NOTE: Inizia la seconda parte della fic, avevo forse dimenticato di dire che è divisa in parti, la prima è chiamata 'Speranze' questa si chiama 'Esperienze' per il gioco di parole. Seb è da molto che dice di voler vivere per sé stesso e voler fare esperienze, ma non ci è mai riuscito davvero a mettere da parte Lewis, è sempre stato comunque al primo posto ed ora, dal nuovo anno che sarebbe il 2009, ci riesce. Insomma, ci riesce meglio delle altre volte. Inizia a muovere i primi veri passi in questo nuovo Seb che vive non più in funzione di Lewis. Infatti Jenson diventerà personaggio piuttosto importante in questa seconda parte. Lo scenario in quell'anno è questo: Seb è nella Red Bull con Mark Webber considerato il primo pilota, la Mercedes conclude la collaborazione con la McLaren (cedendo gradualmente le sue quote e continuando a fornire il motore fino al 2014) e ne inizia una con la Brown che prende Jenson Button come primo pilota, insieme a Rubens Barrichello. Lewis resta McLaren fino al 2013. Nico è Williams. Buona lettura. Baci Akane
PARTE DUE: ESPERIENZE
31. VOLTARE PAGINA
/Seb/
“Inizia una nuova fase della mia vita e la inizio con un nuovo taglio di capelli molto corto. So che Lewis aveva detto che sto bene lungo e l’hanno detto tutti, però ho deciso che cambiando vita e modo di essere, devo farlo con un taglio nuovo. Tanto ricresceranno!
Sono pronto e sono entusiasta, non vedo l’ora di correre sul serio. Per ora ho fatto test vari e mi sto abituando a questa nuova macchina che cercano di costruirmi addosso per capire le mie esigenze e come farmela per averla migliore.
Sono cose successe anche con la Toro Rosso ma lì ero più io ad abituarmi e adattarmi, qua loro cercano di creare qualcosa di più conforme a me, mi spiegano che è importante che macchina e pilota siano un tutt’uno, che la differenza fra mediocre e bravo la fa proprio questa fusione, più è totale e più si performa bene.
Insomma, imparo un sacco di cose utilissime e Mark, quello che fin’ora è stato il primo pilota, sembra molto alla mano e simpatico.
Gli occhi di tutti sono comunque puntati su Lewis in quanto è campione uscente, in molti si aspettano come ogni anno la rinascita della Ferrari e l’aspetto anche io, comunque quest’anno ci sono anche dei team interessanti tipo la Brown-Mercedes che ha Jenson.
Non che sia interessante per Jenson, ma la Mercedes che si separa dalla McLaren e acquista la maggioranza della Brown crea aspettative su una nuova scuderia e forse vedremo qualcuno di nuovo vincere.
Ok Seb a chi vuoi darla a bere?
Ti interessa la Brown per Jens.
Ok lo chiamo anche Jens.
Se mi sente Lewis mi prende in giro. E a proposito di lui, è da un po’ che non lo vedo perché poi dopo quel giorno è iniziato il periodo lavorativo di preparazione e quindi ci siamo sentiti ma non visti e mi manca vedere di persona il suo bel faccino tenero tenero.
Mi ha detto che poi ha rifatto pace con Nico, ma possono andare avanti anche tutta la vita.
Io penso che non abbia proprio senso vivere in funzione di quel che può succedere fra quei due, è proprio assurdo.
Insomma, devo vivere un po’ per me e sul serio perché prima l’avevo detto che non stavo ad aspettare Lewis e non ci speravo ma nemmeno lo volevo perché troppo indeciso, però in realtà ad ogni suo cenno lo mettevo un po’ al primo posto.
Però è assurdo, aspetto che litighi con lui per poterlo avere per me, ma so che poi tornerà da lui e quindi è un piacere momentaneo che comunque non intendo sviluppare proprio perché so che tanto non è che sceglie me, sono più un bisogno di quel momento.
Così anno nuovo vita nuova, si dice.
