*Dedichiamoci a Lewis alle prese con la sua tragica rottura con Nico, il quale non accetta minimamente la situazione e non perché non vuole lasciarlo, ma perché non può accettare di vederlo felice senza di lui e poi perché Nico è estremamente meschino e vendicativo. È vero che in quell'anno Nico si sposa con Vivian che è la sua ragazza storica, sempre in quel periodo Lewis e Nicole si lasciano. Parliamo della fine 2014 e del 2015. Ho una visione molto negativa di Nico e si sa, così come della loro relazione o meglio rottura negli anni finali, mi sono immaginata un Nico possessivo che esagera oltremodo in certe situazioni ed un Lewis che subisce per sensi di colpa. Ho immaginato un Lewis che era l'ombra di sé stesso in quegli anni dove la relazione con Nico è andata sempre peggio (più o meno è in quel periodo che è iniziato ad andare tutto male fra loro se si tiene in considerazione un'intervista di Lewis dei primi mesi del 2015 dove lui già diceva che con Nico non erano più amici). Lasciarsi non è facile e non tutte le rotture sono veloci, spesso lasciano segni e sono molto lunghe, ma soprattutto l'influenza mentale che certe persone riescono ad avere su altre è sconvolgente. Nico stesso ha ammesso recentemente che quando ha vinto il mondiale, lo ha fatto perché è riuscito a giocare con la testa di Lewis e non perché fosse realmente più forte di lui. Seb da parte sua nel 2015 in particolare ha dato sfoggio di un lieto e frequente maltrattamento nei confronti di Nico, tanto loro due si pizzicavano in pubblico, quanto Seb poi difendeva Lewis. Buona lettura. Baci Akane*
66. IN LIBERO AFFONDO
/Lew/
“Mi rendo conto che lo sto tradendo, sto cercando di mettermi un freno, non ho una vera relazione con Seb, però è lì ed aspetta di poter cominciare. Aspetta me, aspetta la storia con me, aspetta di potermi amare apertamente, come si deve.
Insomma, è cominciata.
Però se devo essere onesto è cominciata da molto prima di quel bacio e Nico lo sapeva, me l’ha sempre detto ed io ho cercato di ignorare la cosa, di nasconderla, di soffocarla, di mascherarla. Non gli ho dato retta mentre sapevo che Seb mi aveva ormai cambiato, mi era entrato dentro.
Sono una persona orribile e meschina che tradisce Nico da anni, col cuore, con la mente e con l’istinto. Sono la persona più orribile del mondo.
Ci penso mentre rivedo quando si è sposato con Vivian quest’estate.
Nico era splendido mentre percorreva la navata accanto a sua madre con quell’aria orgogliosa e felice. Sembrava così sincero.
Lui è bravissimo a mascherare, io di meno.
Lui si è sempre accorto che avevo qualcosa dentro di me, non gli ho mai dato retta, ho cercato di fregarlo, di rigirarmelo. Ma rigiravo e fregavo me stesso.
La verità è che non mi sono fidato abbastanza di lui, se l’avessi fatto avrei capito che aveva ragione, che mi stavo prendendo da Seb sul serio.
Se Seb arrivava dicendo che voleva una storia con me, che credeva all’amore e che voleva vivere con me un giorno, io avrei lasciato Nico quando mi sentivo pronto.
Ma non l’ho fatto perché Seb non voleva quello, la metteva sempre sul piano della scopata.
Mi salgono le lacrime a pensare al suo matrimonio e mi chiedo... mi chiedo se in realtà speravo di poterla risolvere, se lo spero ancora. Se c’è una vaga speranza di rimettere tutto a posto.
Ripenso al dolore provato nel vederlo sposarsi con Vivian, non la ama, io lo so. L’ha sposata solo per ferirmi.
Io non mi sposerò mai per fingere una relazione perfetta, non voglio figli, non voglio una famiglia perché alla fine sarebbero ingannati dal fatto che i genitori non si amano.
