*Siamo
alla ROC 2008, Michael ha scelto Seb come compagno per la Nations Cup e
lui era ancora soggiogato e innamorato del mito, Seb ha sempre
considerato Michael come un Dio. Fino ad allora l'aveva incontrato
altre volte, ma è da quando lui diventa un pilota migliore ed inizia a
fare risultati, che lo si vede interagire più spesso con Michael ed in
quelle interazioni si nota un rapporto che cresce e diventa davvero
molto forte. Ma qua siamo all'inizio ed oltre all'introduzione di
Michael, un personaggio importante sia nella storia che nella vita di
Seb, arriva anche Jenson Button, che sarà essenziale anche lui. Buona
lettura. Baci Akane*
24. RACE OF CHAMPIONS
/Seb/
“Ci saranno un
sacco di persone favolose del mondo delle corse in generale e rivedrò
Lewis e sarà bellissimo perché è la sua prima Race of Champions, io
penso ancora all’anno scorso e cerco di ricordare dei dettagli che sono
sfocati perché per tre quarti del tempo non avevo idea di che cosa
facevo. Cioè ero totalmente dipendente da Michael che però ovviamente
stava più con altri suoi amici piloti e insomma con me c’è stato poco.
Abbiamo vinto la Nations Cup per la Germania ed è stato grandioso e
nell’occasione della premiazione è stato con me, ha parlato e sono
sicuro abbiamo riso insieme ed è stato molto carino.
MA DANNAZIONE HO IL VUOTO PERCHÉ ERO TROPPO EMOZIONATO!
Così quest’anno cerco
un piano per fare le cose bene e godermela e ricordare tutto fino in
fondo. Quel piano si chiama Lewis. Se mi concentro su di lui dovrei
riuscire a sapere quel che faccio con Michael e ad essere sensato e non
un ragazzino dipendente!
Quindi arrivo e cerco
subito Lewis come prima cosa perché mi serve una mano e non conosco
bene nessuno di quelli che partecipano questo giro, peccato però che
appena metto piede nell’hotel che ci ospita, io so che Michael c’è e
Lewis proprio mi scappa di mente. Così come nulla!
Non riesco nemmeno ad
essere lucido, mi sento tutto un fremito, come se il mondo intorno
fosse un caos indistinto e non mi importasse definirlo.
Sei meraviglioso.
No questo non glielo posso dire.
Sono onorato di correre di nuovo con te per il team tedesco.
No nemmeno questo.
Penso che morirò quando saliremo in auto insieme per la parata.
Questo sarà ovvio.
Come ne esco?
Comincio ad essere
fuori di me e solo una vocina dolce ed allegra mi riporta bruscamente
alla realtà mentre mi aggiro come un’anima in pena per questi nidi.
- Ehi, sei arrivato! - Esclama Lewis dandomi una pacca sulla schiena.
Appena lo vedo spalanco
gli occhi e mi ricordo del mio famoso piano, così lo afferro rendendomi
conto che qua potrei svenire ad aspettare ancora e forse è proprio
stupido da parte mia visto che non è la prima volta che lo vedo e che
l’ho incontrato diverse volte prima di ora.
Però ogni volta mi sento morire.
Lo afferro per le braccia e pallido più del mio solito ringhio a denti stretti, terrorizzato:
- Lew, devi aiutarmi! - Lewis spaventato mi prende per le braccia a sua volta come a sostenermi.
- Stai male? - Ovviamente la prima cosa che potrebbe pensare. Io scuoto la testa. Poi ci ripenso ed annuisco.
- Sì, sto morendo
credo! Cioè non è la prima volta che lo incontro e ci parlo, l’anno
scorso ci ho corso insieme, ma non lo so, è sempre così! E faccio di
tutto per non pensarci quando so che quel giorno lui ci sarà ma poi
arrivo lì e crepo propio! - Appena smetto di parlare come un matto
Lewis penso che capisca.
- Parli di Michael? - Era così ovvio...
Mi mordo la bocca ed annuisco.
- Io credo che non ce
la faccio. Ora dico che sto male e me ne vado! - E con questo faccio
per andarmene, ma lui mi afferra per la maglia e mi costringe a stare
qua.
- Sei matto? - Annuisco guardandolo come se fossi posseduto. - Dai andiamo a salutarlo insieme! - E così capisco.
