*Niente se non amore in ogni sua forma, la serata coi ragazzi è finita ed adesso è ora di concluderla da soli in camera, come si deve, per creare un altro ricordo prezioso e bellissimo. E perché è ora per Lewis di dire a Seb quanto significa, anche se non servono le parole per questo. Il prossimo è l'ultimo capitolo. Buona lettura. Baci Akane*
5. L’AMORE DI LEWIS
/Lew/
Mi ha chiesto solo una cosa.
Di essere lui ad essere preso da me.
Stasera voleva così.
Non faccio volentieri l’attivo anche se ci sono volte che mi va o che come stasera me lo chiede.
I nostri ruoli sono tendenzialmente naturali, perciò non ci mettiamo d’accordo, ma seguiamo la nostra vena spontanea. Ci viene così, insomma, ma a volte andiamo fuori dagli schemi.
Dipende dagli stati d’animo e quello di stasera lo capisco.
Ho gestito e organizzato tutto io, credo che in qualche modo fosse spontaneo anche questo.
Stasera l’ho voluta io, completamente.
L’ho cercata, questa serata. L'ho decisa. L’ho creata. Ho fatto in modo che tutto andasse benissimo e fosse perfetta e mentre le foto lentamente vengono pubblicate dai nostri compagni e sono tutti entusiasti di ciò che è successo e tutti dicono che è stato bellissimo e che non lo dimenticheranno, io e lui concludiamo come si deve, seguendo la linea di quello che è stato tutto oggi.
Io, le mie sicurezze sul fatto che non mollerà definitivamente ma che tornerà, il mio bisogno che sia così. E poi lui al centro di ogni cosa.
Questo bisogno primario, sopra ogni cosa, che lui fosse felice e stesse bene.
Ci tenevo che stessero tutti bene, che fossero contenti e così è stato, ma quel che conta realmente è lui.
Seb doveva e deve essere così felice che questo ricordo sarà eterno.
Perciò una volta in camera, esprime questo ultimo desiderio per concludere la serata come vorrebbe.
Visto che vuole questo, per me andrà benissimo.
- Stasera puoi chiedere anche la Luna, te la porterei senza discutere.
Rispondo mentre si siede sul letto, dopo essersi tolto le scarpe. È in fondo ed io, dopo essermi tolto le scarpe all’ingresso e averle lasciate vicino alle sue, mi muovo e mi fermo in mezzo alla camera che ovviamente è una delle più belle dell’albergo e decisamente spaziosa.
- Allora chiedo la Luna. - risponde piegando la testa di lato, in attesa, fermo immobile, ancora vestito. Non fa assolutamente nulla.
Ci guardiamo e ci facciamo subito seri, ma con questo fondo di malizia dietro.
Immediatamente i suoi occhi sono incollati a me e assorbono ogni più piccolo ed impercettibile movimento.
Vado al mobile in fondo alla stanza, dove ho posizionato la mia bella cassa, l’accendo e la connetto al mio telefono, poi metto una playlist di canzoni che uso quando siamo insieme. Qualcosa che piace ad entrambi e che faccia atmosfera. Serve più a non far sentire eventualmente i rumori che facciamo quando siamo insieme.
Parte Lenny Kravitz con un certo genere di canzoni accuratamente selezionate. Lenny a Seb ricorda me, sarà il colore della pelle simile, i tatuaggi, la corporatura muscolosa alla stessa maniera, il tipo di bellezza, lo stesso piercing sul naso. Qualunque cosa sia, a lui piace anche se in linea di massima non è esattamente il suo genere musicale.
Lui preferisce Michael Jackson e i Beatles.
Ma quando le sue note basse, ritmate e suadenti come la sua voce avvolgente e sexy comincia con Believe in me, che sarà seguita da I belong to you e Stillness of heart, io mi volto lentamente tornando a muovermi per la stanza, mi fermo a pochi metri da lui che mi fissa con quei suoi occhi carichi di desiderio immediato.
Si pregusta.
Sa cosa succederà e che gli piacerà.
Mi prenderò cura di lui ancora una volta e inizierò con i suoi occhi.
Farò sì che si riempiano di una visione che so amerà alla follia.
Non ha importanza se io mi piaccio o meno, anche se faccio di tutto per essere soddisfatto di me stesso e della mia immagine.