Nico lo sa e la pensava come me, però poi si è sposato proprio quando ha saputo del bacio con Seb, poche settimane dopo. Un organizzazione lampo, quasi, fatta sulla foga del momento solo per ferirmi.
E mi ha ferito molto, moltissimo. È lì che ho capito cosa significava che fra noi era finita, finita sul serio.
Voleva vedere se mi importava qualcosa e mi ha visto piangere, mi ha ignorato freddamente e forse era felice di vedere come mi ha ridotto.
Ho sempre voluto un matrimonio d’amore come tutti e so che non potrà avverarsi perché sono gay e sono un personaggio pubblico e chi lo sa, magari un giorno avrò il coraggio di fare coming out, ma anche se lo facessi che senso avrebbe? Non potrei vivere la relazione che voglio alla luce del giorno.
Non ho mai potuto farlo con Nico, non potrò con Seb se un giorno finiremo insieme.
Non è una cosa che si avvererebbe mai.
Nico affonda ed affonda mentre stringe i miei polsi con le unghie nella carne, mi lascerà dei segni come sempre e non c’è più un briciolo di piacere.
Ripenso alla nostra storia e a quanto ci siamo amati e non so come siamo finiti a questo.
A lui che mi possiede e mi ferisce perché io ho ferito lui a morte.
- Ti fa male? - Chiede nell’orecchio mentre ansima perché a lui piace prendermi così duramente, in piedi contro un muro squallido.
Annuisco con le lacrime agli occhi per quel che siamo ridotti e diventati.
- Te lo meriti, sai? Te lo sei cercato! - Dice fra una spinta e l’altra, la sua voce è roca per il godimento che subisce: - Mi hai ferito, sei rimasto con me mentre hai sempre desiderato Seb, hai solo aspettato il momento giusto ed ora hai approfittato della sua debolezza. Sei un mostro. Ti meriti che ora io faccia con te quel cazzo che mi pare, perché tu l’hai fatto con me per anni... non mi hai mai amato davvero, mentre io sì... io ti amavo davvero... - Rifletto sulle sue parole che escono come veleno.
Ci siamo amati tutti e due, molto. Ma forse non era un amore destinato a durare, forse l’amore è complicato da portare avanti. Forse nasce ma come una pianta se non viene bagnato muore. E lui ad un certo punto non l’ha più bagnato. O forse non è lui a non averlo bagnato, lui è sempre rimasto lì vicino a me come prima. Non è mai cambiato.
Sono io quello che è cambiato.
Io quello che si è sentito attratto da Seb. Io che ho permesso ad un altro di infilarsi. Sono io che non ho bagnato più il nostro amore ma fingevo con lui e con me stesso di esserci.
Nico mi viene dentro mentre io stringo gli occhi carichi di lacrime, le unghie nei miei polsi tremano un istante, sull’orecchio sibila:
- Sei una persona orribile, lo sai vero? - Annuisco perché è vero. Mi ci sento davvero.
Avevo paura di stare solo, che con Seb non funzionasse. Ed ho smesso di amare Nico, ma l’ho ingannato.
Sono una persona orribile, sono davvero orribile e non posso rifiutarmi di vivere ciò che merito.
Tirare i fili non è facile.
Il 2015 è strano, è un anno davvero stranissimo.
Io e Nico siamo lanciatissimi sulla F1 ed è chiaro che vincerà uno di noi, ma la bella notizia è che Seb sta tornando.
Riprende a fare bene, fa delle pole, fa dei podi e anche nelle gare fa buoni risultati, vince alcuni GP e comunque molto spesso è con me e Nico sul podio.
Questo fa sì che passiamo molto tempo insieme ed è questo diciamo che dà un calcio definitivo al mio rapporto con Nico, nel senso che non ho mai pensato di poter riallacciare, me lo sono chiesto, è vero, perché quando ripensi ad una storia così importante che sai è finita ma che non vuole finire, ti chiedi se c’è un senso nel trascinarla.
Ma questo 2015 pone fine a tutto, in qualche modo la presenza costante di Seb vicino a noi nei vari risultati di stagione, ci fa concludere tutto.
