*Fluff e romanticismo a bizzeffe per la coppia che ho tanto maltrattato per 70 capitoli con tutti quei tira e molla crudeli. Adesso si godono alla grande le loro prime vacanze di coppie e Lewis si prende cura di Seb a modo suo, aiutandolo nel suo piccolo percorso personale per sbloccare le proprie paure. La scena del pattinaggio sul ghiaccio è così tipica che non potevo evitarla, ma tutto quel che fa Seb praticamente l'ho fatto io nei miei svariati tentativi di praticare quell'hobby. Tentativi, appunto. Comunque buona lettura. Baci Akane*
77. LE MAGIE DI LEWIS
/Lew/
“Chiudo il quaderno e lo raggiungo a letto, Seb a questo punto spegne la televisione.
- Potevi finire... - Alza le spalle e si gira verso di me con un sorriso beato.
- Stavo solo aspettando che finissi! - A questo inarco le sopracciglia sorpreso.
- Potevi dirmelo! Pensavo che fossi interessato al film quindi approfittavo per scrivere... -
- Lo so, per questo ho finto di guardarlo, ma era una grandissima cazzata! - Ammette poi col suo tipico sorriso che disarma chiunque.
Mi butto fra le sue braccia nude che aspettavano solo me, mi rifugio e contro il suo collo, con gli occhi chiusi e l’aria beata, rispondo:
- Quanto sei stupidino. Potevi dirmelo. Tanto io posso scrivere quando voglio... -
- Pensavo scrivessi un testo... - Annuisco. - E non ti serve l’ispirazione? - Alzo la spalla che sta in alto perché siamo sul fianco uno rivolto verso l’altro, lo bacio sul collo in risposta e lui penso che faccia un risolino.
- Vuoi parlare dei modi in cui mi viene l’ispirazione? - Dico malizioso.
- Parlare non è il termine che userei, mi piacerebbe vedere! - E così, ridendo, scivolo con la bocca sul suo corpo, calandomi fra le lenzuola, sotto questo caldissimo piumone.
Seb ride ancora per poco, perché poi si rilassa e inizia a sospirare e poi gemere e poi ad accompagnare la mia testa sul suo corpo e sul suo inguine. Non lo faccio venire, ormai so quando il suo corpo inizia a fremere ed è vicino all’orgasmo. Mi piace aspettare che mi venga dentro, ma quando lo interrompo sul più bello e poi dopo riprende il discorso dentro di me, l’orgasmo è ancora più intenso.
Così mi pregusto per un momento quell’istante che avrò fra poco e mi piace che così acceso ed interrotto Seb poi parte e gli vengono i famosi 5 minuti. Io amo i suoi 5 minuti, quelli in cui diventa una persona impulsiva e fa le cagate più grandi di solito, parla a sproposito e diventa super passionale.
Così poco tedesco in quei momenti.
Così, beato me, lo becco e me lo tengo eccome se me lo tengo.
Quanto lo amo. Non c’è un momento in cui lo amo di meno, per noi questa è la luna di miele e quel giorno con gli anelli ci siamo sposati e quindi anche se siamo a Meribel, siamo felici e voglio cercare di fargli amare questo posto e questa vacanza. Da come mi divora il corpo penso di essere a buon punto!
La sensazione dei nostri corpi allacciati è meravigliosa, caldi e palpitanti, poi lentamente si normalizzano, i respiri ed i battiti tornano regolari e tutto è così bello e perfetto.
Caldi, morbidi. Combaciamo perfettamente.
Non ne avrò mai abbastanza.
Fare l’amore prima di addormentarci, rimanere così finché il sonno ci prende e svegliarci sempre così accoccolati, con le sue dita che mi carezzano delicate mentre non vuole perdere nemmeno un’ora di queste preziosissime giornate. Ed io che cerco la luce nei suoi occhi per capire se è al limite e se fa finta di stare bene o se ci sto riuscendo davvero.
Seb che si concentra totalmente su di me per essere felice quassù ed io che faccio di tutto per fargli dimenticare ogni cosa brutta.
Sono ubriaco di questo nostro amore che spero non finisca mai. Faremo di tutto per non spegnerlo come è successo con Nico.
Era amore, credo negli amori che le persone hanno nella loro vita, che quegli amori siano autentici anche se finiscono, ma credo anche che se non li coltivi come si deve poi si spengono.
