*Eccoci in un momento molto delicato e fortemente incasinato. La festa post mondiale. Quella vera, insomma, non quella noiosa e formale. Quella nei locali dove c'è un sacco di confusione, gente, musica forte, luci basse e alcool. Dove tutto può succedere. Per Seb giostrarsi fra Hannah, Jenson e Lewis, per non dire che esiste pure Nico, non è una passeggiata ed improvvisamente ritrovarseli tutti lì insieme è semplicemente troppo. Qualcosa finirà per sfuggirgli. Buona lettura. Baci Akane* 

49. INCONTROLLABILE

seb lew

/Lew/

“La musica è forte e dance, ultime uscite e cose così, carica un sacco già solo il sentirla. 
Poi aggiungi luci basse, tanta gente e la domanda a questo punto mi nasce spontanea: 
- Ma come fai a conoscere questi locali ovunque? Siamo ad Abu Dhabi! - Esclamo divertito verso Jenson che ride. 
- Sono un uomo di mondo io, caro! - Risponde ridendo. 
- Letteralmente! - Parlare con lui è facile, così come trovarsi bene. 
Il gruppetto è composto da noi quattro più rispettive fidanzate, Vivian e Nicole fanno così la conoscenza di Hannah e Jessica che hanno l’aria di conoscersi molto e mi viene il dubbio che abbiano anche già fatto uscite a quattro.
Da che mi viene il sospetto è finita, perché non riesco a non pensare a come scoprirlo e per tutto il tempo diventa il mio chiodo fisso.
Li guardo di continuo, li scruto e cerco di tradurre ogni gesto e parola, ogni sguardo che si scambiano.
Sono molto affiatati e complici, sembrano loro i compagni di scuderia, non riesco a capire la cosa. 
Finisco per ignorare per lo più Nico o meglio ad usarlo solo come oggetto per ingelosire anche Seb, perché dopo un po’ mi rendo conto che il gioco che si svolge è questo. 
Nicole è l’unica che sa un po’ la situazione perché è sveglia e non ne abbiamo mai parlato, ma non abbiamo più tentato con la storia del sesso e non pretende più nulla da fidanzata reale, ma solo di copertina, come vacanze insieme e serate tipo queste. 
Quindi lei si sarà fatta i suoi film.
Vorrei sapere dal suo occhio esterno cosa sembrano loro due e così con la scusa di ballare, la trascino in pista e glielo chiedo senza troppi preamboli, stando attento a quel che combinano Seb, Jens e Nico.
Il trio delle mie meraviglie devo dire. 
Inghiotto pensandoci ed evito di guardarlo. 
- Insomma, secondo te Jenson e Seb stanno insieme? - La cosa diventa ossessiva al punto che non tento nemmeno di mascheralo. 
Nicole ballando avvinghiata a me super sexy com’è, li osserva e li scruta. 
- Li osservavo perché ho notato che sei in fissa con loro. - Ammette. Ed è la prima volta che ne parliamo venendo un po’ apertamente allo scoperto. È strano, ma è quasi una liberazione. 
- E? - Chiedo impaziente. 
Lei ride e poi si stringe nelle spalle con l’aria di chi non ne ha proprio idea. Ma sto per scoppiare quando mi ritrovo tutti loro qua.
E con tutti loro intendo anche Hanna e Seb.
Il fatto che ci siano anche loro a ballare mi turba perché so che non sono tipo da questo genere di cose e poi già ho Jens e Seb da gestire, non posso farlo anche con Seb e Hannah. Non so come interagiscono insieme, non sono pronto a tutto questo.
E la cosa davvero complicata in tutto questo è che non posso dimostrare nemmeno un briciolo di gelosia perché c’è Nico che mi fissa come un mastino.
Dio Santo!
La gente è tanta ed il positivo è che Jessica e Nicole coinvolgono molto attivamente Vivian ed Hannah. Le donne inizialmente ballano coi loro uomini, poi le più smaliziate coinvolgono le altre ed il gruppo e le coppie si mescolano. Le canzoni cambiano e si susseguono, tutto va precipitosamente. Molto precipitosamente.
Infatti mi ritrovo a ballare anche con alcune di loro. Ad un certo punto ho davanti Hannah e sto per svenire. A lei piace ballare, scopro che ha un eccellente senso del ritmo, infatti prima trascinava allegramente Seb il quale era più ciocco di legno.
Poi mi ritrovo con Nico e sono un po’ stordito da questo, cerco di vedere Vivian, quella che non sa proprio nulla e Nicole notando la situazione la prende e l’allontana sempre ballando. 
Così io e Nico balliamo e lo facciamo appiccicati a Seb e... Jens. 
Strabuzzo gli occhi e guardo meglio.
Ballano insieme.
Davvero. 
Cioè c’è così tanta gente, siamo così in tanti che non si capisce proprio niente, le ragazze sono sempre più distanti per qualche motivo che forse possiamo definire ‘Nicole’. E qua le mani di Jens finiscono sul culo di Seb senza che nessuno se ne accorge se non guardi. 
Ed io guardo perché cercavo la posizione del culo di Seb. 
Non per toccarlo io. No. Cioè io sono qua con Nico e mentre vedo Seb ridere come se fosse consueto ed ignorarmi, gli do io l’ignoramento. 
E mi spalmo di più su Nico, gli afferro il culo come Jens ha fatto con lui e mi muovo su di lui usandolo come un palo.
Dimentico tutto. Completamente. 
Il posto pubblico, le migliaia di persone pigiate intorno che non ci calcolano, le nostre donne chissà dove. 
Cioè a momenti me lo bacio anche, subito infilo la lingua nel suo orecchio. Le mani sempre giù sul suo sedere e Nico è di spalle rispetto a loro, non sa cosa succede dietro di lui e perché faccio questo. Ma gli piace e questo è positivo visto che non intendo smettere.
Ballando ci porto contro a Jens e Seb proprio dietro di noi e Seb volta Jens per tenerlo di spalle. In breve abbiamo Nico e Jens schiena contro schiena, credo siano anche appoggiati uno sull’altro. E credo che le mani di Seb siano basse sul culo di Jens, ma inevitabilmente credo che si appiccichi su quello di Nico. Ma le mie finiscono lì.
Subito.
Lì sulle sue. E con le dita aggancio quelle di Seb il quale non si ritira e questo gioco è troppo per me, perché ho un’erezione assurda. 
Per un momento sembra un’orgia a quattro. 
Sposto il viso sulla sua spalla, Seb fa lo stesso con Jens e ci guardiamo, siamo così vicini. Ci fissiamo mentre le nostre dita si agganciano mentre contemporaneamente tocchiamo i culi dei nostri compagni.
E solo ora lo realizzo.
Solo ora, mentre tutto è sparito così bruscamente da farmi sembrare matto. 
Seb e Jens stanno insieme. 
Questa è la conferma che cercavo o non farebbe così, non c’è altra spiegazione. Si vede che loro due fanno spesso così. 
Il colpo lo accuso dopo e mentre cambio totalmente espressione diventando livido, sfilo le mani e sguscio via da Nico scappando a gambe levate. 

