*Denis non può vedere ciò che prova per Jay, così si convince che aiutarlo a mettersi con David è la cosa migliore per tutti, mentre dice a sé stesso che lo fa per loro, per amicizia, in realtà sta solo complicando le cose. Ma in effetti un favore a David lo fa eccome... in un certo senso! Buona lettura. Baci Akane*
9. L’ASSAGGIO FATALE
Denis si era così messo in testa di aiutare i suoi compagni a mettersi insieme, convinto che fossero una bella coppia. O meglio che uno avrebbe potuto fare bene all’altro. Jay avrebbe potuto aiutare David ad aprirsi e diventare più sicuro di sé, mentre David avrebbe potuto regalare un po’ di umiltà a Jay.
Lui lo faceva per amicizia, perché era una persona che si interessava al prossimo e ci teneva che stessero bene. Specie se c’era un certo rapporto e con Jay ovviamente c’era.
Oltretutto non voleva approfondire certi aspetti del loro rapporto, si rendeva conto che gli faceva certi effetti, ma non poteva proseguire su quella strada perché lui era sposato e devoto a Dio ed alla sua sposa. Oltretutto aveva un figlio e ci teneva alla propria famiglia, i suoi genitori ne sarebbero morti se avesse fatto uno scandalo.
C’erano miliardi di motivi per non approfondire l’aspetto che lo voleva suscettibile nei confronti di Jay. Lo difendeva sempre a spada tratta e quando lo toccava con troppa insistenza gli piaceva, ma non poteva andare oltre. Ne aveva il sacro terrore.
Perciò se si metteva con qualcun altro, era meglio.
Così quel giorno dopo la sessione pomeridiana, Denis insistette per fare un tuffo in piscina dove c’era anche l’idromassaggio in una delle parti. Jay storse il naso perché dopo gli allenamenti regolari lui faceva palestra, ma quel giorno ci avevano dato molto dentro sotto la pioggia fredda e visto che Denis era tornato in campo da poco dopo il suo lungo infortunio, l’aveva convinto a fare un po’ di terapia in acqua per scaldarsi e rilassarsi con l’acqua termale fornita dal centro sportivo del club.
Inizialmente Jay aveva accettato specialmente pensando di fare qualcosa da solo con Denis, ma poi si era visto capitare dentro anche Joao, Luis ed un imbarazzato e riluttante David.
Quando vide gli altri tre, Jay lanciò un’occhiata scocciata a Denis. Scocciata e delusa. Ci aveva sperato che volesse stare solo con lui in un ambiente carino dove rilassarsi insieme.
A volte gli dava dei segnali che poi ritirava prontamente, come se rendendosene conto se ne pentisse e volesse rimediare.
Così quando si infilò nella vasca idromassaggio, quella più piccola rispetto a quella grande dove si poteva nuotare liberamente, aveva la sua famosa luna storta. Jay era lunatico, poteva essere super allegro ed allora era divertente e bello stare con lui. Ti faceva morire dal ridere. Oppure poteva essere incazzato come una vipera ed in quel caso finiva per pungere e ferire.
Denis capì subito di che luna era, ma ormai non poteva mandare tutti via. Sperò solo di riuscire ad ammorbidirlo.
Joao e Luis fecero il solito baccano mentre Denis si impegnò molto per tenere su il morale. La sua risata era contagiosa, David si trovò a sorridere divertito sebbene cercasse di evitare di fare troppo l’idiota con loro. Non si sentiva a suo agio. Ogni tanto lo prendevano di mira, ma nessuno toccava Jay che se ne stava nel suo angolo con un’aria da ‘se mi toccate vi scotenno’ e tutti, conoscendo quell’aria, preferivano evitarla.
Così gli venne spontaneo a David dopo l’ennesimo tormento rifugiarsi da lui. Jay non lo mandò via, non disse nulla, rimase fermo ad osservare i tre come se fosse al cinema a guardare un film che non gli piaceva, ma che ormai avrebbe visto fino alla fine.