Per cui credo nell’amore e nell’amore che si spegne. Ed io farò di tutto affinché questo amore non si spenga, ma non ho paura perché so che Seb è diverso da Nico e non mi soffocherà, non mi farà mai scappare. O, forse, è questo che ora voglio sperare, è questo in cui voglio credere.
Il risveglio ovviamente è la cosa più meravigliosa di questo universo.
Sento il profumo di caffè e di croissant oltre che il suo dito che mi percorre le sopracciglia, scende sulle palpebre chiuse, percorre il profilo dritto del mio naso e poi la curva morbida delle mie labbra, scivola sul mio mento e mi lascia un bacio sulla bocca. Io sorrido e con la mano vado sulla sua nuca, i suoi capelli corti, biondi e ricci sono il mio rifugio preferito. Come il resto di lui.
- Bonjour mon amour! - Mi dice in francese con un tono allegro. Io insonnolito apro gli occhi e vedo che è vestito con una tuta e sul comodino c’è un vassoio con la colazione per due che ha preparato.
- A che ora ti sei svegliato? Volevo svegliarmi con te! Preparare la colazione insieme, gironzolare come due zombie insieme mentre tu mi facevi tutto ed io ti guardavo con occhi d’amore! - Seb rimane basito a guardarmi.
- E tu appena sveglio riesci ad articolare così tante frasi? - Io scoppio a ridere e mi tiro su con la schiena contro la spalliera in legno del letto, lui ride a sua volta mentre mi strofino la faccia con le mani e mette il vassoio fra noi due, si infila sotto il piumone con me e si accomoda nella mia posizione, un po’ rivolto verso il vassoio.
- Volevo viziarti. Sono andato a prendere tutto al bar qua vicino. Fanno cose deliziose! - Dice semplicemente. Io così decido che domani faremo i fidanzati che si svegliano insieme e girano come due zombie per casa.
Addento il croissant che mi porge davanti la bocca e ovviamente adoro che mi imbocchi, lui lo fa per chiudermi la bocca e farmi smettere di lamentare, però io riesco a trovarlo un gesto carinissimo. Finisco di mangiare da solo ed effettivamente apprezzo la bontà di questi dolci. Poi prendo la tazza di caffè con la schiuma al latte dove sopra c’è una forma di cuore di cacao che mi fa sorridere.
- Sei riuscito ad avere un caffè con la schiuma al latte all’italiana? - So che Seb è patito di cucina italiana da molto, ma in particolare da quando sta in Ferrari e frequenta molto di più l’Italia. Adora le usanze italiane ed a volte sembra più italiano che tedesco. Non per il lamentarsi, che è una cosa tipica italiana ma non di Seb. Sono io quello che si lamenta sempre.
Seb credo che sia un’accozzaglia di modi misti, lo amo anche per questo.
È demenziale come gli italiani che scherzano di continuo su tutto e fanno un sacco di scherzi e quando arriva lo noti, lo senti. Come un italiano. Capisci subito che quel tale è italiano perché fanno un gran baccano.
- Devi chiedere un caffè noisette, l’ho scoperto qualche tempo fa dopo vari tentativi falliti in Francia. Me l’hanno spiegato i ragazzi del team come fare per avere questa cremina al latte se sono in Francia. - Che ovviamente ha fatto amare anche a me.
Certe manie non le avevo prima di lui, ma poi in realtà le ho anche da prima di mettermi ufficialmente con lui e ogni volta che ci penso mi rendo conto che è vero che Nico vedeva esattamente quello che già c’era. Peccato la reazione spropositata. Quando ci ripenso mi fanno ancora male i polsi ed il collo.
- È tutto buonissimo! - Dico con la schiuma di latte sulle labbra, lui sorride e mi pulisce con la sua lingua, cosa che gradisco e speravo facesse. In breve Seb toglie il vassoio e inizia ad intrecciare la lingua alla mia con più impegno e trasporto, mentre la mano scivola fra le mie gambe aperte e trova il gioiello che ama tanto.
Seb sparisce proprio lì sotto con la testa poco dopo ed io ridacchio malizioso.