Sguscio fra la folla e spero che nessuno mi becchi, nessuno mi insegua. Non ho il coraggio di guardarmi indietro, il cuore in gola, il mondo sta esplodendo, la testa mi batte e gli occhi bruciano.
Sto per piangere e se mi insegue Nico e mi vede cosa gli dico? 
Spero che Nicole abbia visto, di lei so che posso fidarmi, mi coprirà. 
Ma lei era alle prese con le donne, le devo fare un monumento. 
Dio mio.
Finisco nel corridoio che porta ai bagni che è meno pieno e affollato e più buio, così mi appoggio un attimo ad una parete e mi copro il viso respirando a fondo, sembro in una crisi d’astinenza. 
Il panico esplode. 
Quel panico che fa male, che mi toglie il respiro. Mi copro il viso con le mani e premo sugli occhi, sto per piangere e non devo e so che devo tornare di là e trovare il modo di affrontare tutto e non so nemmeno quale cazzo sia il punto di tutto questo. 
Cosa mi fa impazzire. Ma appena qualcuno mi prende per le spalle chiamandomi, tiro su la testa di scatto e lo capisco al volo. Lo capisco immediatamente di cosa si tratta. Mi basta vedere Seb per capirlo.”

/Seb/

“Non so nemmeno cosa sia successo e come abbiamo gestito e superato lo scoglio fidanzate.
Hannah non è tipa da party ma forse non lo sono io e lei più che altro si è adattata a me. L’ho vista subito bene in questa situazione e Nicole ha preso in un attimo le altre e si sono allontanate da noi dandoci l’occasione di stare da soli. Qua è successo qualcosa.
Qualcosa che non capisco tutt’ora mentre lo inseguo.
Stavamo ballando, ho sentito le mani di Jens sul mio culo, ho alzato la testa per vedere subito se Lew vedeva perché non gli ho mai detto di me e Jens e sì, lui vedeva. E non solo. Ballando si è appiccicato a me e Jens, ma con Nico in mezzo. E le sue mani sul suo culo. E come si strusciava su di lui usandolo come palo da lap dance. 
Volevo davvero scartavetrarmi gli occhi. 
Non sa come mi sono sentito mentre lo guardavo e lo faceva apposta.
Come ha fatto apposta a prendere la mia mano che stava appollaiata sul culo di Jens. E la sua su quella di Nico. Nemmeno a spiegarla mi è chiara come sia nata.
Ma appena ci siamo fissati così da vicino con loro in mezzo, con Nico a rovinare il mio perfetto sogno erotico quasi raggiunto, quello è cambiato drasticamente ed è scappato. 
Scappato di brutto. 
Ed io ora qua ad inseguirlo e non so nemmeno come ho potuto fermare Nico e superarlo, non so chi l’ha distratto, non so cosa stia succedendo là dietro e non so cosa succederà fra poco, perché credo che cose così non passino lisce ed inosservate.
Penso che cose così lasciano il segno.
Appena lo trovo nel corridoio che dà ai bagni, un po’ più appartati e tranquilli, gli tocco la spalla senza sapere cosa fare. Si copre la faccia con le mani e sembra in una crisi di panico. 
Lewis alza di scatto la testa e ci sono queste luci blu basse in questa zona. E lui sembra uno spirito folle, mentre mi vede e dal panico che cerca di soffocare alla rabbia più nera, quella rabbia di chi è stato ferito a morte. 
Inatteso e contro ogni pronostico, Lewis si getta contro di me e mi spinge tanto da attirare l’attenzione di alcune persone qua in fila per il bagno, così posso solo reagire di riflesso e prendergli i polsi mentre cerca di riempirmi di pugni e mi spinge. 
Uso tutta la forza che riesco perché lui non sembra, ma è forte e lo spingo contro un angolo. La gente ci guarda, dannazione. Ci guarda ed io non so come gestire la cosa, non so come fare. E se viene Nico o Hannah non so come farò.
E se viene Jens?
Che cazzo faccio? 
- Lew... - tento di chiamarlo per calmarlo ma si dimena e sembra pazzo, non l’ho mai visto così. Mai. 
Così oltre la fila del bagno vedo la porta sul retro dove la gente va a fumare, lo prendo per il braccio e lo trascino a forza mentre si oppone perché vuole invece picchiarmi. Mi becco qualche colpo contro la schiena ed è una situazione impossibile eppure mi ritrovo a trascinarlo fuori e spingerlo contro un angolo di queste retrovie. 
Qualcuno fuma e ci guarda, ma è molto buio qua e così mi basta svoltare un angolo per avere più privacy. 
Finalmente qua non corriamo rischi. 
Lo lascio contro il muro, più in là i cassonetti dell’immondizia del locale, poi proseguendo penso si arrivi ai parcheggi. 
Noi siamo qua, in questo corridoio esterno. 
