*Inizia una nuova stagione, quella del 2012, quella che fu poi l'ultima di Michael. Dopo quella vacanza shoccante sulla neve Seb e Lewis hanno avuto modo di riprendersi e schiarirsi le idee ed anche sistemare un po' certe cose delicate. Entrambi sembrano ancora convinti della strada intrapresa, sebbene non sono intenzionati a staccarsi del tutto uno dall'altro. In qualche modo continuano ad essere dipendenti fra di loro e non solo, visto che c'è sempre della bella e sana gelosia. Ovviamente il rapporto ed i sentimenti di Seb per Michael sono tutte mie visioni e manipolazioni di un rapporto che comunque era realmente meraviglioso, ma certe cose le descrivo dal punto di vist di Lewis che è un po' distorto. Buona lettura. Baci Akane*

56. FRA TRE FUOCHI

seb lewis jens seb ,michael seb michael

/Seb/

“L’anno nuovo si apre pressapoco come si è chiuso l’altro. Con un sacco di emozioni.
Ma soprattutto vincendo.
Quest’anno i risultati sono pazzeschi e tocco letteralmente il cielo con un dito, di gara in gara mi rendo conto che sto vivendo un sogno e più faccio pole e podi di fila, più mi esalto e mi ubriaco di questa felicità. 
La cosa davvero bella di quest’anno è che se da un lato c’è qualcosa o qualcuno che mi rompe le palle, che mi oscura e mi gira l’umore, basta che mi volto e trovo un’altra fonte di gioia. 
Che può essere Jenson e la facilità che trovo nello stare con lui, oppure Michael. 
Per non parlare dei risultati che ottengo.
Ogni GP sto facendo pole o comunque podi, per non dire che accumulo vittorie pazzesche.
La parte che preferisco sono i complimenti di Michael che non ne spreca. Mi sento molto fortunato e anche se con Lewis mi sento di starmi accontentando, trovo Jenson perfetto per distrarmi da questa strana sensazione amara che mi rimane tutte le volte che sono con lui.
I mesi di distacco in cui abbiamo deciso di non vederci sono stati una manna perché entrambi ci siamo rimessi, diciamo.
Dopo quel giorno in montagna con Nico e Jens abbiamo avuto bisogno di staccare da questa situazione contorta, quando ci siamo rivisti eravamo pronti ed in forze.
Pronti per sopportare entrambi qualcosa che forse vorremmo fosse diversa, ma che razionalmente sappiamo essere meglio così. 