- Pensavo fossi sazio... -
- Ho ancora spazio per questo. - Credo che abbia una sorta di venerazione per il mio pene, non lo so. Ti accorgi quando una parte di te piace da matti al tuo compagno, Seb ha la fissa del mio pene ed io gli lascio fare tutto quel che vuole. Ci gioca, lo tocca, lo lecca, lo succhia e poi mi fa venire. Di certo se lo tratta così bene non mi lamento. Poi onestamente so di essere ben dotato e quindi è un punto a mio favore suppongo.
- Cosa vuoi fare oggi? - Chiede mentre mi sto asciugando perché fra ieri sera e stamattina mi ci voleva una doccia veloce. Seb si è già fatto la doccia prima di me e quindi è pronto e sta mettendo un po’ in ordine la stanza. In questo è tedesco.
Lui è velocissimo a fare tutto, io ci metto un secolo. però chissà perché quello sempre in ritardo cronico è lui. Non potrebbe essere troppo perfetto!
Sono ancora nudo perché mi piace asciugarmi bene bene.
- Pattiniamo sul ghiaccio? - Ovviamente andrei volentieri a sciare ma credo che me lo scorderò.
Lo guardo per capire che cosa pensa, ma Seb mi sorride ed annuisce.
- Perfetto! - Non dice niente. Non mi chiede se voglio sciare. Non indaga. Credo che lo sappia ma gli sta bene che non ci vado e che non ci provo. Io ovviamente non intendo turbarlo per cui va bene così, anche se quando ho proposto istintivamente la vacanza sulla neve era per sciare. E ci siamo portati gli scii consapevoli di non usarli, probabilmente, ma io con la speranza di farlo e lui con chissà quale stato d’animo. Non importa, va bene così. Me lo ripeto mentre dentro di me spero di finire sciando e non perché voglio da matti farlo, bensì perché se lui tornasse a farlo, dal 2013 che non lo fa, significherebbe una cosa stupenda. Che sta guarendo. Sarebbe un traguardo fantastico. Ci spero, ma non calcherò la mano e non glielo chiederò mai.
Seb si mette un’altra maglia addosso ed un altro paio di calzini, finiamo di prepararci insieme ed è un’altra cosa che amo, poi mentre mi vesto viene in bagno e lo sistema e mi fa ridere, ma adoro anche questo ovviamente. Glielo lascio fare perché so che ama viziarmi ed io amo essere viziato da lui.
Quando siamo pronti lo bacio e lo ringrazio.
Addormentarci insieme, dormire insieme, svegliarsi insieme, prepararci insieme, uscire insieme, riempire la giornata insieme.
Quanto può essere bello tutto questo? E quanto mi mancherà quando non lo faremo perché torneremo alle nostre vite normali?
Seb mi prende la mano così senza che glielo chiedo io o che lo faccio per primo e così sorrido e tutto passa. Per ora siamo qua ed è tutto così meraviglioso.”
/Seb/
“Non che pattinare sul ghiaccio sia la mia cosa preferita ovviamente. L’ho fatto qualche volta sempre senza staccarmi dal bordo, per cui penso che continuerò esattamente in questo modo, tanto quel che conta è farlo felice e lui lo sarà mentre volteggia per la pista come una farfalla.
Poi stasera faremo il bagno insieme e faremo tanto sesso e allora sarò io quello felice.
Mi sto allacciando i pattini da ghiaccio ai piedi mentre penso questo, quando Lewis salta letteralmente in piedi e si mette a battere le mani esaltato, così lo fisso con occhi spalancati guardandomi intorno per capire in quanti possono riconoscerci. Nessuno ci calcola, il bello di essere fuori contesto.
Comunque siamo entrambi sufficientemente imbacuccati e quindi non ci potrebbero mai riconoscere. Amo l’inverno. Come ti copri in estate a 40 gradi al mare?
- Vai vai io ti raggiungo... - Dico quindi con l’ansia che mi sale con questo qui che non vede l’ora di correre in pista.
Per un momento sospiro sollevato vedendo che va davvero, lo vedo sfrecciare per la pista tutto contento, è velocissimo e non vedeva l’ora, fa volteggi, giri, salti, sembra un campione olimpico.
Sorrido a vederlo mentre mi porto faticosamente all’ingresso della pista, a questo punto smetto di ammirarlo per capire come entrare, mi afferro al bordo da un lato e metto un piede titubante. Ok ce la posso fare, tanto mi tengo stretto. L’importante è tenere i piedi dritti. Metto anche l’altro, sto per iniziare a camminare nel goffo tentativo di scivolare stretto al bordo quando mi sento prendere la mano e tirare di brutto e prima che me ne renda conto sono in mezzo alla pista, molto molto molto lontano dal bordo e vengo trainato come una slitta di babbo natale.
