*Siamo
sempre alla ROC 2008, Seb si diverte un sacco con Michael, non ha occhi
che per lui anche se durante l'esibizione di Lewis approfitta per
andare a conoscere Nicolas, il fratello di Lewis ed ospite speciale del
vincitore del mondiale di F1. Queste sono cose reali, prese da quella
giornata che ho avuto cura di studiare. Lewis mentre si esibiva era
molto su di giri, per l'epoca non era usuale perchè all'inizio era
molto timido in pubblico. E niente, sono abile a manovrare le cose in
mio favore. Come? Chi è Jenson Button? Una meraviglia di essere umano
che avrete modo di approfondire più avanti chi legge senza essere
dell'embiente. Il capitolo è tutto dal POV di Lewis, oggi. Le foto che
ho messo servono a far capire ciò che vede Lewis, solo che nel capitolo
Seb ha i capelli comunque un po' più lunghi, scompigliati e selvaggi.
Buona lettura. Baci Akane*
25. GELOSIA PORTAMI VIA
/Lew/
“Michael parla e lui ascolta, Michael ride e lui ride, Michael si gratta e lui si gratta!
Chissà se Michael si scraccola anche lui lo fa?
Vorrei poterne parlare con qualcuno perché è ridicolo, ecco cos'è!
Quando mio fratello mi
raggiunge è come una rivelazione, sono a debita distanza da quei due
che si accingono a fare il giro iniziale insieme e sono diventato
trasparente, ma se ne pentirà di mettere così da parte gli amici appena
arriva il tuo dio. Solo perché è dio non sei giustificato a
dimenticarti degli altri e nella fattispecie di me!
Tutto il tempo che
passo con mio fratello finisce che gli parlo di lui e di come è
ridicolo e Nicolas ascolta paziente, fino a che poi riesce ad inserirsi
nel vortice di parole che ho liberato.
- Quindi cosa sei,
geloso? - Nicolas parla poco, di sicuro meno di me, ma quando lo fa
affonda sempre. Lo guardo di scatto come una molla e poi mi stringo
nelle spalle shoccato.
- Che dici, non sono
geloso! È solo che mi ha scaricato perché ora ha Michael! E andiamo!
Prima era tutto a provarci con me e c'era questo rischio costante che
fra noi succedesse chissà cosa e poi ora nemmeno esisto! Non si
trattano così gli amici! -
Nicolas ancora una volta riesce ad inserirsi e parla con la sua tipica calma e lentezza che mi obbliga ad ascoltare bene:
- Non mi sembra che voi
avete qualcosa di due amici. - silenzio. Lo fisso in attesa del resto
che non pensa di dover esprimere. Così lo incito con lo sguardo ed un
gesto stizzito della mano:
- E allora cosa siamo? -
- Beh non lo so, ma due
amici non sono sempre sul punto di finire a letto insieme! E
sicuramente non c'è questo tipo di gelosia! -
E qua veniamo
richiamati perché si comincia. Il primo giro lo faccio da solo in
quanto vincitore, Nicolas aspetta giù e poi mi accompagnerà in uno
degli altri. Salgo sul sedile posteriore della decappottabile e salgo
sul poggia schiena come fanno tutti i piloti per presentarsi al
pubblico. Usciamo per primi e lo stadio è colmo di gente che mi
applaude, per un momento mi manca il fiato a vedere tutta questa gente
per me che mi acclama. Succede sempre ai GP ma è diverso, è la prima
volta che sono qua e so che Nico ha ragione, che nonostante tutto mi
hanno invitato solo quest'anno e solo perché ho vinto, ma per un
momento lo voglio dimenticare.
Poi vedo la macchina
che trasporta Michael e Seb e il boato si leva. Mi dico che è normale
perché Michael è Michael... Ma dentro di me mi chiedo se sarà mai così
anche per me. Che basterà vedermi per essere così acclamato, se mi
inviteranno per partito preso, se ogni mio desiderio di qualunque tipo,
sarà un ordine... Mi chiedo se questa cosa del razzismo come la riduce
Nico finirà mai e la voglia di cambiare le cose risale.
La rivalsa.
Un giorno i piloti di colore saranno normali e trattati come quelli bianchi.