Nico e Lewis oggi sono di ottimo umore, li vedo camminare nel paddock insieme mentre passano dai box diretti ai loro motorhome e così aspetto che Nico entri nel suo per la riunione col suo team prima delle FP2. 
Li vedo ridere e scherzare insieme, poi Lew tocca il braccio a Nico prima di farlo andare nella casa della Mercedes dove sta un sacco con Michael senza nemmeno goderne quanto godrei io.
Faccio un piccolo broncio pensandoci mentre accelero il passo e aggancio Lewis dandogli un colpetto con il dito sulla nuca. Lui salta e si gira per poi aprirsi in un bel sorriso quando mi vede. 
Sorrido a mia volta e ci salutiamo. 
- Come va? - Chiede per primo. 
- Oh io bene, vedo che anche tu con Nico stai bene... - Lo punzecchio malizioso, lui fa un’espressione un po’ pensierosa e rallenta arrivando alla casa della McLaren dove dovrà fare anche lui la riunione, guardo l’ora e gli indico se gli vanno due passi. Lewis sa che a breve avrà una riunione come l’avrò anche io, ma se gli chiedo due passi, i due passi si fanno. 
Così sparisce dentro e prende due Energy drink con le cannucce, uno lo dà a me e così svoltiamo in una strettoia fra una casa gigantesca e l’altra, decidendo di fare due passi in tranquillità senza il rischio di essere visti. Non facciamo niente di male, parliamo e basta, ma credo che rimarrà sempre questo senso di segreto fra noi. Un po’ mi piace. 
Sorseggiamo i nostri Energy e quando lo guardo tendo a giocare con la cannuccia. Lo trovo sempre più carino. A volte succhierei volentieri lui. La sua bocca in particolare. 
Sembra un gelato al cioccolato al latte. Adoro i gelati al cioccolato al latto. 
Smettila Seb. 
- Scherzi a parte, ti vedo bene con Nico. - Lui alza le spalle sorpreso ed un po’ a disagio a parlare di lui, ma cerchiamo di parlare sia di Nico che di Jens per ricordare a noi stessi qual è il nostro rapporto ora. 
- Sì bene, sorprendentemente bene. Non mi ha detto che gli hai detto quel giorno... ma ha funzionato. Funziona ancora. Non so per quanto. - Lo guardo corrucciato per capire se mente e lui capendolo si ferma e ride di gusto perché trova divertente questo mio preoccuparmi per lui. 
- Dai, sono serio. Stiamo bene davvero! Più che a fare la guerra a te ora pensa a tenermi stretto. E forse anche troppo... - Gli sfugge poi riprendendo a camminare e succhiare insieme. Questa cosa mi distrae e così smetto di guardare le sue labbra carnose che succhiano la cannuccia. Gli infilerei il mio cazzo da succhiare. 
- In che senso? - Alza le spalle e cerca di sminuire la cosa che gli è sfuggita ed improvvisamente deve sbrigarsi a bere e a tornare, infatti fa dietrofront per ritornare nel paddock. 
- Beh niente, le solite cose, sai... Nico è sempre stato possessivo, tutto qua. - Cerca di ritrattare quel che ha detto ma io lo conosco e so che non è una cosa tanto per dire, infatti gli prendo il braccio e lo trattengo. Questo contatto come sempre ci crea disagio ogni volta che succede, infatti cerchiamo sempre di evitarli. 
- Lew, possessivo non è sempre bello, eh? E nemmeno normale a certi livelli... - Lewis mi guarda dritto negli occhi creandomi dei brividi che mi attraversano dalla testa ai piedi, infatti mi lascia sbalestrato e comincio ad eccitarmi. Non dovevo toccarlo, ma ora ad esempio dovrei lasciarlo, invece lo tengo ancora e muovo il pollice come a carezzarlo sul polso. E lo faccio sul serio. Non dovrei. Gli vengono subito gli occhi lucidi ma non è per la voglia di piangere, bensì perché gli piace quello che gli faccio. Si costringe a non guardare la mia mano bianca sul suo braccio scuro. 
- Va tutto bene, Nico è fatto così, è il suo modo di essere. Lui vuole tutto di una persona e a me piace darlo. - Sentendo questo mi ricordo quel che gli ho detto quel giorno e penso che abbia usato la mia frase, quella con cui l’ho convinto, per far pace bene con lui. 
ma non gli dico che gliel’avevo detta io. 
Lo lascio sentendo un’ondata di gelosia che mi ferisce. 
- Siete proprio fatti uno per l’altro, visto? - Come se io avessi sempre tifato per lui e fossi felice per loro. 
Sorrido e poi mi avvio verso il paddock che non è distante, Lewis rimane un po’ indietro, ci rimane anche male, ma non commenta, non aggiunge nulla capendo che ogni volta Nico è sempre un territorio strano. 
- Mi hai chiesto tu. - Aggiunge dispiaciuto ed indispettito, io mi volto sorridendo per nascondere qualcosa che mi ha turbato. Nico che usa le mie parole per riconquistare Lewis, per esempio. O Lewis che sopporta sempre certe cose con Nico, io lo so, non deve nemmeno dirlo. 
Non aggiungo nulla. Oggi lo eviterò. 


Sollevo le braccia e cerco la sua nuca con le mani, gli prendo i capelli e tiro mentre affonda da dietro tenendomi stretto per i fianchi che sporgo verso di lui. 
Jens affonda ed affonda ed io soffoco male dei gemiti che alla fine escono e si sentono e tirando con impeto i capelli lui si eccita e aumenta il ritmo con cui mi prende e mi fa suo. 
Quando i brividi mi ricoprono ed arriva finalmente l’orgasmo mi rilasso e lo lascio, poco dopo sento anche il suo calore inondarmi da dentro e sorrido ansimante mentre quello stato di beatitudine totale del corpo mi appanna la mente ed i ricordi e per un momento, finalmente, posso dimenticare quel che volevo davvero e che è successo prima. 
Finalmente torno a stare bene e basta, senza motivo se non questo piacere perfetto. 
Quando ci sciogliamo, ci voltiamo ricomponendoci e sorridiamo ancora scossi e presi dal piacere intenso appena consumato. 
- Che è successo? - Mi chiede poi ancora col fiato irregolare per la forza con cui mi ha preso, con cui mi sono fatto prendere. Era urgenza ed ovviamente se ne è accorto. 
Sorrido. 
- Ero in crisi d’astinenza... - Rispondo malizioso baciandolo mentre mi tiro su la tuta che per fortuna copre ogni macchia del delitto. 
Jens ridacchia e mi pizzica la guancia. 
- Ma che faresti senza di me? - Rido alla sua battuta che però è vera e credo lo sappia. Non so come la vive, ma io davvero a volte tiro avanti perché, come adesso, mi sento sull’orlo della follia e gli chiedo di essere preso con urgenza ed impeto e lui lo fa e rimette tutto a posto. Mi scarica totalmente. 
- Non ne ho proprio idea... - Rispondo tornando a toccargli i capelli che prima gli ho tirato, sono corti e spettinati ma gli stanno sempre benissimo. È come se gli chiedessi scusa e lui sorride dolcemente. 
- Ma per fortuna che ci sei! - Concludo poi. Vedo Jens brillare mentre lo dico, felice di sentirmelo dire. Forse corrisponde al ‘ti amo’ di qualunque coppia normale, ma noi non siamo normali, per fortuna, e quindi funzioniamo bene così. 
A volte è vero. Non so cosa farei se non ci fosse. Con questo potrò sopportare la vista di Lew e Nico per il resto del GP.”

