* E finalmente è il turno di Seb di soddisfare i suoi desideri, di avere una gioia, insomma. Anche se lì in un angolino di sé il suo sogno proibito sarà sempre Lewis e viceversa. Lewis va avanti nella sua vita e con Nico fra alti e bassi c'è sempre quel momento in cui pensa a Seb. Chissà se riusciranno mai a realizzare quel sogno proibito mai soddisfatto. Intanto mi rifaccio ad eventi reali per spiegare lo scanario della F1, con la Mercedes che tornava in pista a pieno regime e Schumy che tornava a correre in coppia proprio con Nico. Per non dire di Jenson e Lewis in coppia alla McLaren! Buona lettura. Baci Akane* 

44. DESIDERIO

seb jens lew nico

/Seb/

“Le sue labbra sono tutto quel che contano, in questo momento. 
Come il suo corpo completamente nudo seduto sul letto con me in ginocchio fra le sue gambe aperte. 
Sono ancora coi pantaloni della tuta della RedBull addosso, ma il sopra me lo sono tolto. 
Le sue mani mi stringono la vita, le mie tengono la sua testa che è rivolta verso la mia mentre ci baciamo. Io in ginocchio sono più in alto rispetto a lui seduto e ci stringiamo così, spalmandoci uno sull’altro, le nostre pelli nude, lisce, calde. Il suo corpo così sodo, i muscoli rilassati. Le dita scendono sulle spalle, è così forte, così bello.
Le sue si infilano nei pantaloni aperti, sotto l’elastico dei boxer, mi afferra il sedere e si infila abile nella mia fessura. Le lingue sono così intrecciate nelle nostre bocche aperte che non ci separeremo mai, non passa uno spillo fra di noi. 
Però lentamente lo spingo giù e lo stendo sulla schiena, gli salgo sopra e continuo a baciarlo mentre decido di andare a farmi un giro sul suo splendido copro coperto solo dagli slip. 
Scivolo sul suo petto, ha degli addominali scolpiti che guizzano sulle mie dita leggere e sulle mie labbra assetate. Succhio i suoi capezzoli e continuo ad assaggiare il suo corpo che è steso sotto di me e mi aspetta. Quando arrivo sul suo inguine che scopro senza esitare, sento il cuore in gola dall’emozione. 
Non l’ho mai fatto, non lo ricordo quanto meno.
So di averlo fatto ma per me è tutto oscuro.
Questo lo ricorderò bene. 
- Non dovevamo andarci piano? - Chiede febbrile, la sua voce roca mi eccita da morire e gli mordicchio la pelle sensibile del suo inguine che ora mi sta davanti, sento il suo odore, la sua morbidezza. Non si rade, non me lo immaginavo rasato. 
Sembra un feticismo, ma i peli sanno di uomo e mi fa impazzire l’idea di stare sul corpo di un uomo che mi desidera. 
In risposta glielo prendo in bocca ed inizio a leccare e succhiare tutta la sua lunghezza. 
Quando lo sento eccitarsi e diventare duro, quando spinge col bacino nella mia bocca e tiene la mia testa prepotentemente contro di sé, capisco che non è molto per l’andarci piano. 
Così sentendolo pulsare a vista d’occhio mi separo ridacchiando. 
- Mi pare che non hai molta voglia di andarci piano! - Jens scoppia a ridere ed ha una risata maledettamente erotica. Mi prende il viso e mi tira su girandomi, mi sistema sotto di sé steso al suo posto, scende e mi toglie quel che indossavo ancora, poi risale con la lingua sulle mie cosce, mordicchia l’interno mentre io le apro per lui e mi fa morire ancora meglio. 
- Io volevo solo farti i complimenti per il finale di stagione... - Dice partendo a succhiare da sotto. Oh mio Dio. 
Punto i talloni e mi inarco dandogli completamente il mio inguine. 
- Sei tu il campione del mondo, mi pare... - Rispondo totalmente drogato di questo piacere assoluto.
L’altra volta la sua mano è stata fantastica, ma questo... questo è molto meglio.
La sua bocca, la sua lingua bruciano, mi lecca piano e con una calma sensuale che mi fa impazzire. 
