*Dopo lo zucchero ed il diabete, abbiamo un sacco di calore e sesso dettagliato, perché mi sembrava giusto che dopo 74 capitoli di sofferenza io mi impegnassi molto a scrivere della loro prima notte e mattina imsieme. E poi, come se non bastasse, il 2016 volge al termine con la notizia che tutti sanno, ovvero che Nico dopo aver vinto il mondiale lascia la F1! Oltre a questo ho preso dalla realtà anche il fatto che Lewis ha imparato a suonare il piano come autodidatta e scrive e canta canzoni, perciò non è un'invenzione mia ma è vero che lo fa. Il fatto che sia super dotato invece è una mia fantasia, non ci è dato saperlo! Buona lettura. Baci Akane*
74. IL NUOVO CAPITOLO
/Seb/
“È come se mi staccassero i fili o la spina dalla corrente.
Non è che succede in fretta nella realtà, ma mi pare che sia così, un lampo in un cielo azzurro.
Oppure anzi è come se il cielo fosse stato nuvoloso da mesi ed ora finalmente dopo un tempo infinito esce il sole, il cielo si apre ed è tutto bello e luminoso.
È questa l’esatta sensazione che sento.
Quei due anelli stanno lì davanti ai miei occhi e brillano sotto la luce della camera, davanti al suo visino teneramente emozionato e felice come non lo vedo da secoli a questo livello.
Per mesi ho vissuto pieno di dubbi su di noi, su di lui, su quando sarebbe successo e se sarebbe mai successo. Ed ora l’ha fatto nel modo più classico e romantico di tutti e con un tocco così personale che dentro di me da qualche parte l’aspettavo.
Una delle sue canzoni.
È la prima volta che suona il pianoforte, so che lo sta imparando da solo ed è bravo perché ha orecchio ed è portato.
Ma le parole che mi ha cantato mi sono entrate come se fossero le più speciali del mondo, come se non ci fossero altre parole che io speravo un giorno di sentire.
Non so spiegare cosa provo, non ne ho idea perché da quando Michael ha avuto l’incidente per me è stato un affondare negli abissi ed un tentare di risalire e solo ora in questo preciso momento mi rendo conto che non solo era quello che aspettavo da una vita, ancora prima di stare male. Ma è qua che ritrovo la superficie, che supero del tutto l’acqua ed arrivo all’aria, all’ossigeno che respiro ed il sole è qua e mi bacia il viso che è bagnato di lacrime, ma sono finalmente lacrime di gioia.
Ecco cosa sento.
Non piangevo di gioia da quando ho vinto il mio ultimo mondiale, nel 2013. Mi sono commosso davanti alle mie bambine, ma un pianto così a dirotto non l’avevo dal 2013 che ero lì con Michael, con Jenson e con Lewis, con tutto quanto che funzionava alla perfezione.
Mi ritrovo a fare un singhiozzo e non mi importa un cavolo che sia impossibile per noi indossare gli stessi anelli perché in quel caso dovrei spiegare ad Hannah un po’ di cose.
Lo abbraccio buttandomi giù in ginocchio con lui, lo stringo forte e gli bacio tutta la faccia.
Non mi viene nemmeno per l’anticamera del cervello che potrebbe essere solo una conseguenza di Nico, l’ennesima.
Io non so come faccio a saperlo, ma sono sicuro che non sia così perché questa canzone che ha creato deriva da qualcosa che prova davvero e profondamente ed è per me. È tutta per me.
Io lo sento o forse voglio crederci.
Forse poi domani sarò pieno di dubbi e paura e mi sentirò un completo imbecille, ma per ora voglio crederci, per ora ne ho bisogno perché respirare l’aria pulita sotto questo bel sole è stupendo.
Lewis mi abbraccia e si mette a piangere con me, siamo due scemi che piangono e così rimaniamo inginocchiati a terra senza riuscire a dire nulla non so per quanto. Ma ci starei giorni se per vivere questa bellissima emozione. Quell’emozione mai provata che inseguivo, in cui non volevo credere.
- Non sono bravo con le cose artistiche e romantiche come te, sono bravo a costruire e a cucinare. - Dico poi come se avesse senso.
