*Liberarsi dalle catene non è facile e non è veloce, da soli è quasi impossibile specie se te le auto infliggi. Ma Lewis non è solo, il lavoro che fa Seb su di lui e per lui è incredibile ed alla fine Lewis trova la forza di alzare la testa e reagire. Dalla realtà: per Lewis anche se nel 2015 vince il mondiale, non è un anno facile perché il rapporto con Nico è ormai in pieno ed aperto deterioramento ed anche se in pista va benissimo, emotivamente parlando è a pezzi. Seb in Ferrari torna a fare delle buone gare e dei podi e tutte le volte che è lì con loro, non si esime dal punzecchiare apertamente Nico che non si tira in dietro con le battute acide ed i sorrisi al veleno. E poi, sempre nel 2015, Lewis e Nicole si lasciano. E le foto sono tante ma sono tutte tratte dal GP americano del 2015, quando Lewis vince matematicamente il mondiale. (in teoria) Buona lettura. Baci Akane*
67. PERCORSO DI LIBERAZIONE
/Seb/
“Giuro che se non la pianta lo uccido.
Sono sempre stato una persona pacifica, molto pacifica. A parte quando mi saltavano i 5 minuti ed allora apriti cielo.
Però con Nico i minuti che saltano potrebbero essere 15, non 5. O anche 50!
Sto qua, controllo e veglio, mi intrometto per quel po’ che mi compete, faccio quello che posso ma so che se mi metto ufficialmente in mezzo e gli dico di lasciare in pace Lew poi è peggio.
Deve essere Lew a mettere un freno.
- Quando la fai finita con quel pagliaccio? - Chiedo un giorno verso la fine della stagione che ci sta vedendo tutti e 3 protagonisti.
Lewis si sta pesando dopo la gara e mi fissa perché non siamo soli, io sono lanciato, sono furioso ed ho l’adrenalina a mille sia per la gara sia perché ho sentito quel che ha detto nell’intervista finale mentre sminuiva Lewis e si innalzava a campione supremo.
Cioè volevo tirargli un pugno.
- Adesso? - dice lui sconvolto. Io annuisco e batto le mani allegro.
- Fatta, ti aiuto? - Lewis scende dalla bilancia e mette giù il casco lasciando il posto a me mentre mi risponde sibilando:
- Non ora imbecille! Adesso ne vuoi parlare? - Cerca di non farsi sentire, c’è un cameraman in un angolo che ci riprende ed altri tecnici che controllano, poi arriva Nico e alcuni escono, poi mi rivolgo direttamente a lui perché ora dimostro a Lewis come si affronta un bastardo a viso aperto.
- Credi di meritarlo tu il titolo? - Nico mi fissa male.
- Certo! - Risponde apertamente sapendo che Lewis è qua ed è lui il contendente. Solleva il mento, in questo momento intercorre fra noi due a tu per tu un’occhiata di fuoco, ma nessuno dei due alzerà le mani, perché non siamo fatti così.
Poi ripenso ai segni che trovo ogni tanto sul corpo di Lewis e mi sale di nuovo ancora di più il sangue al cervello.
- E lui non sta facendo una stagione pazzesca? Non lo merita quanto te? - Non mi mordo la lingua per niente. Mani ai fianchi, lui fa la stessa cosa, mi fronteggia dimostrando di non avere paura. Lewis penso che stia sudando freddo e non sa se mettersi in mezzo o scappare.
- Io ci sto mettendo più impegno, ci tengo di più. Sto sputando l’anima da una vita! - Mi irrigidisco e faccio un’aria buffa di scherno.
- Anche l’ultimo in classifica si impegna da matti e anche più di te che hai una macchina spaziale... lui lo merita di più? - Nico sta per rispondere ma si rende conto che non c’è logica contro di questo, perciò mi punta il dito esasperato.
- Lasciami in pace, Sebastian! - Ed è un avvertimento che mi fa ridere.
- Altrimenti? - Lewis così si mette in mezzo e mi spinge prima che partiamo. Non gli metterei mai le mani addosso, non sono tipo. Nico però mi tira fuori dei lati che nessuno mi ha tirato fuori.
- Stai facendo un gioco pericoloso. - A questo rido di gusto schernendolo, mentre ci prepariamo per uscire, ma lui a debita distanza.