- Allora mi prendo il premio! - E così se lo prende, il premio. 
Mentre io spingo il bacino, mi inarco e afferro il lenzuolo sotto di me. 
Mentre mi fa proprio impazzire. 
Muoio con lui, muoio sotto di lui, sotto la sua lingua che mi lecca in profondità, la bocca che mi fa suo. 
E sparisce nella mia apertura, sento la sua lingua e poi le sue dita farsi strada e ogni brivido si imprime in me. 
Non potevo andare avanti privandomi di tutto questo.
Ecco cosa mi mancava, cosa mi stavo perdendo. 
Io lo sapevo che c’era un mondo intero che mi aspettava, questo è il vero piacere sessuale. Non posso fermarmi qua, non mi fermerò. Voglio tutto e lo voglio ripetutamente e sempre. 
- Ti prego... - Inizio a gemere sulla sua bocca e sulle sue dita dentro di me. - Non fermarti qua... - Insisto gemendo abbandonato, gli occhi chiusi a godermi ogni piccolo brivido. 
Jens torna su quando lo sento con due dita, poi cerca nel suo beauty case e vedo che prende una crema. 
- Sei sicuro? - dice prima di cominciare. Io inarco un sopracciglio scettico. 
- Per essere uno che voleva andarci piano eri preparato a tutto! - Commento ironico. Jens ride e mi fa impazzire quando lo fa. 
- Beh speravo di festeggiare come si deve... - Ridacchio prendendomi le ginocchia contro il petto in risposta. 
- Non avevo dubbi. - Eccomi qua. Poi mi faccio serio e lo guardo carico di desiderio, non ce la faccio più a privarmi del vero piacere. - Sono tuo. - E provo a vedermi coi suoi occhi. 
Un ragazzo di ventidue anni dai capelli biondi e scompigliati, gli occhi blu intenso per il desiderio, bianco come la neve e con le guance rosse di eccitazione, accaldato, nudo si stringe le gambe e le apre per lui e glielo chiede. Gli dice ‘sono tuo’ credo che questo sia in effetti un bel regalo. 
Jenson si riempie di me e dell’immagine che gli porgo, poi sento la vaselina fredda contro la mia apertura ed infine lui che dopo uno sguardo carico di desiderio, dopo un bacio sulle labbra, entra possente con una spinta decisa. 
Si ferma subito sentendomi stringere istintivamente.
Sicuramente la sua preparazione è stata esemplare, ma l’ho fatto l’anno scorso ed ero ubriaco. Per cui fa fatica, mi lascia tempo, mi sento stringere forte gli occhi e le braccia intorno al suo collo. Le mie gambe scivolano aperte e lo avvolgono intorno alla vita. Lui si sorregge e si fa stringere, mi bacia dolcissimo il viso mentre aspetta che mi abitui e che mi rilassi. 
- Devi lasciarti andare, farà meno male. - Dice dolcemente. Poi al mio orecchio che mi riempie di baci: - Respira. - E lo fa con me, io lo faccio con lui. - Lascia andare. - E così ipnotizzato rilasso i muscoli, piano piano riprende a muoversi, torno a tendermi, torna a baciarmi e torno a rilassarmi e andiamo avanti così fino a che non riesce a muoversi meglio. E meglio. E sempre meglio. 
E so che le altre volte saranno migliori, ma già ora sono sconvolto da quanto è bello.
È l’idea di un atto così intimo e profondo, di lui dentro di me, di io suo, abbandonato a lui e mentre lo penso, mentre si muove sempre più veloce, sempre più a fondo, penso a me stesso che faccio così con Lewis. Ma lui non sarà vergine, con lui potrò muovermi senza problemi, sarà piacevole da subito. E penso che comunque sia piacevolissimo per Jenson e quando lo vedo mi ricordo che sono con lui e non con Lewis. 
Ed è così bello mentre gode e geme e si muove su di me, mentre gli piace da impazzire. 
Lentamente va meglio e tutto si mescola, il dolore ed il piacere. Lentamente tutto è un bellissimo caos e affondo le unghie sulle sue spalle larghe e muscolose e sono suo fino alla fine, fino ad ogni gemito, fino ad ogni goccia che riversa su di me. 