- A me basta che tu dica sì e so che non lo puoi indossare, ma lo terrai addosso da qualche parte e so che lo avrai sempre e che lo sapremo solo noi due! Lo vuoi Seby? -
- Morissi subito se ti dico di no! - è questo che dico spontaneo e lui sorride, si separa da me faticosamente, il suo viso brilla di gioia mentre cerca di non piangere a dirotto, ma credo di essere nelle sue stesse condizioni. Sorridiamo e ci asciughiamo il viso a vicenda con le maniche delle maglie, tiriamo sul col naso e poi Lewis riprende il pacchettino che ha dovuto appoggiare sul letto per non farlo cadere.
Prende tremante uno dei due anelli, trema davvero tanto ma alla fine riesce a mettermelo.
- Forse è esagerato e megalomane e fuori luogo, ma io ho pensato solo a questo. Come chiederti di legarti a me ufficialmente? -
- C’è solo un modo. - Prendo l’altro anello e glielo metto al dito.
Sono due fedine d’oro bianco molto semplici e maschili nel senso che potrebbero anche passare inosservate, però è ovvio che su di noi niente passa inosservato.
Splende da morire sulle sue dita, la sua pelle scura sembra fatta per indossare cose chiare così brillanti.
Le lacrime sono di nuovo lì che vogliono scendere, ma gli prendo il viso fra le mani e lo bacio. Rimango con la bocca sulla sua finché non riesco a respirare meglio.
E respiro meglio davvero, così apro e mi infilo con la lingua alla ricerca della sua che dolcemente mi viene incontro, danziamo e diamo vita al nostro sogno rendendolo reale.
Dopo un tempo infinito che ci baciamo ed il calore si espande dalle nostre labbra, lui scivola sul mio orecchio e lì, mentre è completamente allacciato a me e mi abbraccia, sempre seduti a terra, mormora:
- Sebastian, voglio fare l’amore con te. - Ed ecco come si dà il colpo di grazia. Cioè solo questo mi fa venire l’erezione dura e lui che è tutto addosso a me la sente e sorride sempre contro il mio orecchio, lo percepisco e i brividi aumentano.
Scivolo con le mani sulla sua vita, gli prendo il bordo della maglia e gliela sfilo da sopra, Lewis solleva le braccia, percorro la sua pelle nuda scendendo sulla schiena, riprendiamo a baciarci dolcemente.
Forse corriamo con la storia degli anelli che significano davvero tantissimo, però è anche vero che ce la tiriamo avanti da quando sono arrivato in F1, nel 2007 è scattato subito qualcosa, poi io sono idiota e non ho voluto vederlo per quel che era, ho perso un sacco di tempo a negare che i sentimenti e l’amore esistessero.
E poi c’era Nico.
Però non è forse vero che in qualche modo stiamo insieme da quasi dieci anni?
È correre se ora ci mettiamo un anello al dito e promettiamo di essere legati in modo indissolubile e totale uno all’altro?
Le dita si infilano sotto l’elastico dei pantaloni, mi infilo fra le sue curve perfette, gli stuzzico l’apertura mentre gli succhio la lingua e le labbra che ora sono mie.
È tutto mio, ora.
- Dio quanto ti amo, Lewis. - dico separandomi e guardandolo un istante. Lui sorride dolcemente, gli occhi neri brillano così belli, carichi di emozione.
Voglio passare la mia vita con lui e non importa come faremo, in qualche modo ci riusciremo.
Amo il suo corpo, amo il suo viso, amo la sua pelle, amo tutto di lui e le mie mani vogliono riempirsi della sensazione che mi trasmette toccarlo, la mia bocca vuole riempirsi di lui.
Lo prendo per la vita e lo sposto per alzarmi, lo accompagno sul letto dove lo siedo coi pantaloni sul bordo più basso del suo inguine, si vedono i boxer.
Io in piedi davanti a lui mi faccio guardare mentre mi spoglio senza pensarci molto, non sono bravo come lui a fare movimenti sexy e cose così, quelli li lascerò a lui, ma per ora voglio riempirmi della sensazione del suo corpo contro il mio.
Ci guardiamo a vicenda, seri e pieni di desiderio che gli mostro quando mi tolgo anche i boxer.
Lui si morde la bocca notando quanto sono in tiro e si porta subito in avanti verso di me, mi prende i fianchi e mi tira a sé fra le sue gambe aperte.
La punta della sua lingua tocca quella della mia erezione che protende verso di lui e sembra così preso, si capisce che lo vuole da matti.
