* Jay e Denis invece di farsi i cazzi propri si fanno quelli di David da brave pettegole che sono... e Denis si fa dei viaggi mentali di un certo tipo, mentre decide che Jay e David starebbero benissimo insieme. Buona lettura. Baci Akane* 

8. PURO INTERESSE

denis jay

Per quanto Jay fosse stuzzicato e divertito da David, era comunque troppo preso da Denis, nonostante non volesse rischiare di rovinare il loro rapporto e cercasse di controllarsi con lui. 
Comunque complice anche il fatto che David faceva di tutto per evitare certe situazioni compromettenti con Jay, non si verificavano molti episodi. David era il re delle evasioni, se c’era da evitare qualcosa o qualcuno nessuno lo batteva. Sapeva isolarsi e chiudersi e a costo di andare contro il proprio interesse professionale, non si esponeva per nulla con Jay e per fortuna quello che gli provocava lui, non glielo provocava ancora nessun altro.
Il primo anno andò così fra alti e bassi. La squadra non decollò, troppi cambiamenti, un allenatore non molto valido, una serie di situazioni avverse e nessuno brillò molto, David meno di tutti, nonostante nelle poche occasioni avute aveva saputo dimostrare di avere certe doti.
Jay era diverso, lui brillava comunque in ogni caso e situazione. 