Fino ad ora lui era rimasto nel suo mondo parallelo dove ripensava a Michael, al passato, al dolore, alla strada che aveva perso, al fatto che era convinto di non valere nulla senza di lui, che lui è stato qualcuno quando ha avuto i suoi consigli preziosi.
Il 2014 di Seb è stato davvero il più oscuro di chiunque altro che si trova in una qualche crisi.
A fatica l’ho convinto che non era Michael a farlo vincere ma lui con le sue qualità.
Non pensava di valere più nulla.
Ed ora lui torna con un’altra macchina, quella dei suoi sogni, e si rimette a vincere e a correre bene.
Torna a credere in sé stesso, ma penso che più che altro il fatto sia che crede di valere.
Credo sia questo il discorso.
Lo vedo di nuovo convinto dei propri mezzi e felice nel fare risultati in qualifica e poi anche in gara, lo vedo riaccendere la sua luce e so che la Ferrari lo ha proprio ripreso per i capelli, come si suol dire. Non credo di avere molti meriti in questo, anzi.
Ma l’averlo qua con noi attivo e sveglio come l’anno scorso non era, fa partire un altro discorso.
Quello fra noi tre.
Un discorso sospeso da qualche anno, da quando sembrava che Seb si fosse messo l’anima in pace con me, che avesse mollato.
Gli ci vogliono un paio di occasioni e di GP dove sta qua con noi ed osserva attento, se ne esce con dei sorrisi smaglianti ed io sono contento che sia felice, è indossare quella tuta che lo rende così felice, ne sono sicuro ed io sono contento per lui.
Poi comunque se ne accorge, che c’è qualcosa che non va, qualcosa di strano.
Credo che comunque senta una delle nostre conversazioni se così si possono definire.
- Credi di essere migliore di me? Di meritarlo di più? Mi sono impegnato molto più di te per essere qua! Non me lo porterai via anche quest’anno! - Lui è ossessionato dal vincere un mondiale in F1, il discorso con suo padre si deve essere riacutizzato. Ora in Mercedes si è reso conto che ha possibilità di vincere ed è diventata di nuovo un’ossessione, mettici che ora mi odia ed il gioco è fatto.
Io lascio che si sfoghi.
- No non lo penso. Lo meriti anche tu. -
- Lo merito molto più io! - Non so per quale motivo, credo che voglia solo ferirmi, ogni cosa che fa lo fa solo per ferirmi e non perché lo pensa davvero.
- Beh, forse... -
- Togli il forse! Sei una persona orribile, non meriti nulla di quello che hai! Usi le persone per i tuoi scopi e ti fingi dolce e carino! Ma non sei innocente! Sei uno stronzo! - Le parole di Nico affondano come sempre, io inghiotto le lacrime e me ne vado.
Poco dopo incontro Seb, credo sia questa la conversazione che gli fa definitivamente capire che la questione con Nico non la sto risolvendo ma semplicemente subendo.
Da questa volta ci sta molto più addosso anche quando non avrebbe bisogno, ci si incolla, in pratica, e lo fa a testa alta, mento alto, aria di sfida.
Ma non sfida me, sfida Nico.
Lo capisco chiaramente, distintamente.
È una cosa a dir poco innegabile.
Non abbiamo quasi più modo di stare soli io e Nico se non in camera, a volte dice che non gli va di scoparsi una troia e così mi lascia per conto mio, come ora.
E così, sollevato, posso andare su nel terrazzo alla ricerca di quell’aria che sempre più spesso mi manca.
- Sai, la tua fortuna è che riesci a riversare ogni frustrazione nella pista e ad essere il migliore. - La sua voce mi raggiunge prima che lo possa vedere. Sa che sono io, sentirlo mi riempie di sollievo e gli occhi mi pizzicano.
Cammino verso la sua voce, sta in un angolo nascosto rispetto alla porta, si gira a metà a mi guarda con un sorrisino, stasera fa davvero molto caldo, qua. Siamo in maniche corte e non soffia un filo d’aria, si soffoca. Domani sarà una gara terribile.