 

/Lew/

“Mi giro e mi ritrovo Seb in adorazione di Michael, del suo culo sodo sul sellino della bici mentre va in giro per il paddock, del suo sorriso che gli regala fin troppo facilmente, del suo petto rasato che lascia strategicamente scoperto coi primi bottoni slacciati e che evidenzia portando delle catenine e dei ciondoli. 
E poi lo vedo prendere per mano Jenson da sotto i miei occhi, mentre ci parlo magari, e trascinarlo da qualche parte dove so scoperanno come ricci.
Ed io penso che forse se facessi anche io così con Nico magari mi darebbe meno fastidio la cosa, ma poi me lo impedisco perché se lo facessi sarebbe troppo segno di gelosia ed io non devo esserlo. 
Ma sono scene che si ripetono di continuo queste, tutto l’anno.
Ci sono anche volte in cui facciamo podi insieme in qualifica e quindi io, Seb e Jenson siamo tutti e tre a fare foto e interviste e tutto e vedo la loro dinamica. La dinamica di Seb tutto presissimo da un Jenson solare e splendido che è così felice che mi dà il cuore, perché poi nella conferenza del giovedì Seb era un cucciolo adorante con Michael, tutto lì a parlottare di continuo escludendo tutti quanti. 
E quindi io lo vedo chiaramente che Seb usa Jenson per i suoi comodi e questi comodi si chiamano tutti Michael. 
All’inizio avevo qualche dubbio, poi ho avuto solo certezze perché era impossibile non notarlo ed ho iniziato a lanciargli sguardi assassini che non riuscivo a controllare.
Ovviamente mi dispiace per Jenson che è un mio caro amico ed è una persona splendida.
Seb è sessualmente attratto da Michael, all’inizio avevo dubbi perché quando vivi col tuo idolo faresti di tutto per lui e quindi può capitare di comportarsi in certi modi, ma ora si vede che Seb lo desidera. 
Stanno tantissimo insieme e poi improvvisamente Seb mi sottrae Jenson da sotto gli occhi, mi fa l’occhiolino come a dirmi chiaramente che va a farsi sbattere da lui e... e beh, CI VA! 
È meschino, Jenson è sempre più felice e preso. 
L’altro giorno mi ha detto che con Seb non è mai andata meglio e che quest’anno si è legato tantissimo a lui. 
Gli ho chiesto se sa della sua strana ideologia sull’amore e lui mi ha detto che la conosce. 
- Però a volte le persone cambiano cammin facendo. Insomma, lui parla così perché non si è mai innamorato, ma se gli succede cambia registro, no? - Mi fa tenerezza quando pensa questo e spero per lui che abbia ragione. Anche se da un lato mi dico che se non ha mai ammesso di amare me, è difficile che possa amare qualcun altro. Ma forse sono presuntuoso. Forse vorrei essere io l’unico amore della vita di Seb, l’amore impossibile da cui lui scappa andando con altri o concentrandosi su altri.
Però poi capto gli sguardi di Seb per Michael ed alcuni sono imbarazzanti. 
All’ennesima decido che è ora di intromettermi e riscuotere il mio ruolo di amico di entrambi, in particolare di Seb ovviamente, ma anche di Jenson. 
E così la notte prima della gara vado dove so di trovarlo, ovvero sul tetto dell’hotel. Tetto ovvero terrazzo gigante. Il nostro posto. 
Non ci andiamo sempre, a volte ci incontriamo per caso, quando dobbiamo parlare però ci scriviamo ‘tetto’ e la sera siamo lì. 
Come ora. 
Quando esco è incredibile notare come non si senta un filo di arietta e nemmeno di calura. È semplicemente l’ideale stare fuori di notte qua. 
Un faro illumina solo una zona del terrazzo, lo vedo appoggiato al parapetto ad ammirare la vista preferita. Le città di notte.
Ho mille ricordi legati a questi scenari con lui, sempre molto dolorosi, alcuni bellissimi. 
Mi avvicino cauto e cerco di tornare sui miei passi, sul motivo per cui ho voluto parlargli. 
Non so se è davvero il mio ruolo, ma se non gli dico questo ci rimuginerei a vita e così ripensando a quanto mi sta dando fastidio vederlo comportarsi così, arrivo sostenuto da lui. 