Nel frattempo gli dimostrerò in pista quanto sono meritevole.
Lo sguardo si incolla
su di loro, a distanza da me mentre saluto tutti. Seb è così sorridente
e felice, mi fa sorridere e lo invidio.
Nicolas dice che sono geloso, forse è vero, ma non è una cosa che dovrei essere e quindi è meglio soffocarla e ignorarla.
Seb è stato scelto da
Michael, chissà se un giorno anche io sarò scelto? O forse sarò io a
scegliere così come ha fatto ora Michael... Chissà.
Tanto più lui mi ignora tanto io mi accendo ed eccedo.
Non è da me fare tutto l’esuberante in questo modo in un pubblico così vasto.
È una sorta di droga
perché poi alla fine sono qua e mi applaudono ed io mi metto a saltare
o sto in piedi sull’auto e faccio dei giri dimostrativi con le auto che
mi danno, insomma, faccio quello che devo fare ma lo faccio con una
certa euforia e divertendomi e questo la gente lo nota e gli piace. O
meglio io credo che gli piaccia, però il punto è che piace a me ed è
questo ciò che conta.
Avevo paura di chissà
cosa prima di buttarmi in cose così, tipo sai, festa in piazza... cioè
io non sono mai stato un tipo estroso, esuberante e da casino insomma.
Non sono un animale da palco o meglio non l’ho mai fatto e quando non
hai mai fatto qualcosa e senti per qualche assurda ragione la voglia di
farlo, è difficile. Ti freni ma è solo all’inizio.
Se trovi qualcosa che ti dia la spinta e vai poi è bello e fanculo perché fermarsi?
Perché smettere?
E così finisce che mi diverto e faccio festa davanti a tutti ben volentieri.
Cos’è che mi ha dato tutta questa spinta? Ma che ne so, quel che conta è che sia stato bello.
Quando il mio momento
per così dire finisce, vado da mio fratello che mi aspetta in parte
come mio ospite speciale e quando lo raggiungo mi guarda con un
sopracciglio alzato e l’aria scettica.
- Però! - Fa poi
impressionato. Io ancora ansimo e rido dall’entusiasmo che mi scorre
ancora nelle vene e che mi ha quasi ubriacato.
- Cosa? -
- Non ti ho mai visto
così sopra le righe davanti a tutti questi sconosciuti! - Esclama poi
sempre con il suo solito modo di parlare calmo che calma di riflesso
anche me. Io mi stringo nelle spalle e mi apro la parte superiore della
tuta perché mi sento soffocare anche se siamo all’aperto ed in dicembre
a Londra si gela.
- Beh, non ho mai
partecipato ad un evento simile dove ero io il principale festeggiato.
- io ed il campione di Rally di quest’anno.
- Sì ma non penso fosse
solo questo a darti la spinta per eccedere e metterti tanto in
mostra... - Dice poi lui con l’aria di chi la sa lunga, io proprio non
capisco dove vuole andare a parare così lo guardo spalancando gli
occhi.
- Ma di cosa parli? - E
Nicolas indica col mento il gruppo di piloti nel tunnel che aspetta di
poter appropriarsi delle rispettive macchine con cui faranno le loro
gare che stanno per iniziare.
Spiccano fra tutti
Michael e Seb che parlano e scherzano e per un momento mi viene un
tuffo allo stomaco come si dice. Penso che si noti, che sia evidente.
- Ti ha guardato tutto
il tempo e rideva ed applaudiva. Gli sei piaciuto un sacco! - Lo
ascolto con metà cervello mentre con l’altro cerco di capire cosa si
dicono, ma non è proprio possibile perché c’è un gran caos. Però
l’euforia torna ad invadermi e a darmi tante scariche elettriche.
- Davvero non ha parlato con Michael tutto il tempo? - Scuote la testa.
- È anche venuto a
salutarmi e si è presentato, mi ha detto che gli hai parlato di me e
che era onorato di conoscermi. - Spiega piano. Io lo guardo ed è qua
che catalizzo tutta la mia attenzione su mio fratello e lo fisso
meravigliato.
- Davvero? - Annuisce.
- Davvero ti ha voluto conoscere? - Annuisce ancora e ride, forse sto
facendo la parte dell’idiota, ma è mio fratello e posso farla.