- Cioè è già qua?! -
Lewis mi prende il gomito e fa per tirarmi mentre intanto indica un
angolo del salone dove si vede lui salutare tutti e stringere mani.
Lui è là.
Oddio è là davvero.
Si presenta più bello che mai, splendido, sorride raggiante e stringe le mani e dà pacche a tutti.
Oddio che meraviglia.
Svengo.
- Vieni. - Scuoto la testa.
- Non sono pronto. - Lewis però mi guarda davvero sconvolto.
- Non ti ho mai visto così! -
- Oh non è che
interagisci con me chissà da quanto eh? - Ovviamente divento acidissimo
quando sono sotto pressione ed ora calcola che sto per morire. Lewis mi
fissa ancora stranito, poi mi prende il polso, per poco la mano.
- Avanti, vieni. Ti
aiuto io! Se dici cose stupide ti do un calcio. - Lo guardo come se
avessi un’apparizione e solo ora mi rendo conto di quanto carino sia in
borghese, si sta facendo crescere un po’ di barba ma è molto curata e
solo nella parte inferiore e gli sta divinamente.
- Lo faresti davvero? -
Lewis sorride dolcemente, penso che stia morendo dal ridere dentro di
sé per la mia versione da pazzo, ma è anche consapevole che ora mi deve
aiutare. Lui è proprio il mio piano perfetto!
- Ti devo tenere la
mano? - Chiede scettico, io per un momento soppeso l’idea di
prendergliela ma c’è troppa gente e così evito.
- Ok, facciamolo. -
Annuisco deciso guardando Michael, Lewis così mi accompagna trovandosi
a spingermi diverse volte prima del nostro arrivo là.
E poi succede.
Lewis lo chiama, Michael si volta e ci vede, poi meravigliato sorride e improvvisamente ha occhi solo per me.
O per lo meno così mi sembra. Insomma, io li ho solo per lui.
Dopo un primo momento
si concentra su Lewis, gli fa i complimenti per il mondiale e lo intima
di continuare così, poi passa a me e mi abbraccia.
Ok mi abbraccia.
È veloce ma è un abbraccio.
- Cercavo proprio il mio partner! - Ok da oggi mi troverete sotto terra!
Morto e felice!
Lewis vicino a me penso
che fatichi a non morire dal ridere, ma rimane stoico accanto a me
mentre Michael ti giuro che non so cosa dice, ma di sicuro cose
sensate. Tutte quelle che a me non escono dalla bocca.
È così ogni volta che lo vedo. Sembra non lo abbia mai incontrato. Ma come si fa?
Lewis mi dà una
gomitata e risponde al mio posto, da quel che dice capisco qual era la
domanda di Michael e così mi riprendo in corner e interagisco di mio.
Riesco a dire qualcosa per fortuna e forse ha senso.
Spero.
Certo se non era per Lewis, il mio piano perfetto, chissà come andava. Forse tornavo a casa davvero.
Dio, le cose che non
dimenticherai mai finchè campi. Tutti i primi incontri con Michael.
Tutti. Ed ogni volta per me è uno nuovo.
Che persona meravigliosa!
Penso di non essere
tornato in me sinceramente, quando poi Michael è stato richiamato da
qualcuno si è scusato gentilmente e se ne è andato ed io sono rimasto
qua rigido come un cadavere a trattenere il fiato.
- Ok ora puoi
respirare! - E quando Lewis mi dice questo respiro di nuovo buttando
fuori l’aria tutta d’un colpo. Mi giro verso di lui con gli occhi
lucidi e lui è ancora shoccato e ride. - Amico, non immaginavo lo
adorassi così tanto! -
Mi stringo nella spalle e mi gratto la nuca e lo fisso ebete senza capire che dovrei dire.
- Ecco io... è così
tutte le volte che lo vedo. Forse un giorno la smetterò di morire, ma
non oggi mi sa! - Lewis ride di gusto in quel suo modo tipico che mi fa
morire:
- No direi non oggi! -
E con questa mi dà una pacca sul braccio. - Dai, mettiamoci le giacche
e imbottiamoci che andiamo allo stadio. -
- La corsa è
organizzata in modo diverso da quelle di F1, quest’anno si corre a
Wembley, uno stadio di calcio molto popolare e rinomato che per due
giorni sarà pieno di gente amante del motorsport.