- Se non avessi la F1 penso che imploderei. - è la prima volta che ammetto velatamente che non sto bene. Ho sempre risposto che sto bene.
- Mi spieghi perché ti lasci trattare così? - Alzo le spalle mentre controllo che i segni ai polsi non siano visibili. La pelle scura mi aiuta, ci metto anche bracciali e orologio, oltretutto è notte.
Non dovrebbe notare.
- Lo merito. - Dico serafico appoggiandomi alla ringhiera a guardare il paesaggio notturno. Guardo il paesaggio perché se guardo Seb poi lo bacio. Ma avevo troppo bisogno di lui.
- Non è vero e lo sai. - alzo gli occhi al cielo e scuoto la testa.
- L’ho emotivamente tradito dal momento in cui sei entrato nella mia vita. E poi l’ho fatto pure sul serio. E lo sai. E non lo meritava. Nico non ha sbagliato nulla, non è cambiato, sono io che sono cambiato, io che ho rovinato tutto, l’ho ingannato perché non avevo il coraggio di lasciarlo, perché non sapevo come sarebbe andata con te e tu poi hai detto che volevi solo scoparmi ed io non volevo rimanere solo. Io ho usato tutti, lui ha ragione quando mi dice quelle cose! - Seb scuote la testa e mi afferra per la spalla girandomi a forza verso di lui, in questo gemo istintivamente perché mi ha stretto un morso sulla spalla. Lui si irrigidisce e mi scopre tirando la maglietta. Io cerco di oppormi ma non ne ho molta voglia, quando all’ombra della sera lui vede un segno mi spalanca gli occhioni bellissimi in faccia.
- Che diavolo... - Io mi divincolo e mi faccio indietro. - Scopate ancora? Pensavo che foste nella fase di ex che si odiano... o meglio che lui ti vomitasse addosso le sue cattiverie e tu le subissi paziente... e... e che aspettassi che gli passasse prima di tornare da me e... - Seb è senza parole, shoccato ed esterrefatto. Mi fissa convinto che non possa essere così come sembra.
Io eludo il suo sguardo che non sono in grado di sopportare. È così pesante. Tutto quanto.
Voglio solo piangere.
- Seb... Seb ti prego... non è facile lasciare Nico... tu non lo conosci per niente e... ed è vero che ho un sacco di colpe, vuole farmele un po’ espiare. Se gli lascio fare a modo suo poi... -
- Poi cosa? Ti userà per sempre se tu glielo permetti! Ti usa come sua proprietà, come una bambola! Non sei suo e non sei una cosa! Ti ha sempre usato! Ti prego Lewis, apri gli occhi! Tu non sei una persona orribile... sono solo successe delle cose ed hai fatto di tutto per fare come era giusto. Non l’hai mai tradito! -
- Con tutta la mia anima, ogni volta che mi toccavi, e lo sapevi e lo facevi per questo! - Esplodo poi lasciando che le lacrime scendano. Mi sento a pezzi e crollo miseramente davanti a lui dopo che ho tenuto duro tantissimo. Dovevo essere forte per aiutarlo, ma ora che sta bene sono io quello che non ce la fa, sono io quello che ha bisogno di qualcosa.
Solo un po’ di colla, forse. Per rimettere insieme qualche pezzetto.
Seb smette di vomitarmi addosso la sua rabbia indignata e mi lascia. Siamo a mezzo metro di distanza, ci guardiamo, ma io poi scuoto la testa e mi asciugo le lacrime che non smettono di scendere copiose, così mi giro di schiena e impreco perché non voglio fare la parte di quello che piange, di quello fragile.
Le sue mani poi delicatamente mi carezzano le braccia dolcemente, io mi irrigidisco.
- Seb, è tutto un casino, ora, ed io non so quando... -
- Ma succederà. - Conclude lui con fermezza. Trattengo il respiro e le lacrime smettono, guardo davanti a me. - Succederà e lo sappiamo. Devi lavorare affinchè succeda. Ti aiuterò io. - Poi le mani strisciano dalle braccia al mio petto e mi abbraccia da dietro caldo e confortevole.