- Riesci a sentirti meglio solo quando lo maltratti. Perché fai leva sul suo senso di colpa e quindi ti fai forte su uno che al momento è fragile e ti fa fare quel che vuoi. Ma questo non ti rende migliore, meritevole e forte. Questo ti rende basso, meschino e patetico. - Con questo esco per la mia terza posizione.
Non so cosa succede fra loro, ma tanto esce subito anche quello stronzo di Nico che è secondo e poi Lewis.
Uno mi fissa con aria furente e l’altra shoccato.
Lewis fra poco potrà vincere il suo terzo mondiale fottutamente meritato e guai se non lo vince lui.
Non esiste che lo lascio solo, non esiste che abbandono Lewis così in questo inferno assurdo.
Lo aiuterò con tutto me stesso. In ogni modo possibile.
A costo di iniziare a prendere a pugni la gente, dannazione!
- Sei diventato matto? - Sibila Lewis prendendomi indietro prima di andare in conferenza, Nico davanti cammina spedito ed incazzato. Io lo guardo con aria decisa.
- Tu non devi avere paura di lui. -
- Non ce l’ho! - Risponde subito.
- E allora quando aprirai gli occhi? Se gli dovevi qualcosa glielo hai ampiamente restituito. Non si deve rimediare per sempre ai propri errori. Ad un certo punto la fase dell’espiazione finisce. Andate avanti da un anno e mezzo credo con sta storia. E lui ti svilisce in ogni modo. È ora di finirla! - Sono così arrabbiato che voglio che mi senta e non abbasso la voce, so che a qualche metro da noi lui ascolta e parlo di proposito.
Che mi senta e che mi affronti, se vuole.
Farò di tutto per farlo lasciare con quel bastardo, perché è giusto così.
La conferenza è un altro circo dove io e Nico separati da Lewis in mezzo ci diciamo un po’ di tutto con un bel sorriso sulle labbra di quelli super finti, di quelli che dicono quanto ci odiamo.
Non riesco a farci nulla, lui apre bocca e a me parte proprio la cattiveria più sentita.
È così da un po’, però ormai è molto peggio.
Dovrei stare zitto per non peggiorare le cose perché so che poi se la prende con Lewis, ma io non riesco a mordermi la bocca e vedo lui in mezzo che non sa che pesci prendere e vorrebbe essere dalla parte di tutti ma non può e allora finge un sorrisino nervoso che non sa che dovrebbe essere, mentre comunque non si schiera.
Capisco che non sia difficile, ma io non ci andrò leggero, per nulla. È ora di finirla.
Approfitto sostanzialmente della vittoria di Lewis in anticipo sul finale di stagione per abbracciarlo e riempirlo di complimenti come merita.
E lo faccio davanti al pagliaccio numero uno, che non merita nulla se non calci sui denti, ma mi limito ad abbracciare forte Lewis dopo la sua vittoria matematica del titolo. Il suo terzo. Sono così fiero di lui, lo meritava davvero e se vinceva Nico mi scartavetravo gli occhi piuttosto che fargli i complimenti.
- Sei immenso, sei il migliore e non lasciare che nessuno dica il contrario! - Gli sussurro contro l’orecchio mentre lo stringo forte.
Lewis si fa abbracciare volentieri e quando è il turno di Nico c’è un attimo di incertezza, ma poi è lui a prendere in mano la situazione e lo fa perché ci sono videocamere e deve abbracciarlo per forza.
Fa tutto l’amico felice e mi viene da vomitare, però intanto ha vinto Lewis ed il resto conta poco.
Sicuramente gli dice: ‘me la pagherai!’
Credo che sia davvero la fine, questa.
La goccia che fa traboccare il vaso, per lo meno da parte di Nico.
Perché so che ci tiene davvero un sacco a vincere un mondiale, Lewis mi ha spiegato della situazione con suo padre e dell’enorme pressione che subisce e che vive.
Tutti noi piloti di alto profilo abbiamo un sacco di pressione, ma lui la vive anche peggio di tutti quanti.
Per lui sono ossessioni. Il mondiale, Lewis.
Non credo che possa andare avanti per molto e tutto il tempo non lascio Lewis un secondo, per impedire a Nico di torturarlo e rovinargli il bellissimo momento di gloria che merita.
Lo vedo sorridere felice e piangere di contentezza ed io sono qua intorno come un angelo protettore pronto ad allontanare chiunque cerchi di violare la sua felicità meritata.