Torno a guardare Seb e
Michael che finalmente raggiungono le loro macchine con tute e caschi
in mano, mentre passano ed escono si sente il boato della folla e Seb
si gira e mi guarda facendomi il segno ‘ok’ col pollice accompagnato
dall’occhiolino.
Io mi sento così
idiota, ma così idiota che riesco anche a pensare che almeno per un
momento ho strappato l’attenzione di Seb dal suo prezioso dio.
Devo dire che anche se una breve vittoria, è stata piuttosto piacevole.
Cazzo se Nico mi sentisse mi lascerebbe, altro che scoparmi a freddo!
Maledizione, è meglio che vada a rinfrescarmi!
Per il resto bazzico
qua nello stage, intorno alla pista, nelle zone sicure dei cronisti e
giornalisti e presentatori vari, mi ritrovo a fare un po’ la star, poi
sparisco di tanto in tanto nell’area piloti dove c’è un adorabile caos.
Specie dopo che Seb perde la sua seconda corsa nella coppa dei piloti che si tiene oggi.
Perché Michael è ancora
in corsa e quindi è ancora concentrato per conto suo visto che deve
continuare a correre, mentre Seb ha finito fino al turno della coppa
nazionale che sarà domani.
Così io come per magia
sparisco da quella cosa che ormai mi piaceva tanto fare, ovvero la star
ai microfoni, e rinuncio ai riflettori per prendermi un altro che
illuminerebbe lo stadio da solo, ora come ora.
Seb è un po’ scompigliato e sudato, ma avendo finito per oggi si dirige agli spogliatoi in comune con altri.
Io lo inseguo e lo raggiungo dandogli un’allegra pacca amichevole sulla schiena.
- Allora era divertente? - Seb si gira e vedendomi mi sorride tutto felice. Che bello il suo sorriso, è raggiante.
- Da morire! Cioè non è
una vera gara, è puro divertimento e corri solo per godertela. Come si
faceva prima che diventasse tutto un dovere. - Mi infilo negli
spogliatoi e lo guardo sfilarsi la parte superiore della tuta e la
maglia che indossa sotto e mi blocco istintivamente.
- Che-che fai? - Chiedo balbettando impalandomi.
Al momento presente ci siamo solo noi e non so per quanto saremo solo noi.
- Mi rinfresco, ho
sudato come una capra e poi mi cambio che per oggi ho finito di
correre! - Risponde come se non fosse niente di che.
Mister mozzarellina è a
torso nudo e si sciacqua buttandosi tutta l’acqua che può addosso, fa
un macello tutt’intorno e faccio una smorfia tirandogli subito
l’asciugamano addosso prima che mi vengano reazioni spiacevoli.
In realtà non è male come fisico, ci rimango di stucco.
Si gira ridendo e si
passa il telo addosso, anche sulla testa che ha provveduto a bagnare a
piene mani. Si stropiccia tutto e rimane coi capelli tutti selvaggi
come piace a me e lo fa sempre guardandomi. Mi parlava, anche. Ne sono
sicuro che mi parlasse.
Anche se non so cosa sta dicendo.
Forse parlava della corsa?
- Lew ci sei? - Ma quando me lo chiede scuoto la testa spontaneo e poi arrossisco e torno a guardargli il viso.
- No scusa mi ero perso, che hai detto? -
- Su cosa? Sul mio
fisico color pupazzo di neve? - Scherza con molta auto ironia e così mi
mordo la bocca pensando che quando usciremo di qua forse sarà tutto
finito ed allora potrò respirare. Sarà meglio per me.
- So che hai conosciuto
mio fratello, sei stato carino a dirgli quelle cose! - Esclamo
cambiando abilmente discorso visto che dovrei dirgli che invece ha un
fascino che non gli so spiegare. O meglio a me piace. Ad ognuno piace
ciò che gli piace, no?
Nico è candido come Seb, forse sono attratto dai miei opposti.
Seb decide per mia
fortuna di vestirsi anche se per arrivare al livello di vestito deve
prima spogliarsi e rimanere in boxer. Mi giro o non riuscirò ad
articolare e capire un cazzo, lo sento ridere.