Lui mi guarda con occhi spalancati, un lampione in lontananza mi fa vedere quel che basta e sono sicuro che voglia piangere, ma è così arrabbiato che non so nemmeno che dire. 
- Come hai potuto? - 
- Ma di cosa parli? - Ovviamente lo so, ma cerco di farlo parlare per calmarlo. 
- Non fare il finto tonto, cazzo! - E torna a spingermi. Rimango ad una certa distanza e lui si mette ad alzare ancora la voce. - Come diavolo hai potuto? Perché non me lo hai detto? Da quanto ci stai insieme? - Sento dall’altra parte la porta aprirsi e qualcuno uscire, così spaventato che possano essere Nico e Jens, lo spingo contro il muro e gli tappo la bocca. Mi premo su di lui con forza e decisione, il cuore in gola. Fisso l’angolo mentre penso che potrei morire se li vedessi ora. Ti prego, fa che non siano loro.
Per fortuna non compare nessuno e chiudo gli occhi sospirando di sollievo. Ma poi giro la testa verso di lui e lo vedo che mi fissa shoccato e preso alla sprovvista dal mio gesto. Almeno gli ho staccato la spina. Non so che spina sia questa, ma è meglio dell’altra. 
Tolgo la mano con cautela, lui non urla più e non mi respinge. Ha le braccia larghe ai lati contro il muro, una mia è sul suo petto, l’altra la tolgo dalla bocca e la sposto sulla sua guancia. 
Sembra ci rimanga solo un bacio. La distanza è questa. Ci respiriamo a vicenda, un po’ di alcool residuo che però è già finito per tutto quello che è appena successo, l’abbiamo scaricato in un attimo. 
Gli occhi incastrati uni negli altri come i nostri corpi e percepisco le forme del suo corpo, la sua erezione contro la mia.
Cazzo, siamo eccitati. E molto. 
- Stai con Jens? - Sibila poi ferito, sta per piangere. Non posso mentirgli. Annuisco. - Da quanto? - Chiudo gli occhi mentre lo dico. 
- Qualche mese. - Non scenderò nel dettaglio che è un anno. 
Sono meschino, sono una persona orribile. 
- Perché non me lo hai detto? Io non ci volevo credere perché sapevo che me lo avresti detto. Come hai fatto? Perché? - Comincia con le domande a raffica ed io sinceramente non riesco più a ragionare, ne ho troppe fino a qua, ne ho avute davvero ma davvero molte e con Lew è tutto così strano da troppo. Dio mio. Da troppo. E non ce la faccio più nemmeno io a trascinarmi tutto questo consapevole che stavo sbagliando. 
- Lewis, come potevo dire a quello che per me è un ex con cui sono rimasto amico che ho un altro? - dirlo così forse è perfetto. Dirlo così forse fa capire perfettamente il motivo per cui non ci sono riuscito. 
Lewis non ribatte nulla e così lo guardo meglio. Sta zitto, mi guarda e vedo che gli occhi si riempiono di lacrime, colpito da questa mia frase. 
- Lewis è questo che siamo. Stiamo facendo di tutto per convivere ed avere il nostro bel rapporto, ma guardiamo in faccia la realtà. Siamo come due ex e tutto è più difficile. - 
Tutto. 
Ma non sopporto ugualmente le sue lacrime, mai sopportate. Infatti il pollice gli asciuga una guancia, ma all’altra ci pensa la mia bocca che pericolosamente scivola sulla sua pelle calda e umida. 
Bevo le sue lacrime salate. Le faccio mie. E sto arrivando alla sua bocca, mi fermo al suo angolo e vado sul mento, lo succhio e mi ritrovo ad un bivio. Ricascarci per l’ennesima volta e vedere se mi rifiuterà ancora per Nico o smettere prima e risparmiarmi la solita tortura?
Mi separo e lo lascio, lui perso sembra destinato a cadere giù ma rimane in piedi con una mia mano sul petto, il suo cuore batte forte. 
I desideri esplodono, ma non piange più. 
Ci guardiamo non sapendo come fare, come proseguire. 
- Dobbiamo tornare dentro o non sarai più in grado di gestire Nico. - È la seconda volta che gli ricordo io che lui ha Nico. Forse dovrei smettere di farlo e vedere che succede. Quando lo nomino, Lewis sembra riprendersi e con durezza mormora: 
- E tu hai Jenson. - Per non parlare delle nostre donne. Se lui non ha problemi con Nicole, io qualcuno con Hannah lo rischio. 
Non gli chiedo scusa anche se forse dovrei e non so se lui mi farà il muso a vita. 
Sfiliamo via insieme, scossi, incapaci di ricordarci anche solo i nostri nomi. 
Consapevoli che sta cambiando di nuovo tutto e che forse la prossima volta che ci vedremo, quando sarà, sarà l’ennesimo disastro. 
O forse no. 
Forse sarà meglio perché saremo onesti. Forse riusciremo davvero ad andare avanti come volevamo da subito. 