Voglio impostare la mia vita in modo diverso.
Con Lew sarà davvero solo amicizia, non ci proverò più in nessun caso, niente coccole, niente cose a mezza via. Solo amici.
E poi troverò davvero qualcun altro con cui passare il tempo, rigorosamente e seriamente!
Non che penso che quel qualcuno possa essere Jenson, è solo che insomma fra tutti spicca molto.
Quando si ritorna in pista, come si suol dire, sento la frenesia attraversarmi da capo a piedi e a momenti volo senza aereo fino in Australia perché sono tanto bravo a dire che da quest’anno farò solo l’amico, ma appena metto piede in albergo per mettere giù le mie cose, cerco subito nella hall Lewis e nel non vederlo nel mucchio di gente che c’è, rimango un po’ deluso.
Però sento una mano sulla testa che passa sui capelli corti quasi rasati e quando mi giro vedo il sorriso smagliante e splendido di Jenson e il sole illumina il mio viso.
- Ehi ciao! Come stai? - Jens dopo la carezza mi tende la mano che prendo insieme ad un enorme sorriso che va da un orecchio all’altro.
- Che taglio drastico! Da dietro non ti riconoscevo! - Esclama divertito, io lo guardo al settimo cielo di averlo già incontrato e forse è meglio così, che sia lui e non Lewis il primo che vedo di questa stagione.
Non è che lo conosco ora per la prima volta ma è come se oggi iniziasse il nostro rapporto. Come se prima fossero stati preliminari o non fossimo stati pronti.
Una bella scarica elettrica mi attraversa, ma forse sono io più arrapato che mai perché non ho più sfogato gli istinti sessuali, quelli veri che Hannah anche impegnandosi non ce la farà mai a soddisfare.
Magari non c’è niente o magari sono solo visioni, Michael e Lewis sono convinti che in quei due giorni a Londra ci ha provato con me, però poi non è successo nulla, ma forse sono anche stato io a dargli segnali un po’ confusi.
Decido di fare più attenzione, di aprirmi meglio e di essere più disposto nei suoi confronti in modo che se deve succedere davvero qualcosa, succederà.
Scambiamo due chiacchiere per poi trovarci a salire verso il piano delle camere insieme, con Jens è tutto subito facile, è socievole e simpaticissimo.
- Comunque sei un ballerino favoloso! - Esclamo citando quella serata indimenticabile.
Le porte dell’ascensore si aprono e lui scoppia a ridere. Il suono della sua risata è bellissimo, così come il suo viso mentre si illumina.
- Non pensavo ti ricordassi molto di quella serata! - Ci avviamo tirando i trolley e rido anche io.
- Ricordo perfettamente ogni mano che è finita sul mio sedere. Poi non saprei dire di chi era quale, ma so che ce ne erano! - Imposto subito la conversazione verso quella direzione e Jens coglie al volo l’occasione indicando davanti a noi.
- Beh un paio di quelle appartenevano a quel grazioso cioccolatino al latte della Lindt! - Quando lo dice vedo che parla di Lewis che viene proprio verso di noi dopo essere uscito dalla sua camera e scoppio a ridere di gusto per la fantasia con cui l’ha definito.
- Lindt! Adesso non riuscirò più a chiamarlo Lewis! - E lui sentendo il suo nome si ferma davanti a noi salutandoci con una stretta di mano, un bel sorriso e la ovvia domanda:
- Parlavate di me? - Poi mi fissa con occhi sgranati la testa e quasi schifato: - perché li hai tagliati? Ti ho detto che stai bene lungo! - Ovviamente non posso dire che l’ha soprannominato Lindt, potrebbe offendersi, non sembra ma è permaloso.
- Non credo che tu detenga il diritto di scelta sui miei capelli! - Rispondo fintamente acido mentre ridacchio nel rispondere, Jens si inserisce subito radioso.