Ridi ridi brutto coglione. Prima mi ignori e sbavi dietro a Michael e poi fai il galletto con me.
Non ti darò la soddisfazione di dirti che sei uno stronzo, lo sai da solo.
- Sei troppo spontaneo
per nasconderti! - Risponde lui come se non avessi detto nulla. Lo
uccido. Mi giro di scatto per rimproverarlo perché mi ha proprio
stancato, ma lui si sta allacciando i jeans ed è ancora a torso nudo ed
i capelli lunghi sono tutti scompigliati intorno al viso.
E non so, è il mio debole.
Rimango sospeso in un
universo alternativo dove io e lui siamo insieme e a questo punto gli
salterei addosso, ma come dico sempre non conta ciò che immagino ma ciò
che faccio.
Così me ne sto qua zitto e lo guardo e basta.
Seb solleva lo sguardo
per capire dove è finita la mia sfuriata e nota che mi sono di nuovo
perso ad osservarlo, così smette di vestirsi e mi viene davanti, si
ferma con un sorrisino malizioso e mi guarda da vicino.
- Mi spieghi cosa ci
trovi in me? Non sono palestrato, sono bianco come un cadavere e... che
ne so, non sono Jenson! - Almeno non dice Michael o gli avrei dato una
testata. Poi realizzo.
- Jenson! Che c’entra lui? - Al che Seb si accende.
- Beh Jenson è un
gnocco da paura, non credi? - Ed ecco un’altra bella dose di gelosia
salirmi come una scalmana da menopausa. Dio come mi sento donna in
questo momento!
- Sono tutti convinti
che è destinato alla McLaren a proposito! - quando lo dico non so
perché lo faccio, ma lui tira in fuori il labbro inferiore che vorrei
succhiargli e piega la testa con uno sguardo di acceso interesse e...
invidia?
- Beato te! Magari se
diventa il tuo partner vi vedrete nudi qualche volta? Cioè so che ogni
pilota ha la propria stanza privata nel box e la propria camera in
albergo, ma durante le giornate di prove e qualifiche si sta nel
motorhome o nei box tutto il tempo e magari si finisce per spogliarsi
insieme qualche volta... - La sua fantasia raggiunge picchi assurdi e
mi fa venire di nuovo la voglia di ucciderlo perché so perché mi dice
questo.
- Se vuoi ti invito
quando lo vedrò nudo. Ma forse preferiresti usare la doccia con lui! -
mi rendo conto di cosa ho detto solo dopo che è uscito dalla mia bocca
e soprattutto di come. Geloso è dir poco.
Andiamo, dove hai messo Nico? Ormai non mi parla nemmeno più nella mia testa acidamente per sgridarmi.
Aiuto. Seb in compenso è lanciato, divertito ed ormai la malizia non se ne andrà più dal suo viso.
- Se dovessi diventare
davvero il suo partner ti invidierei davvero, Jenson è sicuramente il
più bello ed è anche molto allegro e solare. Adorabile proprio. Essere
suo compagno di squadra sarebbe fantastico. complimenti! -
- Allora ti invito
quando me lo ritroverò nudo davanti per qualche strana ragione. -
Ripeto acido. Dai smettila di fare il geloso.
Seb con un guizzo pericoloso mi mette una mano sul fianco.
- Chiamami quando sarai
nudo tu! - E questa risposta mi mette in pace, mi fa sorridere e
cancella tutta l’acidità e il fastidio. Mi rendo conto che non dovrei
volere queso e far di tutto per averlo, ma ormai l’ho fatto.
E seguo pure
l’indomabile impulso di toccare la sua famosa pelle candida come il
latte. Gli sfioro la clavicola con il dito e scendo sul pettorale e sul
capezzolo. Mi mordo il labbro malizioso. Smettila Lewis. Stai
calpestando un campo minato. Troppo minato.
Ma questa volta a
salvarmi è l’ingresso di qualche altro concorrente che è uscito dalla
coppa dei piloti e quindi ha finito le corse per oggi, come anche Seb.
Mi stacco di corsa e vado al rubinetto a sciacquarmi mentre lui ridacchia e si veste del tutto.
Poco a poco il chiasso torna e per noi il momento si conclude del tutto. Per fortuna.
Perché altrimenti non so come finiva questa volta.”