Sento il calore che emana, i suoi ansimi e mi perdo in quest’immagina di me su Lewis, farò lo stesso con lui e so che è sbagliato e che sto usando Jens nel modo sbagliato, anche se ero convinto fino ad un secondo fa che lo volevo fare per avere una bella esperienza con un bell’uomo che mi desidera, e non per sopportare questa cosa con Lewis. Ma alla fine è quello che è e posso solo arrendermi all’orgasmo che dolcemente Jens mi regala dopo che si è preso il suo. 
Con la sua bocca su di me mi fa vedere le stelle e mi dimentico di chi è la faccia che macchio col mio piacere. 
Non apro gli occhi, continuo a tenerli chiusi immerso nel godimento, le sue braccia mi tirano su di sé e mi avvolge teneramente, mi bacia le labbra e poi il viso e la fronte ed io mi accoccolo e tengo ancora gli occhi chiusi crogiolandomi in questo limbo di piacere dove non voglio ricordare con chi ero, dove voglio pensare di aver avuto chi desideravo da matti, chi desidererò per sempre in ogni caso.

Le dita intrecciate, la stanza bianca, l’arredamento semplice ed elegante, sicuramente molto costoso. 
Siamo ad Abu Dhabi, è notte, io e Jenson siamo stesi nel letto e il suo cuore batte pacifico rilassandomi.
Il suo corpo forte mi dà un senso di sicurezza che mi mancava, che mi fa sentire benissimo. 
Chissà se un giorno darò la stessa cosa a qualcuno. 
A Lewis. 
A volte ci credo, altre no. Ma devo vivere il presente. 
È stato bellissimo, sapevo che mi stavo perdendo qualcosa di importante, nella mia vita. Che i colori c’erano. Il vero piacere esisteva. 
Prima di Lewis non lo sapevo, pensavo che fosse così grigio e semplice e nulla di speciale. 
Ora so che invece c’è di più e penso che se con Jens è stato così bello... come può essere con lui? 
Tiro su la testa per vedere se dorme e avendone conferma gli lascio le dita lentamente per poi sollevarmi piano. 
Quando ho certezza che non si sveglia, vado giù dal letto e lo copro meglio mentre io nudo mi addentro nella stanza buia e spaziosa. Vado alla finestra che ricopre tutta la parete. Era da ore che volevo farlo. 
Mi affaccio e vedo lo spettacolo che mi lascia senza fiato.
Abu Dhabi in tutto il suo splendore notturno da questo piano alto dell’hotel si mostra a me. Ogni luce di ogni palazzo e lampione si srotola per me contrastando il buio della notte. 
Sarebbe bello essere qua con Lewis, entrambi nudi abbracciati a guardare. Ci piacciono le altezze, finiamo sempre nelle terrazze dei tetti a guardare il mondo. 
Non credo che lo faremo mai. Ho trovato il modo di andare avanti e non sarà perfetto quello che sto facendo, ma è bellissimo ed è esattamente quello che mi serviva per essere ancora felice, per stare finalmente bene. 
Un fruscio e capisco che si è svegliato. Poi due braccia ed un lenzuolo mi avvolgono, il suo petto caldo e morbido, il suo corpo nudo contro il mio. 
Appoggio la testa sulla sua spalla, lui più alto di me mi bacia la guancia. 
- È bellissimo. - Mormora. Annuisco nascondendo la malinconia mentre so che dietro di me c’è Jens, mentre non abbraccerò mai Lewis allo stesso modo. 
Ma poi chissà, la vita è imprevedibile e lunga.
- Splendido. - rispondo strofinando la nuca contro la sua spalla. Jens aumenta la stretta e lo sento felice ed appagato e voglio che sia così sempre. È un bellissimo motivo per essere felici.”

/Lew/

“Il giorno in cui cambia tutto non so se è quando annunciano che Jenson si unirà a me alla McLaren o quando annunciano che la Mercedes torna ad essere una scuderia indipendente e che i piloti saranno Nico e Michael Schumacher che torna alle corse dopo tre anni di inattività. 