- Però anche io ti ho detto che stavi meglio lungo! Forse se gli facciamo i complimenti per questo taglio se li fa crescere! - Ma tu guarda quanto è scemo. Lewis ride con lui e si rilassa subito anche se per un momento avevo visto una strana luce tesa. Io decido di ignorarli per non dire che li ho tagliati per tagliare via il Seb che pende dalle lune di Lewis.
- Beh, ricordavamo proprio che bella serata è stata quel giorno a dicembre! - Poi i miei occhi indugiano su di lui.
Eccolo qua finalmente. Lui, la sua pelle color cioccolato al latte della Lindt, il sorriso bianco panna smagliante e gli occhi due gocce di cioccolato fondente.
Tutto da mangiare insomma.
Per un momento esiste solo lui e credo che Jens se ne accorga, anche se sento vagamente le loro voci parlare.
- L’abbiamo perso. - Commenta lui che forse non ha il dono del filtro fra bocca e cervello. Così mi ritrovo imbarazzato per una delle rare volte.
- Sì ero perso nel ricordo dei vostri bei culi che sventolavano davanti a me. Siete dei ballerini eccezionali. Penso che dovremmo rifarlo! -
- Tu pensi eh? - Perché poi in realtà pensavo a quando mi sono masturbato quella stessa sera pensando a loro due che facevano sesso con me.
Insomma, diciamo che è una questione particolarmente difficile da gestire in un attimo e vorrei avere la faccia tosta di sorridere senza imbarazzarmi, ma questo primo incontro di inizio stagione segna una sorta di nuovo inizio. L’inizio di un periodo diverso da quello che era stato prima e che sento sarà indimenticabile.
- Magari ti insegniamo anche a te! - Propone Lewis, Jens gli va dietro a ruota e proprio ora l’ascensore si riapre e arriva Nico. Oh ma che bel modo di cominciare l’anno. Proprio bello devo dire!
Ok se ogni tanto riesco a dimenticarmi dei miei propositi, ci pensa ben lui a ricordarmeli.
Lewis fa subito una faccia particolare, si irrigidisce impercettibilmente e Jens nota tutto come noto anche io, così lo spingo di lato per andare oltre verso le camere in cui dobbiamo ancora entrare. Andando salutiamo Lewis come se non avesse appena provato a propormi di darmi lezioni di ballo latino, diamo un cenno cordiale a Nico che ricambia sorridendo falso come la morte, poi spariamo e voglio anche cancellare quel modo tenero che hanno avuto di salutarsi.
Essendoci stato Jens non ha capito che cosa è successo, meglio così. Meglio anche per me.
Lew sta con Nico, punto e basta.”
/Lew/
“È semplicemente atroce.
Non il taglio di capelli anche se pure quelli non è proprio la fine del mondo, ma stare qua con Nico quando vorrei strappare Seb dalle braccia di Jenson.
Rimango distratto a fissare la porta in cui spariscono che sembra la stessa e mi aggrotto perché non capisco che diavolo ci fanno già in camera insieme. Ho visto male, devo aver visto male. Non può essere.
- Mi sono perso qualcosa? - Chiede Nico che fissa anche lui quei due spariti nella stessa camera.
Io mi distraggo finalmente e alzo le spalle cercando di apparire naturale.
- Anche io credo... - Commento. Nico mi guarda sorpreso e cerca di capire se sono sincero.
- Non ne sai niente? - Alzo le spalle.
- Solo che c’era un certo feeling a Londra alla Race, ma non pensavo si fosse sviluppato fino a questo punto. - E non si è sviluppato. Non credo. Fino ad un mese fa circa ero in camera con lui che si faceva una sega guardandomi e mi diceva che aveva fantasticato su me e... nel ricordarlo mi viene una morsa allo stomaco.
E Jenson.
Quindi il taglio di capelli è questo? L’impressione avuta a casa sua che non volesse più provarci davvero con me era questo?
Si gira pagina, si punta a persone nuove?
Mi scarica così sul serio, ufficialmente?
Sospiro e scuoto la testa mentre camminando con Nico mi ripete quel che ha detto che me lo sono perso.
