*La vacanza della coppietta continua a gonfie vele ed è ora per Lewis di fare l'attivo, ma decide di farlo con tutto uno scenario di contorno che lo esalta al punto che Seb non vuole deluderlo, anche se rischia di lasciarci le penne per farlo contento. Nonostante tutto, i giorni proseguono come una favola. Buona lettura. Baci Akane*

78. CREARE RICORDI BELLI

seb lew seb lew

/Seb/

“Lui arriva saltellando in casa, mi spinge sul divano e mi fa strillando: 
- TU ORA STAI LÌ, FACCIO TUTTO IO! - Ed io ovviamente spontaneo e spiazzato insieme: 
- Cosa, devi avvelenarmi? - Lui mi ignora totalmente e mentre butta le scarpe e la giacca con tanto di guanti, cuffia e sciarpa in aria, mi dice: 
- METTITI COMODO! - Così visto che oggi è tutto felice perché si sente attivo, mi pregusto il suo pisello gigante. Forse sono troppo stanco per fare il passivo, ma in realtà cosa vuoi che sia?
Sto lì e fa tutto lui!
Non so cosa pensa di dover preparare in effetti, per cui mi aggrotto cercando di immaginare cosa voglia fare, ma dopo un po’ di traffici verso camera e bagno, torna di qua come niente fosse e mi porta un piattino con degli stuzzichini ed un calice di champagne. Un altro per sé e si siede con me con un’aria furba che mi preoccupa non poco, ti dirò. 
- L-Lew... che stai combinando? - Sarebbe carino saperlo, ma lui sorride ancora più smagliante e così non mi resta che sospirare. - questa è la tua cena? Cioè intendi occuparti di tutto tu così? - Cerco di stuzzicarlo affinchè mi dica che sta combinando perché proprio non ci arrivo, ma lui sorride ancora più convinto e in risposta mangia e beve noccioline, olive e patatine. 
E poi beve anche. 
E mi guarda in silenzio, ma brilla, è particolarmente convinto di tutto questo, quindi non so che dire sinceramente. Lo guardo anche io e aspetto che voglia condividere, ma poi dopo non so quanto tempo di silenzio passato a fissarci, decide di tornare di là, si chiude in bagno e fa cose. Poi torna di qua, mangia ancora qualcosa con me come niente fosse, chiedendomi: 
- Come va? -  come se fosse normale. Io alzo le spalle piegando le labbra all’ingiù: 
- Non saprei, dimmelo tu! - 
- Oh fra poco starai ancora meglio! - E così torna a sparire. Io non so nemmeno se preoccuparmi, a questo punto. Ma tant’è che ad un certo punto perdo le speranze ed è proprio qua che il piccolo genio si decide a dirmi tutto saltellante a mani giunte sotto il mento, in piedi davanti a me: 
- Ok Seby, è ora! - Ed io ancora spiazzato spalanco gli occhi: 
- Per cosa? - Per non dire preoccupato. Lui sorride felice. 
- Vieni! - E così mi tende la mano che trema di gioia, io non so nemmeno se si sia fatto, non lo penserei mai in condizioni normali ma ora non è mica normale. Mi prende e mi tira su facendomi saltare in piedi, poi mi tira in camera, mi toglie i vestiti in fretta e furia e poi in fretta e furia se li toglie anche lui, ma non c’è né erotismo né romanticismo. 
E così io ci rimango pure di merda perché come minimo mi aspettavo petali di rosa su un letto di velluto e profumi dolciastri in aria. Invece la camera è normale e mi tira via i vestiti così che nemmeno nei miei peggiori incubi succedeva. 
- L-Lew così però io... - Ma non mi fa finire perché mi tira di nuovo per la mano e mi porta in bagno e quando vedo che fa questo mi viene in mente che allora preparava un bagno in vasca. 
Ma solo quando varco la soglia mi rendo conto che quello che ha preparato non è un semplice bagno in vasca. 