Quando non posso più seguirlo perché va con il suo team a festeggiare, fisso male Nico come ultima cosa. Tanto lo so se gli fa qualcosa e se lo fa questa volta non lo perdono.
Non lo perdonerò proprio.
Altro che freni.
Le mie mani sul suo viso, gli occhi nei suoi, i visi vicini.
- Hai capito? Tu lo meriti! - Sarà la millesima volta che glielo ripeto. Annuisce e sorride timidamente mentre gli occhi lucidi ricacciano indietro le lacrime. - E credimi che è meglio se ha deciso di andarsene e non partecipare alla festa! - Annuisce ancora sia pure incerto. - E tu fai bene a fare la festa più figa di tutti i tempi! Vacci e divertiti! -
Alla fine ho tanto fatto che Nico se ne è andato perché non mi scollavo da lui e o se ne andava o probabilmente mi prendeva a calci. Io volevo farmi prendere a calci per poter ricambiare, diciamo che lo provoco di proposito perché voglio proprio una scusa per farci una di quelle litigate che poi faranno cadere i palchi. Ma per ora lui è in controllo, anche se non so per quanto.
- Tu vieni? - Chiede insicuro Lewis. Io ammazzo Nico. Come lo ha ridotto? Era insicuro ma non a questi livelli. Ha fatto un bel lavoro su sé stesso in questi anni per uscire dal guscio e mettersi a fare cose che gli piacevano, per essere più sicuro. Ed ora guarda!
- Credi sia una buona idea? - Chiedo senza lasciarlo. Lui trattiene il fiato e mi guarda con aria da ‘se ti dico di sì vieni’ ma poi si rende conto che davvero non è il caso per ora.
- Forse è meglio di no. - Io sorrido dolcemente e divertito insieme per la sua onestà sconcertante.
- Dai, lui non c’è e puoi divertirti liberamente quanto vuoi. Voglio che tu sia tranquillo quando fra noi succederà. - E con tranquillo intendo libero da quello stronzo di Nico, perché a questo punto si tratta di questo. Di liberarsi di lui. E non è facile, nessuno dice che lo sia, ma io farò tutto quello che è in mio potere per aiutarlo in questo percorso di liberazione. Non lo lascerò mai a sé stesso, mai.
Lewis sorride imbarazzato e carico di una vergogna che si mortifica da solo, ma mi bacia la guancia in un modo tanto tenero da essere incredibile.
- Grazie per tutto. - Io lo trattengo un istante contro la mia guancia e chiudo gli occhi sentendo la morbidezza della sua bocca.
Io lo so, lo so benissimo che lui è una persona dolcissima e merita il mondo. E l’avrà.
Quel mondo che Nico si è preoccupato di negargli, io glielo darò.
E so anche che lui è una persona esuberante che ama la vita, ama divertirsi, ama ogni fonte di creatività e di movimento, è una persona felice, attiva, passionale. Voglio che torni quella persona, voglio che si viva senza remore, voglio che sia quel Lewis che a tratti contiene pensando di essere fuori luogo, di non poterlo fare.
Voglio il meglio per lui, voglio tutto per lui ed io glielo darò.”
/Lew/
“Se l’avessi avuto lì penso che me lo sarei fatto visto che ad un certo punto gli ho scritto che volevo sentirlo dentro ed essere sbattuto contro il muro da lui.
Rileggo il messaggio e quasi non ci credo, carico di una vergogna smisurata. Del resto dopo tanto tempo di freni e auto torture è normale che quando sto togliendo tutto, viene fuori quel che voglio davvero. Ed è questo ciò che desidero.
È lui.
Lui in tutte le salse. Lui negli svariati modi che non l’ho potuto avere.
‘Scusami per stanotte. Hai fatto bene a non venire.’ Scrivo a mezzogiorno del giorno dopo in questa camera d’albergo negli USA, dove mi sono fermato a festeggiare la vittoria.
‘Io me ne sono pentito!’ Esclama lui subito, me lo immagino che se la ride e scoppio anche io spontaneo.
‘Sto lavorando per poter festeggiare insieme come si deve!’
Forse sono ancora un po’ ubriaco.
Ora le cose sono diventate queste. Io e lui che cerchiamo di poter stare insieme come si deve, senza fidanzati di mezzo.
Ogni tanto penso ad Hannah ed al fatto che sarebbe lei la fidanzata di Seb, ora convivono addirittura ed hanno già messo in cantiere il secondo figlio perché ne volevano due vicini. Ma questo mi risponde subito.