- Quindi la smette davvero di provarci con te? - Lo guardo spalancando gli occhi a questa uscita.
- Che... che dici? Non ci provava mica... - Nico ride amaro ed apre la porta.
- Tu sei un tontolotto e ti amo per questo, ma a titolo informativo... quella cosa dell’amicizia... era una finta. Ci provava con te. Ma se si è rassegnato tanto meglio. -
Già, tanto meglio... magari Nico smette di essere tanto nervoso.
Il problema era che pensava che fossi io preso da Seb, ci stavamo per lasciare per questo. Devo stare più attento e così sospiro, alzo le spalle e mi distendo emotivamente mentre lui si svuota le tasche e si toglie le scarpe.
Gli arrivo davanti e lo aiuto a slacciarsi la camicia, lui mi mette le braccia intorno alla vita e mi guarda con un sorrisino soddisfatto e mentre ricambio mi chiedo se si è accorto di qualcosa e cosa pensa davvero di questa situazione.
Ci crede che ho scartato subito Seb dopo quella volta? Che ero indeciso perché se ne era accorto, ma che non lo sono più?
Cerco di scrutarlo nel profondo ma a volte è un mistero anche per me e nel dubbio lo bacio mentre le mani scivolano sotto la camicia, sulla sua pelle lattea e liscia e gli sfilo l’indumento con un fruscio lieve.
E va bene caro Seb.
Vuoi puntare su Jenson?
È tutto tuo, è un tuo diritto ed hai ragione. Del resto io ho scelto Nico e l’ho fatto perché lo amo e sto bene con lui.
Le sue mani scivolano sul mio corpo, si infila sotto la maglia e poi giù sotto i pantaloni, cerca il contatto con me, mi tira a sé, mi schiaccia e mi assorbe in pochi movimenti, io mi appoggio completamente, le dita sui suoi capelli lisci e biondi e l’abbandono quando la sua bocca scende sul mio collo e mi succhia facendomi suo come piace a me.
Oggi è sensuale e passionale, non sta male. Oggi sta bene. Spero che sia sempre così, è questo il Nico che mi fa impazzire.
Quello un po’ prepotente che mi desidera da matti e che tocca tutti i punti che mi fanno sospirare. Quello che si perde nel mio corpo e che lo divora. Questo è il Nico che amo.
La sua lingua scivola sui miei capezzoli, li tira coi denti e i brividi mi ricoprono, le mie mani ancora sui suoi capelli morbidi. I suoi capelli simili a quelli di Seb, ma non proprio uguali. Quelli di Seb hanno una consistenza diversa e sono così adorabilmente mossi.
E la sua bocca sarebbe più morbida e dolce e meno prepotente.
La sua bocca color ciliegia mi farebbe impazzire in un altro modo. Chissà come sarebbe la bocca di Seb sul mio inguine.
Il resto della settimana lo passo a struggermi su come devo comportarmi con Seb, se gli devo chiedere, se devo pretendere un ruolo che non mi deve, se devo andare a dirgli ‘ehi sono contento per te e per Jenson’.
Ma poi mi rendo conto dopo un po’ che se non me ne vuole parlare forse è meglio così, forse non me lo deve per niente, insomma.
Abbiamo detto di essere amici, ma ci piacevamo. Io ero indeciso ed ho scelto Nico, lui non vuole più aspettare e va oltre.
Di cosa dobbiamo parlare? Che amici sono questi?
Se non vuole dirmi nulla va bene così, ha ragione. Non posso pretendere nulla.
Sto più tempo con Nico e questo giova al nostro rapporto. Non abbiamo ancora discusso e lui non ha ancora fatto nessuna delle sue facce strane. Se devo essere sincero finisce che sono più rilassato nei suoi confronti e di conseguenza lui lo è con me.
Ma con Seb sembra tutto l’opposto.
È da due giorni che ci giriamo intorno e non so come comportarmi, poi oggi così, di punto in bianco, decido di uscire sul terrazzo dell’ultimo piano a guardare il paesaggio di questa splendida città.