È molto di più. 
La nostra cara vasca gigantesca a pavimento è sì piena di acqua e olii essenziali, ma l’aria è caldissima e piena di vapore acqueo stile terme o qualcosa del genere, la stufetta elettrica e i rubinetti dell’acqua calda accesi hanno fatto il loro dovere come gli avevo detto, a momenti crepo, però lui ha anche acceso candele profumate alla vaniglia e c’è una musica di sottofondo molto dolce e d’atmosfera. Lui così mi guarda tutto felice. 
- Facciamo la sauna e poi il bagno termale con idromassaggio? - 
- E quando lo infiliamo il sesso? - Il mio romanticismo torna al suo livello normale, ovvero sotto lo zero, ma lui che forse si aspettava la mia uscita, mi dice ridendo che la zona terme è in un angolo di questo bagno stratosferico. 
Lewis a questo mi si spalma addosso, sul fianco, e con la bocca sul mio orecchio mormora: 
- Più che altro sarò io ad infilarti qualcosa... - E qua parte tutto, eccome se parte. Specie fra le mie gambe. 
Il sorriso malizioso e d’apprezzamento che gli regalo gli risponde e così mi prende di nuovo per mano e mi fa sedere nell’angolo che ha adibito a terme. 
Non essendo un bagno termale non ci sono panchine, per cui ha messo degli asciugamani e dei cuscini per terra, ci mettiamo lì e stiamo un po’ a crogiolarci in questo vapore acqueo improvvisato. 
Le canzoni sono molto tranquille e rilassanti ma al tempo stesso creano una certa atmosfera, i cuscini sono messi in modo da stare seduti e poterci anche mezzi stendere e lo facciamo uno davanti all’altro. 
Il caldo è particolarmente afoso perché la stufa continua a scaldare, come i rubinetti aperti della doccia e del rubinetto del lavandino, quindi la condensa ed il vapore fanno il loro. 
- Lo dovevi fare, dovevo immaginarlo che ti era venuta su davvero sta idea! - Dico scherzando, lui sorride e mi si fa vicino sinuoso come un gatto steso e mi fa gola, anche se il caldo mi soffoca inibendo un sacco le mie voglie. 
Non voglio deluderlo e dirgli che se non respiro non ho voglia di scopare, perché lui si è impegnato tanto. E non voglio nemmeno dirgli che non sono un grande fan delle terme perché soffro di pressione bassa e a momenti svengo. Spero che finiremo presto in acqua che dovrebbe essere riequilibrante. In teoria. 
- Ti piace? - Chiede poi piano ed invitante. 
- Mi piace l’idea di io e te nudi per terra mentre sudiamo come maiali. Perché poi faremo i maiali sul serio! - Lewis ride ma non nel suo modo che mi fa morire, ride malizioso e discreto. 
Con un dito mi carezza il collo e scende sulla clavicola seguendo le scie di sudore. Arriva sui capezzoli che mi stuzzica e mi tormenta e devo dire che nonostante il caldo il suo tocco ha sempre certi poteri da non trascurare. 
- Sai... - Dice ad un certo punto mentre si perde ad osservare il mio corpo che non è di certo bello come il suo. - ho tanto pensato a cosa potevamo fare di speciale in questi sei giorni insieme che avevo paura di non sapere essere all’altezza delle aspettative. - continua. Io rido avvicinandomi a lui, strisciando per terra in questa posa da pascià. Lo sto per baciare, ma prima, vicinissimo alla sua bocca che mi fa morire come sempre, rispondo; 
- Tu sarai sempre a tutte le altezze. - Lui sorride beato e prima che la mia bocca possa unirsi alla sua, scende sul mio collo, beve il sapore salato della mia pelle e continua mentre con una mano mi stende sui cuscini, supino, e lui può assaggiare tutta la mia pelle madida di sudore. Le sue labbra e la sua lingua delicatissima e sensuale accompagnate dalle mani che vagano sul mio corpo, mi fa morire proprio. 