La loro relazione è un progetto, non è una storia vera.
Al liceo hanno deciso di avere una famiglia, si fidavano uno dell’altro, si andavano bene, poi si vogliono anche bene di sicuro, non fai questo con qualcuno che non sopporti. Ma per anni hanno avuto relazione a distanza senza convivere, è da qualche anno che lei è venuta in Svizzera da lui e non lo segue in ogni GP in giro per il mondo come faceva per esempio Nicole.
Ripenso a lei mentre questa stagione finisce e a come la pensa su Nico.
Lei è arrivata perché Nico voleva che avessi una relazione da facciata e così ho deciso che lei mi piaceva come ragazza, per fortuna mi sono trovato bene, è una persona in gamba, siamo diventati amici e lei ha capito la mia necessità ed ha deciso di aiutarmi.
Ora che la storia con Nico sta finendo, anzi È finita, mi chiedo che senso abbia rimanere con lei.
Voglio voltare pagina da qui in poi.
Basta facciate, basta copertine, basta frenarsi.
In questi ultimi anni mi sono buttato su tutto quello che mi andava, feste, acquisti eccessivi, sport estremi, tatuaggi, qualunque cosa volevo fare l’ho fatta e mi è piaciuto e non è caduto il mondo.
Certo le critiche si sono triplicate, ma ormai ci sto facendo il callo. Credo sinceramente di poter fare a meno di una relazione di copertina, Nicole l’ha voluta Nico anche se poi non andavano d’amore e d’accordo perché lei poi è diventata mia amica.
È stata una storia preziosa, mi ha aiutato molto spesso, ma penso che sia ora.
Lo penso davvero. Credo che se la lascio andare questa sarà il primo passo per la liberazione da Nico, come dice Seb.
Non è facile liberarsi da un tipo di vita, da una persona che hai amato tanto e tanto ti ha anche fatto soffrire.
Sono soggiogato da lui, me lo dice sempre sia lei che Seb, perché è sin da quando eravamo piccoli che mi ha riempito la testa di idee e parole e mi ha svilito per farmi sentire inferiore a lui e ben presto mi sono sentito inferiore a tutti, ma lo giustificavo dicendo che lui è fragile e se non faceva così poi moriva dentro, non si rialzava. Quello era il suo modo per andare avanti dritto.
Ma non posso essere sempre il suo parafulmine. Non posso giustificarlo per sempre.
Qualunque cosa gli ho fatto, anche stare con lui pur volendo un altro e provandoci regolarmente, ho espiato ormai. Ha ragione Seb.
Lasciare Nicole è una sorta di accordo fra le parti, lei capisce ed è quasi contenta che riesco a fare questo passo.
Dice che è un bel salto in avanti nella mia situazione arenata in uno stagno.
‘Continua a remare verso il mare aperto, vedrai che ti aspetta una vita splendida!’
Abbiamo concordato su cosa dire, che avevamo necessità ed idee diverse, lei voleva una famiglia ed io no, ma rimaniamo amici e ci vogliamo sempre bene.
È stata una presenza costante nella mia vita da molti anni ed è stato strano lasciarla ora, per me è come non vedere più un’amica, ma capisco che se interpretavamo una parte, bisogna andare fino in fondo.
È dirlo a Nico che segna un punto in questo finale di stagione vero e proprio dove siamo io, Nico e Seb i primi tre classificati.
Seb era al settimo cielo, non avevo dubbi.
Sembra quasi che gli dico che domani ci mettiamo insieme io e lui, Seb ha capito cosa significa averla lasciata.
Dirlo a Nico è difficile, decido di farlo appena arriviamo, di sera, in camera.
Oggi voleva stare con me, mi ha detto che mi aspettava in camera dopo cena, con la sua tipica prepotenza.
Arriverà il giorno in cui non ci andrò.
Deve arrivare.
In questi 4 giorni voglio riuscirci.
Mi prefiggo questo obiettivo.
Ma oggi ci vado nella speranza di chiudere. Potevo anche aspettare di correre, ma non so, mi sembrava ipocrita visto che ho deciso di farlo ora, finalmente. Prima non ero sicuro che fosse il tempo giusto, ma adesso sì e trascinarlo solo per una gara che non significa niente per nessuno perché ormai le posizioni sono stabilite, è assurdo.