- Sai, io l’anno scorso
c’ero... - Dico poi sapendo che lui non c’era e trovo la cosa pazzesca
visto che ha quasi vinto il mondiale mentre io che ho fatto mezza
stagione e niente di che invece c’ero. Lui mi guarda in attesa mentre
recuperiamo le giacche dal guardaroba dell’hotel. - E ricordo una cosa
nel mezzo della nebbia che mi affligge di quei due giorni. - Aggiungo
mentre entrambi ci infiliamo le cuffie. - Che i piloti si cambiano
tutti nello stesso spogliatoio e che i membri della stessa nazione sono
seduti vicini! - E con questo la sua se la mette tutta sulla faccia
schiacciandosela per bene, per coprirsi mentre avvampa all’idea che mi
vedrà di nuovo nudo e che non saremo nemmeno soli. Rido alla sua
reazione spontanea e poi concludo il discorso tragico.
- Il punto è che l’ho
fatto anche l’anno scorso e ti giuro che ho il vuoto, non ricordo
niente di com’è stato averlo mezzo nudo vicino a me!
È qua che si riprende
dal suo imbarazzo e che la risata di Lewis risuona mentre mi accompagna
all’esterno dove una serie di macchine sono pronte per portarci allo
stadio.
Non è possibile sopravvivere ad oggi, lo so.
Immediatamente mi guardo intorno e lo adocchio qualche macchina più in su.
Michael si guarda
intorno come se cercasse qualcuno ed il freddo pungente inglese di
dicembre mi schiaffeggia, ma non serve proprio ad un cazzo.
Appena mi vede si illumina e con un fischio mi fa il cenno di raggiungerlo.
- Oddio vuole che vada con lui... - Mormoro con voce tremolante. Lewis mi spinge ridendo.
- Vai dai! - Io scuoto la testa.
- Vieni con me! -
- Ha chiamato solo te! Muoviti! -
- Sei matto? Io non ce
la posso far... - Ma non riesco a finire la frase che Lewis ridendo mi
spinge letteralmente e niente. In un attimo mi ritrovo in macchina con
lui.
Che non è un lui normale.
È Michael Schumacher!
Ma come si può? Come ci si riesce?
Aiutatemi. Non ce la
faccio, non respiro. Non riesco nemmeno a pensare. E se dico qualche
cagata delle mie? Doveva venire Lewis per darmi un calcio se dicevo
qualcosa di strano, lui è il mio piano perfetto. Lewis, dove sei?”
/Lew/
“Giuro che non avrei mai immaginato un Sebastian così preso e coinvolto e soprattutto emozionato.
Ricordo che alla sua
prima e per ora unica vittoria di una gara di F1 piangeva dalla gioia,
ma questo è diverso. È proprio nel panico.
Lo immagino ora in
macchina con lui mentre ci portano allo stadio per cominciare questo
lungo evento e mi chiedo come si sente, come sta andando.
Prendo il cellulare e vorrei scrivergli ma poi mi rendo conto che forse sarebbe strano così scrivo a Nico.
‘Ho rivisto Michael! Vorrei ci fossi anche tu...’
La questione della ROC
come la chiamiamo noi piloti è particolare perché ricevi l’invito a
partecipare e puoi accettare o meno, ma se sei il vincitore di una
delle massime competizioni delle corse, devi comunque venire per forza
e poi puoi anche non partecipare a nessuna delle gare, però ci sono
molti eventi che si susseguono in questi 2 giorni di spettacoli di
motori.
Esibizioni varie nelle
discipline sempre inerenti e appunto in particolare 2 coppe, una per i
piloti ed una per le nazioni. Infatti ci sono anche i team. Io per ora
ho solo guardato e quest’anno sono ospite principale, ma in realtà non
sono stato invitato a correre a nessuno dei tornei. Nico ha detto amaro
che se fossi stato bianco mi avrebbero invitato, infatti Seb che non ha
vinto nulla e non ha nemmeno fatto un piazzamento notevole da primi 3 o
4 è stato invitato nella squadra tedesca, ma Nico corre da più tempo e
poteva invitare lui per il team tedesco. Idem l’anno scorso: Seb dopo
un paio di mesi viene invitato, io quasi vinco il mondiale e vengo
ignorato, Nico è tedesco e corre da due stagioni e non viene calcolato.
Ovviamente lui ha avuto una risposta acida anche per questo.
Michael ha scelto Seb.
Cioè questo è il
riassunto della sua risposta, lui ha usato più termini, era proprio
arrabbiato della scelta di Seb al suo posto che ovviamente non dice ma
pensa che è lui il figlio di Keke, Seb è il figlio di nessuno.