Il secondo anno cambiarono allenatore, arrivò uno più bravo ma anche più stronzo e dalle idee molto chiare. In quelle idee non pareva rientrarci David, convinto che non avesse nemmeno interesse per fare bene a calcio. 
Il destino, comunque, tende a metterci lo zampino e nonostante David non piacesse al nuovo mister, l’infortunio di una serie di calciatori lo spinse ad utilizzarlo per forza. Non che questo andò necessariamente in suo favore, perché David detestava la pressione e sotto di essa rendeva anche peggio ed il mister, di pressione, ne metteva in abbondanza a tutti, in particolare a chi sapeva che poteva e doveva fare di più. 
David divenne la sua mira preferita e fu lui a definirlo anatroccolo. 
- Lui è come un cigno, ma per il momento rende come un anatroccolo! - Paragone ispirato dal modo in cui l’aveva sentito chiamare dai compagni, qualcuno l’aveva già buttata così e al mister era piaciuta e l’aveva spiattellata in pubblico ai media che subito avevano fatto fare il giro al soprannome.
David in un attimo andò al centro dell’attenzione mediatica e venne definito Anatroccolo, nessuno si preoccupò di chiedere come mai se il cucciolo del cigno non è anatroccolo, lo chiamavano così lo stesso. La questione era comunque una. Non era considerato una prima scelta perché non si poteva andare in guerra con un anatroccolo. A lui servivano animali feroci, David non lo era.
Non immaginava cosa si celava al di sotto di quell’apparenza di animaletto addormentato e spaurito. 
Il secondo anni di David fu principalmente caratterizzato da queste questioni con il mister e dal suo combattere la pressione e la rabbia crescente nel non essere considerato realmente per ciò che valeva e che era. 
Tutti i suoi compagni si resero conto che David era una bomba a orologeria pronta ad esplodere da un momento all’altro e sebbene la terapia d’urto del mister stesse sortendo degli effetti, quantomeno stava emergendo qualche nuovo lato di David, probabilmente non sarebbe comunque finita bene. 
La sensazione per tutti quelli che li guardavano dall’interno era quella. 
David evitava il mister e se ne stava ben zitto, ma non perché non osasse rispondere o perché avesse paura di saltargli addosso per via degli ormoni, come faceva con Jay, bensì perché sentiva che lasciarsi andare sarebbe stato molto pericoloso. 
- Trattenere non va mai bene. - Disse Denis mentre Jay a casa sua gli raccontava le situazioni che viveva a calcio. Denis era stato operato al ginocchio e stava scontando una ‘pena’ di riposo di molti mesi, Jay non si esimeva dall’andare a trovarlo ogni giorno e accompagnarlo a fisioterapia. Anche se non frequentava lo spogliatoio da molte settimane, sapeva comunque tutto perché Jay era il pettegolo per eccellenza. 
- Ho l’impressione che esploderà... - Concordò Jay parlando di David davanti ad un thè caldo nel giorno di pieno inverno. 
- David mi dà l’idea di uno che tiene tutto per svariati motivi e che dentro di sé ha un mondo sconfinato. Secondo me è totalmente diverso nella realtà da come appare. - Disse Denis riflettendoci attentamente. Jay che ultimamente per passare il tempo aveva preso ad osservare le sue dinamiche con gli altri, in particolare col mister, annuì pensieroso: 
- Deve essere molto intrigante... - Gli sfuggì alla leggera, Denis lo guardò malizioso e Jay se ne accorse saltando subito su suscettibile, capendo cosa pensava. - Non mi piace in quel senso! Cioè lo trovo una grande scopata. Specialmente per il suo uccello... - Denis avvampando gli tirò il cuscino che aveva sotto il ginocchio, la gamba allungata davanti a sé. Jay ridendo lo prese e se lo mise sotto il sedere. - Comunque non mi piace in quel senso. - Denis fece il broncio scuotendo il capo, tornando faticosamente al discorso di prima: 
- Potrebbe stupirti invece. Secondo me è molto particolare, quel ragazzo! - Jay provò a pensare a quali lati si riferiva e intuì che potesse avere ragione, gli venne curiosità di scoprirlo, più che altro. Una curiosità che per il momento non superava l’amore che nutriva per Denis. 
- Comunque non penso sia gay, il mio radar non si è attivato! - Replicò Jay perché voleva sempre avere l’ultima parola. Denis ridacchiò sapendola lunga. 
- Beh, io non ho un radar, ma ho due occhi e sono molto più osservatore di te perché tu sei egocentrico e se qualcosa non ti riguarda non la noti... - Lo disse di proposito, non lo pensava realmente perché si era accorto che anche se non sembrava Jay notava tutto intorno a sé e spesso anche più di altri meno egocentrici, ma semplicemente non gli interessava condividerlo e approfondire. 
Questo perché al momento era concentrato su sé stesso e su Denis. 
Jay gli tirò di nuovo il cuscino che gli aveva tirato lui, questi ridendo lo prese e se lo rimise sotto il ginocchio: 
- Comunque ho notato che ti lancia degli sguardi mica male... e mi ha chiesto se eri gay, quel giorno da te... - Non avevano più rifatto nulla, avevano tentato prima delle vacanze estive, ma David aveva fatto in modo di sparire alla velocità della luce inventandosi impegni prima ancora di sentire la proposta. 
- Beh che c’entra, mi sono accorto che lo stuzzico e che mi scoperebbe... ma questo non significa essere gay... - Denis lo guardò stralunato come se parlasse arabo, nella sua eterna ingenuità non capiva cos’altro potesse essere avere voglia di fare sesso con uno dello stesso sesso. 
- E che altro è se non gay? - Jay alzò le spalle facendola semplice, come se fosse ovvio e niente di che: 
- Voglia di trombare un bel culo... - E dicendolo si alzò, si abbassò i pantaloni e gli mostrò il suo bel sedere tondo ed allenato, effettivamente un bel vedere, constatò Denis arrossendo e scuotendo la testa. - Vuoi negare che sia bello e che non vorresti toccare anche tu? - Chiese provocatorio massaggiandoselo da solo e sventolandoglielo in faccia. Denis ridacchiò e gli diede uno schiaffo: 
- Sicuramente, come no... - Non sapeva se potesse funzionare come diceva lui, se uno era etero non poteva aver voglia di fare sesso con uno dello stesso sesso, non nel suo universo, ma forse non conosceva abbastanza il mondo. 
Jay ridendo si rivestì e si sedette pensando che non aveva speranze con lui visto che non sembrava minimamente interessato a perdersi nel suo corpo mozzafiato. Lo ferivano quelle constatazioni, lo sapeva, ma ugualmente scontrarcisi era dura. 
- Dici che è così semplice? Basta avere un bel didietro e vuoi fartelo? - Jay alzò le spalle appoggiandosi con la schiena, tornando alla sua versione facile della vita: 
- A volte è così semplice, sì. Magari è bisessuale. Ci sono quelle persone mentalmente e sessualmente aperte che non si fanno problemi sul genere... però per me David non è gay. Si farebbe il sottoscritto, il che è ben diverso. Chiunque si farebbe il sottoscritto! - Tornò a celebrare sé stesso facendo ridere Denis con gusto. 
- Che considerazione che hai di te stesso! - Jay non aveva effettivamente studiato David fino al punto da capire se fosse come diceva, ovvero non sapeva se provava attrazione verso altri compagni, però sapeva per certo che per lui l’aveva, ma era così chiuso e sulle sue che non interagiva con gli altri se non per lo stretto necessario. Aveva un po’ legato con due giocatori tedeschi chiusi come lui, ma non poteva definirli amici. 
Jay non era realmente minimamente interessato a nessun altro che non fosse lui stesso e Denis, nonostante questo le cose le notava. 
- Se non mi amo io, non lo farà nessun altro. - Disse Jay leggero e col broncio, Denis sorrise dolcemente e lo guardò fraterno: 
- Invece ti potrebbero amare anche gli altri se glielo permettessi. Dovresti far vedere il vero Jay e ti amerebbero. - Denis era l’unico ad aver visto il vero Jay, era pieno di pregi che teneva ben segregati per paura chissà di cosa. Jay fece una smorfia. 
- Non ne vale la pena. Mi basta che mi veda chi mi interessa. - E con questo girò la testa di lato verso il compagno seduto vicino e gli sorrise chiaro. Denis sorrise ancora dolcemente: 
- Potresti stupirti nel vedere che succede se ti mostrassi anche ad altri che non pensi potrebbero interessarti. - Jay al momento non capiva e non condivideva il suo pensiero, non vedeva la necessità di mostrarsi agli altri, non capiva proprio perché farlo. A lui interessava solo Denis e a lui mostrava il suo lato gentile, altruista e profondo. Perché doveva mostrarlo agli altri? Che gli interessava degli altri?
Rischiava solo di indebolirsi e basta! 
A quello non rispose, cambiò semplicemente argomento scherzando su qualcos’altro. Era ancora presto, si disse Denis. Presto per dimostrare al mondo che il tanto criticato Jake Armstrong era una persona a posto, in gamba e piena di sfumature interessanti, ma anche forte e sicura di sé. Qualità che spesso mancava, come nel caso di David. 
“Forse li vedo solo io tanto compatibili... ma sarebbero una bella coppia!” E su quello decise che ne sarebbe valsa la pena dar loro una mano.