Quel che conta è che lui vada matto di me, io lo so e questo pensiero mi fa muovere come piace a lui.
Niente balletti né cose pretenziose, so come muovermi, ma non voglio cose porno.
Semplicemente mi muovo leggermente seguendo la sua voce sensuale, al tempo stesso mi apro i bottoni della camicia viola.
Quando la faccio scivolare a terra e mostro il mio torace, Seb si morde il labbro.
Lo immaginavo, i suoi occhi apprezzano. E non solo.
Mi apro i pantaloni, sempre con calma e guardandolo serio, Seb si appoggia dietro di sé aprendosi anche lui i suoi. Le mani all’indietro sul materasso, le gambe aperte. Niente altro.
Solo così.
Già inizio ad eccitarmi, mi carezzo il petto e mi avvicino sinuoso a lui, quando gli sono più vicino, mi tolgo anche i boxer e libero una delle parti del mio corpo che so lui apprezza.
Rimane con gli occhi inchiodati lì, mi guarda l’inguine libero per lui, me lo tocco e me lo accarezzo, me lo prendo in mano e mentre faccio ciò che gli piace, alza il bacino, sollevando brevemente gli occhi blu nei miei, come a chiedermi con una muta domanda cristallina di spogliarlo.
Io lo accontento, gli prendo i pantaloni ed insieme i boxer e glieli sfilo via, poi passo ad aprirgli la camicia. In questo lui si raddrizza in avanti e mentre lo faccio, gli sto davanti e lui mi fissa il cazzo. Me lo guarda insistente, proprio alla sua altezza, pochi centimetri a separarci. Le mani si occupano della mia pelle calda e sensibile, il piacere comincia. Finalmente gli faccio cadere la camicia sulle braccia. Seb si separa dai miei fianchi e dalle mie cosce per togliersi del tutto l’indumento. Infine, nudo anche lui, sta per prendermi il cazzo in mano, ma si ferma perché lo precedo. Me lo prendo da solo, con una mano, mentre con l’altra gli prendo la nuca, affondo nei suoi capelli biondi e ricci che adoro così lunghi. Sono morbidi. Intreccio le dita alle sue ciocche ed indirizzo deciso ma delicatamente la sua testa.
Seb obbedisce, se mi dici di continuare a gestire tutto io, che vuoi che sia attivo, lasciamelo fare.
Quando mi impegno in qualcosa vado fino in fondo.
Gli carezzo il viso col mio membro sempre più duro e pulsante, lui chiude gli occhi e si abbandona al piacere della sensazione della mia carne contro la sua pelle.
Mi carezza le cosce risalendo dietro sui miei glutei. Si riempie le dita di me.
Così adesso mi prenderò cura di questo senso.
Il senso del tatto.
Lascio che mi carezzi come desidera mentre io faccio altrettanto con la parte di me che desidera tanto, solo quando lo sento soddisfatto, glielo indirizzo in bocca.
La apre e tira fuori la lingua, lascio che mi lecchi, lo indirizzo meglio e alla fine glielo infilo dentro.
Seb a questo punto lo avvolge e inizia a succhiare prendendomi i fianchi e attirandomi a sé. Faccio la stessa cosa con la sua nuca che attiro, fino a che noto che smette di tenermi per toccarsi da solo. Lui si masturba ed io mi eccito anche di più, così lo separo e con una mano sul petto gli indico di spostarsi in su.
Indietreggia e premo ancora fino a farlo stendere. Mentre adagia la testa sul cuscino, lo raggiungo ricoprendolo col mio corpo e lo bacio.
Le lingue si trovano e si intrecciano mentre mi stendo su di lui e mi strofino a lui. Il suo corpo reagisce al mio, accompagna i miei movimenti lenti e sensuali su di lui con le mani che non riesce a staccare da me.
Scivolo con la bocca fuori dalla sua e lo delizio con la lingua e le labbra sul resto del suo corpo.
Lo assaggio prendendomi tutto il tempo che voglio, soffermandomi sui punti che lo fanno eccitare. Poi mi occupo del suo cazzo e lo faccio mio aumentando presto l’intensità.
È già molto duro e non voglio che venga ora, perciò cerco di interrompermi e riprendere fino a che non sento che sta per esplodere. A questo punto scendo con la bocca sotto la sua asta, mi occupo della sua apertura. Si prende le gambe e le alza per darmi un accesso più facile che mi prendo senza complimenti.