Ha sempre sofferto di questa etichetta, ma quando non è stata usata per privilegiarlo se l’è presa ed è rimasto ferito.
Io però non condivido
questa cosa, non dico l’anno scorso che in effetti è stato strano, ma
quest’anno Michael ha visto che nel primo anno completo di Seb ha fatto
un piazzamento interessante nella classifica piloti ed ha vinto un GP e
fatto diversi risultati di rilievo. Non sempre ma si vede la stoffa e
contando pure che si è davvero costruito da solo e non ha avuto
regalato nulla, significa che è più che degno di nota.
Tecnicamente parlando
Nico non ha ancora dimostrato nulla, sono sicuro che lo farà e che è
solo bloccato mentalmente perché si innervosisce troppo e si mette
troppa pressione addosso, ma non sarà sempre così.
Se Michael ha scelto Seb in qualche modo lo capisco, ma non è detto che sarà sempre così.
Quando scendiamo perché
siamo arrivati allo stadio e dobbiamo andare a vestirci -io da
vincitore devo fare un po’ di esibizioni quindi devo indossare la tuta-
lo cerco subito e muoio dalla curiosità di sapere di cosa hanno parlato
e come è andata.
Lo cerco in tutte le
auto che parcheggiano nella parte privata e appena lo trovo mi
illumino, sto per chiamarlo e avvicinarmi ma mi fermo perché lo vedo
che parla tutto solare e allegro a macchinetta con un sorridente
Michael.
Ma che potere supremo!
Ci rimango male, immaginavo una scena muta imbarazzante e lui che correva da me a dirmi di non lasciarlo più solo.
Invece lui se l’è cavata bene, penso merito di Michael che è riuscito a scioglierlo.
Sembra un altro.
Mi mordo la bocca e piego la testa decidendo di rimanere indietro, in compenso Nico mi risponde.
‘Che si fottano, sono
tutti un branco di idioti per bene che guardano la razza e la
classifica! Non dovresti esserci nemmeno tu!’
Ce l’ha a morte perché
Michael ha scelto Seb, è destinato ad odiarlo per sempre; comunque
tutti sanno cosa significa essere scelti da lui, non aveva ancora
scelto nessuno davvero. So che quest’anno segna qualcosa di
particolare, me lo sento come se lo sente Nico che per questo è molto
deluso.
Mi dispiace per lui
perché so quanto ci tiene e quanto si impegna, ma da un altro lato è
così carino ad essere arrabbiato perché mi hanno discriminato.
Quest’anno ci sono solo perché ho vinto e non potevo mancare.
Così decido di lasciare
Seb a Michael che di sicuro preferiscono. Sarei di troppo, sicuramente.
A Michael interesso poco perché non sono tedesco e quindi non mi reputa
il suo erede professionalmente parlando.
Lui resta uno dei più grandi ma il mio preferito comunque è e sarà sempre Senna.
Detto questo sono felice che Seb stia vivendo il suo sogno e gli auguro che da qui in poi cresca sempre più.
Solo negli spogliatoi
Seb si ricorda che ci sono anche io e quando lo vedo sedersi nella sua
panca dove sopra c’è scritto il suo nome con la bandiera della
Germania, lo vedo tremare tutto perché vicino gli si mette Michael.
E niente, quel moto di
fastidio che ho avuto per essere stato ignorato quando siamo scesi
dalle auto svanisce perché è molto carino così emozionato ed
imbarazzato. Gli farei un filmino.
Seb si toglie la cuffia
e rimane coi capelli selvaggi, le sue onde bionde gli incorniciano
deliziosamente il viso e invidio molto i suoi capelli.
Io non posso fare niente coi miei.
Si toglie la giacca, io
gli sono posizionato davanti, mi lancia spesso degli sguardi strani,
come se mi chiedesse aiuto, ma poi veniamo distratti dal chiasso che
fanno altri colleghi, fra cui Jenson che è a dir poco felice di essere
qui e lo dimostra molto apertamente.
Michael catalizza tutta
l’attenzione, ma devo dire che Jenson ed altri tengono molto banco, ma
Seb ha comunque occhi solo per lui.