Chiudo gli occhi ed allargo le braccia, totalmente abbandonato a lui. Forse l’afa non è un grosso problema. 
Forse. 
O forse sì. 
Quando la sua magica bocca finisce sul mio inguine e lui ci gioca un po’, capisce che forse un problemino c’è perché più di tanto l’amico non sale. 
- Seby, tutto bene? - quando apro gli occhi dal mio torpore e provo a sollevare la testa, capisco che non è esattamente tutto bene. 
- In realtà se spegnessi tutte le fonti di calore forse sarebbe meglio... - Mi decido a dirlo per non collassare sotto la sua bocca, così Lewis preoccupato mi guarda. 
- Scherzi? - Io sospiro e scuoto la testa. 
- So che ti piace la sauna ma credo di avere un problema di pressione... - Lewis così impallidisce, si alza di colpo e va a chiudere l’acqua calda e la stufa, poi apre il rubinetto della doccia freddo e mi trascina sotto il getto. Perché in questo bel bagno hanno anche pensato che qualcuno volesse farsi solo una doccia e non un bagno, così c’è tutto. 
Quando l’acqua fredda mi colpisce, immediatamente ho un effetto shock non da poco ed inizio ad imprecare in tedesco, ma poi sospiro realizzando che mi sento meglio e sospiro sollevando le mani. 
- Ok ok ora sto meglio. Per ritrovare il mio gioiello dovrai lavorare più intensamente, però ci sono... - Lewis sospira e così mi abbraccia forte come se avessi appena rischiato di morire. Il solito apprensivo. 
- Stupido, perché non mi hai detto che tu non puoi la sauna? - Ridacchio e alzo una spalla. 
- Ho visto che eri così entusiasta... - Lewis mi prende il viso fra le mani mentre i nostri corpi nudi si appoggiano uno all’altro così piacevolmente. E piacevolmente le mie mani scivolano sul suo corpo, dolcemente, sulla sua schiena, sui suoi fianchi, mentre le goccioline colano e fanno rumore nel piatto della doccia ai nostri piedi. 
Prendo i suoi glutei sodi e bellissimi. 
- Come ti senti? Sul serio! - Esclama poi col broncio che bacio volentieri. 
- Benissimo. Ora sono pronto per il bagno e per il tuo pisellone. - 
Così sorride entusiasta, la luce torna nel suo viso splendido e scivola dalle mie braccia per portarmi nella vasca pronta, che ormai non sarà caldissima, ma nemmeno fredda. 
La temperatura a questo punto è perfetta ed una volta dentro attiviamo la macchina che fa le bollicine contro di noi e tutto cambia, tutto diventa decisamente migliore. Così tanto che anche i miei sensi partono come si deve, mentre Lewis si sistema su di me a cavalcioni ed inizia a baciarmi e a strofinarsi contro il mio corpo. 
Gioca con la sua erezione sulla mia e tutto il mondo svanisce lentamente. Conta solo la sua pelle liscia e calda, il suo corpo elastico, morbido e tonico, i suoi muscoli perfetti che guizzano mentre lo carezzo sulla schiena e scendo fra le sue natiche, nella sua fessura, lui così mi sorride contro la bocca che mordicchia. 
- Ehi, devo fare io l’attivo, dimentichi? - io sorrido accendendomi, la voglia è sempre più prepotente specie nel suo modo di muoversi e scivolare su di me. 
- Se non ti sbrighi non risponderò più di me... - 
Rispondo stringendogli i glutei di più. Lui sorride malizioso ed erotico, sa che lo desidero da matti, lo sente molto bene, ora. 
- In questo caso... - Lewis si separa da me per poi spingermi poco gentilmente fuori dalla vasca e mi fa sedere sul bordo che corrisponde anche al pavimento, da qui fuori può occuparsi con la bocca del mio inguine come si deve, che questa volta risponde attivamente. 
