gay ed innamorato di qualcuno, non significava che non potesse provare attrazione sessuale per altri.
Se così fosse stato, David sentiva di doverlo sapere. Era importante, visto che aveva appena capito in modo traumatico di essere attratto da Jay.
- Beh, lo è, lo confermo. Ma non gli piaccio in quel senso, siamo solo amici, dai... -
David ridacchiò.
- Cerchi di convincere te o me? - E a quel punto, proprio sul punto di sembrare convincente, Luis e Joao tornarono a riattivarsi iniziando a dare calci a Jay per avere un altro cocktail.
Denis si alzò proponendo di farlo lui, gli andarono dietro Luis e Joao e David approfittò per alzarsi e avvicinarsi a Jay che fingeva ancora di dormire.
Sperava non avesse sentito nulla della loro conversazione, ma non si era compromesso in alcun modo.
- Jay? - Chiese cercando di capire se dietro i suoi occhiali scuri alla moda lui dormisse.
- Mmm? - Fece pigramente.
- Grazie per avermi invitato. - Disse gentilmente. Jay senza muoversi fece solo un cenno col la bocca, quella bella bocca che sembrava disegnata da un artista come il resto del suo viso perfetto e splendido.
Non rispose, non sapeva cosa dire così non disse nulla. Non voleva dare nessuna idea specifica di sé, solo che fosse stato tutto facile e normale.
Anche se poi non sapeva bene perché l’aveva voluto con loro. Forse per impressionare Denis e fargli vedere che era anche altruista, se voleva. Cercare di dare una mano ad un compagno che non riusciva ad inserirsi nel gruppo era un bel gesto ed era piaciuto a Denis.
- E grazie per prima. - Disse poi come se stesse estirpandoselo con le pinze. Jay sorrise alzandosi gli occhiali con un movimento sensuale del dito, voltò gli occhi e allusivo disse:
- Di cosa? Avrei voluto fare di più. - Sapeva a cosa si riferiva, al fatto che non avesse evidenziato a tutti che aveva un’erezione del genere. Anche lui l’aveva avuta ma a quanto pare nessuno l’aveva notata. Con David sarebbe potuto essere diverso, il ruolo di Jay era tutt’altro rispetto al suo. David avvampò tornando con la sensazione di prima che in qualche modo ci provasse con lui.
Dunque se lo ringraziava di averlo invitato a casa sua si imbarazzava, se lo ringraziava per una cosa imbarazzante, ci scherzava apertamente su senza problemi.
Jay era davvero strano!
- Beh... quando vuoi! - E quello, a quel punto, gli scappò davvero.
La risposta gli era andata totalmente fuori dalla sua bocca senza il suo controllo. Una volta detta, David spalancò gli occhi e avvampando schizzò in piedi dicendo che per lui era ora di andare che aveva un impegno importante.
Ovviamente non aveva alcun impegno, ma doveva evaporare o rischiava di morire dopo avergli detto che ci stava se gli andava.
Era successo tutto troppo in fretta.
Dal capire che era attratto da lui al provarci era stato troppo frettoloso, David necessitava di tempo per tutto, sempre, per ogni cosa e lì non ne aveva avuto per nulla.
Anche se capire di essere attratto da un compagno dopo otto mesi non era sinonimo di velocità.
Jay rimase così a guardarlo mentre scappava, con un sorrisino malizioso che aleggiava sulle sue labbra e l’acquolina di assaggiarlo realmente, un giorno.
“Avevo ragione, è proprio un cigno! Il mio radar non sbaglia mai!”