Gioco con il suo buco e mi prendo tutto il tempo che serve, specie perché non è abituato a fare l’attivo e voglio che goda un sacco.
Inizio con la lingua e poi le dita, vado dentro ed allargo ed entro e lo stimolo usando la saliva per lubrificare.
Lo sento come gli piace, geme e grazie alla musica che ho messo, può farlo quanto vuole.
So quanto è bello questo lavoretto che gli sto facendo, specie se sai come farlo. E si da il caso che io lo so.
Contemporaneamente si stimola da sopra, torna a masturbarsi visto che l’ho lasciato insoddisfatto, ma quando capisco che sta per venire, notando l’intensità e la velocità della sua mano, torno a staccarmi.
Mi raddrizzo sulle ginocchia, lo guardo malizioso e con una muta domanda a cui risponde annuendo, mi lecco abbondantemente la mano e con essa mi strofino il cazzo ripetutamente. Una volta che anche quello è sufficientemente bagnato, gli prendo le gambe e le appoggio sulle mie braccia, infine lo schiaccio col corpo, mi stendo su di lui, raggiungo la sua bocca e con una mano mi indirizzo dentro di lui.
Poco prima di entrare, lo bacio. Mi succhia il labbro ed infine la lingua.
Poi con una spinta decisa entro.
È lì pronto per me e non aspettava altro.
Mi sospendo per un istante mentre ci abituiamo uno all’altro, infine inizio a muovermi con calma.
Mi prendo il tempo che mi serve, ma soprattutto che serve a lui. Dall’espressione del suo viso che da teso si rilassa via via, insieme al suo corpo che non è più un fascio di nervi, capisco come muovermi.
Finalmente il ritmo aumenta, così come l’intensità e di conseguenza il piacere.
Prima di perdermi, torno a toccarlo. Accompagno i due piaceri mentre affondo sempre di più e prima di occuparmi di me, mi occupo di lui.
Lo sento inarcarsi e perdersi in questo godimento che esplode schizzandogli fino allo stomaco. Sorride e mi succhio le labbra guardandolo, così penso a me e mi abbandono inseguendo il mio piacere.
Arrivo al mio orgasmo che rilascio in lui, mi perdo e mi abbandono dopo che la tensione mi rende un fascio di nervi. Lentamente mi sciolgo e rimango in lui per un po’, steso sul suo corpo morbido, caldo e pulsante.
Mi abbraccia e mi bacia la fronte, poi mi sposto mettendomi accanto, supino. Dal comodino prendo dei fazzoletti che uso per pulirci dallo sperma che abbiamo spalmato per bene su di noi. Infine getto tutto per terra e tiro su le lenzuola. Chiudo l’interruttore della luce grande e lascio quelle piccole che creano un’atmosfera più soft.
Seb mi bacia e mi si stende accanto, appoggiando la testa sulla mia spalla. Mi circonda il torace con un braccio, le dita a giocare col mio capezzolo. Lo circondo a mia volta, gli carezzo la pelle chiara, accaldata.
Lasciamo che il silenzio concluda la nostra notte, prima che ci culli in un sonno che sarà dolce, uno fra le braccia dell’altro.
- Ti amo Seb. Spero di essere riuscito a fartelo sentire.
Seb sorride, lo sento contro la mia pelle. Solleva la testa per guardarmi, mi perdo nei suoi blu, intensi e sereni.
- L’ho sentito tutto. - poi i suoi occhi diventano maliziosi e di conseguenza anche i miei perché so a cosa pensa. - era bello duro e come sempre soddisfacente!
Così finisce che rido e gli pizzico una chiappa.
- Guarda che lo so che se ce l’avevo piccolo non mi amavi tanto!
Seb ride e mi bacia tornando ad appoggiarsi su di me.
- Ma per fortuna è grande, così io posso amarti come meriti!
Continuiamo a ridere dicendo qualche altra cazzata. Poi mentre sentiamo il sonno avvolgerci dolcemente, mi dà la buonanotte.
- Ti amo anche io. Grazie per tutto, Lew.
Grazie a te di essere entrato in questo modo nella mia vita. Senza di te non sarei la persona che sono oggi.
Grazie Seb.