Lo guardo da sopra mentre lo lecca, ma poco dopo parto e chiudo gli occhi abbandonando la testa indietro.
Per me è ora di perdermi in lui.
La sua bocca mi avvolge e succhia con impeto crescente, quanto cresco io nelle sue labbra carnose e morbide.
Immergo la mano nei suoi ricci fitti e crespi, attiro la sua testa in movimento contro di me e sospiro fino a che mi sento vicino all’orgasmo e non ci sto così presto.
Lo separo e così acceso gli afferro i pantaloni ed i boxer e li tiro via bruscamente, lui sorride divertito mentre risale in mezzo al letto ed io gli vado sopra direttamente nella sua erezione.
La sua che è bella grande. Molto. parecchio.
Mi fermo un istante guardandola davanti ai miei occhi pieni di voglia.
Lo sapevo, cioè avevo già avuto il piacere di toccarlo e farlo venire, ma così è diverso. Ce l’ho davanti al viso e per un momento penso che soffocherò.
- Stai pensando a come prendertene cura? - dice lui malizioso vedendo la mia esitazione, io da qua sotto rispondo ironico:
- No sto pensando che spero di non soffocare! - Così lui ride ed io, sulla sua risata rumorosa che amo da morire, sempre sorridendo a mia volta, inizio risalendo dall’interno della sua coscia, lo lecco fino ad arrivare al suo inguine, ci gioco intorno sentendo i suoi sospiri aumentare, poi mi decido e passo a lui.
La sua bella dote che da oggi è proprio mia e basta.
È meraviglioso.
Non so cosa ci sia di tanto speciale, è un pene, voglio dire. Grande, dalla forma perfetta e tutto quel che vuoi. Ma è un pene.
Ma mi manda fuori di testa, forse perché è il suo!
Alla fine lo avvolgo con la bocca, non posso andare fino in fondo così lo prendo dal lato e scendo e risalgo ripetutamente.
Da come spinge col bacino e geme penso che vada bene come sto facendo.
Così non mi resta che essere felice mentre mi separo per non dargli troppe gioie troppo presto e come me rimane insoddisfatto sul più bello.
Vado sotto, gli spingo le gambe piegandogliele contro il petto, lui se le prende ed io con la mia lingua e le mie dita passiamo al resto che fra poco possederemo. Fra poco sarà mio fino in fondo.
Lo riempio di saliva e delle mie dita, ma lui è quasi pronto subito. Risalgo sul suo corpo, lo assaggio completamente senza lasciare nemmeno un pezzo libero, poi mi adagio su di lui e baciandolo entro in lui così. Dolcemente, senza dire nulla.
Lo faccio e basta e lui mi mette subito le braccia intorno al collo e mi avvolge la vita con le gambe. La sua erezione dura fra di noi, schiacciata dai corpi incastrati, la mia in lui e mi muovo subito, mi muovo col desiderio che sta già per esplodere così vado a fondo ed in fretta alla ricerca del suo piacere dentro di lui e affondo fino a che non lo sento stringermi più forte ed inarcarsi e succhiarmi la spalla.
Lewis viene così con me dentro di lui, sento il suo seme schizzare fra di noi e rallento mentre mi sollevo per guardarlo come bianco spicca sulla sua pelle meravigliosa, poi torno ai miei movimenti crescenti fino a che il piacere torna anche per me ed io non mi fermo più, mi ci abbandono e mi perdo su di lui. Non so quanto gli sto dentro e quando crollo al suo fianco, né quando lui si sistema dolcemente su di me e ci ricopre con le coperte. Torno però sulle nostre dita intrecciate, sugli anelli che tintinnano quando si toccano. Sorridiamo, il suo viso dolcissimo alla ricerca di un bacio che gli do.
- Ti amo, voglio passare la mia vita con te, legarmi a te in tutti i modi. In qualche modo la faremo funzionare. - rispondo così a quel che aveva detto prima.
Non ricordo un momento più felice di questo. Lui sorride commosso e mi bacia.
- Ti amo anche io. - Piccolo e semplice amore mio. Da qui inizia una nuova vita, meravigliosa, insieme.”
/Lew/
“Non è la prima volta che mi addormento vicino a lui e mi risveglio che mi guarda, ma ora è diverso perché mi sveglia con tanti piccoli baci sul viso.