Mentre succhia io mi appoggio aprendo le gambe per lui, la testa all’indietro, il corpo bagnato e accaldato, ma eccitato con la sua bocca che mi lavora e mi fa godere. Sto per venire quando smette e si mette in piedi davanti a me, si sistema qua fra le mie gambe e si masturba davanti al mio viso.  Mi guarda con un po’ di supponenza e mi fa morire in questo momento, così come la visione del suo corpo meraviglioso e perfetto, la sua pelle scura, i suoi tatuaggi, ogni linea. Lo carezzo dalle cosce e risalgo sull’inguine, prendo subito in bocca la sua erezione già splendida così, mi cresce subito in bocca mentre succhio e le mani continuano a salire sul suo torace e carezzarlo e poi torno a scendere nel suo sedere, lo stringo e lo attiro a me. 
Il suo pene cresce nella mia bocca. Lo faccio mio e so che cosa sta per succedere e so che morirò in qualche modo. Voglio ricordarmi tutto, ho una voglia matta di essere suo e più il suo membro mi cresce nella bocca, più lo voglio. 
Così ad un certo punto, semplicemente glielo dico sulla sua pelle sensibile ed eccitata. E so che gli do il colpo di grazia. 
- Ti prego, scopami... - E davvero non lo dimenticherò.”

/Lew/

“Già lui che me lo succhia e mi carezza mi bastava, ma se me lo chiede è la fine. 
Non mi piace fare l’attivo, non l’ho mai fatto con Nico, però con lui che lo desidera da matti, che desidera il mio pene in lui mi trasforma di brutto. 
È incredibile l’effetto che mi fa e che gli faccio io.
Sento che mi desidera come non ha mai desiderato nulla in vita sua, così mi faccio indietro e lo faccio scendere in acqua, lo giro di schiena rispetto a me, in ginocchio e piegato in avanti. Seb si appoggia al bordo dove sedeva, io uso le dita e l’acqua in cui è, inizio ad infilargli le dita come lui ha fatto spesso con me. L’acqua aiuta l’operazione e scivolano subito. Si vede che non è proprio vergine perché dopo un primo momento in cui pone resistenza, si rilassa subito e si apre per me ed è questo che mi dà alla testa.
Jenson lo prendeva e lo faceva suo e a lui piaceva. Lui godeva. 
Ora sarà mio, ora lo marchierò e non mi dimenticherà. Gli voglio venire dentro, voglio toccare il suo magico punto. 
- Sei pronto? - Chiedo al suo orecchio, scivolando contro il suo corpo per dietro. Lui annuisce sospirando dal piacere delle mie dita, così poi lo allargo, mi appoggio con la punta e con una spinta decisa e possente, entro. 
Lui si inarca, si tende e stringe, io vedo tutto il firmamento per un momento. Chiudo gli occhi e mi abbandono a questo piacere immediato, poi lui inizia a cedere e così io posso muovermi. Mentre lo faccio i brividi corrono lungo la pelle, sulla mia schiena e su tutto il corpo e lentamente va meglio. Lentamente mi fa entrare di più e lo sento rilassarsi. 
I miei movimenti sono sempre più fluidi e veloci e tutto è sempre più bello e spero che lo sia anche per lui, non lo so, so solo che voglio arrivare fino in fondo, fino al culmine del piacere. E quel culmine arriva dopo un tempo indefinito, quando il ritmo è folle e siamo così sincronizzati che sembra lo facciamo sempre così. E non sentiamo l’acqua che schizza fuori e fa un lago, non sentiamo nulla se non i nostri corpi perfetti insieme, allacciati, fusi. E Seb ad un certo punto partecipa attivamente, spinge col suo corpo contro di me, spinge un sacco e grida e mi dice di andare lì e continuare lì ed io lo faccio mentre affondo nel suo corpo e lo stringo forte. E forte lo sento venire e forte vengo anche io, dopo. Ci tendiamo mentre gli vengo tutto dentro e rimango qua fino all’ultimo goccio e fremito. 