Denis vedendoli vicini decise di attuare la seconda parte del suo piano, così facendo il segnale ai due ragazzi con lui, uscì dalla piscina per fargli vedere una cosa sul telefono. David si avvicinò al bordo per vedere, non erano lì da molto, perciò non poteva filare via con qualche scusa, sapeva di dover rimanere ancora.
Era così preso dal video che gli stava mostrando Denis, che non si accorse di essere accerchiato dai due bambini troppo cresciuti e tempo di realizzarlo col suo tipico secondo treno, che si ritrovò senza costume.
Nemmeno capì come fu possibile, forse fu lo shock nel realizzare che la mente diabolica era stata Denis, da cui non si sarebbe di certo aspettato questo.
David li insultò e gli gridò dietro di restituirgli il costume, ma ormai quei tre erano corsi via ridendo come bambini per andare a nascondergli il costume da qualche parte.
David, troppo stanco per gli allenamenti e decisamente incapace di trasformarsi in un bambinone demenziale come loro, scosse il capo e tornò in acqua sul bocchettone dell’idromassaggio vicino a quello in cui era piazzato Jay dall’inizio.
L’aria spingeva contro la zona lombare della sua schiena come per Jay ed i due finirono per guardarsi lentamente ed alla stessa maniera, con la stessa espressione scocciata che sembrava dire ‘che bambini del cazzo!’. A quello scoppiarono a ridere insieme e fu la prima risata di Jay di quella mezz’ora in acqua.
David, nel notarlo, si sentì al settimo cielo e rimase con un sorriso sulle labbra.
Non provava grandi cose verso il compagno, se non subbugli sessuali. Ma in quel momento la statua greca era immersa nell’acqua e non si vedeva quanto bello e scopabile fosse il suo corpo. E, cosa ancora migliore, non poteva vedere lui il proprio pisello enorme che a breve avrebbe spiccato il volo.
Non molto, per lo meno.
In teoria.
David si guardò in basso allarmato all’idea che si notasse, ricordando che era senza costume, e Jay si sporse malizioso, ridendo dei suoi modi pudici.
Lui era senza ritegno e gli piaceva sempre vedere un bel cazzo, quello di David era decisamente uno dei migliori lì dentro e guardarlo ogni tanto non guastava. Aveva l’impressione che lo evitasse, perciò non capitava spesso.
Nel giro di un secondo Jay si era dimenticato la propria cocente delusione nei confronti di Denis. Aveva appena deciso come tirarsi su il morale.
David alzò lo sguardo lento notando che Jay si era sporto vicino a lui per vedere nell’acqua, ma effettivamente le bolle increspavano la superficie che non rendeva netta l’immagine.
Ma imbarazzato e col patema d’animo, si spostò di lato per allontanarsi da lui senza motivo. Ovvero con un bel motivo. Scappare da lui. Ma in apparenza senza motivo.
Jay, che non era scemo, lo prese come un gioco ed una sfida e con l’umore che da storto si stava raddrizzando, gli si avvicinò.
I due continuarono a spostarsi senza dire nulla strisciando lungo il bordo della piscina piccola, fino a finire lontani dai bocchettoni dell’aria. Proprio dove la superficie rimaneva liscia e regolare.
Quando se ne rese conto, David spalancò gli occhi spontaneo nel panico, imprecò nella sua lingua e fece per alzarsi ed uscire, ma si rese conto che sarebbe stato peggio, si sarebbe visto ancora meglio che era realmente super eccitato, come quel giorno sotto la doccia o nella piscina di Jay.
Così si bloccò mordendosi il labbro carnoso, senza saper che fare, nel panico e pieno di ansie e domande.
“Che cazzo faccio, ora? Sto facendo la figura dell’idiota... scappo da lui così come uno stupido, mica mi mangia. Non vorrà fare davvero qualcosa con me, magari cazzo. Mi sta solo provocando per divertirsi alle mie reazioni da bambino, perciò se scappo e reagisco faccio molto peggio, ovviamente. Sto qua, fermo e buono e fingo che non mi importi e che stia bene. Stavo giocando perché lo stava facendo anche lui, ecco tutto.”
Con questo piano di battaglia che gli sembrò perfetto per salvare la faccia, vide inerme la mano di Jay finire sulla sua coscia, sotto l’acqua, e risalire verso l’interno.