Quando vedo che
cominciano a spogliarsi mi ricordo quel era il dilemma e mi rendo conto
anche che non li ho mai visti tutti nudi insieme e così appena vedo il
petto bianchissimo di Seb spalanco gli occhi cercando disperatamente di
nascondere il mio imbarazzo, ma poi noto come Seb è rosso ed
imbarazzato come giuro mai l’ho visto.
E come fissa il torace di Michael. E così lo fisso anche io stizzito, ma devo ammettere che non ha torto.
Il trentanovenne è a dir poco in forma. Fisico da urlo.
La cosa mi crea disagio e così distolgo subito lo sguardo anche perché potrei uccidere Seb senza motivo.
Non capisco perché mi irritano tutte queste cose, non dovrei.
Ma poi lo sguardo cade
sul fisico di Jensen che lui oltre ad aver uno splendido corpo ha anche
uno splendido viso e urlerei ma peggiorerei la situazione, così mi
mordo la lingua molto forte e inizio a fissare il pavimento mentre
spero che il mostriciattolo fra le gambe non cresca troppo.
Vestiti in fretta
Lewis. E pensa a Nico. Pensa che se fosse qua ti ucciderebbe perché
capirebbe al volo che ti piacciono tutti questi corpi nudi.
Pensa te se giocavo a
calcio o a qualche sport dove ti spogli insieme agli altri compagni e
ci fai anche la doccia insieme. Pensa tu che culo che hai a correre coi
motori dove hai la tua stanza privata dove ti spogli e nessuno ti
guarda.
Nico mi ammazza.
Ma Nico non c’è e così
faccio qualcosa che non dovrei fare consapevole che è anche
praticamente una delle pochissime occasioni che avrò per vederlo.
E così ignoro tutti gli
uomini piacevoli e da urlo per concentrarmi sulla mozzarella davanti a
me che ha il viso di un pesce lesso in questo momento, mentre continua
a sorridere ebete a Michael. Mi chiedo se nota lo stato in cui l’ha
cacciato.
Guarda come gioca con i pantaloni. Che c’è, non ti ricordi come si indossano? Te lo ricordo io?
Sto per tirargli una
scarpa in faccia mentre una voce acida nella testa, quella di Nico, mi
ricorda di chi sono io e che gli ho promesso di non deluderlo più.
Perché sono geloso di Seb?
Michael per Seb è Dio.
Se avessi la fortuna di incontrare il mio dio, Senna, sarei anche peggio. Io sverrei proprio.
Però questa me la paga.
Anche se approfitto per
fissarlo perché nessuno nota me, io piccolo esemplare di ragazzo di
colore silenzioso posso fare quel che voglio. Non mi faccio notare. Non
ora.
Ma questo cambierà.
Mi noteranno. Perché sì.
Perché non è possibile che Seb non mi calcoli se io sono qua.
Non ha un fisico palestrato ma devo dire che è il materiale è molto buono!
E quella pelle così candida ed abbagliante è davvero... davvero tutta da leccare. A dir poco.
Lewis, se i tuoi pensieri fossero trasmissibili a Nico saresti sotterrato.
Vergognanti profondamente.
Certo che mi vergogno
ma non controllo il pensiero. Le azioni le controllo, infatti non è che
vado là e lo lecco. Però i pensieri quelli proprio non ci posso fare
niente!”
NOTE FINALI: Race
Of Champions 2008, come già detto Seb aveva già
partecipato a quella del 2007 ma quando scrissi la fic non ci avevo
pensato, avevo scritto del 2008 come la prima volta di Seb, poi quando
ho corretto mi sono resa conto che era la sua seconda partecipazione in
realtà ed ho fatto qualche correzione. In ogni caso non importa. Nel
2008 Lewis partecipava come ospite d'onore in quanto vincitore della
F1, ma ha fatto qualche esibizione e basta, non ha partecipato a dei
tornei. La questione che spiega Lewis è vera, infatti l'ho inserita nel
suo POV così si capisce la situazione. Lewis non è mai stato invitato
e nemmeno Nico, mentre Seb sì, subito. Questo perchè la ROC è una
competizione molto legata a Michael e lui aveva scelto Seb come suo
erede, diciamo. Poi sembra che Michael e Keke Rosberg non fossero molto
amici e da qui le esclusioni di Nico e di conseguenza Lewis, ma sono
tutte ipotesi e voci, non è nulla di certo. Però è vero che i
motorsport specie fino a prima che Lewis iniziasse a vincere tanto,
erano (e un po' lo sono ancora) molto razzisti.