La renna in questione non ha il naso rosso e non ha le corna ma un sorriso meraviglioso che si intravede dalla sciarpa.
Lewis vedendo che finalmente ero arrivato mi ha afferrato e tirato in pista ed ora sono qua letteralmente fra le sue mani a girare in mezzo al ghiaccio e spero solo che non mi lasci mai perché altrimenti mi rompo il culo ed io voglio scopare come un dannato per tutta la settimana.
- L-Lew, sei sicuro che... c-cioè io vado bene anche a girare sul bordo, dopo 15 giri ne faccio uno senza tenermi... - Lewis ride di gusto alla mia insicurezza e mi tira ancora, lui va all’indietro e mi guarda di fronte mentre mi fa andare dove cacchio vuole.
Gli tengo fortissimo le sue mani che a momenti gliele stacco credo, lui ricambia la presa e continua.
- Non preoccuparti, per la fine della giornata sarai un pattinatore provetto! -
- Non mi interessa, considererò la giornata vinta se riesco a non ammazzarmi sul ghiaccio! - Lewis ride ancora perché sono serio mentre lo dice ed in risposta mi fa curvare e a momento volo, quindi mi tengo sulle sue braccia invece che sulle sue mani, per avere una presa più stabile. E lo trovo molto forte e sicuro in effetti.
In questo momento mi sento la principessa da salvare e proteggere e voglio essere scopato da lui stasera.
- Lewis, oggi fai tu l’attivo? - Dico così come se fosse coerente col fatto che sto odiando tutto questo. Lewis mi guarda come se fossi pazzo ed io così alzo la spalla continuando su questo discorso totalmente fuori luogo.
- Ma sì, hai un pisello stratosferico, io amo il tuo pisello, ho sempre pensato che volevo provare ad averlo dentro e oggi sei così lanciato a comandare, proteggermi e guidarmi che mi sembri così hot, mi ecciti da morire così deciso. Guarda ce l’ho già duro, andiamo? - Lewis ride nel suo tipico modo e forse potrebbero riconoscerlo se sentono questo suono, ma continua a farmi girare per la pista. Io in realtà non faccio nulla, mi limito a stare sui pattini, perché lui mi fa tutto quanto, gira, va dritto, fa cerchi. Fa tutto quanto.
- Il mio pisello è troppo grande per un culo vergine, non so quanto ti possa piacere... - Così alzo un sopracciglio scettico alla sua sparata arrogante.
- Ti ricordo che Jenson era attivo con me. - E nominarlo non è una grande idea perché Lewis mi lascia di schianto ed io, lo schianto, lo sto per fare così seduta stante, ma vedendo che vado davvero giù mi afferra subito e mi evita il botto. Per fortuna. Mi afferro proprio a lui mentre mi riprende, mi ritrovo abbracciato col cuore in gola. L’idea di rompermi qualcosa non mi piace.
- Vuoi fare il passivo con me ed hai paura di cadere col culo per terra? - Dice poi mentre ride abbracciandomi qua così. Rimaniamo fermi in pista e solo mentre sento la gente ridacchiare e sfrecciare mi accorgo che non ci hanno riconosciuto e ridono perché è comica la scena. E che siamo davanti a gente e stiamo facendo la coppia e va tutto bene.
Fanculo, è davvero bello così. Troppo bello. E chi torna poi alla normalità del nascondere tutto?
Intanto pensiamo a questo.
- Lo voglio comunque. Solo una volta, o qualche volta. Mi piace farti mio, però mi piace anche il tuo bel cazzo enorme! - Lewis rimane fermo abbracciato a me e mi guarda in faccia ridendo fino alle lacrime.
- Quando hai paura diventi così buffo e dici cose zozze. Allora ti spaventerò più spesso! - Aspetta tu che capisca che ho paura del mare di notte...
- Tu mi trombi stasera? - Dico in risposta sempre guardandolo in faccia. Lui annuisce sempre divertito e così si scioglie da me, apre la posizione ed io torno al mio terrore di prima. - C-che fai? Dammi anche l’altra mano! - ma lui l’altra mano non me la dà, mi dà solo una ed invece di guidarmi come faceva prima tirandomi da davanti, mi sta al fianco, mi tiene solo una mano e mi porta avanti ed io non so per quale strano motivo mi muovo comunque.