Le mani mi tremano e nemmeno la stretta di Jens mi ferma. Mi sento un turbine di emozioni sconvolgenti. I suoi occhi dolci e premurosi mi guardano una volta che ci riuniamo a loro: 
- Come va? - chiede riferendosi a Lewis. Quando mi ha visto partire dietro di lui deve aver trattenuto Nico in qualche modo, non so perché dovrebbe averlo fatto, ma lo ringrazio con un sorriso tiratissimo. 
- Non ne ho idea. - Dico sinceramente. Forse è ora che gli racconti di Lewis. Non ho mai voluto farlo per non pregiudicare il mio rapporto con lui e perché non sapevo cosa dirgli. Però forse è il caso. Lui è stato dolcissimo e paziente senza insistere mai, ma so cosa significa. Lo so perfettamente. 
Cerco Lewis con lo sguardo che mi evita come la peste e dopo poco dice a Nicole e Nico che vuole andare. Non so come la gestirà con lui ed ho paura che non gli vada bene come va a me con Jens. 
Per un momento vorrei poter fare qualcosa, perché so che litigheranno e che Nico lo tratterà di merda e che lui avrà bisogno di me, ma con quel che è successo c’è il rischio che non venga e che imploda.
Non so cosa dovrei fare e cosa sia giusto. Ma gli scrivo senza nemmeno rifletterci. 
‘Se hai bisogno chiamami, noi rimaniamo ad Abu Dhabi tutta la notte e torniamo su domani.’
Anche loro di sicuro, per cui sa che se vuole può trovarmi. Se vuole mi scrive ed io corro. Perché lo sa che lo faccio sempre.”