- Non so più niente in questo momento, mi sento una persona orribile e basta... - Ammetto fragile e spezzato. La sua bocca sul mio collo, mi rilasso e mi abbandono, chiudo gli occhi e appoggio la testa contro la sua mentre finalmente mi sento meglio e leggero.
- Non lo sei. Tu non sei obiettivo. -
- E nemmeno tu... - Dico ridacchiando un po’.
- Ma lo sono più di te... - Ribatte testardo mentre lo sento sorridere contro il mio collo, mi riempio di brividi e mi sento un po’ morire.
Ma è una dolce morte e mi lascio andare stando finalmente bene dopo non so quanto tempo di dolore trattenuto e follia, quasi.
- Non ti lascerò solo in questo cammino. Ti aiuterò io. Mi hai aiutato tanto, se non era per te non sarei uscito da quel pantano. Ed ora ti aiuterò io ad uscire dal tuo. Vedrai che insieme troverai la forza di mandare a fanculo Nico. Tu vali, vali tantissimo e sei una persona meravigliosa, non hai fatto niente di male, sono solo successe delle cose ed hai cercato di fare del tuo meglio. Poi la vita va così, hai ferito Nico, ma quel che lui ti sta facendo supera di gran lunga quel che gli hai fatto. Bisogna accettare la realtà invece di rifiutarla. Non può, NON PUÒ fare quello che ti sta facendo. Ormai ti ha perso, deve lasciarti andare. Tu vali, tu sei una persona stupenda. Capito? Non farti mortificare, non farti segnare. Non... non affondare così... -
Seb mi stringe fra le sue braccia contro il suo petto mentre io mi lascio andare e la sua bocca sul mio collo mi ripete all’infinito questo concetto che cerca di entrare anche se è difficile, specie perché mi riempie di brividi di piacere.
Da quanto tempo Nico mi ripete che sono orribile?
Ed io mi ci sento. Mi ci sento davvero, orribile.
Perché non mi sono comportato bene, ho usato le persone, non ho mai avuto il coraggio di me stesso e... e mi piaceva piacere a Seb... e odiavo stare solo nel dubbio e nell’incertezza di quel che non poteva offrirmi Seb e... ed è sempre girato tutto intorno a Seb e ci è andato di mezzo Nico ed io lo sapevo cosa stavo facendo.
- Ti aiuterò io. Ne usciremo insieme. - Mentre lo ripete, sento di crederci. Mi abbandono a questa formula magica e non so come, ma so che ne uscirò davvero, con lui. E che tornerò ad essere felice e a sentirmi meritevole di tale felicità.
Da qui Seb inizia con le battute cattive a Nico in pubblico, in press in particolare, ma in ogni occasione in generale.
Nico scende al suo livello ed iniziano a pizzicarsi come due fratelli che si detestano e bisticciano, la impostano come dei giochi, ma sono giochi carichi di veleno.
Sempre apertamente, invece, Seb mi difende, scherza molto con me e si schiera dalla mia parte in un sacco di occasioni e devo dire che mi sento dannatamente bene quando fa queste cose. Mi piace che si schieri dalla mia parte, che scherzi positivamente con me e che invece massacri verbalmente Nico e gli rompa le palle.
Non ne ha minimamente paura, è come se lo provocasse a farsi avanti, a dirgli qualcosa a tu per tu togliendo la maschera.
Al momento si abbassa al suo livello, usa le sue stesse armi, ma aspetta a mille mani di andare giù diretto.
In parte penso che non faccia di più per me, perché sa che non voglio vederli litigare di brutto, in parte vuole che sia io a scrollarmelo di dosso, lui mi aiuta a ridicolizzare il problema, mi dimostra che non è una montagna insormontabile, che non ne devo avere paura, che non comanda lui.
Ma non è facile fare quello che vuole lui, per me è più facile vincere i mondiali.”