Credo che non vedesse l’ora di poterlo fare e pure io ovviamente non vedevo l’ora che lo facesse.
Essere svegliati così è di sicuro la cosa migliore che potesse capitarmi. Sorrido beato prima ancora di aprire gli occhi e lui mi bacia le labbra una, due, tre, quattro volte. Poi passa agli occhi, agli zigomi, al mento, alla fronte, al naso. Mi bacia di continuo ed un sacco ed alla fine gli metto le braccia al collo e lo stringo nascondendo il viso contro il suo, sempre con un bel sorriso stampato addosso.
- Buongiorno amore! - Dice roco e felice. Che bello, come suona bene quel ‘amore’ sulla sua bocca.
- Buongiorno amore! - Rispondo a mia volta. Ed è altrettanto bello dirlo. Oggi siamo ufficialmente uno dell’altro e voglio ringraziare Dio per avermi dato il coraggio di vivere tutto questo. Oggi non penserò ad altro che a lui e lui a me. E pure domani. E non so più in che pista siamo e cosa dobbiamo fare, come siamo messi nel mondiale, non so più niente. So solo che sono esattamente dove volevo essere.
Qua con lui, fra le sue braccia nude e calde, con la sua bocca che continua a baciarmi la testa insaziabile.
Lo amo, sono felice, così tanto felice.
E mentre lo sono Seb smette di baciarmi sulla faccia e scivola sul resto del mio corpo, mi bacia il collo, il petto, i capezzoli, la pancia e poi ovviamente l’inguine e tutta la mia erezione. A questo punto mi ricordo la reazione che ha avuto ieri sera quando si è trovato davanti a questo in tiro e scoppio a ridere:
- Oggi non hai paura di soffocare? - Lui ridacchia contro la mia pelle sensibile e risponde a tono, come sempre del resto:
- Mi alleno per migliorare la mia prestazione senza soffocare! - A questa sparata rido ancora più rumorosamente coprendomi gli occhi con il braccio, ma poi smetto perché lui smette di baciarmi come uno scemo e inizia a leccarmi. Mi lecca tutto intorno alla base e risale fino alla punta, ci gioca fino a che lo avvolge e inizia a succhiare per poi farlo anche di lato quando dritto non arriva fino in fondo perché gli tocco il fondo della gola con la punta.
Sorrido mentre godo e sospiro inarcandomi e spingendo verso di lui.
Ha imparato subito come si fa quando è troppo grande per prenderlo tutto in bocca.
Quando sto per venire gli metto una mano sulla nuca e lo chiamo febbrile:
- S-Seby sto per venire... - Così lui si separa e continua con la mano, a questo punto mi guarda mentre vengo e mi macchio e gli piace vedere come spiccano le macchie sulla mia pelle, le tocca e le allunga con le dita e questo mi prolunga mentalmente l’estasi al punto che scatto verso di lui e lo spingo ricambiando tutto.
Lo spiaccico sotto di me e sparisco fra le sue gambe con meno gioco. Vado dritto alla fonte del suo piacere di cui voglio appropriarmi, pochi preliminari di mani e lingua per poi immergermi in lui con la bocca a pieno ritmo, succhio intensamente e forte e lui che era già un po’ duro completa l’opera raddrizzandosi mentre me ne prendo cura.
È una sensazione assurda che mi dà alla testa. Possiamo fare tutte queste cose senza freni e possiamo farle ogni ora libera che abbiamo e non ne avremo mai abbastanza. Mai.
Lo faccio venire, il bianco si perde nella sua pelle e si nota poco.
È così chiaro che starei ore a guardare il candore della sua pelle e sono contento che non è uno che ama abbronzarsi.
Seb si scuote dai brividi di piacere che partono dal suo basso ventre e si espande in ogni particella, si disconnette totalmente in un gemito prolungato estremamente erotico che mi ricopre di brividi anche a me. Risalgo mentre ce l’ha e lo bacio. Lui mi porge la lingua che io succhio e poi succhio la sua bocca ed il suo mento e succhio tutto quello che è a mia disposizione. Non ne ho abbastanza, ne voglio di più, ma sono soddisfatto dall’orgasmo mattutino e lui anche, credo sarà KO per un pochino, così mi adagio su di lui, mi accoccolo sul suo petto e lui mi circonda col braccio, le dita fra i miei ricci piccoli fitti e crespi che mi sono deciso a far crescere per qualche look stravagante che mi piace fare da un po’ di tempo.