- Dai, fai come me, vedi? Andiamo in sincronia. È facilissimo, devi spostare tutto il peso su uno e sull’altro piede, come se dondolassi. Prendi un ritmo cadenzato. - Lew mi spiega come fare ed io pur di non cadere lo faccio, lo imito alla perfezione e in un attimo mi ritrovo a muovermi e diciamo pattinare. Ma sono sicuro che senza la sua mano non ce la farei mai.
Quando vedo che la pista finisce lui mi tira e non so come ma giriamo. Beh non importa, intanto l’abbiamo fatto.
Dopo un paio di dondolii in cui ho la punta della lingua fuori come quando sono concentrato su qualcosa, sento la sua mano lasciarmi.
- L-Lew... - Lo chiamo basso e titubante. Lui ride.
- Vai benissimo, continua. - E continuo a dondolare come quando avevo la sua mano, e mi rendo conto che va tutto bene, che vado avanti ancora.
Poi però guardo avanti e la pista si accorcia sempre più. Sempre più.
- L-Lew, la pista sta finendo... -
Lui vicino a me ride.
- Lo vedo, devi curvare... - Dice mentre lo fa.
- E come? -
- Come abbiamo fatto pri... - Ma non finisce la frase perché io vado dritto dritto contro il bordo della pista spiaccicandomi come una mosca sul vetro. A momenti mi ribalto dall’altra parte, ma per fortuna va tutto bene perché mi fermo prima di ritrovarmi con la testa in giù e le gambe all’aria.
Lewis ridendo mi viene addosso, proprio dietro di me e nonostante la paura, la rabbia, l’ansia e tutto quanto insieme, per non dire i pantaloni imbottiti, sento il suo pisello contro il mio culo mentre preme bene bene, le sue braccia intorno alla mia vita da dietro, io ben afferrato al famoso bordo che ha interrotto la magia.
Ma la magia torna, ed è di un altro tipo. Una magia che mi fa girare la testa verso di lui e sorridere verso la sua bocca, mentre dimentico chi siamo e dove siamo e mi sento così sicuro e tranquillo che possiamo flirtare all’aperto perché so che nessuno penserebbe che siamo davvero noi e possiamo fare finta di no, comunque.
- Sei un principe un po’ stronzo, sai? - Dico sulle sue labbra mentre entrambi in stato di grazia stiamo bene così. Le sue mani dalla mia vita scendono sul mio pacco che sentendo il suo si è indurito.
- Mmm allora mi toccherà rimediare stasera davvero, principessa. - Adoro sentirmi principessa oggi. Ogni tanto fa bene alla salute.
- Devi insegnarmi a girare. -
- Mmm vedrai come ti faccio girare stasera... - Dice malizioso, io sorrido così a mia volta.
- Mmm non vedo l’ora... - Ci baciamo leggeri e un po’ di eccitazione per il posto in cui siamo c’è, ma va bene, mi piace tutto. Il rischio è sempre stato un po’ il mio pane, anche se non andrei mai a fare queste cose in città ed in posti meno fuori ambiente...
Lewis poi mi riprende la mano e torna ad insegnarmi e la mattinata va così, sulle sue lezioni inframezzate da pomiciate. Solo a pranzo mi rendo conto che non ho mai pensato a Michael e al fatto che siamo a Meribel, non c’è mai stato un momento di velo, di paura, di ansia. Mi sono solo divertito, a parte quando pensavo di rompermi il culo. Spero che stasera il culo me lo rompa lui ma di piacere.
Ok Seb, per oggi hai avuto abbastanza emozioni, spero che nel pomeriggio mi dia tregua e faremo un semplice giretto per la città.
Ovviamente nel pomeriggio pattiniamo ancora, ma questa volta va benissimo, devo dire.
E devo anche dire che mi diverto, effettivamente, e riesco a capire perché gli piace tanto pattinare sul ghiaccio.
Lo ammetto, questo secondo giorno è splendido a dir poco, non mi divertivo così da un sacco e sì. Voglio rimanere ancora qua.
Ma io lo sapevo che lui ci riusciva a farmi questa magia.”