Ti amo da morire. 
Mi stacco totalmente e mi riprendo chino su di lui, avvinghiato al suo corpo, la bocca sul suo collo, il suo viso verso il mio, fermi a respirare. 
Risalgo sulle sue labbra e lo bacio, lieve e dolce, delicato. Sfinito. Pieno di sensi ancora impazziti e di un piacere che rimarrà sempre lì. 
È stato mio e lo sarà sempre, ma anche io sono suo e adoro quando mi prende e mi protegge e mi coccola. 
- Ti è piaciuto? - Chiedo subito. I suoi occhi mi cercano meravigliosi ed azzurri, brillano lucidi. 
- Da morire. - Sorrido. 
- Anche a me, ma preferisco quando mi fai tuo. - Lui sorride dolcemente, si gira scivolando seduto, probabilmente la posizione non era delle più comode e quando i sensi si calmano lo sentiamo, mi fa accomodare fra le sue gambe, contro il suo torace e fra le sue braccia. Mi stringe da dietro e mi bacia la guancia e la tempia. Spegniamo l’idromassaggio e rimaniamo così a sentire il profumo di candele e la musica d’atmosfera. 
- Buon natale, Seby. - Dico poi ricordandomi che per me questo è il nostro natale. Seb sorride contro la mia pelle. 
- Buon natale Lew. - 

La cosa che mi piace davvero è girare nudo per casa, con lui che fa altrettanto. 
Abbiamo iniziato per andare a fare pipì, poi avevamo fame così ci siamo incontrati in cucina e visto che era tutto così naturale, ci siamo pure seduti a mangiare sul divano, sempre belli nudi.
Sa di intimo, ovviamente. Ma anche di naturale. È come se fossimo nati per questo e credo che sia proprio così. 
Quando mi passa una fragola che ho insistito per prendere per mangiarle di notte dopo il sesso, mi ha preso in giro, ma ora è stato lui a prenderle. 
Io apro la bocca mentre giro canale per vedere se c’è qualcosa di interessante in tv, quindi non guardo lui che mi carezza le labbra carnose con la fragola facendomi sorridere.
Tiro fuori la lingua sempre fingendomi distratto e lui sembra più preso da me che da quel che cerco in tv. 
Alla fine lascio su un canale musicale e Seb gioca con le fragole, con la mia lingua e la mia bocca. Glielo lascio fare divertito come se non potessi usare le mie mani, siamo entrambi stesi uno verso l’altro in una posa a specchio in pratica, le gambe pendono oltre il divano e stiamo così bene, oggi. 
Come gli altri giorni. 
- Ti sta piacendo qua? -
Seb si stende del tutto, la testa al contrario rispetto a me, vicino al mio gomito. Si appoggia la fragola sulla fossetta della clavicola. Sorrido e mi chino a prendergliela coi denti, delicatamente, accompagno con la lingua che gli carezza il collo proprio a portata di labbra. 
Lui non risponde e gli lascio il tempo di pensarci. 
Poi la fragola se la mette sul suo capezzolo, in equilibrio. Io ridendo mi allungo per potergliela prendere e con essa gli succhio il capezzolo. 
Finisce che scendo di volta in volta fino ad arrivare sul suo inguine ed ancora non ha risposto, ma capisco che il suo non rispondere sia quella la risposta. 
Lecco tutt’intorno prima di prendergli la fragola, la mangio e poi continuo a leccare risalendo sull’asta. Lui ridacchia e poi sospira perché decido di continuare a giocare con la cappella. 