David spalancò la bocca spontaneo e lo guardò voltandosi verso di lui, Jay lo fissava a sua volta e si avvicinò ulteriormente fino ad appoggiarsi alla sua spalla muscolosa, quando sentì il suo corpo tonico toccarlo e aderire al suo fianco, David non capì più niente.
La sua erezione subì una sonora impennata e appena le dita di Jay riuscirono a trovarla, il suo sguardo divertito divenne malizioso ed eccitato. La luce nei suoi occhi, quella luce di profondo apprezzamento e piacere, il piacere che si stava pregustando, David non l’avrebbe mai dimenticata.
Gli occhi di Jay si abbassarono per capire se era vero ciò che la sua mano stava toccando, quando lo prese bene nel palmo realizzando quando duro e grande fosse, impazzì dalla voglia di assaggiarlo realmente e non solo per giocare. Inizialmente aveva solo voluto divertirsi e metterlo alla prova, ma poi era subentrato altro.
Era raro trovare un pene così perfetto e la voglia di averlo spazzò via tutto, la sensazione di benessere surclassò la delusione di prima che era un brutto ricordo. Era ora di trovare il modo di stare bene.
Jay rialzò gli occhi sui suoi, i loro visi vicinissimi rimanevano in completo silenzio, non dissero assolutamente nulla, David non si mosse, non fece per andarsene o fermarlo. Rimase lì. immobile.
Si guardarono per capire quale sarebbe stato il passo successivo e capì che David non l’avrebbe respinto, non avrebbe chiesto nulla, ma non l’avrebbe respinto.
Così Jay decise che quel giorno si sarebbe accontentato di masturbarlo e la sua mano stretta sul suo membro duro, iniziò a muoversi su e giù sull’asta dura e dritta.
A quel contatto David si disconnesse, dimenticò tutto, ogni blocco auto imposto, ogni timore, ogni remora.
Appoggiò la nuca all’indietro sul bordo della vasca e si lasciò totalmente andare al piacere che non aveva mai immaginato sarebbe potuto essere tale.
Aveva fatto molto sesso nella sua vita, sempre con donne. Ma quella volta, quella semplice mano di un ragazzo sul suo membro duro, lo mandò fuori di testa come mai gli era capitato.
Chiuse gli occhi, schiuse la bocca e si mise a gemere mentre il piacere aumentava insieme al ritmo della mano di Jay.
Jay sentendolo crescere e pulsare, vedendolo così abbandonato ed eccitato, provò il desiderio di prenderglielo in bocca. Non lo fece solo per l’acqua, ma se si fosse alzato e seduto fuori dalla vasca, in quel momento l’avrebbe preso.
Non lo fece perché David rimase lì, ma Jay si infilò la mano nel costume, si tirò fuori la propria erezione ed iniziò a masturbarsi alla stessa maniera che faceva a David e mentre anche il proprio piacere si univa al suo, la sua bocca risalì sulla sua spalla e poi sul suo collo, appoggiato e rivolto tutto verso di lui.
David alzò la testa capendo che lo stava cercando, col cuore in gola gli andò incontro e con i gemiti di entrambi, le loro labbra si unirono e si succhiarono delicatamente. La punta delle lingue si toccarono e vennero tutti e due nell’acqua, nelle mani di Jay.
Rimasero fermi a guardarsi intensamente, le labbra ancora a sfiorarsi. Lentamente le mani di Jay si staccarono dai loro inguini, gli toccò il viso, glielo carezzò e con una luce sempre maliziosa nel bel viso ora sereno e rilassato, gli carezzò le labbra col pollice.
- Piaciuto? - David annuì confuso ma deliziato, sapeva di doversi vergognare, ma era stato l’orgasmo più bello della sua vita fino a quel momento. E sapeva di non poterlo più rinnegare, ormai.
“Sono finito.” Si disse laconico. Assaggiare era stata la mossa peggiore, adesso ne voleva di più e sapeva che non avrebbe potuto farne a meno.
Sapeva che prima o poi avrebbe avuto tutto.