Mi bacia distrattamente la fronte, ancora un po’ ansimante.
Sorrido beato e chiudo gli occhi imprimendomi per bene questa sensazione.
- Il primo risveglio insieme come coppia reale. - Per quanto reale possa essere una coppia che dovrà stare nascosta per sempre e mai uscire alla luce del sole, una coppia dove uno dei due ha una compagna ufficiale con cui ha una famiglia e che per questo non lascerà mai.
Penso un momento a queste cose ma poi Seb mi stringe come sentendo questi pensieri e risponde:
- Finalmente mi sono svegliato e non era più un sogno. - La sua risposta è tutto quel che conta ora come ora. Il sorriso torna così come la mia estasi emotiva. Non desidero nulla di più, tutto quel che riuscirò ad avere andrà bene, mi basta che Seb stia con me così per sempre. Il resto andrà bene comunque.
La vita fuori da questa nostra bolla non è perfetta come quando ci siamo dentro.
Ma siamo così storditi di noi stessi ed ubriachi di gioia che ci dimentichiamo stupidamente di toglierci questi due anellini che per quanto discreti siano, insomma, ci sono.
Non lo facciamo apposta, ma mi stavo chiedendo come farlo sapere a Nico che ora stiamo davvero insieme, perché comunque credo di doverglielo a prescindere da tutto e la risposta arriva ora.
A colazione di questo splendido sabato di prove e qualifiche, il primo sabato da fidanzato di Seb, Nico nota evidentemente i nostri anelli e mi si siede davanti a colazione facendomi venire un colpo ovviamente, perché non lo faceva da un secolo.
- Vi siete decisi alla fine. - Dice quindi piatto e con la sua tipica smorfia agli angoli della bocca.
Mi viene un secondo colpo, so che intende Seb e non so come fa a saperlo, poi lui guarda il mio anello e poi cerca Seb in un altro tavolo.
- Cazzo, non li abbiamo tolti... - Rispondo spontaneo senza nemmeno provare a nascondere. Del resto glielo volevo dire, ma così è un po’ indelicato. Non che gli dovessi chissà quale attenzione visto la sua stronzaggine.
- Sì perché non volevi spiattellarmeli in faccia! - Dice acido. Sospiro mentre lui come sempre ha il potere di rovinare tutto, chiudo gli occhi cercando di essere paziente con scarsi risultati.
- Beh potresti andare a consolarti da qualcun altro, magari Toto ti privilegerà ancora se fai qualche altra moina! - Mentre lo dico mi stupisco io stesso e lui in questo preciso momento ha un guizzo negli occhi, un guizzo di qualcosa che sembra una ferita che fino ad ora non aveva o forse era riuscito a nascondere con l’odio infinito.
- Lo sai che non ho nessuno e che non sono il preferito di Toto. - Dice poi buttando infine giù la maschera.
- Certo che lo so, mica sono scemo. - Ok ci avevo creduto ma non importa. - Perché volevi che lo credessi? Per ferirmi? - Lui alza le spalle.
- Perché pensavo che te la facessi già con Seb e volevo capire se potevo farti sentire come mi facevi sentire tu. Ma non credo visto che gli hai regalato un anello! - Inghiotto a vuoto, mi conosce al punto da sapere che sono stato io. Questo è un pugno allo stomaco e forse i miei occhi sono troppo espressivi per lui che sorride con amarezza. - Lo so che sei stato tu, è un gesto troppo romantico per lui. - Faccio un sorrisino spontaneo e lo vedo ammorbidirsi.
Forse è tardi per tutto o forse no. Forse un giorno riusciremo a sedere uno davanti all’altro, a berci dei caffè e a non stare male entrambi.
Io sto male piangendo, lui sta male odiando. Lui è fatto così, ma io ne sono stato consumato ed ora che ho Seb capisco quanto è bello bagnarsi di un amore semplice e normale.
È vero che questi due tedeschi hanno punti in comune, ma è vero che le differenze sono quelle più importanti.
Ed è pure vero che ho amato Nico, ma forse semplicemente non abbastanza o non siamo riusciti a coltivarlo e quindi si è spento e si è rovinato tutto.
L’amore è complicato e delicato.