Seb mi nota quando gli sono dietro e gira la testa salutandomi con un sorriso che si spegne quando nota la mia espressione seria e determinata. 
- Che succede? - Chiede poi alzando subito qualche muro di difesa. Eccolo lì Seb, quello che nasconde i veri sentimenti che finge di non provare. A volte gli darei delle testate. 
- Seb, cosa stai combinando? - Mi guarda meravigliato alla mia domanda schietta e quasi aggressiva. Sento che il controllo sta scivolando via da me molto lentamente ma inesorabile. 
- In che senso? - Chiede senza capire a cosa mi riferisco. La cosa ovviamente carica fastidio in me e stringo la ringhiera metallica. 
- Con Jenson! - Preciso infastidito sussurrando per non farmi sentire da chissà chi visto che siamo soli. 
- Beh non si nota? - Scoppia a ridere ilare, si vede che lo fai apposta, stai tranquillo! 
- Mancano solo i manifesti. - Si morde il labbro e guarda in giro alla ricerca di un aiuto per non dire certe cose, lo capisco perfettamente quando cerca di non dire o non mostrare.
- E dunque qual è il problema? - Dice difensivo, un po’ più duro di quel che sono abituato, ma io non sono morbido. 
- Lo sai che Jenson non è Michael, vero? - E questa ha la potenza di uno sparo che crea un eco altisonante. Per un momento mi guarda sorpreso come se si chiedesse se ho visto solo questo e non il resto. Per cui ho conferma che mi nasconde altro dietro questo suo buttarsi tanto su Jenson, non solo per la questione Michael. E sicuramente non me lo dirà. 
- Proprio per questo ci vado. - Risponde subito senza esitare. Mi aggrotto senza capire e così sospiro e si rassegna a spiegare meglio, ma io so che sta cercando di fregarmi dicendo solo una parte della verità. - Michael mi sta facendo qualcosa che non mi ha mai fatto nessuno. Sai che non credo all’amore e penso che la mia sia adorazione che sfocia nel sessuale. Cioè io lo desidero sessualmente. Ed io gli piaccio come pilota e magari come persona, ma di sicuro non come mi piace lui. E così non posso provarci per essere respinto e finire in un attimo nella spazzatura. Con lui non hai bonus. Per me Michael è Dio. Non ci giochi. - Lo dice come se non vedesse l’ora di farlo ad alta voce e lo fisso colpito perché anche se nasconde qualcos’altro, su questo è sincero. Ovviamente mi monta il fastidio che non dovrei provare. Invidia? Gelosia? Ancora? - Così visto che adoro anche Jens, lui mi aiuta un sacco a gestire tutte queste cose che provo e sto bene. Non vedo perché non farlo. Cioè Jens non vuole niente se non divertirsi con me. Io anche. Così riesco a non saltare addosso a Michael. - E a me? Anche io sono in questo pacchetto di desideri proibiti? Vorrei chiederglielo mentre la delusione si espande, non era questo che speravo venisse fuori anche se l’avevo capito che comunque era sessualmente attratto da Michael e che ripiegava su Jenson. Ma io penso che ripieghi su di lui anche per me. Ma forse mi illudo, forse sono presuntuoso e basta. 
Non so nemmeno come dirglielo e così sospiro e piego la testa e socchiudo un occhio. 
- Credo di capire. Non lo condivido perché io non riuscirei mai ad andare con uno desiderando un altro. - ma forse sto mentendo a me stesso. Oh, forse mento proprio un sacco a me stesso e dai suoi occhi capisco che anche lui lo pensa. Ma non commenta. - Però suppongo abbia senso visto che colui che desideri è Michael. - e me. - Non puoi rischiare il rapporto con lui solo per i tuoi ormoni impazziti. - io e Seb ci guardiamo negli occhi da vicino mentre i nostri gomiti si toccano e lasciamo che ci trasmettano mille scariche. Le mani incrociate sulle braccia le spostiamo sempre più verso i gomiti che si toccano fra di loro, come se volessimo che anche le nostre dita si potessero toccare, ma sappiamo che non dovremmo farlo. È tutto così, lo è sempre. 