Cosa mi passa per la testa, a volte?
Perché so perfettamente che è il suo posto preferito.
Potevo scrivergli se volevo vederlo, ma non volevo vederlo, non coscientemente.
Evidentemente a livello inconscio invece sì.
Così mi viene un tuffo allo stomaco quando lo vedo appoggiato coi gomiti sulla ringhiera a guardare il paesaggio. Per un momento lo guardo anche io, quel paesaggio notturno che toglie il fiato. Ma è solo un momento perché poi noto che ha un piacevole fondoschiena che è accentuato dalla posizione.
Mica male.
Piego la testa con un sorrisino malizioso e mi avvicino a lui, felice che siamo soli.
Forse dobbiamo parlare di qualcosa.
Seb salta non avendomi sentito e così ridacchio salutandolo, la mia mano sulla sua schiena, questo contatto mi fa rabbrividire più dell’aria che c’è quassù.
- Sto tanto male coi capelli corti? - Chiede poi come se si parlava di questo un secondo fa. Invece sono due giorni che non ci calcoliamo.
- Ti sei messo con Jenson? - Mentre io penso che invece questa domanda sia più pertinente al nostro ignorarci, no?
Seb mi fissa, gomito a gomito, e lascia perdere il paesaggio. Io faccio altrettanto e incrocio le braccia al petto rendendomi conto di essere sostenuto. Perché sono arrabbiato?
- No! - Risponde diretto ed esterrefatto della domanda a bruciapelo. Forse non sono fatti miei.
- Puoi dirmelo, io sapevo che ti intrigava ma che non era... -
- Lewis, non ci siamo messi insieme! Hai fatto una faccia strana quando hai visto Nico e Jens è curioso come una scimmia così si è infilato nella mia camera per sapere tutto. - Spalanco gli occhi in allarme. Più per il ‘Jens’ che per quel che ha detto, ma cerco di controllarmi:
- E tu gli hai detto tutto? - Seb alza gli occhi al cielo infastidito.
- Per chi mi prendi? Gli ho detto che siete amici di infanzia e che avete un rapporto strano e che non sapevo di più... - Un po’ mi sento meglio, anche se penso che se Seb si fidava di Jenson, mi sarei fidato anche io.
Mi mordo la bocca e mi appoggio con la guancia sulle braccia incrociate sulla ringhiera, cambio così posizione mettendomi tutto piegato in avanti.
Seb per un momento scivola con gli occhi sul mio culo che così è accentuato come lo era il suo prima, faccio un sorrisino sentendomi meglio nel notare che mi guarda ancora così.
- Ci sarebbe qualcosa di male se mi mettessi con lui? - Chiede dopo un po’ che torna a guardare davanti a sé il paesaggio. In Australia in questo periodo fa caldo, ma essendo notte e ad un’altezza elevata è un po’ fresco.
Volto il capo verso il mondo davanti a me anche io per evitare incroci scomodi di sguardi.
- No. Ovviamente no. È solo che pensavo fossimo amici e che mi dicessi le cose. Questa è importante. - Seb torna a guardarmi di scatto esasperato e lo faccio anche io sulla difensiva:
- Ancora! Ti ho detto che non è successo nulla! - Mi alzo dritto e mi stringo nelle spalle allargando le braccia sempre polemico:
- Non ci sarebbe niente di male, so che ti intrigava, me lo hai detto chiaramente... - Seb sospira infastidito e scuote la testa dritto anche lui, di nuovo rivolto avanti a sé, ma non vede il paesaggio che toglie il fiato. I suoi occhi vanno oltre.
- Come ti convinco? - E qua trovo la palla perfetta. Quella che mi permette di rigirare questa terribile gaffe a mio vantaggio.
- Perché ci tieni tanto a convincermi? - Il silenzio che sorge ora è di quelli strani, è come se gli avessi pestato un piede con un tacco a spillo. E si gira a guardarmi esterrefatto di questa mia domanda, messo all’angolo, senza parole. Proverbialmente.”