In realtà, forse, il giorno in cui cambia tutto è quando in televisione guardo Seb e Michael esultare ed abbracciarsi alla Race of Champions di quest’anno. 
Vedo gli occhi di Seb ogni volta che è davanti a Michael e anche se lì c’è Jenson che non si stacca da loro un secondo, dalle immagini televisive che propongono si vede lontano un miglio la venerazione di Seb per Michael.
Non posso essere geloso perché comunque se io avessi Senna davanti a me sverrei tutte le volte, per cui non posso esserlo. 
Cerco di capire Jenson in tutto quello, ma lui è felice e sorridente qualunque cosa faccia. 
Mi ritrovo da spettatore a guardarli mentre si divertono all’evento a cui non sono stato invitato. 
- Più lo guardo e meno ci credo che alla fine sarò io il suo compagno... - Commenta Nico buttandosi sul divano con me mentre mette la ciotola dei pop corn fra di noi. Attingo pensieroso. 
- Perché lo dici? - 
- Perché il preferito di Michael è Seb, non io. Ed anzi lui e mio padre non erano amiconi, per questo io non sono mai stato molto contemplato nelle mire di Michael. - Lo guardo per capire in che modalità si trova, ma sembra abbastanza divertito oltre che stupito. 
- È una grande occasione, sono contento per te. La Mercedes che torna a correre per conto suo è prestigiosissima e vederti con Michael sarà pazzesco. È un traguardo che ti sei meritato! - Lo penso davvero per la sua dedizione al lavoro e so quanto ci ha sempre tenuto. 
Nico sorride tutto orgoglioso mentre inquadrano Michael e Sebastian abbracciarsi per la vittoria del loro team tedesco. Non avevo dubbi che avrebbero vinto. 
- Spero di avere finalmente l’occasione di fare delle buone gare, si sa che se hai una buona macchina è tutta un’altra cosa. - Annuisco convinto. 
- Assolutamente. E tuo padre che ha detto? - Quando lo nomino è sempre un campo minato, lo sento nel braccio che mi circonda protettivo che si tende, ma devo saperlo come stanno vivendo la situazione in casa Rosberg. 
- È contento che sono con la Mercedes, è perplesso sul ritorno alle corse di Michael. - Ridacchio piegando il capo comprensivo. 
- Tutti lo sono. - 
- Chissà quando l’ha saputo Seb. - 
Vorrei saperlo anche io, non mi ha scritto ed è probabile che lo scemo staccato dal mondo non lo sappia nemmeno. 
Sarà geloso marcio che corre con Nico, penso che avrebbe dato un rene per avere l’occasione di correre con lui. Comunque rivaleggerà col suo dio, è una splendida opportunità anche questa. Farà le press insieme. Lo incrocerà tantissimo. 
- Mio padre dice che quando smetti smetti, non ha senso tornare dopo un po’, hai perso il ritmo gara e tutte queste cose qua, il tuo corpo ha meno riflessi, è più una cosa di testa. Se hai le pile scariche non dovresti rimetterti in gioco perché rischi la vita se non sei perfetto. - Capisco il suo punto di vista. 
- Ma qua parliamo di uno dei più grandi di tutti i tempi... - Seb passa ore a parlare di lui e del suo genio, perché lui non era solo un grande pilota ma era anche meccanico e stratega. E poi ha avuto la fortuna di essere con un direttore di scuderia fantastico che ha sempre fatto tutte le scelte giuste, a volte in modo cinico, altre in modo molto passionale. insomma, ci teneva e gli stava  dietro in tutti i modi. Avere una persona così su di te è importante.
- Michael ha avuto la fortuna di avere una serie di elementi a suo favore e di saperli sfruttare. - Rido a sentirlo, se Seb lo sentisse se lo mangerebbe. 
- Questo è tuo padre. - Nico ridacchia e continua a mangiare. 
- Michael è bravo, nessuno dice il contrario. Ma questo ritorno credo sia più un modo per superare una crisi depressiva avuta dopo il suo addio alle piste. - Suo padre dovrebbe parlare un po’ di meno degli altri e fare più complimenti a suo figlio.