- Spero che ti piaccia almeno un po’... a me piace da matti... - Dico alla fine quando sto per avvolgerlo col mio membro che appoggia sulla sua spalla. Seb me lo bacia e si fa carezzare il viso e non so se sia più scemo o più erotico. 
Stiamo per partire di nuovo, ma lui decide di rispondere: 
- Se piace a te, piace anche a me. - Sorrido alla sua dolcezza e lo premio avvolgendo la sua erezione sempre più dura fra le labbra. 
- Sei tu a farmelo piacere. Senza di te non ce la farei. - Beh merita un enorme premio. Premio che si prende perché mentre io avvolgo il suo, lui fa lo stesso col mio ed in un attimo siamo qua in questo 69 improvvisato e stiamo bene, dannatamente bene. 
Oh, cazzo se stiamo bene!
Non parliamo fino a che non veniamo entrambi, prima viene lui e poi io, spalmo il seme sulla sua pelle candida, si confondono, sorrido e risalgo sulla sua bocca, lo bacio al contrario come ormai siamo sistemati. 
- Per me è una prima vacanza bellissima. - Decido di dargli il regalo di natale in un altro momento.
Il resto della notte lo passiamo a sistemarci sul divano uno sull’altro, nudi e beati. Parliamo, commentiamo le canzoni che passano, parliamo di un sacco di cose e poi mi addormento per primo mentre le sue dita mi carezzano dolcemente la pelle ricoprendomi di brividi. 
Mi sento al sicuro. 

Mi metto in testa di darglielo oggi.
Mi faccio due conti e penso che a momenti la sua sopportazione supererà il limite, così oggi gli propongo un giro per i dintorni che sono spettacolari, facciamo delle passeggiate sulla neve che portano fra i boschi e poi in uno dei belvedere dove si vede la pista di sci che avrei tanto voluto usare. 
Camminiamo mano nella mano e guardiamo quella pista, quando arriviamo alla fine del percorso. E lo vedo pensieroso. 
Di nuovo uno di quei momenti sacri, dove lui sparisce da qui anche se mi tiene la mano e mi chiedo cosa pensi. Vorrei saperlo, ma non posso chiederglielo. 
Rispetto il suo silenzio anche se muoio di curiosità e fremo da matti. 
- Michael è finito laggiù. - Dice finalmente. Ovviamente pensava a lui. Non sarebbe un percorso di esorcismo se non ci pensasse. - È là che è cambiato per sempre. - Dice. - Che una parte di sé è morte. La sua vita in un attimo, in un battito di ciglia. - 
Mille volte ne ha parlato quando è successo, stava ore e ore a parlarmene ed io ascoltavo. 
Risentirlo ora dopo tanto tempo è strano, non ha smesso di pensarci, ha solo smesso di parlarne. 
Chissà se poi c’è un modo per smettere di pensarci? 
Mi tolgo i guanti e glieli tolgo a lui, così sentiamo meglio la sensazione delle nostre pelli, delle nostre dita che si intrecciano. 
- Hai paura di finire anche tu così? - Chiedo poi delicatamente. Lui mi guarda smarrito e per un momento è come se non capisse la mia domanda. 
- No... - Fa quindi meravigliato. - Ho paura che succeda a te. - E così capisco che il punto non è tanto una fobia degli sci quanto la fobia di perdermi. Gli occhi mi bruciano e li apro e chiudo ripetutamente, poi semplicemente gli prendo il viso fra le mani e lo guardo intensamente: 
- Se dovesse succedere voglio che ricordi tutti i momenti belli. E dobbiamo tirarne fuori tanti, sai? Dobbiamo crearne infiniti! - 
Non voglio sciare, non voglio più sciare se lo fa sentire pieno di paure. Pensavo che fosse lui che non volesse sciare, ma capisco che sono io. Io che non devo farlo.
E non lo farò.
Seb sorride rischiarandosi e così lo bacio e ci abbracciamo. Amo la sua fragilità, amo proteggerlo e dargli forza.”