Entro in camera sua con la copia della chiave magnetica che mi ha consegnato stamattina quando mi ha detto che stasera mi aspettava.
La lascio sul comodino e lo osservo un momento mentre si cambia senza calcolarmi, non mi saluta nemmeno più.
Le cose ormai si sono completamente deteriorate, il suo continuare a possedermi è solo un modo per sentirsi meglio mentre fa di me il suo oggetto. Perché mi odia ed allora mi tortura e così poi sta meglio.
So di averlo fatto soffrire come nessun altro in vita sua, perché non ha amato davvero nessuno, solo me e l’ha fatto in una maniera contorta che alla fine mi ha usurato, ha dato a Seb lo spazio di penetrare.
In questo momento di lucidità capisco che le cose sono così semplici come sembrano.
Io l’ho tradito con l’anima ed il cuore e la mente da quando Seb è in F1, però l’ho fatto perché Nico aveva lasciato già molti buchi dove penetrare, aveva iniziato a ferirmi per colpa delle sue fragilità ed insicurezze che riempiva trattandomi come il suo oggetto, svilendomi per sentirsi meglio, per far sì che io dipendessi da lui, convinto che così non l’avrei mai lasciato ed avrei avuto sempre bisogno di lui.
Nico ha sempre cercato di sentirsi forte, con me, tutto quel che ha fatto è stato per quello, ma in realtà era solo alla ricerca di amore.
Ma quanto gliene ho dato?
Seb è arrivato ad un certo punto, non c’è sempre stato. E noi stavamo insieme sin da ragazzini.
Se devo essere maledettamente onesto bisogna che ognuno si prenda le proprie responsabilità.
Io l’ho tradito emotivamente ed anche poi con quel bacio. Beh, quei.
Però mi sono frenato perché volevo lasciare Nico e poi mi ha fatto sentire una merda ed ho accettato le sue vendette.
Credo di aver espiato.
Credo proprio... no anzi. Mi stringo i polsi che mi dolgono ancora dall’ultima stretta in cui ha ecceduto.
No sono sicuro di aver espiato.
- Nico, dobbiamo parlare. - Dico dopo che si è messo in boxer e canottiera, la sua tenuta sexy da notte. Lo odio, penso che mi piacerà sempre, è normale.
L’ho visto crescere e svilupparsi e diventare bello, elegante e di classe. Ma non lo desidero come prima, non lo voglio che mi salti addosso, non voglio la sua bocca su di me.
La sua inclinazione amara di natura ora mi guarda con sufficienza, come se pensasse che non è niente di importante ciò che devo dire.
- Dopo. - Asserisce deciso venendomi incontro con la chiara intenzione di fare sesso con me, di possedermi, di marchiarmi ancora. Io mi faccio indietro e giro la testa con un: - No, ora. - secco e deciso.
Lui si ferma un secondo e poi torna avanti prendendomi per i fianchi, affonda le unghie, stringe, ma io gli prendo i polsi e con la mia forza che se voglio è superiore alla sua, lo stacco.
Nico ci rimane, non ho mai usato la mia forza contro di lui, di proposito perché so che la mia è superiore, specie da quando faccio palestra regolarmente. Il mio fisico si è sviluppato, mi piaccio e voglio continuare a piacermi.
Non mi fermerò, continuerò ad andare avanti con fierezza. A volte sarà difficile ed avrò bisogno di aiuto ma so che l’avrò.
Seb è poche stanze più in là, il cellulare in tasca. Non ho bisogno di aiuto, ma il fatto che lui sia qua mi dà la forza emotiva di proseguire.
Non mi metto in angolo contro il muro, sarebbe da deboli.
Rimango un po’ staccato dalla porta, pugni stretti. Respiro a fondo, lo guardo negli occhi, dritto dritto. Sappiamo cosa dobbiamo dirci, sappiamo cosa succederà e lui non ha l’aria di uno che intende rinunciare al suo giocattolo. Ma questo giocattolo si è spezzato e c’è Seb che mi sta rimettendo insieme pezzo per pezzo.
Nella mente la sua voce che mi ricorda la cosa più importante:
‘Lewis, tu vali. ricordatelo. Tu sei una persona meravigliosa. Ricordatelo sempre.’
Lo sono? Non credo, ma lui lo pensa e per ora me lo faccio bastare.
Adesso mi libererò dalle catene. Proprio adesso.”