In questo finale scambio di sguardi leggo un’infinità di cose in lui e nei suoi splendidi occhi verdi e sottili che mi hanno aperto un mondo, il mio mondo. Con lui ho capito la mia vera natura ed è lui che mi ha dato il coraggio di viverla e di essere me stessa. Gli devo molto ed un giorno, quando smetteremo di ferirci, ce lo diremo.
Ma chissà quando.
- Vaffanculo Lewis. Col cuore. - La sua conclusione non è una vera conclusione, ma forse lo è per lui che non so cosa cercava di fare prima di ora, ma qui capisco che smette di provarci, smette di continuare.
Forse cercava di ferirmi per vendicarsi, ma ora capisce che è inutile perché il suo odio mi ha unito ancora di più a Seb ed ha avuto il risultato peggiore, l’unico che di sicuro non voleva ottenere.
Per cui ok, forse decide che è inutile cercare di farmi stare male visto che Seb mi farà sempre stare bene. Chi lo sa, forse voglio solo essere ottimista.
Quando a fine stagione lui vince il suo dannatissimo mondiale facendomi incazzare come una bestia, è un fulmine a ciel sereno la sua comunicazione che mi fa a me in privato prima di renderla ufficiale.
Di quelle cose che ti restano impresse per sempre e non dimenticherai mai, ma proprio mai.
- Dopo di questo mi ritiro, Lewis. - Mi dice prima di uscire in press e comunicarlo. Lo guardo pensando che scherzi.
- Non dire cagate... sei giovane, non puoi ritirarti, hai appena vinto un mondiale... - Prima di reagire, parlo spontaneo e lui scuote la testa, sospira, si strofina il viso bagnato di champagne. - Sei ubriaco, non dire nulla. - Lui scuote la testa serio fissandomi mentre continua ad asciugarsi e si toglie la parte superiore della tuta. Una volta gli sarei saltato addosso in questo gesto.
- Sono in me, lo champagne era tutto addosso. Stanotte mi ubriacherò fino a morire. Però l’avevo già deciso, Toto lo sa già. - Così mi stacco da questa sorta di sospensione in cui io non so che dire e che fare e mi ritrovo a farlo e basta.
- Ma... ma perché ora? È presto Nico! Io non capisco... - E lui esasperato allarga le braccia e mi risponde con un’aria ferita che dovrebbe essere felice.
- Perché sono stanco, sono stremato e non ce la faccio più e l’idea di passare altri anni così mi fa venire voglia di uccidermi! - Dice deciso e sincero. Questo mi stacca la spina. Non dico nulla e così lui continua. - Io reagisco male al dolore, mi consuma. Da morire. Non ce la faccio. Non posso passare gli anni ad odiarvi e vedervi felici insieme e ricordare che una volta ero io quel privilegiato e... e a chiedermi cosa cazzo ho sbagliato e... non sono capace di mettermi in discussione, non trovo le risposte ma sto di merda e lo nascondo con cattiverie che poi oltre a ferire te, feriscono me perché ti amavo e non mi piace farti questo, ma quando si tratta di te è letteralmente più forte di me. Non riesco a contenermi, a trattenermi, ad usare la testa od il cuore. Io non riesco, capisci? E così basta, perché per me sarebbe solo una tortura. Ho vinto un mondiale, posso guardarmi allo specchio da qui in poi. Per me finisce qua. -
La corrente non torna, resto così inebetito a guardarlo senza capire che dovrei fare e che dovrei dire. Balbetto un vago ‘mi dispiace’ e lui sorride amaro e scuote la testa:
- Non è vero, ne sei felice, mi tolgo di mezzo ora potrai continuare a vincere e a farti Seb e nessuno ti romperà più il cazzo. Da qui in poi ti aspetta una felicità senza pari, per cui non dire cagate che non ti dispiace. - E non lo so se ha ragione o cosa, non so cosa provo, non so cosa dovrei provare. Questo è come una conclusione definitiva, è un punto, il punto finale. Viviamo nello stesso palazzo e bazzicherà nella F1 comunque, per cui lo rivedrò, ma non come ora e sarà diverso. Non lo so, non lo so come mi sento. Sono ancora sotto shock. Lo guardo, mi stringo nelle spalle e scuoto la testa.
- Beh, buona fortuna, Nico. - E questo è tutto quel che mi viene da dirgli. Lui non risponde. Punto, a capo, pagina nuova.”