- Michael è Michael. Non posso averlo, ma non farò niente di stupido. Però cazzo... se non mi sfogo in qualche modo è finita e visto che tu sei indisponibile, Jens è perfetto. E credimi. - Mi guarda con occhi accesi carichi di malizia. - Lo è davvero. - A questo punto arrossisco e mi imbarazzo strofinandomi le labbra con desiderio. Sarebbe venuto da me se avrebbe potuto. Un’ondata di gioia mi invade. Jenson è il ripiego sia di Michael che mio. Sono geloso, lo ammetto, però sapere che non mi ha messo via e seppellito mi fa stare meglio e mi sento in colpa verso Nico, ma non ci posso fare niente se mi sento così.
- Ti vedo preso anche da lui... - dico riferendomi a Jenson, voglio solo indagare.
- Sessualmente. È una persona fantastica, ci sto troppo bene. Sai lui è una di quelle persone che puoi fare sesso e quando smetterai rimarrai amico e non avrai mai problemi con lui. - Sorrido sentendo il modo in cui ne parla, non c’è l’amore di mezzo. Mi dispiace per Jenson che è mio amico davvero e mi pare che invece sia molto preso da lui, non voglio intromettermi perché ho rapporti con entrambi e non so in che modo dovrei aiutarli, né se vorrei. Seb non ama e non amerà mai, ho fatto bene a non lasciare Nico per lui. Forse ama un po’ Michael, ma non saprei dirlo visto che Michael è il suo idolo. 
Comunque non gli dico che a volte sembra che Michael se lo tenga molto più stretto che con chiunque altro e che sembra che gli piaccia da matti avere Seb intorno a sbavargli in quel modo indecente. Non gli dico che sembra che flirti anche lui, ma solo perché credo sia bellissimo averlo lì in venerazione. Perché io capisco bene Michael, lo facevo anche io, l’ho fatto molto anche io. Quando piaci a Seb in quel senso e non puoi, c’è qualcosa che ti impedisce di essergli indifferente e ti piace, ti piace da matti piacergli e fai di tutto per continuare a piacergli. Per cui capisco Michael e non lo biasimo, è normale quel suo comportamento. Ma non lo dico a Seb perché potrebbe trovare il coraggio di rischiare e non voglio che lo faccia. Non penso che Michael ci starebbe. E poi se ci stesse con lui sarebbe amore, un giorno. Se già non lo è. 
Inghiotto il boccone che sembra improvvisamente amaro e sorrido con un certo sforzo.
- Ed io? - Chiedo improvvisamente con lo sforzo che va subito a quel paese. Seb stupito decide di toccare le mie nocche con le sue e questo mi fa morire un po’. 
- E tu? - Chiede avvicinando il viso, lo appoggia alla sua spalla, io faccio altrettanto, ma ora le braccia si toccano, non solo i gomiti e le dita. 
- Io... come mi vedi? Che persona ti sembro? Hai detto che Michael è Dio e Jensen è una persona fantastica. - Mi guarda per vedere se ho capito bene, ma lui è imbarazzato e mi toglie ogni dubbio. 
A questo punto Seb come al solito imprevedibile mi circonda le spalle con il braccio e mi attira a sé sorridendo con un pizzico di malizia e di affetto insieme. 
- Tu sei speciale. - Dice come lo stronzo che è. Sa cosa mi provoca con certe uscite, ma un po’ me la sono cercata. Anzi completamente. Lo volevo, punto. Ora sono felice. 
- Lo sono? - Chiedo con la mia vocina intimidita da questi suoi modi che mi fanno morire perché mi piacciono sempre. Annuisce e mi guarda dritto negli occhi.
- Mi hai aperto ad un lato di me che non avrei mai scoperto, probabilmente. E il rapporto che abbiamo lo adoro. Ci diciamo tutto, ci confidiamo, ci sosteniamo ed il mondo là fuori non lo saprà mai, non ne hanno proprio idea. È una cosa solo nostra e mi piace che sia così. - Mi rilasso contro il suo braccio e piega la testa verso di me appoggiandola sulla mia, io rimango così contro di lui e mi guardo dal baciarlo. Stringo gli occhi turbato. 
Questo non glielo posso dire.”