Adoro Keke, ma con Nico a volte è stronzo e non lo sopporto come lo riduce. 
- Quando corri al suo livello e vinci così tanto hai delle emozioni che noi piloti comuni non possiamo capire. Un bravo pilota può magari aspirare a vincere alcuni GP. Uno molto bravo vincerà uno o due mondiali se è davvero fantastico. Lui ne ha vinti sette. - il mio preferito è Senna un po’ per il carattere focoso, un po’ per la guida piena di rischi ma vincente. Non era perfetto, non era nemmeno tanto sano di mente, però era pazzesco per questo. Ti faceva stare senza respirare per tutto il tempo.
Con Michael andavi sul sicuro. Guida pulita. Se devi dire pilota perfetto pensi a Michael, se devi dire pilota da togliere il fiato dici Senna. 
Il fatto che Seb sia un pilota rischioso e sporco in stile Senna e che io sia pulito e più perfetto quando ho i miei anni buoni in stile Michael mi fa ridere. 
- No, no di certo. Non credo sia facile lasciare dopo tutto quello che ha vissuto lui sulla pista. Io non ne ho nemmeno idea per cui parlo così, immaginando come potrebbe essere, ma non lo so. Ricordo quando mio padre ha lasciato. È stato difficile e brutto e si è tirato su buttandosi sulle corse dei giovani, alla ricerca di qualcuno che gli desse l’emozione che lui aveva perso. È lì che ha trovato te, o meglio ha capito quanto saresti potuto diventare bravo. Ha subito puntato su di te. - Nico sottolinea spesso che suo padre mi preferiva, mi aveva preso sotto la sua ala e che sono stato in un certo senso il suo salvatore dalla depressione, sebbene non è stato comunque facile per lui poi lo stesso dopo le corse. Ma credo non lo sia per nessuno. 
- Però mi ha notato perché eravamo amici. - Mentre io sottolineo sempre questo. Lui sorride dolcemente perché lo porto in mano come suo padre non fa. 
Credo che vorrebbe, ma è del tipo che se fa bene, chiedi perché non ha fatto meglio. Crede che solo così gli altri possono migliorare. Io non credo in questo metodo. 
Nico mette da parte la ciotola di pop corn e mi carezza il viso con una mano, perdendosi nel mio viso quanto io mi perdo nel suo. 
- Ed è stato grazie a mio padre che hai potuto avere contatti importanti che poi ti hanno permesso di avere i contratti giusti. - dice poi per farmi capire quanto tutto sia concatenato. 
- Vi devo così tanto. - 
- Lo devi al nostro legame. - Gli piace ripeterlo, gli piace evidenziarlo e mi piace che ci tenga tanto. 
So che sono forse la cosa più bella della sua vita, quella che funziona meglio. Ma so anche che ci tiene molto a rendere orgoglioso suo padre.
Non credo che a Nico importi davvero una carriera di successo nella F1. Certo gli piace andare bene e vorrebbe vincere, però credo che più che altro lo voglia per suo padre. Per avere quel complimento completo che non ha mai avuto. 
Penso che se avesse l’occasione di vincere un mondiale non guarderebbe in faccia nessuno, forse diventerebbe la cosa più importante della sua vita. 
Mentre lo penso lo bacio e mi rendo conto che mi sono messo da solo in secondo piano.
Se Nico potesse vincere un mondiale, sarebbe quella la cosa più importante. 
Ora lo sono io perché non ha grandi occasioni con la F1. 
Scaccio questo strano pensiero salendogli a cavalcioni e sfilandomi la maglia, mentre le sue mani accompagnano gli indumenti scivolando sulla mia pelle liscia, i brividi mi attraversano.
Di sottofondo i suoi di festa della Race dove Seb e Michael sono felici, dove Jenson e il suo compagno di squadra inglese fanno festa a loro volta coi loro rivali ed amici. 
E noi qua, nel mio divano, facciamo festa a nostra volta. Mentre cerco di pensare a come sarà avere Jenson come compagno di squadra e Michael di nuovo in pista. 
Chissà come sarà felice Seb.”